COMMISSIONE CONSILIARE III. Sanità e Assistenza. Seduta del 19 ottobre 2011 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE STEFANO GALLI

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3 COMMISSIONE CONSILIARE III Sanità e Assistenza Seduta del 19 ottobre 2011 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE STEFANO GALLI Argomento n. 6 all ordine del giorno: ITR N Vicenda dell IRCCS San Raffaele di Milano

4 Estratto verbale del 19 ottobre 2011 Seguono interventi Riprendiamo la richiesta avanzata dalla Collega Valmaggi e passiamo all interrogazione n Consigliere VALMAGGI La illustro molto brevemente venendo soltanto alle domande perché è vero, com è stato ricordato in premessa, che il tema è stato oggetto di discussione, anche se un po' ristretta visti i tempi, ieri in Consiglio. Tra l'altro anche il testo di questa interrogazione è piuttosto superato dai fatti perché è stata depositata da tutti i Consiglieri dell opposizione a fine luglio e da fine luglio a oggi il tema si è evoluto. Noi sappiamo, come abbiamo ricordato ieri in aula che c è stata un ulteriore proroga richiesta dall'attuale board del San Raffaele sul progetto che è stato presentato, la concessione di un ulteriore proroga da parte del tribunale di quindici giorni per la valutazione sui contenuti del progetto di risanamento. Sappiamo che è una situazione particolarmente delicata. Ancora ieri c erano notizie di stampa, chiaramente da verificare, rispetto a possibili, eventuali alienazioni di priorità economiche compiute dal precedente Consiglio di amministrazione della Fondazione San Raffaele. Il testo dell'interrogazione è questo: vogliamo capire da parte di Regione Lombardia quali sono gli elementi che ha di conoscenza complessivamente della situazione, che sappiamo essere in mano al tribunale. Si paventa il fallimento, giacché proprio ieri è stata votata e approvata all unanimità una mozione in Consiglio regionale in cui s impegnava tutto il Consiglio a mettere in atto tutti quegli strumenti che vanno nell'ottica di un maggiore controllo delle azioni, sia dal punto di vista delle prestazioni sanitarie erogate, sia di controllo sul sistema gestionale delle realtà ospedaliere private accreditate. Vogliamo capire se la Giunta ha già fatto una riflessione e se ha già individuato, o se comunque si è posta il problema di individuare maggiori azioni di controllo. Sappiamo benissimo e l ho ripetuto anche ieri in aula che essendo, in questo specifico caso, il San Raffaele è una Fondazione che ha caratteristiche di tipo privatistico, non è tenuta a depositare i propri bilanci né a Regione Lombardia né al Ministero della salute essendo anche un IRCCS. Riteniamo, però, che le vicende del San Raffaele, dovrebbe determinare una consapevolezza della Giunta in merito alle azioni da porre in essere in tema di controllo, tenendo comunque conto della sua gestione di natura privata, ma anche dell innegabile servizio pubblico che svolge. Nell'interrogazione facciamo riferimento a maggiori strumenti di controllo legati a quelli che sono i canali di finanziamento che Regione Lombardia mette in atto nei confronti di alcune realtà del privato accreditato e, per esempio, alla legge numero 31/97 i cui bandi sono oggetto di discussione di questa Commissione. La parola all Assessore Bresciani. Assessore BRESCIANI Occorre evidenziare la priorità che Regione Lombardia ha avuto sugli eventi del San Raffaele, ma nell ambito della propria competenza, che è stretta. La competenza di Regione Lombardia è puramente nell ambito del contratto e dell accreditamento,. Non ha nessuna competenza per intervenire sul Consiglio di amministrazione, nessuna competenza 2

5 per intervenire sul gruppo che è stato posto in valutazione, nessuna competenza per arrivare al tribunale. Bisogna che capiamo quali sono le competenze della Regione, dopodiché ci possiamo porre delle domande. Per quanto di competenza, preciso che i finanziamenti erogati, nel 2010, alla Fondazione dell IRCCS San Raffaele ammontavano a circa 300 milioni di euro e non a 400 come indicato nel testo della presente mozione e che i finanziamenti, erogati nel 20100, riguardo i bandi per progetti finalizzati a miglioramenti organizzativi, strutturali e tecnologici ammontano a ,84 euro. Dall anno 2010 la Fondazione San Raffaele non potrà accedere a tali bandi perché destinataria delle maggiorazioni tariffarie di cui alla legge regionale n. 33 del Premetto che i budget sono definiti sulla base dello storico per l attività di ricovero e della produzione dell'anno precedente per attività ambulatoriali. Preciso che, l'attività ordinaria di controllo prevede che le verifiche siano svolte ex post in conformità a quanto è rendicontato all Ente erogatore. I controlli svolti di diversa natura sono invece volti all'appropriatezza del regime erogativo, ai DRG dei ricoveri, alla correttezza delle codifiche, e alla qualità documentale della cartella clinica. Siamo sulla logica di avere il 10 per cento dei controlli per quanto riguarda il 6,5 per cento dei DRG a rischio e il resto è random in modo che qualcuno, pensando che non è a rischio DRG, possa fare qualche trucco. Controlliamo il 10 per cento delle prestazioni, mentre la legge nazionale, chiede il 2 per cento. Di conseguenza, per quanto riguarda i controlli, sappiamo anche scovare chi sbanda dai controlli. Altre Regioni invece non hanno nessuno sbandamento, sono tutti onesti nelle altre Regioni perché fanno i controlli appropriati. Rispetto alle attività specialistiche ambulatoriali si eseguono inoltre controlli sulla rendicontazione e sulla congruenza con le indicazioni regionali in merito. Riguardo alla Fondazione IRCCS San Raffaele, oltre all attività di controllo ordinaria, svolta nei termini sopra esposti, è stata eseguita un'attività straordinaria di controllo riguardante gli anni per questa volta, però, richiesti in aggiunta dall'autorità di controllo che riserva, naturalmente, le informazioni essendoci una procedura in corso. Per rispondere all'interrogazione direi che a incoraggiare e ad accompagnare quelle azioni messe in campo dagli organi competenti che vanno nella direzione della dismissione di tutte le attività immobiliari e commerciali. Scusi se sorrido, ma non capisco come si faccia a incoraggiare e ad accompagnare il CdA a dismettere delle attività che non sono sanitarie: non capisco come si possa fare. Credo che questa sia una bellissima aspirazione, forse giustificata dal fatto che, il San Raffaele, i problemi non li ha avuti per le erogazioni sanitarie, ma li ha avuti proprio per altre attività, almeno così pare, però incoraggiare ed accompagnare è onirico. È facile per l'opposizione dire che si debba fare, ma è impossibile procedere sotto il profilo operativo in tal senso, perché non abbiamo la competenza per farlo. Ancora, adoperare per garantire la continuità dell attività ospedaliera e a salvaguardare i livelli occupazionali e i patrimoni di professionalità e delle competenze che operano al San Raffaele, al momento non è possibile, ripeto non ne abbiano le competenze. Dopo che il tribunale ha espresso il suo parere, allora sì che la Regione Lombardia può mettere in atto delle azioni per lo studio e la difesa delle professionalità sanitarie e di ricerca e delle produzioni cliniche e scientifiche: solo allora può farlo. Il tribunale, in questo momento, decide i destini del San Raffaele, di là da quelle che sono le nostre aspirazioni di salvaguardare la ricerca e la clinica del San Raffaele, che è sicuramente a livello europeo ed è molto avanzato. Noi speriamo in questo, ma è tutto affidato al tribunale. 3

6 Il dottor Lucchina, se ha argomenti tecnici in forza di questa mia esposizione, lo pregherei di intervenire. Queste sono le domande politiche di competenza che è inequivocabile. Grazie, Assessore. Per la replica, la parola alla collega Valmaggi. Consigliere VALMAGGI Noi sappiamo che c'è un azione del tribunale in corso. Questa cosa chiaramente ci assilla e credo che dovrebbe preoccupare, soprattutto il Governo di Regione Lombardia. Quello che quindi chiediamo e abbiamo chiesto anche ieri con la mozione, ripeto approvata all'unanimità, è che Regione Lombardia si faccia carico in maniera chiara e trasparente del tema a livello politico. Questo non vuol dire pensare a soluzioni, non sta nella nostra testa o almeno non sta nella mia testa, pensare a soluzioni cui faceva prima riferimento l Assessore per una pubblicizzazione della realtà del San Raffaele. Noi vorremmo una presa in carico del tema politico in maniera trasparente; questo è l impegno che ci siamo presi tutti, non soltanto le opposizioni, ma anche con il voto di ieri della mozione anche della maggioranza. Venendo al tema dei controlli, poi sarà oggetto della discussione sul parere n. 25, per essere più specifica nella domanda, nella bozza di bando questa può essere una valutazione che riguarda il San Raffaele, come le altre Istituzioni che potranno accedere al bando. Nel punto 2 del bando, sotto la nota c) dice: Il soggetto non deve essere controllato da società con fini di lucro, ma può avere partecipazioni in società con fini di lucro. Questo mi pare che sia comunque il caso, a oggi, del San Raffaele. Lo proporremo dopo quando discuteremo il parere, non pensate che almeno avere la garanzia che queste società collegate con fini di lucro almeno siano sane, credo che potrebbe essere un elemento in più di verifica e controllo, cioè avere la certezza che queste società collegate, che hanno fini di lucro, almeno siano sane. Grazie, collega Valmaggi. 4

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