Le prospettive finanziarie e le politiche regionali per la competitività e la coesione. Andrés Rodríguez-Pose

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1 Le prospettive finanziarie e le politiche regionali per la competitività e la coesione Andrés Rodríguez-Pose Dept of Geography and Environment, London School of Economics Roma, Lunedì 21 Novembre 2005 Università degli Studi Roma Tre Introduzione Dopo la seconda metà degli anni 80, l importanza delle politiche europee di sviluppo (fondi strutturali e di coesione) non ha fatto che aumentare 1. Oggi rappresentano più di un terzo del budget dell UE 2. Lo 0,4% del PIL dell UE 3. In alcuni paesi costituiscono una percentuale considerevole del PIL (3,5% del PIL nel Portogallo, più del 3% in Grecia e fino a non molto tempo fa anche in Irlanda) 4. Seconda politica europea per importanza dopo la PAC Tuttavia aumentano le perplessità circa la capacità delle politiche di sviluppo di generare una maggiore coesione economica e sociale 1. La maggioranza delle regioni assistite rimane nell Obiettivo 1 2. C è scarsa evidenza di coesione dopo la fine degli anni 80 E sul loro futuro dopo il

2 Obiettivi e struttura della presentazione Due obiettivi principali 1. Fino a che punto le politiche europee di sviluppo (e le politiche strutturali per le regioni Obiettivo 1, in particolare) hanno contribuito ad una maggiore coesione economica? 2. Quali sono i possibili scenari futuri per le politiche europee di sviluppo? Struttura 1. Presentazione delle politiche europee di sviluppo dopo la riforma dei fondi strutturali 2. Misura dell impatto dei fondi strutturali nelle regioni Obiettivo 1 3. Strategie di sviluppo e crescita regionale 4. Scenari per il futuro 2 Politiche nelle regioni Obiettivo 1 (I) Ogni passo verso l integrazione europea è stato accompagnato da una riforma delle politiche mirate a preparare regioni e paesi meno sviluppati per una maggiore integrazione 1. Mercato unico (1993) Riforma dei fondi strutturali (1989) 2. EMU (1999) Creazione del fondo di coesione (1993) Importante espansione dei fondi per lo sviluppo economico 1. Due terzi dei fondi concentrati nelle regioni Obiettivo 1 2. In media, i fondi strutturali rappresentano 1,74% del PIL delle regioni Obiettivo Ci sono grandi variazioni geografiche e cronologiche - Intorno al 5% del PIL nelle Azzorre e in Madeira - Meno del 1% in molte regioni belghe, francesi e britanniche in Obiettivo 1. 3

3 Spese comunitarie Buget dell'ue: FEOGA Sezione Garanzia Fondi di sviluppo Fondo di coesione Fondi strutturali Ricerca Esterno Amministrazione INTERNO Altri fattori TOTALE Crescita annuale nominale (%) Spese communitarie totale (prezzi 2000) (millioni EUR) Crescita annuale reale (%) Spese communitarie come % delle spese pubblic degli stati membri Spese come % del PIL dell'ue Spese pro capita (EUR) Spese pro capita (EUR, prezzi 2000) Fondi di sviluppo pro capita (EUR, prezzi 2000) Fondi di sviluppo come % del PIL EU Politiche nelle regioni Obiettivo 1 (II) Assi principali di sviluppo nelle regioni Obiettivo 1: 1. Investimento in infrastrutture, trasporti e nell ambiente (49.6% dei fondi strutturali nelle regioni Obiettivo 1) 2. Sostegno delle imprese locali e del turismo (23.2%) 3. Investimento nell educazione e interventi sulle risorse umane (13.3%) 4. Sostegno all agricoltura e allo sviluppo rurale (8%) 5. Spese non facilmente incluse nelle categorie sopra (5.9%) Grandi variazioni regionali e nazionali 1. 90% delle spese nel periodo indirizzate alle infrastrutture in Portogallo (con l eccezione degli arcipelaghi) e in Attica 2. 70% nella maggioranza delle regioni spagnole e la Corsica 3. Strategie di sviluppo più bilanciate in Irlanda del Nord, Highlands e Flevoland 4. Grandi differenze fra le regioni italiane dell Obiettivo 1 5

4 Assi di sviluppo nelle regioni Obiettivo 1 PAESE A B H I TOTALE A B H I TOTALE Austria Belgio Francia (DOM/TOM esclusi) Grecia Irlanda Italia Paesi Bassi Portogallo Spagna Regno Unito Totale The 5.9% of total funds not easily ascribable to any of these categories has been omitted 6 Impatto dei Fondi Strutturali (I) Dubbi sull efficacia delle politiche europee di sviluppo Due fattori dietro questa critica (1) Mancanza di cambiamenti nelle regioni assistite delle 44 regioni di Obiettivo 1 originarie rimangono nell Obiettivo 1-5 di queste usciranno alla fine del Il numero di regioni nel Obiettivo 1 non ha fatto che crescere con l incorporazione di: - Germania dell Est - Nuove regioni in Austria, Finlandia e Svezia - Regioni in declino industriale del cuore europeo 7

5 Impatto dei Fondi Strutturali (II) (2) Assenza di convergenza dopo la riforma dei Fondi Strutturali del Deviazione standard Deviazione standard UE15 (Germania esclusa) Grecia Italia Portogallo Spagna Strategie sbilanciate e crescita regionale (I) Potenziali fattori causa del ridotto impatto dei Fondi Strutturali: 1. Integrazione economica favorisce la concentrazione dell attività economica a detrimento della coesione (Brülhart and Torstensson; Midelfart-Knarvik et al.) 2. Distorsioni create da altre politiche: PAC, politiche nazionali (Midelfart-Knarvik e Overman) 3. Ridotto orizzonte temporale per analizzare l impatto dei Fondi Strutturali (impatto a medio e lungo termine) 4. Volume dei fondi strutturali limitato (sarebbe dunque l impatto limitato a prevenire la convergenza) 9

6 Strategie sbilanciate, crescita regionale (II) Ipotesi: Strategie di sviluppo sbilanciate che limitano l effetto potenzialmente positivo dei Fondi Strutturali: 1. 50% dei Fondi per infrastrutture; 25% al sostegno di imprese ed al turismo 2. Modello yi,t = f{ A, B, H, I, emp, yunem, fememp, agremp} 3. Dove: - y è la crescita del PIL regionale ponderata nazionalmente - A è la spesa destinata al sostegno dell agricoltura e lo sviluppo rurale - B è la spesa destinata al sostegno di imprese ed al turismo - H è la spesa destinata all educazione e ad altri interventi sulle risorse umane - I è la spesa destinata all infrastruttura, trasporti ed ambiente - Emp, yunem, fememp e agremp sono variabili strutturali 10 Strategie sbilanciate, crescita regionale (III) Risultati dell analisi 1. Investimento in infrastrutture ha una tendenza a non essere significativo 2. Il sostegno alle imprese ha una tendenza a non avere un impatto sulla crescita. Quando l impatto esiste, la tendenza è negativa 3. Il sostegno all agricoltura e allo sviluppo rurale ha un andamento simile a quello delle politiche sociali: impatto positivo a breve termine, che diventa negativo e non significativo nel medio termine 4. Solo l investimento in risorse umane ha un impatto positivo e significativo sulla crescita economica 11

7 Risultati dell analisi di panel Current year Lag1 Lag2 Lag3... Lag6 Lag7 (Objective 1 regions only) Number of groups Avg obs per group Max obs per group R 2 within R 2 between R 2 overall coeff. sig. coeff. sig. coeff. sig. coeff. sig. coeff. sig. coeff. sig. A B H I Emp Yunem Fememp Agremp Constant Breutsch - Pagan chi Prob > chi Stimazione di panel dell impatto delle spese AGRICOLTURA IMPRESE RISORSE UMANE INFRASTRUTTURA Lags coeff. sig. coeff. sig. coeff. sig. coeff. sig. Senza lag Lag Lag Lag Lag Lag Lag

8 Disputa nelle negoziazioni del budget Negoziazioni per il budget in ritardo Forti contrasti Posizioni rigide 1. Tetto al budget: Massimo dell 1.27%, ridotto progressivamente all 1% (Contribuenti netti) 2. Difesa della PAC: Accordo per non cambiare la PAC fino al 2013 (Francia e Germania) 3. Difesa delle politiche di sviluppo: Contro l effetto statistico (Spagna, Portogallo, Grecia) 4. Mantenimento dello status quo delle politiche di sviluppo: Nuovi stati membri 14 Scenari potenziali Scenario I: Non fare niente Scenario II: Sopprimere le politiche europee di sviluppo Scenario III: Appoggiare le politiche europee di sviluppo Scenario IV: Sostituire la regione per la nazione come ambito d intervento Scenario V: Rinazionalizzare le politiche di sviluppo Possibilità di combinare diverse opzioni 15

9 Non fare niente (Sc. 1) Mantenere i criteri attuali dopo il 2007 Spostamento massiccio del sostegno verso i nuovi stati membri Poche regioni nei vecchi stati membri mantengono lo status di Obiettivo 1 1. Tre in Spagna, due in Portogallo, quattro in Grecia, una nella Germania dell Est Concentrazione del intervento nelle regioni più povere dei nuovi stati membri 1. Problemi potenziali di capacità (Rapporto Sapir) 2. Dubbi sulla massimizzazione del potenziale di crescita economica 16 Sopprimere le politiche di sviluppo (Sc. 2) Europa in ritardo rispetto agli Stati Uniti Politiche di sviluppo creano forti distorsioni per il funzionamento del mercato unico 1. Contro il processo di specializzazione funzionale 2. Contro la formazione di economie di agglomerazione 3. Impatto negativo sulla competitività europea Necessità di concentrare risorse nelle misure di competitività (prima parte dell Agenda di Lisbona) 1. Politiche pubbliche mirate all efficacia, indipendentemente delle condizioni territoriali (Sapir et al., 2004) 17

10 Appoggiare le politiche di sviluppo (Sc. 3) Sottolineare l effetto statistico 1. L abbassamento del PIL dell UE (come risultato dell allargamento) non risolve i problemi di sviluppo delle regioni precedentemente assistite 2. Queste regioni corrono il rischio di diventare più vulnerabili 3. Mantenimento del sistema attuale di sostegno dopo il 2007 (per i vecchi e i nuovi membri) Diverse politiche per i nuovi e i vecchi membri 18 Cambiamento regione/nazione (Sc. 4) Ambito d intervento: nazione invece di regione 1. Benefici di sussidiarietà 2. Maggiore coerenza con le politiche macroeconomiche nazionali 3. Trattamento simile per tutti i paesi (senza favorire i paesi con forti squilibri territoriali interni: Italia vs. Paesi Bassi) Ogni paese può successivamente delegare l implementazione delle politiche al livello regionale Rischio di più grande polarizzazione nei paesi più poveri 1. Magari compensati per una crescita nazionale più elevata 2. Più grande capacità di trasferimenti all interno delle frontiere nazionali (tasse, trasferimenti, mercato del lavoro) 19

11 Rinazionalizzare (Sc. 5) La coesione territoriale non deve essere una delle priorità dell UE L UE deve focalizzare l attenzione sull integrazione economica e la promozione della crescita La coesione regionale deve essere considerata all interno di ogni paese Magari si può fare il caso per un certo livello di sostegno per la coesione nazionale 20 Conclusioni Il forte investimento nelle regioni periferiche non è stato sufficiente per elevare il PIL di queste regioni alla soglia di sostegno Molti fattori hanno limitato l impatto 1. Le politiche di sviluppo sbilanciate sono uno di questi fattori Le regioni con politiche più bilanciate ed adeguate alle condizioni locali sono riuscite ad uscire dall Obiettivo 1 La revisione delle politiche di sviluppo dell UE deve dunque: 1. Ripensare gli obiettivi e la struttura delle politiche, e non solo la divisione del budget 2. Prendere in considerazione l implementazione di politiche più adeguate alle condizioni locali e più bilanciate 21

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