Istruzione Operativa IRETI Attivazione/Riattivazione della fornitura per impianti a gas combustibili alimentati a bassa, media o alta pressione

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1 con contatori di classe non superiore a G6alimentati in bassa, media Istruzione Operativa IRETI Attivazione/Riattivazione della fornitura per impianti a gas combustibili alimentati a bassa, media o alta pressione Approvato da: Revisione n. 5 del pag. 1 di 1

2 Sommario 1. Scopo e ambito di applicazione Riferimenti Riferimenti normativi e legislativi... Errore. Il segnalibro non è definito. 2.2 Riferimenti aziendali... Errore. Il segnalibro non è definito. 3. Termini e definizioni Responsabilità Modalità operative Verifiche preliminari Particolarità Titolo Particolarità Titolo Titolo 1: Attivazione/riattivazione impianti gas domestici o similari Generalità Procedure di (ri)attivazione impianti Attivazione impianti di nuova realizzazione Attivazione impianti esistenti non modificati Attivazione impianti esistenti modificati Riattivazione a seguito di sospensione dovuta a situazione di pericolo a valle del punto di riconsegna (PDR) Riattivazione a seguito di sospensione per morosità Riattivazione a seguito di sospensione su disposizione delle Autorità competenti Prova della tenuta Metodo Diretto Metodo Indiretto Procedure operative Indicazioni generali Accertamento dispositivo di intercettazione intermedio Verifica preliminare assenza di dispersioni potenzialmente pericolose (per prove con gas di rete) Verifica dei requisiti della tenuta del dispositivo di intercettazione Verifica dei requisiti di tenuta dell impianto Esito della prova di tenuta Esito positivo Esito negativo Conclusione intervento di (ri)attivazione Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 2 di 2

3 7. Titolo 2: Attivazione/riattivazione impianti gas industriali e civili Fornitura in bassa pressione con contatore >G Fornitura in media o alta pressione Conclusione dell intervento Impianto idoneo Impianto non idoneo Rapporto sull attività svolta Appendice A Difformità su impianto gas del cliente finale che impediscono l attivazione del servizio APPENDICE B Tabella riepilogativa interventi di Riattivazione della fornitura gas Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 3 di 3

4 1. Scopo e ambito di applicazione La presente Istruzione Operativa ha lo scopo di definire le modalità delle attività di attivazione/riattivazione della fornitura del gas combustibile, al fine di garantire la sicurezza degli impianti gas ed ottemperare a quanto previsto dalle normative e dalla legislazione vigente. In considerazione delle diverse attività previste nell applicazione della Linea Guida 12 CIG, in funzione di portata e pressione dei gruppi di misura il documento è diviso in due distinte sezioni: Titolo 1: Attivazione/riattivazione impianti gas domestici o similari alimentati in bassa pressione con gruppo di misura avente portata Qmax non maggiore di 10 m 3 /h (G6) Titolo 2: Attivazione/riattivazione impianti gas industriali e civili con gruppo di misura avente portata maggiore di 10 m³/h (> G6) e/o alimentati in media o alta pressione (comunque tutti i gruppi di misura alimentati a pressioni maggiori a 40 mbar per Gas Naturale e 70 mbar per GPL) Il presente documento può non essere applicato nei seguenti casi: sostituzione massiva di contatori domestici o similari relativi all adempimento degli obblighi previsti dalla Delibera AEEGSI N 631/2013/R/gas e s.m.i. (smart meter); cambio di contatore per motivi diversi dalla dispersione; Nel presente documento non sono trattati gli aspetti legati alla sicurezza degli operatori durante lo svolgimento delle mansioni previste e per i quali si rimanda alle specifiche istruzioni aziendali. 2. Riferimenti 2.1 Documenti DL 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.- Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ; DM 37 del 22 gennaio 2008 Legge n del 6 dicembre Norme per la sicurezza dell'impiego del gas combustibile; DELIBERAZIONE 574/2013/R/GAS AEEGSI del 12 DICEMBRE Allegato A REGOLAZIONE DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI DI DISTRIBUZIONE E MISURA DEL GAS PER IL PERIODO DI REGOLAZIONE PARTE I DEL TESTO UNICO DELLA REGOLAZIONE DELLA QUALITÀ E DELLE TARIFFE DEI SERVIZI DI DISTRIBUZIONE E MISURA DEL GAS PER IL PERIODO DI REGOLAZIONE ; DELIBERAZIONE 40/2014/R/GAS AEEGSI del 6 FEBBRAIO 2014 Allegato A - Disposizioni in materia di accertamenti della sicurezza degli impianti di utenza a gas; DELIBERAZIONE 631/2013/R/GAS AEEGSI del 27 DICEMBRE Allegato A - Direttive per la messa in servizio di gruppi di misura del gas caratterizzati dai requisiti funzionali minimi; Linea Guida CIG n.12 - Attivazione o riattivazione dell impianto del cliente finale ; Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 4 di 4

5 UNI Gruppi di misura - Prescrizioni di installazione ; UNI /2/3/4/5 Impianti a gas per uso domestico e similare alimentati da rete di distribuzione - Progettazione e installazione e messa in servizio; UNI 7128 Impianti a gas per uso civile Termini e definizioni. UNI Impianti alimentati a gas, per uso domestico, in esercizio - Linee guida per la verifica dell'idoneità al funzionamento in sicurezza; UNI EN Impianti a gas per uso domestico e similare. Linee guida per la verifica e per il ripristino della tenuta di impianti interni. Prescrizioni generali e requisiti per i gas della II e III famiglia; UNI Impianti a gas di portata termica maggiore di 35 kw. Progettazione, installazione e messa in servizio UNI Impianti a gas per l ospitalità professionale di comunità e similare Prescrizioni di sicurezza; UNI EN Gas di prova Pressioni di prova Categorie di apparecchi; UNI 7131 Impianti a GPL per uso domestico non alimentati da rete di distribuzione Progettazione installazione, esercizio e manutenzione; UNI EN 1359 Misuratori di gas - Misuratori di gas a membrana UNI EN Misuratori di gas - Misuratori di gas a turbina UNI EN Contatori di gas - Contatori di gas a rotoidi UNI EN Misuratori di gas domestici a ultrasuoni 2.2 Registrazioni Titolo Responsabilità Luogo di Archiviazione Tempi di Archiviazione Ordine di Lavoro Gestione Impianti di Utenza Archivi aziendali 5 anni Modulo A/12 Installatore Archivi aziendali allegato all ordine di lavoro di riferimento. 5 anni Modulo B/12 Installatore Archivi aziendali allegato all ordine di lavoro di riferimento. 5 anni Rapporto di prova dello strumento elettronico per prove di tenuta GIU Archivi aziendali allegato all ordine di lavoro di riferimento. 5 anni Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 5 di 5

6 3. Termini e definizioni Aerazione: ricambio dell aria necessaria sia per lo smaltimento dei prodotti della combustione, sia per evitare miscele con un tenore pericoloso di gas non combusti. Attivazione della fornitura: è l avvio dell alimentazione del punto di riconsegna, a seguito o di un nuovo contratto di fornitura, o di modifica delle condizioni contrattuali, o di subentro ad una fornitura preesistente disattivata, attraverso interventi limitati al gruppo di misura, inclusa l eventuale installazione del gruppo di misura o sua sostituzione con gruppo di misura che non comporti modifica dell impianto di derivazione di utenza; Certificato di possesso dei requisiti tecnico professionali: autocertificazione che l interessato redige e sottoscrive, sotto la propria ed esclusiva responsabilità, relativa al possesso dei requisiti tecnico professionali previsti. Cliente finale: è il consumatore che acquista gas per uso proprio. Condotta: è l insieme di tubi, curve, raccordi ed accessori uniti tra di loro per la distribuzione del gas combustibile. Contatore: Strumento inteso a misurare, memorizzare e visualizzare la quantità di gas combustibile (volume o massa) che vi passa attraverso. Dispersione: è la fuoriuscita incontrollata di gas dall impianto. Dispositivo di intercettazione di un apparecchio: Valvola di intercettazione posta a monte di un apparecchio di utilizzazione. Questo dispositivo, definito anche "rubinetto di utenza", è posto a monte e in prossimità dell'apparecchio utilizzatore. Dispositivo di intercettazione generale: Rubinetto di intercettazione generale installato immediatamente all'interno dell'alloggio, o in spazi di esclusiva pertinenza dell'alloggio stesso (balconi, terrazzi, ecc,) quando il punto di inizio dell impianto non coincide con il punto di collegamento al GdM (contatori installati in batteria, giardini, cortili, ecc). Tale dispositivo deve essere in posizione accessibile e facilmente manovrabile. GN: Gas Naturale GPL: Gas di petrolio liquefatti Gruppo di misura (GdM): parte dell impianto di alimentazione del cliente finale che serve per l intercettazione, per la misura del gas e per il collegamento all impianto interno. Impianto gas: Impianto costituito dal seguenti componenti: Impianto Interno; predisposizioni edili meccaniche per fa ventilazione del locali di installazione degli apparecchi; predisposizioni edili e/o meccaniche per l'aerazione dei locali di Installazione; predisposizioni edili e/o meccaniche per l'evacuazione all'esterno del prodotti della combustione ed il collegamento al camino/canna fumaria; predisposizioni per l'installazione di bombole o il collegamento a recipiente fisso. Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 6 di 6

7 Rientra nell'impianto gas, Inoltre, l'installazione e il collegamento degli apparecchi utilizzatori (apparecchi utilizzatori esclusi). Impianto IDONEO: Impianto considerato attivabile poiché la verifica dei requisiti di tenuta risulta idonea al funzionamento e non sono stati rilevati ulteriori elementi ostativi riconducibili al contesto riscontrati dall operatore nello svolgimento dell intervento di(ri)attivazione. Impianto NON IDONEO: l impianto non considerato attivabile poiché la verifica dei requisiti di tenuta risulta non idonea al funzionamento oppure sono stati evidenziati ulteriori elementi ostativi riconducibili al contesto riscontrati dall operatore nello svolgimento dell intervento di(ri)attivazione. Impianto domestico o similare: impianto a gas in cui gli apparecchi installati hanno tutti singola portata termica non maggiore di 35 kw. Con l'aggettivo "similare" si intende indicare un impianto destinato ad alimentare apparecchi di utilizzazione per la produzione di calore, acqua calda sanitaria e per la cottura cibi installato in ambienti ad uso non abitativo e non considerati nel campo di applicazione di specifiche regole tecniche per la sicurezza dell utilizzo del gas. Nota 1 L installazione in batteria degli apparecchi di singola portata termica non maggiore di 35 kw, ma con portata termica complessiva maggiore di 35 kw non rientra nella definizione di 'impianto domestico ed è disciplinata dalla norma UNI Nota 2 L installazione degli impianti domestici e similari è disciplinata dalla norma UNI Impianto domestico o similare di nuova realizzazione: (impianto di nuova realizzazione): impianto per uso domestico o similare mai messo in servizio. Impianto domestico o similare modificato (impianto modificato): Impianto per uso domestico o similare esistente, oggetto di interventi che apportano variazioni rispetto allo stato iniziale, quali per esempio operazioni di ampliamento, trasformazione e/o manutenzione straordinaria, variazione della portata, spostamento, ecc (rif. Delibera AEEGSI 40/2014). Impianto domestico o similare non modificato (impianto non modificato): impianto per uso domestico o similare esistente, che non è stato oggetto di interventi che apportano variazioni rispetto allo stato iniziale, quali per esempio operazioni di ampliamento, trasformazione e/o manutenzione straordinaria. Normalmente si tratta di variazione dell intestatario del contratto su impianto esistente con fornitura sospesa per subentro non immediato. Impianto domestico o similare riattivato (impianto riattivato): impianto per uso domestico o similare, già esistente, al quale è stata riattivata la fornitura del combustile gassoso dopo una sospensione dovuta a situazione di pericolo o in seguito a sospensione per morosità. Impianto interno: complesso delle tubazioni, dei componenti ed accessori (ad esempio, valvole, giunzioni, raccordi) che distribuiscono il gas dal punto di inizio (questo incluso) agli apparecchi utilizzatori (questi esclusi). Nota 1 - L impianto interno comprende il complesso delle tubazioni installate nella parte sia interna che esterna del volume che delimita l edificio. Nota 2 - Sono comprese anche le predisposizioni per un successivo ed eventuale collegamento o allacciamento di ulteriori apparecchi utilizzatori Impianto di distribuzione: è una rete di gasdotti locali integrati funzionalmente, per mezzo dei quali è esercitata l attività di distribuzione; l impianto di distribuzione è costituito dall insieme di punti di alimentazione della rete di gasdotti locali, dalla stessa rete, dai gruppi di riduzione e/o dai Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 7 di 7

8 gruppi di riduzione finale, dagli impianti di derivazione di utenza fino ai punti di consegna o di vendita e dai gruppi di misura; l impianto di distribuzione può essere gestito da uno o più esercenti. Modulo A/12 : Attestazione della tenuta dell impianto di utenza gas; il Modulo A/12 costituisce attestazione sintetica dell esito positivo di eventuali prove di tenuta dell impianto di utenza eseguite dall Installatore nel rispetto della normativa tecnica vigente applicabile. Modulo B/12 : Esito della prova di tenuta eseguita in sede di (ri)attivazione fornitura gas; il Modulo B/12 reca l esito della prova di tenuta eseguita direttamente dall installatore in sede di (ri)attivazione della fornitura. Organo di intercettazione: (Rubinetto di intercettazione GdM) dispositivo ad azionamento manuale, collocato immediatamente a monte del contatore, allo scopo di consentire l interruzione del flusso del gas. Presa di controllo pressione (PcP): punto di accesso, collocato sulla parte di impianto del distributore, atto a consentire la connessione di uno strumento per il rilevamento della pressione dell impianto interno del cliente finale; Pressione del gas: è la pressione relativa del gas. Punto di riconsegna (PDR): è il punto di confine tra l impianto di proprietà del distributore o gestito da esso e l impianto di proprietà o gestito dal cliente finale. Rapporto di prova: è la documentazione, anche su supporto informatico, nella quale vengono riportati i dati ed i risultati delle prove effettuate. Riattivazione della fornitura in seguito a sospensione dovuta a situazione di pericolo: è il ripristino dell alimentazione del punto di riconsegna di un impianto per uso domestico o similare esistente, al quale è stata riattivata la fornitura del gas dopo una sospensione dovuta a situazione di pericolo. Riattivazione della fornitura in seguito a sospensione per morosità: è il ripristino dell alimentazione del punto di riconsegna che pone fine, a fronte di una richiesta della società di vendita, alla sospensione della fornitura effettuata dall impresa distributrice nel rispetto delle procedure di preavviso previste dalla normativa vigente e dai provvedimenti dell Autorità in particolare e dalle clausole contrattuali; Tenuta idonea al funzionamento: condizione di un impianto interno che presenta un valore di dispersione compreso tra 0 (zero) e 1,2 dm³/h per GN e 0,5 dm³/h per GPL Tenuta non idonea al funzionamento: condizione di un impianto interno che presenta un valore di dispersione maggiore di 1,2 dm³/h per GN e 0,5 dm³/h per GPL, tale da comportare l immediata messa fuori servizio dell impianto; Ventilazione: afflusso dell aria necessaria alla combustione. Il foro di ventilazione, generalmente, deve essere effettuato in basso ad una altezza non superiore a quella cui sono poste le fiamme libere. È consentita anche la ventilazione indiretta, mediante prelievo dell'aria da locali adiacenti a quello da ventilare, con le avvertenze e le limitazioni indicate nella norma UNI 7129; Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 8 di 8

9 4. Responsabilità I responsabili per l applicazione della presente istruzione sono: Responsabile, Impiegati tecnici ed operatori U.O. Gestione Impianti di Utenza Responsabile, Impiegati tecnici ed operatori U.O. Pronto Intervento 5. Modalità operative L intervento di può essere svolto esclusivamente alla presenza del cliente finale o suo incaricato seguendo le modalità previste dalla normativa vigente e dal presente documento. Per gli impianti riguardanti il Titolo 2 del presente documento, durante l esecuzione dell intervento è preferibile la presenza dell installatore abilitato incaricato dal cliente finale per la successiva messa in servizio. A limitazione di quanto previsto dalle norme e dalla LG12 CIG, nei metodi di prova che prevedono la pressurizzazione dell impianto a mezzo di strumenti esterni che potrebbero causare il superamento dei valori di pressione previsti e quindi generare possibili danni agli apparecchi utilizzatori collegati all impianto, la raccomandazione adottata da IRETI prevede che lo svolgimento delle prove di tenuta sia effettuato entro il limite della settima specie (max 40 mbar). 5.1 Verifiche preliminari L operatore accerta che vi sia corrispondenza tra la tipologia di operazione richiesta (registrata sull Ordine di Lavoro) e la condizione esistente, verificando i dati identificativi del contatore (matricola, calibro, marca e anno) e del correttore di volumi (se presenti), l integrità dei sigilli e la corrispondenza tra i dati in suo possesso con quelli riscontrabili in sito. Nel caso di interventi con GdM installato in nicchia addossata sulle pareti interne o perimetrali degli edifici, l addetto deve verificare la condizione interna della nicchia stessa. Qualora si riscontrassero anomalie visive evidenti, tali da presumere comunicazione con intercapedini, camere d aria, canalizzazioni, ecc., l intervento deve essere sospeso. Nel caso di contatori in batteria o in vani anche singoli ma accessibili dall esterno, l addetto si accerta della presenza di rubinetti di intercettazione con chiave in ingresso o in uscita al GdM (riapribili solamente dal cliente finale interessato). In caso di impianto nuovo o modificato, in caso di mancanza del rubinetto con chiave, a valle del contatore, non provvede all esecuzione dell attivazione, indicando l esito negativo dell intervento. In caso di riattivazione di impianti esistenti, provvede comunque all attivazione/riattivazione dell impianto, segnalando l incongruenza per iscritto sull ordine di lavoro, al proprio preposto, il quale provvederà ad inoltrare comunicazione ai servizi aziendali di competenza. Con riferimento ad eventuali difformità impiantistiche circa la posizione del GdM o rilevabili sull impianto gas del cliente finale riconducibili al contesto in cui opera, l operatore svolge l attività assegnata secondo le indicazioni dell Appendice A, procedendo nei casi di gravi difformità Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 9 di 9

10 visivamente rilevabili alla sospensione immediata dell intervento considerando l impianto non idoneo alla messa in servizio. L operatore verifica che la documentazione obbligatoria richiesta per il tipo di intervento (vedi Appendice B), sia disponibile e correttamente compilata in tutte le sue parti a cura dell installatore abilitato che ha eseguito l intervento. Tale documentazione deve essere sempre corredata da copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali o visura camerale dello stesso, aventi data di rilascio entro un periodo non superiore a 12 mesi. In particolare verifica che: il modulo A/12 sia correttamente compilato e che la data di rilascio del documento sia successiva alla data di interruzione della fornitura; il modulo B/12 riporti la data del giorno stesso dell intervento di (ri)attivazione. Eventuale ulteriore documentazione tecnica consegnata su base volontaria dal cliente finale, potrà essere comunque ritirata dall operatore nel corso dell intervento. I dati completi concernenti le operazioni eseguite sono da inserire nel sistema informatico per adempiere a quanto prescritto dalla Delibera AEEGSI n. 574/ Particolarità Titolo 1 Prima di procedere alla prova dei requisiti di tenuta, è necessario che l operatore provveda, con la collaborazione e la disponibilità del cliente finale o suo incaricato, ad informarsi affinché non vi siano parti incomplete o scollegate dell impianto interno, che le valvole di intercettazione degli apparecchi utilizzatori siano in posizione di apertura. Qualora il punto d inizio dell impianto non sia all interno dell alloggio (es. installazione del contatore in batteria, recinzione, giardino, ecc) occorre accertare, con la collaborazione del cliente finale, che l eventuale organo di intercettazione intermedio, installato sul percorso dell impianto di adduzione gas, tra il GdM e l interno dell edificio, non sia in posizione di chiusura. Tale verifica garantisce l affidabilità della prova e allo stesso tempo consente di riscontrare che l impianto sia effettivamente quello oggetto dell intervento. La condizione può essere accertata nel modo descritto al punto Particolarità Titolo 2 Oltre a quanto sopra indicato, l intervento deve essere sospeso in assenza del Modulo B/12 riportante l esito della prova di tenuta effettuata dall installatore, redatto e firmato alla data del giorno corrente. Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 10 di 10

11 6. Titolo 1: Attivazione/riattivazione impianti gas domestici o similari alimentati in bassa pressione con gruppo di misura avente portata Qmax non maggiore di 10 m³/h (G6) 6.1 Generalità Le modalità di intervento previste nel presente documento sono riferite ad operazioni di (ri)attivazione effettuate con strumento elettronico multifunzione conforme alla UNI Si ricorda che il volume di 1 dm³ corrisponde al volume di 1 litro Procedure di (ri)attivazione impianti Con riferimento alle indicazioni della LG 12 CIG e per semplificazione delle operazioni di (ri)attivazione, la prova di tenuta dell impianto interno è convenzionalmente condotta con le valvole di intercettazione degli apparecchi in posizione di apertura e conseguentemente, il limite di idoneità dell impianto è sempre considerato uguale a 1,2 dm³/h per impianti che utilizzano il gas naturale e 0,5 dm³/h per impianti alimentati a GPL. Nell Appendice B sono sinteticamente riportate le principali situazioni riscontrabili e la documentazione necessaria allo svolgimento delle specifiche attività previste dalla LG 12 CIG Attivazione impianti di nuova realizzazione L intervento non prevede il ritiro di documentazione da parte dell operatore che procede quindi direttamente alla prova di tenuta dell impianto e del rubinetto di intercettazione del GdM, secondo le indicazioni descritte al punto 6.2 Prova della tenuta. Al termine della prova l operatore prosegue l intervento secondo quanto indicato al punto 6.4 Conclusione dell intervento Attivazione impianti esistenti non modificati L operatore verifica, secondo le indicazioni riportate al punto 5.1 Verifiche preliminari, la correttezza della documentazione obbligatoria, rilasciata dall installatore abilitato e consegnata dal cliente finale o suo incaricato (vedi Appendice B) ed effettua la verifica dei requisiti di tenuta dell impianto e del rubinetto di intercettazione del GdM secondo le indicazioni descritte al punto 6.2 Prova della tenuta. Al termine della prova di tenuta l operatore prosegue l intervento secondo quanto indicato al punto 6.4 Conclusione dell intervento Attivazione impianti esistenti modificati L intervento non prevede il ritiro di documentazione da parte dell operatore che procede quindi direttamente alla prova di tenuta dell impianto e del rubinetto di intercettazione del GdM, secondo le indicazioni descritte al punto 6.2 Prova della tenuta. Al termine della prova di tenuta l operatore prosegue l intervento secondo quanto indicato al punto 6.4 Conclusione dell intervento. Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 11 di 11

12 6.1.5 Riattivazione a seguito di sospensione dovuta a situazione di pericolo a valle del punto di riconsegna (PDR) L operatore accerta, secondo le indicazioni riportate al punto 5.1 Verifiche preliminari, la correttezza della documentazione obbligatoria, rilasciata dall installatore abilitato e consegnata dal cliente finale o suo incaricato (vedi Appendice B). L operatore riscontra che la condizione sia compatibile con quanto dichiarato e procede alla verifica dei requisiti di tenuta dell impianto del cliente finale secondo le indicazioni descritte al punto 6.2 Prova della tenuta. Al termine della prova di tenuta l operatore prosegue l intervento secondo quanto indicato al punto 6.4 Conclusione dell intervento Riattivazione a seguito di sospensione per morosità L operatore verifica e ritira dal cliente finale l eventuale documentazione secondo le indicazioni riportate al punto 5.1 Verifiche preliminari ed effettua la verifica dei requisiti di tenuta dell impianto e del rubinetto di intercettazione del GdM secondo le indicazioni descritte al punto 6.2 Prova della tenuta. Al termine della prova di tenuta l operatore prosegue l intervento secondo quanto indicato al punto 6.4 Conclusione dell intervento Riattivazione a seguito di sospensione su disposizione delle Autorità competenti Questo tipo di intervento è normalmente successivo alla messa fuori servizio di un impianto a seguito di specifica richiesta al distributore da parte di Autorità Competenti al fine di garantire la pubblica incolumità e la sicurezza in situazioni potenzialmente pericolose. La riattivazione del servizio è subordinata, oltre che alle condizioni di idoneità impiantistica, al rilascio del nullaosta da parte dell Autorità che ne ha disposto la sospensione. L autorità competente trasmette formalmente al distributore l autorizzazione a procedere per la riattivazione della fornitura e l eventuale documentazione amministrativa prevista, l operatore accerta, secondo le indicazioni riportate al punto 5.1 Verifiche preliminari, la correttezza della documentazione tecnica obbligatoria, rilasciata dall installatore abilitato e consegnata dal cliente finale o suo incaricato (vedi Appendice B) ed effettua la verifica dei requisiti di tenuta dell impianto e del rubinetto di intercettazione del GdM secondo le indicazioni descritte al punto 6.2 Prova della tenuta. Al termine della prova di tenuta l operatore prosegue l intervento secondo quanto indicato al punto 6.4 Conclusione dell intervento. Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 12 di 12

13 6.2 Prova della tenuta La normativa vigente (UNI 7129, UNI e LG N 12 CIG) prevede diversi metodi per l esecuzione della prova di tenuta dell impianto del cliente finale Metodo Diretto La prova di tenuta con metodo diretto può essere effettuata: a) con gas di rete: la prova dovrà determinare direttamente la portata dell eventuale dispersione presente su un impianto interno alla pressione di riferimento di 22 mbar per GN e 30 mbar per GPL; b) con aria o gas inerte: la prova dovrà determinare direttamente la portata dell eventuale dispersione presente su un impianto gas temporaneamente scollegato dalla rete o dal GdM, eseguendo la prova con aria o gas inerte alla pressione di riferimento compresa tra 25 e 50 mbar per GN e tra 35 e 50 mbar per GPL Metodo Indiretto L esecuzione della prova con metodo Indiretto non è ritenuto normalmente applicabile per la complessità delle operazioni, le informazioni e le tempistiche richieste, ecc. 6.3 Procedure operative Indicazioni generali Al fine di garantire la sicurezza degli operatori e degli impianti, prima di procedere a qualsiasi operazione di smontaggio del contatore, e comunque quando viene interrotta la continuità tra la diramazione d utenza e l impianto interno del cliente finale, deve essere effettuato un collegamento elettrico provvisorio (by-pass) tra il tratto a monte e quello a valle del contatore. Questo accorgimento eviterà che si generino possibili scintillii al distacco del contatore, scongiurando le possibilità di innesco del gas presente all interno dello stesso. La presenza della mensola correttamente installata garantisce normalmente la continuità elettrica. Per procedere alla prova di tenuta dell impianto il personale incaricato deve individuare il punto in cui collegarsi, senza intervenire sull impianto interno del cliente finale, pertanto, onde eseguire un adeguato collegamento risulterà possibile: a) utilizzare la predisposizione per presa di pressione PcP sul cannotto d uscita del contatore (qualora presente); b) utilizzare la predisposizione per presa di pressione PcP sulla staffa di supporto o adattatore d interasse del contatore (qualora presente); c) scollegare o rimuovere il contatore e rimontarlo inserendo in serie un idoneo raccordo munito di PcP; Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 13 di 13

14 d) scollegare o rimuovere il contatore e realizzare un allacciamento sul girello di uscita, con esclusione del contatore stesso dalla prova. In occasione dell intervento, qualora il GdM non sia già provvisto di PcP, l operatore provvederà, se possibile, all adeguamento definitivo dello stesso, ad esempio installando o sostituendo il canotto / adattatore con modello dotato di PcP o sistema idoneo approvato da IRETI. In ogni caso deve sempre essere effettuata la prova di tenuta dell organo di intercettazione del GdM secondo le modalità previste. La prova dei requisiti di tenuta può essere effettuata con gas combustibile alla pressione di fornitura, ricondotta poi alla pressione di riferimento (22 mbar per GN e 30 mbar per GPL), o con aria ad una pressione compresa tra 25 e 50 mbar per impianti alimentati a gas naturale e 35 e 50 mbar nel caso di impianti alimentati a GPL; in nessun caso il valore della pressione di prova dovrà risultare inferiore al valore della pressione di fornitura. Gli strumenti specifici eventualmente impiegati per l esecuzione della prova di tenuta dovranno soddisfare le caratteristiche minime richieste dalle normative vigenti e dalle specifiche tecniche aziendali. Sul rapporto di verifica, stampato dallo strumento elettronico multifunzione al termine della prova, dovrà comunque risultare, oltre a quanto previsto, il valore di dispersione rilevato anche se questo fosse pari a 0,0 dm³/h (tenuta assoluta) Accertamento dispositivo di intercettazione intermedio Nel caso di interventi su GdM in batteria o similari oppure se ritenuto necessario, l operatore si accerta, prima di procedere alla prova di tenuta, che l eventuale organo di intercettazione intermedio sia in posizione di apertura. Tale condizione deve essere verificata con la collaborazione del cliente finale nel seguente modo: 1. chiedere al cliente finale di chiudere il dispositivo di intercettazione intermedio isolando così il primo tratto (esterno) di impianto; 2. mettere in pressione il tratto aprendo per pochi secondi e richiudendo il rubinetto di intercettazione generale del GdM, se la prova è effettuata in gas, o procedere alla pressurizzazione prevista se svolta in aria o gas inerte; 3. leggere la pressione rilevata sul manometro (se in questa fase si riscontrasse caduta di pressione procedere alle verifiche del caso interrompendo l intervento in caso di evidente dispersione a valle del contatore); 4. controllando il manometro chiedere al cliente finale di aprire il dispositivo di intercettazione intermedio precedentemente chiuso; 5. riscontrare sul manometro la caduta di pressione generata dall espansione del fluido di prova nel rimanente tratto di impianto interno (in funzione dei volumi dell impianto la pressione potrebbe anche scendere a valori minimi); NOTA: La verifica può essere effettuata sia con gas di rete sia con aria o gas inerte, tenendo presente che nel caso di impianti interni aventi volumi elevati è preferibile effettuare la prova con aria o gas inerte. Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 14 di 14

15 6.3.3 Verifica preliminare assenza di dispersioni potenzialmente pericolose (per prove con gas di rete) Quando l intervento di (ri)attivazione riguarda impianti non in servizio e comunque se ritenuto opportuno, l operatore provvede in via preliminare a riscontrare l assenza di rilevanti dispersioni. Questa prova garantisce di accertare l assenza di dispersioni potenzialmente pericolose sull impianto del cliente finale, in funzione dell esecuzione dell intervento impiegando gas di rete, e allo stesso tempo consente di individuare eventuali anomalie della pressione di fornitura. Nel caso si riscontrino valori della pressione di fornitura anomali (minore di 14 mbar oppure maggiore di 30 mbar per impianti alimentati a GN) occorre avvisare il proprio responsabile / coordinatore per le verifiche del caso. La verifica preliminare prevede le seguenti operazioni: chiedere al cliente finale di aerare il locale aprendo porte e finestre per assicurare il ricambio d aria; collegare il manometro o lo strumento elettronico alla PcP precedentemente individuata sull impianto; procedere all apertura dell organo di intercettazione sulla diramazione di utenza (ove esistente); aprire lentamente il rubinetto di intercettazione del gruppo di misura e richiudere dopo pochi secondi, verificando nel frattempo che non si riscontri un rapido calo di pressione nell impianto, rilevabile dalla lettura del manometro e/o dall incremento dei consumi sul numeratore (cifra meno significativa). In presenza di accertate rilevanti dispersioni di gas (palesemente superiori al limite consentito di 1,2 dm³/h) l operatore sospende immediatamente l intervento, si accerta che la dispersione non dipenda da anomalie impiantistiche del GdM e richiude gli organi di intercettazione precedentemente aperti. Comunica al cliente finale di provvedere al ripristino della tenuta del proprio impianto, considera l impianto oggetto della verifica NON IDONEO e conclude l intervento secondo le indicazioni descritte al punto 6.4 Conclusione intervento. In assenza di evidenti dispersioni l operatore prosegue l intervento di (ri)attivazione Verifica dei requisiti della tenuta del dispositivo di intercettazione La verifica della tenuta del dispositivo di intercettazione del GdM può essere eseguita su impianti collegati alla rete e alimentati a gas combustibili alla pressione di esercizio nei modi sotto indicati: In parallelo collegare il manometro o lo strumento elettronico alla PcP precedentemente individuata, verificando la tenuta dei collegamenti; aprire il rubinetto di intercettazione, attendere lo stabilizzarsi della pressione (circa 1 minuto) e richiudere; generare una caduta di pressione (50% circa) sull impianto riscontrando che, nel tempo di prova (almeno 1 minuto), non avvenga aumento di pressione verso il valore iniziale, in caso di diminuzione di pressione verificare la tenuta dei collegamenti di prova. Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 15 di 15

16 Diretta collegare a tenuta il manometro o lo strumento elettronico direttamente al girello del rubinetto; accertarsi che il valore della pressione di alimentazione del GdM rientri nei valori previsti; chiudere e spurgare (pressione zero) al fine di riscontrare che, a valvola chiusa non si verifichi aumento della pressione nel tratto in prova, dovuto a trafilamenti di gas dal rubinetto di intercettazione del gruppo di misura. La verifica diretta è senz altro preferibile nel caso di sostituzione o comunque smontaggio del contatore in quanto ritenuta di semplice attuazione. Se la prova è effettuata con strumento elettronico attenersi alle indicazioni del manuale d uso e manutenzione dello stesso. Se si riscontrano trafilamenti dal rubinetto di intercettazione provvedere, se possibile, direttamente alla sua sostituzione o avvisare il proprio responsabile / coordinatore per le azioni da intraprendere Verifica dei requisiti di tenuta dell impianto La prova di tenuta deve essere effettuata utilizzando il metodo diretto, con gas di rete alla pressione di fornitura oppure con aria/gas inerte Metodo diretto con gas di rete La prova di tenuta con metodo diretto, non comporta sovrapressioni e consente di limitare le eventuali operazioni di spurgo previste su impianti in servizio. La verifica prevede le seguenti operazioni: aerare il locale aprendo porte e finestre per assicurare il ricambio d aria; se non già precedentemente installato, collegare lo strumento elettronico alla PcP; con la collaborazione del cliente finale o suo incaricato richiedere che le valvole di intercettazione degli apparecchi installati, siano in posizione di apertura; seguendo le indicazioni dello strumento o del suo manuale d uso procedere allo svolgimento della prova di tenuta; aprire lentamente il rubinetto di intercettazione del GdM al fine di pressurizzare l impianto interno alla pressione di fornitura, verificando che i valori di pressione siano quelli attesi; attendere la stabilizzazione della pressione per almeno un minuto per evitare che variazioni di temperatura possano interferire con il risultato della prova; procedere alla chiusura del rubinetto di intercettazione del GdM; avviare la prova sullo strumento, il tempo previsto per la verifica è definito dal produttore dello stesso; l esito della prova di tenuta sarà automaticamente ricondotto ai valori di pressione di riferimento previsti e visualizzato sul display, tali valori saranno poi stampati sul rapporto di verifica. L impianto interno sarà considerato idoneo al funzionamento se i valori di dispersione rilevati dallo strumento saranno compresi tra 0 (tenuta assoluta) per impianti nuovi e 1,2 dm³/h per impianti esistenti, sarà invece considerato non idoneo per valori superiori. Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 16 di 16

17 Metodo diretto con aria o gas inerte Per effettuare la pressurizzazione dell impianto interno e garantirne la salvaguardia, effettuare la messa in pressione dell impianto interno utilizzando esclusivamente il dispositivo in dotazione allo strumento ed evitare l uso di bombole, compressori, ecc. che potrebbero causare sovrappressioni eccessive nell impianto e negli apparecchi ad esso collegati. Procedere al collegamento nel più adatto dei due modi di verifica descritti di seguito, prediligendo il collegamento alla PcP, nel caso in cui sia presente Collegamento diretto all impianto interno Questa prova di tenuta è effettuata con contatore smontato, ovvero collegandosi all impianto interno con esclusione del contatore dalla prova e prevede le seguenti operazioni: collegare lo strumento al punto di inizio dell impianto interno (es. girello di collegamento al contatore, cannotto, flessibile, ecc.); con la collaborazione del cliente finale o suo incaricato richiedere che le valvole di intercettazione degli apparecchi installati siano in posizione di apertura; seguendo le indicazioni dello strumento o del suo manuale d uso procedere allo svolgimento alla prova di tenuta; utilizzando un dispositivo idoneo procedere lentamente alla pressurizzazione dell impianto interno sino al valore della pressione di prova prevista dal presente documento (25 50 mbar per gas naturale e mbar per GPL); attendere che la pressione sia stabilizzata, comunque almeno un minuto, al fine di evitare che variazioni di temperatura possano interferire con il risultato della prova; avviare la prova sullo strumento, il tempo previsto per la verifica è definito dal produttore dello stesso; l esito della prova di tenuta sarà automaticamente ricondotto ai valori di pressione di riferimento previsti e visualizzato sul display, tali valori saranno poi stampati sul rapporto di verifica. L impianto interno sarà considerato idoneo al funzionamento se i valori di dispersione rilevati dallo strumento saranno compresi tra 0 (tenuta assoluta) per impianti nuovi e 1,2 dm³/h per impianti esistenti, sarà invece considerato non idoneo per valori superiori. Questo procedimento esclude dalla prova il contatore pertanto, una volta rimontato e prima di attivare la fornitura, occorrerà accertare con sistemi idonei, la tenuta del GdM (es. soluzione tensioattiva) Collegamento alla PcP Questa prova di tenuta è effettuata collegandosi all impianto interno attraverso la PcP pertanto il contatore è incluso nella prova. La verifica prevede le seguenti operazioni: se non già installato, collegare il manometro o lo strumento elettronico alla PcP precedentemente individuata o predisposta; con la collaborazione del cliente finale o suo incaricato richiedere che le valvole di intercettazione degli apparecchi installati siano in posizione di apertura; Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 17 di 17

18 seguendo le indicazioni dello strumento o del suo manuale d uso procedere allo svolgimento alla prova di tenuta; utilizzando un dispositivo idoneo procedere lentamente alla pressurizzazione dell impianto interno sino al valore di pressione previsto dal presente documento (25 50 mbar per gas naturale e mbar per GPL); attendere che la pressione sia stabilizzata, comunque almeno un minuto, al fine di evitare che variazioni di temperatura possano interferire con il risultato della prova; avviare la prova sullo strumento, il tempo previsto per la verifica sarà definito dal produttore dello stesso; l esito della prova di tenuta sarà automaticamente ricondotto ai valori di pressione di riferimento previsti e visualizzato sul display, tali valori saranno poi stampati sul rapporto di verifica. L impianto interno sarà considerato idoneo al funzionamento se i valori di dispersione rilevati dallo strumento saranno compresi tra 0 (tenuta assoluta) e 1,2 dm³/h, sarà invece considerato non idoneo per valori superiori. Con questo metodo di verifica, in particolare se si usano strumenti dedicati equipaggiati di sistemi di pressurizzazione automatica, prima di pressurizzare l impianto con aria accertarsi della perfetta tenuta dell organo di intercettazione a monte del GdM oppure installare idoneo accorgimento (es dischetto per morosità nel collegamento di entrata del contatore) al fine di evitare eventuali trafilamenti di aria nella diramazione d utenza. 6.4 Esito della prova di tenuta Si ricorda che la normativa vigente prevede che sia sempre eseguita la prova di tenuta del rubinetto di intercettazione del GdM secondo quanto indicato al punto Verifica dei requisiti della tenuta del dispositivo di intercettazione. In funzione dell esito della prova attenersi a quanto sotto indicato Esito positivo Se la verifica dei requisiti di tenuta risulta positiva e non sono stati riscontrati altri elementi ostativi riconducibili al contesto, visivamente rilevabili durante l intervento (vedi APPENDICE A), l impianto sarà considerato IDONEO al funzionamento. L operatore procede all attivazione della fornitura del gas combustibile secondo le indicazioni descritte al punto Conclusione intervento di (ri)attivazione Esito negativo Se la verifica dei requisiti di tenuta risulta negativa oppure sono stati riscontrati altri elementi ostativi riconducibili al contesto, visivamente rilevabili durante l intervento (vedi APPENDICE A), l impianto sarà considerato NON IDONEO al funzionamento. Pertanto la fornitura del gas combustibile non è attivata ed il cliente finale dovrà richiedere l intervento di un installatore abilitato, al fine di provvedere alla eliminazione della eventuale dispersione sul proprio impianto o alla risoluzione delle difformità impiantistiche riscontrate. Il personale incaricato conclude l intervento non attivando la fornitura secondo le indicazioni descritte al punto Conclusione intervento di (ri)attivazione. Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 18 di 18

19 6.4.3 Conclusione intervento di (ri)attivazione Al termine delle verifiche di tenuta dell impianto l operatore smonta i collegamenti di prova e riscontra, con soluzione tensioattiva o sistema alternativo, l assenza di dispersioni sul GdM, inclusi il tappo della PcP e l eventuale tratto a monte dello stesso presente nell alloggiamento. In funzione dell esito delle verifiche l operatore conclude l intervento come di seguito indicato Impianto Idoneo Se l impianto risulta idoneo alla messa in servizio, può essere formalizzata l attivazione della fornitura, l operatore procede a: sigillare il GdM secondo le modalità previste, compreso il tappo di collegamento alla PcP; informare il cliente finale o suo incaricato che il gas non può essere utilizzato fino alla messa in servizio dell impianto gas, che dovrà essere effettuata da un installatore abilitato; lasciare il rubinetto di intercettazione del GdM in posizione di chiusura Impianto non idoneo Nel caso di impianto non idoneo alla messa in servizio l operatore richiude gli organi di intercettazione precedentemente aperti e provvede a: sigillare il GdM secondo le modalità previste, compreso il tappo di collegamento alla PcP; apporre un ulteriore sigillo sul rubinetto contatore bloccandolo in posizione di chiusura; porre l eventuale rubinetto di intercettazione dotato di chiave, in posizione di blocco; informare il cliente finale o suo incaricato che la fornitura non è riattivabile. Una volta risolte le anomalie riscontrate il cliente finale, direttamente (solo per A02) oppure attraverso la propria società di vendita, richiederà un nuovo intervento di riattivazione consegnando la prevista documentazione all operatore (vedi Appendice B) Rapporto sull attività svolta L operatore deve compilare correttamente l Ordine di Lavoro secondo le modalità previste ed invita il cliente finale o suo incaricato a firmare per presa visione, consegnandogli copia del Rapporto di Prova (come previsto dall art.9 delle LG 12) e del rapportino stampato dallo strumento di prova attestante l esito della prova di tenuta. Qualora mancante, aggiungere a penna, sul rapportino di prova stampato dallo strumento, il riferimento univoco all ordine di servizio relativo all intervento eseguito. Qualora i dati di riferimento dell intervento non siano disponibili direttamente in memoria allo strumento, al fine di garantire un riferimento univoco, l operatore provvederà ad inserire manualmente almeno il codice dell ordine di lavoro, riportando poi a penna, i dati mancanti sul rapportino stampato. Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 19 di 19

20 7. Titolo 2: Attivazione/riattivazione impianti gas industriali e civili con gruppo di misura avente portata maggiore di 10 m³/h (G10) e/o alimentati in media o alta pressione (comunque tutti i gruppi di misura alimentati a pressioni maggiori di 40 mbar per Gas Naturale e 70 mbar per GPL) 7.1 Fornitura in bassa pressione con contatore >G6 Per l attivazione della fornitura è preferibile la presenza dell installatore abilitato, incaricato dal cliente finale per la successiva messa in servizio. Nell imminenza dell attivazione dell impianto, eventualmente in anticipo sull ora dell appuntamento con l incaricato del distributore e in ogni caso nello stesso giorno, l installatore verifica l assenza di dispersioni sull impianto di utenza, eseguendo le prove previste dalle norme applicabili al tipo di impianto (UNI 7129, UNI 11137, UNI 8723, UNI 11528, D.M. 12/04/1996). Il personale incaricato dal distributore constata l assenza di dispersioni o la tenuta idonea al funzionamento attraverso l acquisizione del Modulo B/12, ed eventualmente A/12 ove richiesto, (vedi appendice B), redatto e sottoscritto dall installatore abilitato, recante l esito della prova di tenuta. L esito della prova di tenuta è positivo in caso di: tenuta assoluta (ai sensi del D.M.12 aprile 1996, della UNI 11528, ecc.) tenuta idonea al funzionamento (ai sensi della UNI 11137, UNI , UNI 8723). Determinano esito negativo le condizioni di: mancata tenuta (D.M. 12 aprile 1996, della UNI 11528, ecc.); tenuta idonea al funzionamento temporaneo (ai sensi della UNI 11137); tenuta non idonea al funzionamento (ai sensi della UNI 11137, UNI ). Il Modulo B/12 attestante l esito della prova di tenuta è valido solo se reca data attuale. Se la verifica documentale per l attivazione è positiva, la fornitura viene attivata, lasciando comunque chiuso l organo di intercettazione del Gruppo di Misura, che potrà essere aperto solo dall Installatore abilitato per l esecuzione della messa in servizio dell impianto. 7.2 Fornitura in media o alta pressione Nell intervento di (ri)attivazione della fornitura di impianti alimentati a pressioni maggiori di 40 mbar per quanto riguarda il Gas Naturale e 70 mbar per i GPL è preferibile la presenza dell installatore abilitato incaricato dal cliente finale per la successiva messa in servizio. Nell imminenza dell attivazione dell impianto, eventualmente in anticipo sull ora dell appuntamento con l incaricato del distributore e in ogni caso nello stesso giorno, l installatore verifica l assenza di dispersioni sull impianto di utenza, eseguendo le prove previste dalle norme applicabili al tipo di impianto. Il personale incaricato dal distributore constata l assenza di dispersioni () attraverso l acquisizione del Modulo B/12, ed eventualmente A/12 ove richiesto (vedi appendice B), redatto e sottoscritto dall installatore abilitato, recante l esito della prova di tenuta. Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 20 di 20

21 L esito della prova di tenuta è positivo se si riscontra Assenza di dispersioni : per impianti alimentati con pressione fino a 0,5 bar (ai sensi del D.M. 12 aprile 1996 o della UNI 11528); per impianti alimentati a pressione maggiore di 0,5 bar dichiarando nei moduli previsti le modalità della prova effettuata (pressione e durata della prova). Il Modulo B/12 attestante l esito della prova di tenuta è valido solo se reca data attuale. 7.3 Conclusione dell intervento In funzione dell esito delle verifiche documentali l operatore conclude l intervento come di seguito indicato Impianto idoneo Riscontrato che l impianto risulta IDONEO e verificata, secondo quanto previsto al punto 5.1 verifiche preliminari, la correttezza della documentazione consegnata, può essere formalizzata l attivazione della fornitura. L operatore incaricato dal distributore: ritira la documentazione obbligatoria richiesta (vedi Appendice B); procede alla sigillatura del GdM secondo le modalità previste; comunica al cliente finale e all installatore abilitato (se presente) che si può procedere alla messa in servizio dell impianto; lascia il rubinetto di intercettazione del GdM in posizione di chiusura Impianto non idoneo Nel caso di impianto NON IDONEO alla messa in servizio oppure di consegna, da parte del cliente finale, di documentazione incompleta o non corretta secondo quanto previsto al punto 5.1 verifiche preliminari, l operatore richiude gli eventuali organi di intercettazione precedentemente aperti e provvede a: sigillare il GdM secondo le modalità previste; apporre un ulteriore sigillo sul rubinetto contatore bloccandolo in posizione di chiusura; porre l eventuale rubinetto di intercettazione dotato di chiave, in posizione di blocco; ritirare la documentazione prevista (vedi Appendice B) Rapporto sull attività svolta L operatore deve compilare correttamente l Ordine di Lavoro secondo le modalità previste ed invita il cliente finale o suo incaricato a firmare per presa visione, consegnandogli copia dello stesso. Nel caso di esito negativo, l operatore incaricato dal distributore, deve comunque ritirare il modulo B/12 CIG compilato dall installatore abilitato ed attestante la mancata tenuta dell impianto o la non idoneità al funzionamento, specificando sull Ordine di Lavoro i motivi che ne hanno causato la non idoneità al funzionamento. Revisione n. 5 del 23/03/2016 pag. 21 di 21

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