La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in provincia di Pisa
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- Giuseppina Casagrande
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1 La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in provincia di Pisa Consuntivo I trimestre 2011 aspettative II trimestre 2011 Pisa, 19 luglio L indagine congiunturale condotta sulle aziende del commercio al dettaglio con dipendenti conferma, nel primo trimestre 2011, lo stato di crisi in cui ancora si dibatte il comparto tanto a livello nazionale quanto toscano e provinciale. A destare forte preoccupazione non è solo la tredicesima contrazione consecutiva registrata dalle vendite al dettaglio pisane espresse in termini nominali (-2,5% tendenziale) ma anche lo scarto negativo rispetto alla Toscana (-1,7%) e, più in generale, all Italia (-1,9%). A determinare questo risultato, non certo esaltante, contribuiscono una pluralità di fattori tra loro correlati. Tra questi assumono una particolare rilevanza quelli legati al mercato del lavoro come l elevata disoccupazione, il ricorso ancora massiccio alla cassa integrazione ed una dinamica salariale in deciso rallentamento. A questi elementi si deve aggiungere la ripresa delle tensioni sul versante dei prezzi cresciuti, in provincia di Pisa, del 2,5%. Si tratta di elementi che, secondo altre indagini, hanno costretto le famiglie ad intaccare i risparmi per stabilizzare quanto più possibile il proprio profilo di consumo. 1,0-1,0 Andamento trimestrale delle vendite al dettaglio (Var. % tendenziali) Il quadro generale Informazioni e chiarimenti studi@pi.camcom.it tel Redazione Alberto Susini - -3,0-4,0-5,0-6,0 Pisa Toscana Italia Anche dall analisi della quota di imprenditori che dichiarano un aumento del proprio giro d affari non provengono segnali incoraggianti. Continua infatti, nei primi tre mesi del 2011, la diminuzione della quota di coloro che dichiarano un aumento delle vendite rispetto al medesimo periodo dell anno precedente, raggiungendo il 16% del totale delle aziende. Si contrae, dal 33 al 30%, anche la quota di coloro che hanno registrato una diminuzione delle vendite, mentre cresce molto velocemente la quota coloro che dichiarano 1
2 una stabilità del proprio giro d affari. Si tratta di un numero molto consistente di aziende che rappresenta, nel primo trimestre, il 55% del totale Andamento trimestrale della quota di imprese che segnalano aumento, stabilità e diminuzione delle vendite rispetto al medesimo trimestre dell'anno precedente (quote % perequate con media mobile a 4 termini) aumento stabili diminuzione 0 L andamento tendenziale dell indice generale dei prezzi al consumo di beni e servizi 1 evidenzia, dopo essersi quasi azzerato nel terzo trimestre 2009, una progressiva accelerazione. A causa dei rincari dei prodotti energetici e degli, l indice ha raggiunto, nel primo trimestre dell anno in corso, una crescita del 2,1% in Italia, del 2,4% in Toscana e del 2,5% in provincia di Pisa. Andamento dei prezzi al consumo 4,5 Andamento trimestrale dell'indice generale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) (Variazioni % tendenziali) 4,0 3,5 3,0 2,5 1,5 1,0 Pisa Toscana Italia 0,5 Fonte: elaborazioni su dati Istat L analisi delle evoluzioni dei prezzi delle divisioni di spesa che possono essere ricondotte in modo più diretto ai diversi comparti del commercio al dettaglio, evidenziano come le attività commerciali abbiano influito in maniera poco significativa sulla crescita complessiva dell inflazione 1 L indice dei prezzi qui analizzato è il NIC (Indice Nazionale dei prezzi al consumo per l Intera Collettività). Un indice che considera la collettività nazionale come se fosse un unica grande famiglia di consumatori, all interno della quale le abitudini di spesa sono ovviamente molto differenziate. 2
3 registrata nel primo trimestre. Pur accelerando, infatti, si trovano al di sotto della media complessiva sia la crescita dei prezzi dei Mobili e prodotti per la casa (+1,5%) sia quella dei Prodotti e bevande analcoliche (+1,3%). Leggermente più dinamiche, ma sempre al di sotto della media generale, le evoluzioni dei prezzi di Abbigliamento e calzature (+2,1%) e delle Bevande alcoliche e tabacchi (+1,6%). Andamento trimestrale dell'indice generale dei prezzi al consumo (NIC) e per alcune divisioni di spesa (Var. % tendenziali) Bevande alcoliche e tabacchi 6,0 5,0 4,0 Prodotti e bevande analcoliche Abbigliamento e calzature Mobili, articoli e servizi per la casa Indice generale 3,0 1,0 Fonte: elaborazioni su dati Istat Se si eccettua il caso della grande distribuzione (unità con 20 addetti e oltre) le medie e le piccole strutture commerciali, seppur con diverse intensità, segnalano una contrazione delle vendite: un evoluzione che conferma il cambiamento dei comportamenti d acquisto dei consumatori a tutto discapito del dettaglio tradizionale. Perde infatti altri 3,9 punti percentuali, dopo il dato già negativo dell ultimo trimestre del 2010, l insieme dei piccoli negozi (1-5 addetti). Anche le vendite delle medie strutture commerciali (6-19 addetti), con un -2,9%, vedono nuovamente allargare il distacco rispetto alle strutture più grandi. Con un +0,1%, la grande distribuzione, che attrae il consumatore con continue offerte e promozioni, mantiene invece il vantaggio accumulato rispetto alle altre tipologie distributive. 6,0 4,0 Andamento trimestrale delle vendite al dettaglio per tipologia distributiva in provincia di Pisa (Var. % tendenziali) Piccola distribuzione Media distribuzione Grande distribuzione Vendite per tipologia distributiva - -4,0-6,0-8,0 3
4 Le vendite degli esercizi, in peggioramento rispetto al trimestre precedente, confermano, ad inizio 2011, la posizione relativamente peggiore dell alimentare (-3,4%) rispetto al non alimentare (-2,8%). Un segnale di come, a causa del calo del potere d acquisto delle famiglie, questa tipologia distributiva stia attraversando una fase particolarmente negativa. All interno del quadro appena delieato, si conferma la fase espansiva delle unità despecializzate (ipermercati, supermercati e grandi magazzini) i cui fatturati, pur rallentando rispetto al quarto trimestre, segnano comunque un +0,7 per cento. Vendite per comparto merceologico Andamento trimestrale delle vendite al dettaglio per settore d'attività in provincia di Pisa Var. % tendenziali Esercizi Trimestri Alimentare Non Alimentare Ipermercati, Supermercati e grandi magazzini Totale -1,1-5,2-2,6-4,4-0,7-3,1 0,9-2,4-5,2-4,5 0,2-4,1-3,9-4,6-0,1-4,1-2,8-2,3 0,5 - -3,2-2,3 1,1 - -3,4-2,8 0,7-2,5 Tra i non, nel primo trimestre 2011, la performance peggiore, nonostante i saldi, è quella dell abbigliamento e accessori (-4,4%). Flettono anche le vendite dei prodotti per la casa ed elettrodomestici che, nonostante il -3,4%, evidenziano comunque un graduale recupero rispetto ai trimestri precedenti. Peggiorano, rispetto a quanto segnato negli ultimi trimestri, anche le vendite degli altri prodotti non 2 (-1,7%), che, tuttavia continua ad essere il miglior settore del raggruppamento non alimentare. Andamento trimestrale delle vendite al dettaglio dei prodotti non in provincia di Pisa Var. % tendenziali Abbigliamento e accessori Prodotti per la casa ed elettrodomestici Altri non Totale non Alimentare -8,9-6,6-3,9-5,2-2,8-9,8 0,2-3,1-2,9-5,8-2,6-4,5-6,3-6,0-0,9-4,6 - -5,5-0,3-2,3-2,4-4,8-0,7-2,3-4,4-3,4-1,7-2,8 2 Si tratta di un settore piuttosto eterogeneo che comprende i prodotti farmaceutici, di profumeria, libri, giornali, cartoleria e articoli di seconda mano. 4
5 Continuano a peggiorare, dopo il picco positivo del terzo trimestre 2010, le aspettative 3 degli imprenditori del commercio pisani in merito alle vendite del secondo trimestre dell anno. Il saldo complessivo fra coloro che si attendono un aumento delle vendite e coloro che, invece, prevedono una diminuzione, pur rimanendo ancora positivo, scende infatti dai +11 punti percentuali del primo trimestre ai +7 del secondo. A calare è soprattutto la quota di coloro che si aspettano un aumento delle vendite, in un solo trimestre sono passati dal 30% al 25%, mentre quelli che si aspettano una contrazione del giro d affari sono scesi dal 19 al 18%. Si tratta di un fenomeno che ha portato ad ingrossare la quota di coloro che si aspettano una sostanziale stabilità. Il peggioramento delle attese sulle vendite accomuna tutti i diversi comparti merceologici e tutte le tipologie distributive. Anche il saldo aumenti-diminuzioni relativo agli ordinativi rivolti ai propri fornitori segnala un progressivo deterioramento passando dai +6 punti percentuali dei primi tre mesi del 2011 ai +3 punti del secondo trimestre. Anche per questo indicatore rileva soprattutto la riduzione, dal 25 al 21%, della quota di coloro che intendono aumentare gli ordinativi ai propri fornitori. Aspettative per il II trimestre 2011 Le attese del commercio al dettaglio pisano (saldi aumenti-diminuzioni % perequati con media mobile a 4 termini) 4 3 Vendite Ordinativi La domanda sulle aspettative posta agli intervistati è di carattere strettamente congiunturale, essendo richiesta una previsione sull andamento delle vendite (o degli ordinativi fatti ai propri fornitori) nel trimestre successivo rispetto a quello di riferimento dell indagine. I dati sulle aspettative qui presentati sono stati depurati (tramite una media mobile a quattro termini), in modo da rendere possibile confronti in serie storica anche fra trimestri che corrispondono a periodi diversi dell anno. 5
6 NOTA METODOLOGICA L'indagine congiunturale sulle imprese del commercio al dettaglio si rivolge trimestralmente ad un campione di circa aziende toscane con dipendenti di cui 114 localizzate in provincia di Pisa. Le interviste relative al primo trimestre 2011 sono state realizzate nel mese di aprile A partire dal primo trimestre 2010 la rilevazione è stata sottoposta ad una profonda revisione per tener conto della nuova classificazione delle attività economiche introdotta con ATECO2007, versione italiana della Nace Rev. 2. Il raffronto con i risultati degli anni precedenti deve essere quindi effettuato con cautela. GLOSSARIO Variazione tendenziale: variazione percentuale rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In formula: Dove X rappresenta il valore della variabile (ad esempio le vendite) e t il periodo temporale di riferimento. 6
7 CLASSIFICAZIONE DELLE DIVISIONI E DEI GRUPPI DI ATTIVITA' ECONOMICA (ATECO 2007) NEI SETTORI DI INDAGINE SETTORI DI INDAGINE ATECO 2007 Commercio al dettaglio di prodotti Discount di Minimercati ed altri esercizi non di vari Commercio al dettaglio di prodotti surgelati 47.2 Commercio al dettaglio di prodotti, bevande e tabacco in esercizi Commercio al dettaglio di prodotti non Abbigliamento ed accessori Commercio al dettaglio di prodotti tessili in esercizi Commercio al dettaglio di articoli per l'abbigliamento in esercizi Commercio al dettaglio di calzature e articoli in pelle in esercizi Prodotti per la casa ed elettrodomestici Commercio al dettaglio in esercizi non di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici Commercio al dettaglio di apparecchi audio e video in esercizi Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiali da costruzione in esercizi Commercio al dettaglio di tappeti Commercio al dettaglio di elettrodomestici in esercizi Commercio al dettaglio di mobili, di articoli per l'illuminazione e altri articoli per la casa in esercizi Commercio al dettaglio di registrazioni musicali e video in esercizi Altri prodotti non Empori ed altri negozi non di vari prodotti non Commercio al dettaglio di computer, unità periferiche, software e attrezzature per ufficio in esercizi Commercio al dettaglio di apparecchiature per le telecomunicazioni e la telefonia in esercizi Commercio al dettaglio di utensili per la casa, di cristallerie e vasellame Commercio al dettaglio di libri nuovi in esercizi Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici Commercio al dettaglio di articoli sportivi in esercizi Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli, compresi quelli elettronici Commercio al dettaglio di medicinali in esercizi Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi Commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria e di erboristeria in esercizi Commercio al dettaglio di fiori, piante, semi, fertilizzanti, animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi Commercio al dettaglio di orologi, articoli di gioielleria e argenteria Commercio al dettaglio di altri prodotti (esclusi quelli di seconda mano) in esercizi Commercio al dettaglio ambulante 47.9 Commercio al dettaglio al di fuori dei negozi, banchi e mercati Ipermercati, supermercati e grandi magazzini 47. Ipermercati Supermercati Grandi magazzini 7
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