COMUNE DI CITTIGLIO Via Provinciale Cittiglio (VA) TEL FAX

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1 COMUNE DI CITTIGLIO Via Provinciale Cittiglio (VA) TEL FAX MAPPATURA DELLE OPERE SOGGETTE A CANONE SUL RETICOLO IDRICO MINORE DEL COMUNE DI CITTIGLIO - RELAZIONE PRELIMINARE - Num. Rif. Lavoro N. copie consegnate Data Redatto Revisionato Approvato rev00 Ing. D. Spartà Dr. Geol. A. Uggeri Dr. Geol. A. Uggeri rev01 rev02 Gruppo di lavoro Nome file M.Barile, N. Dal Sasso _comune cittiglio-canoni - preliminare Via Lungolago di Calcinate, Varese - P.IVA : Tel Fax idrogea@idrogea.com idrogea@pec.it

2 SOMMARIO 1 PREMESSA ED OBIETTIVI INQUADRAMENTO RETICOLO IDROGRAFICO QUADRO NORMATIVO MODALITA OPERATIVE Basi cartografiche e studi pregressi Opere soggette a canone Attività di campo Implementazione database in formato.xls Implementazione sistema informativo geografico (GIS) Individuazione dati catastali e proprietari Individuazione proprietari Verifica e post-correzione dei dati RISULTATI PRELIMINARI RESTITUZIONE DATI CALCOLO DEI CANONI CONCLUSIONI Tabelle (nel testo) Tabella 1 Reticolo idrico principale, Comune Tabella 2 Reticolo idrico minore, Comune Tabella 3 - Elenco dei manufatti soggetti a canone Tabella 4 Numero opere soggette a canone individuate Tabella 5 - Elenco e descrizione dei canoni Tavole (fuori testo) Tavola 1 Reticolo idrico Cittiglio - Scala 1:5000 Tavola 2 Ubicazione elementi fonte di canone, t.valfareda - Scala 1:1000 Tavola 3 Ubicazione elementi fonte di canone, t.vallone - Scala 1:1000 Tavola 4 Ubicazione elementi fonte di canone, t.boito - Scala 1:1000 Tavola 5 Ubicazione elementi fonte di canone, t.san Giulio - Scala 1: Allegati (fuori testo) Allegato 1 Allegato 2 Database elementi Schede monografiche opere soggette a canone Pag. 2 di 29

3 1 PREMESSA ED OBIETTIVI Il Comune ha conferito ad Idrogea Servizi S.r.l. l incarico di realizzare un sistema informativo relativo alle opere soggette a canone presenti lungo il reticolo idrografico del Comune. Il lavoro di mappatura è finalizzato a definire i canoni di polizia idraulica ed i soggetti tenuti al pagamento degli stessi per opere che insistono sul reticolo idrico minore del Comune, ai sensi della D.G.R. 25 gennaio 2002 n.7/7868 e successive modifiche ed aggiornamenti. Il sistema informativo implementato a seguito della fase di rilevamento costituisce il necessario strumento per l avvio delle procedure di riscossione dei canoni di polizia idraulica, per l identificazione delle opere da regolarizzare, nonché per la pianificazione degli interventi futuri finalizzati alla riduzione del rischio idraulico e alla rinaturalizzazione delle aste torrentizie. Nella presente relazione preliminare vengono riportati il quadro normativo di riferimento, l elenco dei corsi d acqua appartenenti al reticolo idrico minore, forniti i database in formato Excel, le schede monografiche relative agli elementi rilevati (.doc), la cartografia relativa agli elementi fonte di canone in formato Shapefile. Pag. 3 di 29

4 2 INQUADRAMENTO RETICOLO IDROGRAFICO L idrografia del territorio è caratterizzata da un asta torrentizia principale che scorre lungo il fondovalle della Valcuvia con andamento E - W (Torrente Boesio), da quattro tributari destri (Torrente S. Giulio, Torrente Valmaggiore, Torrente Vallone e Torrente Valfareda) e uno sinistro (Torrente Boito), vedi Figura 1. I corsi d'acqua sono suddivisi tra reticolo principale e reticolo minore. Il reticolo principale, in base all'elenco dell'allegato A della D.G.R. 31 ottobre 2014 n. X/2591 Riordino dei reticoli idrici di Regione Lombardia e revisione dei canoni di polizia idraulica, è rappresentato da: - Torrente Boesio (VA020), - Torrente San Giulio (VA021), - Rio Val maggiore (VA089). In Tabella 1 sono indicati i comuni attraversati da questi corsi d acqua, e viene riportata indicazione del tratto classificato come principale e della foce (o sbocco). Tabella 1 Reticolo idrico principale, Comune Numero d'ordine nome Sigla Tratto classificato come principale Foce o sbocco Comuni attraversati N. iscrizione elenchi acque pubbliche 1 Torrente San Giulio VA021 Dallo sbocco fino alla confluenza dei due rami in cui si divide a quota 605 m slm Boesio Cittiglio 170/C 4 29 Rio Valmaggiore Torrente Boesio VA089 VA020 Dallo sbocco alla confluenza dei due rami in cui si divide dallo sbocco alla confluenza con il Canale Nuovo Boesio Brenta, Cittiglio 171/C Lago Maggiore Azzio, Brenta, Casalzuigno, Cittiglio, Cuveglio, Cuvio, Gemonio, Laveno- Mombello 169/C Per l'individuazione e la denominazione del reticolo idrico minore si è fatto riferimento allo studio di Determinazione del reticolo idrico minore affidato dalla Comunità Montana della Valcuvia ad un'associazione temporanea di professionisti (Carimati, Zaro, Bai e Nicoloso). Il lavoro, redatto nel 2007 e parzialmente integrato e modificato nel giugno 2008, è stato approvato dalla Regione in data 21/12/2012 con protocollo numero AE Questo studio ha individuato il Reticolo Idrico Minore di competenza comunale per differenza rispetto ai corsi d acqua facenti parte del Reticolo Idrico Principale, del Reticolo Idrico di competenza dei Consorzi di Bonifica e ai corsi d acqua privati. Dal citato studio sono quindi stati individuati 6 torrenti dotati di idronimo riportati in Tabella 2 e localizzabili in Figura 1. Si sottolinea che la cartografia utilizzata per il presente studio risulta differente e più aggiornata rispetto a quella utilizzata per la determinazione del reticolo idrico minore. Pag. 4 di 29

5 Tabella 2 Reticolo idrico minore, Comune Numero d'ordine nome 1 T. San Giulio Percorso appartenente al reticolo minore dalle sorgenti alla confluenza dei due rami in cui si divide a quota 605 m slm Foce o sbocco Comuni attravers ati Lunghezza asta appartenente al reticolo minore (km) Boesio Cittiglio T. Valfareda tutto il corso Boesio Cittiglio T. Vallone tutto il corso Boesio Cittiglio Rio Valmaggiore dalle sorgenti alla confluenza dei due rami in cui si divide Boesio 46 Rio Boito tutto il corso Boesio 47 Riale Fontanella Brenta, Cittiglio Caravate, Cittiglio tutto il corso Boesio Cittiglio 1.9 Oltre a questi sono presenti altri corsi d acqua aventi minore rilevanza idrografica. Nei tracciati del reticolo minore è indicato un canale che scorreva parallelo al t. Boesio, probabilmente in derivazione dal Rio Boito. Durante i sopralluoghi effettuati non sono state rilevate valenze idrauliche del canale stesso, che risulta probabilmente dismesso. I torrenti costituenti il reticolo idrico minore del Comune sono prevalentemente a carattere temporaneo, con circolazione idrica irregolare e strettamente dipendente dalla durata e dall intensità degli eventi meteorici; alcuni si attivano solo a seguito di precipitazioni eccezionalmente intense. Le piene, dati i bassi tempi di corrivazione, sono intense e di breve durata. Pag. 5 di 29

6 Figura 1 Reticolo idrico Pag. 6 di 29

7 La numerazione dei torrenti, indicata in Figura 1, deriva dallo studio sul reticolo idrico minore della Comunità Montana precedentemente citato. A causa delle notevoli ramificazioni sul t. San Giulio, per questioni di semplicità, sono stati identificati 9 tratti secondari, affluenti del ramo principale; questi sono stati nominati in modo progressivo, così come riportato in Figura 2. Figura 2 Numerazione rami secondari t. San Giulio Pag. 7 di 29

8 3 QUADRO NORMATIVO Il quadro normativo di riferimento è così composto: R.D. 523/1904, che riporta le norme fondamentali per la regolamentazione delle attività di polizia idraulica, le attività vietate e quelle consentite previa autorizzazione. D.M. 20 agosto 1912, in cui sono approvate le norme per la preparazione dei progetti di lavori di sistemazione idraulico-forestale nei bacini montani. Delibera del Comitato Interministeriale Ambiente del Cap. I Art. 2, in cui si definiscono corsi d acqua sia i corsi d acqua naturali (fiumi, torrenti, rii, ecc.) che quelli artificiali (come i canali irrigui, industriali, navigabili, reti di scolo, ecc.), fatta però esclusione dei canali appositamente costruiti per lo smaltimento di liquami e di acque reflue industriali. Il concetto di acqua pubblica è stato rivisto ed ampliato con la L.N. 36/1994 (Legge Galli), dove l art. 1 estende il concetto di pubblicità a tutte le acque superficiali e sotterranee, escluse le acque piovane non ancora convogliate in un corso d acqua. Tutte le acque costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà. Delibera di Consiglio Regionale n. 116 del 21/1/2004: Piano stralcio di Bacino per L assetto Idrogeologico dei bacini (PAI) approvato con delibera regionale n.116 del 21/1/2004. Delibera di Giunta Provinciale n. 189/2003, contenente i termini dei procedimenti amministrativi per le concessioni in materia di utilizzo di suoli del Demanio idrico e loro pertinenze. Decreto Lgs. n. 152/ Art.67, contenente le Norme di Attuazione del Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI). La L.R. 1/2000 (in attuazione del D. Lgs. 112/1998 di conferimento di funzioni e compiti amministrativi dallo Stato alle Regioni e agli Enti Locali) ha definito l obbligo per la Regione di individuare il reticolo principale sul quale manterrà le prerogative di legislazione e polizia idraulica, delegando ai Comuni la gestione del reticolo idrico minore. I criteri per la definizione del reticolo principale e conseguentemente di quello minore sono stati fissati dalla DGR. n del 22/12/1999 e dai successivi aggiornamenti (D.G.R. n. 7/7868 del 25/01/2002, D.G.R. 8743/02, D.G.R. n. X/2591 del 31/10/2014). Quest ultima delibera fornisce i criteri per la definizione del reticolo minore (Allegato A), regolamenta i compiti di pulizia idraulica (Allegato B), stabilisce i Canoni (Allegato C), e fornisce l elenco dei canali gestiti dai Consorzi di Bonifica (Allegato D). La Delibera di Giunta di Gennaio 2002 è stata successivamente modificata in alcuni punti dalla D.G.R. n. 7/13950 del 01/08/2003 (pubblicata nel 2 Supplemento Straordinario d el Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n.35 del 28/08/2003) per quanto concerne l individuazione dei corsi d acqua principali (Allegato A), alcuni criteri per l esercizio della polizia idraulica (punti 2, 3, 4 e 5 dell Allegato B) ed i valori dei canoni (Allegato C). Tale norma prevede che i comuni e le Comunità Montane definiscano il reticolo idrico minore entro il 31 Dicembre I Comuni o le Comunità Montane in base alla D.G.R. 21/1/2002 commissionano la stesura del rapporto a professionisti i quali producono una relazione tecnica. La relazione tecnica contiene i rilievi geomorfologici effettuati, le fonti di canone individuate, la manutenzione necessaria, le fasce di rispetto e la definizione delle attività vietate o soggette ad autorizzazione Comunale. Ulteriori aggiornamenti sono rappresentati dalla D.G.R. 5324/2007, dalla D.G.R. 5774/2007, D.d.g. 3 agosto n «Linee guida di polizia idraulica», dal D.G.R. Pag. 8 di 29

9 1 ottobre n. 8/8127, contenente le modifiche del reticolo idrico principale determinato con la d.g.r. 7868/2002, la d.g.r. 28 ottobre 2009, n «Nuovi canoni regionali di polizia idraulica in applicazione dell art. 6 comma 5 della l.r. 10/2009» e la DGR n. 9/713 del 26 ottobre 2010(e relativa modifica D.g.r. n. IX/2362 del 13 ottobre 2011), nella quale sono previste modifiche e riduzioni degli importi relativi ai canoni, la DGR 9/2762 del 22 dicembre 2011 e la D.G.R del 25 ottobre 2012, contenente modifiche del reticolo idrico principale ed una semplificazione relativa a categorie di opere ed importi dei canoni di polizia idraulica e la D.G.R. 883 del 31 ottobre 2013 nella quale sono previste ulteriori semplificazioni relative alle categorie di opere ed importi di canoni. Nel presente elaborato si farà riferimento alla nuova D.G.R del 31 ottobre 2014 "Riordino dei reticoli idrici di Regione Lombardia e revisione canoni", che sostituisce la precedente D.G.R. n. 883 del 31 ottobre Il provvedimento integra la D.G.R del 15 dicembre 2010 relativa al Reticolo Idrico di competenza dell'agenzia Interregionale per il fiume Po; prosegue nell'attività di semplificazione della materia della Polizia Idraulica e lascia sostanzialmente invariati i canoni. Il nuovo provvedimento inoltre contempla modifiche a tutti gli allegati nel seguente modo: Allegato A - Elenco corsi d'acqua appartenenti al reticolo principale (Numerazione Invariata) Nell'allegato A sono stati aggiunti/eliminati alcuni corsi d acqua e apportate altre modifiche alle numerazioni degli elenchi delle acque pubbliche. Allegato B - Elenco corsi d'acqua di competenza dell'agenzia Interregionale per il fiume Po Il nuovo allegato riporta l'elenco dei corsi d'acqua di competenza di AIPo come da d.g.r. 1001/2010 integrato con i corsi d'acqua Seveso e Terrò Certesa. Allegato C - Elenco corsi d'acqua gestiti dai Consorzi di Bonifica L'elenco dei corsi d'acqua di competenza dei Consorzi di Bonifica è stato modificato e integrato in base agli accordi intercorsi con i consorzi stessi. Allegato D - Criteri di individuazione dei reticoli idrici minori di competenza comunale (Ex Allegato B) Modifica la procedura di presentazione da parte dei comuni dei documenti che compongono lo studio del reticolo minore da effettuarsi mediante il nuovo applicativo RIMWEB. Allegato E - Linee guida di Polizia Idraulica inseriti i termini di pagamento dei ratei mensili in caso di revoca; modificato da 300,00 a 1.500,00 l'importo del canone (comprensivo di imposta ove dovuta) oltre il quale è necessario costituire una cauzione a garanzia degli obblighi derivanti; aggiornati i riferimenti normativi. Allegato F - Canoni regionali di Polizia Idraulica (Ex Allegato C) modificate le specifiche relative alle modalità di applicazione dell'imposta regionale per le coperture e introdotta una differente applicazione della stessa per i ponti sui grandi fiumi di dimensione superiore a mq.; modificate le specifiche sui parametri correttivi per il calcolo del canone per gli scarichi in funzione del rispetto dei parametri del PTUA; eliminata la multi titolarità per l'utilizzo delle rampe e inserita la gratuità sui canoni di rampe e transiti arginali per gli operatori agricoli; modificate le norme per il rilascio di nulla osta a titolo gratuito di taglio piante sugli argini e gli alvei attivi. Allegato G - Modelli documenti (disciplinari, decreti e convenzioni) (Ex Allegato F) modificato il modello di decreto; modificato il modello di convenzione per inserire le verifiche dell'adeguatezza delle opere da concessionare al regime idraulico delle Pag. 9 di 29

10 acque; eliminato il modello per le domanda cartacea, inserite le indicazioni di quanto richiesto dal software SIPIUI per l'inoltro delle domande e l'elenco dei documenti richiesti. 4 MODALITA OPERATIVE Nel presente capitolo vengono prese in esame le diverse fasi nelle quali è stato articolato il lavoro, suddiviso in due fasi. La fase preliminare, descritta nella presente relazione, ha previsto: Acquisizione della cartografia di base comunale, su supporto informatico georeferenziato (shape files); Raccolta dati del Piano Urbano Generale dei Servizi del Sottosuolo (PUGSS), contenente i tracciati di reti elettriche, telefoniche, distribuzione del gas, acquedotti e fognature; Identificazione dei corsi d acqua indicati come appartenenti al Reticolo Minore, così come individuati dallo studio pregresso di Determinazione del reticolo idrico minore effettuato dalla Comunità Montana della Valcuvia; Individuazione delle opere soggette a canone secondo la normativa vigente; Realizzazione di schede monografiche e documentazione fotografica per ciascun elemento individuato tramite rilievi di campo; Digitalizzazione dei dati e realizzazione di cartografia in ambiente GIS indicante l ubicazione e la tipologia degli elementi censiti; Compilazione database in formato excel; Sovrapposizione catastale ed individuazione delle particelle sulle quali insistono gli elementi rilevati; La fase definitiva prevederà invece: Individuazione dei proprietari delle opere fonte di canone in funzione delle visure catastali e delle indicazioni dei rispettivi Uffici Tecnici Comunali; Individuazione degli indirizzi di residenza dei proprietari tramite collaborazione di Uffici Anagrafe ed Uffici Tributi; Preparazione ed invio comunicazioni ai privati cittadini ed all ente gestore delle reti elettriche per la verifica delle informazioni raccolte; Analisi dei reclami ed esecuzione sopralluoghi di verifica e in collaborazione con l U.T. per la verifica dei punti critici; Aggiornamento e post-correzione del database; Calcolo dei canoni di polizia idraulica secondo la normativa vigente (Allegato F, D.G.R. n.x/2591 del 31/10/2014); Definitiva implementazione del sistema informativo e creazione di cartografia in formato ESRI Shape file. Pag. 10 di 29

11 4.1 Basi cartografiche e studi pregressi Per la redazione del presente elaborato è stata utilizzata come base cartografica la Carta Aerofotogrammetrica comunale in formato shape file fornita dal Comune. Per i tracciati relativi ai corsi d acqua si è fatto riferimento al precedente studio per la Determinazione del Reticolo Idrico Minore, affidato dalla Comunità Montana della Valcuvia ad un'associazione temporanea di professionisti (Carimati, Zaro, Bai e Nicoloso), approvato dalla L.R. S.T.E.R. di Varese in data 21/12/2012 con protocollo numero AE Opere soggette a canone I canoni regionali di polizia idraulica sono dovuti per le opere in concessione ed autorizzazione ai fini idraulici e, nella lista più aggiornata, sono individuati nell Allegato F della D.G.R. n. X/2591 del 31/10/2014. Secondo quanto previsto dalla normativa l applicazione dei canoni è prevista per tutti i corsi d acqua appartenenti al reticolo idrico minore, anche se non ancora demanializzati. I manufatti individuati e mappati sono stati classificati in funzione delle categorie elencate nella seguente tabella, secondo quanto specificato dalla normativa vigente. Tabella 3 - Elenco dei manufatti soggetti a canone CATEGORIE OPERE SOGGETTE A CANONE A Attraversamenti, parallelismi e percorrenze in aree demaniali Attraversamenti, parallelismi o percorrenze di linee elettriche con tensione sino a volts e A.1 linee tecnologiche con cavo e/o in tubazioni con diametro esterno fino a 300 mm, piccole teleferiche e palorci per trasporto materiali, nonché recinzioni, ringhiere, parapetti o similari lungo gli argini. Attraversamenti, parallelismi o percorrenze di linee elettriche con tensione superiore a volts, linea tecnologica con tubazioni con diametro esterno superiore a 300 mm, seggiovie, funivie e A.2 cabinovie per trasporto di persone. In questa tipologia rientrano anche le tubazioni di qualsiasi diametro sostenute da manufatti reticolari. C Copertura d alveo, passerelle, ponti e sottopassi C.1 Ponte di collegamento a fondi interclusi. C.2 Passerelle ponti tombinature sottopassi. S Scarichi S.1 Acque meteoriche e scarichi di fognature privati residenziali. S.2 Tutti gli altri scarichi: acque fognarie, acque meteoriche non residenziali, acque fognarie provenienti da depuratori e scarichi da attività agricola, industriale, commerciale, ecc. S.3 Scaricatori di troppo pieno delle reti fognarie urbane. T Transiti arginali, rampe di collegamento e guadi T.1 Singole autorizzazioni di transito. T.2 Uso viabilistico (solo enti pubblici). T.3 Transito per fruizione turistica (solo per enti pubblici). T.4 Rampe di collegamento agli argini dei corsi d'acqua. T.5 Guadi e Rampe di collegamento agli argini dei corsi d'acqua carrabile. O Occupazione di aree demaniali O.1.1 Occupazione per uso agricolo e/o venatorio, sfalcio erba e taglio piante nelle aree demaniali. O.1.2 Pioppeti e colture legnose pluriennali. Pag. 11 di 29

12 O.2 Occupazione di area demaniale ad uso non agricolo con sistemazione a verde. O.3.1 O.3.2 O.3.3 O.3.4 Occupazione di area demaniale ad uso non agricolo di estensione da 1 a 250 mq. Occupazione di area demaniale ad uso non agricolo di estensione da 251 a mq. Occupazione di area demaniale ad uso non agricolo di estensione da a mq. Occupazione di area demaniale ad uso non agricolo di estensione superiore a mq. O.4 Occupazione di area ai fini del ripristino, recupero e riqualificazione ambientale in aree demaniali, aree protette (rif. Art. 41, comma 3, d. lgs 11 maggio 1999, n. 152 e successive modificazioni) ed aree di espansione controllata per la laminazione delle piene. O.5 Cartelli di indicazione fino a 1 mq. O.6 Difese spondali, muri o scogliere, posizionate al limite dell'area demaniale senza riduzione della sezione di deflusso. O.7 Qualunque opera di occupazione delle aree del demanio idrico afferenti una concessione di derivazione di acqua. 4.3 Attività di campo L attività di campo, che ha previsto il censimento delle opere soggette a canone presenti lungo il reticolo idrico minore del comune, si è svolta nel periodo compreso tra febbraio e giugno Durante le attività di rilievo sono stati eseguiti sopralluoghi mirati di tutti i torrenti appartenenti al reticolo idrico minore, individuati così come descritto al capitolo 2; si rimanda alla Tabella 2 per l elenco dei corsi d acqua. Per ogni elemento rilevato è stata compilata una scheda monografica (Allegato 2) nella quale sono state riportate le principali caratteristiche tecniche del manufatto (tipologia, dimensioni, materiale), la posizione rispetto all alveo e la relativa documentazione fotografica, come illustrato in Figura 3. L attribuzione degli attraversamenti di tubazioni e cavi elettrici alle diverse categorie previste dalla normativa è stata realizzata previa consultazione dei tracciati relativi alle diverse reti, indicate nel P.U.G.S.S. (Piano Urbano Generale dei Servizi del Sottosuolo) fornito dall ufficio tecnico comunale. La sovrapposizione cartografica con i tracciati del P.U.G.S.S. (Figura 4) ha permesso inoltre di individuare anche attraversamenti interrati o non visibili in zone particolarmente vegetate. Gli elementi individuati su sola base cartografica e privi di documentazione fotografica non sono riportati in Allegato 2 ma sono segnalati nel database e in cartografia. Le misure lineari di attraversamenti e parallelismi sono state eseguite in campo ove possibile e stimate da cartografia e foto satellitari in caso di linee aeree. Per gli scarichi sono stati rilevati i diametri delle tubazioni e ove possibile la provenienza. Pag. 12 di 29

13 Comune Figura 3 - Scheda per l acquisizione dei dati Pag. 13 di 29

14 Figura 4 - Sovrapposizione tracciati PUGSS alla cartografia 4.4 Implementazione database in formato.xls I dati raccolti durante i rilievi di campo sono stati organizzati all interno di un database (in formato.xls) in cui sono riassunte le informazioni contenute nelle schede di campo: - Comune; - Torrente; - Codice univoco torrente; - Tipologia del manufatto; - Misura del manufatto; - Attribuzione del manufatto; - Tariffa canone; - Indirizzo; - Dati catastali del manufatto. A titolo d esempio si riporta di seguito (Figura 5) un estratto dell Allegato 1, in cui sono indicate le campiture adottate per la compilazione del database. Pag. 14 di 29

15 Comune codice PUBBLICO Torrente Tipologia Misura Attribuzione univoco / PRIVATO CANONE (S/N) Tariffa canone Indirizzo Foglio Mappale Cittiglio 1.1 San Giulio C 2 Ponte A= 12 m 2 Pubblico Provincia N 4 /m 2,min SP8 - - Attraversamento rete Cittiglio 1.1 San Giulio A 1 - Privato Elettricità ENEL S 1.5 /m,min SP elettrica aerea Scarico acque piovane Cittiglio 1.1 San Giulio S 2 D=250mm Pubblico Comune N 150 /15cm di D, min SP8 - - S.P.8 Figura 5 Database, stralcio Allegato 1 Per la localizzazione dei corsi d acqua e degli elementi rilevati si veda la Tavola Implementazione sistema informativo geografico (GIS) In parallelo alla creazione di un database in formato.xls è stato creato un sistema informativo geografico. L elenco delle opere soggette a canone, è stato inserito in ambiente GIS mediante software dedicato (ArcView 10), utilizzando come base cartografica il fotogrammetrico comunale. La creazione di un sistema informativo geografico (GIS) permette di organizzare ed archiviare efficacemente informazioni di tipo spaziale e allo stesso tempo di rappresentarle su base cartografica georeferenziata. Nella seguente figura (Figura 6) si riporta un esempio di visualizzazione dei dati in formato.shp: è possibile interrogare il punto d interesse e leggere le informazioni contenute nella tabella degli attributi ad esso associata. Le tabelle degli attributi contengono sintesi delle informazioni riportate nel database in formato.xls, ed in particolare: - ID del punto, - codice univoco dell elemento, - codice di attribuzione della tipologia di canone, - descrizione del manufatto soggetto a canone, - dati catastali (foglio e mapple). Con linee azzurre sono indicati i corsi d acqua appartenenti al reticolo minore, in blu quelli relativi al reticolo principale, in rosso i tratti intubati; inoltre al fine di rendere più immediata la lettura della carta, agli elementi rilevati è stato associato un colore, corrispondente alle diverse categorie di elementi previste nel D.G.R: - linee verde chiaro, categoria A (attraversamenti/parallelismi) di cui non si ha documentazione fotografica; - linee verde scuro, categoria A (attraversamenti/parallelismi) di cui si riporta documentazione fotografica in Allegato 2; - punti verdi, categoria S (scarichi); - linee porpora, categoria T (transiti arginali); - punti marroni, categoria O (occupazioni suolo demaniale). Pag. 15 di 29

16 Figura 6 Esempio database GIS Il sistema informativo implementato consente la consultazione dei dati cartografici, l aggiornamento dei dati ad essi relativi e costituisce il necessario strumento per l avvio delle procedure di riscossione dei canoni di polizia idraulica, per l identificazione delle opere da regolarizzare, nonché per la pianificazione degli interventi futuri finalizzati alla riduzione del rischio idraulico e alla rinaturalizzazione delle aste torrentizie. 4.6 Individuazione dati catastali e proprietari Ai fini della futura riscossione dei canoni di polizia idraulica relativamente alle opere censite risulta necessaria l individuazione delle particelle catastali su cui ricadono i manufatti censiti. La sovrapposizione delle opere censite con la base catastale è stata effettuata per mezzo della piattaforma SIGMATER della regione Lombardia. La piattaforma permette di caricare gli shape files creati in ambiente GIS e sovrapporli sulla cartografia del catasto; il tutto può essere inoltre sovrapposto a immagini satellitari (esempio in Figura 7). Pag. 16 di 29

17 Figura 7 - Sovrapposizione manufatti su base catastale SIGMATER Come verificabile in Figura 7, la sovrapposizione tra base catastale e immagine satellitare ha un errore di qualche metro. Pertanto per limitare gli errori, l attribuzione della particella catastale per ciascuna opera è stata valutata caso per caso in base alla posizione relativa dell opera censita ad edifici vicini e all alveo del torrente. Per i manufatti che ricadono completamente in alveo non è possibile indicare foglio e particella di appartenenza; d altro canto nei casi in cui un manufatto, quale ad esempio uno scarico ricada completamente in alveo ma provenga da un area privata, sono stati indicati gli estremi del catastale di provenienza. I dati relativi alle particelle catastali su cui insistono le opere soggette a canone rilevate sono state riportate nelle schede monografiche e nel database. Pag. 17 di 29

18 4.7 Individuazione proprietari Una volta note le informazioni catastali (foglio e mappale), grazie alla collaborazione degli Uffici Tecnici del comune, si procederà all identificazione dei proprietari delle opere e gli indirizzi di residenza di questi. 4.8 Verifica e post-correzione dei dati L ultima fase del lavoro prevede la verifica delle informazioni raccolte mediante predisposizione e invio di comunicazioni scritte a tutti i cittadini potenzialmente proprietari di opere soggette a canone ed agli enti gestori delle reti elettriche, del gas e acquedottistiche, corredate di scheda tecnica delle opere e documentazione fotografica. Ciò permetterà di accertarne l effettiva proprietà e di individuare gli errori dovuti al mancato aggiornamento delle basi catastali esistenti. Le discrepanze emerse dalle comunicazioni dei cittadini saranno valutate caso per caso e nei punti critici le proprietà saranno attribuite a seguito di ulteriori incontri ed sopralluoghi di verifica in collaborazione con l U.T. In base ai risultati ottenuti in questa seconda fase sarà effettuata una post-correzione delle schede monografiche e del database contenente tutte le informazioni raccolte. Pag. 18 di 29

19 5 RISULTATI PRELIMINARI In questa prima fase preliminare sono stati identificati complessivamente 164 elementi considerati fonte di canone di polizia idraulica, distribuiti lungo il reticolo idrico minore del comune. Gli elementi sono stati classificati secondo le seguenti tipologie, in funzione delle specifiche tecniche indicate nella D.G.R. n. X/2591 del 31/10/2014. Le categorie, le principali sottocategorie previste ed il numero di elementi rilevati per ogni comune sono riassunti nella seguente tabella. Tabella 4 Numero opere soggette a canone individuate CATEGORIE OPERE SOGGETTE A CANONE NUMERO ELEMENTI A A.1 A.2 C Attraversamenti, parallelismi e percorrenze in aree demaniali Attraversamenti, parallelismi o percorrenze di linee elettriche con tensione sino a volts e linee tecnologiche con cavo e/o in tubazioni con diametro esterno fino a 300 mm, piccole teleferiche e palorci per trasporto materiali, nonché recinzioni, ringhiere, parapetti o similari lungo gli argini. Attraversamenti, parallelismi o percorrenze di linee elettriche con tensione superiore a volts, linea tecnologica con tubazioni con diametro esterno superiore a 300 mm, seggiovie, funivie e cabinovie per trasporto di persone. In questa tipologia rientrano anche le tubazioni di qualsiasi diametro sostenute da manufatti reticolari. Copertura d alveo, passerelle, ponti e sottopassi C.1 Ponte di collegamento a fondi interclusi. 1 C.2 Passerelle ponti tombinature sottopassi. 34 S Scarichi S.1 Acque meteoriche e scarichi di fognature privati residenziali. 7 S.2 Tutti gli altri scarichi: acque fognarie, acque meteoriche non residenziali, acque fognarie provenienti da depuratori e scarichi da attività agricola, industriale, commerciale, ecc. 18 S.3 Scaricatori di troppo pieno delle reti fognarie urbane. 0 T Transiti arginali, rampe di collegamento e guadi T.1 Singole autorizzazioni di transito. 0 T.2 Uso viabilistico (solo enti pubblici). 0 T.3 Transito per fruizione turistica (solo per enti pubblici). 1 T.4 Rampe di collegamento agli argini dei corsi d'acqua. 0 T.5 Guadi e Rampe di collegamento agli argini dei corsi d'acqua carrabile. 0 O Occupazione di aree demaniali O.1.1 Occupazione per uso agricolo e/o venatorio, sfalcio erba e taglio piante nelle aree demaniali. 0 O.1.2 Pioppeti e colture legnose pluriennali. 0 O.2 Occupazione di area demaniale ad uso non agricolo con sistemazione a verde. 4 O.3.1 Occupazione di area demaniale ad uso non agricolo di estensione da 1 a 250 mq. 4 O.3.2 Occupazione di area demaniale ad uso non agricolo di estensione da 251 a mq. 0 O.3.3 Occupazione di area demaniale ad uso non agricolo di estensione da a mq. 0 O.3.4 Occupazione di area demaniale ad uso non agricolo di estensione superiore a mq. 0 O.4 Occupazione di area ai fini del ripristino, recupero e riqualificazione ambientale in aree demaniali, aree protette (rif. Art. 41, comma 3, d. lgs 11 maggio 1999, n. 152 e successive modificazioni) ed aree di espansione controllata per la laminazione delle piene. 0 Pag. 19 di 29

20 O.5 Cartelli di indicazione fino a 1 mq. 0 O.6 O.7 Difese spondali, muri o scogliere, posizionate al limite dell'area demaniale senza riduzione della sezione di deflusso. Qualunque opera di occupazione delle aree del demanio idrico afferenti una concessione di derivazione di acqua. TOT. ELEMENTI Circa il 49% dei manufatti soggetti a canoni rinvenuti è costituito da attraversamenti di reti elettriche, telefoniche e di tubazioni appartenenti alle reti fognarie, acquedottistiche e del gas. Il 19% degli elementi fonti di canone è rappresentato da ponti, passerelle e tratti tombinati; il 14% sono muri o recinzioni di proprietà private e un altro 14% sono scarichi. Occupazioni di aree demaniali (4%) e transiti arginali (<1%) risultano meno numerosi presenti. Pag. 20 di 29

21 6 RESTITUZIONE DATI L ubicazione lungo le aste fluviali di tutti gli elementi rilevati è riportata in Tavola 1, su base fotogrammetrica comunale in formato shape file, disponibile in coordinate WGS-84 UTM zona 32 N. Sono allegate alla presente relazione inoltre le seguenti tavole, a scala di maggiore dettaglio: - Tavola 2, Ubicazione elementi fonti di canone, t.valfareda - Scala 1:1000, - Tavola 3, Ubicazione elementi fonti di canone, t.vallone - Scala 1:1000, - Tavola 4, Ubicazione elementi fonti di canone, t.boito - Scala 1:1000, - Tavola 5, Ubicazione elementi fonti di canone, t.san Giulio - Scala 1: , Con linee azzurre sono indicati i corsi d acqua appartenenti al reticolo minore, in blu quelli relativi al reticolo principale, in rosso i tratti intubati; inoltre al fine di rendere più immediata la lettura della carta, agli elementi rilevati è stato associato un colore, corrispondente alle diverse categorie di elementi previste nel D.G.R: - linee verde chiaro, categoria A (attraversamenti/parallelismi) di cui non si ha documentazione fotografica; - linee verde scuro, categoria A (attraversamenti/parallelismi) di cui si ha documentazione fotografica; - punti verdi, categoria S (scarichi); - linee porpora, categoria T (transiti arginali); - punti marroni, categoria O (occupazioni suolo demaniale). Ad ogni elemento riportato in carta è associata una scheda monografica (Allegato 2) completa di documentazione fotografica ed una riga all interno del database (Allegato 1), nella quale sono riassunte le informazioni raccolte. Pag. 21 di 29

22 7 CALCOLO DEI CANONI Nella seguente tabella sono riportati gli importi dei canoni relativi all anno 2015, così come indicato nella normativa vigente. Codice A A.1 A.2 per A.1 A.2 per C.1 Tabella 5 - Elenco e descrizione dei canoni CANONI REGIONALI DI POLIZIA IDRAULICA Canone di Descrizione voci Concessione demaniale Attraversamenti, parallelismi e percorrenze in aree demaniali Attraversamenti, parallelismi o percorrenze di linee elettriche con tensione sino a 1,50 per metro volts e linee tecnologiche con cavo e/o in tubazioni con diametro esterno lineare Importo fino a 300 mm, piccole teleferiche e palorci per trasporto materiali, nonché minimo 75,00 recinzioni, ringhiere, parapetti o similari lungo gli argini Attraversamenti, parallelismi o percorrenze di linee elettriche con tensione superiore 3,00 per metro a volts, linea tecnologica con tubazioni con diametro esterno superiore a lineare Importo 300 mm, seggiovie, funivie e cabinovie per trasporto di persone. In questa tipologia minimo 150,00 rientrano anche le tubazioni di qualsiasi diametro sostenute da manufatti reticolari. Il canone è stabilito per ogni opera ed è determinato da un costo a metro lineare. Il canone si applica considerando la dimensione massima della tubazione di protezione; ulteriori linee tecnologiche all interno della stessa tubazione vengono conteggiate come un altra linea applicando solo il canone senza l imposta regionale. Per manufatti di forma non circolare si riconduce la superficie alla sezione del cerchio. Per le opere senza impatto paesaggistico (in sub alveo, interrati o inseriti all interno di strutture esistenti o sotto le alzaie), il canone e ridotto del 50 %, tale riduzione non si applica alle opere affrancate o agganciate esternamente alle infrastrutture esistenti; per gli impianti di illuminazione con pali, il canone si calcola sulla lunghezza della linea di alimentazione, per quelli a pannelli solari si considera la lunghezza del filare dei pali. Per questa tipologia di opere l imposta regionale si applica in presenza di pali o tralicci all interno dell area demaniale e/o di manufatti che interessano direttamente il perimetro dell alveo, gli argini o le alzaie. Gli attraversamenti, i parallelismi e le percorrenze in aree demaniali con linee di fibre ottiche ai sensi dell articolo 43 comma 2 della legge regionale 18 aprile 2012 n. 7 modi ficato dall art. 6 comma 18 della legge regionale 31 luglio 2013 n. 5 sono esclusi dal pagamento dei canoni di Polizia Idraulica. Resta l obbligo per l operatore di acquisire i necessari assensi tecnici, nulla osta o concessioni per la realizzazione degli interventi secondo la presente delibera di Giunta Regionale. Coperture d alveo, passerelle, ponti e sottopassi C C.1 Ponte di collegamento a fondi interclusi 75,00 Il canone è stabilito per opera e si applica a manufatti di larghezza fino a metri 5.00 Per quanto concerne il canone per attraversamenti di collegamento ai fondi interclusi, è da considerare un canone meramente ricognitorio pari al minimo previsto per le opere di pubbliche utilità realizzate per gli enti pubblici. Alla domanda di concessione deve essere allegata una cartogra fia in scala adeguata con l identificazione del fondo nonché una copia della mappa catastale dell atto di proprietà. C.2 Passerelle - ponti - tombinature - sottopassi 4,00 per metro quadro Importo minimo 150,00 Il canone è applicato per metro quadrato, è indipendente dall uso e la super ficie occupata si calcola con la per C.2 proiezione dell impalcato sull area demaniale. Se, sulla copertura del corso d acqua è presente un corpo di fabbrica, per la sola superficie occupata dall edificio, il canone è raddoppiato indipendentemente dal volume edificato e dalla tipologia. per C.1 C.2 Il canone è applicato in funzione dell impatto che l opera esercita sul regime idraulico del corso d acqua; ovvero in base ai criteri di compatibilità idraulica previsti dalla direttiva 4 delle norme di attuazione del PAI, approvata con delibera del Comitato Istituzionale n. 2 del 11 maggio 1999, aggiornata con deliberazione n. 10 del Comitato Istituzionale del 5 aprile Se un manufatto rispetta i dati di portata ed il franco di un metro sul profilo di massima piena, si definisce adeguato, ed il canone subirà una riduzione del 50%. Se un manufatto rispetta i dati di portata ma non rispetta il franco di un metro sul pro filo di massima piena si definisce compatibile ed il canone non subirà variazione. Se un manufatto non rispetta ne i dati di portata ne il franco di un metro sul profilo di massima piena si definisce non compatibile, ed il canone raddoppierà. La compatibilità idraulica deve essere certificata da una relazione idraulica. Se tale documentazione è assente il concessionario potrà presentarla entro un termine di 90 giorni, trascorso tale periodo verrà applicato il canone raddoppiato. Per queste tipologie di opere l imposta regionale si applica quando i manufatti, spalle o pile interessano, anche parzialmente, il perimetro dell alveo, gli argini o le alzaie. L imposta si applica su tutta la superficie dell impalcato utilizzata per il calcolo del canone. Solo per i ponti adeguati e compatibili interferenti con i grandi fiumi, considerata il notevole sviluppo dell impalcato, si stabilisce che per superficie superiore a mq l imposta regionale si applica solo sull area occupata dalle pile e dalle spalle. Resta in vigore il computo del canone sull estensione dell intero impalcato secondo le note per C.2 Scarichi S S.1 Acque meteoriche e scarichi di fognature privati residenziali 75,00 Pag. 22 di 29

23 Codice per S.1 S.2 per S.2 per S.1 S.2 Descrizione voci Il canone è applicato per ogni bocca di scarico. CANONI REGIONALI DI POLIZIA IDRAULICA Tutti gli altri scarichi: acque fognarie, acque meteoriche non residenziali, acque fognarie provenienti da depuratori e scarichi da attività agricola, industriale, commerciale, ecc. Canone di Concessione demaniale 150,00 per ogni 15 cm di diametro o multipli Importo minimo 150,00 Importo massimo 1.500,00 Il canone è stabilito in base alla dimensione del diametro interno di ogni bocca di scarico (es.: da 0 a 15 cm 150,00; da 16 a 30 cm 300,00; da 31 a 45 cm 450,00; ecc...) Per manufatti di forma non circolare si riconduce la superficie alla sezione del cerchio. Al calcolo del canone per gli scarichi S.1 e S.2 sono applicati i seguenti parametri correttivi: - scarichi dotati di vasca di accumulo in grado di trattenere le portate in arrivo e rilasciarle dopo l evento di piena è applicato una riduzione del canone del 50%; - scarichi che rispettano i parametri del PTUA (Programma di Tutela ed Uso delle Acque) il canone è applicato per intero; - scarichi esistenti non volanizzati e/o non adeguati ai parametri del PTUA (Programma di Tutela ed Uso delle Acque) il canone è raddoppiato. Restano valide tutte le prescrizioni previste dal Piano di Tutela ed Uso delle Acque e delle Linee Guida di Polizia Idraulica di cui all allegato E della presente delibera, al fine del rilascio di nuove autorizzazioni allo scarico. Gli scarichi esistenti non concessionati o da rinnovarsi, che non rispettino i parametri del PTUA, potranno ottenere una autorizzazione provvisoria e dovranno essere adeguati entro e non oltre 5 anni. Per queste tipologie di opere l imposta regionale si applica quando sono presenti manufatti che interessano direttamente il perimetro dell alveo, gli argini o le alzaie. S.3 Scaricatori di troppo pieno delle reti fognarie urbane 450,00 I parametri correttivi per il calcolo del canone degli scarichi S.1 e S.2 non si applicano agli scarichi S.3; Restano valide tutte le prescrizioni previste dal Piano di Tutela ed Uso delle Acque e delle Linee Guida di Polizia Idraulica di cui all allegato E della presente delibera, al fine del rilascio di nuove autorizzazioni allo per S.3 scarico. Gli scarichi esistenti non concessionati o da rinnovarsi che non rispettino i parametri del PTUA potranno ottenere una autorizzazione provvisoria e dovranno essere inseriti nella pianificazione/programmazione d ambito o comunale per l adeguamento delle opere. Per queste tipologie di opere l imposta regionale si applica quando sono presenti manufatti che interessano direttamente il perimetro dell alveo, gli argini o le alzaie. T Transiti arginali, rampe di collegamento e guadi T.1 Singole autorizzazioni di transito 75,00 Le concessioni per i transiti arginali sono rilasciate a soggetti privati che non possono utilizzare percorsi alternativi per accedere alla loro proprietà o per giusti ficati motivi. Nella stessa concessione sono compresi i transiti occasionali di visitatori nonché di operatori addetti alla manutenzione delle residenze e/o alla conduzione delle aziende agricole, industriali e commerciali. Alla domanda di concessione deve essere per T.1 allegata una cartografia in scala adeguata con l identificazione dei tratti di argine/alzaia demaniale da percorrere nonché una copia della mappa catastale dell atto di proprietà. Questa tipologia di canone è rilasciata a titolo gratuito agli operatori agricoli. A tale concessione non si applica l imposta regionale. 150,00 per T.2 Uso viabilistico (solo enti pubblici) chilometro Importo minimo 150,00 Le concessioni per i transiti arginali ad uso viabilistico sono rilasciate agli enti pubblici ed è applicato un canone al chilometro. Sarà cura dell ente e/o amministrazione richiedente adeguare l infrastruttura alle norme in materia di viabilità e del codice della strada liberando l amministrazione regionale concedente da per T.2 ogni onere e responsabilità. Il canone è comprensivo degli importi per i cartelli di indicazione stradale, parapetti, guardrail e rampe di collegamento fra gli argini/alzaie e le altre strade pubbliche connesse. Alla domanda di concessione deve essere allegata una cartogra fia in scala adeguata con l identificazione dei tratti di argine/alzaia demaniale da percorrere. L importo indicato in tabella è già ridotto al 10% così come previsto per gli enti pubblici A tale concessione non si applica l imposta regionale. T.3 Transito per fruizione turistica (solo per enti pubblici) Gratuito Le concessioni per i transiti sulle sommità arginali come corridoi ambientali, ciclo vie, mobilità lenta e sentieri pedonali sono rilasciate gratuitamente esclusivamente agli enti pubblici. Sarà cura dell ente e/o amministrazione richiedente adeguare l infrastruttura per la sicurezza dei fruitori liberando l amministrazione regionale concedente da ogni onere e responsabilità. Nella concessione sono compresi i cartelli di per T.3 indicazione, parapetti/protezioni, e rampe di collegamenti agli argini/alzaie. Alla domanda di concessione deve essere allegata una cartografia in scala adeguata con l identificazione dei tratti di argine/alzaia demaniale da percorrere. T.4 Rampe di collegamento agli argini dei corsi d acqua - Pedonale Gratuito T.5 Guadi e Rampe di collegamento agli argini dei corsi d acqua - Carrabile. 75,00 Cad. Pag. 23 di 29

24 Codice per T.5 O O.1.1 CANONI REGIONALI DI POLIZIA IDRAULICA Canone di Descrizione voci Concessione demaniale Le concessioni per le rampe arginali sono rilasciate a soggetti privati che non possono utilizzare percorsi alternativi per accedere alla loro proprietà, il canone è riferito a singola rampa carrabile. Il Canone è comprensivo del transito arginale regolato secondo le note per T.1, pertanto non è prevista multi titolarità ed è dovuto per ogni unità immobiliare servita dalla rampa. Alla domanda di concessione deve essere allegata una cartografia in scala adeguata con l identificazione dei tratti di argine/alzaia demaniale da percorrere nonché una copia della mappa catastale dell atto di proprietà. Questa tipologia di canone è rilasciata a titolo gratuito agli operatori agricoli. Questa opera è sempre soggetta all applicazione dell imposta regionale. Occupazione di aree demaniali Occupazione per uso agricolo e/o venatorio, sfalcio erba e taglio piante nelle aree demaniali. 105,00 per ettaro Importo minimo 75,00 In caso di uso plurimo dell area (es.: attività venatoria in un pioppeto) si applica un solo canone, il più vantaggioso per il concedente. Il canone si applica per ettaro. Gli interventi di sfalcio erba sugli argini (sommità ed entrambe le scarpate) e negli alvei attivi sono a titolo gratuito e sono soggetti a nullaosta idraulico da rilasciare per singolo intervento. Gli interventi di taglio piante ed arbusti sugli argini (sommità ed entrambe scarpate) e negli alvei attivi sono a titolo gratuito per estensioni fino ad 1 ettaro e sono soggetti a nullaosta idraulico da rilasciare per singolo intervento. Ad ogni soggetto, sia persona fisica che giuridica, può per O.1.1 essere concesso gratuitamente solo un autorizzazione per anno solare. Per estensioni superiore a un ettaro le aree sono affidate a titolo oneroso secondo la presente tipologia di canone O.1.1. I titolari di concessione o di nullaosta, di taglio piante sono tenuti a lasciare l area pulita asportando oltre il legname anche tutte le ramaglie. I concessionari devono inoltre presentare richiesta di autorizzazione per il taglio all autorità forestale competente e inoltrare denuncia on-line di taglio boschi tramite il sito: SITaB (Sistema Informativo Taglio Bosco) accessibile all indirizzo web Per il taglio piante si deve sempre procedere alla pubblicazione delle domande presso la Sede Territoriale competente e presso i comuni mediante affissione all Albo Pretorio per un tempo di 15 giorni. Questa attività è sempre soggetta all applicazione dell imposta regionale. 85,00 per ettaro O.1.2 Pioppeti e colture legnose pluriennali Importo minimo 75,00 per O.1.2 Il canone si applica alle occupazioni di area per uso agricolo destinato solo alla pioppicoltura ed altre colture legnose pluriennali. Il canone si applica per ettaro. Questa attività è sempre soggetta all applicazione dell imposta regionale. O.2 Occupazione di area demaniale ad uso non agricolo con sistemazione a verde 0,10 per metro quadro Importo minimo 75,00 per O.2 O.3.1 O.3.2 O.3.3 O.3.4 per O.3 O.4 Il canone è applicato per metro quadrato ed è dedicato a tutti gli usi a verde: parchi, orti, giardini, campi sportivi, campi da golf, aree dedicate ad addestramento animali, maneggi, aree a verde per attività ludiche (aeromodellismo, softair). Sono escluse tutte le aree con destinazione produttiva, depositi materiali e parcheggi. Questo uso dell area non è compatibile con la presenza di super fici impermeabili e corpi di fabbrica ad esclusione di strutture precarie di dimensione massima complessiva di mq. 10 già incluse nel canone. Questa opera è sempre soggetta all applicazione dell imposta regionale. 2,00 per metro Occupazione di area demaniale ad uso non agricolo di estensione da 1 a 250 mq. quadro Importo minimo 75,00 Occupazione di area demaniale ad uso non agricolo di estensione da 251 a mq. Occupazione di area demaniale ad uso non agricolo di estensione da a mq. Occupazione di area demaniale ad uso non agricolo di estensione superiore a mq. 1,00 per metro quadro Importo minimo 500,00 0,50 per metro quadro Importo minimo 1.000,00 0,25 per metro quadro Importo minimo 5.000,00 Il canone è applicato per metro quadrato ed è indipendente dall uso. Se sull area demaniale, è presente un corpo di fabbrica, per la sola super ficie occupata dall edificio, il canone è raddoppiato indipendentemente dal volume edificato e dalla tipologia Il canone si applica a metro quadro. Questa opera è sempre soggetta all applicazione dell imposta regionale. Non rientrano in questa voce le difese spondali, muri o scogliere, posizionate al limite dell area demaniale senza riduzione della sezione di de flusso.tali opere rientrano nella tipologia O.6 e sono soggette al rilascio del solo nulla-osta idraulico. Occupazione di area ai fini del ripristino, recupero e riqualificazione ambientale in aree demaniali, aree protette (rif. Art. 41, comma 3, d.lgs 11 maggio 1999, n. 152 Gratuito e successive modificazioni) ed aree di espansione controllata per la laminazione delle piene. Pag. 24 di 29

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