IL FUMO A SCUOLA. Cosa è cambiato dopo il divieto? Classi 5 e indirizzo sanitario. Anno scolastico 2014/15
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- Marina Carnevale
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1 IL FUMO A SCUOLA Cosa è cambiato dopo il divieto? Classi 5 e indirizzo sanitario Anno scolastico 2014/15
2 PRESENTAZIONE DELL ATTIVITÀ Nel corso dell anno scolastico 2013/14 gli studenti delle classi quarte dell indirizzo sanitario hanno condotto un indagine tra la popolazione scolastica dell istituto, somministrando un questionario riguardante il consumo di tabacco tra gli alunni delle classi 1 e, 2 e, 3 e e 4 e. L indagine si è svolta in due fasi, all inizio dell a.s. (ottobre) e alla fine dello stesso anno (maggio) per valutare se l applicazione della legge 104/2013, che sancisce il divieto di fumo all interno del territorio scolastico, avesse influito sul comportamento degli studenti. L obiettivo era quello di osservare nel tempo una diminuzione dei fumatori o quantomeno verificare che i più giovani non iniziassero a fumare. I risultati della seconda parte di questo studio sono stati rielaborati solo nel corrente a.s. da parte delle classi quinte del sanitario e vengono esposti nelle pagine seguenti.
3 Sei un fumatore? Dopo la somministrazione del questionario e la successiva rielaborazione dei dati, si è ottenuto un grafico da cui si può ricavare che: - la percentuale di fumatori di quest anno è del 31% (264 studenti); rispetto all anno scorso vi è stato un aumento del 3% circa; - la percentuale di non fumatori di quest anno è pari al 69% e quindi rispetto allo scorso anno non vi sono grandi variazioni.
4 FUMATORE O FUMATRICE? Questi grafici rappresentano la percentuale di fumatori e fumatrici nella nostra scuola. Dai risultati possiamo osservare che i fumatori/fumatrici sono una minoranza e soprattutto che la percentuale di fumatori maschi e femmine è pressoché uguale e la differenza percentuale tra i generi, presente anni fa, ora si è annullata.
5 Numero di studenti fumatori e non in rapporto all età Considerando l età dei fumatori, si evince che a qualsiasi età il numero dei non fumatori supera quello dei fumatori. Nell età compresa fra i 14 e i 15 anni si nota un leggero incremento del numero dei fumatori, probabilmente causato dalla necessità dei neo-studenti di integrarsi con gli altri. Invece nelle età successive la percentuale dei fumatori rispetto ai non fumatori diminuisce: questo è indice dell acquisizione da parte degli studenti della consapevolezza che il fumo comporta spese inutili e danni all organismo.
6 QUANTO FUMI? La maggior parte delle ragazze fuma tra 1 e 5 sigarette al giorno; la percentuale più bassa è riferita alle ragazze che fumano tra le 16 alle 20 sigarette. Particolarmente elevata è anche la percentuale delle ragazze che fumano tra le 6 e le 10 sigarette al giorno! Anche per i maschi possiamo notare che la maggior parte fuma tra 1 e 5 sigarette al giorno mentre una minoranza (5%) ne fuma oltre 20. È abbastanza elevata anche la percentuale di coloro che fumano tra le 6 e le 10 sigarette al giorno. Sia per i maschi che per le femmine, all aumentare della quantità di sigarette, diminuisce il numero di fumatori.
7 È UTILE IL DIVIETO DI FUMO? Distinguendo le risposte in funzione del sesso di appartenenza si è osservato che: La componente femminile degli studenti crede un po di più (21% contro il 13%) al valore del divieto come incentivo a smettere La componente maschile è decisamente poco convinta che il divieto abbia qualche influenza sull abitudine del fumo (57% contro il 47% delle femmine) Circa 1/3 dei maschi e delle femmine crede che il divieto sia un incentivo a non iniziare (32% femminile contro il 30% maschile).
8 RISPETTI O INFRANGI? Lo scopo del divieto consiste nell incentivare i giovani a smettere di fumare o, quantomeno, a ridurre la quantità di sigarette giornaliere. Dall osservazione del grafico si può notare che circa il 67% dei soggetti sottoposti al questionario rispetta il divieto; tra questi, però, circa la metà comincia a fumare appena finisce l orario scolastico, come per recuperare il tempo perso in precedenza, mentre l altra metà sostiene di fumare meno e quindi di aver diminuito il consumo di sigarette giornaliero. È da considerare il restante 33%, costituito da individui che infrangono il divieto, fumando o all esterno della scuola, o rischiando la sanzione restando all interno dell istituto.
9 COSA È CAMBIATO? Abbiamo chiesto agli studenti quali effetti abbia avuto l applicazione del D.L. 104/2013 riguardante il divieto di fumo nelle scuole. Solo il 3% dei fumatori ha smesso completamente: è un risultato modesto ma comunque incoraggiante. Questa percentuale è costituita quasi esclusivamente dalla popolazione femminile che sembra essere più recettiva Il 14% ha diminuito il numero di sigarette consumate, contro una percentuale quasi uguale (13%) che ha addirittura aumentato il consumo vanificando gli obbiettivi della Legge. Considerando le fasce di età degli intervistati, si osserva che i risultati più confortanti si riscontrano nella popolazione dai 18 anni in su.
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11 CONSIDERAZIONI FINALI Prendendo in considerazione i dati dell indagine statistica fatta a maggio 2014 e confrontandoli con i dati raccolti a ottobre 2013, possiamo osservare che il numero di fumatori totale nella scuola è aumentato, passando per le femmine dal 26 al 31% e per i maschi dal 28 al 31%. Per quanto riguarda il numero di sigarette al giorno, il dato è rimasto invariato per coloro che fumano da 1 a 10 sigarette (87%), è aumentato del 4% (passando dal 9 al 13%) per coloro che fumano da 11 a 20 sigarette e si è ridotta a 0 la percentuale di coloro che fumano oltre 20 sigarette/giorno. Questo ci porta a dire che si fuma meno, nonostante il numero di fumatori sia aumentato. Riguardo le abitudini, il 3% riferisce di aver smesso di fumare nei sette mesi di osservazione (anche se ben il 10% se l era riproposto), il 14% di aver diminuito il numero di sigarette e il 13% di aver addirittura aumentato. Se però si suddivide la popolazione per fasce di età, si nota che, tra gli studenti maggiorenni, la percentuale di coloro che hanno smesso di fumare sale al 5%. Questo può essere dovuto a un maggiore senso di responsabilità dei ragazzi più grandi: da una parte la scelta di non spendere soldi in tabacco e/o multe, dall altra la volontà di tutelare la propria salute. Circa l osservanza della legge, si è visto che l 8% della popolazione intervistata non rispetta il divieto (dato invariato nel tempo) nonostante si possa incorrere in sanzioni di vario tipo: dal richiamo verbale (che pare abbia interessato il 2% degli studenti) alla sanzione amministrativa di vari importi (2% degli intervistati). I risultati ci inducono a pensare che la legge applicata a scuola può sì far desistere gli studenti dal fumare all interno dell area scolastica, ma non per questo li stimola a smettere, in quanto, una volta fuori, possono benissimo soddisfare questo loro bisogno. Inoltre l aumento dei fumatori è indice che la scuola non è l unico ambiente responsabile di questa abitudine, ma vi sono probabilmente altri luoghi che stimolano questo vizio tra i giovani. Sebbene il fenomeno non sia da ricondursi esclusivamente all ambiente scolastico, sarebbe comunque auspicabile un intervento di educazione alla salute già nella scuola primaria (e non tra la 3^ media e la 1^ superiore quando può essere già troppo tardi), in modo che i bambini capiscano che si tratta di un problema serio.
12 Considerando che quasi tutti i ragazzi fanno sport, si potrebbe far leva sul fatto che, nel confronto tra fumatori e non, le prestazioni dei secondi sono senza dubbio migliori. In conclusione, si può dire che la legge ha avuto effetti positivi limitati e che, nel tempo, questi potrebbero aumentare, soprattutto se si affiancassero al divieto degli interventi educativi.
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