RASSEGNA STAMPA Venerdì, 28 ottobre 2016

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1 RASSEGNA STAMPA Venerdì, 28 ottobre 2016

2 RASSEGNA STAMPA Venerdì, 28 ottobre 2016 Articoli 28/10/2016 Brescia Oggi Pagina 9 MAGDA BIGLIA Bilancio Cauto, vent' anni di attività tra la gente 1 28/10/2016 Corriere della Sera (ed. Brescia) Pagina 6 Cooperazione sociale pesano contratti scaduti e appalti al ribasso 3 28/10/2016 Giornale di Brescia Pagina 20 Giovanna Zenti g.zenti@giornaledibrescia.it I vent' anni della rete Cauto: «Coop sociali da sostenere» 5

3 Pagina 9 Brescia Oggi L' INCONTRO. Il presidente Alessandro Zani e il direttore generale Michele Pasinetti hanno discusso dell' inserimento lavorativo e del futuro Bilancio Cauto, vent' anni di attività tra la gente In città la cooperativa conta 400 dipendenti all' 83 per cento a tempo indeterminato e 110 soci Vent' anni di attività e il bilancio sociale 2015 sono diventati per la rete di cooperative Cauto l' occasione per un incontro pubblico, nel quale parlare della propria esperienza e interrogarsi sulle prospettive della cooperazione sociale. Ieri pomeriggio, nel ridotto della Camera di commercio, dal presidente Alessandro Zani e dal direttore generale Michele Pasinetti sono stati invitati a intervenire i rappresentanti del mondo del sociale con cui discutere di inserimento lavorativo e di rinnovati strumenti per la continuità del ruolo importante della cooperazione sociale. La tradizione cooperativa di Brescia è stata rimarcata da Marco Menni, presidente di Confcoperative, che trova positiva l' affermazione anche di formule diverse di welfare, come l' impresa sociale, ma sottolinea il modello democratico e partecipativo della cooperativa. Il problema delle false cooperative dentro le nuove 7mila che nascono ogni anno in Italia, 25 anche a Brescia, esiste; come esistono altri grossi nodi, evidenziati da Donatella Cagno della Funzione Pubblica Cgil, quali gli appalti al massimo ribasso e il contratto nazionale scaduto nel Ma Cauto, che raggruppa anche Cantiere del Sole, CantierAperto, Medicus Mundi, è stata additata quale esempio dall' assessore comunale ai Servizi Sociali Felice Scalvini, «una eccellenza della nostra città» l' ha definita. A BRESCIA CAUTO, 400 dipendenti all' 83 per cento a tempo indeterminato e 110 soci, collabora nel campo dei rifiuti e della manutenzione del verde; lavora poi per molti altri Comuni, anche delle province limitrofe, in tutte le fasi del ciclo dello smaltimento e soprattutto del recupero. «Ma fa dell' inserimento lavorativo dei disagiati e dei disabili, il 40 per cento della manodopera, il perno della sua attività. Che non vuol dire assunzione tout court ma un percorso finalizzato, pagato sempre al 100 per cento, con un rapporto fra gli operatori educativi e la persona svantaggiata di 1 a 15» ha dichiarato Pasinetti. Cinquantuno i percorsi avviati nel Altre cifre riguardanti lo scorso anno. Riciclate 25mila tonnellate di scarti, 7mila persone raggiunte dalla «dispensa alimentare» che evita gli sprechi delle mense, 5 milioni di chilogrammi di cibo e 14mila tonnellate di indumenti salvati dalla pattumiera, 6mila chilometri di strade spazzate, più di 10mila ragazzi delle scuole incontrati. Continua > 1

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5 Pagina 6 Corriere della Sera (ed. Brescia) Il bilancio di Cauto Cooperazione sociale pesano contratti scaduti e appalti al ribasso Dopo anni di crescita, di relazioni che hanno unito lavoro e senso della comunità, dell' inserimento di persone svantaggiate, oggi la cooperazione sociale ha ancora senso? O meglio, ha ancora un appeal sociale ed economico? Una domanda non certo peregrina, se si pensa che «il contratto nazionale dei dipendenti di cooperative sociali è scaduto nel 2012 ricorda Donatella Cagno della Cgil e i continui ribassi nella logica degli appalti comunali costituiscono un problema molto serio». La presentazione del bilancio sociale della Rete Cauto, ieri in Camera di commercio, è stata l' occasione per molti di ragionare sulla validità e sulle difficoltà vissute dalla cooperazione sociale. «Noi ci crediamo nel valore che ha l' inserimento lavorativo delle persone svantaggiate dice il direttore di Cauto, Michele Pasinetti ma devono crederci anche i Comuni nei quali operiamo». Quasi 400 dipendenti (di cui il 41% lavoratori svantaggiati) e un fatturato di 11 milioni di euro, negli anni la rete delle cooperative Cauto si è ampliata grazie alla serietà e ai valori (inclusione sociale, ambiente, riciclo) che da sempre la contraddistinguono. Oggi opera in 25 comuni della provincia di Brescia e lavora in diversi settori, dai rifiuti (raccolte tonnellate di plastica l' anno, 25 mila tonnellate di rifiuti valorizzati) al riciclo (dispensa alimentare con recupero di cibo dai supermercati, vendita di beni usati e di apparecchiature mediche), dai piccoli lavori di edilizia (compresi i 407 impianti fotovoltaici) al trasporto di beni. Ma i dilemmi non mancano: la cooperazione ha sempre visto nel lavoro un mezzo (economico) indirizzato ad un fine (l' inclusione sociale), oggi come si concilia tutto questo con la crisi e l' imperativo di abbattere i costi? «Serve una corresponsabilità da parte delle comunità locali a sostegno della cooperazione» dice Valeria Negrini. Per la presidente di Federsolidarietà Lombardia le micro realtà cooperative non sono più sostenibili: «meglio aggregarsi, altrimenti si rischia». Stare sul mercato è diventata una sfida per la coop che devono fare i conti con il moltiplicarsi di imprese sociali in forma di srl. Anche se lo spauracchio da allontanare è quello delle false cooperative: «È un fenomeno pesante, ma per fortuna sottolinea Marco Menni, presidente di Confcooperative Brescia nella nostra provincia c' è molto più controllo che altrove. Continua > 3

6 Pagina 6 < Segue Corriere della Sera (ed. Brescia) Siamo un esempio». 4

7 Pagina 20 Giornale di Brescia I vent' anni della rete Cauto: «Coop sociali da sostenere» La richiesta alle istituzioni durante la presentazione del bilancio sociale in Camera di commercio «Andiamo ben oltre la firma di un contratto di assunzione: l' inserimento lavorativo nelle nostre cooperative è frutto di un piano preciso, che chiediamo venga valorizzato». L' appello è di Michele Pasinetti, direttore generale della Rete Cauto, in occasione della presentazione del ventesimo bilancio sociale. Valorizzazione. «L' inserimento di lavoratori svantaggiati spiega Pasinetti prevede la costruzione di un progetto di inserimento sociale che crediamo debba essere valutato e valorizzato più di quanto lo sia oggi. È mortificante vedere quanto spesso questa fase sia confusa con la sola assunzione di un lavoratore svantaggiato». La richiesta, dunque, è che in fase di gara d' appalto sien tri nel merito dei progetti costruiti per queste specifiche categorie di lavoratori, valutando in una seconda fase anche il risultato del percorso di inserimento. Valorizzazione che Brescia già da tempo riserva alle cooperative sociali, ha specificato l' assessore ai Servizi socia li, Felice Scalvini: «La nostra amministrazione è stata la prima in Italia ad affidare alle cooperative sociali di inserimento lavorativo commesse importanti come quella del verde pubblico dice che ancora oggi per il 75% è affidata a queste realtà del terzo settore, tra cui Cauto». «L' evoluzione normativa per Scalvini, non sempre condivisibile, ha portato a rendere più complicate queste forme di affidamento diretto, ma in compenso le nuove leggi sugli appalti hanno introdotto una norma che consente alle amministrazione di riservare una quota di affidamenti alle coop sociali di inserimento lavorativo. Ora come comune conclude Scalvini sono impegno a far sì che questo spazio normativo venga valorizzato e utilizzato». Sfide. Proprio sulle nuove norme si giocherà il futuro, a partire dalla riforma del Terzo settore che apre all' impresa sociale. «Ci saranno altri modelli con cui confrontarsi puntualizza Marco Menni, presidente di Confcooperative Brescia, le coop sociali saranno una parte del tutto. Sapranno distinguersi solo se sapranno fare rete e costruire nuovi modelli». Etra le questioni urgenti, co me sottolineato dal sindacato, c' è anche il tema del rinnovo del contratto, Continua > 5

8 Pagina 20 < Segue Giornale di Brescia fermo dal 2012: «Anche in questo caso dice Pasinetti vorremmo modifiche che valorizzino cooperazione sociale e inserimento lavorativo». I numeri. Temi, come detto, di cui si è parlato in occasione della presentazione in Camera di commercio del bilancio sociale Il fatturato di Cauto ha superato i 15,5 milioni di euro, di cui poco meno di 9 rappresentano il costo del personale, pari a «oltre il 60%, un traguardo per noi dice Pasinetti perché è anche la voce di investimento principale». Altro punto d' orgoglio è la percentuale di lavoratori svantaggiati sul totale (che si aggira attorno alle 400 unità), pari al 28,95%. Percentuale che sale al 41% se si considera il rapporto tra lavoratori svantaggiati e normodotati. Cinque i settori di investimento (ciclo dei rifiuti, recupero materiali, edilizia e manutenzione, strutture pubbliche e trasporto), per 24 cooperative, a cui presto si aggiungerà la nuova officina meccanica, una rivisitazione di quella già esistente che si occupa della manutenzione interna dei mezzi. Giovanna Zenti g.zenti@giornaledibrescia.it 6