COMUNE DI IGLESIAS CENTRO INTERMODALE
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1 COMUNE DI IGLESIAS CENTRO INTERMODALE 1.8 RELAZIONE ANTINCENDIO PROGETTAZIONE: DOTT. ING. GIANCARLO CASULA COLLABORATORI: DOTT. ING. BASILIO SECCI DOTT. ING. DAVIDE MARRAS
2 Pag. 2 di RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI PER L'OTTENIMENTO DEL PARERE DI CONFORMITA' Art. 3 del D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151 DITTA: COMUNE DI IGLESIAS PROPRIETA': COMUNE DI IGLESIAS UBICAZIONE: CENTRO INTERMODALE DI IGLESIAS Data : /10/2012 Revisione: Il datore di lavoro Il tecnico
3 Pag. 3 di DATI GENERALI Attività: (75) Autorimessa Individuata al punto < 75.4.C > della tabella allegata al D.P.R. 1 agosto 2011 n. 151 Attività definita nel modo seguente: Autorimesse pubbliche e private, parcheggi pluriplano e meccanizzati di superficie complessiva oltre mq. RIFERIMENTO NORMATIVO DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA n. 151 del 1 agosto Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell articolo 49, comma 4-quater, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n Lettera Circolare del MINISTERO DELL'INTERNO n del 06/10/2011. Nuovo regolamento di prevenzione incendi D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151: Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell articolo 49 comma 4-quater, decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n Primi indirizzi applicativi. DECRETO DEL M.I. DEL 1 FEBBRAIO Norme di sicurezza antincendio per la costruzione e l'esercizio di autorimesse e simili. D.M. del 22/11/2002. Disposizioni in materia di parcamento di autoveicoli alimentati a gas di petrolio liquefatto all'interno di autorimesse in relazione al sistema di sicurezza dell'impianto. DECRETO del MINISTERO DELL'INTERNO - 16/02/2007. Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione. DECRETO del MINISTERO DELL'INTERNO - 9/03/2007. Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. D.M. 30/11/1983. Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi. Decreto n. 37 del 22/1/2008. Regolamento concernente l'attuazione dell'art. 11 quartedecies, comma 13, let. a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti degli edifici.. DECRETO del MINISTERO DELL'INTERNO del 7 gennaio Norme tecniche e procedurali per la classificazione ed omologazione di estintori portatili di incendio. DECRETO del MINISTERO DELL'INTERNO del 3 novembre Disposizioni relative all'installazione ed alla manutenzione dei dispositivi per l'apertura delle porte installate lungo le vie di esodo, relativamente alla sicurezza in caso d'incendio. DECRETO del MINISTERO DELL'INTERNO del 15 settembre 2005.
4 Pag. 4 di Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per i vani degli impianti di sollevamento ubicati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. RELAZIONE TECNICA La presente relazione è redatta in conformità al D.M. n. 38 del 1/2/1986. La presente relazione ha per oggetto la verifica dei criteri di sicurezza antincendio, allo scopo di tutelare l'incolumità delle persone e salvaguardare i beni contro il rischio di incendio. TERMINI E DEFINIZIONI I termini le definizioni e le tolleranze adottate sono quelli di cui al D.M. 30/11/ Classificazione L'attività ai sensi della normativa in vigore viene classificata come: Autorimessa con numero autoveicoli > 9. Ubicazione L'attività è ubicata in edificio isolato. Caratteristiche dell'edificio N. piani edificio = 3 N. piani fuori terra = 1 N. piani interrati = 2 Altezza antincendio = 7.1 m Elenco piani edificio dell'attività Piano Superficie (m² netti) Superficie Superficie servizi Descrizione aerazione (m²) (m² netti) Piano Terra 3382 scoperto 0 spazio completamente scoperto 1 Piano Interrato Piano Interrato Piano Terra Per il piano in esame. L'attività è di tipo isolata in quanto l'edificio è destinato esclusivamente ad essa. In relazione alla configurazione delle pareti perimetrali l'attività è di tipo aperta. Per quanto riguarda le caratteristiche di esercizio l'attività è di tipo non sorvegliato, in quanto non sono previsti sistemi automatici di controllo ai fini antincendi e nemmeno sistemi di vigilanza continua durante l'orario d'apertura:quindi la superficie specifica di parcamento è di 20 m². In base all'organizzazione dello spazio interno, l'attività è di tipo a spazio aperto. 1 Piano Interrato Per il piano in esame. L'attività è di tipo isolata in quanto l'edificio è destinato esclusivamente ad essa. In relazione alla configurazione delle pareti perimetrali l'attività è di tipo chiuso. Per quanto riguarda le caratteristiche di esercizio l'attività è di tipo non sorvegliato, in quanto non sono previsti sistemi automatici di controllo ai fini antincendi e nemmeno sistemi di vigilanza continua durante l'orario d'apertura:quindi la superficie specifica di parcamento è di 20 m². In base all'organizzazione dello spazio interno, l'attività è di tipo a spazio aperto.
5 Pag. 5 di 2 Piano Interrato Per il piano in esame. L'attività è di tipo isolata in quanto l'edificio è destinato esclusivamente ad essa. In relazione alla configurazione delle pareti perimetrali l'attività è di tipo chiuso. Per quanto riguarda le caratteristiche di esercizio l'attività è di tipo non sorvegliato, in quanto non sono previsti sistemi automatici di controllo ai fini antincendi e nemmeno sistemi di vigilanza continua durante l'orario d'apertura:quindi la superficie specifica di parcamento è di 20 m². In base all'organizzazione dello spazio interno, l'attività è di tipo a spazio aperto. 3.2 Altezza dei piani Il punto 3.2 del D.M. 1/2/1986 prevede che l'altezza minima sia di 2.28 m (applicando la tolleranza del 5% sul minimo di 2.4 m). Elenco altezze piani Piano Altezza (m) Quota (m) Note Piano Terra [Ubicato su spazio scoperto 0 terrazzo] 1 Piano Interrato Piano Interrato Superficie specifica di parcamento Elenco mezzi consentiti e presenti (4 motoveicoli = 1 mezzo - L.C. P713/4108 sott. 22/3 del 25/7/2000) Piano Superficie piano (m²) Controlli Superficie parcamento N. max mezzi (Sup.Piano/Sup.Par N. mezzi presenti N. autoveicoli N. motocicli (m²) camento) Piano Terra 3382 Non sorvegliata Piano Interrato 2638 Non sorvegliata Piano Interrato 2638 Non sorvegliata Strutture dei locali I locali destinati all'attività sono realizzati con strutture non separanti non combustibili di tipo R 90. Le strutture del solaio e di separazione con altre parti dell'edificio hanno una resistenza al fuoco non inferiore a REI 90. L'attività non comunicherà con attività di qualunque genere ad essa non pertinente Compartimentazione L'attività è divisa in compartimenti di superficie non eccedenti quelle indicate dalla tabella di cui al punto del D.M. 01/02/1986, con pareti di suddivisione fra i compartimenti realizzate con strutture di tipo almeno REI 90. I passaggi tra i piani dell'attività, le rampe pedonali, le scale, gli ascensori, gli elevatori, sono esterni o racchiusi in gabbie realizzate con strutture non combustibili di tipo almeno REI 120 e muniti di porte di tipo almeno REI 120 provviste di autochiusura. Le corsie di manovra consentiranno il facile movimento degli autoveicoli e hanno ampiezza non inferiore a m 4.5 e a m 5 nei tratti antistanti i box o posti auto ortogonali alla corsia.
6 Pag. 6 di Elenco compartimenti N. Descrizione Superficie (m²) Piani del Compartimento 1 COMPARTIMENTO Piano Interrato 2 COMPARTIMENTO Piano Interrato 3.7 Accessi Ingressi Elenco ingressi Ingresso N. Larghezza [m] Tipo Ubicazione 1 6,1 Passaggio libero Piano Terra Apribile verso l'esterno Piano Terra Apribile verso l'esterno 1 Piano Interrato Apribile verso l'esterno 1 Piano Interrato Passaggio libero 1 Piano Interrato Apribile verso l'esterno 2 Piano Interrato Apribile verso l'esterno 2 Piano Interrato Passaggio libero 2 Piano Interrato Apribile verso l'esterno 2 Piano Interrato Apribile verso l'esterno 2 Piano Interrato Apribile verso l'esterno 2 Piano Interrato Rampe Elenco rampe N. Ampiezza (m) Tipo senso Compartimenti serviti Pendenza (%) Curvatura (m) A senso unico COMPARTIMENTO N A senso unico COMPARTIMENTO N A senso unico COMPARTIMENTO N A senso unico COMPARTIMENTO N 2 19 N. Compartimenti serviti Sup. Aerazione (m²) Sup. rampa occupata nel piano (m²) Tipo rampa 1 COMPARTIMENTO N Aperto 2 COMPARTIMENTO N Aperto 3 COMPARTIMENTO N Aperto 4 COMPARTIMENTO N Aperto Tipo Accesso 3.8 Pavimento La pavimentazione è realizzata con materiali antisdrucciolevoli ed impermeabili. Le soglie dei vani di comunicazione fra i compartimenti e le rampe di accesso hanno un livello lievemente superiore (3-4 cm) a quello dei pavimenti contigui per evitare spargimento di liquidi da un compartimento all'altro.
7 Pag. 7 di 3.9 Ventilazione Ventilazione naturale L'attività ha un sistema di aerazione naturale costituito da aperture, ricavate nelle pareti esterne e nelle rampe di accesso, disposte in modo da consentire un efficace ricambio dell'aria nell'ambiente, nonché lo smaltimento del calore e dei fumi di un eventuale incendio. Al fine di assicurare un'uniforme ventilazione dei locali, le aperture di aerazione sono distribuite il più possibile uniformemente a distanze reciproche non superiori a 40 metri Superficie di ventilazione Le aperture di aerazione naturale hanno una superficie non inferiore a 1/25 della superficie in pianta del compartimento. Il sistema di ventilazione è indipendente per ogni piano. Piano Terra [Ubicato su terrazzo] 1 Piano Interrato Altezza piano = 2.7 m Superficie piano = 2638 m² Superficie ventilazione minima = (1/25) x Superficie piano = m² Superficie ventilazione = 246 m² Una frazione della superficie di ventilazione non inferiore a m² per metro quadrato di pavimento è completamente priva di serramenti. 2 Piano Interrato Altezza piano = 2.7 m Superficie piano = 2477 m² Superficie ventilazione minima = (1/25) x Superficie piano = m² Superficie ventilazione = 126 m² Una frazione della superficie di ventilazione non inferiore a m² per metro quadrato di pavimento è completamente priva di serramenti MISURE PER LO SFOLLAMENTO DELLE PERSONE IN CASO DI EMERGENZA Vie di uscita L'attività è dotata di un numero di uscite di sicurezza, tali da permettere la rapida evacuazione di tutti gli occupanti l'edificio in caso di emergenza Dimensionamento delle vie di uscita Le uscite di sicurezza sono segnalate anche in caso di spegnimento dell'impianto di illuminazione e mantenute sempre sgombre da materiali o da altri impedimenti che possono ostacolarne l'utilizzazione Larghezza delle vie di uscita La larghezza delle vie di uscita è multipla del modulo di uscita (0.6 m) e non inferiore a due moduli. La misurazione delle uscite è stata eseguita nel punto più stretto delle vie di esodo.
8 Pag. 8 di Ubicazione delle uscite La posizione delle uscite è tale da consentire il raggiungimento dei luoghi sicuri con percorsi non superiori a 40 m Numero delle uscite Il numero delle uscite è non inferiore a 2 e sono poste in punti ragionevolmente contrapposti. La descrizione delle misure antincendio adottate per l ascensore, ai sensi del D.M. 15 settembre 2005, sono di seguito riportate MISURE PER L'EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA L'attività è provvista di un sistema organizzato di vie di uscita per il deflusso rapido e ordinato degli occupanti verso l'esterno. La misurazione delle uscite è eseguita nel punto più stretto delle vie di esodo. Le porte che si aprono verso corridoi interni utilizzati come vie di deflusso sono realizzate in modo da non ridurre la larghezza utile dei corridoi stessi. Tutte le uscite di sicurezza sono munite di infissi, apribili verso l'esterno e dotate di maniglioni antipanico. Il sistema di apertura delle porte è realizzato con maniglioni antipanico, che consentiranno l'apertura delle porte con semplice spinta esercitata dal pubblico. I maniglioni antipanico sono installati in conformità con quanto stabilito dal D.M. 3 novembre 2004 (G.U. n. 271 del 18/11/2004), in particolare: - i dispositivi per l'apertura delle porte installate lungo le vie di esodo sono installati in conformità alla EN 9 relativa a "Dispositivi per uscite d'emergenza azionati mediante maniglia a leva o piastra a spinta". Sulle porte di uscita sono installati cartelli con la scritta USCITA DI SICUREZZA - APERTURA A SPINTA - ad un'altezza non inferiore a due metri dal suolo. Le uscite di sicurezza sono segnalate anche in caso di spegnimento dell'impianto di illuminazione e mantenute sempre sgombre da materiali o da altri impedimenti che possono ostacolarne l'utilizzazione. I locali sono dotati di un numero di uscite di sicurezza, tali da permettere la rapida evacuazione di tutti gli occupanti l'edificio in caso di emergenza. CALCOLO DELL'AFFOLLAMENTO E VERIFICA DELLE VIE DI ESODO Il tipo, il numero, l'ubicazione e la larghezza delle uscite sono determinate in base al massimo affollamento, calcolato secondo la tabella: Densità di affollamento per le autorimesse non sorvegliate L'attività avrà, una massimo affollamento pari a: Piano N. persone nel piano N. persone nei servizi del TOTALE (persone) piano Piano Terra Piano Interrato Piano Interrato Capacità di deflusso - c.d. = 50 per il piano terra - c.d. = 37.5 per gli edifici sino a tre piani sotterranei Si ha, la seguente necessità di moduli, derivante dal calcolo effettuato con la formula: - moduli necessari = (max affollamento del piano) / (capacità di deflusso del piano)
9 Pag. 9 di Numero moduli necessari Piano Moduli necessari Max affollamento Capacità deflusso Piano Terra Piano Interrato Piano Interrato Misure in termini di moduli e di massimo affollamento consentito: (N.B.: Per ADDUZIONE si intende lo sbocco della via di esodo, mentre per LUNGHEZZA si intende la lunghezza del percorso di esodo fino a luogo sicuro). N.B.: Nel calcolo delle uscite di sicurezza, viene utilizzata una tolleranza del 5% sul minimo richiesto per le stesse, per misure minori di 2.4 m, e del 2% per misure maggiori di 2.4 m, come prevede la normativa. Elenco uscite Ubicazione Uscita N. Larghezza (m) Lunghezza (m) Adduzione N. moduli Piano Terra Luogo sicuro 10 Piano Terra Luogo sicuro 2 1 Piano Interrato Luogo sicuro 2 1 Piano Interrato Luogo sicuro 2 1 Piano Interrato Luogo sicuro 6 2 Piano Interrato Luogo sicuro 3 2 Piano Interrato Luogo sicuro 3 2 Piano Interrato Luogo sicuro 3 2 Piano Interrato Luogo sicuro 2 2 Piano Interrato Luogo sicuro 2 Elenco ingressi Ingresso N. Larghezza [m] Tipo Ubicazione 1 6,1 Passaggio libero Piano Terra Apribile verso l'esterno Piano Terra Apribile verso l'esterno 1 Piano Interrato Apribile verso l'esterno 1 Piano Interrato Passaggio libero 1 Piano Interrato Apribile verso l'esterno 2 Piano Interrato Apribile verso l'esterno 2 Piano Interrato Passaggio libero 2 Piano Interrato Apribile verso l'esterno 2 Piano Interrato Apribile verso l'esterno 2 Piano Interrato Apribile verso l'esterno 2 Piano Interrato Persone evacuabili e max affollamento ipotizzabile Piano N. Totale Moduli Persone Evacuabili Max Affoll. Ipotizzabile Piano Terra Piano Interrato Piano Interrato
10 Pag. 10 di SCALE Elenco scale Ubicazione N. Larghezza (m) Tipologia Protezione 1 Piano Interrato Scala N Interna A prova di fumo 1 Piano Interrato Scala N Interna A prova di fumo 2 Piano Interrato Scala N Interna A prova di fumo 2 Piano Interrato Scala N Interna A prova di fumo Essendo l'altezza antincendio minore di 32 m, le scale sono di tipo protetto. Elenco ascensori/montacarichi Gli impianti di sollevamento sono conformi alle specifiche disposizioni vigenti. Descrizione Ascensore 6 Ascensore 6 Lunghezza vano corsa (m) 5 IMPIANTO ELETTRICO Gli impianti elettrici e di messa a terra dell'attività sono realizzati in conformità alle norme di cui al D.M. 37/2008 e secondo le vigenti norme CEI. All'atto della richiesta del Certificato di Prevenzione Incendi, sarà allegata la dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico. 6 MEZZI ED IMPIANTI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI 6.2 Estintori L'attività è dotata di un adeguato numero di estintori portatili. Gli Estintori sono di tipo omologato dal Ministero dell'interno ai sensi del D.M. del 7/01/2005 (Gazzetta Ufficiale n. 28 del ) e successive modificazioni. Sono distribuiti in modo uniforme nell'area da proteggere, e si trovano: - in prossimità degli accessi - in vicinanza di aree di maggior pericolo Sono ubicati in posizione facilmente accessibile e visibile. Appositi cartelli segnalatori ne facilitano l'individuazione, anche a distanza. Caratteristiche tecniche - disposti 1 ogni cinque autoveicoli per i primi venti autoveicoli; per i rimanenti, fino a duecento autoveicoli, uno ogni dieci autoveicoli; oltre duecento, uno ogni venti autoveicoli - capacità estinguente non inferiore a 21A - 89B Elenco estintori Piano N. Tipo Classe 1 Classe 2 Piano Terra 14 Polvere chimica 21A 89B 1 Piano Interrato 12 Polvere chimica 21A 89B 2 Piano Interrato 11 Polvere chimica 21A 89B
11 Pag. 11 di 6.1 Impianto idrico antincendio E' presente un impianto idrico antincendio e gli idranti correttamente corredati sono: - distribuiti in modo da consentire l'intervento in tutte le aree dell'attività. - collocati in ciascun piano - dislocati in posizione facilmente accessibile e visibile Appositi cartelli segnalatori ne agevolano l'individuazione a distanza. Gli idranti non sono posti all'interno delle scale in modo da non ostacolare l'esodo delle persone. Poichè si è in presenza di scale a prova di fumo interne, al fine di agevolare le operazioni di intervento dei Vigili del fuoco, gli idranti sono ubicati all'interno dei filtri a prova di fumo. Ogni idrante è corredato da una tubazione flessibile lunga 20 m. Rete di tubazioni L'impianto idrico antincendio è costituito da una rete di tubazioni, con montanti disposti nei vani scala. Da ciascun montante, in corrispondenza di ogni piano, è derivato, con tubazione di diametro interno non inferiore a DN40 mm, un attacco per idranti DN 45. La rete di tubazioni è indipendente da quella dei servizi sanitari. Le tubazioni sono protette dal gelo e dagli urti, ove se ne ravveda la necessità. La rete è di tipo ad anello. Numero montanti = 8 Tipo montanti = A giorno Alimentazione è predisposta una vasca di accumulo, opportunamente dimensionata. L'impianto idrico antincendio è alimentato da elettropompa, la quale ha alimentazione elettrica da linea preferenziale esterna indipendente dalle altre utenze elettriche e dal quadro elettrico generale. Caratteristiche idrauliche: (viene applicata la normativa UNI 10779) Protezione interna N. idranti DN 45 = 18 - alimentazione in grado di alimentare in ogni momento contemporaneamente i 3 idranti più sfavoriti; - portata per ognuno non inferiore a 120 l/min; - pressione non inferiore a 2 bar in fase di scarica. - alimentazione con autonomia non inferiore a 60 min. Calcolo volume riserva idrica Area di livello 2 (area di rischio definita da UNI 10779) N. idranti = 3 (numero di idranti massimi da considerare contemporaneamente in funzione) Volume riserva idrica MINIMA = (3 * 120 * 60) / 1000 = 21.6 m³ Volume riserva idrica PRESENTE = 32 m³ L'impianto mantenuto costantemente in pressione è munito di attacco UNI 70, per il collegamento dei mezzi dei Vigili del fuoco, installato all'esterno in posizione ben visibile e facilmente accessibile ai mezzi di soccorso.
12 Pag. 12 di SEGNALETICA UTILIZZATA
13 Pag. 13 di Sono installati in particolare i seguenti cartelli: - divieto di usare fiamme libere - divieto di depositare sostanze infiammabili o combustibili - divieto di eseguire riparazioni o prove motori - divieto di parcheggiare veicoli con perdite anormali di carburante o lubrificante - divieto di fumare - eventuale divieto di parcheggiare autoveicoli alimentati a gas GPL 10 NORME DI ESERCIZIO Nell'attività viene fatto divieto di: - usare fiamme libere - depositare sostanze infiammabili o combustibili - eseguire riparazioni o prove di motori - parcheggiare autoveicoli con perdite anormali di carburanti o lubrificanti Entro l'attività viene proibito fumare con divieto scritto a caratteri ben visibili. I pavimenti sono periodicamente lavati e i sistemi di raccolta delle acque di lavaggio sono ispezionati e puliti. Poiché sono presenti piani interrati oltre il primo, è installata all'ingresso dell attività, cartellonistica idonea a segnalare i divieti derivanti dalle limitazioni al parcamento di autoveicoli alimentati a gas di petrolio liquefatto. Il parcamento di tali autoveicoli viene consentito solo fino al primo piano interrato, secondo le disposizioni del D.M. del 22/11/2002.
14 Pag. 14 di ASCENSORE n. 1, A SERVIZIO DELL ATTIVITÀ n. 75 Attività NON SOGGETTA a controlli di prevenzione incendi come disposto dal D.P.R. n. 151 del 01/08/2011. RELAZIONE TECNICA Disposizioni generali Le pareti del vano di corsa sono costituiti da materiale non combustibile. L'intelaiatura di sostegno della cabina è realizzata con materiale non combustibile. Le pareti, il pavimento ed il tetto sono costituiti da materiali di classe di reazione al fuoco non superiore a 1. Le aree di sbarco protette, realizzate davanti agli accessi di piano degli impianti di sollevamento, nonché nel piano predeterminato d'uscita, sono tali che si può ragionevolmente escludere ogni possibilità d'incendio in esse. 3 Vano di corsa Le pareti del vano di corsa dell'impianto di sollevamento sono di tipo protetto. 3.2 Vano protetto Per il vano di corsa sono soddisfatti i seguenti requisiti: - tutte le porte di piano, d'ispezione e di soccorso sono a chiusura automatica ed hanno le stesse caratteristiche di resistenza al fuoco del compartimento. 3.4 Accessi al locale del macchinario, agli spazi del macchinario e/o alle aree di lavoro Le aree di lavoro, poste fuori del vano di corsa, sono facilmente e chiaramente individuate e sono ubicate in ambienti aventi caratteristiche conformi con quelle stabilite al punto 3 per il vano di corsa. 3.5 Aerazione del vano di corsa, dei locali del macchinario, delle pulegge di rinvio e/o degli ambienti contenenti il macchinario Le aerazioni degli spazi del macchinario sono fra loro separate e aperte direttamente o con canalizzazioni anche ad andamento suborizzontale, verso spazi scoperti a condizione che sia garantito il tiraggio. Le canalizzazioni sono realizzate con materiale non combustibile. L'aerazione del vano di corsa è permanente e realizzata mediante aperture, verso spazi scoperti, non inferiori al 3% della superficie in pianta del vano di corsa e dei locali, con un minimo di 0.20 m². Superficie vano corsa = m² Superficie di aerazione del vano corsa = 0.20 m² Dette aperture sono realizzate nella parte alta dei locali da aerare. Inoltre, sono protette contro gli agenti atmosferici e contro l'introduzione di corpi estranei (animali vari, volatili ecc.) e tali da non consentire il passaggio di una sfera di diametro maggiore di 15 mm.
15 Pag. 15 di 3.6 Misure di protezione attiva In prossimità dell'accesso agli spazi è disposto un estintore di classe 21A-89BC, idoneo per l'uso in presenza di impianti elettrici. Dimensioni interne della cabina Larghezza: 1.1 m Profondità: 1.4 m Altezza interna: 2.2 m Larghezza accesso (posto sul lato minore): 0.8 m 3.9 Norme di esercizio E' apposto presso ogni porta di piano un cartello con l'iscrizione "Non usare l'ascensore in caso di incendio".
16 Pag. 16 di ASCENSORE n. 2, A SERVIZIO DELL ATTIVITÀ n. 75 Attività NON SOGGETTA a controlli di prevenzione incendi come disposto dal D.P.R. n. 151 del 01/08/2011. RELAZIONE TECNICA Disposizioni generali Le pareti del vano di corsa sono costituiti da materiale non combustibile. L'intelaiatura di sostegno della cabina è realizzata con materiale non combustibile. Le pareti, il pavimento ed il tetto sono costituiti da materiali di classe di reazione al fuoco non superiore a 1. Le aree di sbarco protette, realizzate davanti agli accessi di piano degli impianti di sollevamento, nonché nel piano predeterminato d'uscita, sono tali che si può ragionevolmente escludere ogni possibilità d'incendio in esse. 3 Vano di corsa Le pareti del vano di corsa dell'impianto di sollevamento sono di tipo protetto. 3.2 Vano protetto Per il vano di corsa sono soddisfatti i seguenti requisiti: - tutte le porte di piano, d'ispezione e di soccorso sono a chiusura automatica ed hanno le stesse caratteristiche di resistenza al fuoco del compartimento. 3.4 Accessi al locale del macchinario, agli spazi del macchinario e/o alle aree di lavoro Le aree di lavoro, poste fuori del vano di corsa, sono facilmente e chiaramente individuate e sono ubicate in ambienti aventi caratteristiche conformi con quelle stabilite al punto 3 per il vano di corsa. 3.5 Aerazione del vano di corsa, dei locali del macchinario, delle pulegge di rinvio e/o degli ambienti contenenti il macchinario Le aerazioni degli spazi del macchinario sono fra loro separate e aperte direttamente o con canalizzazioni anche ad andamento suborizzontale, verso spazi scoperti a condizione che sia garantito il tiraggio. Le canalizzazioni sono realizzate con materiale non combustibile. L'aerazione del vano di corsa è permanente e realizzata mediante aperture, verso spazi scoperti, non inferiori al 3% della superficie in pianta del vano di corsa e dei locali, con un minimo di 0.20 m². Superficie vano corsa = m² Superficie di aerazione del vano corsa = 0.2 m² Dette aperture sono realizzate nella parte alta dei locali da aerare. Inoltre, sono protette contro gli agenti atmosferici e contro l'introduzione di corpi estranei (animali vari, volatili ecc.) e tali da non consentire il passaggio di una sfera di diametro maggiore di 15 mm.
17 Pag. di 3.6 Misure di protezione attiva In prossimità dell'accesso agli spazi è disposto un estintore di classe 21A-89BC, idoneo per l'uso in presenza di impianti elettrici. Dimensioni interne della cabina Larghezza: 1.1 m Profondità: 1.4 m Altezza interna: 2.2 m Larghezza accesso (posto sul lato minore): 0.8 m 3.9 Norme di esercizio E' apposto presso ogni porta di piano un cartello con l'iscrizione "Non usare l'ascensore in caso di incendio".
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