La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in provincia di Pisa

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1 La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in provincia di Pisa Consuntivo II trimestre 2013 aspettative III trimestre 2013 Pisa, 8 ottobre L indagine sul commercio al dettaglio relativa al secondo trimestre 2013 non lascia intravedere la luce in fondo al tunnel confermando una situazione che continua a rimanere decisamente complessa. Pur attraversando una fase di bassa inflazione (+1,1% la variazione dell indice NIC a Pisa), le famiglie pisane stanno vivendo un periodo di fortissime difficoltà a causa del continuo aumento dei soggetti senza lavoro ma anche per una tassazione che, facendosi sempre più pesante, sottrae ricchezza e riduce la loro capacità di spesa. Tutto questo, come accade ormai da parecchi trimestri, comporta un ulteriore e decisa contrazione delle vendite al dettaglio pisane (-5,9%) che coinvolge tutte le tipologie distributive e dimensionali del commercio e porta la nostra provincia, che fino allo scorso trimestre si trovava in una posizione relativamente migliore rispetto alla Toscana e all Italia, ad occupare una posizione intermedia. Oltre che sul fronte delle vendite, la crisi continua ad incidere sul tessuto imprenditoriale il quale, rispetto a fine giugno 2012, perde ben 151 unità, di cui una buona fetta afferente al comparto ambulante (-68) e all abbigliamento (-57). Informazioni e chiarimenti studi@pi.camcom.it tel Nessuna novità di rilievo emerge osservando l evoluzione della quota percentuale delle aziende commerciali che dichiarano vendite in aumento, stabilità o diminuzione rispetto al medesimo periodo dell anno precedente. Nel secondo quarto del 2013, infatti, oltre il 50% delle unità (il 53%) dichiara una contrazione del proprio volume d affari contro un misero 11% che, invece, segnala un aumento delle vendite. Redazione Alberto Susini Angela Ciraci 1

2 La rapida discesa dell inflazione rappresenta un elemento che, almeno potenzialmente, potrebbe sostenere il settore: la variazione tendenziale dell indice generale dei prezzi al consumo di beni e servizi 1 in provincia di Pisa nel secondo trimestre del 2013 (+1,1%) è infatti appena un terzo rispetto al medesimo periodo del 2012 quando raggiunse il +3,4%. Tuttavia, il pessimo stato di salute dei bilanci familiari non ha permesso di beneficiare di questa congiuntura. Considerando le evoluzioni dei prezzi delle divisioni più direttamente riconducibili al commercio al dettaglio (, bevande, abbigliamento, calzature e beni per la casa) è del tutto evidente come la variazione dei prezzi al consumo non sia imputabile a comportamenti degli operatori del commercio analizzati nell indagine. Se negli ultimi due trimestri l inflazione aveva avuto un ruolo poco significativo nello spiegare la caduta delle vendite, l aumento dell IVA dal 21 al 22% a far data dal primo ottobre 2013, attraverso l aumento dei prezzi al consumo, inciderà quasi certamente sull andamento delle vendite al dettaglio nei trimestri a venire. Andamento dei prezzi al consumo Indici dei prezzi al consumo NIC in provincia di Pisa Var. % tendenziali DIVISIONI DI SPESA Prodotti e bevande analcoliche 1,5 2,0 1,4 1,3 1,0 1,2 Bevande alcoliche e tabacchi 6,1 7,7 6,6 2,8 2,5 1,2 Abbigliamento e calzature 4,1 2,7 2,8 2,2 2,1 1,6 Mobili, articoli e servizi per la casa 1,8 1,9 1,8 1,5 1,5 1,3 PRODOTTI Beni 4,3 4,3 4,0 3,0 1,6 0,6 Servizi 3,0 2,3 2,1 1,9 1,7 1,6 Indice generale Esclusi gli energetici 2,5 2,2 1,9 1,5 1,4 1,4 Indice generale 3,7 3,4 3,1 2,5 1,7 1,1 Fonte: elaborazioni su dati Istat 1 L indice dei prezzi qui analizzato è il NIC (Indice Nazionale dei prezzi al consumo per l Intera Collettività). Un indice che considera la collettività nazionale come se fosse un unica grande famiglia di consumatori, all interno della quale le abitudini di spesa sono ovviamente molto differenziate. 2

3 Le vendite al dettaglio analizzate dal punto di vista della tipologia distributiva, confermano la fase di profonda difficoltà attraversata dal comparto. In particolare si evidenzia il brusco calo delle medie strutture (6-19 addetti) che addirittura arrivano a perdere il 7,1% ma anche il commercio di vicinato (1-5 addetti) arretra del 6,5%. La grande distribuzione (unità con 20 addetti e oltre), dopo il tonfo registrato ad inizio 2013, migliora la propria performance andando a perdere, nel periodo aprile-giugno 2013, il 2,6% del proprio giro d affari rispetto al Vendite per tipologia distributiva All interno dei diversi settori di attività, le ridotte capacità di spesa delle famiglie influenzano in modo particolarmente negativo gli esercizi in generi (-10,2%). Migliori rispetto alle altre categorie, le vendite degli esercizi nel non alimentare (-5,4%) mentre le unità despecializzate (ipermercati, supermercati e grandi magazzini), in grado di attivare strategie promozionali e politiche di prezzo tendenti al mantenimento di quote di mercato, fanno segnare solo un - 0,5%. Vendite per comparto merceologico Andamento trimestrale delle vendite al dettaglio per settore d'attività in provincia di Pisa Var. % tendenziali Esercizi Trimestri Alimentare Non Alimentare Ipermercati, Supermercati e grandi magazzini Totale ,4-7,7-0,2-6, ,0-5,7-1,5-5, ,3-7,2 2,5-5, ,0-6,7 3,4-6, ,6-7,1 4,2-5, ,0-6,2-1,2-6, ,2-5,4-0,5-5,9 3

4 Prosegue, nel secondo quarto del 2013, il trend discendente delle vendite di prodotti di abbigliamento e accessori che fanno segnare un calo del 7,7%. Le vendite di prodotti per la casa ed elettrodomestici, dopo una lunga serie di contrazioni intorno alle due cifre, segnalano una flessione di solo il 4,9 per cento. Migliore risultato tra le diverse categorie, se così si può dire, è quello degli altri prodotti non 2 (-4,8%). Andamento trimestrale delle vendite al dettaglio dei prodotti non in provincia di Pisa Var. % tendenziali Abbigliamento e accessori Prodotti per la casa ed elettrodomestici Altri non Totale non Alimentare ,1-11,4-4,8-7, ,9-11,1-2,2-5, ,7-15,0-3,4-7, ,6-11,6-4,2-6, ,2-8,8-6,0-7, ,4-10,4-5,0-6, ,7-4,9-4,8-5,4 Le attese degli operatori in merito all evoluzione delle vendite e degli ordinativi rivolti ai propri fornitori relative al terzo trimestre del 2013 continuano a segnalare un diffuso pessimismo. Peggiora, infatti, il saldo tra coloro che si aspettano un aumento delle vendite e quelli che, invece, si aspettano una loro diminuzione: -18 punti percentuali. Le attese in merito agli ordinativi rivolti ai propri fornitori, pur stazionarie rispetto al trimestre precedente, registrano comunque un saldo molto negativo e pari a -24 punti percentuali. Aspettative per il III trimestre Si tratta di un settore piuttosto eterogeneo che comprende i prodotti farmaceutici, di profumeria, libri, giornali, cartoleria e articoli di seconda mano. 4

5 Il segno di come la situazione stia peggiorando si nota anche dalla dinamica dei punti vendita. Le unità locali pisane attive nel commercio al dettaglio calano infatti di 151 unità rispetto al 2012 toccando, a fine giugno di quest anno, quota A far segnare la caduta più consistente, come accade da tempo, è il non alimentare (-1,9%, -119 unità) al cui interno spicca la caduta degli ambulanti (-3,0%, -68 aziende). Sempre nel non alimentare, diminuiscono le unità del comparto abbigliamento e accessori (-4,9%, -57 unità) ma anche di quelle che commercializzano prodotti per la casa ed elettrodomestici (-3,9%, -34 negozi). L unico settore che continua a crescere è il commercio al di fuori dei negozi, banchi e mercati (+7,5%, pari a 20 unità aggiuntive) comparto all interno del quale troviamo le vendite per corrispondenza, via internet, porta a porta, distributori automatici, ecc.. Nell alimentare (-1,3%, -19 unità), si assiste invece ad una ricomposizione che premia i minimercati (+1,3%, +6 aziende) a discapito degli (-2,4%, -23 unità locali) e dei discount (-20,0%, - 2 unità). Dinamica delle unità locali commerciali Fonte: elaborazioni su dati Infocamere-Stockview L andamento dei punti vendita, dal punto di vista territoriale, mostra ovunque una contrazione. Il peggior risultato, in termini percentuali, continua ad essere quello del Valdarno Inferiore (-3,1%, -36 unità) seguito dalla Val di Cecina (-2,1%, -14 unità) e dalla Val d Era (-2,0%, -50 aziende). Relativamente più contenuta la flessione registrata nell Area Pisana (-1,2%, -49 negozi). 5

6 NOTA METODOLOGICA L'indagine congiunturale sulle imprese del commercio al dettaglio si rivolge trimestralmente ad un campione di circa aziende toscane con dipendenti di cui 114 localizzate in provincia di Pisa. Anche questa indagine Unioncamere si basa sul principio che nelle rilevazioni campionarie condotte a cadenza periodica è opportuno non rinnovare completamente il campione ogni volta, ma mantenere nel campione per due o più interviste una predeterminata quota delle unità (panel), utilizzando la tecnica dei campioni ruotati. Per questo motivo, tenendo conto anche della necessità di ridurre il fastidio statistico per i rispondenti e il tasso di caduta delle interviste, si è scelto di ricorrere una domanda diretta in cui al termine di ogni contatto positivo si chiede la disponibilità dell intervistato a essere contattato anche per il successivo trimestre. Mediamente la quota panel si aggira intorno al 45%. A partire dal primo trimestre 2010 la rilevazione è stata sottoposta ad una profonda revisione per tener conto della nuova classificazione delle attività economiche introdotta con ATECO2007, versione italiana della Nace Rev. 2. Inoltre, a partire dal primo trimestre 2012, le ponderazioni infra-dominio e inter-dominio sono state effettuate sulla base del numero di addetti di ciascuna impresa/cluster d appartenenza (sempre desunto dal Registro Imprese opportunamente integrato) abbandonando le procedure di ponderazione utilizzate fino al 4 trimestre 2011, che facevano riferimento alle variabili di bilancio. Il raffronto con i risultati degli anni precedenti deve essere quindi effettuato con cautela. Le interviste relative al secondo trimestre 2013 sono state realizzate nel mese di luglio GLOSSARIO Variazione tendenziale: variazione percentuale rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In formula: Dove X rappresenta il valore della variabile (ad esempio le vendite) e t il periodo temporale di riferimento. 6

7 CLASSIFICAZIONE DELLE DIVISIONI E DEI GRUPPI DI ATTIVITA' ECONOMICA (ATECO 2007) NEI SETTORI DI INDAGINE SETTORI DI INDAGINE ATECO 2007 Commercio al dettaglio di prodotti Commercio al dettaglio di prodotti non Discount di Minimercati ed altri esercizi non di vari Commercio al dettaglio di prodotti surgelati 47.2 Commercio al dettaglio di prodotti, bevande e tabacco in esercizi Abbigliamento ed accessori Commercio al dettaglio di prodotti tessili in esercizi Commercio al dettaglio di articoli per l'abbigliamento in esercizi Commercio al dettaglio di calzature e articoli in pelle in esercizi Prodotti per la casa ed elettrodomestici Commercio al dettaglio in esercizi non di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici Commercio al dettaglio di apparecchi audio e video in esercizi Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiali da costruzione in esercizi Commercio al dettaglio di tappeti Commercio al dettaglio di elettrodomestici in esercizi Commercio al dettaglio di mobili, di articoli per l'illuminazione e altri articoli per la casa in esercizi Commercio al dettaglio di registrazioni musicali e video in esercizi Altri prodotti non Empori ed altri negozi non di vari prodotti non Commercio al dettaglio di computer, unità periferiche, software e attrezzature per ufficio in esercizi Commercio al dettaglio di apparecchiature per le telecomunicazioni e la telefonia in esercizi Commercio al dettaglio di utensili per la casa, di cristallerie e vasellame Commercio al dettaglio di libri nuovi in esercizi Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici Commercio al dettaglio di articoli sportivi in esercizi Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli, compresi quelli elettronici Commercio al dettaglio di medicinali in esercizi Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi Commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria e di erboristeria in esercizi Commercio al dettaglio di fiori, piante, semi, fertilizzanti, animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi Commercio al dettaglio di orologi, articoli di gioielleria e argenteria Commercio al dettaglio di altri prodotti (esclusi quelli di seconda mano) in esercizi Commercio al dettaglio di articoli di seconda mano in negozi 47.8 Commercio al dettaglio ambulante 47.9 Commercio al dettaglio al di fuori dei negozi, banchi e mercati Ipermercati, supermercati e grandi magazzini Ipermercati Supermercati Grandi magazzini 7

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