E piu' in dettaglio: fig.2. fig.3
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- Fabrizio Nobile
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1 strategia di Lisbona della Commissione europea: obiettivi e progressi Nell'ordine del giorno n. G106 (link) accolto dal governo in sede di ratifica del trattato di Lisbona (Legge 2 agosto 2008, n. 1300) si sottolinea la neccessita' di incrementare, migliorare e definire le misure volte al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona riguardo alla parita' di genere, in particolare nel mercato del lavoro, nell'istruzione e formazione e nella conciliazione tra vita lavorativa e vita privata. Ci si propone quindi di valutare ed analizzare obiettivi e progressi conseguiti fino ad oggi, in particolare riguardo alla formazione. Si riporta la tabella sulla panoramica dei progressi nei 3 parametri di riferimento relativi al livello scolastico (1) redatta nel gennaio dal Consiglio dell'unione Europea: fig. 1 leggenda:
2 E piu' in dettaglio: fig.2 fig.3
3 fig. 4 fig. 5
4 fig. 6 Il bilancio per l'italia non e' certo incoraggiante in tutti i settori ed in particolare, ancora nel 2006 ed anche dopo l'introduzione della laurea breve, la popolazione italiana adulta con livello di istruzione universitaria continua a essere inferiore alla media dell'ue (e ben al disotto del 15%.). L'unico settore nel quale l'italia ha raggiunto un notevole successo e' quello della partecipazione dei bambini di 4 anni all'istruzione primaria: fig. 7
5 Si riporta la tabella dettaglita relativa alla posizione dell'italia (2) rispetto ai cinque benchmark in Education and Traning - Lisbona 2010: fig. 8 Si riportano infine i dati UE (1) e OCSE (6) riguardo all'investimento nelle risorse umane (1) : fig. 9
6 fig. 10 Il quardo generale sullo stato dell'uguaglianza di genere nella UE, alla luce degli obiettivi prefissati per il 2010, e' riportato nel Report on equality between women and men 2008 (3) pubblicato dalla Commisione dell'unione Europea: si nota il persistere di differenziali di genere in diversi settori, oltre alla formazione, quali il mercato del lavoro, la presenza nelle posizioni decisionali e la differenza salariale i cui dati sono riportati nelle figs E' stato tuttavia notato in un rapporto redatto dalla Francia in vista della sua presidenza al Consiglio dell'unione europea (4) che riguardo all'attuazione della strategia di Lisbona c'e' un un deficit di impegno politico : Un'altra critica relativa all'attuazione della strategia di Lisbona riguarda il coinvolgimento politico variabile, ma generalmente limitato delle autorita' dell'unione europea e degli Stati membri, che ne hanno fatto troppo spesso una strategia essentialmente burocratica, senza vincoli e senza modalita' di attuazione chiari. La misura del grado di impegno politico conferma che la responsabilita' dell'attuazione della strategia di Lisbona da parte dei
7 principali responsabilili istituzionali a livello nazionale e' molto diversa a seconda dei paesi dell'unione europea, specialmente riguardo al livello di monitoraggio dell'azione da parte delle autorita' governative e dell'impegno dei parlamenti. Tutto cio' spiega chiaramente il carattere relativamente informale della strategia di Lisbona. Si suggerisce un altro testo (5) utile all'approfondimento sugli obiettivi di Lisbona e le modalita' per il loro raggiungimento, in particolare riguardo alla presenza delle donne nel mercato del lavoro. fig. 11 fig. 12
8 fig. 13 fig. 14
9 fig. 15 fig. 16 Si riporta di seguito un' ulteriore tabella (2) che mostra la distanza del nostro paese dagli obiettivi di Lisbona; si rimanda agli altri paragrafi del testo citato (2) per analisi piu specifiche e dettagliate riguardo agli obiettivi di Lisbona sulla parita' di genere nel nostro paese.
10 fig. 17 Il lavoro femminile e' stato il principale fattore della continua crescita dell'occupazione nell'ue nel corso di questi ultimi anni anche se l'andamento positivo della differenza nei tassi di occupazione femminile e maschile (da 17.1 a 14.4 punti da 2000 al 2006 non puo' far sottovalutare il fatto che essa e' ancora molto alta, specialmente tra i giovani (ben 6 punti nel gruppo di eta' 15-24) e la differenza cresce con l'eta': 17.8 punti per le donne con piu' di 55 anni. Inoltre altri indicatori riguardanti le disparita' uomo- donna sono rimasti quasi inalterati: per esempio la differenza salariale e' ferma al 15% dal 2003 ed e' diminuita di un solo punto dal 2000 al La segregazione settoriale e professionale basata sul genere non e' diminuita, e anzi in alcuni paesi e' perfino aumentata; cio' sembrerebbe indicare che le donne recentemente affacciatesi sul mercato del lavoro sono entrate in settori e professioni dove si riscontrava gia' una forte presenza femminile. La presenza didonne dirigenti nelle imprese ristagna al 33%, mentre progredisce assai lentamente in campo politico; infatti appena il 23% dei parlamentari nazionali ed il 33% degli eurodeputati sono donne. E tutto questo nonostante le ragazze abbiano maggiore successo, in quantita' e qualita' a scuola e all'universita' nel conseguimento dei relativi titoli in tutti gli stati membri: in media, 80.7% delle ragazze (20-24 anni) raggiungono almeno un titolo di scuola mefdia superiore a fronte del 74.8% dei ragazzi della stessa eta'; le ragazze inoltre reppresentano almeno il 59% dei laureati anche se la loro presenza e' ancora decisamente bassa nell'ingegneriea, nelle scienze fisiche, matematiche, tecnologiche. Si vuole concludere questo paragrafo sottolineando ancora una volta che la strategia di Lisbona, a cui l Italia ha aderito, impone il raggiungimento di un tasso di occupazione femminile del 60% entro il Come visto in precedenza, il tasso di occupazione per le donne italiane, nella media del 2007, è risultato pari al 46.7%, con un marginale incremento rispetto al livello toccato nell anno precedente (46.3%): meno di una donna su due, tra quelle in eta' lavorativa, ha un occupazione. Risulta evidente, pertanto, come il nostro paese non solo si distingua per avere un tasso di occupazione femminile molto al di sotto della media europea, che si attesta a quota 58.3% per l Unione a 27 paesi, ma anche per essere ben lontano dal raggiungimento dell obiettivo. Il tasso di occupazione, difatti, risulta essere anche largamente al di sotto dell obiettivo intermedio, fissato al 57% per il 2005.
11 (1) Consiglio dell'unione Europea - Progetto di relazione congiunta 2008 del Consiglio e della Commissione sull'attuazione del programma di lavoro "Istruzione e formazione 2010" "L'apprendimento permanente per la conoscenza, la creativita' e l'innovazione" Bruxelles, - 31 gennaio 2008; (2) Presidenza del Consiglio dei ministri : Strategia di Lisbona - Piano Nazionale di Riforma- Secondo Rapporto sullo Stato di Attuazione Roma, 23 ottobre 2007; (3) Report on equality between women and men 2008; European Commission Directorate for Emplyment Social Affairs and Equal Opportunities Unit G.1 - January 2008; (4) EUROMONDE Una strategia europea per la mondializzazione Rapport e n vue de la presidence francaise du Conseil de l Union europeenne LAURENT COHEN-TANUGI ; (5) Commission staff working document PROGRESS TOWARDS THE LISBON OBJECTIVES IN EDUCATION AND TRAINING - Indicators and benchmarks 2008; (6) OCSE (2008), Education at a Glance, OECD, Paris.
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