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3 INDICE VOLUME PRIMO Nota metodologica introduttiva.. pag. 3 Sezione Strategica SeS.. pag. 7 Ses Condizioni esterne.. pag. 9 > Obiettivi individuati dal Governo. pag. 11 > Situazione socio-economica del territorio pag. 15 Popolazione.. pag. 17 Territorio.. pag. 45 Economia insediata. pag. 65 Infrastrutture e trasporti.. pag. 147 Ambito socio-culturale Volontariato pag. 156 > Parametri economici essenziali pag. 159 SeS Condizioni interne.. pag. 163 > Organismi gestionali.. pag. 165 > Strutture. pag. 169 > Investimenti e Opere pubbliche. pag. 173 > Opere in corso di esecuzione non ancora concluse.. pag. 183 > Spese di bilancio. pag. 191 > Entrate di bilancio... pag. 227 > La gestione del patrimonio. pag. 237 > Equilibri generali di bilancio. pag. 241 > Disponibilità e gestione delle risorse umane.... pag. 249 SeS Indirizzi ed Obiettivi strategici suddivisi per Missione di Bilancio pag. 253 Missione 1 pag. 255 Missione 3 pag. 259 Missione 4 pag. 260 Missione 5 pag. 262 Missione 6 pag. 264 Missione 7 pag. 266 Missione 8 pag. 267 Missione 9 pag. 268 Missione 10.. pag. 270 Missione 12.. pag. 272 Missione 15.. pag. 274 Missione 16.. pag. 275 Missione 19.. pag. 276 VOLUME SECONDO Sezione Operativa SeO... pag. 1 SeO parte prima >Programmi ed obiettivi operativi pag. 5 Direzione Risorse, Bilancio e Programmazione... pag. 7 Direzione Lavoro e Welfare... pag. 9 Direzione Sviluppo Territoriale ed Ambiente pag. 13 Direzione Lavori e Mobilità... pag. 17 Direzione Cultura e Creatività... pag. 21 Ufficio della Segreteria Generale, Avvocatura, Ufficio Legale Giuridico. pag. 25 Ufficio Direzionale del Presidente, Ufficio Stampa pag. 27 Corpo Polizia Provinciale.. pag. 29 SeO parte seconda.. pag. 31 >Programmazione del fabbisogno di personale per il triennio pag. 33 >Programma Triennale delle Opere Pubbliche ed elenco annuale 2016 pag. 37 >Elenco immobili in concessione e di proprietà pag

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5 NOTA METODOLOGICA INTRODUTTIVA 3

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7 IL NUOVO DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE STRATEGICA A seguito dell adozione del nuovo sistema di contabilità degli enti locali, il Documento Unico di Programmazione (DUP), redatto secondo il punto 8 del Principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio (Allegato n. 4/1 al D.Lgs. 118/2011), rappresenta il principale strumento di programmazione degli enti locali. A differenza della vecchia Relazione Previsionale e Programmatica, esso non rappresenta un allegato al Bilancio di Previsione, bensì ne costituisce presupposto indispensabile. E nel DUP infatti che l Ente deve definire le linee strategiche su cui si basano le previsioni finanziarie contenute poi nel Bilancio. Il DUP assorbe e sostituisce la RPP e gli altri documenti e per questo si chiama Documento Unico. L intento del legislatore, con la riforma del sistema contabile e la disciplina del DUP, è stato infatti quello di aggregare in un unico documento (e in un unico processo) tutti gli aspetti qualificanti la programmazione di un ente locale, tant è che il DUP racchiude al suo interno anche la programmazione delle opere pubbliche, del fabbisogno di personale e delle alienazioni e valorizzazioni del patrimonio. Non c è, come accadeva per la Relazione Previsionale, un DPR che approvi un modello ministeriale da compilare e da seguire obbligatoriamente anche nell impostazione grafica, però vi sono comunque modalità specifiche relativamente ai contenuti e alla struttura. Il DUP si compone di due sezioni: la Sezione Strategica (SeS) e la Sezione Operativa (SeO). La prima ha un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo, la seconda pari a quello del bilancio di previsione. La SeS sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato (art. 46, c. 3 TUEL) ed individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento, gli indirizzi strategici dell Ente e gli obiettivi strategici da perseguire nell ambito di ciascuna missione. La SeS si sviluppa in due parti: quella relativa alle condizioni esterne all Ente e quella relativa alle condizioni interne. La prima parte (esterna) analizza gli obiettivi del Governo e la situazione socio-economica del territorio e infine indica i parametri economici essenziali dell Ente. La seconda parte (interna) si occupa invece dell organizzazione e modalità di gestione dei servizi pubblici, degli indirizzi generali di natura strategica relativi alle risorse e agli impieghi e loro sostenibilità, della gestione delle risorse umane, della coerenza e compatibilità con i vincoli di finanza pubblica (patto di stabilità, vincoli di indebitamento, vincoli di cassa). La SeO ha carattere generale, contenuto programmatico e costituisce lo strumento di supporto del processo di previsione definito sulla base degli indirizzi generali e degli obiettivi strategici fissati dalla SeS. E redatta, per il suo contenuto finanziario, per competenza con riferimento all intero periodo considerato e per cassa con riferimento al primo esercizio e si fonda su valutazioni di natura economico-patrimoniale coprendo un arco temporale pari a quello del bilancio di previsione. Anche la SeO si articola in due parti: la prima parte in cui sono descritte le finalità, le motivazioni delle scelte programmatiche effettuate, le risorse finanziarie, umane e strumentali e sono definiti i singoli programmi da realizzare con i relativi obiettivi annuali/triennali, dettagliati nelle azioni ; la seconda parte contenente la programmazione, relativamente all arco temporale di riferimento del DUP, del piano delle opere pubbliche, del fabbisogno di personale, delle alienazioni e valorizzazioni del patrimonio. Collegamento con la programmazione operativa I contenuti dei programmi triennali della SeO rappresentano una prima trasformazione della strategia dal piano dispositivo al piano operativo e troveranno completa definizione nella programmazione gestionale, costituita dapprima dal Piano della Performance e poi dal Piano Esecutivo di Gestione (PEG). Il PEG consentirà infatti di declinare in maggior dettaglio le azioni elencate nella SeO. Collegamento con la vecchia RPP Ai fini pratici, per orientare una prima lettura del DUP, può essere utile cogliere qualche corrispondenza con gli strumenti di programmazione previgenti: gli indirizzi strategici della Ses sono desunti dal Programma di Mandato, gli obiettivi strategici della SeS, individuati per ogni missione, sono una quota parte sintetizzata ed adattata dei programmi della vecchia RPP, i programmi triennali elencati nella Seo corrispondono ai centri di Responsabilità e quindi alle varie Direzioni in cui è articolata la struttura dell Ente. Le azioni indicate nella SeO sono per lo più sinteticamente identificabili con i progetti della vecchia RPP. La programmazione dei lavori pubblici della seconda parte della SeO corrisponde al Programma triennale dei lavori pubblici e al relativo Elenco annuale, la programmazione del fabbisogno di personale della seconda parte della SeO corrisponde al piano occupazionale. 5

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9 DUP SEZIONE STRATEGICA SeS 7

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11 SEZIONE STRATEGICA SeS CONDIZIONI ESTERNE 9

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13 OBIETTIVI INDIVIDUATI DAL GOVERNO 11

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15 Scopo di questo capitolo è quello di delineare il contesto finanziario e normativo di carattere comunitario, nazionale e regionale nel quale avviene la definizione degli indirizzi strategici dell Ente per sviluppare e concretizzare le linee programmatiche di mandato. Il Documento di Economia e Finanza 2015 (DEF) è stato deliberato dal Consiglio dei Ministri il 10 aprile Il quadro macroeconomico prefigurato nel DEF è in linea con quello prevalente tra i principali previsori nazionali e internazionali. Lo scenario programmatico segna il ritorno della crescita dopo un prolungato periodo di recessione. Per il 2015 si riscontra un incremento del PIL pari allo 0,7 per cento, che si porterebbe all 1,4 e all 1,5 per cento nel 2016 e 2017, rispettivamente. Rispetto al tendenziale la crescita risulta lievemente più elevata, in particolare negli ultimi anni dell orizzonte previsivo; vi contribuiscono gli effetti della politica di bilancio orientata alla crescita, unitamente a quelli delle riforme. Al centro del dibattito europeo si è consolidata una convergenza su una strategia basata su A) una politica di responsabilità fiscale, attenta alla crescita pur nel rispetto della disciplina di bilancio; B) la necessità di accelerare in tutti i paesi le riforme strutturali; C) la priorità da dare al rilancio degli investimenti pubblici e privati. Conseguentemente, per sostenere la ripresa nascente e l occupazione, il Governo italiano intende 1) perseguire una politica di bilancio di sostegno alla crescita, nel rispetto delle regole comuni adottate nell Unione europea; 2) proseguire nel percorso di riforma strutturale del Paese per aumentarne significativamente le capacità competitive; 3) migliorare l ambiente normativo delle imprese e le condizioni alla base delle decisioni d investimento. All interno di queste tre direttrici le pubbliche amministrazioni saranno interessate in particolare: dal programma del Governo di provvedere alla diminuzione dei costi indiretti per le imprese connessi agli adempimenti burocratici e all attività della Pubblica Amministrazione, mediante la semplificazione e la maggiore trasparenza delle burocrazie (riforma della Pubblica Amministrazione, interventi anti-corruzione, riforma fiscale); dalle azioni del Governo, in previsione di un graduale aumento della spesa in conto capitale, dirette a rafforzare la governance degli investimenti pubblici, aumentare la capacità progettuale nella predisposizione delle opere pubbliche, estendere la trasparenza nelle procedure di svolgimento, migliorare i processi di valutazione ex-ante ed ex-post. più in generale, politiche di massima trasparenza informeranno tutta l azione della pubblica amministrazione, non solo come strumento di prevenzione della corruzione, ma anche come leva per incrementare l efficacia dell intervento pubblico. Tali misure nel settore della Pubblica Amministrazione e delle semplificazioni avranno un impatto (= scostamento percentuale rispetto allo scenario base) sul PIL dello 0,4% nel 2020 e nel lungo periodo dell 1,2%. Nel dettaglio il cronoprogramma definito dal Governo (con misure incentrate su mercato del lavoro, competitività, riforma della giustizia e della Pubblica Amministrazione, contrasto alla corruzione, semplificazioni fiscali, riforma del sistema scolastico e concorrenza) comprende i seguenti obiettivi: 1. La riforma delle istituzioni: la riforma della legge elettorale e la riforma costituzionale 2. La revisione della spesa 3. La delega fiscale: imprimere un accelerazione nelle riforme strutturali per la semplificazione, la crescita e l equità 4. La revisione del prelievo locale: verso un assetto stabile e semplificato 5. La pubblica amministrazione per la crescita inclusiva 6. La strategia: rafforzare le leve per la competitività delle imprese 7. Solidità e trasparenza delle banche 8. Le riforme del mercato del lavoro e del welfare 9. Privatizzazioni e dismissioni immobiliari 10. Il settore sanitario 11. Le infrastrutture 12. Difesa: un moderno strumento militare 13. Economia verde e uso efficiente delle risorse: opportunità di crescita e di sviluppo 14. La strategia: politica di coesione, mezzogiorno e competitività dei territori 15. La giustizia 16. Istruzione e ricerca: il Paese riparte dalla conoscenza 17. Cultura e turismo 18. Stato di attuazione delle riforme 13

16 19. Il coordinamento nazionale delle politiche europee 20. L attenzione all attuazione delle policy: le griglie delle riforme strutturali del Paese Gli obiettivi strategici del programma del Presidente della Provincia si raccordano costantemente con gli indirizzi della programmazione regionale a loro volta in linea con quelli definiti nei documenti programmatici nazionali. Il presente documento di programmazione corrisponde pertanto nei suoi obiettivi e nei suoi contenuti agli indirizzi generali fissati nella Relazione politico programmatica dalla Regione FVG, che ha dovuto confrontarsi con il permanere di vincoli sulla spesa dettati non solo dalla compatibilità con il livello delle entrate previste o da valutazioni di sostenibilità economica, ma anche da fattori esogeni (manovre statali) che incidono sensibilmente in termini di risorse regionali disponibili, sia per effetto delle limitazioni dettate dal patto di stabilità che per effetto degli accantonamenti e riserve a valere sulle compartecipazioni ai tributi erariali. Tuttavia, grazie all effetto combinato di misure di razionalizzazione e di revisione a ai risultati conseguiti con il Protocollo d intesa tra lo Stato e la Regione siglato il 23 ottobre 2014, congrue risorse sono state destinate agli interventi ritenuti strategici. Le dimensioni strategiche della programmazione regionale che interessano particolarmente l Ente Provincia sono: 1. Attività economiche 2. Tutela dell ambiente e difesa del territorio 3. Gestione del territorio 4. Infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni 5. Attività culturali, ricreative e sportive 6. Istruzione, formazione e ricerca 7. Sanità pubblica 8. Protezione sociale 9. Sussidiarietà e devoluzione 10. Affari istituzionali, economici e fiscali generali 11. Funzionamento della Regione. In coerenza con questi indirizzi si colloca il programma del Presidente della Provincia, le cui linee guida sono di seguito elencate: 1- Vincere la crisi 2- Una Provincia bella, sana ed ecologica 3- Per un mondo di persone 4- Una Provincia aperta, sicura ed europea 5- La piena e buona occupazione 6- La qualità si fa con le persone 7- La casa comune degli isontini 8- Niente muri né macerie 9- Muoversi in libertà. 14

17 SITUAZIONE SOCIO ECONOMICA DEL TERRITORIO 15

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19 Popolazione Prospetto preliminare riassuntivo (art.156 D.Lgs. 267/2000) Popolazione legale 2001 (penultimo censimento) n Popolazione residente secondo le risultanze definitive dell'ultimo censimento (9/10/2011) n maschi n femmine n Popolazione scolastica iscritta alle scuole medie superiori di competenza provinciale A.S. 2013/2014 n La demografia Nel corso dell ultimo anno si conferma la generale tendenza di lungo periodo all aumento della popolazione residente in regione sostenuta dalla crescita nelle provincie di Pordenone, di Udine e di Gorizia. Trieste è l unica provincia che presenta un calo dei residenti nel periodo considerato. Tabella 1: Andamento della popolazione nelle province della regione F.V.G PROVINCIA Pordenone Udine Gorizia Trieste F.V.G Fonte: Demo-ISTAT La popolazione residente in provincia di Gorizia, secondo gli ultimi dati riferiti al 31/12/2013, è di unità ripartite in persone di sesso maschile (48,75%) e di sesso femminile (51,25%) pari all 11,47% della popolazione regionale. 1 Tabella 2: Distribuzione territoriale per ambito Alto isontino Basso isontino Anni Maschi Femmine Maschi Femmine Fonte Demo-ISTAT. Si rileva un equilibrio nella distribuzione della popolazione per ambito tra alto e basso isontino: infatti la popolazione risiede per il 50,44 % nel basso isontino e per il 49,56% nell alto isontino. Le femmine sono in 1 Fonte sito internet: data ultima consultazione 14/10/

20 maggioranza in entrambi i distretti, precedenti, sono in calo numerico. mentre i maschi residenti nell alto isontino, a differenza degli anni Figura 1: Distribuzione territoriale della popolazione per ambito al 31/12/ ,00% 25,65% 25,60% 25,50% 24,84% 25,00% 24,50% 23,91% 24,00% 23,50% 23,00% M F M F ALTO ISONTINO BASSO ISONTINO Fonte: Demo-ISTAT. Figura 2: Distribuzione territoriale per comune al 31/12/ Gorizia Capriva del Friuli Cormons Doberdò del lago Dolegna del Collio Farra d'isonzo Fogliano-Redipuglia Gradisca d'isonzo Grado Mariano del Friuli Medea Monfalcone Moraro Mossa Romans d'isonzo Ronchi dei Legionari Sagrado San Canzian d'isonzo San Floriano del Collio San Lorenzo Isontino San Pier d'isonzo Savogna d'isonzo Staranzano Turriaco Villesse Fonte: Demo- ISTAT 18

21 Tabella 3: Popolazione residente per classi di età e sesso in provincia di Gorizia. Censimento 2001 e anno CLASSI DI ETA' M F T M F T 0-9 anni anni anni anni anni anni anni anni anni anni e + anni TOTALI Fonte: Demo- ISTAT Figura 3: Popolazione residente per classi di età in provincia di Gorizia. Censimento 2001 e anno anni anni anni anni anni anni anni anni anni anni 100 e + anni Fonte: Demo- ISTAT Il grafico soprastante evidenzia che nell arco degli ultimi 12 anni si è verificato un positivo incremento numerico nelle fasce più giovani della popolazione (0-9 e 10-19) mentre la parte più anziana della popolazione è in aumento nella fascia ma soprattutto in quella L incremento numerico più significativo si registra però fra i quarantenni. 19

22 Tabella 4: Popolazione residente per sesso e stato civile nella provincia. Anni (1 Gennaio) Uomini Uomini Uomini Uomini Totale Donne Donne Donne Donne Totale Celibi Coniugati Divorziati Vedovi Maschi Nubili Coniugate Divorziate Vedove Femmine Totale M/F Fonte: I.S.T.A.T. - Demo Tabella 5: Caratteristiche demografiche della popolazione della provincia di Gorizia 2 31/12/ /12/2013 Classi età M F T M F T < 15 anni % < 15 anni 13,21% 11,46% 12,31% 13,07% 11,46% 12,25% >= 65 anni % >= 65 anni 21,86% 29,42% 25,75% 22,18% 29,76% 26,07% anni pop. attiva % pop. età attiva 64,92% 59,11% 61,93% 64,75% 58,77% 61,69% Indice di vecchiaia 165,42 256,81 209,19 169,77 259,65 212,89 Indice di dipendenza 54,02 69,16 61,45 54,44 70,15 62,11 Età media 44,5 48,4 46,5 44,7 48,5 46,7 Totale Maschi Totale Femmine Totale MF Rapporto di mascolinità 94,36 95,12 Indice di struttura attiva 148,30 152,68 150,43 151,29 158,17 154,61 Indice di ricambio 151,08 178,18 164,17 142,42 177,02 158,75 Fonte:Demo I.S.T.A..T Per quanto riguarda l evoluzione demografica della provincia di Gorizia nell ultimo decennio si è assistito ad un progressivo invecchiamento della popolazione con l età media della popolazione che si è alzata passando da 45,0 anni nel 2001 ai 46,7 anni dell ultimo anno; anche la percentuale di ultrasessantacinquenni sul totale conferma questo andamento: in dodici anni si è passati dal 22,5% al 26,0%. L indice di ricambio generazionale, che prende in considerazione il rapporto tra le persone mature con anni ed i giovani passa da 213,50 del 2001 a 158,75 del 2013 con una variazione negativa dovuta al maggior aumento nella fascia anziana rispetto a quella giovane del quadriennio Il rapporto è in ulteriore calo sia nel 2012 sia nel L indice di struttura attiva passa da 108,27 del 2001 a 154,61 del 2013 e conferma la netta prevalenza numerica della fascia di età rispetto a tutte le altre. Nel 2013 il rapporto di mascolinità risulta in leggero aumento a 95,12. Tuttavia dopo i 60 anni l incidenza delle donne sugli uomini aumenta e questo perché la loro aspettativa di vita è più elevata, tanto che il rapporto di mascolinità per gli anziani con più di 65 anni diminuisce al 70,9%; nelle fasce d età più giovani la tendenza è inversa e il rapporto di mascolinità è sempre superiore a 100 (108,4 per i minori di 15 anni nel 2013). 2 Rielaborazione su dati ISTAT; fonte sito internet: data ultima consultazione 14/10/

23 Movimento migratorio L'andamento delle principali componenti demografiche provinciali degli ultimi dieci anni è riportato nel prospetto seguente. Il saldo demografico complessivo conferma il ritorno in positivo dopo la contrazione verificatasi nel biennio , tuttavia ciò è dovuto all apporto del saldo migratorio che è positivo per unità. Il saldo naturale invece continua a presentare valori negativi con un trend pluriennale in aumento. Tabella 6: Bilancio demografico al 31/12, serie storica dal 2005 al Nati Morti Saldo naturale Nuovi Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo demografico Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT 3 Il grafico sottostante evidenzia gli andamenti riportati nella tabella precedente. In particolare si nota che nel 2013 il saldo migratorio è in lieve calo ma continua a contribuire in modo decisivo all innalzamento del saldo complessivo. Le statistiche nazionali, che evidenziano un notevole aumento dei permessi di soggiorno per motivi di ricongiungimento familiare, forniscono una possibile spiegazione al fenomeno, pur in presenza di una crisi economica che si protrae. Figura 4: Trend bilancio demografico dal 2005 al Saldo naturale Saldo migratorio Saldo demografico Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT Il bilancio demografico annuale I.S.T.A.T. di fine 2013 evidenzia un saldo naturale negativo in quasi tutti i comuni con la sola eccezione di San Lorenzo Isontino; il saldo migratorio è invece positivo in gran parte dei comuni della provincia: Monfalcone, Ronchi dei L. e Grado si confermano i comuni con i maggiori ingressi 3 Fonte sito internet: Bilancio demografico per provincia al 31/12/

24 migratori mentre Gorizia in senso stretto vede un forte ridimensionamento di questo dato rispetto all anno precedente (da +512 a +60). Tabella 7: Bilancio demografico per comune nell anno 2013 Comune popolazione iniziale al 1/1/2013 nati morti saldo naturale nuovi iscritti cancellati saldo migratorio saldo demografico numero famiglie convivenze popolazione finale al 31/12/2013 Gorizia Capriva del Friuli Cormons Doberdò del lago Dolegna del Collio Farra d'isonzo Fogliano Redipuglia Gradisca d'isonzo Grado Mariano del Friuli Medea Monfalcone Moraro Mossa Romans d'isonzo Ronchi dei L Sagrado San Canzian d'is San Floriano del C San Lorenzo Is San Pier d'isonzo Savogna d'isonzo Staranzano Turriaco Villesse TOTALE Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT A fine 2013 la popolazione straniera residente in regione è pari a persone, con un netto aumento rispetto all anno precedente di unità in valore assoluto. La popolazione straniera in provincia di Gorizia ammonta a persone in aumneto rispetto alle al 31/12/2012 e costituisce l 8,55% del totale dei residenti sul territorio provinciale. La composizione della popolazione straniera è di femmine e maschi. L aumento percentuale dei residenti stranieri in Friuli Venezia Giulia è del 5,21% tra 2012 e L aumento in provincia di Gorizia è pari a +7,53% a fine 2013 rispetto all anno precedente. 22

25 Tabella 8: Popolazione straniera residente in regione. Anni 2012 e Provincia Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Udine Gorizia Trieste Pordenone TOTALE Fonte: : elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT Tabella 9: Bilancio demografico al 31/12 della popolazione straniera residente nella provincia di Gorizia popolazione straniera iscritti cancellati totale di cui: iscritti totale Anni totale Uomini Donne iscritti dall'estero cancellati per acquisizione di cittadinanza italiana Figura 5: Popolazione straniera residente in provincia distinta per sesso e classe di età Anno maschi femmine anni anni anni anni anni anni anni anni anni anni 100 anni e più Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT 23

26 Rispetto al 31/12/2012 gli ultimi dati definitivi di fine anno 2013 evidenziano un aumento degli stranieri residenti pari a 845 unità in tutta la provincia. L aumento degli stranieri residenti più consistente in valore assoluto si è presentato a Monfalcone (+633 unità) seguita da Grado (+115). La distribuzione della popolazione straniera per comune evidenzia la maggior concentrazione di persone straniere nei comuni più popolosi soprattutto per motivi legati al lavoro. Monfalcone presenta un 18,3% di residenti stranieri in crescita rispetto ai 16,6% del Peraltro gli altri comuni della provincia hanno percentuali di popolazione straniera sul totale dei residenti con valori pari o inferiori al 6%, con l eccezione di Capriva, dove il 9,39% dei residenti è straniero. La distribuzione della popolazione straniera per fascia d età (figura 5) evidenzia una maggior presenza in tutti i comuni di persone giovani in età lavorativa, soprattutto nella fascia anni che da sola assorbe quasi il 70,7% del totale degli stranieri residenti. Pure consistente è la quota degli stranieri in età scolare (0-19 anni) che rappresenta il 23,7% della popolazione straniera residente mentre le altre fasce di età hanno una rappresentatività più contenuta: solo il 5,4% degli stranieri sono ultrasessantenni. Tabella 10: Popolazione straniera residente al 31/12 per Comune - Anni dal 2011 al var var Gorizia ,31% 9,55% Capriva del Friuli ,45% 7,84% Cormons ,04% 15,97% Doberdò del lago ,55% -15,38% Dolegna del Collio ,33% 0,00% Farra d'isonzo ,76% 0,00% Fogliano-Redipuglia ,07% 18,97% Gradisca d'isonzo ,98% 3,07% Grado ,97% 20,85% Mariano del Friuli ,00% 7,14% Medea ,42% 5,56% Monfalcone ,20% 14,06% Moraro ,03% 0,00% Mossa ,76% 0,00% Romans d'isonzo ,93% 21,69% Ronchi dei Legionari ,32% 9,57% Sagrado ,84% 9,68% San Canzian d'isonzo ,23% -4,08% San Floriano del Collio ,46% 62,50% San Lorenzo Isontino ,34% -3,33% San Pier d'isonzo ,35% 7,81% Savogna d'isonzo ,00% 13,21% Staranzano ,13% 2,69% Turriaco ,36% 12,21% Villesse ,17% -5,88% TOTALE ,53% 11,24% Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT 24

27 Figura 6: Popolazione straniera residente per comune al 31/12. Serie storica Gorizia Capriva del Friuli Cormons Doberdò del lago Dolegna del Collio Farra d'isonzo Fogliano-Redipuglia Gradisca d'isonzo Grado Mariano del Friuli Medea Monfalcone Moraro Mossa Romans d'isonzo Ronchi dei Legionari Sagrado San Canzian d'isonzo San Floriano del Collio San Lorenzo Isontino San Pier d'isonzo Savogna d'isonzo Staranzano Turriaco Villesse Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT Tabella 11: Incidenza percentuale della popolazione straniera al 31/12/2013 sul totale dei residenti per Comune. COMUNI 2013 Capriva del Friuli 9,39% Cormons 3,34% Doberdò del lago 5,84% Dolegna del Collio 1,47% Farra d'isonzo 2,85% Fogliano-Redipuglia 2,55% Gorizia 4,29% Gradisca d'isonzo 4,76% Grado 6,54% Mariano del Friuli 4,55% Medea 4,59% Monfalcone 18,27% Moraro 4,15% Mossa 2,35% Romans d'isonzo 2,56% Ronchi dei Legionari 6,27% Sagrado 4,30% San Canzian d'isonzo 4,03% San Floriano del Collio 1,01% San Lorenzo Isontino 2,01% San Pier d'isonzo 3,24% Savogna d'isonzo 3,78% Staranzano 4,71% Turriaco 5,24% Villesse 2,90% Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT 25

28 Tabella 12: Distribuzione dei residenti stranieri per fasce d età e comune - 31/12/ e oltre TOTALI Capriva del Friuli Cormons Doberdò del lago Dolegna del Collio Farra d'isonzo Fogliano-Redipuglia Gorizia Gradisca d'isonzo Grado Mariano del Friuli Medea Monfalcone Moraro Mossa Romans d'isonzo Ronchi dei Legionari Sagrado San Canzian d'isonzo San Floriano del Collio San Lorenzo Isontino San Pier d'isonzo Savogna d'isonzo Staranzano Turriaco Villesse TOTALI Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati I.S.T.A.T. La Questura di Gorizia ha emesso permessi di soggiorno in corso di validità al 31/12/2013 mentre a fine 2012 ammontavano a 9.061; i soggiorni autorizzati per asilo e per le pratiche connesse all asilo sono 334 mentre a fine 2012 erano 261; le espulsioni sono state complessivamente 267 nell anno 2013 cui devono aggiungersi 19 allontanamenti di cittadini U.E. Per quanto riguarda i provvedimenti numericamente più importanti, rispetto al 31/12/2012, a fine 2013 risultano in corso di validità il 4% in più di permessi di soggiorno mentre i permessi concessi per asilo o richiesta asilo presentano uno stock in aumento del 28% rispetto all anno precedente (2012). Nella figura che segue viene illustrata la composizione percentuale dei provvedimenti in materia di immigrazione. 26

29 Tabella 13: Provvedimenti adottati dalla Questura di Gorizia in materia di immigrazione. Anni espulsioni con Ordine del Questore (da Gorizia) espulsioni immediate con accompagnamento alla frontiera espulsioni dal C.I.E. di Gradisca ordine del Questore dal C.I.E. di Gradisca espulsioni - trattenuti nei C.I.E espulsioni per rifiuto asilo espulsioni intimate per soggiorno scaduto/revocato/rifiutato respingimenti del Questore trattenuti nel C.I.E respingimenti del Questore eseguiti GO espulsioni con partenza volontaria respingimento del Questore con ordine Gorizia respingimento del Questore con ordine dal CIE allontanamento cittadini comunitari (GO e C.E.I.) inviti art. 15 TULPS esclusi per asilo inviti per formalizzazione istanza asilo richieste formalizzate status rifugiato Gorizia richieste formalizzate status rifugiato C.I.E richiedenti asilo inviati al CARA richieste status rifugiato formalizzate al CARA riconoscimenti status rifugiato totale soggiornanti per richiesta asilo e asilo (31/12/2013) totale permessi di soggiorno in provincia a fine anno Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati Ufficio Immigrazione della Questura di Gorizia Figura 7: Provvedimenti adottati dalla Questura di Gorizia in materia di immigrazione dal 1/1/2013 al 31/12/ ,58% 9,05 % 1,21% espulsioni con Ordine del Questore (da Gorizia) espulsioni dal C.I.E. di Gradisca 4,85% ordine del Questore dal C.I.E. di Gradisca 12,79% 18,74% espulsioni - trattenuti nei C.I.E. espulsioni per rifiuto asilo espulsioni intimate per soggiorno scaduto/revocato/rifiutato 0,11% espulsioni con partenza volontaria allontanamento cittadini comunitari (GO e C.E.I.) 10,92% 0,11% inviti per formalizzazione istanza asilo richieste formalizzate status rifugiato Gorizia richieste formalizzate status rifugiato C.I.E. 5,62% 0,22% richiedenti asilo inviati al CARA richieste status rifugiato formalizzate al CARA 12,79% 9,92% 2,09% riconoscimenti status rifugiato Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati Ufficio Immigrazione della Questura di Gorizia 27

30 Istruzione Nell A.S. 2014/2015, gli alunni iscritti alle scuole nazionali di ogni ordine e grado sono distribuiti in classi con alunni in più rispetto all anno scolastico 2013/2014, così ripartiti: nella scuola per l infanzia, nella scuola primaria, nella scuola secondaria di 1 e in quella di 2. Figura 8: Serie storica del numero di alunni in Italia Valore assoluto / / / / / / / / / / / / / / /2015 Anno scolastico Fonte: Ministero Istruzione Si riporta il dettaglio territoriale che si riferisce all A.S. 2014/2015 nella tabella seguente: Tabella 14: Alunni, classi e alunni con disabilità per regione e livello scolastico A.S. 2014/2015 Fonte: Ministero Istruzione 28

31 Per quanto riguarda la regione F.V.G. in particolare gli stessi dati sono ricapitolati nella tabella e nel grafico seguenti: Tabella n. 15: n degli alunni della regione F.V.G. per livello scolastico, andamento quinquennale SECONDARIA SECONDARIA A.S. INFANZIA PRIMARIA I GRADO II GRADO TOTALI 2011/ / / / VAR. % ,02 0,00-0,01 0,02 Fonte: Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Pubblicazioni Figura n. 9 : composizione % degli alunni nella regione F.V.G. per livello scolastico 12% 33% 34% INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA I GRADO SECONDARIA II GRADO 21% Fonte: elaborazione ufficio di statistica su dati Regione in cifre Per quanto riguarda il territorio provinciale il panorama scolastico è così composto: 3 circoli didattici, 13 istituti comprensivi, 8 istituti di istruzione superiore, 2 centri territoriali permanenti, 28 scuole secondarie di 2, 74 scuole dell infanzia, 48 scuole primarie e 16 scuole secondarie di 1. 4 Gli ultimi dati disponibili sui singoli territori provinciali provenienti dalla pubblicazione Regione in cifre 2014 quantificano la popolazione scolastica nella regione e nelle sue province per l anno scolastico con la seguente composizione: Tabella n. 16: iscrizioni alle scuole statali nell' A.S. 2012/2013 per sesso e provincia PROVINCIA INFANZIA TOTALE PRIMARIA TOTALE SECONDARIA 1 TOTALE SECONDARIA 2 TOTALE M F INFANZIA M F PRIMARIA M F SEC. 1 M F SEC. 2 PORDENONE UDINE GORIZIA TRIESTE F.V.G Fonte: Ministero Istruzione Gli alunni iscritti all a.s. 2012/13 nelle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Gorizia rappresentano il 12% del totale regionale. Nel dettaglio le scuole per l infanzia regionali fanno registrare un numero di iscritti in linea con l a.s. precedente (2011/2012). Nella nostra provincia vi è invece un notevole decremento pari al 16,4%. Le iscrizioni alle scuole primarie della provincia di Gorizia sono pure in calo (-5,8%). Si presentano invece in lieve aumento le iscrizioni ad entrambe le scuole secondarie. 4 Fonte sito internet: 29

32 I dati relativi a tutte le tipologie di scuole presenti in regione evidenziano una lenta ma progressiva riduzione negli anni del numero di iscritti: negli ultimi tre anni solo le scuole secondarie di 2 mostrano un trend in ascesa. In provincia di Gorizia invece il numero degli iscritti alle scuole secondarie di 2 (superiori) ha subito un notevole calo nell A.S , in controtendenza rispetto al dato complessivo regionale: -315 unità. Negli ultimi dieci anni le scelte sui percorsi di studio in Italia hanno visto i licei in senso lato acquisire una prevalenza via via più forte rispetto agli istituti tecnici: nell a.s. 2000/2001 il 38% degli studenti delle scuole superiori frequentava gli istituti tecnici ed il 29% frequentava i licei: nel 2014/2015 il 47% degli iscritti ha scelto un liceo mentre il 32% è iscritto ad un istituto tecnico ed il 21% ad uno professionale. Nella nostra provincia in particolare le scelte degli studenti quanto ai percorsi di studio superiore evidenziano un andamento inverso rispetto ai dati nazionali complessivi, come si può evincere dalla seguente tabella. Tabella 17: Scuole superiori (secondarie di II grado)per tipologia nella provincia di Gorizia : valori assoluti alunni Liceo classico Liceo scientifico Istituti d'arte Istituti tecnici Istituti professionali Altri licei TOTALI Fonte: ufficio Istruzione della Provincia di Gorizia Figura 10: Scuole secondarie di II grado per tipologia nella provincia di Gorizia - Serie storica Fonte: ufficio Istruzione della Provincia di Gorizia Liceo classico Liceo scientifico Istituti d'arte Istituti tecnici Istituti professionali Altri licei 30

33 Alunni stranieri La presenza degli alunni stranieri nelle scuole italiane, oltre che variegata quanto all origine (gli alunni provengono, infatti, da circa 200 paesi differenti) è sempre più numerosa: nell anno scolastico 2013/2014 il loro numero complessivo è pari a unità, ovvero in più rispetto all anno scolastico precedente dopo le unità in più dello scorso anno rispetto all a.s. 2011/2012. Di questi hanno frequentato la scuola dell infanzia, la primaria, la secondaria di I grado, quella di II grado. Negli ultimi dodici anni (riferendosi all a.s. 2001/2002) la popolazione scolastica straniera è aumentata di circa il 300%, passando da 196 mila a 802 mila unità anche se, negli ultimi quattro anni si è comunque assistito ad un rallentamento nella crescita degli iscritti. Il fenomeno del costante incremento degli alunni stranieri che coinvolge il sistema scolastico italiano da diversi anni segna infatti il passo. A parte l anno scolastico 2011/2012 quando l incremento del numero degli studenti con cittadinanza non italiana ha registrato un lieve aumento rispetto all anno precedente (+1,0%), di anno in anno si registrano aumenti via via più contenuti nel numero degli alunni con cittadinanza non italiana. La presenza di alunni con cittadinanza straniera nell a.s. 2013/2014 è in aumento in tutti gli ordini di scuola, fatta eccezione per la secondaria di I grado dove si registra una lieve flessione. Al contempo è in calo in tutti gli ordini la percentuale di alunni con cittadinanza italiana. Anche il rapporto degli alunni stranieri sul totale degli alunni è in continua crescita per ciascun ordine di scuola. Tale crescita non va semplicemente ricollegata all incremento del numero degli alunni con cittadinanza non italiana ma anche ad una lieve diminuzione degli studenti italiani. Gli alunni con cittadinanza non italiana sono il 9% del totale nell a.s. 2013/2014. Il primo motore della crescita sono gli alunni nati in Italia, infatti è soprattutto la quota di quelli nati in Italia ad essere in forte crescita. Nel 2013/2014 se gli alunni stranieri nel loro complesso sono cresciuti del 2,1% rispetto all anno precedente, i nati in Italia hanno avuto un incremento pari all 11,8%. Gli alunni con cittadinanza non italiana nati nel nostro paese rappresentano ormai il 51,7% del totale degli alunni figli di migranti. Si è quindi verificato il sorpasso degli studenti stranieri di seconda generazione rispetto a quelli provenienti direttamente dall estero. E sono aumentati quest anno anche gli alunni entrati per la prima volta nel sistema scolastico italiano: sono il 4,9% del totale degli alunni con cittadinanza non italiana rispetto al 3,7% dell anno precedente e al 4,8% di due anni fa. La regione che ospita più alunni di cittadinanza non italiana è la Lombardia, con presenze. L incidenza maggiore di presenze si registra però in Emilia Romagna dove gli studenti con cittadinanza non italiana sono il 15,3% del totale. Seguono Lombardia e Umbria con il 14%. Dai dati emerge chiaramente che nella scelta del percorso dell istruzione secondaria di secondo grado, gli alunni stranieri prediligono la formazione tecnica e professionale. Gli alunni figli di migranti che sono nati in Italia scelgono un indirizzo professionale nel 29,2% dei casi, quelli nati all estero nel 39,5%. La scelta dell istruzione tecnica riguarda il 41,1% degli alunni figli di migranti nati in Italia e il 38,1% per i nati all estero. In questo anno scolastico emerge però una situazione di ritardo del percorso scolastico che riguarda il 36,3% per gli alunni con cittadinanza non italiana rispetto all 11,2% degli alunni italiani. Nell a.s. 2013/2014 la presenza maggiore di studenti stranieri si rileva nella scuola primaria (scuole medie) dove sono iscritti studenti che rappresentano il 35,3% della popolazione scolastica straniera complessiva. Le scuole secondarie di 1 registrano la presenza di alunni stranieri, le scuole secondarie di e le scuole per l infanzia Fra gli studenti stranieri, quelli di cittadinanza rumena sono di gran lunga i più numerosi ( unità nell a.s. 2013/2014), seguiti dagli albanesi che ammontano a unità e dai marocchini ( ). Fra gli stati U.E. le maggiori presenze sono state rilevate per gli alunni polacchi (10.625) e bulgari (6.335). In Friuli Venezia Giulia l incidenza degli alunni stranieri, iscritti alle scuole di ogni ordine e grado sul totale degli iscritti all a.s , è del 13,0%, pari a alunni su La provincia con il maggior numero di studenti stranieri è Udine (7.612), seguita da Pordenone (6.900), Trieste (2.724 alunni) e Gorizia (1.785). L aumento percentuale maggiore si riscontra in provincia di Gorizia (+3,7%) e di Udine (+3,4%), seguite da Pordenone (+2,1%). A Trieste la variazione annuale è irrilevante (+4 unità in valore assoluto). La presenza degli alunni stranieri nei vari ordini delle scuole regionali rispecchia l andamento a livello nazionale: sono più numerosi gli allievi nelle scuole primarie (34,8%), seguite dalle scuole per l infanzia (22,9%), dalla scuola secondaria di secondo grado (22,5%) e dalla scuola secondaria di primo grado 19,7%. Il 76,8% degli studenti stranieri iscritti alle scuole superiori della regione frequenta un istituto tecnico o professionale. Per quanto riguarda la provenienza continentale, la maggior parte degli studenti stranieri presenti in regione è di origine europea in senso lato (63,9%), la cittadinanza africana segue con il 20,6% mentre gli studenti asiatici sono il 10,5%. 31

34 Tabella 18: Trend della presenza degli alunni stranieri nelle scuole della provincia di Gorizia Ordine di scuola a.s. a.s. a.s. a.s. a.s. a.s. 2008/ / / / / /2014 Scuola per l'infanzia Scuola Primaria Scuola Secondaria I Scuola Secondaria II Totale complessivo Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati Ministero dell Istruzione La popolazione scolastica di origine straniera della provincia di Gorizia, nell a.s. 2013/2014, conta alunni e risulta così distribuita: 426 alunni alla scuola dell infanzia (il 23,9% del totale provinciale), 626 alla scuola primaria (il 35,0% del totale provinciale), 354 alla scuola secondaria di primo grado (19,8% del totale provinciale) e 379 alla scuola secondaria di secondo grado (21,2% del totale). Negli ultimi otto anni la presenza degli alunni stranieri nelle scuole del territorio provinciale è aumentata del 60,8%, interessando tutti gli ordini di scuole, ad eccezione delle scuole secondarie di secondo grado (superiori) per le quali le presenze sono in diminuzione da quattro anni. Figura 11: alunni con cittadinanza non italiana per ordine di scuola e provincia A.S. 2013/ GORIZIA PORDENONE TRIESTE UDINE REGIONE FVG Infanzia Primaria Secondaria I grado Secondaria II grado Totali Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati M.I.U.R. 32

35 Figura 12: Presenza degli alunni stranieri nella provincia di Gorizia serie storica Fonte: Elaborazione Ufficio Statistica su dati Ufficio Istruzione della Provincia e M.I.U.R. Figura 13: Trend della presenza degli alunni stranieri nelle scuole della provincia di Gorizia / / / / / / / / / / /2014 a.s. a.s. a.s. a.s. a.s. a.s. a.s. a.s. a.s. a.s. a.s. Scuola d'infanzia Scuola Primaria Scuola Secondaria I Scuola Secondaria II Totale complessivo Fonte: Elaborazione Ufficio Statistica su dati Ufficio Istruzione della Provincia e M.I.U.R. 33

36 Tabella n. 19: distribuzione degli alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole secondarie di 2 della regione Licei Tecnici Professionali Artistici TOTALI GORIZIA PORDENONE TRIESTE UDINE REGIONE FVG Fonte: Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano. A.S. 2013/2014 rapporto 2014 del Ministero dell Istruzione Tabella n. 20: alunni con cittadinanza non italiana per continente di provenienza e provincia A.S. 2013/2014 CONTINENTE Europa di cui:ue Africa America Asia Oceania Apolide non indicato Totale GORIZIA PORDENONE TRIESTE UDINE REGIONE FVG Fonte: Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano. A.S. 2013/2014 rapporto 2014 del Ministero dell Istruzione Figura 14: studenti stranieri iscritti all A.S. 2013/2014 in provincia di Gorizia distinti per continente di provenienza valori % Asia 21% America 3% Africa 13% Europa 63% Fonte: Elaborazioni Ufficio statistica su dati M.I.U.R. Figura 15: Alunni stranieri per paese di provenienza sul totale degli studenti stranieri iscritti alle scuole della regione F.V.G., A.S. 2013/2014 5,60% 15,20% 3,00% 0,70% 50,50% 1,20% 16,80% 2,30% 2,40% 2,10% 0,20% Marocco Albania Cina Filippine Moldavia India Ucraina Perù Romania Tunisia Altro Fonte: Elaborazioni Ufficio statistica su dati M.I.U.R. 34

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