Sedi, alunni, classi, dotazioni organiche del personale della scuola statale

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1 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per la Programmazione Direzione Generale per gli Studi e la Programmazione e per i Sistemi Informativi Sedi, alunni, classi, dotazioni organiche del personale della scuola statale Situazione di Organico di Diritto Anno scolastico 2008/2009 Settembre 2008

2 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per la Programmazione Direzione Generale per gli Studi e la Programmazione e per i Sistemi Informativi Hanno collaborato: per il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione Generale per gli Studi e la Programmazione e per i Sistemi Informativi: Mariano Ferrazzano Direzione Generale per gli Ordinamenti del Sistema Nazionale di Istruzione e per l Autonomia Scolastica: Sergio Govi, Maria Rosa Silvestro, Daniela Piovini per il RTI: EDS Electronic Data Systems Auselda AED Group - Accenture Enel Servizi Servizio di Consulenza: Francesca Romana Marignetti, Federica Cardellini, Gabriele Maria Novelli Introduzione a cura di Sergio Govi Osservazioni, contributi e suggerimenti al contenuto del presente lavoro potranno essere inviati a: Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione Generale per gli Studi e la Programmazione e per i Sistemi Informativi saiit.uff1@istruzione.it Il rapporto è disponibile sul sito internet ed intranet del Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca ( I dati della presente pubblicazione, ove non diversamente specificato, sono patrimonio del Sistema Informativo del Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. È consentito l utilizzo e la pubblicazione dei dati con citazione della fonte: FONTE: Sistema Informativo del Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Nel caso in cui i dati vengano rielaborati, citare: FONTE: Elaborazione dei dati del Sistema Informativo del Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca - Direzione Generale per gli Studi e la Programmazione e per i Sistemi Informativi

3 Presentazione L anno scolastico 2008/2009 si pone come un anno di transizione per le profonde trasformazioni, anche di carattere strutturale, che vedranno la luce soprattutto a partire dal prossimo anno scolastico 2009/2010. L anno scolastico 2008/2009, primo della nuova legislatura, diviene quindi un punto di riferimento importante e significativo che permetterà di effettuare prime verifiche, in diversi ambiti del sistema scuola, sull effettiva ricaduta dei mutamenti in atto. L elaborazione dei dati contenuti nelle basi gestionali del Ministero offre, ad ogni apertura d anno, un panorama ed una descrizione, seppur non esaustiva, delle variabili in gioco. La procedura da cui sono tratte le informazioni contenute nel presente volume è quella finalizzata alla determinazione del c.d. Organico di diritto e si avvale dei dati acquisiti nei primi mesi del 2008 basati sulle domande di iscrizione presentate entro fine gennaio. Mettere a disposizione i principali elementi di conoscenza, seppur non definitivi, all inizio di ogni anno scolastico è un compito che il Sistema Informativo assolve puntualmente da oltre un decennio per garantire un utile strumento di lavoro e di analisi agli operatori della scuola. L odierna pubblicazione del Sistema Informativo è presente anche nel sito del Ministero all indirizzo Il Dirigente Mariano Ferrazzano

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5 Indice dei contenuti Introduzione...I Tavola A - Schema del sistema scolastico statale vigente nell a.s. 2008/ III Tavola B - Quadro sinottico... XVI Nota metodologica... XVII Glossario... XIX Sezione 1 Le scuole...1 Istituzioni scolastiche - prospetto regionale e per area geografica... 3 Istituzioni scolastiche - prospetto provinciale... 4 Istituti omnicomprensivi - prospetto regionale e per area geografica... 7 Istituti omnicomprensivi - prospetto provinciale... 8 Istituzioni educative - prospetto regionale e per area geografica Istituzioni educative - prospetto provinciale Centri territoriali permanenti* - prospetto regionale e per area geografica Centri territoriali permanenti* - prospetto provinciale Punti di erogazione del servizio per ordine e grado d istruzione - prospetto regionale e per area geografica Punti di erogazione del servizio per ordine e grado d istruzione - prospetto provinciale Punti di erogazione del servizio facenti capo alle istituzioni scolastiche* - prospetto regionale e per area geografica Punti di erogazione del servizio facenti capo alle istituzioni scolastiche* - prospetto provinciale Particolari tipologie di scuole* - prospetto regionale e per area geografica Particolari tipologie di scuole* - prospetto provinciale Sezione 2 Scuola dell infanzia...35 Scuola dell infanzia - bambini e sezioni Scuola dell infanzia - dotazione organica Scuola dell infanzia - prospetto regionale e per area geografica Scuola dell infanzia - prospetto provinciale Sezione 3 Scuola primaria...43 Scuola primaria - alunni e classi Scuola primaria - dotazione organica Scuola primaria - prospetto regionale e per area geografica Scuola primaria - prospetto provinciale Sezione 4 Scuola secondaria di I grado...51 Scuola secondaria di I grado - alunni e classi Scuola secondaria di I grado - dotazione organica Scuola secondaria di I grado - prospetto regionale e per area geografica Scuola secondaria di I grado - prospetto provinciale Sezione 5 Scuola secondaria di II grado...59 Scuola secondaria di II grado - alunni e classi Scuola secondaria di II grado - alunni, classi e dotazione organica Scuola secondaria di II grado - prospetto regionale e per area geografica Scuola secondaria di II grado - prospetto provinciale Scuola secondaria di II grado - alunni e classi per tipologia d istituto - prospetto regionale e per area geografica Scuola secondaria di II grado - alunni e classi per tipologia d istituto - prospetto provinciale Sezione 6 Dati riepilogativi...73 Dati riepilogativi - prospetto regionale e per area geografica Dati riepilogativi - prospetto provinciale... 76

6 Indice delle figure Fig. 1 - Istituzioni principali...iv Fig. 2 - Punti di erogazione del servizio per ordine e grado d'istruzione...vi Fig. 3 - Sezioni/Classi per ordine e grado d'istruzione...vii Fig. 4 - Bambini/Alunni iscritti per ordine e grado d'istruzione...ix Fig. 5 - Bambini/Alunni iscritti in Istituti Comprensivi per ordine e grado d istruzione...x Fig. 6 - Alunni della scuola secondaria di II grado per tipologia di istituto...xi Fig. 7 - Rapporto Alunni/Classi per ordine e grado d'istruzione...xii Fig. 8 - Dotazione organica del personale docente per ordine e grado d'istruzione...xiii Fig. 9 - Dotazioni organiche per tipologia di personale... XIV

7 Introduzione L anno scolastico 2008/2009, primo della nuova legislatura, si apre con la prospettiva di nuovi scenari che, a partire dal prossimo 2009/2010, incideranno notevolmente sulle strutture del sistema di istruzione e sui suoi ordinamenti, per effetto della legge di conversione 6 agosto 2008, n. 133 che dispone interventi di razionalizzazione della spesa pubblica. Inoltre, a conferma della rilevanza che assumerà il nuovo quadro di riforme che si sta delineando, a decorrere sempre dal medesimo anno scolastico, è previsto anche il graduale avvio della riforma della scuola secondaria superiore in attuazione del decreto legislativo 226/2005 sul sistema dei licei e della legge 40/2007 sull istruzione tecnica e professionale. Il cambiamento, che si annuncia, quindi, di notevole rilevanza, non incide sulla struttura del sistema di istruzione di questo anno scolastico 2008/2009, il quale, pur configurandosi sostanzialmente come anno di transizione in vista delle previste riforme generali, si caratterizza, per parte sua, per le prime incidenze apportate al sistema di istruzione dalle ultime leggi finanziarie (leggi n. 296/2006 e n. 244/2007) per il contenimento della spesa, nonché per le iniziali applicazioni di recenti innovazioni legislative riguardanti l impianto ordinamentale. Le disposizioni normative di recente modifica degli ordinamenti scolastici riguardano, tra l altro, la messa a regime da quest anno dell innalzamento dell obbligo di istruzione (legge 296/2006, art. 1, comma 622) e la graduale stabilizzazione del personale docente di sostegno agli alunni con disabilità (legge 296/2006, art. 1, comma 605). Altre norme troveranno applicazione nel contesto generale delle riforme attese per il 2009/2010. La determinazione dell organico di diritto per l anno scolastico 2008/2009 risente, pertanto, delle citate disposizioni di razionalizzazione della spesa e di innovazione parziale degli ordinamenti, a cui si aggiungono, in modo non trascurabile, le incidenze connesse con le dinamiche demografiche. Quest ultime confermano tendenze contrapposte di incremento e di decremento dei livelli di popolazione scolastica in atto da diverso tempo rispettivamente nelle regioni del Centro Nord e in quelle meridionali. Con riferimento allo scorso anno, il turnover del personale scolastico è stato piuttosto contenuto, determinandone un minor ricambio attraverso nuove assunzioni. La contestuale riduzione di posti, dovuta alla manovra finanziaria, ha contribuito alla stabilizzazione del sistema, riducendo le aree di precariato. Per contro, a fronte di tale stabilizzazione, vi è stato un contenuto ricambio delle risorse professionali. Per tutti questi elementi d insieme l anno scolastico 2008/2009 può definirsi caratterizzato da assestamento, razionalizzazione e consolidamento del sistema con apertura ad innovazioni strutturali che troveranno compimento nel 2009/2010, ma che verranno generate nel corso di questo anno,

8 coinvolgendo i diversi soggetti del sistema nel processo di cambiamento. Al fine di fornire una migliore interpretazione dei dati, è opportuno richiamare l attenzione sulle dinamiche demografiche che stanno influenzando da tempo gli assetti del sistema. Non si tratta più di un evento congiunturale legato a fenomeni straordinari migratori in alcuni territori o di flessione temporanea delle natalità in altri. La dinamica demografica dalle opposte tendenze di variazione costituisce ormai un dato strutturale e consolidato. Nelle aree meridionali (Sud e Isole) il decremento complessivo di popolazione scolastica nell ultimo quinquennio ha sfiorato le 200 mila unità, coinvolgendo da quest anno per la prima volta anche gli istituti di istruzione secondaria superiore che fino all anno scolastico 2007/2008 avevano registrato una continua, se pur contenuta, crescita. Le previsioni per i prossimi anni sono negative, stante la pregressa riduzione dei settori scolastici inferiori. Pertanto, il forte decremento continuerà ad incidere pesantemente sui livelli di organico del personale e sul numero delle classi funzionanti. Per contro, con effetti opposti di incidenza su organici e classi, nelle regioni settentrionali si è registrato nell ultimo quinquennio un incremento di alunni superiore alle 210 mila unità, determinato prevalentemente dai continui flussi migratori di alunni stranieri; incremento destinato a crescere nel prossimo futuro in ragione del sensibile aumento del numero di alunni nei settori della scuola dell infanzia e della primaria. Lo squilibrio territoriale è rafforzato, altresì, da analoghi incrementi di popolazione scolastica nelle regioni del Centro, se pur di misura più contenuta rispetto alle regioni settentrionali. Il divario delle due Italie è destinato ad accentuarsi nel tempo. Il sistema statale di istruzione fonda il suo funzionamento sulle istituzioni scolastiche autonome, la cui costituzione sul territorio è conseguente ad appositi piani regionali, ciclicamente rivedibili sulla base di parametri nazionali di dimensionamento, attuati dagli Enti locali in riferimento alle dinamiche della popolazione scolastica e ai processi di sviluppo economico, sociale e culturale. Nel corso dell anno scolastico 2006/2007 sono state parzialmente ridefinite in diversi territori le reti delle istituzioni scolastiche da parte delle Regioni e degli Enti locali, con risultati minimi di revisione degli ambiti territoriali di competenza che non hanno, comunque, determinato significative incidenze sul numero complessivo delle istituzioni scolastiche autonome. Va tuttavia osservato che la sostanziale conferma degli assetti delle reti di istituzioni scolastiche, definiti nel momento della loro prima costituzione nel 1999, sembra non avere considerato adeguatamente le sensibili variazioni demografiche intervenute in taluni territori e che hanno mutato anche in modo radicale la dimensione di diverse istituzioni scolastiche; dimensione che, come è noto, si misura secondo il parametro del numero di alunni amministrati presenti nelle scuole dipendenti.

9 Tavola A - Schema del sistema scolastico statale vigente nell

10 In particolare, nelle regioni interessate in questi anni al più incisivo decremento della popolazione scolastica, molte istituzioni scolastiche hanno perso studenti, attestandosi sotto i livelli minimi di dimensionamento iniziali e, talvolta, perfino sotto i livelli in deroga (300 alunni complessivi). In vista e, se è possibile, ancor prima della eventuale revisione dei parametri di dimensionamento delle istituzioni scolastiche previsti dalla manovra finanziaria disposta dalla citata legge 133/2008, si rende necessaria una verifica rigorosa della conformità di dimensionamento delle istituzioni scolastiche ai parametri previsti dalla legge, anche d intesa con le Regioni che hanno competenza specifica in materia. Attualmente le istituzioni scolastiche funzionanti sull intero territorio nazionale sono (13 in meno dello scorso anno), di cui il 70% funzionanti nel primo ciclo di istruzione. Fig. 1 - Istituzioni principali Istituzioni scolastiche: istituti principali di scuola secondaria di II grado ,3% istituti d'istruzione secondaria superiore ,7% circoli didattici ,8% istituti principali di scuola secondaria di I grado ,3% istituti comprensivi ,9% Attualmente le istituzioni scolastiche del 1 ciclo d istruzione sono 7.520, suddivise in istituti comprensivi, circoli didattici e scuole secondarie di I grado (sedi principali). Un decennio fa le istituzioni (non ancora autonome) funzionanti nel primo ciclo di istruzione erano le direzioni didattiche (che organizzavano scuole materne ed elementari) e le scuole medie. Da allora, in modo graduale e costante, si sono diffusi gli istituti comprensivi, istituzioni che accorpano verticalmente e unitariamente scuole di ordini e gradi diversi, dall infanzia alla secondaria di I grado, e che, oltre a costituire ormai di fatto l asse portante dell intero primo ciclo di istruzione, consolida una tipologia di istituzione scolastica finalizzata a favorire i processi di continuità organizzativa e didattica delle scuole. Dall anno scorso a quest anno, a conferma di questa loro tendenza all espansione, gli istituti

11 comprensivi sono passati da a unità, con un incremento di circa l 1,8%, mentre, nel medesimo periodo, le direzioni didattiche (-51 unità) e gli istituti principali di scuola secondaria di I grado (-36 unità) hanno subito una flessione dell ordine del 2%. Complessivamente gli istituti comprensivi hanno raggiunto, nell anno scolastico in corso, la quota del 48,4% delle istituzioni scolastiche funzionanti nel primo ciclo; le direzioni didattiche sono attestate intorno al 32,5%, mentre il restante 19,1% è costituito dagli istituti principali di scuola secondaria di I grado. È da notare, tra l altro, che per adeguarsi a tale configurazione di istituzioni scolastiche e favorirne ogni potenzialità, il reclutamento dei dirigenti da preporre ad esse non differenzia più la destinazione dei dirigenti a specifici settori del primo ciclo di istruzione (primaria o secondaria di I grado), ma ne rende indistinta la loro destinazione. La tendenza in atto prospetta, nel medio termine, assetti generalizzati o ampiamente diffusi di istituti comprensivi nel primo ciclo di istruzione, come già avvenuto in alcune province italiane, dove gli istituti comprensivi rappresentano già la totalità delle istituzioni del primo ciclo. Tale tendenza è altresì supportata da previsione contenuta nel piano programmatico di attuazione dell art. 64 della legge 133/2008. Il restante 30% delle istituzioni scolastiche statali dell intero sistema d istruzione si trova nel 2 ciclo, dove, analogamente a quanto avvenuto nel 1 ciclo, si sono andati costituendo accorpamenti orizzontali tra istituti di diversa tipologia e indirizzo (poco meno di un terzo), che hanno dato vita a istituti di istruzione secondaria superiore. Questa particolare forma di aggregazione di istituti di diversa natura nella medesima istituzione scolastica è in lieve aumento; gli istituti di istruzione secondaria superiore sono passati da dello scorso anno a di questo anno scolastico con un incremento del 2,7%, mentre le altre istituzioni scolastiche del 2 ciclo, rappresentate dai tradizionali licei ed istituti nel medesimo periodo sono passate dalle unità alle attuali (- 0,9%). La riforma di ordinamento del 2 ciclo di istruzione, di cui al decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, il cui graduale avvio applicativo dovrebbe decorrere dal prossimo anno scolastico, prospetta una ristrutturazione del sistema con radicali innovazioni delle istituzioni liceali. Le istituzioni scolastiche funzionanti nell anno 2008/2009 organizzano e amministrano circa 42 mila scuole che, quali punti di erogazione del servizio sul territorio, hanno una diversa distribuzione, dipendente dalle diversità territoriali ed ambientali, dalle specificità di settore, dagli interventi di razionalizzazione disposti nel tempo.

12 Fig. 2 - Punti di erogazione del servizio per ordine e grado d'istruzione Punti di erogazione*: scuole secondarie di I grado ,1% scuole secondarie di II grado ,4% scuole dell'infanzia ,5% scuole primarie ,4% *In questo numero non sono comprese le scuole carcerarie primarie e secondarie di I grado gestite dai Centri territoriali permanenti I plessi di scuola primaria, che, dopo l azione di razionalizzazione degli anni 90 conseguente alla riforma di ordinamento della legge n. 148/1990, avevano subito un drastico ridimensionamento numerico per effetto del consolidamento in plessi di ampia dimensione con contestuale chiusura di piccole scuole, sono attualmente (escluse le carcerarie) per una quota pari al 38,0% del numero complessivo di punti di erogazione del servizio. Raffrontando tale quantità di scuole (spesso di ridotte dimensioni) con i punti di erogazione del servizio degli altri settori scolastici, si ha l immediata percezione di come, al di là di situazioni straordinarie legate alla struttura territoriale, la distribuzione capillare di piccole scuole sul territorio sia il risultato, non adeguatamente governato o programmato, di presenze del servizio scolastico ereditate da una condizione sociale molto lontana - in termine di servizi e di prime necessità - dai contesti della vita attuale. La media nazionale di classi per plesso scolastico (poco meno di 9) nasconde tuttavia la diffusa realtà di piccole scuole con numero ridotto di classi. Rispetto allo scorso anno i plessi di scuola primaria sono diminuiti soltanto di 39 unità. Le istituzioni secondarie di I grado, costituite da sedi principali e da sezioni associate, con esclusione delle scuole carcerarie, sono attestate attualmente sulle unità (pari a circa il 17% del totale dei punti di erogazione del servizio). Anche per questo settore scolastico è intervenuta negli anni scorsi una significativa azione di accorpamento e di dimensionamento, conseguente alle norme istitutive e preparatorie dell autonomia

13 scolastica, che ha ridotto drasticamente i punti di erogazione del servizio funzionanti sul territorio e costituiti da sedi principali e da scuole associate. Per effetto di tali accorpamenti e dimensionamenti le scuole secondarie di I grado si attestano attualmente su una media di circa 11 classi per scuola. Infine, gli istituti di istruzione secondaria di II grado, complessivamente intesi come sedi principali e sezioni associate sono (+68 rispetto al 2007/2008), pari al 12,4% del complessivo numero di punti di erogazione del servizio statale sul territorio nazionale. Dalla dimensione complessiva della popolazione scolastica (quasi 2 milioni e 600 mila) ospitata in queste 5 mila e più unità, si può facilmente intuire come esse abbiano elevati livelli di dimensionamento, tanto da organizzare al proprio interno mediamente tra le 22 e le 23 classi. Questa riflessione sulle dimensioni delle scuole e dei plessi che ha accompagnato la presentazione di questo paragrafo, dedicato ai punti di erogazione del servizio, consente di capire come la notevole differenziazione delle dimensioni degli istituti, oltre a incidere sui costi del servizio con accentuate sperequazioni territoriali, determini livelli diversi di complessità organizzativa con incidenze anche sull azione didattica. Per quanto riguarda le classi, che possono essere considerate le unità organizzativoamministrative di base del sistema di istruzione, c è da registrare quest anno una loro diminuzione complessiva, conseguente alle recenti norme per il contenimento della spesa per l istruzione (leggi finanziarie 2007 e 2008). Infatti, la combinazione dei diversi andamenti dei diversi ordini e gradi di istruzione ha determinato, nuovamente, una contrazione del numero delle classi che quest anno è stata pari quasi a mille unità, facendone attestare il totale a classi funzionanti. Fig. 3 - Sezioni/Classi per ordine e grado d'istruzione Classi: ,4% ,3% ,6% ,7% Scuola dell'infanzia Scuola secondaria di I grado Scuola primaria Scuola secondaria di II grado

14 Nella scuola dell infanzia, pur in presenza di un contenuto aumento di nuovi iscritti registrato nei precedenti anni scolastici, vi è stato un discreto incremento (140 unità complessive rispetto allo scorso anno) del numero di sezioni funzionanti (42.256). Si è trattato, tuttavia, di un aumento modesto rispetto alla consistente domanda di servizio che, soprattutto nei grandi centri urbani, fatica ad essere interamente accolta, determinando liste di attesa per l ammissione. In talune zone del Paese le liste di attesa hanno subito una lieve riduzione, grazie alla costituzione delle cosiddette sezioni primavera che, accogliendo bambini fino a 36 mesi di età, hanno contribuito, se pur in minima parte per quanto riguarda le istituzioni statali, a ridurre il numero degli esclusi. L aumento, se pur contenuto, del numero di sezioni della scuola dell infanzia, è comunque il risultato di situazioni territoriali diversificate. Infatti nelle regioni meridionali, a fronte di un aumento generalizzato del numero di sezioni, si registra invece una flessione dovuta al sensibile calo di iscritti derivante dal decremento della popolazione. La scuola primaria ha registrato un sensibile decremento del numero delle classi funzionanti (634 in meno) che ha portato complessivamente il numero a unità. Tale variazione, però, è sensibilmente differenziata sul territorio. Infatti, la stretta correlazione tra livelli di popolazione scolastica e numero delle classi funzionanti consente di individuare nella crescente presenza di alunni con cittadinanza non italiana la causa principale della variazione nel numero delle classi: nelle regioni settentrionali e centrali dove è sensibile l aumento di popolazione scolastica straniera, il numero delle classi è in aumento, mentre nelle aree meridionali e insulari, dove è scarsa la presenza straniera, il numero delle classi di scuola primaria continua ad essere in decremento. La scuola secondaria di I grado, invertendo una tendenza al calo del numero delle classi funzionanti, registra, dopo diversi anni, un contenuto aumento (149 classi in più), conseguente all incremento di alunni stranieri e di alunni provenienti dagli anticipi di iscrizione alla primaria del quinquennio precedente, attestandosi su classi funzionanti. Anche la scuola secondaria di I grado, nonostante questa ripresa, risente dello squilibrio territoriale conseguente alla variazione in aumento della popolazione scolastica straniera sul territorio (Nord e Centro Italia) e della flessione di nascite (territori meridionali), al punto che nelle regioni del Nord vi è stato un aumento dell ordine di 613 classi più, mentre nelle aree meridionali vi è stata una diminuzione di 600 classi. Dopo anni di crescita della popolazione scolastica e delle classi, la scuola secondaria superiore registra una flessione nel numero di quest ultime (749 in meno) conseguente alla diminuzione di studenti e agli interventi di razionalizzazione disposti con leggi finanziarie. L aumento della popolazione scolastica conseguente all innalzamento dell obbligo di istruzione, introdotto dal 1999, ha esaurito la sua spinta propulsiva anche nei territori meridionali. Quest anno sono previste complessivamente classi. La diminuzione del numero delle classi, però, non è generalizzato su tutto il territorio nazionale, ma

15 solo nelle aree meridionali, dove sfiora le mille unità (946 classi in meno), parzialmente bilanciato da un aumento di 202 classi nelle regioni settentrionali. La popolazione scolastica accolta nelle quasi 42 mila scuole, istituti e plessi del sistema statale di istruzione nel presente anno scolastico 2008/2009 è stata prevista in unità complessivamente distribuite dalle scuole dell infanzia agli istituti di istruzione secondaria. La variazione intervenuta, rispetto al precedente anno, è di oltre 26 mila alunni in più che conferma ancora una volta una situazione complessiva di stabilità della popolazione accolta negli istituti statali di istruzione. Se si considera che l aumento di alunni con cittadinanza non italiana, rilevato da recenti pubblicazioni di questo Ministero, è nettamente superiore, anche quest anno, a quello dell intera popolazione scolastica considerata, si può arguire che è in atto un calo diffuso di alunni di nazionalità italiana, compensato, soltanto in taluni territori, dalla presenza di alunni stranieri. Le variazioni in diminuzione del numero di alunni italiani sono comunque molto più consistenti nelle aree meridionali ed insulari del Paese dove si registra un diffuso calo di iscrizioni ovunque. Fig. 4 - Bambini/Alunni iscritti per ordine e grado d'istruzione Alunni: ,4% ,5% ,0% ,1% Scuola dell'infanzia Scuola secondaria di I grado Scuola primaria Scuola secondaria di II grado

16 Fig. 5 - Bambini/Alunni iscritti in Istituti Comprensivi per ordine e grado d istruzione Alunni in istituti comprensivi*: ,6% ,3% ,1% Scuola dell'infanzia Scuola primaria Scuola secondaria di I grado *Sono parte degli alunni già rappresentati nel grafico precedente. Nelle scuole dell infanzia, che presentano una previsione di aumento molto contenuto di bambini iscritti pari a circa unità, la popolazione scolastica è di (pari al 12,5% del totale degli iscritti statali); ad una flessione di iscrizioni nelle regioni del Sud e delle Isole (oltre 5 mila in meno), corrisponde un incremento di iscritti in quelle del Nord e del Centro (oltre 11 mila bambini in più). Se si considera che ancora per l anno scolastico 2008/2009 la scuola statale dell infanzia ha accolto, soprattutto nelle aree meridionali, migliaia di bambini in anticipo di età (nati entro il 31 gennaio), che hanno in tal modo consentito di mantenere inalterati i livelli di scolarizzazione, si può prevedere una variazione negativa nella tendenza consolidata di espansione di questo servizio. Sarà opportuno verificare se, nella situazione di fatto, questa variazione rilevata in organico di diritto verrà confermata. Esaurito l effetto anticipi, che compensava la flessione naturale di iscritti soprattutto al Sud, la scuola primaria fa registrare un decremento di alunni nel 2008/2009 pari a poco più di 2 mila unità. Complessivamente gli alunni sono (pari al 33,1% dell intera popolazione scolastica statale). La variazione è determinata, da una parte, dall incremento di alunni con cittadinanza non italiana e dagli anticipi di iscrizione alla prima classe che, per l anno scolastico in corso, sono stati confermati anche per i bambini che compiono sei anni di età entro il 30 aprile 2008, e, dall altra, dalla flessione delle nascite nei territori meridionali. In tutte le regioni settentrionali e centrali vi è un aumento di alunni (quasi 16 mila in più), mentre

17 nelle aree meridionali (Sud e Isole) vi è una diminuzione (quasi 18 mila in meno). La scuola secondaria di I grado, come già rilevato a proposito dell andamento del numero delle classi funzionanti, conferma anche nell andamento dei livelli di popolazione scolastica la situazione di ripresa dopo la flessione rilevata negli anni scorsi. Il complessivo aumento di iscritti, pari ad oltre 25 mila unità, riguarda in modo differenziato tutte le aree ad eccezione di quelle insulari. Per il corrente anno la previsione di iscritti in questo settore evidenzia un maggior numero di alunni nelle classi terminali, prospettando, pertanto, la conferma di ulteriore flessione anche per i prossimi anni. Complessivamente la previsione degli alunni di scuola secondaria di I grado per questo anno scolastico è di unità (21,1% dell intera popolazione scolastica). Con quasi due milioni e 600 mila alunni (la previsione è esattamente di unità, pari al 33,4% dell intera popolazione scolastica accolta in istituti statali), la scuola secondaria di II grado, nonostante la leggera flessione di iscritti, è per il quarto anno consecutivo il settore scolastico con il maggior numero di alunni e sopravanza la scuola primaria di circa unità. L apparente incongruenza numerica tra i due settori scolastici della medesima durata quinquennale è determinata oltre che dal diverso andamento delle leve demografiche, anche dalla diversa incidenza delle ripetenze. Rispetto all anno scorso la previsione di decremento di studenti negli istituti di istruzione secondaria superiore è di poco superiore alle unità, distribuito in modo diseguale sul territorio e frutto di un saldo tra aumenti previsti di oltre unità nelle aree settentrionali e centrali (dove, come già rilevato, concorre anche la maggior presenza di alunni stranieri) a fronte di una contrazione di quasi unità in quelle meridionali ed insulari. Fig. 6 - Alunni della scuola secondaria di II grado per tipologia di istituto Alunni scuola secondaria di II grado: ,0% ,0% ,6% ,8% ,1% ,6% ,8% licei classici licei scientifici ex istituti e scuole magistrali istituti tecnici istituti professionali istituti d arte licei artistici

18 Relativamente alla tipologia di scuola, sono previsti incrementi di circa studenti complessivamente nei licei scientifici, ex istituti magistrali e scuole magistrali e istituti professionali. Fanno invece registrare una previsione di flessione, oltre studenti, tutte le altre tipologie di licei ed istituti. Nel 2007/2008 risultava iscritto ai licei (compresi gli artistici) complessivamente il 43,2% degli studenti degli istituti di istruzione secondaria di II grado; quest'anno risulta iscritto il 43,3% con un aumento di solo 0,1 punti percentuali, che evidenzia un quasi arresto dell andamento positivo in atto da alcuni anni in questo settore. Relativamente alla previsione di iscritti delle sole prime classi, fanno registrare incrementi, rispetto all anno scorso gli istituti tecnici (+0,31%) e gli istituti magistrali (+0,22%), mentre tutti gli altri tipi di istituto registrano una flessione di iscritti con punte che arrivano al -4,5% nei licei scientifici e al -3,1% nei classici. Gli interventi legislativi di razionalizzazione della spesa pubblica nel settore dell istruzione hanno determinato, nei decorsi anni, un diverso assestamento dell organizzazione scolastica con conseguente modifica del rapporto medio complessivo di alunni per classe, passato da 20,5 alunni/classi del 2000/2001 a 20,8 nell anno in corso. Per i singoli settori scolastici il rapporto medio del numero di alunni per classe è stato conseguentemente modificato: nella scuola dell infanzia il rapporto bambini/sezioni è passato dal 23,1 del 2000/2001 al 22,9 di quest anno; nella scuola primaria dal 18,2 del 2000/2001 si è passati al 18,7 di quest anno; nella secondaria di I grado dal 21,0 al 21,2; nella secondaria di II grado il numero di studenti per classe, dopo varie oscillazioni, si è confermato al 22,1. Fig. 7 - Rapporto Alunni/Classi per ordine e grado d'istruzione 25,00 20,00 15,00 10,00 22,90 18,72 21,24 22,12 5,00 0,00 Scuola dell'infanzia Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Scuola secondaria di II grado

19 Fig. 8 - Dotazione organica del personale docente per ordine e grado d'istruzione Dotazione organica complessiva del personale docente: ,6% ,7% ,8% ,9% Scuola dell'infanzia Scuola secondaria di I grado Scuola primaria Scuola secondaria di II grado Posti comuni, cattedre ed altre tipologie di posti*: ,6% ,9% Posti di sostegno: ,1% ,9% ,0% ,3% ,7% ,3% Scuola dell'infanzia Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Scuola secondaria di II grado Scuola dell'infanzia Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Scuola secondaria di II grado * Nel secondo grafico sono considerate tutte le tipologie di posti ad eccezione dei posti di sostegno. I posti di docente in Organico di Diritto sono previsti quest anno in complessive unità, comprensivi dei posti di sostegno. La variazione, rispetto allo scorso anno, è di circa posti in meno, frutto degli scarsi incrementi in alcuni settori e di più consistenti diminuzioni in altri determinati sia dalle variazioni di popolazione scolastica che dagli interventi di razionalizzazione. Rispetto alla dotazione organica complessiva, la scuola primaria con oltre 247 mila posti di organico costituisce il settore scolastico più consistente (33,8% dell organico complessivo), seguita dagli istituti di istruzione secondaria di II grado con quasi posti e cattedre (31,6%); la dotazione della scuola secondaria di I grado è di poco superiore a 167 mila posti e cattedre (22,9%), mentre i posti di scuola

20 statale dell infanzia sono complessivamente (11,7% della dotazione organica complessiva). Rispetto allo scorso anno la variazione in aumento del numero di posti e cattedre ha riguardato la scuola dell infanzia (419 posti in più) e gli istituti di istruzione secondaria superiore (55 cattedre in più). Tutte le altre tipologie di istruzione hanno avuto decrementi; in particolare la scuola primaria ha registrato una flessione di organico di posti. Complessivamente i posti di organico del personale statale (comprensivo di dirigenti scolastici, docenti, personale ATA e personale educativo) sfiora il milione di unità con questa articolazione: 1% di dirigenti scolastici, 73% di docenti, 26% di personale ATA e personale educativo. A questa previsione di organico va aggiunta, nella situazione di fatto, anche quella del personale con contratto a tempo determinato la cui dimensione complessiva assumerà a suo tempo un peso significativo. Fig. 9 - Dotazioni organiche per tipologia di personale Dotazioni organiche del personale della scuola statale personale educativo 0,2% personale A.T.A. 25,3% personale docente 73,4% personale dirigente 1,1%

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