GIARDINI REALI DI VENEZIA piazza san marco
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- Timoteo Eduardo Torre
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1 GIARDINI REALI DI VENEZIA piazza san marco PROGETTO DI RESTAURO A CURA DELLA Venice Gardens Foundation Venice Gardens Foundation Onlus Tel adele.rerebaudengo@venicegardensfoundation.org
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3 La Venice Gardens Foundation Onlus si dedica, nella città di Venezia, al restauro dei Giardini Reali di San Marco, alla loro conservazione, manutenzione e gestione, per un periodo di 19 anni rinnovabili, in virtù dell Atto di Concessione dell Agenzia del Demanio dello Stato italiano sottoscritto, anche dal Comune di Venezia, in data 23 dicembre 2014 con il favore della Soprintendenza dei Beni architettonici e paesaggistici. I Giardini Reali si estendono su una superficie di circa metri quadrati, circondata dall acqua, delimitata dal rio della Zecca e dal Bacino di San Marco, sulla quale si affacciano il Palazzo Reale-Procuratie Nuove e la storica Biblioteca Marciana. L intervento, nelle sue diverse componenti architettoniche e botaniche, rispetta la stratificazione storica evidenziando la matrice del disegno originario del giardino. Restaurato l ottocentesco pergolato ormai in rovina, il Padiglione neoclassico di Lorenzo Santi, realizzata la nuova serra, demoliti gli edifici incongrui in stato di grave abbandono e l ingombrante bunker, i Giardini Reali, attraverso lo storico ponte levatoio ripristinato, saranno di nuovo direttamente connessi a Piazza San Marco. E sognando si può immaginare un giardino dell abbondanza e di frescure, ricco e lussureggiante Per lo più non sarà un giardino fiorito, ad eccezione dei vecchi glicini e di piccoli gruppi di ortensie, ma un trionfo di foglie e di fronde, un gioco di verdi, di trasparenze e di penombre. Foglie di tutti i tipi, sottili e nastriformi, flessuose ed allargate, lucide, coriacee o lanuginose ed opache: sarà un giardino traboccante e rigoglioso in qualsiasi momento dell anno (Paolo Pejrone - Architetto di giardini)
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5 INDICE Progetto di Restauro dei Giardini Reali a Venezia Venice Gardens Foundation Onlus 6 Sintesi del Progetto 7 Cenni storici dei Giardini Reali 9 Piante e Immagini storiche 13 Immagini attuali 19 Il Progetto di Restauro 27 Proposta per il giardino di Paolo Pejrone 29 Principali interventi 31 Stima dei costi del Restauro 43
6 VENICE GARDENS FOUNDATION La Venice Gardens Foundation Onlus, con sede in Venezia, persegue tra le proprie finalità statutarie: il restauro, la promozione della tutela, la valorizzazione, la cura della natura e dell ambiente, dei giardini, dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico; l attività di studio e ricerca scientifica di particolare interesse sociale e ambientale con attenzione all innovazione, alla riduzione dei consumi energetici e alla gestione sostenibile dei beni paesaggistici; la promozione della cultura e dell arte nei settori correlati agli scopi statutari. I Fondatori Adele Re Rebaudengo (Presidente) Chiara Bertola Alvise di Canossa Anna Cuculo Maria Cristina Fatta Del Bosco Marie-Rose Kahane Gesine Lübben Agostino Re Rebaudengo Roberto Spada 6
7 SINTESI DEL PROGETTO FINALITÀ DEL PROGETTO Restauro dei Giardini Reali di San Marco Restauro del Padiglione ottocentesco del Santi Realizzazione della Serra Manutenzione e gestione dell intero compendio, condotta senza scopo di lucro, per 19 anni Attività di studio e ricerca scientifica ENTE GESTORE Venice Gardens Foundation Onlus DIREZIONE DEL PROGETTO Adele Re Rebaudengo TEMPI DI REALIZZAZIONE 2015 / 2017 INTERVENTI DEL RESTAURO Restauro botanico del giardino (Progetto Paolo Pejrone) Restauro del Padiglione ottocentesco del Santi Realizzazione della Serra (Progetto Aymonino-Barbini) Restauro del pergolato Restauro del ponte levatoio Collegamento dei Giardini Reali a Piazza San Marco e al Sistema Marciano attraverso i cortili di Palazzo Reale 7
8 INTERVENTI DEL RESTAURO Demolizione del bunker e dei fabbricati incongruenti privi di valore storico Restauro dei cancelli, cancellate, pilastri e balaustre Realizzazione degli impianti tecnologici e di irrigazione ATTIVITÀ FUTURE Manutenzione e gestione dei Giardini Reali per 19 anni Studio e ricerca scientifica nel contesto delle nuove tecniche, della riduzione dei consumi energetici e della gestione sostenibile dei beni paesaggistici Realizzazione di programmi culturali e didattici in collaborazione con le Università ed Enti di ricerca, le Biennali d Arte e di Architettura e il sistema dei Musei civici e statali presenti nell Area Marciana nonché con i principali Enti e Fondazioni internazionali di riferimento STIMA DEI COSTI Euro ,00 8
9 CENNI STORICI DEI GIARDINI REALI La storia dei Giardini Reali è ormai lunga più di duecento anni. I suoi inizi risalgono al progetto di riforma dell area Marciana e del più generale piano per Venezia voluto da Napoleone al principio dell Ottocento. Nati come spazi riservati della Corona, essi furono aperti alla cittadinanza poco dopo la metà del XIX secolo. Nel 1806, in seguito alla designazione delle Procuratie Nuove a Palazzo Reale, l architetto regio Giovanni Antonio Antolini elaborò i primi progetti per la residenza, poi rivisti anche dall architetto Giuseppe Mezzani, che doveva essere dotata di un giardino, da allestirsi su un terreno affacciato sul Bacino di San Marco già occupato dai granai di Terra Nova. Contornato da bassi muretti e cancellate, orientato verso il sole e scandito dal susseguirsi di una serie di elementi compositivi che riportavano al classico disegno all italiana, il giardino fu concepito come il prolungamento esterno delle Procuratie Nuove, da cui era separato da un canale, da un basso muro e da una cancellata. Disegnato dalle geometrie delle siepi di bosso, veniva attraversato da lunghi percorsi e da un filare di alberi ad alto fusto, posti ai tre lati come a concludere l area e a segnare l eventuale presenza di un secondo accesso all acqua e di un piccolo Casino. In occasione della visita di Napoleone a Venezia nel 1807 furono realizzate due revisioni del disegno da parte di Luigi Canonica e Giovanni Maria Soli. Tutti i progetti esprimevano comunque la volontà di conferire al giardino funzioni multiple. Da un lato esso doveva formare una sorta di cortile d onore tra il Palazzo Reale e il Bacino di San Marco e offrire un affaccio qualificato alle e dalle sale dei nuovi appartamenti reali, dall altro gli spazi verdi dovevano essere un luogo più privato, intimo e di ritiro dagli spazi di rappresentanza. Con la caduta di Napoleone e il ritorno degli austriaci, le vicende dei Giardini Reali 9
10 ricevettero nuovi e fondamentali impulsi concretatisi in occasione del viaggio a Venezia dell imperatore Francesco I nel Francesco, appassionato di giardini, fece realizzare infatti ai margini est e ovest due piccoli boschetti che riflettevano la moda del giardino all inglese. Nel tempo il progetto dell Antolini subì numerose modifiche. Le entrate principali del giardino vero e proprio vennero segnate da due viali alberati perpendicolari alla riva e un asse longitudinale, che attraversava quasi nel mezzo il giardino, rifigurava il segno per il futuro pergolato in ghisa. Contestualmente i limiti del giardino verso la laguna venivano delineati dalle costruzioni di una serra sul ponte della Zecca e, sul lato opposto, da una elegante Coffee House, entrambe progettate dall architetto Lorenzo Santi ( ). Un ponte levatoio sul rio della Zecca fu poi realizzato per collegare gli spazi verdi direttamente alle Procuratie, al fine di permetterne l uso come giardino di palazzo con passeggiata sull acqua. Le cronache narrano che la riservatezza e la spettacolarità di questo giardino sulla laguna fossero particolarmente gradite a Sissi in occasione del suo viaggio a Venezia con l Imperatore Francesco Giuseppe nel Tuttavia questa fu per i Giardini l ultima occasione per dimostrare le loro qualità di giardino di Palazzo. In effetti, nel settembre 1857, il fratello dell Imperatore e Viceré del Lombardo Veneto Massimiliano cercò di conquistare la simpatia dei veneziani con la concessione del passeggio nel Giardino Reale di dietro il Palazzo Imperiale. In occasione del decimo anniversario dei moti del 1848 e della proclamazione della Repubblica, i Giardini divennero il luogo di rifugio e di protesta di quella parte 10
11 della popolazione veneziana che non intendeva partecipare alle manifestazioni conciliatorie organizzate in Piazza San Marco. Anche il famoso arresto del pittore e patriota Ippolito Caffi il 7 luglio 1860 avvenne nel giardino. Per assolvere la nuova funzione di parco pubblico fu realizzata la cancellata per separare i Giardini dalla fondamenta in riva al Bacino. Dagli anni 50 del secolo scorso i Giardini Reali si trasformarono incredibilmente in spazio di risulta, perdendo completamente il rapporto e il dialogo con le architetture e le istituzioni limitrofe come la Zecca e le Procuratie, che attualmente ospitano la Biblioteca Nazionale Marciana, il Museo Correr, il Museo Archeologico Nazionale e diversi uffici del Mibact e dell Unesco. Oggi i Giardini Reali versano in stato di abbandono e di degrado per la insufficiente manutenzione e per il mancato coinvolgimento di figure tecniche con competenze specifiche nella cura dei parchi storici. Il disegno originale è ormai quasi illeggibile, sia nelle sue geometrie che nella componente vegetale arborea e arbustiva. L insieme di questi fattori ha offuscato e trasformato il significato storico, urbano, sociale e paesaggistico dei Giardini, che, isolati dal Sistema Marciano di cui erano parte integrante, stanno vivendo un periodo di forte declino. 11
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13 PIANTE E IMMAGINI STORICHE 13
14 Progetto Giovanni Antonio Antolini 1806 Adattamento delle Procuratie Nuove a Palazzo Reale 14
15 Rilevamento planimetrico ca
16 Catasto Austriaco
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19 IMMAGINI ATTUALI 19
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27 IL PROGETTO DI RESTAURO L intervento di restauro e di valorizzazione dei Giardini Reali di San Marco, promosso dalla Venice Gardens Foundation, ha come finalità la restituzione alla città di Venezia e al mondo di un luogo simbolo di alto valore storico e paesaggistico, riconosciuto dall Unesco Patrimonio dell Umanità. Il Progetto interessa un area dalla superficie di circa metri quadrati complessivi, delimitata a nord, est e ovest dal Rio della Zecca, sul quale si affacciano il Palazzo Reale e la storica Biblioteca Marciana, e a sud dalla Fondamenta dei Giardini Reali sul Bacino di San Marco. Il Progetto di restauro del giardino (Progetto Paolo Pejrone), nelle sue diverse componenti architettoniche e botaniche, rispetta la stratificazione storica evidenziando e valorizzando la matrice del suo disegno originario, organizzato in funzione di due assi trasversali. Oltre al recupero delle storiche geometrie è previsto l inserimento di un corredo vegetale di valore botanico composto di arbusti da fiore, erbacee e fioriture perenni, scelti sulla base degli elenchi e repertori botanici del periodo, al fine di restituire un atmosfera in grado di evocare l ordine neoclassico e lo spirito romantico ottocenteschi. L intervento rispetterà il tempo lungo del giardino, il suo evolversi, unendo in un disegno chiaro e regolare l esistente e i nuovi inserimenti, facendo riemergere le tracce degli strati più antichi; il luogo manterrà da un lato l assetto monumentale degli storici Giardini Reali, che si articola intorno ai parterre formali e al lungo pergolato che attraversa il giardino per tutta la sua lunghezza e saprà dall altro essere intimo e accogliente, ricco di angoli freschi e tranquilli in cui i visitatori potranno riposarsi. Sarà un giardino ricco di specie botaniche, verranno salvaguardate e integrate le piante d alto fusto esistenti e realizzato un sottobosco, in particolare di erbacee da foglia, che con il tempo si moltiplicherà fino a occupare, in modo uniforme e visivamente spettacolare, aiuole e bordure. Sarà un giardino dall aspetto antico, affascinante e 27
28 venerabile, ma al contempo moderno, semplice e coraggioso. Il restauro, conservativo e di riqualificazione, si estende anche all elegante Padiglione neoclassico, progettato dall architetto Lorenzo Santi nei primi anni dell Ottocento e a tutto l arredo funzionale e decorativo di valore storico e artistico del giardino. Il Progetto prevede inoltre la demolizione degli elementi e degli edifici incongrui e in stato di abbandono, fortemente dequalificanti, compreso il bunker costruito durante la seconda guerra mondiale e mai rimosso. Sul lato ovest, nell area ora occupata da strutture edilizie dismesse e allo stato di rudere, verrà realizzata una Serra (Progetto Aymonino - Barbini) come prolungamento trasparente del Padiglione del Santi. Al suo interno, oltre alle piante rare da collezione e a quelle che durante l estate orneranno i diversi ambiti del giardino, troveranno posto le attività culturali, didattiche e di ricerca, attraverso la realizzazione di un Programma collegato alla rete delle principali Università ed Enti di ricerca sul giardino e sul paesaggio, alle Biennali d Arte e di Architettura e al sistema dei Musei civici e statali presenti nell Area Marciana, nonché ai principali Enti e Fondazioni internazionali di riferimento. Le attività saranno gestite dalla Fondazione secondo principi filantropici, senza scopo di lucro. Dopo aver provveduto alla manutenzione e valorizzazione dei Giardini Reali, eventuali rimanenze di bilancio saranno devolute per il restauro di altre aree verdi pubbliche della città di Venezia. Infine una corretta lettura e fruizione dei Giardini Reali sarà garantita grazie al ripristino dello storico ponte levatoio che, attraverso i cortili delle Procuratie Nuove, ovvero di Palazzo Reale, restituirà al sito il suo antico dialogo con Piazza San Marco. In questo modo i Giardini Reali riacquisteranno il loro rapporto storico con gli appartamenti Vicereali del Museo Correr, recentemente restaurati, e, più in generale, si inseriranno armoniosamente nel sistema dell Area e dei Musei Marciani. 28
29 Proposta per il giardino di Paolo Pejrone I Giardini Reali di Venezia sono forse tra i più visitati al mondo: non c è vaporetto che non approdi proprio lì davanti, sulle storiche Fondamenta di San Marco, dove ombreggia un lungo e tormentato filare di pini domestici dalle radici vecchie e nodose, che sembrano giocare con il selciato. Chiome che avvolgono i Giardini come nuvole, proteggendoli dai venti freddi e salmastri della laguna: un luogo unico, sospeso nel tempo, veneziano nella sua essenza più intima. Pur essendo visitatissimo, e spesso abusato, conserva un aura di segretezza e di mistero. E purtroppo di fastidiosa trasandatezza... Per fortuna quei vecchi alberi, quelle folte siepi, il lungo pergolato ormai in rovina sono ancora capaci di fare sognare. E sognando si può immaginare un giardino dell abbondanza e di frescure, ricco e lussureggiante, un giardino di foglie e di ombre, morbide e vellutate, dai colori tenui e dai rumori felpati. Fitti boschetti cingono i Giardini lungo i rii laterali, secondo l antico disegno asburgico, creando angoli romantici ed appartati in un giardino altrimenti molto, forse troppo, ordinato e formale. Le spesse cortine di arbusti sempreverdi, bellissime ed imponenti nella loro prorompente vitalità, continueranno a proteggere i Giardini dalla vita frenetica del Bacino: i grandi pittosfori, gli allori e gli eleagni saranno custodi di soste ambitissime e di silenzi ormai rari in una città come Venezia. Per lo più non sarà un giardino fiorito, ad eccezione dei vecchi glicini e di piccoli gruppi di ortensie, ma un trionfo di foglie e di fronde, un gioco di verdi, di trasparenze e di penombre. Foglie di tutti i tipi, sottili e nastriformi, flessuose ed allargate, 29
30 lucide, coriacee o lanuginose ed opache: sarà un giardino traboccante e rigoglioso in qualsiasi momento dell anno, che occhieggia al passato pur mostrandosi coraggioso e contemporaneo. I Giardini Reali di San Marco rifletteranno la grande storia di Venezia, la sua tradizionale apertura al mondo bizantino, l essere stata per secoli luogo di incontro tra culture lontane e diversissime: una grande porta verso le raffinate proposte botaniche dell Oriente. Saranno giardini vitali, prosperosi ed esuberanti, ma allo stesso tempo facili ed accoglienti. Abolito il vecchio bunker, l enfilade di aiuole e di vialetti riacquisterà la sua originale ed equilibrata geometria, dipanandosi intorno ai due assi principali del giardino: il lunghissimo pergolato di ghisa e l accesso alle Procuratie Nuove, al ponte levatoio che, una volta restaurato e rimesso in funzione, collegherà il giardino ai cortili del Museo Correr, ricchi di storia e dimenticati. E da lì direttamente a Piazza San Marco... Paolo Pejrone Architetto di giardini 30
31 PRINCIPALI INTERVENTI 31
32 RESTAURO BOTANICO DEL GIARDINO 32
33 RESTAURO DEL PADIGLIONE OTTOCENTESCO DEL SANTI - ANTICA COFFEE HOUSE 33
34 DEMOLIZIONE DEI FABBRICATI PERICOLANTI E REALIZZAZIONE DELLA SERRA 34
35 PROGETTO DELLA SERRA 35
36 RESTAURO DEL PERGOLATO 36
37 RESTAURO DEL PONTE LEVATOIO E COLLEGAMENTO DEI GIARDINI REALI A PIAZZA SAN MARCO E AL SISTEMA MARCIANO ATTRAVERSO I CORTILI DI PALAZZO REALE 37
38 ACCESSO DAI GIARDINI AI CORTILI ATTRAVERSO IL PONTE LEVATOIO I CORTILE CORTILI DI PALAZZO REALE 38
39 II CORTILE ACCESSO A PIAZZA SAN MARCO DAI CORTILI CORTILI DI PALAZZO REALE 39
40 DEMOLIZIONE DEL BUNKER 40
41 RESTAURO DELLE CANCELLATE 41
42 RESTAURO DELLE BALAUSTRE IN MURATURA E IN PIETRA 42
43 STIMA DEI COSTI DEL RESTAURO Valuta in Euro Restauro botanico del giardino ,00 Restauro del Padiglione Santi ,00 Realizzazione della Serra ,00 Restauro del pergolato ,00 Restauro del ponte levatoio ,00 Demolizione del bunker e dei fabbricati pericolanti ,00 Restauro dei cancelli, cancellate e balaustre in muratura e in pietra ,00 Realizzazione degli impianti tecnologici ,00 Coordinamento e spese generali ,00 Imprevisti ,00 Totale ,00 43 Graphic Concept: Niklas Events
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