Corso di formazione Rischio Chimico
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1 S.Pre.S.A.L. - A.S.L. 13 Corso di formazione Rischio Chimico Walter Lazzarotto
2 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Art. 4 del D.Lgs. 626/94 Comma 1. Il datore di lavoro, in relazione alla natura dell attività dell azienda ovvero dell unità produttiva, valuta, nella scelta delle attrezzature di lavoro di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici, [ ] i rischi per la salute e per la sicurezza.
3 IL DECRETO 25/2002 Titolo VII bis D.lgs. 626/94 Stabilisce i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dagli effetti degli agenti chimici presenti sul luogo di lavoro o che siano il risultato di una attività lavorativa che comporti la loro presenza.
4 CAMPO DI APPLICAZIONE In ogni attività lavorativa in cui siano utilizzati agenti chimici, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione, l immagazzinamento, il trasporto o l eliminazione e il trattamento dei rifiuti, o che risultino da tale attività lavorativa. Agli agenti cancerogeni, fatte salve le disposizioni specifiche contenute nel titolo VII del D.Lgs. 626/94. Al trasporto di agenti chimici pericolosi fatte salve le disposizioni della normativa specifica in materia Non si applica alle attività con esposizione ad amianto e per le sostanze pericolose solo per l ambiente. l
5 DEFINIZIONE DI AGENTE CHIMICO PERICOLOSO Agenti chimici classificati come sostanze o preparati pericolosi ai sensi della normativa di prodotto vigente (D.Lgs. 52/1997 e D.Lgs. 65/2003), o che corrispondano a tali criteri. Agenti chimici che, pur non essendo classificabili come pericolosi, possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietà chimico-fisiche chimiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro, compresi gli agenti chimici cui è stato assegnato un valore limite di esposizione professionale
6 IMPORTANTI PRECISAZIONI: Tra gli agenti chimici pericolosi sono inclusi quindi gli agenti che rispondono ai criteri di classificazione, ma non classificati: cosmetici, farmaci, esplosivi, ecc. Tutti gli agenti che possono comportare pericolo per proprietà chimico - fisiche o tossicologiche e il modo di utilizzo PER ESEMPIO: Polveri di legno leghe per saldatura stampaggio materie plastiche
7 RISCHI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA Modalità di esposizione Inalazione Contatto Ingestione Irraggiamento Onda d urtod Pericoli Tossicità acuta Tossicità cronica Irritazione Sensibilizzazione Corrosività Esplosività Infiammabilità
8 Valutazione del rischio chimico Sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso. Eliminazione dei rischi in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico e, dove ciò non sia possibile, loro riduzione al minimo
9 Art. 72-quinquies - Misure e principi generali per la prevenzione dei rischi. Comma 2 Se i risultati della valutazione dei rischi dimostrano che, in relazione al tipo e alle quantità di un agente chimico pericoloso e alle modalità e frequenza di esposizione a tale agente presente sul luogo di lavoro, vi e' solo un rischio moderato per la sicurezza e la salute dei lavoratori e che le misure di cui al comma 1 sono sufficienti a ridurre il rischio, non si applicano le disposizioni degli articoli 72-sexies, 72-septies, 72- decies, 72-undecies.
10 Le Linee guida delle Regioni affrontano e argomentatamente risolvono questa apparente contraddizione associando il rischio moderato al concetto di rischio presente ma trascurabile o irrilevante per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
11 Misure specifiche di protezione e prevenzione [art sexies] Misure di emergenza [art septies] Sorveglianza sanitaria [art decies] RISCHIO MODERATO Misure e principi generali per la prevenzione dei rischi [art quinquies] Informazione e formazione [art. 72-octies]
12 I sensibilizzanti e il rischio moderato Per le sostanze sensibilizzanti ad oggi non ci sono elementi conoscitivi sufficienti per definire una esatta relazione dose/risposta e quindi non si può applicare il concetto di livello d azione. Per cui non è possibile definirne la soglia di rischio moderato. Questa è un indicazione data dalla Regione Piemonte nelle sue linee guida. Bisogna comunque tenere conto anche delle quantità. (es. un tubetto da 10cc di colla cianoacrilica, classificata sensibilizzante, con un consumo ridotto a poche confezioni anno)
13 Strumenti per l identificazione l del rischio chimico PERICOLOSITA SOSTANZE CHIMICHE Raccolta informazioni da: Etichettatura Schede di sicurezza o tossicologiche Letteratura scientifica Enti internazionali Banche dati
14 Obbiettivi della valutazione Consentire al datore di lavoro di prendere provvedimenti per salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori attraverso: prevenzione dei rischi professionali informazione dei lavoratori formazione professionale dei lavoratori organizzazione aziendale (SPP, PS, ecc) mezzi destinati a porre in atto i provvedimenti necessari
15 Elementi fondamentali Identificazione dei pericoli Identificazione dei lavoratori esposti a rischi potenziali Valutazione dei rischi (qualitativa e quantitativa) Studio sulla possibilità di eliminare i rischi Decisione sulla necessità di introdurre ulteriori provvedimenti per eliminare o limitare i rischi
16 IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI Liste sostanze e preparati Frasi R VALUTAZIONE PRELIMINARE DEI RISCHI art. 72 quater comma 1 Proprietà pericolose Quantità e modalità d uso Natura ed identità Misure di protezioni adottate Valori limite Esiti sorveglianza sanitaria Livelli esposizione / Stime qualitative E NECESSARIO APPROFONDIRE LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO? NO GIUSTIFICAZIONE art 72 quater comma 5 RISCHIO MODERATO SI
17 VALUTAZIONE APPROFONDITA DEL RISCHIO MISURAZIONI, MODELLI, ALGORITMI DAL RISULTATO DELLA VALUTAZIONE RISULTA RISCHIO MODERATO? NO RISCHIO SUPERIORE AL MODERATO SI APPLICANO: 72 sexies Misure specifiche 72 septies Misure di emergenza 72 decies Sorveglianza Sanitaria 72 undecies Cartelle sanitarie di rischio SI RISCHIO MODERATO CRITERI: Esposizione inalatoria secondo il modello utilizzato Esposizione cutanea secondo il modello utilizzato Incendio / Esplosione DM 10/03/1998 Rischio di incendio Basso sono di ausilio: CEI-EN e CEI 64-2 Luogo non pericoloso Direttiva CE 99/98/CE Luogo non pericoloso
18 VALORI LIMITE Contro ogni tentativo di considerare i valori limite come una linea di demarcazione tra sicuro e non sicuro, tra la possibilità di non attuare misure di prevenzione e la necessità delle stesse, occorre sempre richiamare alla memoria le premesse indicate nei documenti, sia dell ACGIH che del Comitato scientifico della UE, che illustrano i valori limite sottolineandone i limiti oggettivi, invitando a respingere un uso antiscientifico degli stessi.
19 I TLV e gli BEI rappresentano le condizioni alle quali ACGIH ritiene che quasi tutti i lavoratori possano essere ripetutamente esposti senza effetti avversi alla salute. Non sono linee di demarcazione fra esposizioni sicure e pericolose e neppure indicatori relativi di tossicologia. I TLV e gli BEI non sono stime quantitative del rischio a differenti livelli di esposizione o determinati da differenti vie di esposizione. L ACGIH non ritiene che i TLV e gli BEI debbano essere adottati quali standard senza effettuare una analisi di altri fattori, necessaria per assumere le appropriate decisioni di risk management.
20 Qualsiasi valutazione approfondita del rischio chimico, non può prescindere dall attuazione preliminare e prioritaria dei principi e delle misure generali di tutela dei lavoratori. Il raggiungimento di un bassa possibilità di esposizione attraverso l attuazione delle misure specifiche di prevenzione e protezione non dovrebbe essere considerato come rischio moderato. Almeno nei casi in cui, in tutto il processo lavorativo,le scelte tecnologiche la pericolosità e le quantità delle sostanze o preparati non garantiscano un assoluta sicurezza della riduzione del rischio a irrilevante per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
21 Facciamoci questa domanda Quando la sorveglianza sanitaria e le altre azioni ad essa collegate (ad esempio il monitoraggio biologico) possono essere tralasciate senza che ciò possa costituire pregiudizio alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori?
22 CONTENUTI DEL DOCUMENTO Identificazione dei pericoli; Valutazione preliminare o dettagliata; Misure e principi generali di tutela adottati; Giustificazione che la natura e l entità dei rischi rendono non necessaria un ulteriore valutazione maggiormente dettagliata (se applicabile); Misure specifiche di prevenzione adottate (se applicabile); Relazione del M.C. sulla sorveglianza sanitaria con motivazione della periodicità adottata. Risultati anonimi del monitoraggio biologico Risultati delle misurazioni degli agenti pericolosi
23 Nel particolare la valutazione deve contenere: Nel particolare la valutazione deve contenere: I Descrizione del ciclo produttivo con lay-out; Determinazione preliminare dell'eventuale presenza di agenti chimici sul luogo di lavoro; Specifiche del metodo di valutazione adottato con indicazione se si è valutato il rischio con: stima del rischio, misura dell'esposizione o entrambi; Indicazione dei parametri utilizzati per la valutazione; Tipologia dell'impianto (manuale, automatico, ciclo chiuso, ecc.);
24 II Condizioni tecnologiche (temperatura, pressione, ecc.); Misure di prevenzione adottate (aspirazioni, DPI, ecc.); Possibilità di contatto cutaneo; Stato fisico delle sostanze ; Consumi annui delle sostanze utilizzate; Indicazioni sulle singole mansioni degli operatori con le sostanze utilizzate nelle singole fasi operative e i relativi tempi;
25 Valutazione delle operazioni di manutenzione (ordinaria, straordinaria e altre attività lavorazione); ausiliarie al ciclo di Indicazione della presenza di sostanze sensibilizzanti; Schede di elaborazione dei dati per la determinazione dell'indice di rischio; III Schede di sicurezza delle sostanze, almeno aggiornate al decreto del Ministero della salute 07/09/02 Piano di monitoraggio ambientale
26 Nel calcolo dell'indice di rischio per la mansione, considerare eventuali effetti additivi tra diverse sostanze in uso IV Riportare i valori limite di esposizione e i valori limite biologici per le sostanze misurate L'esito della valutazione dei rischi deve portare ad una chiara identificazione rispetto alle classificazioni in rischio moderato ovvero superiore a moderato per ogni lavoratore o gruppo omogeneo
27 V In merito alle misure generali e specifiche di prevenzione e protezione : Progettazione e organizzazione dei sistemi di lavorazione Forniture di attrezzature idonee per il lavoro specifico e relative procedure di manutenzione adeguate; Riduzione al minimo del numero dei lavoratori esposti Misure igieniche adeguate; Riduzione al minimo della quantità di agenti presenti sul luogo di lavoro; Sostituzione dell'agente chimico pericoloso; Misure di protezione individuale;
28 VI Indicazione delle particolari disposizioni in caso di incidenti o di emergenze Integrazione della valutazione dei rischi con i dati derivanti dalla sorveglianza sanitaria e del monitoraggio biologico Valutazione del rischio per le lavoratrici madri
29 Nella valutazione devono essere incluse le attività, per le quali sia prevedibile la possibilità di notevole esposizione o che possono provocare effetti nocivi per la salute e la sicurezza, anche dopo che siano state adottate tutte le misure tecniche ( es. manutenzione). Nel caso di una nuova attività, la valutazione deve essere predisposta prima dell inizio dell attività e questa può iniziare solo dopo aver effettuato la valutazione e predisposto le idonee misure di prevenzione dei rischi.
30 I SOLI TABULATI DEL MODELLO DI CALCOLO O DELLA MISURAZIONE DELL AGENTE, NON POSSONO ESSERE RITENUTI UNA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO COMPLETA.
31 AUTOCERTIFICAZIONE CONTENUTI MINIMI Elenco delle sostanze e dei preparati utilizzati, loro identificazione e impiego nei processi produttivi; Il risultato della valutazione del rischio ed eventuale giustificazione sulla valutazione solo preliminare; I modelli e/o gli algoritmi di valutazione del rischio eventualmente utilizzati; Le principali misure generali di prevenzione e protezione e di emergenza adottate. Relazione del medico competente
32 VALUTAZIONE STIMATA I modelli o algoritmi permettono attraverso un giudizio sintetico finale, di inserire il risultato delle valutazioni in classi; occorre averne una conoscenza dettagliata e riferirsi alla specifica gradazione in esso contenta. L applicazione di algoritmi o di modelli, comporta una interpretazione da parte dell esecutore nella scelta dei parametri che può portare a valori differenti dell indice finale della valutazione.
33 Inoltre è opportuno precisare che i metodi di questo tipo non si prestano per apprezzare modeste differenze di rischio e pertanto un certo grado di incertezza è sempre accompagnato dall uso di questi metodi di valutazione. Tali incertezze vengono evidenziate maggiormente qualora si sia in prossimità della soglia che viene stabilita dall estensore relativa al rischio moderato.
34 Gli algoritmi e i modelli non dovrebbe consentire, nei limiti del possibile, una ampia ed eccessiva gamma di scelte soggettive delle variabili. Nei casi dubbi è opportuno eseguire anche delle misurazioni ambientali. Oppure, quando possibile, si può effettuare una campagna di monitoraggio biologico.
35 METODOLOGIE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STIMATO
36 MODELLO APPLICATIVO REGIONE PIEMONTE inforisk E in fase sperimentale Riguardano solo le normali condizioni di lavoro Sono indicazioni operative Riguarda l esposizione inalatoria, con correzioni in caso di esposizione cutanea importante. Sarà oggetto di validazione attraverso una sua applicazione sperimentale su un gruppo di aziende campione (in corso).
37 Si devono valutare tre parametri: Gravità G (da 1 a 5) intrinseca potenziale dell agente chimico Durata D (da 1 a 4) effettiva esposizione dell agente chimico Livello di esposizione Le (da 1 a 5) sia qualitativa che quantitativa La valutazione è strutturata attraverso un procedimento moltiplicativo fra i tre fattori. Indicatore di Rischio IR = G x D x Le (da 1 a 100)
38 VALORE LIEVE MEDIA ALTA FATTORE GRAVITA GRAVITA MODERATA MOLTO ALTA Reversibili EFFETTI Potenzialmente irreversibili Sicuramente irreversibili Irreversibili gravi Possibilmente letali La divisione per classi di gravità è fatta a seconda della Frase di Rischio della sostanza o del preparato. Nel caso di più frasi R, si considera la classe più alta.
39 VALORE 0, FATTORE FREQUENZA D USO D / DURATA RARAMENTE OCCASIONALMENTE FREQUENTEMENTE ABITUALMENTE SEMPRE < 1% orario sett. < 10% orario sett % orario sett % orario sett % orario sett. Se si utilizzano i dati del monitoraggio biologico per sostanze con tendenza all accumulo valore fisso 4
40 VALORE 0, Lieve Modesta Media Alta Molto alta FATTORE ESPOSIZIONE ESPOSIZIONE Trascurabile CONDIZIONE OPERATIVA Altamente protettiva Protettiva Poco protettiva Assai poco protettiva Non protettiva Rischio stimato Viene corretto in considerazione allo stato fisico della sostanza, al tipo di lavorazione ed ai DPT come da tabelle seguenti
41 Prob.. stimata 0, Kg o l x addetto 0,1 > 0,1 1 > 1 10 > > > 1000 Stato fisico della sostanza Gas Liquido con T ebollizione > 150 C Liquido con T ebollizione C Liquido con T ebollizione < 50 C Solido respirabile Solido non respirabile (granuli o scaglie) Contemporanea presenza di più sostanze con stato fisico diverso non valutabili nel dettaglio ,
42 Tipologia di impianto ciclo confinato ciclo confinato ma con carico e scarico manuale ciclo confinato ma con periodici e limitati interventi manuali ciclo confinato ma con carico/scarico manuali e con periodici e limitati interventi manuali processo con operatori efficacemente remotizzati manuale manuale in condizioni d esercizio d non adeguate Tipo di processo in pressione con apporto di energia termica nel processo con apporto di energia meccanica nel processo Esistenza di Dispositivi di Protezione Tecnica con piani di manutenzione programmata strutturalmente idonea ma senza piani di manutenzione programmata Contatto cutaneo ,5 +0,5 +0,5-1 -0,5 +1
43 Rischio misurato Viene definita la probabilità biologica (Pb) o la probabilità ambientale (Pa) sulla base del rapporto dei valori misurati e i valori limite relativi. Pb o Pa 0, Valori misurati / valori limite (TLV o BEI) < 1% 1 10 % % % % > 75 % In caso di superamento del 50% del TLV ambientale non si potrà comunque definire l esistenza di un rischio moderato.
44 CLASSI DI RISCHIO BASSO MODESTO MEDIO ALTO MOLTO ALTO Si può affermare l esistenza di un rischio moderato quando l indicatore di rischio si collochi nella prima classe con valore compreso tra 1 e 10.
45 MODELLO DI VALUTAZIONE movarisch Emilia Romagna Toscana - Lombardia Il rischio R per le valutazioni del rischio derivanti dall esposizione ad agenti chimici pericolosi è il prodotto del pericolo P per l esposizione E. R = P x E Il pericolo P rappresenta l indice di pericolosità intrinseca di una sostanza o di un preparato che nell applicazione di questo modello viene identificato con le frasi di rischio R, alle quali è stato assegnato un punteggio (score) tenendo conto dei criteri di classificazione delle sostanze e dei preparati pericolosi.
46 Per il pericolo P sono tenuti in considerazione le proprietà pericolose e l assegnazione di un valore limite professionale, mediante il punteggio assegnato; Per l esposizione E sono presi in considerazione: tipo, durata dell esposizione, le modalità con cui avviene l esposizione, le quantità in uso, gli effetti delle misure preventive e protettive adottate. Il rischio R, in questo modello, può essere calcolato separatamente per esposizioni inalatorie e per esposizioni cutanee: Rinal = P x Einal Rcute = P x Ecute
47 Nel caso in cui per un agente chimico pericoloso siano previste contemporaneamente entrambe le vie di assorbimento il rischio R cumulativo (Rcum) è ottenuto tramite il seguente calcolo:
48 La valutazione del rischio può essere fatta per: un agente chimico classificato pericoloso, un agente chimico non classificato pericoloso, un agente chimico non classificato pericoloso, che contiene sostanze pericolose (in questo caso è necessario inserire i componenti pericolosi presenti nell agente chimico), un agente chimico non classificato pericoloso, che rilascia sostanze pericolose (in questo caso è necessario inserire i componenti pericolosi che vengono rilasciati dall agente chimico).
49 E stato attribuito un punteggio (score) anche per: Sostanze non classificate ufficialmente come pericolose per via inalatoria e/o per contatto con la pelle/mucose e/o per ingestione, ma alle quali è stato assegnato un valore limite d esposizione professionale (ad esempio l etere dimetilico, il clorodifluorometano); Sostanze e preparati non classificati come pericolosi, ma che nel processo di lavorazione si trasformano o si decompongono emettendo tipicamente degli agenti chimici pericolosi (ad es. nelle lavorazioni metalmeccaniche, nelle saldature, nelle lavorazioni con materie plastiche, ecc ).
50 La difficoltà di attribuzione di un punteggio a questi impieghi è dovuto all impossibilità di prevedere con certezza quali agenti chimici pericolosi si sviluppino durante il processo. Dando un punteggio più elevato per quelli pericolosi per via inalatoria rispetto alle altre vie d assorbimento. Viene dato un punteggio maggiore per i processi ad elevata emissione di agenti chimici rispetto a quelli a bassa emissione.
51 Estratto della tabella dei coefficienti P (score) FRASI R 20 20/21 23 testo Nocivo per inalazione Nocivo per inalazione e contatto con la pelle Tossico per inalazione Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e tecnologia comporta un elevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso per via inalatoria con score > a 6,50. Preparati non classificabili come pericolosi ma contenenti almeno una sostanza pericolosa per via inalatoria appartenente ad una qualsiasi categoria di pericolo diversa dall irritante Score 4,00 4,35 7,00 5,00 3,00
52 Indice di esposizione per via inalatoria (Einal( Einal) L indice di esposizione per via inalatoria Einal viene determinato attraverso il prodotto di un Sub-indice I (Intensità dell esposizione) per un Sub-indice d (distanza del lavoratore dalla sorgente): Einal = I x d Il calcolo del Sub-indice I comporta l uso delle seguenti 5 variabili : 1. Proprietà chimico-fisiche 2. Quantità in uso 3. Tipologia d uso 4. Tipologia di controllo 5. Tempo di esposizione
53 Proprietà chimico-fisiche fisiche: Vengono individuati quattro livelli, in ordine crescente relativamente alla possibilità della sostanza di rendersi disponibile in aria, in funzione della volatilità del liquido e della ipotizzabile o conosciuta granulometria delle polveri. stato solido/nebbie (largo spettro granulometrico) liquidi a bassa volatilità [bassa tensione di vapore] liquidi a alta e media volatilità [alta tensione di vapore] o polveri fini stato gassoso.
54 Quantità in uso: Per quantità in uso si intende la quantità di agente chimico o del preparato effettivamente presente e destinato, con qualunque modalità, all uso nell ambiente di lavoro su base giornaliera. < 0,1 Kg 0,1 1 Kg 1 10 Kg Kg > 100 Kg
55 Tipologia d usod uso. Vengono individuati quattro livelli, sempre in ordine crescente relativamente alla possibilità di dispersione in aria, della tipologia d uso della sostanza, che identificano la sorgente della esposizione. Uso in sistema chiuso: la sostanza è usata e/o conservata in reattori o contenitori a tenuta stagna e trasferita da un contenitore all altro attraverso tubazioni stagne. Uso in inclusione in matrice: la sostanza viene incorporata in materiali o prodotti da cui è impedita o limitata la dispersione nell ambiente. Uso controllato e non dispersivo: questa categoria include le lavorazioni in cui sono coinvolti solo limitati gruppi selezionati di lavoratori, adeguatamente esperti dello specifico processo, e in cui sono disponibili sistemi di controllo adeguati a controllare e contenere l esposizione. Uso con dispersione significativa: questa categoria include lavorazioni ed attività che possono comportare un esposizione sostanzialmente incontrollata non solo degli addetti, ma anche di altri lavoratori ed eventualmente della popolazione generale. Possono essere classificati in questa categoria processi come l irrorazione di pesticidi, l uso di vernici ed altre analoghe attività.
56 Tipologia di controllo Tipologia di controllo: Vengono individuate, per grandi categorie, le misure che possono essere previste e predisposte per evitare che il lavoratore sia esposto alla sostanza; l ordine è decrescente per efficacia di controllo. Contenimento completo: corrisponde ad una situazione a ciclo chiuso. Ventilazione - aspirazione locale degli scarichi e delle emissioni. Segregazione - separazione: il lavoratore è separato dalla sorgente di rilascio del contaminante da un appropriato spazio di sicurezza, o vi sono adeguati intervalli di tempo fra la presenza del contaminante nell ambiente e la presenza del personale nella stessa area. Diluizione - ventilazione: questa può essere naturale o meccanica. Manipolazione diretta (con sistemi di protezione individuale): in questo caso il lavoratore opera a diretto contatto con il materiale pericoloso, adottando unicamente maschera, guanti o altre analoghe attrezzature.
57 Tempo di esposizione: Vengono individuati cinque intervalli per definire il tempo di esposizione alla sostanza o al preparato: Inferiore a 15 minuti, tra 15 minuti e le due ore, tra le due ore e le quattro ore, tra le quattro ore e le sei ore, più di sei ore. L identificazione del tempo di esposizione deve essere effettuata su base giornaliera, indipendentemente dalla frequenza d uso dell agente su basi temporali più ampie, quali la settimana, il mese o l anno.
58 Il sub-indice d tiene conto della distanza fra una sorgente di intensità I e il lavoratore/i esposto/i. Distanza in metri Inferiore ad 1 Da 1 a inferiore a 3 Da 3 a inferiore a 5 Da 5 a inferiore a 10 Maggiore o uguale a 10 Valori di d 1 0,75 0,50 0,25 0,1
59 Sistema semplificato di calcolo a matrici Il sistema permette inoltre di essere utilizzato con un modalità cartacea a matrici. In modo da poter effettuare anche valutazioni sul campo senza l uso di PC. Partendo dalla prima matrice, attraverso l identificazione delle proprietà chimico-fisiche della sostanza o del preparato e delle quantità in uso, viene stabilito un primo indicatore, che viene poi riportato nel calcolo della matrice seguente e cosi fino all ultima matrice dove si ottiene il valore del sub-indice I, distribuito su quattro diversi gradi, che corrispondono a diverse intensità di esposizione
60 Matrice 1
61 Matrice 2
62 Matrice 3
63 Matrice 4
64
65 Il modello, come già detto può essere applicato anche alle esposizione di agenti chimici pericolosi che derivano da un attività lavorativa. Non sempre il modello può essere specifico per tutte le attività in cui si possono sviluppare agenti chimici. In particolare, nell applicazione del modello per poter scegliere il punteggio P è assolutamente importante conoscere se l entità dello sviluppo degli inquinanti dall attivit attività lavorativa sia elevato o basso e quale classificazione possa essere attribuita agli agenti chimici che si sviluppano. Per l attribuzione del valore di Einal occorre utilizzare un sistema di matrici modificato, ricavando il valore del sub-indice di intensità I da moltiplicare per la distanza d che,come nel modello precedente, segnala la distanza del lavoratore esposto dalla sorgente di emissione.
66 L entità. dell emissione è importante per la determinazione dell indice di pericolo, come evidenzia l estratto della tabella degli score riportato di seguito. FRASI R testo Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e tecnologia comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico pericoloso per via inalatoria con score < a 6,50 e > a 4,50 Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e tecnologia comporta un elevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso per via inalatoria con score < a 6,50 e > a 4,50. Score 1,75 3,00
67 Matrice 1 - bis
68 Matrice 2 bis
69 Indice di esposizione per via cutanea (Ecute( Ecute) Lo schema proposto considera esclusivamente il contatto diretto con solidi o liquidi, mentre l esposizione cutanea per gas e vapori viene considerata in generale bassa e soprattutto in relazione ai valori di esposizione per via inalatoria: in tale contesto il modello considera esclusivamente la variabile livelli di contatto cutaneo.
70 L indice di esposizione per via cutanea Ecute viene determinato attraverso una semplice matrice che tiene conto di due variabili: Tipologia d uso Livello di contatto cutaneo 1. Nessun contatto. 2. Contatto accidentale; non più di un evento al giorno, dovuto a spruzzi o rilasci occasionali (come per esempio nel caso della preparazione di una vernice). 3. Contatto discontinuo; da due a dieci eventi al giorno, dovuti alle caratteristiche proprie del processo. 4. Contatto esteso; il numero di eventi giornalieri è superiore a dieci.
71 Matrice per contatto cutaneo
72 Rischio moderato Rischio superiore al moderato Valori di Rischio (R) 0,1 < R < < R < < R < < R < 80 R > 80 Classificazione Rischio moderato Intervallo di incertezza. E necessario, prima della classificazione in rischio moderato, rivedere con scrupolo l assegnazione l dei vari punteggi e rivedere le misure di prevenzione e protezione adottate Rischio superiore al moderato. Applicare gli articoli 72-sexies, septies, decies e undecies. Zona di rischio elevato. Zona di grave rischio Riconsiderare il percorso dell identificazione delle misure di prevenzione e protezione ai fini di una loro eventuale implementazione. Intensificare i controlli quali la sorveglianza sanitaria, la misurazione degli agenti chimici e la periodicità della manutenzione.
73 CONFRONTO metodo Tipi di rischio Stratificazione del rischio Punteggio da 0,1 a >80 0,1 15 moderato incertezza > di moderato elevato > 80 grave movarisch R = Pericolo x Esposizione Inalatorio, Cutaneo, Cumulativo, Stimato IR = Gravità x Durata x Esposizione Inalatorio/cumulativo Stimato e Misurato Punteggio da 1 a basso modesto medio alto inforisk > 75 molto alto
74 Intermedi di lavorazione Uso contemporaneo di più sostanze Frasi R considerate Tipo di punteggio frasi R Solo salute movarisch Vanno valutati in considerazione del pericolo e dell esposizione del materiale di partenza Il rischio deve essere calcolato per ogni postazione e per ogni sostanza utilizzata. La classificazione del rischio superiore a moderato deve essere effettuata tramite il valore di R che è risultato più elevato Score con valori crescenti da 1 a 10 in base alle proprietà tossicologiche Vanno valutati come se fossero materie prime e utilizzando il metodo del rischio misurato Somma delle quantità utilizzate per gruppi di sostanze omogenee per pericolosità Valutazione su una sostanza identificata come tracciante Solo salute inforisk 5 classi in base alla gravità degli effetti previsti
75 Cancerogeni Sensibilizzanti Sostanze e preparati non pericolosi e non contenenti nessuna sostanza pericolosa Durata movarisch Non considerati R43 score 4 R42 score 6.50 R43/42 score 6.90 E possibile il rischio moderato E previsto uno score minimo Su base giornaliera R43 classe 2 R42 classe 3 inforisk Non considerati R43/42 classe 3 Non è possibile il rischio moderato Termina il processo di valutazione del rischio % su base settimanale
76 Quantità in uso Contatto cutaneo Esposizione per via inalatoria e cutanea Monitoraggio ambientale e biologico movarisch Kg su base giornaliera Considerato con matrice modificata Algoritmo distinto Non considerato Kg o litri per settimana per addetto Considerato come fattore correttivo Algoritmo per via inalatoria con fattore cutaneo correttivo aggiunto Considerato inforisk
77 BANCHE DATI
78 (sito ASL Modena) (sostanze cancerogene) (base dati sostanze pericolose)
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