Analisi andamento congiunturale del settore commerciale della provincia di Grosseto II Trimestre 2013

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1 Analisi andamento congiunturale del settore commerciale della provincia di Grosseto II Trimestre 2013 Continua l andamento negativo delle vendite negli esercizi al dettaglio della provincia di Grosseto (-4,9%). In grave affanno, per la pesante contrazione dei consumi, la piccola distribuzione (-4,9%) e più ancora la media distribuzione (-5,3%), male anche grande distribuzione (-4,3%). In rosso tutte le tipologie di vendita e dati preoccupanti anche per la categoria ipermercati, supermercati e grandi magazzini (-4%). Segno negativo pure per il settore alimentare (-3,9%) ed il no food (-5,4%) dove, in particolare, si rileva una performance negativa nel settore abbigliamento (-8%). Previsioni all insegna del pessimismo per il trimestre luglio-settembre, mentre migliorano significativamente per medio termine. Il Presidente della Camera di Commercio di Grosseto Gianni Lamioni ha commentato con una certa preoccupazione i dati relativi all indagine congiunturale relativa al trimestre aprile-giugno realizzata dall Osservatorio regionale sul Commercio, che saranno presentati nei prossimi giorni a Firenze, e degli approfondimenti ed elaborazioni condotte a livello locale dall ufficio studi camerale. In attesa di essere agganciati alla ventilata ripresina il barometro della crisi, anche in Maremma, continua a segnalare brutte notizie. La crisi economica finanziaria e in particolare le pesanti incertezze causate dalla lentezza con cui le economie dei maggiori paesi industrializzati si stanno rimettendo in moto, si manifestano, tra le altre cose ed in intensità diverse da Stato 1

2 a Stato, in una riduzione del potere d acquisto delle famiglie e quindi in una marcata contrazione dei consumi. Questa situazione di oggettiva difficoltà, unita ad un quadro generale ancora incerto anche a livello di politiche fiscali (da scongiurare l ipotesi di ritoccare in un prossimo futuro l aliquota ordinaria dell Iva proprio per non peggiorare una situazione che sta mettendo in affanno le famiglie italiane e milioni di artigiani e di piccoli commercianti) si ripercuote, ovviamente, con evidenti ricadute negative sul sistema Italia ed in particolare su tutta la rete commerciale come confermano anche recenti indagini condotte a livello nazionale da autorevoli istituti di ricerca 1. Da tali ricadute continua, purtroppo, a non esserne immune anche la nostra provincia, non fosse altro in considerazione della spiccata connotazione di territorio turistico. Un territorio con una naturale predisposizione all incoming turistico e con grosse potenzialità non ancora totalmente espresse, su cui il tessuto imprenditoriale locale deve essere messo in condizione, come è emerso nella Giornata dell Economia tenutasi lo scorso 4 luglio, di poter mettere a sistema le energie migliori e spiegare, senza inutili appesantimenti burocratici, tutte la sua voglia di fare. Nel trimestre aprile giugno 2013, tabella n.1, il campione degli imprenditori della provincia di Grosseto complessivamente intervistati ha dichiarato rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, un significativo calo delle vendite (-4,9%). Poco giova sapere che il dato a livello tendenziale risulta meno negativo sia di quelli rilevati negli ultimi 5 trimestri che di quello registrato a livello nazionale dove, secondo l indagine UnionCamere, viene rilevato, sempre relativamente al II trimestre 2013, un valore pari a -7,6% 2. Infatti l andamento negativo, indica un ulteriore flessione rispetto a quella registrata dal I trimestre 2008 (ben 21 trimestri in rosso ndr), ed interessa nello specifico, seppur con effetti diversi, tutte e tre le tipologie in cui si articola il commercio al dettaglio. A comprova, in provincia di Grosseto, sia la piccola distribuzione, 1-5 addetti (-4,9%) che le medie 1 Unioncamere Roma Centro Studi-Indagine congiunturale sulle imprese dell industria manifatturiera, del commercio e dei servizi; 13 agosto 2013; CGIA Mestre- Crisi: crolla la spesa per auto, abbigliamento, acqua e pane. 24 luglio Unioncamere Roma Centro Studi, Indagine congiunturale sulle imprese ecc.op cit 2

3 strutture, 6-19 addetti (con -5,5 %) che la grande distribuzione, 20 e più addetti (-4,3%; peggior risultato dal I trimestre 2005, inizio della rilevazione) manifestano un andamento tendenziale significatamene caratterizzato dal segno meno. A livello territoriale, effettuando un confronto tra le 10 province della Toscana (tabella 1.a), la performance complessiva fatta riscontrare da Grosseto risulta grosso modo in linea con il valore medio regionale (-4,8%) e la distanza tra le province rimane contenuta, sia in senso positivo che negativo, nel campo di variazione massimo di un punto e qualche decimale. In particolare Grosseto con -4,9% manifesta un andamento che viene superato in negativo da quello di 5 province toscane: Arezzo (-6,1%), Pisa (-5,9), Siena(-5,7%) Massa Carrara (-5,6%), e Lucca(-5%); mentre la provincia che fa registrare, ancorché negativo, il valore migliore è, come il trimestre passato, quella di Pistoia (-3,6%). Disaggregando il dato complessivo e procedendo ad una analisi articolata sugli esercizi specializzati per distinta tipologia di attività, tabella n. 2, si rileva che nel secondo trimestre del 2013, il volume di affari delle imprese commerciali maremmane continua ad essere contraddistinto da un ulteriore e deciso contenimento delle vendite sia di prodotti alimentari (-3,9%, a fronte di -5,3% in Toscana ) 2 che, soprattutto, di prodotti non alimentari (-5,4% contro -5,1 in regione). Di rilievo l exploit negativo, con una notevolissima flessione rispetto al trimestre precedente, dell andamento delle vendite di ipermercati, supermercati e grandi magazzini che manifestano un valore mai raggiunto in passato (-4%) e quasi doppio rispetto il livello regionale (Toscana -2,3%). Il risultato di quest ultimo indicatore, e cioè l andamento tendenziale negli ipermercati ecc, rende evidente come la diffusa e radicata crisi nei consumi familiari, dopo aver toccato pesantemente e per lungo tempo le strutture di vicinato, ha iniziato a colpire anche le strutture di più ampie dimensioni, ivi comprese quelle denominate hard discount e indirizzate, di norma, verso una clientela certamente non appartenente ai ceti più abbienti. Procedendo nell analisi del segmento degli esercizi specializzati non alimentari, tabella n. 3, comunemente indicati come no food, si rileva che l andamento negativo è diffuso in tutte le voci, con una 3

4 intensità certamente non trascurabile. Nel trimestre in questione il trend delle vendite che desta maggiori preoccupazioni riguarda, in modo particolare, il settore abbigliamento ed accessori (-8%, superiore in negativo di ben 2 punti rispetto al valore medio regionale: -6%) anche se non molto migliore risulta la situazione per il comparto prodotti per la casa ed elettrodomestici (-6,1%; in Toscana -6,3%) che, ad ogni buon conto, recupera oltre 3 punti rispetto al trimestre passato. Altrettanto negativo anche l andamento del settore altri prodotti non alimentari 3 che con -4,1 % per Grosseto (a fronte di -4,3% per la Toscana) dimezza il valore riscontrato nel trimestre precedente. In linea con quanto rappresentato nei commenti all andamento congiunturale dei trimestri passati risulta evidente che, ancorché confortati da valori meno drammatici rispetto al periodo Gennaio -Marzo 2013, tutti i settori soffrono pesantemente la crisi, anche se alcuni settori sembrano soffrire più di altri. In pratica l effetto derivante dalla marcata e prolungata contrazione dei consumi non opera con la stessa intensità verso tutte le specializzazioni della rete distributiva; in tal senso occorre tenere conto che alcuni consumi sono meno comprimibili o rinviabili di altri nonché le conseguenze comportamentali dovute allo sviluppo di nuove forme di vendita e alle variazioni dei gusti, mode ecc. Proprio l andamento dei consumi manifesta una evidente ripercussione anche sul livello di giacenze 4 di magazzino, confermando quanto più volte sottolineato a proposito delle accresciute difficoltà da parte delle varie tipologie di esercizi nell affrontare per un lato la crisi dei consumi e per l altro, ancorché in intensità inferiore, la variazione dei comportamenti di acquisto dei consumatori. In provincia di Grosseto gli esercizi commerciali che ritengono adeguate le proprie giacenze ed in grado di far fronte alla domanda futura sono il 92% del campione (87% per il totale degli imprenditori toscani intervistati), mentre il 6% le ritiene esuberanti e solo il 2% scarse. 3 4 In questa categoria rientrano, tra gli altri, i prodotti farmaceutici, di profumeria, libri, giornali, cartoleria. comunemente conosciuto come scorte di magazzino 4

5 Quest ultimo dato va letto insieme a quello relativo alle risposte fornite sulle previsioni dell andamento delle vendite per il periodo Luglio Settembre 2013, che, stante anche la particolare tipologia del nostro turismo ed in specifico la pesante presenza della componente balneare, dovrebbe delineare un quadro in cui le luci diventano di gran lunga superiori alle ombre. Invece le aspettative degli imprenditori maremmani per il III trimestre 2013 contengono un certo pessimismo: il saldo complessivo fra attese di incremento e decremento delle vendite è -6 per la provincia di Grosseto (- 13 per la Toscana nel complesso) mentre il 50% le considerano stabili (52% per la Toscana). Il quadro diventa ancora più complesso se l attenzione viene indirizzata verso le imprese della grande distribuzione e verso il settore abbigliamento ed accessori; per queste due tipologie le previsioni per le vendite nel trimestre luglio-settembre 2013 risultano ambedue negative e prova ne è la marcata differenza fra attese di incremento e decremento sia per la grande distribuzione che per l abbigliamento che risultano, rispettivamente, pari a -16 e -13. Unica nota positiva, e comunque estremamente contenuta nella intensità, riguarda le previsioni a breve per il settore alimentare (saldo +1). Nel concludere la sintetica analisi delle risposte del campione 5 spostiamo l attenzione dal breve al medio termine ed a tale riguardo rileviamo che, tabella n. 5, la previsione verso il futuro non è poi tanto negativa. Infatti da un esame dei dati relativi alla domanda sull orientamento delle imprese circa l evoluzione dell attività nei prossimi dodici mesi si rileva che il 20% (12 % nell indagine precedente) degli imprenditori grossetani prevede uno sviluppo dell attività, il 74% la stabilità mentre il 5% la diminuzione e l 1% ritiene il probabile ritiro dal mercato. Grosseto, 20 agosto Si rinvia alla nota metodologica al termine delle tabelle 5

6 APPENDICE STATISTICA Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CCIAA Grosseto su dati Osservatorio Regionale del Commercio 6

7 Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CCIAA Grosseto su dati Osservatorio Regionale del Commercio 7

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9 Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CCIAA Grosseto su dati Osservatorio Regionale del Commercio 9

10 Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CCIAA Grosseto su dati Osservatorio Regionale del Commercio 10

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13 Nota metodologica II trimestre 2013 settore commercio L'indagine congiunturale sulle imprese del commercio al dettaglio, realizzata dal Centro Studi Unioncamere per conto di Unioncamere Toscana, si rivolge trimestralmente ad un campione di circa aziende con dipendenti. L indagine è rappresentativa della totalità delle imprese con dipendenti (interessando anche il segmento di imprese con più di 500 dipendenti). I dati sono disaggregati per tre classi dimensionali (da 1 a 5 dipendenti, 6-19 dip. e 20 dipendenti e oltre), per 5 settori di attività economica (ipermercati, supermercati e grandi magazzini, commercio al dettaglio di prodotti alimentari, commercio al dettaglio di abbigliamento e accessori, commercio al dettaglio di prodotti per la casa ed elettrodomestici e commercio al dettaglio di altri prodotti non alimentari) e per provincia. Per tutti i settori la numerosità campionaria è calcolata in modo da garantire, per ognuno dei domini di indagine, un errore massimo del 10% ed una significatività del 85%. L'universo di riferimento è costituito dalle imprese con dipendenti desunto dal Registro Imprese integrato con i dati ot - tenuti da altre fonti (in particolare INPS e ISTAT). Anche l indagine Unioncamere si basa sul principio che nelle rilevazioni campionarie condotte a cadenza periodica è opportuno non rinnovare completamente il campione ogni volta, ma mantenere nel campione per due o più interviste una predeterminata quota delle unità (panel), utilizzando la tecnica dei campioni ruotati. Per questo motivo, tenendo conto anche della necessità di ridurre il fastidio statistico per i rispondenti e il tasso di caduta delle interviste, si è scelto di ricorrere una domanda diretta in cui al termine di ogni contatto positivo si chiede la di - sponibilità dell intervistato a essere contattato anche per il successivo trimestre. Mediamente la quota panel si aggira intorno al 45%. Nell'indagine, condotta telefonicamente con la tecnica CATI, viene chiesto alle imprese di dichiarare l'andamento congiunturale e tendenziale di una serie di indicatori economici (tra i quali l andamento delle vendite e la consistenza delle giacenze di magazzino), nonché la previsione per i tre e i dodici mesi successivi al trimestre di indagine (ad es. del volume degli ordini emessi nei confronti dei fornitori). Alcuni dei dati tendenziali sono di tipo quantitativo (variazioni registrate nel trimestre rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente), mentre i dati congiunturali (rispetto al trimestre precedente) e revisionali (riferiti al trimestre successivo e a 4 trimestri) sono di tipo qualitativo (aumento, stabilità, di - minuzione). L unità di riporto è costituita dalle unità provinciali d impresa (anche se la classe dimensionale è quella dell impresa nel suo complesso). Le ponderazioni infra -dominio e inter-dominio delle risposte vengono effettuate sulla base del valore aggiunto per addetto (desunto da un database statistico di bilanci stratificato e aggiornato al 2007), che viene moltiplicato per il numero di dipendenti di ciascuna impresa/dominio. Le interviste relative al II trimestre 2013 sono state realizzate nel mese di luglio Prossimo comunicato stampa sul III trimestre 2013: dicembre