La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in provincia di Pisa
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1 La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in provincia di Pisa Consuntivo IV trimestre 2011 aspettative I trimestre 2012 Pisa, 13 marzo Con un -6,0%, le vendite al dettaglio delle imprese con dipendenti della provincia di Pisa mettono a segno il peggior risultato dal 2005, quando l indagine ha avuto avvio, segnalando inoltre un deciso peggioramento per la seconda metà del La variazione media annua delle vendite al dettaglio registrata nel corso del 2011 (-3,5%) è infatti una media tra il già non molto positivo -2,0% del primo semestre ed il -5,1% del secondo. A determinare questo risultato contribuiscono una serie di fattori tra i quali spicca il marcato deterioramento del mercato del lavoro -secondo le prime stime il tasso di disoccupazione nazionale è salito a dicembre all 8,9%- che ha portato ad un deciso peggioramento del clima di fiducia delle famiglie soprattutto per quanto riguarda il clima economico. Non secondario anche il ruolo deprimente giocato dell inflazione che, a causa del caro petrolio, dell aumento dell IVA e delle accise, è risultata in ulteriore accelerazione. Il dato sul quarto trimestre, non diversamente dalla media annua, segnala inoltre le maggiori difficoltà che le aziende pisane stanno affrontando rispetto alle omologhe italiane (-4,1%) e toscane (-4,2%). Inoltre, come avviene ormai da un biennio il dato provinciale si posiziona al di sotto della media regionale e, per la seconda volta consecutiva, in fondo ad un ipotetica graduatoria fra tutte le dieci province toscane. Il quadro generale Informazioni e chiarimenti studi@pi.camcom.it tel Redazione Alberto Susini Oltre alle variazioni percentuali, risulta particolarmente negativo anche l andamento delle quote di imprenditori che segnalano un aumento, una diminuzione o una stabilità del proprio giro d affari. La quota di coloro che registrano un aumento delle proprie vendite, perequata con un opportuna 1
2 media mobile a quattro termini per limitare le oscillazioni di breve periodo, tocca l 8%: il punto più basso da quando la rilevazione è stata avviata. A fronte di questa evoluzione si assiste ad un aumento della quota di imprenditori che dichiarano una diminuzione del proprio giro d affari rispetto all anno precedente. Toccando, nell ultimo quarto del 2011, il 36% del totale, ci stiamo pericolosamente avvicinando ai picchi negativi raggiunti tra la fine del 2009 e l inizio del Andamento trimestrale della quota di imprese che segnalano aumento, stabilità e diminuzione delle vendite rispetto al medesimo trimestre dell'anno precedente (quote % perequate con media mobile a 4 termini) aumento stabilità diminuzione La variazione tendenziale dell indice generale dei prezzi al consumo di beni e servizi in provincia di Pisa 1 registrata nell ultimo scorcio del 2011 (+3,6%) non solo fa segnare un accelerazione rispetto al periodo lugliosettembre (+3,1%), ma continua a mantenersi più elevato rispetto alla Toscana (+2,9%) e all Italia nel suo complesso (+3,3%). Il rialzo dell inflazione è guidato dall incremento di un punto percentuale dell aliquota IVA, introdotta a metà settembre dello scorso anno, ma anche dall aumento delle accise sui carburanti e dai rincari della materie prime, queste ultime rimaste ancora su livelli molto elevati nonostante il marcato deterioramento del ciclo registrato a livello internazionale. Considerando le evoluzioni dei prezzi delle divisioni di spesa che più direttamente possono essere ricondotte ai comparti del commercio al dettaglio, nella nostra provincia si segnala sopratutto la forte crescita delle bevande alcoliche e tabacchi (+5,4% del quarto dopo il +3,0% del terzo trimestre) e, anche se in maniera minore, quella dell abbigliamento e calzature (passata al +3,9% dopo il +3,3% del III trimestre). Pur in accelerazione, si stabilizzano al di sotto della media generale le dinamiche di prezzo dei mobili e prodotti per la casa (+1,8%) e dei prodotti alimentari e bevande analcoliche (+1,5%). Andamento dei prezzi al consumo 1 L indice dei prezzi qui analizzato è il NIC (Indice Nazionale dei prezzi al consumo per l Intera Collettività). Un indice che considera la collettività nazionale come se fosse un unica grande famiglia di consumatori, all interno della quale le abitudini di spesa sono ovviamente molto differenziate. 2
3 Fonte: elaborazioni su dati Istat Il vero e proprio crollo delle vendite al dettaglio registrato in provincia di Pisa nell ultimo scorcio del 2011 è frutto degli andamenti tanto della piccola (1-5 addetti) che della media unità commerciale (6-19 addetti) che lasciano sul terreno, rispettivamente, il 7,4% ed il 7,3% delle vendite. Si tratta di andamenti che confermano le pesanti difficoltà che queste tipologie distributive stanno affrontando soprattutto nella seconda metà dell anno che si è appena concluso. Pur registrando un calo inferiore rispetto agli altri raggruppamenti dimensionali d impresa, anche la grande distribuzione (unità con 20 addetti e oltre) segnala una contrazione consistente del proprio giro d affari (-2,6%). Molto contenuta, inoltre, risulta la quota di imprenditori che dichiarano un aumento delle vendite rispetto al medesimo periodo dell anno precedente: sui tratta del 4% delle piccole imprese, del 9% delle medie e del 15% delle strutture più grandi. Vendite per tipologia distributiva Andamento trimestrale delle vendite al dettaglio per tipologia distributiva in 4,0 provincia di Pisa (Var. % tendenziali) 2,0 0,0-2,0-4,0-6,0-8, Piccola distribuzione -3,4-2,6-4,2-2,2-6,0-5,7-4,6-2,5-5,2-5,1-2,9-2,6-3,9-1,2-5,1-7,4 Media distribuzione -2,2-3,8-4,4-3,8-7,4-4,9-5,6-3,2-2,4-2,9-2,6-2,5-2,9-2,5-6,4-7,3 Grande distribuzione 3,3 0,9 3,1 1,4-1,4-0,6-2,8-1,3-1,6-1,6 0,2-0,5 0,1-1,1-1,2-2,6 3
4 Considerando i diversi comparti merceologici, emergono chiaramente le difficoltà che stanno affrontando gli esercizi operanti nel non alimentare (-7,7%) mentre le unità despecializzate (ipermercati, supermercati e grandi magazzini) continuano a registrare una sostaziale stagnazione (-0,2%). Se a causa dei consistenti tagli di spesa praticati dalle famiglie nei comparti ritenuti meno necessari il non alimentare segna una forte contrazione, anche l alimentare registra variazioni di segno negativo passando dal -3,1% del terzo trimestre al -4,4% del quarto. In un momento di forte crisi, le famiglie continuano a preferire le politiche promozionali piuttosto spinte messe in atto dalla Grande distribuzione. Vendite per comparto merceologico Andamento trimestrale delle vendite al dettaglio per settore d'attività in provincia di Pisa Var. % tendenziali Esercizi Trimestri Alimentare Non Alimentare Ipermercati, Supermercati e grandi magazzini Totale ,9-4,6-0,1-4, ,8-2,3 0,5-2, ,2-2,3 1,1-2, ,4-2,8 0,7-2, ,1-2,2-0,1-1, ,1-5,4 0,0-4, ,4-7,7-0,2-6,0 Che tra gli non alimentari sia in atto una crisi legata alla necessità delle famiglie di comprimere alcune spese, lo testimoniano le evoluzioni dei diversi segmenti merceologici. Perdono infatti molto i prodotti per la casa ed elettrodomestici -che generalmente presentano prezzi di vendita unitari più elevati- (-11,4%) ma anche l abbigliamento e accessori (-9,1%). Arretrano in maniera meno decisa gli altri prodotti non alimentari 2 (-4,8%). Andamento trimestrale delle vendite al dettaglio dei prodotti non alimentari in provincia di Pisa Var. % tendenziali Abbigliamento e accessori Prodotti per la casa ed elettrodomestici Altri non alimentari Totale non Alimentare ,3-6,0-0,9-4, ,0-5,5-0,3-2, ,4-4,8-0,7-2, ,4-3,4-1,7-2, ,0-6,2-0,2-2, ,2-8,6-2,7-5, ,1-11,4-4,8-7,7 2 Si tratta di un settore piuttosto eterogeneo che comprende i prodotti farmaceutici, di profumeria, libri, giornali, cartoleria e articoli di seconda mano. 4
5 Da un triennio l indagine sul commercio al dettaglio prevede, nella tornata di fine anno, uno specifico quesito relativo all andamento degli investimenti. A questo proposito il 2011 fa segnare un calo piuttosto significativo della quota di imprese che dichiarano investimenti in aumento ponendo la provincia di Pisa (11%) nuovamente in linea con la media regionale (9%) dopo che, nel 2010, si era osservata una netta prevalenza della propensione ad investire da parte delle aziende pisane. Si tratta di investimenti, quelli messi in campo dalle imprese provinciali, che riguardano l apertura o il rinnovo della sede (nel 39% dei casi), lo sviluppo della distribuzione (nel 36%) e l acquisto di software e computer (nel 28%). Investimenti Dopo il leggero miglioramento delle attese 3 degli imprenditori del commercio pisani sulle vendite registrato nell ultima parte del 2011, a causa di una percezione che non incorporava il peggioramento della situazione economica nazionale di fine anno, le aspettative in merito al primo quarto del 2012 si fanno decisamente più fosche. Il saldo fra gli ottimisti, vale a dire coloro che si attendono un aumento delle vendite ed i pessimisti, coloro che prevedono una diminuzione, scende in modo piuttosto accentuato passando da +10 a +3 punti percentuali. Pesa, a questo proposito, il forte aumento dei pessimisti passati, nel giro di tre mesi, dal 16 al 22% del totale. Il saldo aumenti-diminuzioni relativo agli ordinativi rivolti ai fornitori segnala un peggioramento ancor più consistente scendendo, tra il quarto trimestre 2011 ed il primo 2012, da +8 punti a -2 punti percentuali. Aspettative per il I trimestre La domanda sulle aspettative posta agli intervistati è di carattere strettamente congiunturale, essendo richiesta una previsione sull andamento delle vendite (o degli ordinativi fatti ai propri fornitori) nel trimestre successivo rispetto a quello di riferimento dell indagine. I dati sulle aspettative qui presentati sono stati depurati (tramite una media mobile a quattro termini), in modo da rendere possibile confronti in serie storica anche fra trimestri che corrispondono a periodi diversi dell anno. 5
6 Le attese del commercio al dettaglio pisano (saldi aumenti-diminuzioni % perequati con media mobile a 4 termini) 40,0 30,0 20,0 Vendite Ordinativi 10,0 0,0-10,0-20, Il 2011 si chiude, per la provincia di Pisa, con una forte crescita delle unità locali attive nel settore del commercio al dettaglio (+3,6% pari a +290 unità aggiuntive). Come avviene ormai da qualche tempo la crescita più consistente avviene nel settore dei prodotti non alimentari (+308 unità, +5,0%) mentre il commercio al dettaglio alimentare e gli ipermercati, supermercati e grandi magazzini fanno segnare una lieve contrazione (rispettivamente -15 e -1 unità). All interno del comparto alimentare, arretrano tanto gli esercizi (-8 unità, -0,8%) quanto i minimercati (-8, -1,7%). Per quanto riguarda il non alimentare, si segnala il ridimensionamento dei negozi di abbigliamento e accessori (-4, -0,3%) e dei prodotti per la casa ed elettrodomestici (-9 unità, -1,0%). A farla da padrone sono, ancora una volta, gli altri prodotti non alimentari e, nello specifico, quelli del commercio al dettaglio ambulante (+272 unità pari ad un +13,7%). Un segnale non particolarmente incoraggiante per il sistema commerciale, che a fronte di una flessione dei fatturati vede aumentare il numero delle aziende in un segmento particolare come quello del commercio ambulante dove abbastanza consistente è la presenza di manodopera straniera che, verosimilmente, non ha trovato un altra occupazione. Scendendo a livello sub-provinciale, operazione possibile per quanto riguarda la dinamica delle unità locali, sono da segnalare le evoluzioni, anche molto differenti, dei quattro SEL 4 che compongono la nostra provincia. A fronte di una crescita molto consistente registrata in Val d Era (+146 unità, +6,0%) è da segnalare la flessione delle aziende commerciali Dinamica delle unità locali commerciali 4 I SEL (Sistemi Economici Locali) sono raggruppamenti di comuni individuati con deliberazione del Consiglio Regionale n. 219 del Luglio 1999 sulla base di uno studio effettuato nel 1994 da Istat ed Irpet partendo dai Sistemi Locali del Lavoro. La provincia di Pisa è stata suddivisa in quattro SEL: Val d'era (Pontedera, Ponsacco, Crespina, Lari, Palaia, Capannoli, Peccioli, Calcinaia, Bientina, Lajatico, Terricciola, Casciana Terme, Chianni, Vicopisano), Valdarno Inferiore (San Miniato, Santa Croce, Montopoli, Castelfranco di Sotto e Santa Maria a Monte), Val di Cecina (Casale Marittimo, Castellina Marittima, Castelnuovo Val di Cecina, Guardiastallo, Montecatini Val di Cecina, Montescudaio, Monteverdi Marittimo, Orciano Pisano, Pomarance, Riparbella, Santa Luce, Volterra) e Area Pisana (Buti, Calci, Cascina, Fauglia, Lorenzana, Pisa, San Giuliano Terme, Vecchiano). 6
7 in Val di Cecina (-2 unità, -0,3%). Crescono invece, ad un passo più lento ma sempre sostenuto, l Area Pisana (+81, +2,1%) così come il Valdarno Inferiore (+65, +5,8%). Fonte: elaborazioni su dati Infocamere-Stockview NOTA METODOLOGICA L'indagine congiunturale sulle imprese del commercio al dettaglio si rivolge trimestralmente ad un campione di circa aziende toscane con dipendenti di cui 114 localizzate in provincia di Pisa. Le interviste relative al quarto trimestre 2011 sono state realizzate nel mese di gennaio A partire dal primo trimestre 2010 la rilevazione è stata sottoposta ad una profonda revisione per tener conto della nuova classificazione delle attività economiche introdotta con ATECO2007, versione italiana della Nace Rev. 2. Il raffronto con i risultati degli anni precedenti deve essere quindi effettuato con cautela. GLOSSARIO Variazione tendenziale: variazione percentuale rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In formula: Dove X rappresenta il valore della variabile (ad esempio le vendite) e t il periodo temporale di riferimento. 7
8 CLASSIFICAZIONE DELLE DIVISIONI E DEI GRUPPI DI ATTIVITA' ECONOMICA (ATECO 2007) NEI SETTORI DI INDAGINE SETTORI DI INDAGINE ATECO 2007 Commercio al dettaglio di prodotti alimentari Discount di alimentari Minimercati ed altri esercizi non di alimentari vari Commercio al dettaglio di prodotti surgelati 47.2 Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi Commercio al dettaglio di prodotti non alimentari Abbigliamento ed accessori Commercio al dettaglio di prodotti tessili in esercizi Commercio al dettaglio di articoli per l'abbigliamento in esercizi Commercio al dettaglio di calzature e articoli in pelle in esercizi Prodotti per la casa ed elettrodomestici Commercio al dettaglio in esercizi non di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici Commercio al dettaglio di apparecchi audio e video in esercizi Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiali da costruzione in esercizi Commercio al dettaglio di tappeti Commercio al dettaglio di elettrodomestici in esercizi Commercio al dettaglio di mobili, di articoli per l'illuminazione e altri articoli per la casa in esercizi Commercio al dettaglio di registrazioni musicali e video in esercizi Altri prodotti non alimentari Empori ed altri negozi non di vari prodotti non alimentari Commercio al dettaglio di computer, unità periferiche, software e attrezzature per ufficio in esercizi Commercio al dettaglio di apparecchiature per le telecomunicazioni e la telefonia in esercizi Commercio al dettaglio di utensili per la casa, di cristallerie e vasellame Commercio al dettaglio di libri nuovi in esercizi Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici Commercio al dettaglio di articoli sportivi in esercizi Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli, compresi quelli elettronici Commercio al dettaglio di medicinali in esercizi Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi Commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria e di erboristeria in esercizi Commercio al dettaglio di fiori, piante, semi, fertilizzanti, animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi Commercio al dettaglio di orologi, articoli di gioielleria e argenteria Commercio al dettaglio di altri prodotti (esclusi quelli di seconda mano) in esercizi Commercio al dettaglio di articoli di seconda mano in negozi 47.8 Commercio al dettaglio ambulante 47.9 Commercio al dettaglio al di fuori dei negozi, banchi e mercati Ipermercati, supermercati e grandi magazzini Ipermercati Supermercati Grandi magazzini 8
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