Valutazione della tecnologia PyroArc per l inertizzazione dei fanghi conciari provenienti da Arzignano e Montebello la sperimentazione nell impianto

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1 Valutazione della tecnologia PyroArc per l inertizzazione dei fanghi conciari provenienti da Arzignano e Montebello la sperimentazione nell impianto della Nye Osterøy Miljø (Norvegia)

2 ARPAV Direzione Generale Direttore: Carlo Emanuele Pepe Area Tecnico Scientifica Direttore: Paolo Rocca Progetto e realizzazione Dipartimento Provinciale di Vicenza Vicenzo Restaino (Direttore DAP Vicenza e Responsabile di Procedimento) Marco Concion Paolo Degan

3 Indice 1 Premessa L impianto della Nye Osterøy Miljø La sperimentazione effettuata Funzionamento dell impianto Bilanci materia-energia e risultati analitici Studio di fattibilità Conclusioni

4 1 Premessa Nell ambito dello studio finalizzato alla valutazione e identificazione di un processo e impianto per la riduzione dei fanghi di depurazione di acque di conceria cominciato nel 2008 dall AATO Valle del Chiampo, sulla base delle conclusioni condivise dall ultima Commissione in merito alla tecnologia più appropriata per il trattamento dei fanghi conciari con recupero energetico, si vuole di seguito approfondire in particolare il processo termico PyroArc. La tecnologia PyroArc, di proprietà dalla società ScanArc Technologies AB, avente sede in Hofors (Svezia), consiste nella gassificazione di rifiuti anche pericolosi, con trattamento dei gas prodotti attraverso torcia al plasma, recuperando energia e stabilizzando le sostanze inorganiche di scarto in una fase vetrosa inerte e riutilizzabile. La tecnologia PyroArc è stata implementata a livello industriale nell impianto norvegese della Nye Osterøy Miljø a Lonevåg che ha funzionato per alcuni anni per smaltire i fanghi e altri residui di lavorazione della società conciaria Borge Garveri AS, prima stoccati all interno di una vicina caverna. Nell impianto della Nye Osterøy Miljø, nel 2003, da parte di SICIT Chemitech S.p.A., sono state effettuate delle prove con i fanghi provenienti dagli impianti di depurazione di Acque del Chiampo per valutare la tecnologia PyroArc. Obiettivi della presente relazione sono: descrivere l impianto della Nye Osterøy Miljø in Norvega nel quale è stata impiegata la tecnologia PyroArc a livello industriale; presentare la sperimentazione effettuata da SICIT Chemitech S.p.A. nell impianto della Nye Osterøy Miljø nel settembre 2003 sui fanghi provenienti dagli impianti di depurazione di Acque del Chiampo; presentare lo studio di fattibilità effettuato da SICIT Chemitech S.p.A. sull impiantistica del processo norvegese, finalizzato al trattamento dei fanghi di depurazione del distretto conciario vicentino. Nella redazione della presente relazione si sono considerati i seguenti documenti: Trattamento termico di inertizzazione dei fanghi di depurazione prodotti dal distretto di Arzignano della concia (VI) - Acque del Chiampo S.p.A. e Medio Chiampo S.p.A. - Servizio idrico integrato - Disciplinare del contratto di consulenza - dicembre 2009; Commissione tecnica per la valutazione dei processi termici di inertizzazione dei fanghi prodotti dagli impianti di depurazione di Arzignano e Montebello - Relazione finale - dicembre 2011; Test PyroArc di Sicit da 200 tonnellate sulla gassificazione dei rifiuti conciari essiccati presso Nye Osterøy Miljø EnviroArc e Sicit Chemitech S.p.A settembre 2003 Relazione sulla fattibilità tecnico-economica del trattamento termico dei fanghi prodotti dagli impianti di depurazione di Arzignano e Montebello Sicit Chemitech S.p.A - dicembre L impianto della Nye Osterøy Miljø L impianto della Nye Osterøy Miljø dove è stato implementato il processo termico PyroArc si sviluppa fondamentalmente in due fasi. Nella prima fase viene effettuata la 4

5 gassificazione del materiale organico mentre nella seconda fase si ha il trattamento del gas di sintesi (syngas) prodotto prima dell utilizzo a fini di recupero energetico. Nel gassificatore di fusione in controcorrente, i fanghi sono caricati dall'alto del gassificatore a tino, dopo un pretrattamento di bricchettatura. La carica dei fanghi in bricchette da continuità alla discesa del solido e garantisce un adeguata permeabilità del letto nei confronti del syngas. Affinché questo trattamento sia efficace i fanghi non devono avere un quantitativo di umidità eccessivo (secco > 85%). Un eccesso di acqua nel solido, a causa delle elevate temperature, può determinare la rottura delle bricchette nel forno, con il rischio di trascinamento di polveri. In funzione del potere calorifico del solido alimentato, si aggiunge una certa quantità di coke, per sostenere la temperatura e per garantire un ambiente riducente nella parte inferiore del forno. La miscela di solidi alimentata può essere composta da fanghi, coke e agenti vetrificanti (questi ultimi per garantire un inertizzazione ottimale dei residui solidi) in parti proporzionali. Il materiale scende incontrando gas (reagenti e prodotti) che risalgono. Nella parte bassa del gassificatore si inietta aria preriscaldata a circa C (gas reagente) in difetto rispetto allo stechiometrico per la combustione, ottenendo la gassificazione del materiale combustibile a una temperatura di circa C. I materiali non combustibili altofondenti (metallo, vetro e minerali) fondono nella parte bassa del gassificatore e vengono periodicamente scaricati come lega metallica e materiale vetroso (a cessione minima). La reazione di gassificazione in difetto d aria induce condizioni riducenti all interno del reattore, allo scopo di impedire reazioni di ossidazione dei metalli di transizione. La temperatura alla sommità del gassificatore può oscillare, in funzione del materiale trattato e delle condizioni operative, fra i 150 e i 500 C; in tali condizioni l'acqua e le sostanze volatili evaporano. Il gas grezzo in uscita dalla sommità del gassificatore è miscelato con aria secondaria per ottenere, tramite una parziale ossidazione del gas stesso, un innalzamento della sua temperatura e una prima decomposizione ossidativa dei catrami (idrocarburi pesanti). Il gas viene poi miscelato con il flusso di plasma ad aria, innalzando ulteriormente la temperatura fino a circa 1300 C. Le oscillazioni nella portata e nella composizione del syngas, causate dal caricamento del combustibile e dall espulsione delle scorie in maniera discontinua, sono regolate sulla portata di aria secondaria e sulla potenza della torcia al plasma. La regolazione di questi due parametri mira a mantenere il rapporto CO 2 / (CO + CO 2 ) compreso tra 0.2 e 0.4, possibilmente pari a 0.3. Il mantenimento di tale valore ha lo scopo di mantenere l ambiente riducente evitando la formazione di acido cianidrico - HCN - (per valori inferiori a 0.2) e di ossidi di azoto - NOx - (per valori superiori a 0.4). Dopo la miscelazione fra gas di sintesi grezzo e plasma d aria, il gas entra in un reattore, in cui, grazie al tempo di residenza (tra 0,9-1,2 s durante la sperimentazione, in generale dipendente dalle dimensioni del reattore) alla temperatura di C, si ottengono la decomposizione delle molecole organiche complesse e il raggiungimento dell equilibrio termodinamico fra le specie presenti in miscela. A seguito del processo: - i composti inorganici contenuti nei fanghi, previa separazione e caratterizzazione possono essere riutilizzati: il materiale vetroso ("slag") può essere usato come materiale 5

6 inerte di riempimento (ad es. per sottofondi stradali), mentre la lega metallica può essere riutilizzata in siderurgia. - i materiali organici sono convertiti in un gas combustibile, denominato syngas, principalmente composto da CO (monossido di carbonio), H 2 (idrogeno), N 2 (azoto) e in quantità variabile anche di CO 2 (anidride carbonica), H 2 O (acqua) e idrocarburi leggeri come CH 4 (metano) e C 2 H 6 (etano). Questa miscela, dopo un processo di pulizia, può essere direttamente utilizzata in un motore a gas per la produzione di energia elettrica o in una caldaia per la produzione di vapore o acqua calda, in funzione delle esigenze e delle convenienze economiche. L intero processo si svolge a pressione atmosferica. Una rappresentazione schematica del processo è riportato in figura 1. Fango depurazione essiccato Imballaggi legno Coke Aria secondaria Agente vetrificantee Vapore Aria per il plasma Aria primaria Gassificatore C Torcia al plasma Reattore Raffredd. primario C Syngas 1500 C C Scorie Figura 1: Schema di processo impianto gassificazione Il gas di sintesi ottenuto, per poter essere utilizzato come gas combustibile a fini di recupero energetico, deve subire operazioni di purificazione, in modo da rimuovere in maniera significativa eventuali polveri e contaminanti quali i gas acidi H 2 S (idrogeno solforato), HCl (acido cloridrico), HCN (acido cianidrico), COS (solfuro di carbonile). Per il trattamento del syngas sono previsti un lavaggio ad acqua con uno scrubber Venturi in testa per le polveri, uno stadio basico a valle (torre a corpi di riempimento con ricircolo di una soluzione di sodio idrossido), seguito da elettrofiltro a umido prima dell impiego nei motori. Una rappresentazione schematica del trattamento del Syngas è riportato in figura 2. Come si può vedere nello schema, il gas di sintesi purificato, analizzato in continuo con il sistema OPSIS per i parametri analitici di interesse, ha tre possibili destinazioni. Esso può essere utilizzato in caldaia per la produzione di vapore e acqua calda (destinazione prevalente nell impianto della Nye Osterøy Miljø), in motore a gas per la produzione di energia elettrica e acqua calda, oppure in fiaccola di emergenza, a cui il gas è inviato in situazioni anomale. 6

7 H 20 NaOH (aq.) H 20 Syngas Scrubber venturi Assorbitore gas acidi Elettrofiltro a umido Ventilatore principale Generatore Vapore Motore a gas Analisi in continuo Syngas (OPSIS) Fiaccola di emergenza Camino Figura 2: Schema di processo impianto trattamento Syngas Per quanto riguarda le polveri trasportate direttamente dal gassificatore e quelle originate dalla condensazione di sali e metalli sublimabili, esse si separano in parte nel ciclone sottostante al reattore di decomposizione, in cui, per effetto della miscelazione con gas già raffreddato, la temperatura del gas di sintesi scende sotto ai C. Da qui il materiale liquido o solido è scaricato con un sistema di due valvole a tenuta direttamente in una vaschetta contenente acqua. Un altra frazione delle polveri si deposita nel raffreddatore primario (costituito da uno scambiatore a tubi di fumo disposti orizzontalmente) e nei successivi stadi di lavaggio del gas: scrubber Venturi, colonna di abbattimento a sodio idrossido e elettrofiltro a umido. I reflui acquosi costituiscono una corrente minoritaria. Essi sono generati dagli scarichi dello scrubber Venturi, della colonna di abbattimento e dell elettrofiltro a umido. Dopo esser confluiti in un serbatoio di accumulo, i reflui liquidi sono trasferiti all impianto di depurazione dell adiacente conceria. 3 La sperimentazione effettuata Con riferimento alla documentazione acquisita da SICIT Chemitech S.p.A. Test sulla gassificazione dei conciari essiccati presso la Nye Osterøy Miljø,si descrivono di seguito i risultati tecnici e analitici evidenziati per l impianto durante la sperimentazione svolta nel settembre Sono stati conferiti all impianto i fanghi, preventivamente essiccati, provenienti dagli impianti di depurazione di Acque del Chiampo, pari a 200 tonnellate, e poi ridotti in bricchette da SICIT Chemitech S.p.A., al fine di effettuare una prova della tecnologia PyroArc. Lo scopo è stato quello di valutare le caratteristiche della tecnologia e di raccogliere delle informazioni da utilizzare come base per una corretta progettazione dell'impianto da realizzare per il trattamento dei fanghi prodotti dagli impianti di depurazione di Arzignano e Montebello. 7

8 3.1 Funzionamento dell impianto Prima di eseguire il test l impianto è stato pulito e ispezionato per evitare l insorgere di eventuali anomalie di carattere tecnico. Per motivi pratici, la prova è stata eseguita in 4 periodi (25-29/08/2003 / 03-07/09/2003 / 09-11/09/2003 / 15-19/09/2003). Tra il periodo 1 e 2 parti dell impianto sono state aperte ed ispezionate. In particolare è stato esaminato: il funzionamento del gassificatore; il funzionamento del reattore; il funzionamento del dispositivo di raffreddamento primario; il funzionamento del sistema di depurazione dei gas. Durante i test l impianto ha operato al limite, in condizioni prossime a quelle massime di progetto, con una capacità compresa tra kg di bricchette/h, mediamente intorno a 600 kg/h. Il gas prodotto è stato poi utilizzato come combustibile in caldaia per la produzione di vapore. Con il gas di sintesi, si è anche fatto funzionare, per un tempo pari a 2 ore, il motore a gas, con una produzione energetica pari a 400 kw. Il funzionamento del gassificatore Il gassificatore ha lavorato senza alcun problema durante la prova. Si è osservato una temperatura piuttosto bassa nella parte superiore del gassificatore (fino a 120 C) rispetto a quella di funzionamento di progetto ( C), senza però creare particolari problemi. Durante l'ispezione, dopo il primo periodo, non è stato osservato alcun accumulo di materiali sulle pareti interne del gassificatore. Nel corso delle prove, le aggiunte di coke e di agente vetrificante sono state ridotte a meno del 5% sul totale del materiale caricato; tali parametri, in funzione del grado di secco, avevano ancora margini di ottimizzazione. Funzionamento di generatori di plasma Non è stata eseguita alcuna sostituzione dei generatori di plasma durante le prove, e al termine della sperimentazione gli elettrodi erano ancora in buone condizioni. Funzionamento del reattore Il reattore è stato fatto funzionare per tutti i periodi senza problemi. Tuttavia, è stato scoperto uno strato di scorie sul fondo dopo la prima prova. È stato anche osservato un deposito di scorie nel tubo tra il gassificatore e il reattore, ma non in quantità tali da causare problemi. Va notato che la tubazione a monte del reattore veniva pulita regolarmente due volte al giorno senza interrompere il funzionamento. All'uscita del reattore e del quench non si sono riscontrati problemi di funzionamento e non è stato scoperto nessun significativo accumulo di materiale. Il funzionamento del dispositivo di raffreddamento primario Il dispositivo di raffreddamento installato presso l impianto della Nye Osterøy Miljø, uno scambiatore a fascio tubiero orizzontale, non è stato progettato per il raffreddamento di gas polverosi, inoltre le condizioni operative esercite durante la sperimentazione 8

9 comportavano il passaggio di polveri in quantità maggiore rispetto alle normali condizioni operative d impianto. Nonostante la quantità totale di materiale solido trascinato dal gas fosse inferiore all 1,5% del materiale caricato, si è sperimentato un accumulo di materiale nel recuperatore primario, che ha causato delle fermate nel funzionamento a causa dell eccessiva caduta di pressione in esso. Funzionamento del sistema di depurazione dei gas Il sistema di pulizia dei gas è costituito da uno scrubber Venturi ad umido e uno scrubber a due stadi, seguito da un filtro elettrostatico. Durante l'operazione si è osservato un calo di pressione crescente dovuta allo sporcarsi del demister dello scrubber. Dopo la prima prova si è dovuto pulire il demister e si è valutato che la sua geometria (maglie intrecciate) non era adeguata. La perdita di carico sul Venturi era tuttavia limitata. Dopo la sperimentazione sono stati trovati dei depositi nei corpi di riempimento dello scrubber. Il filtro elettrostatico non è stato attivo durante tutto il periodo di prova in quanto mal funzionante, comportando che il gas di sintesi, a seguito del lavaggio, risultasse molto umido per via di trascinamenti di gocce d acqua. Si evidenzia dalle analisi effettuate sul gas di sintesi prima e dopo il lavaggio la presenza di COS (solfuro di carbonile) e HCN (acidi cianidrico), previsti dalla termodinamica di reazione. In particolare il COS, sull ordine dei ppm, si ritrova quasi tutto dopo il lavaggio del syngas, mentre l HCN, sull ordine di qualche migliaio di ppm, dopo il lavaggio si riduce di un solo ordine di grandezza. La presenza significativa dopo il lavaggio di queste specie, evidenzia una insufficienza del sistema di lavaggio del gas di sintesi, nella configurazione dell impianto della Nye Osterøy Miljø. Queste specie in fase di combustione del gas di sintesi dovrebbero inoltre essere completamente ossidate ad anidride carbonica, anidride solforosa e ossidi di azoto; come si evidenzia successivamente, si ritrova nei fumi l acido cianidrico in concentrazioni superiori al limite di legge confermando l inadeguatezza del sistema di lavaggio. Funzionamento del motore a gas Per proteggere il motore dalle impurità inaspettate nel gas, sono stati installati dei filtri a manica sulla linea del gas a monte del motore. Poiché il gas era umido, si è deciso di operare con il motore solo fino a quando i filtri si fossero intasati a causa dell umidità nel gas. Il motore è stato così in funzione senza problemi, producendo la potenza di progetto di 400 kw, per circa 2 ore, dopodiché i filtri si sono intasati. Nel corso delle due ore sono stati effettuati anche due scarichi del fuso vetroso dal reattore di gassificazione senza che il motore subisse effetti negativi. Effetti negativi sul motore possono verificarsi a fronte di fluttuazioni di portata e composizione del gas di sintesi. 3.2 Bilanci materia-energia e risultati analitici Sempre con riferimento alla documentazione acquisita da SICIT Chemitech S.p.A. si descrivono di seguito i risultati raggiunti dall impianto della Nye Osterøy Miljø durante le prove svolte nel settembre

10 I fanghi prodotti da Acque del Chiampo, dalla depurazione dei liquami provenienti da lavorazioni conciarie e liquami civili, appartengono alla classe di rifiuti con codice CER fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce ossia non sono considerati rifiuti pericolosi. In tabella 1 sono riportate le caratteristiche medie dei fanghi prodotti da Acque del Chiampo a valle di un processo di essicazione che riduce il tenore di umidità all 8-15 %. CARATTERISTICHE MEDIE del FANGO ESSICCATO di ACQUE del CHIAMPO sostanza secca a 105 C % peso sostanza organica volatile a 600 C % peso cromo totale mg/kg ferro mg/kg zinco mg/kg manganese mg/kg rame mg/kg nichel mg/kg piombo mg/kg cadmio 0-2 mg/kg mercurio 0,5-2,8 mg/kg arsenico <1-19 mg/kg fosforo totale mg/kg azoto totale mg/kg potere calorifico inferiore MJ/ kg Tabella 1: Caratteristiche medie dei fanghi trattati In tabella 2 sono riportati il bilancio di massa e di energia complessivi, eseguiti sulla base dei dati disponibili sul volume di controllo della sezione di gassificazione (a prescindere dalle composizioni dei flussi). INGRESSO flusso portata (t/ h) temperatura ( C) potere calorifico (MJ/ kg) calore sensibile (MW) energia chimica (MW) potenza totale (MW) fanghi 0, ,50 2,82 2,82 coke 0, ,00 0,41 0,41 agente vetrif. 0, ,00 0,00 aria primaria 0, ,08 0,08 aria secondaria 1, ,16 0,16 aria per plasma 0, ,00 0,00 energia elettrica per il plasma 0,30 TOT IN 2,68 3,77 USCITA scorie 0, ,10 perdite di calore 0,48 syngas 2, ,67 1,13 1,77 2,90 TOT OUT 2,58 3,48 fonti: PyroArc Borge DWG NO analisi syngas Pyroarc test 2003 letteratura misure/ stime Pyroarc test 2003 analisi fanghi Acque del Chiampo Tabella 2: Bilancio di massa ed energia 10

11 - scorie Si riporta di seguito l analisi effettuata da SICIT Chemitech S.p.A. su un campione rappresentativo di scoria in uscita dal reattore di gassificazione. I dati presentati sono suddivisi in metalli ed ossidi di metalli, e si riferiscono in particolare allo scarico denominato TAP. 43. TAP. 43 Ca 24,00% CaO 33,58% Cr 9,21% Cr2O3 26,92% Fe 3,50% FeO 4,50% Si 11,60% SiO2 24,81% Al 5,47% Al2O3 10,34% Ba 0,60% BaO 0,67% Mg 2,25% MgO 3,73% Mn 0,17% MnO 0,22% Na 2,13% Na2O 2,87% Sr 0,09% SrO 0,11% Zn 0,15% ZnO 0,19% Cu 0,04% CuO 0,05% K 0,34% K2O 0,41% P 0,60% P2O3 1,06% S 11,8% SO3 29,47% Tabella 3: Composizione delle scorie dopo gassificazione Non si è riscontrata evidenza dell effettuazione di test di cessione, come prova simulata di rilascio di contaminanti, con i quali verificare lo stato della lega metallica e del materiale vetroso fusi nella parte bassa del gassificatore. - acque Le acque reflue durante la prova erano convogliate a un serbatoio di accumulo, tank 3, da cui erano poi scaricate all impianto di depurazione dell adiacente conceria. Di seguito si riportano separatamente i risultati delle analisi effettuate sull acqua e sul fango che sedimentava sul fondo del serbatoio; il fango era circa lo 0,5% in peso sul totale del campione. Campione S8 - acqua dal serbatoio 3 Campione S8' - fango separato dall'acqua del serbatoio 3 Campione S8 - acqua dal serbatoio 3 Campione S8' - fango separato dall'acqua del serbatoio 3 Sost. secca 2,40% 45,45% K 717 mg/l 1,02% P 51,8 mg/l 0,88% Ca 12,6 mg/l 3,86% Be <0,1 mg/l <0,01% Cr 1,94 mg/l 3,73% Cd <0,1 mg/l 0,01% Fe 25,9 mg/l 2,61% Co <0,1 mg/l <0,01% Si 58,2 mg/l 5,94% Mo <0,1 mg/l <0,01% Ti <0,1 mg/l 0,23% Ni 0,3 mg/l 0,01% Al 0,1 mg/l 1,15% Pb <0,1 mg/l 0,50% Ba 0,3 mg/l 0,12% V <0,1 mg/l 0,01% Mg 6,2 mg/l 0,81% Mn <0,1 mg/l 0,04% N (NH 3 ) 2960 mg/l - Na 8030 mg/l 2,25% N tot 3613 mg/l 0,10% Sr <0,1 mg/l 0,01% C tot 3219 mg/l 11,07% Zn 0,8 mg/l 19,90% Cl mg/l - B 3,5 mg/l 0,04% SO4 = 1441 mg/l - Cu 2,5 mg/l 0,11% Totale 40,8% acqua = 2063 g fango = 11 g 0,530% Tabella 4: Analisi dell acqua reflua prodotta dalla depurazione del gas di sintesi: caratterizzazioni separate dell acqua e del fango sedimentabile. 11

12 Con riferimento alla tabella che individua i limiti di scarico dei reflui liquidi del Disciplinare del contratto di consulenza del 2009 predisposto da acque del Chiampo S.p.A. e Medio chiampo S.p.A, si evidenzia che non sono stati valutati tutti i parametri di confronto (tra i quali il cromo VI), per poter fare una valutazione generale, inoltre alcuni parametri (Fe, P, N(NH 3 ), Ntot, Ctot, Cl- e SO 4 ) vanno valutati al fine di un eventuale pretrattamento. - emissioni in atmosfera I riferimenti sulle emissioni per analogia sono quelli degli impianti di incenerimento; i limiti sono dati dalla tabella A del D.Lgs. 133/2005, evidenziati anche nel Disciplinare del contratto di consulenza del 2009 predisposto da acque del Chiampo S.p.A. e Medio chiampo S.p.A., e sotto riportati. Nello stesso Disciplinare viene inoltre fornita un ulteriore specifica riguardante il cromo VI il cui valore limite va considerato dell ordine di 1 µg/m 3 su campionamento di 1 ora. 12

13 0,1 ng/m 3 0,01 mg/m 3 Di seguito si riporta una tabella di confronto tra i limiti normativi e i dati misurati in continuo a camino mediante sistema OPSIS, dopo combustione in caldaia, relativamente alle settimane 36 (II periodo) e 37 (III periodo) della sperimentazione effettuata, scelte a titolo rappresentativo. Parametri Dati misurati Settimana 36 Settimana 37 Rif. Normativo [mg/m 3 ] Medio Massimo Medio Massimo Giornaliero Semiorario TOC (*) 8,13 25,13 3,47 18,23 - CH 4 10,84 33,50 4,62 24,31 - C 6 H 6 0, , , , HCl 2,11 9,12 5,15 17, HF 0,09 0,19 0,06 0, SO 2 165,47 677,45 132, , NO x 99,83 191,87 236,02 258,74 - NO 2 72,82 201,81 38,97 172,13 - NO 17,62 99,72 22,31 121,70 Tabella 5: Confronto dati misurati con limiti normativi Si evidenzia che l analisi effettuata per il TOC (*), espressa in mg C/Nm3, si riferisce alla somma di CH4 (metano) e C6H6 (benzene) analizzati in continuo dalla strumento OPSIS, così come richiesto dall autorizzazione rilasciata all impianto dalle autorità competenti locali; è comunque un valore in difetto rispetto all effettivo in quanto non considera l intera gamma di composti organici potenzialmente presenti. Riguardo alla determinazione di diossine e furani, nel corso delle sperimentazioni sono stati effettuati due campionamenti di fumi dal camino di emissione dal laboratorio privato norvegese Jebens Miljøteknikk, poi sottoposti ad analisi assieme ad un blind sample 13

14 ( campione incognito ) secondo le norme EN e EN dal laboratorio tedesco Eurofins (Munster). Le concentrazioni rilevate nei due campioni di diossine e furani, espresse come ng TE/Nm3 e rapportate alla concentrazione dell 11% di ossigeno e a condizioni normali di temperatura e pressione, sono rispettivamente pari a: Campione D1 : o WHO: 0,01599 ng TE/Nm 3 o ITE : 0,01512 ng TE/Nm 3 Campione D2 : o WHO: 0,00485 ng TE/Nm 3 o ITE : 0,00460 ng TE/Nm 3 Le concentrazioni rilevate sono pertanto inferiori al limite di legge, che è pari a 0,1 ng/nm 3. Nelle sperimentazioni di Osterøy non sono state eseguite determinazioni di concentrazioni di metalli pesanti (ad eccezione del mercurio, determinato con lo strumento OPSIS di analisi in continuo delle emissioni al camino, i cui risultati analitici sono al di sotto dei limite di 0,05 mg/m 3 ) e di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) nei fumi emessi in atmosfera. In ciascuno dei due campioni sono anche state analizzate le polveri. Nella seguente tabella si riportano i valori riscontrati: Campione Concentrazione misurata [mg/nm 3 ] Concentrazione riferita all 11% O 2 [mg/nm 3 ] D1 12,1 14,9 D2 7,3 9,4 Con riferimento al limite medio giornaliero di 10 mg/nm3, si evidenzia che la concentrazione misurata, seppur puntuale, è prossima al limite di legge. Si sottolinea che la presenza delle polveri deriva in buona parte dalle condizioni di impianto non ottimali, in quanto l elettrofiltro ad umido risultava non funzionante. Si riportano di seguito, come rappresentativi, i risultati del monitoraggio in continuo per la settimana 36 e 37 dei parametri riportati nelle tabella 5, riferendosi cautelativamente ai limiti normativi non come media ma come valore fisso. set. 36 Acido cloridrico 14

15 set. 37 Nella settimana 36 il parametro HCl rispetta i limite normativo giornaliero mentre nella settimana 37 sono presenti dei picchi che lo superano. È rispettato in entrambe le settimane il limite semiorario. set. 36 Acido fluoridrico set. 37 Nelle due settimane di riferimento il parametro HF risulta al di sotto dei limiti normativi. 15

16 Ossidi di zolfo set. 36 set. 37 Il parametro SO 2 nelle due settimane di riferimento supera spesso i limiti normativi. In particolare il valore massimo misurato supera il limite giornaliero di un fattore <4. set. 36 Ossidi di azoto 16

17 set. 37 set. 36 set. 37 Nelle due settimane di riferimento il parametro ossidi di azoto evidenzia dei picchi che superano il limite normativo giornaliero (vedi tabella 5). Tali superamenti derivano principalmente dalla mancanza di sistemi di riduzione degli ossidi di azoto nel processo di lavaggio del gas di sintesi. 17

18 Metano come TOC set. 36 set. 37 Per il TOC, tenuto conto di quanto evidenziato in tabella 5, si è riportato in particolare l andamento del CH 4, come rappresentativo, costituendo il principale contributo. Si evidenzia per entrambe le settimane il superamento dei limiti normativi. Dalla lettura dei monitoraggi effettuati si evidenziano anche i risultati per H 2 S e l HCN. set. 36 Idrogeno solforato 18

19 set. 37 Acido cianidrico set. 36 set. 37 I valori non trascurabili di picco raggiunti dai due parametri H 2 S e HCN, confermano che il sistema di lavaggio del gas di sintesi non è sufficiente. Inoltre con riferimento alla tabella C dell Allegato 1 alla Parte V del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. relativamente ai valori limiti di emissione in atmosfera, si evidenzia per entrambe i parametri il superamento del limite fissato di 5 mg/m 3. 19

20 Criticità riscontrate dal punto di vista analitico Da quanto sopra esposto si evidenzia: per le acque reflue non si dispongono di tutti i parametri di confronto con i limiti normativi (ed in particolare del cromo VI) e si rilevano dei superamenti per un eventuale conferimento ad impianto di depurazione. Eventuali superamenti comportano la necessità di valutare un pretrattamento; per le emissioni in atmosfera, si è riscontrato che: o il parametro SO 2 risulta critico ovvero vi è un non trascurabile superamento dei limiti definiti dal D.Lgs. 133/2005; o i parametri NO x, HCl e TOC (somma di CH 4 e C 6 H 6, non effettivo) come dato medio rispettano quasi sempre i limiti definiti dal D.Lgs. 133/2005. Vi sono degli sforamenti puntuali orari come dato massimo di picco che richiederebbero maggiori approfondimenti nei test; o i parametri acido fluoridrico, diossine e furani rispettano sempre i limiti di legge; o I valori non trascurabili dei parametri HCN e H 2 S riscontrati, confermano un non adeguato funzionamento del sistema di lavaggio del gas di sintesi. Inoltre, tali valori, confrontati con i limiti indicati dalla normativa nazionale per le emissioni in atmosfera, comporterebbero un superamento; o mancano le analisi sulle emissioni in atmosfera dei seguenti parametri: Metalli (è stato valutato solo il mercurio) ed in particolare del cromo VI, IPA; o il parametro polveri, prossimo al limite di legge, non è rappresentativo dell intero periodo di prova, in quanto valutato su campioni puntuali e con l elettrofiltro non funzionante; per le scorie, non sono stati effettuati test di cessione come prova simulata di rilascio di contaminanti, che rappresentino lo stato inerte del materiale metallico e vetrificato. Va ricordato che l eventuale conferimento in discarica come rifiuto inerte dove seguire quanto indicato dal DM 30/09/ Studio di fattibilità Dalla sperimentazione effettuata sull impianto della Nye Osterøy Miljø sono emerse delle criticità legate alla particolare realizzazione impiantistica, sviluppata per scopi specifici e con standard differenti da quelli italiani, nonché al modo di esecuzione dei test, finalizzato principalmente a osservare la stabilità operativa del processo di trattamento che è stato fatto funzionare ai limiti di processo. Nel 2010, le società Acque del Chiampo S.p.A. e Medio Chiampo S.p.A. hanno commissionato uno Studio di Fattibilità per la realizzazione di un impianto di trattamento fanghi derivanti dal distretto conciario vicentino, per la cui elaborazione SICIT Chemitech S.p.A. ha presentato la tecnologia PyroArc come soluzione tecnologica percorribile, a fronte della sperimentazione effettuata nell impianto della Nye Osterøy Miljø nel 2003 e di una precedente sperimentazione effettuata nel 2000 sull impianto pilota di Hofors (Svezia) di proprietà della società svedese ScanArc Plasma Technologies AB. Lo Studio di Fattibilità presentato da SICIT Chemitech S.p.A., si concentra in modo particolare sull impiantistica dell impianto norvegese, in cui la tecnologia PyroArc viene 20

21 applicata a livello industriale, proponendo dei miglioramenti tecnici essenziali per poter inserire la stessa tecnologia nel contesto del distretto conciario vicentino. In particolare, si evidenziano le seguenti modifiche tecnologiche, finalizzate sia a garantire un affidabilità operativa dell impianto, sia per ottemperare ai requisiti normativi relativi al suo impatto ambientale: modifica del sistema di abbattimento con: o introduzione di un sistema di filtrazione a secco sulla linea del gas di sintesi, in modo da depolverare il gas stesso con elevata efficienza e affidabilità, poiché si sono evidenziati trascinamenti in entrambe le sperimentazioni; o introduzione di un sistema di abbattitori ad umido del tipo jet scrubber per un assorbimento migliore dei gas acidi quali ad esempio H 2 S, HCN, COS, HCl, per l elevata efficienza già riscontrata in più contesti industriali; o omogeneizzazione del gas di sintesi, in modo da evitare fluttuazioni improvvise di concentrazione e rendere il suo utilizzo il più possibile semplice ed affidabile; o installazione di sistemi catalitici sui fumi di combustione del gas di sintesi per minimizzare le concentrazioni di ossidi di azoto e monossido di carbonio emessi in atmosfera, a causa della presenza in grande percentuale di azoto molecolare nel gas di sintesi; Una rappresentazione schematica del sistema di trattamento del Syngas con le modifiche di cui sopra è riportato in figura 3. NaOH (aq.) Syngas Filtro a maniche Serie di 3 jet scrubber Demister Ventilatore principale Generatore Vapore Motore a gas Fiaccola di emergenza Recupero energetico Analisi in continuo Ossidazione / riduzione catalitica Camino Figura 3: Schema di processo impianto trattamento Syngas da studi di Fattibilità caduta del fuso vetroso direttamente in acqua, in maniera da procedere ad un suo rapido raffreddamento e ad una migliore vetrificazione del materiale, al fine di garantire una migliore resistenza al rilascio (l ottimizzazione della composizione della matrice vetrosa dovrà comunque essere effettuata in fase di avviamento dell impianto, intervenendo sulla qualità e sulla quantità di additivo di vetrificazione); diversa geometria costruttiva della tubazione di trasferimento del gas di sintesi grezzo dal reattore di gassificazione al reattore di trattamento termico del gas, incluso il punto di innesto del plasma, al fine di migliorare l efficienza e la 21

22 miscelazione del plasma con il gas di sintesi grezzo per conseguire un più rapido e completo raggiungimento dell equilibrio termodinamico; utilizzo per il recupero primario del calore sensibile di scambiatori di calore facilmente pulibili e manutenibili, in modo da evitare fermate di impianto conseguenti ad accumulo di polveri inorganiche, come evidenziato dall impianto della Nye Osterøy Miljø. Il raffreddatore primario potrà avere posizione verticale e dotazione di dispositivi di pulitura meccanici, a meno di alternative tecnologiche diverse che saranno valutate in sede di progettazione; inertizzazione delle polveri generate dalla depurazione del gas di sintesi per poterle smaltire in discariche per rifiuti non pericolosi, in quanto non possono essere reimmesse nel ciclo a causa della presenza di metalli e sali volatili, che seguirebbero nuovamente il flusso del gas di sintesi, andando ad accumularsi nell impianto e creando anomalie di funzionamento. Lo Studio di Fattibilità, con riferimento alle Linee guida recanti i criteri per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili per gli inceneritori (D.M. 29 gennaio 2007), rileva di seguito le prestazioni ambientali che la tecnologia PyroArc è in grado di garantire. Con riferimento alla tabella G.1.2 delle Linee Guida, evidenzia che il gassificatore utilizzato nel processo PyroArc è del tipo a letto fisso updraft, in cui il rifiuto scende dall alto verso il basso e il flusso di gas in verso ascendente. Nel medesimo punto si evidenzia che nella configurazione updraft, oltre al vantaggio di un elevata efficienza termica, tale gassificatore permette di trattare materiali di pezzatura differente e a varia umidità (pur se entro limiti ristretti). Per contro, si hanno importanti trascinamenti di molecole complesse altobollenti (catrami), che obbligano a successivi trattamenti di cracking per poter disporre di un gas di sintesi riutilizzabile. Il processo PyroArc effettua questo cracking delle molecole complesse altobollenti mediante il flusso di plasma, che attua sia un cracking termico (la temperatura è portata a C), s ia un cracking fotochimico (l emissione di radiazione elettromagnetica associata al plasma è molto intensa, sia nel campo del visibile che dell ultravioletto). La decomposizione dei catrami porta ad un maggiore recupero energetico, con la produzione di un gas di sintesi a più elevato potere calorifico. Con riferimento alla tabella G.1.3 delle Linee Guida, evidenzia che il processo PyroArc è un processo combinato, in quanto nel gassificatore, oltre alla reazioni di gassificazione avviene contemporaneamente la vetrificazione della componente inorganica del rifiuto. Con riferimento, invece, alla tabella G.1.4, la soluzione tecnologica proposta contempla la combustione di syngas pulito ( gassificazione di tipo elettrico ), con i vantaggi e gli svantaggi riportati in tabella. In particolare, questa scelta comporta la necessità di effettuare una depurazione spinta del gas di sintesi prima del suo utilizzo ai fini del recupero energetico. Infine, facendo riferimento alla tabella E.4.3 e alla successiva sezione H), nella seguente tabella si riassumono le concordanze fra il processo PyroArc e le migliori tecnologie disponibili (si elencano solo quelle pertinenti al caso in oggetto): Sigla Linee guida per MTD PyroArc H.1.2 controllo dei rifiuti in ingresso I rifiuti in ingresso devono essere compatibili con le tipologie di trattamento Nell impianto in oggetto si trattano solo fanghi essiccati derivanti dalla depurazione di 22

23 Sigla Linee guida per MTD PyroArc presenti; eventualmente si acque reflue dell industria devono prevedere a monte conciaria. La composizione è operazioni come selezione pertanto abbastanza ben e/o pretrattamento definita e relativamente costante nel tempo H.1.3 stoccaggio H pretrattamento H.3.1 generatore di vapore H.4.1 emissioni puntiformi in aria Devono essere previste aree di stoccaggio distinte per i diversi tipi di rifiuti al fine di non generare rischi derivanti dalle caratteristiche chimicofisiche dei singoli rifiuti Sistemi di pretrattamento dei rifiuti in ingresso devono essere previsti se richiesti dalla specifica tecnologia adottata Il generatore di vapore deve essere provvisto di sistemi per la pulizia dai depositi di cenere, come previsto per tutti i generatori di vapore alimentati con combustibili solidi Nelle tabelle H.4.1 e H.4.2 si riporta una sintesi delle principali MTD per la riduzione delle emissioni in atmosfera L impianto tratta fanghi di depurazione essiccati che possono essere stoccati in maniera confinata Il processo PyroArc prevede che i fanghi essiccati debbano essere compattati in bricchette prima di essere introdotti nel gassificatore Il recuperatore primario di calore sensibile sarà realizzato in modo da semplificare l estrazione delle polveri trascinate dal gas di sintesi grezzo Le apparecchiature previste per la pulizia del gas di sintesi e per il trattamento dei gas combusti portano al soddisfacimento dei valori di emissione indicati nelle tabelle Altri aspetti, quali le emissioni diffuse, gli odori, il trattamento delle acque reflue, la gestione dei residui solidi, l impiego di materie prime, il rumore, nonché l insieme delle procedure operative per la gestione e il controllo del processo e il monitoraggio dei parametri ambientali, dovranno essere sviluppati in fase di progettazione in ottemperanza a quanto indicato dalle Linee Guida. Sulla base dei miglioramenti tecnici valutati, e con riferimento alle Linee guida recanti i criteri per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili per gli inceneritori, lo Studio di fattibilità attende le seguenti prestazioni ambientali. Emissioni in atmosfera: Di seguito si riportano i valori attesi di concentrazione, posti a confronto con i valori limite di legge, nelle emissioni gassose dell impianto (dati estratti dallo Studio di Fattibilità del 2010). 23

24 Valori limite di emissione medi giornalieri: Parametro Unità di misura Limiti di legge Valori attesi Polveri totali mg/nm ,7 Sostanze organiche mg/nm ,2 volatili, come TOC Acido cloridrico mg/nm ,2 Acido fluoridrico mg/nm 3 1 0,06 Biossido di zolfo mg/nm Ossidi di azoto, come NO 2 mg/nm Valori limite di emissione medi su 30 minuti: Parametro Unità di misura Limiti di legge Valori attesi 100% 97% (A) (B) Polveri totali mg/nm ,7 Sostanze organiche mg/nm ,2 volatili, come TOC Acido cloridrico mg/nm ,3 Acido fluoridrico mg/nm ,1 Biossido di zolfo mg/nm Ossidi di azoto, come NO 2 mg/nm Valori limite di emissione medi ottenuti con periodo di campionamento di 1 ora: Parametro Unità di misura Limiti di legge Valori attesi Cadmio e suoi composti + mg/nm 3 0,05 <0,0001 Tallio e suoi composti Mercurio e suoi composti mg/nm 3 0,05 0,001 Cromo esavalente mg/nm 3 0,001 <0,0005 Antimonio e suoi composti + Arsenico e suoi composti + Piombo e suoi composti + Cromo e suoi composti + Cobalto e suoi composti + Rame e suoi composti + Manganese e suoi composti + Nichel e suoi composti + Vanadio e suoi composti mg/nm 3 0,5 0,0075 Valori limite di emissione medi ottenuti con periodo di campionamento di 8 ore: Parametro Unità di misura Limiti di legge Valori attesi Diossine e furani TEQ ng/nm 3 0,1 0,01 24

25 Parametro Unità di misura Limiti di legge Valori attesi Idrocarburi policiclici aromatici mg/nm 3 0,01 0,003 Inoltre, per il monossido di carbonio (CO) vale quanto prescritto alla sezione 5 dell Allegato 1 al D. Lgs. 133/05: nei gas di combustione (escluse le fasi di avviamento ed arresto) non si devono eccedere i limiti di emissione riportati nella seguente tabella. Valori limite di emissione per il monossido di carbonio: Parametro Unità di misura Limiti di legge Valori attesi CO valore medio giornaliero mg/nm CO valore medio su 30 mg/nm minuti Come previsto a norma di legge e in conformità a quanto esplicitamente richiesto dal Disciplinare, i fumi di combustione emessi dall unico camino di processo saranno analizzati in continuo per i parametri di seguito indicati: Monossido di carbonio (CO); Ossidi di azoto (NO X ); Biossido di zolfo (SO 2 ); Carbonio organico totale (TOC); Acido cloridrico (HCl); Acido fluoridrico (HF); Polveri totali; Ossigeno (O2). Inoltre, saranno misurati in continuo anche i seguenti parametri fisici: Temperatura; Pressione; Tenore di vapor d acqua; Portata volumetrica. Emissioni in acqua: Le acque reflue generate dall impianto, in particolare dalla sezione di depurazione ad umido del gas di sintesi e della sezione di solidificazione del fuso vetroso, verranno scaricate all impianto di depurazione, rispettando i limiti tabellari ai sensi del D.Lgs. 152/06 e s.m.i:, ovvero alla linea industriale del depuratore, caratterizzata dai limiti imposti per la fognatura industriale. Valori limiti di scarico dei reflui liquidi dell impianto di trattamento fanghi (dal Disciplinare). Parametri Unità di misura Valori limiti da rispettare ph 5,5-9,5 25

26 Parametri Unità di misura Valori limiti da rispettare Solidi sospesi totali mg/l < 200 BOD5 (come O 2 ) mg/l < 250 COD (come O 2 ) mg/l < 500 Alluminio mg/l < 2,0 Arsenico mg/l < 0,15 (1) Bario mg/l - Boro mg/l < 4 Cadmio mg/l < 0,02 Cromo totale mg/l < 4 Cromo VI mg/l < 0,20 Ferro mg/l < 4 Manganese mg/l < 4 Mercurio mg/l < 0,005 Nichel mg/l < 4 Piombo mg/l < 0,2 (1) Rame mg/l < 0,4 Selenio mg/l < 0,03 Stagno mg/l Tallio e suoi composti, come Tl mg/l <0,05 (1) Zinco mg/l < 1,0 Cloro attivo libero mg/l < 0,3 Solfuri (come S) mg/l < 2 Solfiti (come SO 2 ) mg/l < 2 Solfati (come SO4) mg/l < 1000 Cloruri mg/l < 1200 Fluoruri mg/l < 12 Fosforo totale (come P) mg/l < 10 Azoto ammoniacale (come mg /L < 30 NH 4 ) Azoto nitroso (come N) mg/l < 0,6 Azoto nitrico (come N) mg /L < 30 Grassi e olii animali/vegetali mg/l < 40 Idrocarburi totali mg/l < 10 Fenoli mg/l < 1 Aldeidi mg/l < 2 Solventi organici aromatici mg/l < 0,4 Solventi organici azotati mg/l < 0,2 Tensioattivi totali mg/l < 4 Pesticidi fosforati mg/l < 0,10 Pesticidi totali (esclusi i mg/l < 0,05 fosforati) tra cui: - aldrin mg/l < 0,01 - dieldrin mg/l < 0,01 - endrin mg/l < 0,002 - isodrin mg/l < 0,002 Solventi clorurati mg/l < 2 26

27 Parametri Unità di misura Valori limiti da rispettare Diossine e Furani ng/l < 0,3 (1) Idrocarburi policiclici aromatici mg/l < 0,0002 (1) (IPA) NOTA: (1) per questi parametri il limite da rispettare è quello riportato, come da punto D dell allegato 1 del D.Lgs. 133/05. Residui solidi: Sia la matrice vetrosa solida, che si presenta in forma granulare per effetto del rapido raffreddamento in acqua, sia la massa cementizia prodotta dall inertizzazione delle polveri prodotte dalla depurazione del gas di sintesi saranno ottimizzate al fine di superare il test di cessione, cosicché possono essere collocate in discariche per rifiuti inerti o comunque non pericolosi. In un secondo tempo, sarà possibile verificare l utilizzabilità della matrice vetrosa come materiale inerte per riempimenti (ad esempio sottofondi stradali). 5 Conclusioni L esame della documentazione tecnica relativa ai dati sperimentali, ricavati dalla campagna di prove di funzionamento e di monitoraggio condotte nel corso del 2003 presso l impianto della Nye Osterøy Miljø, che utilizza la tecnologia PyroArc, sui fanghi di depurazione dei reflui provenienti dalle aziende del distretto conciario vicentino, porta ad evidenziare quanto segue: per quanto riguarda gli esiti analitici, alcuni dei valori relativi alle emissioni gassose ed agli scarichi idrici non sono completamente conformi ai limiti derivanti dalla normativa nazionale assunta come riferimento, e non sono stati ricercati alcuni dei parametri di confronto necessari ad effettuare una valutazione esaustiva; dal punto di vista impiantistico/ingegneristico, invece, le condizioni alle quali è stato sottoposto l impianto nella fase di sperimentazione, hanno fatto emergere la necessità di progettare ed attuare specifiche migliorie di carattere tecnico, al fine di ottimizzare il processo di trattamento dei fanghi provenienti dal distretto conciario vicentino, e renderlo quindi maggiormente sostenibile rispetto alle esigenze di totale industrializzazione del trattamento e di prevenzione del rispetto degli aspetti normativi. Lo Studio di Fattibilità, presentato da SICIT nel 2010 partendo dall'impiantistica dell impianto norvegese, in cui la tecnologia PyroArc è stata applicata a livello industriale, è stato realizzato tenendo conto della necessità di ovviare alle criticità sopra indicate e di rispondere alle indicazioni derivanti dalle Linee guida recanti i criteri per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili per gli inceneritori (D.M. 29 gennaio 2007), assunte quali riferimento normativo idoneo, nella logica e nella prospettiva del massimo livello di precauzione. In tale studio, le soluzioni tecniche proposte renderebbero la tecnologia stessa perseguibile ed adeguata, non consentendo soltanto il mero rispetto dei valori ambientali, ma anche il raggiungimento di limiti ancor più conservativi rispetto a quelli indicati nel Disciplinare del 2009 e la possibile installazione di apparecchiature e di sistemi di controllo in continuo, per poter verificare costantemente l efficienza dell impianto; si rileva, infine, come le migliori tecnologie disponibili in termini di abbattimento degli inquinanti contenuti 27

28 nei flussi gassosi consentano anche rese di abbattimento non inferiori al 99%, quindi pienamente aderenti ai principi generali di precauzione e di sostenibilità ambientale. I risultati della sperimentazione, confrontati con lo Studio di Fattibilità, confermano le conclusioni della Commissione tecnica per la valutazione dei processi di termici di inertizzazione dei fanghi prodotti dagli impianti di depurazione di Arzignano e Montebello nella relazione del dicembre 2011, alla quale si rimanda per ulteriori opportuni approfondimenti. L eventuale scelta della tecnologia PyroArc per il trattamento termico dei fanghi prodotti dagli impianti di depurazione di Arzignano e Montebello, dovrà pertanto passare attraverso un impianto prototipale, sul quale si dovrà lavorare approfonditamente per mettere a punto l impiantistica ed il processo, considerando anche l eventualità che le modifiche che si rendessero necessarie potrebbero essere talmente rilevanti da mettere a rischio la fattibilità dell intervento. È necessario che il costruttore e il gestore dell impianto abbiano capacità tecniche e di ingegneria di livello assolutamente elevato, per affrontare tutti i problemi che inevitabilmente sorgeranno. A completamento delle considerazioni sopra riportate, si evidenzia infine che, nel caso si propendesse per un riutilizzo dell impianto della Nye Osterøy Miljø, quale impianto prototipale per la messa a punto dell impiantistica e del processo, si dovrà preventivamente considerare quanto indicato al punto I) delle sopra citate Linee guida di cui al D.M. 29 gennaio 2007, relativamente all analisi di applicabilità ad impianti esistenti delle tecniche di prevenzione integrata dell inquinamento (applicazione delle BAT, dimensioni dell impianto, età dell impianto, ubicazione e contesto locale, presenza di vincoli di carattere tecnico, legislazione a livello nazionale e regionale, interventi di carattere operativo-gestionale, interventi ristrutturativi, ecc ). 28

29 Dipartimento Provinciale di Vicenza Via Spalato, Vicenza Italy Tel Fax certificata: Giugno 2013

30 ARPAV Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto Direzione Generale Via Matteotti, Padova Tel Fax urp@arpa.veneto.it certificata: protocollo@arpav.it

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