Roma, 16 Dicembre 2009 Ing. Emanuele Ciferri

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1 con il Patrocinio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Roma, 16 Dicembre 2009 Ing. Emanuele Ciferri

2 Qualcosa non va? Perché siamo qui?

3 Autostrada A1 - Sasso-Marconi (BO)

4 Autostrada A6 Torino-Savona

5 Autostrada A1 - Roncobilaccio (BO)

6 Autostrada A1 - Sasso-Marconi (BO)

7 Autostrada A1 - Roncobilaccio (BO)

8 Stazione Portuale Olbia

9 Ospedale Marino - Cagliari

10 Silos del Porto - Sant Antioco (CA)

11 Autostrada A7 - Genova Milano

12 Il modello e la realtà

13 Il modello e la realtà Tanti modelli e calcoli ma avevamo messo in conto i giusti materiali?

14 Scenario Normativo 5 MARZO 2008 FEBBRAIO 2009 APRILE 2009 DM DM DM DM..87 art.20 Milleproroghe n coesistenza 18 mesi 3. Decreti previgenti in vigore per i progetti esecutivi già affidati o lavori avviati fino al collaudo dell'opera COESISTENZA 18 MESI Milleproroghe n Con il comma 1-septies dell articolo 29 viene differita al 30 giugno 2010 la norma (già fissata al 30 giugno 2009 dall articolo 20, comma 1, del decreto.legge 31 dicembre 2007 n. 248, convertito dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31) sul regime transitorio per l operatività della revisione delle norme tecniche per le costruzioni. D.L. xx PIANO CASA Misure urgenti in materia di edilizia, urbanistica ed opere pubbliche le parole: 30 giugno 2010 sono sostituite dalle seguenti: 30 giugno il comma 2 non si applica alle verifiche tecniche e alle nuove progettazioni degli interventi relativi agli edifici di cui all'opcm 29/10/2003

15 Progetti Iniziati? Fino a quando è consentito applicare le norme previgenti? LAVORI PUBBLICI LAVORI PRIVATI - Continuano ad applicarsi le norme previgenti per i lavori affidati o iniziati o per i progetti avviati sia definitivi che esecutivi al Continuano ad applicarsi le norme previgenti solo per i lavori avviati prima del In tal caso per le varianti in corso d'opera che modificano il comportamento statico globale della costruzione occorre adeguarsi alle nuove NTC DM08 IN TUTTI I CASI DI OPERE AVVIATE IMPIEGO DAL DEI MATERIALI E PRODOTTI STRUTTURALI (CAP.11 NTC DM08)

16 Confronto di approccio Dm 96: Approccio PRESCRITTIVO Viene specificato il livello di sicurezza e il modo per raggiungerlo, la figura del progettista è poco rilevante, si limita a leggere ed applicare la normativa. NTC 2008:Approccio PRESTAZIONALE Viene specificato il livello di sicurezza e ma non il modo per raggiungerlo, la figura del progettista è fondamentale, gli vengono delegate delle responsabilità.

17 Concetto di Robustezza Concetto di Robustezza Si definisce Robustezza la capacità della struttura di sopportare danneggiamenti locali provocati da singoli eventi eccezionali senza subire un collasso totale ovvero con un degrado di prestazioni non sproporzionato alla causa che lo ha provocato. Urto; Scoppio; Incendio; etc. Vengono suggeriti al cap. 3.6 delle NTC attraverso dei modelli non probabilistici

18 Principi della Norma

19 Principi della Norma

20 Riferimenti Tecnici

21 Durabilità e Vita Nominale Il concetto di Vita Nominale riportato nelle NTC induce ad una valutazione strutturale dei fabbricati a partire dalla data del collaudo statico e a decorrere della scadenza della vita nominale, come riportato dettagliatamente nel capitolo 8 D.M SCELTA DEI MATERIALI COLLAUDO DIMENSIONAMENTO ESECUZIONE DURABILITA

22 Durabilità della Prestazione ERRATA PROGETTAZIONE TEMPO DI VITA RICHIESTO Tv=50 anni Prestazione CORRETTA PROGETTAZIONE PRESTAZIONE RICHIESTA Tv

23 Vita Nominale e Classi d Uso 2.4 VITA NOMINALE, CLASSI D USO E PERIODO DI RIFERIMENTO La vita nominale di un opera strutturale V N è intesa come il numero di anni nel quale la struttura, purché soggetta alla manutenzione ordinaria, deve potere essere usata per lo scopo al quale è stata destinata. La vita nominale dei diversi tipi di opere è quella riportata nella Tab. 2.4.I e deve essere precisata nei documenti di progetto. DURABILITA' DELLE STRUTTURE DI CALCESTRUZZO ARMATO

24 Vita Nominale e Classi d Uso Vn deve essere dichiarata in fase di progetto Vn contribuisce a definire il periodo di riferimento per le azioni sismiche Vr = Vn * Cv Classe d uso I II III IV Coeff. Cv 0,7 1 1,5 2,0

25 Stati Limite e Tensioni Ammissibili 2.7 VERIFICHE ALLE TENSIONI AMMISSIBILI Relativamente ai metodi di calcolo, è d'obbligo il Metodo agli stati limite di cui al 2.6. Per le costruzioni di tipo 1 e 2 e Classe d uso I e II, limitatamente a siti ricadenti in Zona 4, è ammesso il Metodo di verifica alle tensioni ammissibili. Per tali verifiche si deve fare riferimento alle norme tecniche di cui al D.M. LL. PP , per le strutture in calcestruzzo e in acciaio, al D.M. LL. PP , per le strutture in muratura e al D.M. LL. PP per le opere e i sistemi geotecnici. Le norme dette si debbono in tal caso applicare integralmente, salvo per i materiali e i prodotti, le azioni e il collaudo statico, per i quali valgono le prescrizioni riportate nelle presenti norme tecniche. Le azioni sismiche debbono essere valutate assumendo pari a 5 il grado di sismicità S, quale definito al B. 4 del D.M. LL. PP , ed assumendo le modalità costruttive e di calcolo di cui al D.M. LL. PP. citato, nonché alla Circ. LL. PP , n. 65/AA.GG. e relativi allegati.

26 Durabilità DURABILITÀ Per garantire la durabilità delle strutture in calcestruzzo armato ordinario o precompresso, esposte all azione dell ambiente, si devono adottare i provvedimenti atti a limitare gli effetti di degrado indotti dall attacco chimico, fisico e derivante dalla corrosione delle armature e dai cicli di gelo e disgelo. A tal fine in fase di progetto la prescrizione, valutate opportunamente le condizioni ambientali del sito ove sorgerà la costruzione o quelle di impiego, deve fissare le caratteristiche del calcestruzzo da impiegare (composizione e resistenza meccanica), i valori del copriferro e le regole di maturazione. Ai fini della valutazione della durabilità, nella formulazione delle prescrizioni sul calcestruzzo, si potranno prescrivere anche prove per la verifica della resistenza alla penetrazione agli agenti aggressivi, ad esempio si può tener conto del grado di impermeabilità del calcestruzzo. A tal fine può essere determinato il valore della profondità di penetrazione dell acqua in pressione in mm. Per la prova di determinazione della profondità della penetrazione dell acqua in pressione nel calcestruzzo indurito vale quanto indicato nella norma UNI EN :2002. Al fine di ottenere la prestazione richiesta in funzione delle condizioni ambientali, nonché per la definizione della relativa classe, si potrà fare utile riferimento alle indicazioni contenute nelle Linee Guida sul calcestruzzo strutturale edite dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ovvero alle norme UNI EN 206-1:2006 ed UNI 11104:2004.

27 Classi di Calcestruzzo 4.1 COSTRUZIONI DI CALCESTRUZZO CLS STRUTTURALE Fatta salva la durabilità.. DURABILITA' (XC) UNI C fck/rck [N/mm 2 ] PREQUALIFICA BENESTARE STC

28 Coefficienti di Sicurezza CALCESTRUZZO fcd = cc fck / c Rck 1.5 (1.4 cls con FPC ) ACCIAIO DA C.A. fyd = fyk / s 450 N/mm

29 Caratteristiche di base Almeno: Classe di resistenza Classe di consistenza Diametro massimo dell aggregato cls a composizione cls a prestazione garantita

30 Classi di Esposizione CLASSI DI ESPOSIZIONE AMBIENTALE DEL CALCESTRUZZO (UNI EN e UNI 11104) classe ambiente/agenti di degrado X0 assenza di rischio di corrosione delle armature o di attacco del cls. XC corrosione delle armature indotta da carbonatazione XD XS XF XA corrosione delle armature indotta da cloruri esclusi quelli provenienti dall acqua di mare CORROSIONE ARMATURA corrosione da cloruri presenti nell acqua di mare degrado del cls. provocato da cicli di gelo/disgelo con o senza sali disgelanti ATTACCO AL CALCESTRUZZO attacco chimico del calcestruzzo

31 Idratazione Cemento t = 0 t = 30 calce t = 1 giorno t = 1 mese

32 Idratazione Cemento Rapporto A/C = 0,70 Rapporto A/C = 0,50

33 Proprietà del Cls legate al Rapporto A/C la resistenza meccanica aumenta al diminuire del rapporto A/C le curve di resistenza sono costruite in funzione del TIPO e della CLASSE del cemento le curve sono funzione del tempo di stagionatura del cls (1, 3, 7, 14, 28 gg.) CEM II-A/L 32,5R Resistenza meccanica [MPa] CEM II 32,5R 28 giorni CEM II 42,5R 0 0,40 0,50 0,60 0,70 RAPPORTO A/C

34 Coefficiente permeabilità [m 2 /s] Proprietà del Cls legate al Rapporto A/C 1E-11 1E-12 la porosità aumenta all aumentare del rapporto A/C 1E Rapporto A/C la permeabilità della matrice cementizia, legata direttamente alla porosità, aumenta drasticamente

35 X0 Assenza di aggressioni CLASSE X0 ASSENZA AGGRESSIONI AMBIENTALI ELEMENTI NON ARMATI O CON ARMATURA NON STRUTTURALE La norma non prevede l adozione di alcun provvedimento relativo alla durabilità per la pratica assenza di degrado cui una struttura non armata è caratterizzata (in assenza di sostanze chimiche o di cicli di gelo-disgelo) in qualsiasi ambiente. Il calcestruzzo da utilizzare per queste strutture viene scelto in base ai soli requisiti strutturali con l obbligo che la classe di resistenza sia non inferiore alla C12/15.

36 XC - Degrado da Carbonatazione CLASSE XC Fonte: CONCRETUM - Prof.Ing. LUIGI COPPOLA

37 XC - Degrado da Carbonatazione CLASSE DI ESPOSIZIONE DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA E DELL AMBIENTE (a/c) max C(x/y) min c min (Kg/m 3 ) c f,nom (mm) XC1 XC2 XC3 Strutture in ambienti interni asciutti con U.R.< 70% 0.60 C25/ /30 Strutture idrauliche o di fondazione permanentemente bagnate 0.60 C25/ /40 Strutture esterne protette dalla pioggia 0.55 C28/ /40 XC4 Strutture esterne esposte alla pioggia o che alternano periodi di immersione e di emersione 0.50 C32/ /45

38 XC - Degrado da Carbonatazione Condizione di passività in condizioni normali Strato Passivante Fonte: Vito Alunno Rossetti

39 XC - Degrado da Carbonatazione La Penetrazione di aggressivi dell ambiente produce la perdita di passività 9 Strato Passivante non più presente Fonte: Vito Alunno Rossetti

40 XC - Degrado da Carbonatazione Aumento di volume (mediamente 4 volte il volume iniziale) espulsione copriferro Microfessure esistenti Macrofessure permeabilità rigidezza Resist. a trazione Diminuzione sezione barra Riduzione aderenza acciaio-cls

41 Casi di Carbonatazione Fonte: Vito Alunno Rossetti

42 XD - Degrado da Cloruri Fonte: CONCRETUM - Prof.Ing. LUIGI COPPOLA

43 XD - Degrado da Cloruri CLASSE DI ESPOSIZIONE XD1 XD2 DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA E DELL AMBIENTE (a/c) max C(x/y) min c min (Kg/m 3 ) c f,nom (mm) Strutture esposte a spruzzi di acque contenenti cloruro 0.55 C 28/ /50 Strutture totalmente immerse in acque anche industriali contenenti cloruro 0.50 C32/ /55 XD3 Strutture soggette ai sali disgelanti ed elementi esposti in parte ai cloruri ed in parte all aria. Parcheggi, pavimentazioni e strade in calcestruzzo. Rivestimenti di gallerie agli imbocchi in zone con climi rigidi 0.45 C35/ /60

44 XS - Degrado da Cloruri Marini Fonte: CONCRETUM - Prof.Ing. LUIGI COPPOLA

45 XS - Degrado da Cloruri Marini CLASSE DI ESPOSIZIONE DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA E DELL AMBIENTE (a/c) max C(x/y) min c min (Kg/m 3 ) c f,nom (mm) XS1 XS2 Strutture esposte alla salsedine marina ma non in contatto con l acqua di mare Strutture totalmente immerse 0.50 C32/ / C35/ /55 XS3 Strutture esposte agli spruzzi, alle maree e alle onde C35/ /60

46 XF - Degrado da Cicli Gelo-Disgelo Fonte: CONCRETUM - Prof.Ing. LUIGI COPPOLA

47 XF - Degrado da Cicli Gelo-Disgelo CLASSE DI ESPOSIZIONE XF1 DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA E DELL AMBIENTE (a/c) max C(x/y) min c min (Kg/m 3 ) Strutture verticali non in contatto con sali disgelanti 0.50 C32/ Aria inglobata (%) - Aggregati non gelivi XF2 Strutture verticali sottoposte agli schizzi di soluzioni acquose contenenti sali disgelanti 0.50 C25/ CONFORMI ALLA UNI EN E 8520/2 XF3 XF4 Strutture orizzontali in assenza di sali disgelanti 0.50 C25/ Strutture orizzontali in contatto con sali disgelanti 0.45 C28/

48 Additivi Aeranti Sostanze che favoriscono l inglobamento di una controllata quantità di aria negli impasti PER CONTRASTARE IL DEGRADO DA CICLI DI GELO-DISGELO. Dosaggio tipico: % massa cemento. Quantità di aria introdotta: 4-5% in forma di microbolle di diametro compreso fra 50 e 200 μm. Le bolle d aria devono risultare distribuite nella matrice cementizia secondo un fattore di distanza reciproca (spacing factor). Il valore ottimale è di circa 0,1-0,2 mm.

49 Additivi Aeranti B A B A B A B A B A B A spacing spacing A = microbolla B = sfera d azione su cui la microbolla esercita un influenza protettiva contro il ABBATTIMENTO gelo. RESISTENZA

50 XF - Degrado da Cicli Gelo-Disgelo XF1 1% ± 0,5% CLS SENZA ADDITIVO AERANTE a/c = 0,5 Rck = 40 N/mm 2 XF2, XF3, XF4 a/c = 0,5 Rck = 30 N/mm 2 CLS aerato 4% ± 1%

51 XA - Degrado da Sostanze Chimiche DESCRIZIONE DELL AMBIENTE* CLASSE Acidità Bauman Gully** TERRENO SO 4 2- ) SO 4 2- (mg/l) ACQUA ph CO 2 (mg/l) NH4+ (mg/l) Mg++ (mg/l) (a/c) m ax C(x/y) min c min (Kg/m 3 ) XA1 > C28/ XA2 - > > >30 60 > C32/ XA3 - > > >100 > > C35/ (*) Quando due o più agenti conducono a classi di esposizione diverse, l ambiente deve essere classificato nella classe con il grado di aggressione maggiore. (**) L acidità del terreno viene valutata con il metodo DIN (@) Terreni rocciosi o argillosi con permeabilità inferiore a 10-5 m/s debbono essere classificati nella classe di esposizione immediatamente inferiore. (#) Valore in N/mm 2 misurato su provini cubici di cls confezionati con cementi di classe 32.5

52 XA - Degrado da Sostanze Chimiche PARTICOLARI ATTENZIONI STRUTTURE A DIRETTO CONTATTO (fondazioni e muri di sostegno/controterra) CON TERRENI CONTENENTI GESSO E PIRITE STRUTTURE A DIRETTO CONTATTO (fondazioni e muri di sostegno/controterra) CON TERRENI CONTENENTI SOLFATI D AMMONIO E MAGNESIO (EX SITI AGRICOLI o NEI PRESSI) OPERE IDRAULICHE A DIRETTO CONTATTO CON ACQUE DOLCI AD EFFETTO DILAVANTE (briglie, pennelli, rivestimenti, etc.) SITI INDUSTRIALI A FORTE INQUINAMENTO (produzione di fertilizzanti e trattamento galvanico di metalli)

53 Calore di Idratazione Problematiche Dosaggi di cemento elevati ai fini della durabilità Sviluppo di molto calore di idratazione Raggiungimento di temperature elevate Dilatazioni e contrazioni termiche Formazione di fessure Perdita di durabilità

54 Calore di Idratazione Gli alluminati sviluppano il calore durante la PRESA nessun problema I silicati sviluppano il calore durante l INDURIMENTO Fessure e degradi nelle strutture T C

55 Calore di Idratazione Classe del cemento 52.5 R 32.5 N C 3 S calore La UNI EN 206-1, per limitare il calore, impone l utilizzo in strutture massive di cementi con calore spec. < 270 J/g Tipo di cemento (tipo III IV) Clinker (C 3 S) aggiunte calore

56 Esempio di Utilizzo PROPRIETA' DEL CALCESTRUZZO XC3 + XD2 + XA1 Rck 40 N/mm 2 ; a/c = 0,5 ; ERRORI COMUNI Rck 30 N/mm 2 ; a/c = 0,5 ;

57 Esempio di Utilizzo CLASSI DI ESPOSIZIONE AMBIENTALE B2) Classi di esposizione ambientale: XC4 + XF3 + XD1 B1) Calcestruzzo a prestazione garantita (EN 206-1) B2) Classi di esposizione ambientale in accordo alla seguente tabella: Classe di esposizione XC4 + XF3 + XD3 XC4 + XF4 + XD3 XC4 + XF3 + XD1 XC4 + XF4 + XD1 Struttura o elemento strutturale pile o delle superfici laterali delle travi di riva o dei pulvini in assenza di un corretto smaltimento dell acqua piovana dalle zone estradossali dell impalcato pavimentazioni stradali, rampe di accesso a garage e parcheggi multipiano, pavimenti in calcestruzzo di parcheggi esterni fuori terra privi di tamponamenti e/o di riscaldamento muri di sostegno al lato strada, rivestimenti dei piedritti di gallerie nelle zone di imbocco del tunnel e barriere New Jersey> 100 zone di marciapiede e di sicurvia degli impalcati da ponte o dei camminamenti a margine di pavimenti in calcestruzzo

58 Esempio di Utilizzo CLASSE D ESPOSIZIONE MASSIMO a/c RESIST. MINIMA ARIA AGGIUNTA (%) DOSAGGIO MINIMO DI CEMENTO (kg/m 3 ) XC C (32/40) XD C (28/35) XF C (25/30) 3% 340 DEFINITIVI XC4 - XD1 XF C (25/30) 3% 340

59 Dati da specificare in Progetto Classe di esposizione ambientale calcestruzzo (UNI 11104) si prescrivono i valori di Resistenza min, rapporto a/c max, contenuto minimo di cemento Copriferro c nom [mm] = c min + Δc = max (c min,b ; c min,dur ; c min,fuoco ) + 10 Classe di Consistenza si prescrivono i valori della lavorabilità al getto S2 SLUMP S3 S4 S5 Diametro max degli aggregati D max if - 5mm D max 1,3 cf [D max = mm] serie 1 e 2 previste dalla EN max 32 mm D max 1/4 sez min Regole di maturazione e procedura di posa in opera

60 Determinazione Copriferro Il copriferro NOMINALE è la distanza fra la superficie esterna dell armatura più vicina alla superficie del calcestruzzo e la superficie stessa del calcestruzzo. Calcolo secondo [ EC2] c nom = c min + Δc = max (c min,b ; c min,dur ; c min,fuoco ) + Δc c min,b = garantisce l aderenza = Ф barra long (se Dmax > 32mm aggiungere 5 mm) c min,dur = garantisce la durabilità = è funzione delle classi di esposizione ambientale (cfr. EC2) c min,fuoco = garantisce la resistenza all incendio (spessori riportati nel EC2 e nel DM16/02/07) Δc = tolleranza di posizionamento delle armature = 10mm

61 Circolare esplicativa DM Eurocodice Determinazione Copriferro

62 Determinazione Copriferro CONTROLLO DEI COPRIFERRI IN CANTIERE Dc dev = 5 10 mm CONTROLLO DI QUALITA ESTREMAMENTE EFFICIENTE Dc dev = 0 10 mm PROGETTO MESSA IN OPERA COPRIFERRO NOMINALE DISTANZIATORE

63 Densità Ferri - Dmax

64 Determinazione D max Aggregato DIPENDENZA DALL INTERFERRO D max if - 5mm DIPENDENZA DAL COPRIFERRO D max 1,3 cf DIPENDENZA DALLA SEZIONE MINIMA DELLA STRUTTURA D max 1/4 sez min [D max = mm] serie previste dalla EN 12620

65 Consistenza del Calcestruzzo Si prescrivono i valori della lavorabilità al getto: Classe di abbassamento al cono (slump) S1 S2 S3 S4 S5 CLASSE ABBASSAMENTO da 10 a 40 mm da 50 a 90 mm da 100 a 150 mm da 160 a 210 mm 220 mm umida plastica semifluida fluida superfluida SCC S1 S2 S3 S4 S5

66 Determinazione Lavorabilità MANUFATTI ESTRUSI PAVIMENTI A CASSERI SCORREVOLI STRUTTURE A CASSERI RAMPANTI PAVIMENTAZIONI REALIZZATE CON TECNICA LASER SCREED FONDAZIONI A PLINTO, TRAVE ROVESCIA O A PLATEA MURI DI VANI INTERRATI PALI DI FONDAZIONE PILASTRI TRAVI EMERGENTI E A SPESSORE DI SOLAIO TRAVI INCLINATE DI TETTI A FALDE SOLETTE RAMPANTI DI SCALE SOLETTE PARETI DI TAGLIO E NUCLEI ASCENSORE PAVIMENTAZIONE CON STESA MANUALE E LISCIATURA A STAGGIA VIBRANTE V4 V4 o S1 S3 S3 S4 S4-S5 S4-S5 S4-S5 S5 S4 S3-S4 S4-S5 S4-S5 S5

67 Indicazioni sulla Maturazione dei getti Per assicurare una buona durabilità è fondamentale prescrivere un periodo di maturazione del calcestruzzo Ottimali 3-7 giorni di maturazione: teli di plastica geotessili bagnare le superfici dei getti agenti di curing

68 Indicazioni sulla Maturazione dei getti

69 Esempio di Prescrizione

70 Acciaio da C.A. 2 nuovi acciai B450C B450A sono esclusivamente SALDABILI sono esclusivamente NERVATI sono previsti anche zincati e inossidabili sono soggetti a nuove procedure di QUALIFICA sono accompagnati da NUOVI CERTIFICATI devono essere controllati dai PRESAGOMATORI

71 Acciaio da C.A. D.M DM 1996 DM 2008 Valori caratteristici FeB 44k FeB44k saldabile Reti Tralicci B450C 6-40mm B450A 5-10mm FeB44 K FeB38 K FeB32 K FeB22 K Reti Tralicci f y N/mm f t N/mm f t / f y - 1,10 1,15 (f tk /f yk ) 1,35 1,05 f t / f y nom - - 1,25 1,25 Agt (allungamento) % Agt 7,5 % Agt 2,5 %

72 Acciaio da C.A. B450A B450C Trafilato a freddo Laminato a caldo

73 Qualcosa da cui copiare? Redigere capitolati, sempre aggiornati alle ultime novità normative, che trattino la voce del C.A. in maniera completa: dai materiali costituenti alle prestazioni sul materiale indurito considerando le fasi esecutive

74 Scheda di Esempio PARTE SECONDA: LE VOCI DI CAPITOLATO SCHEDA 1.1 CALCESTRUZZO DESTINATO ALLA REALIZZAZIONE DI STRUTTURE DI FONDAZIONE (PLINTI, PALI, TRAVI ROVESCE, PARATIE, PLATEE) E MURI INTERRATI A CONTATTO CON TERRENI NON AGGRESSIVI VOCE DI CAPITOLATO Calcestruzzo a prestazione garantita, in accordo alla UNI EN 206-1, per strutture di fondazione in classe di esposizione XC2 (UNI 11104), R ck 30 N/mm 2, Classe di consistenza S4/S5 o slump di riferimento 230 mm 30 mm, D max 32 mm, Cl 0.4 CAMPO DI VALIDITA Tutte le voci sono riferite alla Classe 1 secondo il D.M. 14/01/2008. In caso di rispondenza dell opera alla Classe 2 (tempo di vita utile 100 anni) dovranno essere adeguati Classe di resistenza e copriferro. AVVERTENZE In questo campo vengono individuate le eventuali azioni (tipo analisi del terreno o delle acque) da eseguire per individuare correttamente le classi di esposizioni ambientali.

75 Prontuario

76 GRAZIE PER L'ATTENZIONE!! Dott. Ing. EMANUELE CIFERRI Area Manager Lazio Abruzzo - Marche tel.: e.ciferri@progettoconcrete.it sito:

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