Enorme e` l`importanza dell`analisi delle sequenze degli acidi nucleici e delle proteine nello studio e nella comprensione della loro funzione.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Enorme e` l`importanza dell`analisi delle sequenze degli acidi nucleici e delle proteine nello studio e nella comprensione della loro funzione."

Transcript

1 Enorme e` l`importanza dell`analisi delle sequenze degli acidi nucleici e delle proteine nello studio e nella comprensione della loro funzione. In generale la sequenza primaria di una macromolecola determina la sua struttura tridimensionale, anche se sono state identificate una serie di proteine, note come chaperonine, necessarie per il ripiegamento delle proteine in una corretta struttura terziaria. Non esistono procedure affidabili per la determinazione della struttura terziaria (folding) di una proteina a partire dalla sua sola sequenza. Piu` di strutture cristallografiche => piu` di sequenze proteiche. L`analisi della struttura tridimensionale aiuta a comprendere in quale modo e per quale motivo una determinata sequenza possa codificare una ben precisa funzione.

2 Metodi classici per la determinazione della struttura proteica Determinare la struttura di una macromolecola significa determinare la posizione dei sui atomi. Due sono i metodi classici: Cristallografia a raggi X: La proteina cristallizzata viene colpita con una sorgente di raggi X=> vengono generate delle figure di difrazione, generate dall`interazione tra i raggi X e gli atomi delle proteine del cristallo. L`analisi della figura porta alla formazione di mappe di densita` elettronica che consentono di costruire modelli tridimensionali della proteina. Spettroscopia a risonanza magnetica nucleare (Nuclear Magnetic Resonance, NMR): Si basa sulle propieta` quanto-magnetiche della materia immersa in campi magnetici. L`ambiente locale influenta il modo in cui gli atomi rispondono ai campi magnetici. Interazione tra gli atomi non legati tra loro ma posti a distanze inferiori ai 5 Å. Opera non su cristalli ma su soluzioni.

3 PDB (Protein Data Bank) Prima banca dati di strutture di interesse biologico: Strutture proteiche (complessi proteici, capsidi virali, cofattori, substrati, inibitori o altri ligandi), che rappresentano quasi il 90% dei dati. Complessi di proteine con acidi nucleici (fattori di trascrizione legati al DNA e i ribosomi), che comprendo circa il 4% dei dati. Strutture di acidi nucleici, circa il 6% dei dati Strutture di carboidrati

4 Alcune proteine presenti in PDB sono state risolte sia per difrazione ai raggi X sia tramite NMR, alcune sono presenti sia nella loro forma libera sia co-cristallizzati con altri ligandi. Di alcune proteine sono presenti diversi file di coordinate, che descrivono mutanti che spesso mantengono la stessa struttura tridimensionale => ridondante! Un record di PDB e` identificato da 4 caratteri, un numero e tre caratteri. Il numero rappresenta la versione del record, le lettere cercano, dove possibile, di ricordare i nomi delle srtutture descritte nel file. Un file di PDB e` diviso in due parti: 1) Descrizione della molecola contenuta, dettagli sperimentali della risoluzione della sua struttura, sequenza primaria, referenze. 2) Coordinate atomiche.

5 all`inizio della riga e` sempre riportata la parola ATOM, segue un numero progressivo dell`atomo descritto, i nomi degli atomi descritti, nome dei residui e la posizione nella proteina. Nelle tre sucessive colonne sono riportati i valori delle coordinate cartesiane in angstrom misurate da un`origine arbitraria. PDB non puo` essere considerata una banca dati di files omogenea. A volte i dati contenuti nelle coordinate non corrispondono alle sequenze riportate nella prima parte del file, e la numerazione dei monomeri non riene conto di queste discrepanze. Il motore di ricerca di PDB non e` molto flessibile.

6 MMDB (Molecula Modeling DataBase): presso NCBI, contiene strutture proteiche ricavate da PDB e le archivia con un diverso formato. Diverse procedure di validazione, definizione uniforme delle strutture secondarie, sequenza della catena derivata dalle coordinate, lista di proteine a sequenza e struttura simili alla proteina considerata. DSSP (Dictionary Of Protein Secondary Structure): informazioni su strutture secondarie per ogni entry di PDB. HSSP (Homology derived Secondary Structure of Proteins): informazioni per costruire modelli di proteine a struttura non nota, ma che abbiano una buona identita` di sequenza (>30%) con proteine a strutture nota. FSSP (Fold classification based on Structure Structure of Proteins): contiene confronti di strutture proteiche. Ogni record contiene l`allineamento con proteine a struttura simile e riporta i residui equivalenti nelle strutture.

7 SCOP (Structural Classification Of Protein): organizza le strutture proteiche in modo gerarchico seguendo criteri evolutivi e di similarita` strutturale. Sulla base di domini, le proteine vengono raggruppate in famiglie -> superfamiglie -> fold -> classi CATH: classificazione strutturale simile a quella di SCOP. I livelli di gerarchia sono Class, Architecture, Topology e Homology superfamilies

8 Allineamenti di strutture tridimensionali L`evoluzione delle proteine avviene in modi che generalmente non viene alterato il folding. Proteine a bassa similarita` di sequenza possono avere una similarita` a livello strutturale che evidenzia una traccia dell`evoluzione divergente avvenuta. Confronto di strutture proteiche utile per mettere in evidenza caratteristiche che possono mantenersi conservate a causa di forti vincoli strutturali e funzionali (anche in seguito ad evoluzione che porta la maggior parte della sequenza a divergere). Differenze riscontrate nei siti attivi o di legame delle strutture tridimensionali per spiegare eventuali differenze funzionali.

9 Le strutture proteiche vengono sovrapposte operando rotazioni e traslazioni di una delle due strutture sull`altra scegliendo una regola di corrispondenza tra coppie di atomi o di residui. Spesso le proteine non sono identiche in quanto possono avere lunghezze diverse, presentare delezioni o inserzioni. Nel`allineamento e` utile considerare le catene dei carboni delle strutture secondarie (inserzioni e delezioni si accumulano nei loops che possono essere eliminati dal confronto.) Diversi metodi di confronto utilizzano l`allineamento delle sequenze per decidere la corrispondenza alla base della sovrapposizione strutturale.

10 Un allineamento strutturale puo` essere valutato in base alla deviazione quadratica media (root mean square deviation, r.m.s.d), che rappresenta la distanza media tra gli atomi di tutte le coppie dell`allineamento. r.m.s.d=sqrt( N D 2 i/n ) I=1 D: distanza tra le coppie degli atomi appaiati N: numero di coppie considerate Minore e` l` r.m.s.d, migliore sara` l`allineamento strutturale calcolato. Un altro criterio consiste nel calcolare il numero di atomi o residui accoppiati. Massimizzare il numero di atomi accoppiati e minimizzare l`r.m.s.d.

11 Predizione struttura secondaria La formazione di elementi di struttura secondaria (SSE) dipende in gran parte dalla loro stessa composizione aminoacidica, ma anche dal loro contestoo strutturale in cui gli elementi sono immersi, ovvero dalle sottostrutture proteiche con cui i singoli elementi si trovano ad interagire nella struttura terziaria. Conferma di relazioni strutturali o funzionali tra proteine, dove la similarita` di sequenze e` bassa Scelta del migliore allineamento tra due sequenze nel modelling per omologia Predizione di struttura terziaria ottenuta attraverso la sovrapposizione deg;li elementi di struttura secondaria.

12 Circa il 50% dei residui di una proteina si trova in strutturata in alfa-eliche o beta filamenti. La necessita` di avvolgersi in particolari strutture secondarie deriva dal fatto che le proteine devono stabilizzare la loro struttura mediante legami ad idrogeno all`interno del core della proteina. Allineamenti multipli -> regioni conservate

13 I metodi per la predizione della struttura tridimensionale delle proteine possono essere suddivisi in tre categorie principali: il modelling comparativo o per omologia (comparative o homology modelling), il riconoscimento del fold (fold recognition) e la predizione ab initio. Nei metodi ab initio il ripiegamento di una proteina viene simulato con metodi computazionali basati su potenziali che simulano le vere forze di interazione tra gli atomi della proteina ed il solvente.

14 Homology modelling L`idea di base e` che proteine che presentano un buon livello di similarita` di sequenza, in genere mostrano un buon livello di similarita` di struttura. In generale >= 30% di identita` di sequenza -> buona similarita` a livello strutturale 50% di identita` -> 90% dei residui si trovano in posizioni strutturalmente conservate.

15 Identificazione di almeno una proteina con struttura nota con una buona % di identita` con la proteina in esame (>30%) Allineamento della sequenza templato con quella a struttura non nota (passaggio critico) Identificazione dei segmenti della catena principale che ci si aspetta siano strutturalmente conservati (es. Elementi a struttura secondaria, SSE, mediante allineamenti multipli di sequenze simili) -> pre-modello Modello delle regioni variabili (loop) -> passaggio complesso, procedure simili a al folding ab initio. Modello delle catene laterali della proteina a struttura non nota sulle catene laterali della proteina a struttura nota. -> utilizzo di rotameri (possibili conformeri delle catene laterali dei residui)

16 Risoluzione di eventuali problemi strutturali manualmente o effettuando calcoli di minimizzazione dell`energia. Sono disponibili diverse procedure, disponibili anche in rete, che permettono di effettuare questo tipo di operazioni in modo automatico. Es. SIB (Swiss Institute of Bioinformatics) e` disponibile il SWISS-MODEL.

17 Threading Tecnica utilizzata nel caso in cui non esista nessuna proteina a struttura nota disponibile simile alla proteina in esame. Le proteine possono esibire un fold simile anche in assenza di una eleveta` similarita` di sequenza. Il numero di fold presenti in natura e` relativamente limitato (tra le 1000 e le 3000 unita`). Il threading e` l`insieme di tecniche sviluppate per valutare la qualita` dell`allineamento tra una sequenza proteica e un fold. 1D->3D Banca dati di fold derivati da PDB Insieme di potenziali (punteggi) per valutare il fit tra una sequenza ed il fold. Algoritmo di allineamento Metodo di selezione

18 Es. metodo sviluppato da David Eisenberg Ogni fold viene descritto in termini di intorno in ogni posizione del fold stesso: struttura secondaria in tre possibili stati (alfa, beta e coil), accessibilita` al solvente (sepolto, parzialmente esposto, esposto) tipo di residui circostanti (polari, apolari) La struttura tridimensionale viene descritta come una sequenza 1D di simboli (es posizione 1= alfa, esposto, polare) Associazione di punteggi empirici, ricavati da frequenze osservate in database di strutture non ridondanti, a ogni tipo di residuo in base alla preferenza per le varie classi descritte sopra (per la sequenza da modellare). In questo modo e` possibile allineare una sequenza proteica con un fold, confrontando le preferenze di ogni residuo con i dati di struttura.

19 Sequenziamento ed analisi dei genomi E chiara la potenzialità del sequenziamento di interi genomi: il DNA dell organismo viene esaminato nella sua globalità, con la possibilità di identificare regioni codificanti e non codificanti (regolative e strutturali). Viene in questo modo stravolto l approccio della genetica classica (fenotipo/gene). Sono due gli approcci principali utilizzati per il sequenziamento di interi genomi: 1) Sequenziamento shotgun gerarchico, detto anche map-based o clone by clone (yeast, E. coli, C. elegans, Arabidopsis thaliana, il genoma umano dell HGP) 2) Whole genome shotgun sequencing (i genomi batterici, Drosophila melanogaster, il genoma umano della Celera Genomics, recentemente il cane, lo scimpanze, e molti altri)

20 Rappresentazione schematica dei due approcci di sequenziamento

21 Approccio clone by clone: Prevede innanzitutto la frammentazione enzimatica del DNA genomico ed il suo clonaggio in vettori che possono alloggiare grandi inserti (BAC o PAC: kbp). Si costruisce una mappa fisica di questi cloni a grandi inserti, adottando approcci di fingerprinting molto stringenti: BAC analizzati con enzimi di restrizione al fine di produrre mappe di restrizione poi analizzati da programmi informatici che identificano regioni di sovrapposizione. E essenziale che la mappa fisica sia particolarmente accurata in quanto errori a questo livello si possono riflettere nella creazione di cromosomi chimere.

22 Successivamente si identifica il così detto minimal tiling path, cioè un subset di cloni tra loro sovrapposti il meno possibile, in modo da ridurre la ridondanza di sequenziamento (e in definitiva la spesa). Ciascuno dei cloni del minimal tiling path viene sequenziato tramite un approccio shotgun in genere fino ad una copertura pari ad 8-10X. A questa prima fase segue quella di finishing che consente di chiudere gli ultimi gap e risolvere le regioni di ambiguità o bassa qualità di sequenza.

23 L approccio clone by clone prevede una prima fase molto time consuming di generazione della mappa fisica. Inoltre, per ciascun clone BAC deve essere creata una libreria shotgun, ed anche questo passaggio richiede tempo (in HGP del 2000, librerie). Ma, la fase di finishing è molto più semplice, e l approccio in sé consente di affrontare particolari regioni (leggi repeats) in maniera singola.

24 Approccio whole genome shotgun In questo caso l intero genoma viene frammentato, non è prevista la produzione della mappa fisica, ma invece si producono librerie (in genere a lunghezze medie diverse, in uomo da 4, 10 e 50kbp) i cui cloni vengono sequenziati a partire da entrambe le estremità. Produzione massiccia e rapida dei dati, ma una notevole difficoltà nella fase di finishing, principalmente nella risoluzione delle repeat lunghe (ad esempio le duplicazioni segmentali nel genoma umano).

25 Progressione del sequenziamento stesso: Con il procedere del sequenziamento aumenta la ridondanza media che corrisponde a quante volte, mediamente, ogni base è stata coperta: spesso questo valore viene espresso in termini di genome coverage. E abbastanza intuitivo il fatto che all aumentare della copertura del genoma la chiusura delle regioni non ancora sequenziate diventi sempre più improbabile. Applicando l equazione della distribuzione di Poisson è possibile stabilire la probabilità P 0 che una base qualunque del genoma non sia già stata sequenziata, in funzione della ridondanza media R: P 0 = e -R

26 Quindi la percentuale di copertura effettiva (%Cop) risulterà essere pari a: %Cop = 100 * (1-e -R ) Da questa formula possono quindi essere calcolati i valori sottostanti In realtà, la copertura effettiva non segue esattamente i valori appena osservati in quanto: esistono delle regioni inclonabili; esistono delle regioni tossiche. Per questo motivo queste regioni non sono presenti nella libreria in sequenziamento e si passa alla fase di finishing.

27 Ma, come passare dalle singole sequenze, alla sequenza dell intero genoma? Esistono dei programmi di assemblaggio (Phrap, Arachne, Celera Assembler, GAP) che sono stati sviluppati per gestire e sovrapporre tra loro le sequenze, in modo da identificare stretch di sequenza identici e quindi generare lunghe sequenze consenso. Phrap nasce per assemblare le sequenze di sottolibrerie BAC, e, nel calcolo della sovrapposizione tra le sequenze, utilizza l algoritmo di Smith e Waterman.

28 Arachne, ma anche Celera Assembler, nascono come programmi per l assemblaggio di interi genomi (ed infatti sono stati utilizzati per assemblare il genoma di topo, o le 27 milioni di sequenze del genoma prodotto dalla Celera). A differenza di Phrap, valutano in maniera particolare dapprima la consistenza dell assemblaggio, controllando il corretto orientamento e distanza dei paired-pairs Successivamente, assemblano considerando anche l apporto delle sequenze non-paired: si genera un assemblaggio accurato ma anche consistente.

29 Come analizzare il risultato di un assemblaggio di sequenze? Esistono dei programmi che consentono di visualizzare l assemblaggio, e in questomodo permettono un più facile svolgimento della fase di finishing. Consed, interfaccia grafica per l analisi dell assemblaggio. In questo caso è rappresentata la Consed main window

30

31 La fase di finishing ha lo scopo di ottenere la sequenza finale, prevede una serie di esperimenti utili a: > chiudere i gap > assicurare una alta qualità a tutte le regioni > risolvere le regioni di ambiguità (le repeat)

32

33 La sequenza del genoma di un organismo rappresenta una risorsa di informazione incredibile, ma l`informazione e` tanto piu` buona quanto e` buona la sua annotazione. Un nuovo genoma eucariote e` stato completato, e abbiamo a disposizione un file in formato FASTA con 3 miliardi di basi... E ADESSO?

34 Mapping: identificazione dei marcatori, ovverosia posizionare nel genoma tutti i geni, marcatori genetici o altri marcatori precedentemente identificati mediante studi genetici, citogenetici... Quato permette di connettere la letteratura pregenomica con la ricerca post-genomica. Identificazione dei geni: GENESCAN, Genie, GeneMark.hmm, Grail, HEXON, MZEF, Fgenes, HMMGene. Identificano i geni riconoscendo particolari motivi e caratteristiche o mediante propieta` statistiche del DNA (geni assiciati con regioni ricche in G+C). Predione genica risulta essere lontana dalla perfezione. Sensitivita` (identificare veri positivi) del 40% e specificita` (discriminare falsi positivi) 30% nell`identificare i inizio e fine di un esone => esoni incorretti o mancanti Alternativa: un match nucleotidico ad un cdna ad esempio rappresenta una buona evidenza che in quella regione c`e` un gene.

35 Pseudogeni EST possono soffrire di artefatti (contenere ad esempio DNA genomico, chimere o errori di sequenziamento). CDNA possono contenere elementi ripetuti similarita` con proteine di altri organismi possono essere evolutivamente divergenti. Splicing alternativi che complicano l`allineamento. Database non sono completi! Tendenza ad affiancare a programmi di predizione il maggior numero di dati derivati da similarita` di sequenza.

36 RNA non codificanti e regioni regolatorie. La maggior parte del DNA e` non codificante. trna, small nuclear RNAs, rrna (identificati per omologia) Trascriptional-factor-binding site -> TRANSFAC o PROSITE, tradizionalmente identificati mediante metodi sperimentali. MEME program-> programma di predizione che identifica motivi che compaiono piu` spesso di quanto predetto per caso. Elementi Ripetuti

37 Annotazione dei geni al fine di assegnare un nome e una funzione putativa ai geni. Di questo set, solo una piccola frazione corrisponde a proteine note e ben caratterizzate. Conviene quindi raggruppare le proteine in famiglie e usare similarita` con con proteine di altre specie. Similarita` di sequenza non implinca similarita` di funzione. Paraloghi!= ortologhi COG= Cluster of Orthologous Genes Annotazione mediante blast e psi-blast in SWISS-PROT, TrEMBL, ricerca di motivi in PFAM (HMM), PROSITE, SMART (collezione di domini proteici), BLOCKS (blocchi di regioni conservate di proteine e allineamenti multipli. ) InterPro: sistema di cross-referencing, unifica tutti i database descritti sopra.

38 Genomica Funzionale L`ultima e, per molti versi, la vera sfida nell`annotazione di un genoma e` mettere in relazione il genoma ai processi biologici. In che modo i geni e le proteine sono relazionate al ciclo cellulare, alla morte cellulare, all`embriogenesi, al metabolismo...? Il grosso problema consiste nella mancanza di uno schema che metta in relazione l`annotazione di una funzione biologica attraverso le diverse specie con la specificita` di di distinguere una particolare proteina da altri membri della sua famiglia. Gene Ontology, GO (Saccharomyces Genome Database, FlyBase Mouse Genome Database). GO e` un vocabolario standard per descrivere la funzione di un gene. Consiste in tre sottoparti : Molecular function= descrive la funzione di una proteine, come ad esempio un`attivita` enzimatica. Biological process= descrive il processo in cui e` implicato il gene, ad esempio meiosi.

39 Cellular component: descrivono le proteine in termini di strutture subcellulari nelle quali sono localizzate, come organelli o macrimolecole (es ribosomi). La Gene Ontology organizza i termini in una gerarchia (directed acyclic graph che consentono ad un termine di comparire piu` volte. Ogni termine puo` avere piu` di un padre). Ad esempio il termine generico enzyme porta ad termini piu` specifici come lyase o carbon-oxygen lyase... La flessibilita` consiste nell`annotare qualsiasi gene ad al livello di specificita` che l`attuale conoscenza biologica permette.

Perché considerare la struttura 3D di una proteina

Perché considerare la struttura 3D di una proteina Modelling Perché considerare la struttura 3D di una proteina Implicazioni in vari campi : biologia, evoluzione, biotecnologie, medicina, chimica farmaceutica... Metodi di studio della struttura di una

Dettagli

Il progetto Genoma Umano è iniziato nel E stato possibile perchè nel 1986 era stato sviluppato il sequenziamento automatizzato del DNA.

Il progetto Genoma Umano è iniziato nel E stato possibile perchè nel 1986 era stato sviluppato il sequenziamento automatizzato del DNA. Il progetto Genoma Umano è iniziato nel 1990. E stato possibile perchè nel 1986 era stato sviluppato il sequenziamento automatizzato del DNA. Progetto internazionale finanziato da vari paesi, affidato

Dettagli

Organizzazione del genoma umano

Organizzazione del genoma umano Organizzazione del genoma umano Famiglie di geni o geniche Copie multiple di geni, tutte con sequenza identica o simile. La famiglia multigenica corrisponde a un insieme di geni correlati che si sono evoluti

Dettagli

Predizione della struttura terziaria

Predizione della struttura terziaria Predizione della struttura terziaria Metodi di predizione La predizione della struttura tridimensionale è di gran lunga la predizione più complessa che si possa fare su una proteina. Esistono 3 metodi

Dettagli

Predire la struttura terziaria

Predire la struttura terziaria Predire la struttura terziaria E di gran lunga la predizione più complessa che si possa fare su una proteina. Esistono 3 metodi principali di predizione: 1 - Homology modelling: se si conoscono proteine

Dettagli

Come facciamo ad isolare un gene da un organismo? Utilizziamo una libreria ovvero una collezione dei geni del genoma del cromosoma di un organismo

Come facciamo ad isolare un gene da un organismo? Utilizziamo una libreria ovvero una collezione dei geni del genoma del cromosoma di un organismo Come facciamo ad isolare un gene da un organismo? Utilizziamo una libreria ovvero una collezione dei geni del genoma del cromosoma di un organismo GENOMA di alcuni organismi viventi raffigurato come libri

Dettagli

Strategie di annotazione di geni e genomi

Strategie di annotazione di geni e genomi Strategie di annotazione di geni e genomi Dr. Giovanni Emiliani giovanni.emiliani@unifi.it Bioinformatica A.A. 2011-1012 Concetti generali Le nuove tecnologie consentono l ottenimento di una grande mole

Dettagli

E il server più utilizzato, permette di tracciare tutte le operazioni che svolge e di impostare alcuni parametri importanti per il risultato finale.

E il server più utilizzato, permette di tracciare tutte le operazioni che svolge e di impostare alcuni parametri importanti per il risultato finale. Homology modelling L omology modeling delle proteine è il tipo di predizione di struttura terziaria più semplice ed affidabile. Viene richiesta soltanto una (o più) sequenze di riferimento su cui modellare

Dettagli

RELAZIONE di BIOLOGIA MOLECOLARE

RELAZIONE di BIOLOGIA MOLECOLARE NOME: Marini Selena MATRICOLA: 592330 RELAZIONE di BIOLOGIA MOLECOLARE CHE ORGANISMO MODELLO È DICTYOSTELIUM? CHE RISORSE BIOINFORMATICHE AGEVOLANO I RICERCATORI CHE LO STUDIANO? Dictyostelium è un genere

Dettagli

Ricevimento Studenti: Lunedì previa prenotazione. Cenci lab

Ricevimento Studenti: Lunedì previa prenotazione. Cenci lab Cenci lab Giovanni Cenci Dip.to Biologia e Biotecnologie C. Darwin Sezione Genetica Piano 2 -Citofono 3/4 0649912-655 (office) 0649912-843 (lab) giovanni.cenci@uniroma1.it Ricevimento Studenti: Lunedì

Dettagli

La mappatura dei geni umani. SCOPO conoscere la localizzazione dei geni per identificarne la struttura e la funzione

La mappatura dei geni umani. SCOPO conoscere la localizzazione dei geni per identificarne la struttura e la funzione La mappatura dei geni umani SCOPO conoscere la localizzazione dei geni per identificarne la struttura e la funzione Un grande impulso alla costruzione di mappe genetiche è stato dato da le tecniche della

Dettagli

Genomica, proteomica, genomica strutturale, banche dati.

Genomica, proteomica, genomica strutturale, banche dati. Genomica, proteomica, genomica strutturale, banche dati. Alcune pietre miliari della biologia anno risultato 1866 Mendel scopre i geni 1944 il DNA è il materiale genetico 1951 prima sequenza di una proteina

Dettagli

Relazione sequenza-struttura e funzione

Relazione sequenza-struttura e funzione Biotecnologie applicate alla progettazione e sviluppo di molecole biologicamente attive A.A. 2010-2011 Modulo di Biologia Strutturale Relazione sequenza-struttura e funzione Marco Nardini Dipartimento

Dettagli

LA BIOLOGIA MOLECOLARE E UNA BRANCA DELLA BIOLOGIA CHE STUDIA LE BASI MOLECOLARI DELLE FUNZIONI BIOLOGICHE, PONENDO UNA PARTICOLARE ATTENZIONE A QUEI

LA BIOLOGIA MOLECOLARE E UNA BRANCA DELLA BIOLOGIA CHE STUDIA LE BASI MOLECOLARI DELLE FUNZIONI BIOLOGICHE, PONENDO UNA PARTICOLARE ATTENZIONE A QUEI CONCETTI DI BASE LA BIOLOGIA MOLECOLARE E UNA BRANCA DELLA BIOLOGIA CHE STUDIA LE BASI MOLECOLARI DELLE FUNZIONI BIOLOGICHE, PONENDO UNA PARTICOLARE ATTENZIONE A QUEI PROCESSI CHE COINVOLGONO GLI ACIDI

Dettagli

strutture di Proteine

strutture di Proteine Laboratorio di Bioinformatica I Database di strutture di Proteine Dott. Sergio Marin Vargas (2014 / 2015) Dal gene alla proteina La funzione della proteina è nella sua struttura 3D. Struttura delle proteine

Dettagli

10/30/16. non modificato CAP al 5 e poly-a al 3. RNA messaggero: soggetto a splicing

10/30/16. non modificato CAP al 5 e poly-a al 3. RNA messaggero: soggetto a splicing procarioti eucarioti poli-cistronico mono-cistronico non modificato CAP al 5 e poly-a al 3 RNA messaggero: procarioti eucarioti policistronico monocistronico non modificato CAP al 5 e poly-a al 3 continuo

Dettagli

Genomi vegetali Da 7x10 7 bp per genoma aploide (130Mbp diploide, 5 cromosomi) di Arabidopsis thaliana alle 1,5x10 11 bp ( Mbp=150Gbp) di una

Genomi vegetali Da 7x10 7 bp per genoma aploide (130Mbp diploide, 5 cromosomi) di Arabidopsis thaliana alle 1,5x10 11 bp ( Mbp=150Gbp) di una Genomi vegetali Da 7x10 7 bp per genoma aploide (130Mbp diploide, 5 cromosomi) di Arabidopsis thaliana alle 1,5x10 11 bp (150.000Mbp=150Gbp) di una Liliacea. Tra le graminacee il frumento ha un genoma

Dettagli

8. Sovrapposizione e confronto di strutture proteiche

8. Sovrapposizione e confronto di strutture proteiche 8. Sovrapposizione e confronto di strutture proteiche In questa esercitazione utilizzeremo il programma SwissPdbViewer (versione 4.0.1) per effettuare la sovrapposizione e il confronto di strutture proteiche.

Dettagli

FORMAZIONE DEL LEGAME PEPTIDICO

FORMAZIONE DEL LEGAME PEPTIDICO AMINOACIDI FORMAZIONE DEL LEGAME PEPTIDICO SEQUENZA AMINOACIDICA DELL INSULINA STRUTTURA SECONDARIA DELLE PROTEINE STRUTTURA TERZIARIA DELLE PROTEINE STRUTTURA QUATERNARIA DELLE PROTEINE Definizione Processi

Dettagli

La trascrizione. La trascrizione è la sintesi delle molecole di RNA sulla base di un filamento stampo di DNA

La trascrizione. La trascrizione è la sintesi delle molecole di RNA sulla base di un filamento stampo di DNA LA TRASCRIZIONE La trascrizione La trascrizione è la sintesi delle molecole di RNA sulla base di un filamento stampo di DNA Le caratteristiche dell RNA La costituzione a singolo filamento permette alle

Dettagli

IL CODICE GENETICO E I CARATTERI EREDITARI

IL CODICE GENETICO E I CARATTERI EREDITARI IL CODICE GENETICO E I CARATTERI EREDITARI Il DNA porta le informazioni genetiche scritte nella sequenza di basi. Qualunque sequenza è possibile. Il DNA virus più semplici: 5000 basi appaiate; 46 cromosomi

Dettagli

sono le unità monomeriche che costituiscono le proteine hanno tutti una struttura comune

sono le unità monomeriche che costituiscono le proteine hanno tutti una struttura comune AMINO ACIDI sono le unità monomeriche che costituiscono le proteine sono 20 hanno tutti una struttura comune sono asimmetrici La carica di un amino acido dipende dal ph Classificazione amino acidi Glicina

Dettagli

Rappresentazione grafica di sistemi atomici e molecolari: editor e visualizzatori ESERCITAZIONE 5

Rappresentazione grafica di sistemi atomici e molecolari: editor e visualizzatori ESERCITAZIONE 5 Rappresentazione grafica di sistemi atomici e molecolari: editor e visualizzatori ESERCITAZIONE 5 Editor e visualizzatori Spesso è utile rappresentare graficamente la struttura atomica o molecolare del

Dettagli

LA SINTESI PROTEICA LE MOLECOLE CHE INTERVENGONO IN TALE PROCESSO SONO:

LA SINTESI PROTEICA LE MOLECOLE CHE INTERVENGONO IN TALE PROCESSO SONO: LA SINTESI PROTEICA La sintesi proteica è il processo che porta alla formazione delle proteine utilizzando le informazioni contenute nel DNA. Nelle sue linee fondamentali questo processo è identico in

Dettagli

Dimensioni dei Genomi Eucariotici

Dimensioni dei Genomi Eucariotici Dimensioni dei Genomi Eucariotici plasmids viruses bacteria fungi plants algae insects mollusks bony fish amphibians Il Genoma umano è costituito da circa 3 miliardi di bp e contiene un numero di geni

Dettagli

Laboratorio di Bioinformatica I. Parte 2. Dott. Sergio Marin Vargas (2014 / 2015)

Laboratorio di Bioinformatica I. Parte 2. Dott. Sergio Marin Vargas (2014 / 2015) Laboratorio di Bioinformatica I Banche dati Parte 2 Dott. Sergio Marin Vargas (2014 / 2015) Google Scholar https://scholar.google.it/ E un motore di ricerca di Google, specializzato nella ricerca di articoli

Dettagli

Ricombinazione di geni associati sullo stesso cromosoma e mappe genetiche

Ricombinazione di geni associati sullo stesso cromosoma e mappe genetiche Ricombinazione di geni associati sullo stesso cromosoma e mappe genetiche doppio eterozigote Segregazione indipendente di due caratteri: geni non associati omozigote recessivo M= foglie normali m= foglie

Dettagli

Costituenti chimici della materia vivente

Costituenti chimici della materia vivente Costituenti chimici della materia vivente Le macromolecole biologiche Macromolecole (dal greco macros = grande) biologiche. Classi di composti biologici multifunzionali: Polisaccaridi proteine acidi

Dettagli

E il server più utilizzato, permette di tracciare tutte le operazioni che svolge e di impostare alcuni parametri importanti per il risultato finale.

E il server più utilizzato, permette di tracciare tutte le operazioni che svolge e di impostare alcuni parametri importanti per il risultato finale. Homology Modelling Homology modelling L omology modeling delle proteine è il tipo di predizione di struttura terziaria più semplice ed affidabile. Viene richiesta soltanto una (o più) sequenze di riferimento

Dettagli

DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA. Secondo il dogma centrale della biologia, il DNA dirige la. sintesi del RNA che a sua volta guida la sintesi delle

DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA. Secondo il dogma centrale della biologia, il DNA dirige la. sintesi del RNA che a sua volta guida la sintesi delle DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA Secondo il dogma centrale della biologia, il DNA dirige la sintesi del RNA che a sua volta guida la sintesi delle proteine. Tuttavia il flusso unidirezionale di informazioni

Dettagli

Parte I I principi fondamentali della clonazione dei geni e dell analisi del DNA

Parte I I principi fondamentali della clonazione dei geni e dell analisi del DNA 6746 BROWN Iniziali I-XIV 13-04-2007 11:57 Pagina VII Indice Parte I I principi fondamentali della clonazione dei geni e dell analisi del DNA Capitolo 1 L importanza della clonazione dei geni e dell analisi

Dettagli

RNA: trascrizione e maturazione

RNA: trascrizione e maturazione RNA: trascrizione e maturazione Trascrizione e traduzione Nei procarioti: : stesso compartimento; negli eucarioti: : due compartimenti Pulse and chase 1) le cellule crescono in uracile radioattivo in eccesso

Dettagli

Progetto Tandem Biologia saperi minimi Anno accademico Marzo 2012 COGNOME...

Progetto Tandem Biologia saperi minimi Anno accademico Marzo 2012 COGNOME... Progetto Tandem Biologia saperi minimi Anno accademico 2011-2012 2 Marzo 2012 COGNOME... NOME 1) Quali delle seguenti affermazioni sulla struttura primaria delle proteine è falsa? a) può essere ramificata

Dettagli

La struttura elettronica degli atomi

La struttura elettronica degli atomi 1 In unità atomiche: a 0 me 0,59A unità di lunghezza e H 7, ev a H=Hartree unità di energia L energia dell atomo di idrogeno nello stato fondamentale espresso in unità atomiche è: 4 0 me 1 e 1 E H 13,

Dettagli

IL DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA RNA

IL DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA RNA La traduzione IL DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA Trascrizione DNA Passaggio dell informazione contenuta nel DNA mediante la sintesi di RNA RNA Proteine Duplicazione DNA Traduzione Costruzione della catena

Dettagli

SVILUPPO DI UN METODO PER LA COSTRUZIONE AUTOMATICA DI STRUTTURE PROTEICHE DA ALLINEAMENTI DI SEQUENZA

SVILUPPO DI UN METODO PER LA COSTRUZIONE AUTOMATICA DI STRUTTURE PROTEICHE DA ALLINEAMENTI DI SEQUENZA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DELL INFORMAZIONE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA INFORMATICA TESI DI LAUREA SVILUPPO DI UN METODO PER LA COSTRUZIONE AUTOMATICA DI

Dettagli

RICERCA DI PATTERN E DI MOTIVI DEFINIZIONE DI MOTIVO

RICERCA DI PATTERN E DI MOTIVI DEFINIZIONE DI MOTIVO RICERCA DI PATTERN E DI MOTIVI Uno dei primi scopi della biologia computazionale consiste nel rispondere alla domanda: data una nuova sequenza, cosa si può dire sulla funzione, o sulle funzioni, in essa

Dettagli

FASTA: Lipman & Pearson (1985) BLAST: Altshul (1990) Algoritmi EURISTICI di allineamento

FASTA: Lipman & Pearson (1985) BLAST: Altshul (1990) Algoritmi EURISTICI di allineamento Algoritmi EURISTICI di allineamento Sono nati insieme alle banche dati, con lo scopo di permettere una ricerca per similarità rapida anche se meno accurata contro le migliaia di sequenze depositate. Attualmente

Dettagli

Immunologia e Immunologia Diagnostica MATURAZIONE DEI LINFOCITI

Immunologia e Immunologia Diagnostica MATURAZIONE DEI LINFOCITI Immunologia e Immunologia Diagnostica MATURAZIONE DEI LINFOCITI Il percorso di maturazione dei linfociti Sviluppo della specicifità immunologica I linfociti B e T avviano le risposte immunitarie dopo il

Dettagli

Malattie genetiche e progetto genoma: a che punto siamo arrivati?

Malattie genetiche e progetto genoma: a che punto siamo arrivati? Malattie genetiche e progetto genoma: a che punto siamo arrivati? dott. Elena Belloni Gruppo di ricerca IEO: Meccanismi molecolari del cancro e dell invecchiamento (responsabile prof. Pier Giuseppe Pelicci)

Dettagli

Organizzazione del genoma umano I

Organizzazione del genoma umano I Organizzazione del genoma umano I LEZIONE 7 1 Oggi, uno degli obiettivi prioritari è la comprensione dei meccanismi mediante i quali le informazioni contenute nel materiale genetico portano, partendo da

Dettagli

ALCUNE DOMANDE DI RIEPILOGO PER LA 2 2 VERIFICA DEL CORSO DI GENETICA AGRARIA

ALCUNE DOMANDE DI RIEPILOGO PER LA 2 2 VERIFICA DEL CORSO DI GENETICA AGRARIA ALCUNE DOMANDE DI RIEPILOGO PER LA 2 2 VERIFICA DEL CORSO DI GENETICA AGRARIA Dipartimento di Scienze Agronomiche e Genetica Vegetale Agraria Giovanna Attene Domande di riepilogo alla lezione 1 Riproduzione

Dettagli

Nei batteri non è presente una membrana nucleare

Nei batteri non è presente una membrana nucleare La cellula procariota (Bacteria e Archaea) Morfologia generale Composizione chimica Le strutture cellulari e le loro funzioni parte 1 L involucro Appendici esterne: Le strutture cellulari e le loro funzioni

Dettagli

In molecular terms, a gene commonly is defined as the entire nucleic acid sequence that is necessary for the synthesis of a functional polypeptide.

In molecular terms, a gene commonly is defined as the entire nucleic acid sequence that is necessary for the synthesis of a functional polypeptide. In molecular terms, a gene commonly is defined as the entire nucleic acid sequence that is necessary for the synthesis of a functional polypeptide. Lodish et al. Molecular Cell Biology In molecular terms,

Dettagli

Biologia Molecolare. CDLM in CTF La trascrizione negli eucarioti

Biologia Molecolare. CDLM in CTF La trascrizione negli eucarioti Biologia Molecolare CDLM in CTF 2010-2011 La trascrizione negli eucarioti I meccanismi della trascrizione Organizzazione generale delle sequenze regolative Il macchinario generale della trascrizione Si

Dettagli

I legami chimici. (parte seconda) Lezioni d'autore

I legami chimici. (parte seconda) Lezioni d'autore I legami chimici (parte seconda) Lezioni d'autore Introduzione (I) La teoria del legame di Lewis considera gli elettroni di valenza degli atomi che formano legami, ma prescinde totalmente dal fatto che

Dettagli

Le biotecnologie. Sadava et al. Biologia La scienza della vita Zanichelli editore 2010

Le biotecnologie. Sadava et al. Biologia La scienza della vita Zanichelli editore 2010 Le biotecnologie 1 Cosa sono le biotecnologie? Le biotecnologie sono tutte quelle tecniche utilizzate (fin dall antichità) per produrre sostanze specifiche a partire da organismi viventi o da loro derivati.

Dettagli

Legami chimici. Covalente. Legami deboli

Legami chimici. Covalente. Legami deboli Legami chimici Covalente Legami deboli Legame fosfodiesterico Legami deboli Legami idrogeno Interazioni idrofobiche Attrazioni di Van der Waals Legami ionici STRUTTURA TERZIARIA La struttura tridimensionale

Dettagli

CORSO BIOLOGIA MOLECOLARE I. Testi consigliati

CORSO BIOLOGIA MOLECOLARE I. Testi consigliati CORSO BIOLOGIA MOLECOLARE I Dott. Massimo Pancione e.mail massimo.pancione@unisannio.it Obiettivo del corso: Comprendere i meccanismi molecolari dei processi biologici fondamentali, descrivere le tecniche

Dettagli

Biologia Molecolare Corso di Laurea Magistrale in CTF aa corso A- L. Docente: Massimo Gulisano

Biologia Molecolare Corso di Laurea Magistrale in CTF aa corso A- L. Docente: Massimo Gulisano Biologia Molecolare Corso di Laurea Magistrale in CTF aa 2013-2014 corso A- L Docente: Massimo Gulisano m.gulisano@unict.it www.gulisanolab.it Componen' chimici della cellula: Importanza dei legami deboli

Dettagli

Biologia Molecolare Corso di Laurea Magistrale in CTF aa corso A- L

Biologia Molecolare Corso di Laurea Magistrale in CTF aa corso A- L Biologia Molecolare Corso di Laurea Magistrale in CTF aa 2014-2015 corso A- L Docente: Massimo Gulisano Cell 3483391646 Email m.gulisano@unict.it www.gulisanolab.it Componen' chimici della cellula: Importanza

Dettagli

LA TRASCRIZIONE. Dipartimento di Scienze Agronomiche e Genetica Vegetale Agraria Giovanna Attene

LA TRASCRIZIONE. Dipartimento di Scienze Agronomiche e Genetica Vegetale Agraria Giovanna Attene LA TRASCRIZIONE Dipartimento di Scienze Agronomiche e Genetica Vegetale Agraria Giovanna Attene GLI ACIDI RIBONUCLEICI Nelle cellule nucleate la sintesi proteica avviene nel citoplasma, mentre il DNA si

Dettagli

HI-TECH IN SANITA'. MINI-INVASIVITA' 2.0: nuove tecnologie al servizio dell'appropriatezza e della bioetica professionale

HI-TECH IN SANITA'. MINI-INVASIVITA' 2.0: nuove tecnologie al servizio dell'appropriatezza e della bioetica professionale HI-TECH IN SANITA'. MINI-INVASIVITA' 2.0: nuove tecnologie al servizio dell'appropriatezza e della bioetica professionale Analisi dell esoma e la medicina predittiva Domenico Coviello Direttore Medico

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE INDIVIDUALE a. s. 2013/ 14. Elenco moduli Argomenti Strumenti / Testi Letture

PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE INDIVIDUALE a. s. 2013/ 14. Elenco moduli Argomenti Strumenti / Testi Letture Pagina 1 di 6 DISCIPLINA: SCIENZE INTEGRATE : BIOLOGIA INDIRIZZO: ITC classe 2 TU DOCENTE : Paola Leggeri Elenco moduli Argomenti Strumenti / Testi Letture Periodo / ore 1 La chimica della vita L acqua

Dettagli

LA TECNOLOGIA DEL DNA RICOMBINANTE RICHIEDE L USO DI ENZIMI SPECIFICI

LA TECNOLOGIA DEL DNA RICOMBINANTE RICHIEDE L USO DI ENZIMI SPECIFICI LA TECNOLOGIA DEL DNA RICOMBINANTE RICHIEDE L USO DI ENZIMI SPECIFICI La tecnologia del DNA ricombinante è molto complessa dal punto di vista operativo, ma dal punto di vista concettuale si basa su criteri

Dettagli

L ACQUA E LE SUE PROPRIETÀ

L ACQUA E LE SUE PROPRIETÀ L ACQUA E LE SUE PROPRIETÀ L acqua è una sostanza indispensabile per tutte le forme di vita. Ogni molecola di acqua (H2O) è formata da due atomi di idrogeno e un atomo di ossigeno, uniti tramite due legami

Dettagli

Relatrice: dott.ssa Ilaria Pegoretti

Relatrice: dott.ssa Ilaria Pegoretti Relatrice: dott.ssa Ilaria Pegoretti IL LABORATORIO DI BIOLOGIA MOLECOLARE: introduzione alle tecniche e alle loro applicazioni 26 Novembre 2011 Auditorium Presidio Ospedaliero S.Chiara, Trento Scoperta

Dettagli

Lezione 12. Origine degli introni

Lezione 12. Origine degli introni Lezione 12 Origine degli introni Nature Reviews Genetics 2006 Introni di gruppo I batteri, organelli identificati circa 1500 Introni di gruppo II identificati circa 200 Introni con spliceosomi genoma nucleare

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE DEL MATERIALE EREDITARIO. Dipartimento di Scienze Agronomiche e Genetica Vegetale Agraria Giovanna Attene

L ORGANIZZAZIONE DEL MATERIALE EREDITARIO. Dipartimento di Scienze Agronomiche e Genetica Vegetale Agraria Giovanna Attene L ORGANIZZAZIONE DEL MATERIALE EREDITARIO Dipartimento di Scienze Agronomiche e Genetica Vegetale Agraria Giovanna Attene TESSUTO DNA CELLULA NUCLEO CROMOSOMA GENOMA Il genoma è l insieme del materiale

Dettagli

Contenuto di DNA aploide in alcune specie

Contenuto di DNA aploide in alcune specie Contenuto di DNA aploide in alcune specie 1-10 2 kb 10 3 kb 10 4 kb 10 5-10 8 kb Dimensioni del genoma Paradosso del valore C Non c è una correlazione tra la quantità di DNA e la complessità di un organismo

Dettagli

SISTEMI INFORMATIVI E DATABASE

SISTEMI INFORMATIVI E DATABASE SISTEMI INFORMATIVI E DATABASE SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE (S.I.) In una realtà aziendale si distingue: DATO elemento di conoscenza privo di qualsiasi elaborazione; insieme di simboli e caratteri. (274,

Dettagli

I VIRUS. Tutti i virus esistono in due stati: EXTRACELLULARE e INTRACELLULARE. Nel primo caso si parla comnemente di virioni o particelle virali.

I VIRUS. Tutti i virus esistono in due stati: EXTRACELLULARE e INTRACELLULARE. Nel primo caso si parla comnemente di virioni o particelle virali. I VIRUS Un virus è definito come materiale nucleico (DNA o RNA) organizzato in una struttura di rivestimento proteico. Il materiale nucleico del virus contiene l informazione necessaria alla sua replicazione

Dettagli

METODI DI BASE PER L ANALISI DEGLI ACIDI NUCLEICI

METODI DI BASE PER L ANALISI DEGLI ACIDI NUCLEICI METODI DI BASE PER L ANALISI DEGLI ACIDI NUCLEICI SPETTRI UV E QUANTIZZAZIONE SPETTROFOTOMETRICA DEGLI ACIDI NUCLEICI FIGURA 7.6A METODOLOGIA BIOCHIMICA (WILSON) a a = a 1 Assorbimento = a b a 1 b FIGURA

Dettagli

Classe prima. Classe seconda

Classe prima. Classe seconda LICEO SCIENTIFICO (INDIRIZZO ORDINARIO) CURRICULO DI SCIENZE Classe prima Conoscere le grandezze e le unità di misura del S.I.; il metodo scientifico e le sue fasi applicative ; Conoscere la Terra nello

Dettagli

Sintesi Sequenziale Sincrona Sintesi Comportamentale di reti Sequenziali Sincrone

Sintesi Sequenziale Sincrona Sintesi Comportamentale di reti Sequenziali Sincrone Sintesi Sequenziale Sincrona Sintesi Comportamentale di reti Sequenziali Sincrone Il problema dell assegnamento degli stati versione del 9/1/03 Sintesi: Assegnamento degli stati La riduzione del numero

Dettagli

LA TRASCRIZIONE. Titolo modulo: Biologia applicata alla ricerca Biomedica. Materiale Didattico. Docente:

LA TRASCRIZIONE. Titolo modulo: Biologia applicata alla ricerca Biomedica. Materiale Didattico. Docente: Materiale Didattico Titolo modulo: Biologia applicata alla ricerca Biomedica LA TRASCRIZIONE Docente: FLUSSI DI INFORMAZIONE ATTRAVERSO LA CELLULA 1. Accessibilità del genoma 2. Assemblaggio del complesso

Dettagli

AMMINOACIDI E PROTEINE

AMMINOACIDI E PROTEINE AMMINOACIDI E PROTEINE 1 AMMINOACIDI Gli amminoacidi sono composti organici composti da atomi di carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto e in alcuni casi anche da altri elementi come lo zolfo. Gli amminoacidi

Dettagli

KIT Le forme invisibili La cristallizzazione del lisozima

KIT Le forme invisibili La cristallizzazione del lisozima KIT Le forme invisibili La cristallizzazione del lisozima MATERIALE NEL KIT - 3 provette da 1,5 ml contenenti la proteina del lisozima purificata (da conservare in freezer) - 6 piastre multiwell - una

Dettagli

PROGETTO SCUOLA. Proposte per gli insegnanti

PROGETTO SCUOLA. Proposte per gli insegnanti PROGETTO SCUOLA Proposte per gli insegnanti Corsi di aggiornamento della durata di un mese (un giorno a settimana per cinque settimane) con lezioni teoriche di Genetica formale, Genetica e biologia dello

Dettagli

Nel 1997 un gruppo di ricercatori dell Università di Monaco, guidato. Genomi e genomica DOMANDE CHIAVE

Nel 1997 un gruppo di ricercatori dell Università di Monaco, guidato. Genomi e genomica DOMANDE CHIAVE Genomi e genomica 14 DOMANDE CHIAVE Nel 1997 un gruppo di ricercatori dell Università di Monaco, guidato da Svante Pääbo, è riuscito a realizzare il sequenziamento di una regione di 379 bp di DNA mitocondriale

Dettagli

Modelli e Metodi per la Simulazione (MMS)

Modelli e Metodi per la Simulazione (MMS) Modelli e Metodi per la Simulazione (MMS) adacher@dia.uniroma3.it Programma La simulazione ad eventi discreti, è una metodologia fondamentale per la valutazione delle prestazioni di sistemi complessi (di

Dettagli

A COSA SERVE il CLONAGGIO del DNA?? COME FUNZIONA il CLONAGGIO del DNA? COME FUNZIONA il CLONAGGIO del DNA?

A COSA SERVE il CLONAGGIO del DNA?? COME FUNZIONA il CLONAGGIO del DNA? COME FUNZIONA il CLONAGGIO del DNA? A COSA SERVE il CLONAGGIO del DNA?? CREARE COPIE IDENTICHE (= CLONI) DI UN FRAMMENTO DI DNA DIFFERENZE con la PCR: è una reazione in vivo sfrutta l apparato di replicazione del DNA della cellula ospite

Dettagli

Informatica e Bioinformatica: Basi di Dati

Informatica e Bioinformatica: Basi di Dati Informatica e Bioinformatica: Date TBD Bioinformatica I costi di sequenziamento e di hardware descrescono vertiginosamente si hanno a disposizione sempre più dati e hardware sempre più potente e meno costoso...

Dettagli

Anno scolastico 2014/2015

Anno scolastico 2014/2015 LICEO SCIENTIFICO STATALE GALILEO GALILEI PROGRAMMA SVOLTO Classi: 1 E/1 F Materia: Scienze naturali MODULO I: Geografia astronomica UD 1: il sistema solare: il sole, i pianeti, asteroidi, comete, meteore,

Dettagli

Il flusso e la regolazione dell informazione genica. Lezione nr. 8 Psicobiologia

Il flusso e la regolazione dell informazione genica. Lezione nr. 8 Psicobiologia Il flusso e la regolazione dell informazione genica Lezione nr. 8 Psicobiologia L informazione che viene trascritta non riguarda tutto il DNA ma solo delle particolari sequenze definite GENI. Tipologie

Dettagli

Metodologie citogenetiche. Metodologie molecolari. Formulare la domanda Utilizzare la metodica appropriata

Metodologie citogenetiche. Metodologie molecolari. Formulare la domanda Utilizzare la metodica appropriata In base al potere di risoluzione della tecnica Metodologie citogenetiche Metodologie molecolari Formulare la domanda Utilizzare la metodica appropriata 1 DNA RNA PROTEINE DNA Cromosomi (cariotipo, FISH,

Dettagli

1 modulo didattico - Impatto clinico delle malattie genetiche e

1 modulo didattico - Impatto clinico delle malattie genetiche e 1 modulo didattico - Impatto clinico delle malattie genetiche e fondamenti di genetica GENETICA MEDICA OBBIETTIVI FORMATIVI Conoscere le basi cellulari e molecolari dell eredità Conoscere le basi genetiche

Dettagli

Bioinformatica. Marin Vargas, Sergio Paul

Bioinformatica. Marin Vargas, Sergio Paul Bioinformatica Marin Vargas, Sergio Paul 2013 Wikipedia: La bioinformatica è una disciplina scientifica dedicata alla risoluzione di problemi biologici a livello molecolare con metodi informatici. La bioinformatica

Dettagli

L Era Genomica. Da: Binnewies et et al. (Funct. Integr. Genomics 6: , 2006)

L Era Genomica. Da: Binnewies et et al. (Funct. Integr. Genomics 6: , 2006) L Era Genomica Il 1995, data della pubblicazione del primo genoma procariotico (Haemophilus influenzae) segna l inizio dell era genomica. A partire da quella data molti altri genomi procariotici ed eucariotici

Dettagli

Marcatori molecolari per l analisi genica, genetica e genomica

Marcatori molecolari per l analisi genica, genetica e genomica Marcatori molecolari per l analisi genica, genetica e genomica (RFLP e PCR-derivati, inclusi SSR e SNP) DNA fingerprinting DNA genotyping DNA haplotyping cp/mtdna barcoding MG/QTL mapping MAS breeding

Dettagli

Escherichia coli. Applicazioni biotecnologie con microrganismi procarioti. Una delle speci batteriche più biotecnologica è senza dubbio

Escherichia coli. Applicazioni biotecnologie con microrganismi procarioti. Una delle speci batteriche più biotecnologica è senza dubbio Applicazioni biotecnologie con microrganismi procarioti Escherichia coli, Bacillus subtilis con altri batteri appartenenti ai generi Pseudomonas, Rhizobium, Lactobacillus possono essere usati: - piani

Dettagli

Costruzione di mappe geniche. Ancora a proposito di leggi (quelle di Mendel) con molte eccezioni.

Costruzione di mappe geniche. Ancora a proposito di leggi (quelle di Mendel) con molte eccezioni. Costruzione di mappe geniche Ancora a proposito di leggi (quelle di Mendel) con molte eccezioni. Rapporto fenotipico tra diibridi Mendel AaBb x AaBb A-B- 9 A-bb 3 aab- 3 aabb 1 Frequenza dei gameti: 1:1:1:1

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO STATALE GALILEO GALILEI Siena

LICEO SCIENTIFICO STATALE GALILEO GALILEI Siena LICEO SCIENTIFICO STATALE GALILEO GALILEI Siena Docente: Francesco Parigi Classe: 2 D Materia: Scienze naturali Origine e storia della biologia. Il metodo scientifico. Caratteristiche degli esseri viventi.

Dettagli

LA CHIMICA DELLA VITA

LA CHIMICA DELLA VITA LA CHIMICA DELLA VITA L elemento presente in tutte le molecole caratteristiche degli esseri viventi è IL CARBONIO Il carbonio ha numero atomico 6 (Z=6). Ha valenza 4: ai suoi atomi mancano 4 elettroni

Dettagli

CHIMICA ORGANICA I - laboratorio AA 2009/10

CHIMICA ORGANICA I - laboratorio AA 2009/10 CIMICA ORGANICA I - laboratorio AA 2009/10 Esperienza 1 Costtrruziione dii MODELLII MOLECOLARII La conoscenza della struttura tridimensionale delle molecole è un elemento chiave per la comprensione delle

Dettagli

La chimica della vita: i composti organici. CARBOIDRATI LIPIDI PROTEINE ACIDI NUCLEICI (DNA, RNA)

La chimica della vita: i composti organici. CARBOIDRATI LIPIDI PROTEINE ACIDI NUCLEICI (DNA, RNA) La chimica della vita: i composti organici. CARBOIDRATI LIPIDI PROTEINE ACIDI NUCLEICI (DNA, RNA) L atomo del carbonio (C).. C. Atomo tetravalente. C C C C Gli idrocarburi I legami del carbonio 109.5 gradi

Dettagli

Istituto di Istruzione Secondaria Superiore Statale «Via Silvestri 301»

Istituto di Istruzione Secondaria Superiore Statale «Via Silvestri 301» Istituto di Istruzione Secondaria Superiore Statale «Via Silvestri 301» Plesso «ALESSANDRO«VOLTA» Programma di SCIENZE NATURALI Classe 3 a L Indirizzo LICEO DELLE SCIENZE APPLICATE Anno Scolastico 2015-2016

Dettagli

Immagini e concetti della biologia

Immagini e concetti della biologia Sylvia S. Mader Immagini e concetti della biologia 2 A3 Le molecole biologiche 3 Il carbonio è l elemento di base delle biomolecole Una cellula batterica può contenere fino a 5000 tipi diversi di composti

Dettagli

Teoria e tecniche dei test

Teoria e tecniche dei test Teoria e tecniche dei test Lezione 9 LA STANDARDIZZAZIONE DEI TEST. IL PROCESSO DI TARATURA: IL CAMPIONAMENTO. Costruire delle norme di riferimento per un test comporta delle ipotesi di fondo che è necessario

Dettagli

BIOINFORMATICA PER LA BIOLOGIA STRUTTURALE

BIOINFORMATICA PER LA BIOLOGIA STRUTTURALE BIOINFORMATICA PER LA BIOLOGIA STRUTTURALE Predizione di struttura secondaria La predizione di struttura secondaria è trattata nel corso base "Informatica e Bioinformatica" per la laurea triennale di primo

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO STATALE R. CACCIOPPOLI ANNO SCOLASTICO 2012/13 CLASSE III G PROGRAMMA DI SCIENZE PROF.SSA ANGELOZZI ROBERTA CHIMICA

LICEO SCIENTIFICO STATALE R. CACCIOPPOLI ANNO SCOLASTICO 2012/13 CLASSE III G PROGRAMMA DI SCIENZE PROF.SSA ANGELOZZI ROBERTA CHIMICA LICEO SCIENTIFICO STATALE R. CACCIOPPOLI ANNO SCOLASTICO 2012/13 CLASSE III G PROGRAMMA DI SCIENZE PROF.SSA ANGELOZZI ROBERTA CHIMICA Misure e grandezze: Il Sistema Internazionale di unità di misura Grandezze

Dettagli

La possibilita di conoscere i geni deriva dalla capacita di manipolarli:

La possibilita di conoscere i geni deriva dalla capacita di manipolarli: La possibilita di conoscere i geni deriva dalla capacita di manipolarli: -isolare un gene (enzimi di restrizione) -clonaggio (amplificazione) vettori -sequenziamento -funzione Il gene o la sequenza

Dettagli

PIANO CARTESIANO e RETTE classi 2 A/D 2009/2010

PIANO CARTESIANO e RETTE classi 2 A/D 2009/2010 PIANO CARTESIANO e RETTE classi 2 A/D 2009/2010 1) PIANO CARTESIANO serve per indicare, identificare, chiamare... ogni PUNTO del piano (ente geometrico) con una coppia di valori numerici (detti COORDINATE).

Dettagli

Z-score. lo Z-score è definito come: Z-score = (opt query - M random)/ deviazione standard random

Z-score. lo Z-score è definito come: Z-score = (opt query - M random)/ deviazione standard random Z-score lo Z-score è definito come: Z-score = (opt query - M random)/ deviazione standard random è una misura di quanto il valore di opt si discosta dalla deviazione standard media. indica di quante dev.

Dettagli

Trascrizione negli eucarioti

Trascrizione negli eucarioti Trascrizione negli eucarioti TRASCRIZIONE EUCARIOTI Fattori di trascrizione fattori basali, attivatori (costitutivi, non costitutivi), co-attivatori, repressori Enhancer Promotore 100bp 200bp Enhancer:

Dettagli

Info per il futuro. Erasmus a Parigi: Master giornalismo: RIS check giornata su

Info per il futuro. Erasmus a Parigi:  Master giornalismo:  RIS check giornata su Info per il futuro Erasmus a Parigi: www.saggiolab.it Master giornalismo: www.mastersgp.it RIS check giornata su www.mastersgp.it Organizzazione corso Lezioni Esercitazioni bonus (17/12, 19/12, 7/1, 9/1,

Dettagli

Esempi di programmazione di moduli e unità didattiche

Esempi di programmazione di moduli e unità didattiche 1 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II SCUOLA INTERUNIVERSITARIA CAMPANA DI SPECIALIZZAZIONE ALL INSEGNAMENTO A.N.I.S.N. ASSOCIAZIONE NAZIONALE INSEGNANTI SCIENZE NATURALI SEZIONE CAMPANIA di moduli

Dettagli

La Funzione di Patterson A.A Marco Nardini Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Università di Milano

La Funzione di Patterson A.A Marco Nardini Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Università di Milano A.A. 2009-2010 Marco Nardini Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Università di Milano La Funzione di Patterson Sviluppo in serie di Fourier svolto con i quadrati dei moduli dei fattori

Dettagli

Localizzazione di una esplosione

Localizzazione di una esplosione XXIII Ciclo di Dottorato in Geofisica Università di Bologna Corso di: Il problema inverso in sismologia Prof. Morelli Localizzazione di una esplosione Paola Baccheschi & Pamela Roselli 1 INTRODUZIONE Problema

Dettagli