ESCLUSIONE DALLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE D INCIDENZA
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1 REGIONE MOLISE COMUNE DI RICCIA ESCLUSIONE DALLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE D INCIDENZA (ai sensi della Direttiva Regionale n. 486 dell 11 maggio 2009, in attuazione del D.P.R n. 357 dell 08 settembre 1997, così come modificato dal D.P.R n. 120 del 12 marzo 2003) Oggetto: Intervento di utilizzazione forestale ricadente nel SIC IT Bosco Mazzocca/Castelvetere, in agro del Comune di Riccia (CB) Riccia, lì 03/11/2012 IL TECNICO Dott. For. Luca Coromano
2 PREMESSA Il Comune di Riccia in qualità di ente gestore e proprietario del bosco Mazzocca ha incaricato il sottoscritto Luca Coromano, iscritto all Albo professionale dei dottori agronomi e dottori forestali delle province di CB/IS al n 291, di realizzare il progetto di taglio e stima di quota parte, per una superficie pari a circa 4 ettari, della III sezione del suddetto bosco. La particella catastale interessata dall intervento è indicate nel seguente prospetto: Tare presenti Stagione Superficie Superficie all interno o al silvana Comune Foglio Particella catastale totale della particella netta della zona da margine della zona da dell'ultima utilizzazion Età (anni) (ha) utilizzare (ha) utilizzare (ha) e Riccia / Il sottoscritto ha constatato la situazione dei luoghi, l età, la struttura, la densità, la composizione, lo stato vegetativo del bosco come meglio individuato nella relazione tecnica di progetto, così come le condizioni di accessibilità e di operatività per l effettuazione degli interventi. Tale porzione boscata, pur appartenendo alla III sezione, è stata utilizzato rispetto a questa in stagioni silvane differenti (due anni prima) insieme ad un altra porzione di 4 ettari, con la conseguenza di risultare etereogenea sotto il profilo strutturale rispetto alla restante parte. Il taglio in oggetto viene eseguito secondo quando previsto dalla L.R. n. 6 del 18 gennaio 2000 art. 9, dato che il piano di assestamento dei beni silvo-pastorali del Comune di Riccia, redatto dal Dott. For. Nicola Pavone è scaduto nel 2011 ed è tuttora sottoposto a revisione. 2
3 DESCRIZIONE DELL INTERVENTO La III sezione del bosco Mazzocca, in agro e di proprietà del Comune di Riccia (CB), si estende su una superficie complessiva di ha 21,20. La quota parte di questa, pari a circa 4 ha, interessata dal presente progetto di taglio e stima, è stata utilizzata l ultima volta nella stagione silvana 1993/1994. Da detta superficie vanno detratti circa ha , per la presenza di un serbatoio di alimentazione idrica opportunamente recintato e diverse radure all interno. Di conseguenza, la superficie netta ai fini del taglio, sarà di ha La particella è rappresentata da un ceduo maturo di cerro (Quercus cerris) matricinato, in discrete condizioni vegetative e di sviluppo. Alla specie quercina dominanate si associano, l acero campestre (Acer campestre), l orniello (Fraxinus ornus), il carpino bianco (Carpinus betulus), il carpino nero (Ostrya carpinifolia) e il frassino maggiore (Fraxinus excelsior). La densità varia da uniforme a regolare. Il sottobosco risulta caratterizzato da biancospino (Crataegus monogyna), rovi (Rubus fruticosus), prugnolo (Prunus spinosa), ciavardello (Sorbus torminalis) e corniolo (Cornus mas), mentre lo strato erbaceo è diffusamente rappresentato da graminacee, fragola e primula. Il terreno risulta essere profondo, mediamente fresco e a tratti pianeggiante. Per ciò che concerne la matricinatura, mentre le Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale fissano un minimo di 50 soggetti per ettaro, con le operazioni di assegno si è andati ben al di sopra di tale cifra, con una media che oscilla tra le unità per ettaro. Una matricinatura più intensa non sarebbe né tecnicamente, né economicamente consigliabile, in quanto si ripercuoterebbe in senso sfavorevole sull accrescimento del ceduo. Infatti nel corso degli anni la fruttificazione delle matricine diviene sempre più abbondante, ma ciò comporterebbe l allargamento dell area di insidenza della chioma e quindi l effetto aduggiante della stessa sui polloni, determinando, inevitabilmente un calo di produttività del soprassuolo. Di contro, l assegno di piante di una sola classe, non garantirebbe un efficiente fruttificazione e quindi una sicura rinnovazione. Entro i confini della particella in esame cadrà al taglio tutto il materiale legnoso ad eccezione di quelle piante che arrecano al fusto, un anello periferico in vernice indelebile di colore Rosso fluorescente, posto a circa m da terra (matricine di primo turno) e tutte quelle piante contrassegnate, sempre a petto d uomo, con una croce in vernice indelebile di colore Rosso fluorescente (matricine di vecchio turno). I criteri fondamentali ai quali ci si è attenuti 3
4 nella selezione delle matricine da rilasciare a dote del bosco sono di natura fitosanitaria, morfologica, ecologica e tassonomica, opportunamente mediati dall esigenza di mantenere una distribuzione uniforme nell unità di superficie. Sono stati preservati i soggetti meglio conformati, sani, con fusto diritto, chioma equilibrata ed inserita in alto, a scapito delle piante senescenti, malate, mal conformate o eccessivamente ramose. Non sono stati selezionati gli allievi che non resisterebbero al brusco isolamento successivo al taglio del ceduo perché filati, aduggiati e con chioma eccessivamente ristretta, nonché i polloni sorgenti da ceppaie cave, soggette a ristagni d acqua o con attacchi di carie in atto. Durante le operazioni di martellata si sono privilegiate le piante nate da seme ed i polloni affrancati; solo eccezionalmente sono stati riservati polloni di ceppaia e comunque soltanto laddove si è riscontrata una carenza o un assoluta mancanza di soggetti da seme. Le piante rilasciate a dote risultano essere rappresentate complessivamente da 494 unità, di cui 337 matricine di primo turno e 157 di vecchio turno. Si precisa altresì che nel totale menzionato sono conteggiate anche le piante anellate sempre con vernice Rosso fluorescente da destinare ad invecchiamento indefinito scelte tra i soggetti dominanti di maggior diametro e di specie autoctone secondo quanto previsto dalla lettera b del paragrafo introduttivo relativo al documento istruttorio Criteri e buone pratiche selvicolturali da adottare nei siti della rete Natura 2000, approvati dalla DGR 1233 del , essendo la zona in oggetto, localizzata all interno del SIC IT Bosco Mazzocca/Castelvetere ; e ricadente nell habitat forestale 91M0 Foreste pannonico-balcaniche di cerro e rovere della Rete Natura 2000 della Regione Molise. Le 316 piante di vecchio turno, cadenti al taglio, sono distinte al fusto con una piccola sfaccettatura per una più facile individuazione, mentre al colletto radicale è stata praticata una specchiatura sulla quale è stato apposta l impronta del martello forestale n. 291 del Dott. For. Luca Coromano, nonché la numerazione dall 1 al 316, usando una tempera acrilica di colore rosso e resistente all acqua. Nel corso delle operazioni di martellata si è inoltre cercato di perseguire il mantenimento della composizione specifica e, dove possibile, la regolarizzazione della mescolanza e l aumento della polispecificità rilasciando, laddove presenti, specie accessorie di comprovata valenza faunistica ed a legno pregiato (Fraxinus excelsior). Percorrendo l intera particella è stato osservato scrupolosamente il variare della fertilità, della densità e della composizione di specie, e una volta individuate le zone ritenute più 4
5 rappresentative degli aspetti medi della produttività del ceduo si è proceduto alla individuazione di due aree di saggio, ciascuna di 200 mq (20m X 10 m), le cui masse legnose sono state desunte con il metodo del pollone modello; mentre per le matricine dei vecchi turni si è fatto uso delle tavole dendrometriche locali del Dr. G.B. Antoniotti costruite per le matricine dei cedui di cerro del Molise.. L utilizzazione della particella dovrà avvenire nel pieno rispetto del D.G.R. n del 21/12/2009 "Criteri e buone pratiche selvicolturali da adottare nei siti della Rete Natura 2000 e successive modifiche, D.G.R n. 227 del 09 aprile Alla luce di questo, relativamente al periodo temporale in cui è possibile effettuare l utilizzazione boschiva, lo studio condotto, attraverso la sovrapposizione della cartografia inerente la localizzazione del sito con le carte relative alle aree idonee per le specie di direttiva, ha dimostrato che la particella interessata dall utilizzazione forestale, non ricade all interno di aree classificate ad alta idoneità per una o più specie faunistica di interesse comunitario che popolano il sito Natura 2000 di cui all oggetto. Pertanto le utilizzazioni forestali non saranno soggette a vincoli temporali, ad esclusione di quanto previsto dalle Prescrizioni di Massima di Polizia Forestale vigenti nella Provincia di Campobasso (P.M.P.F) e previa comunicazione dell utilizzazione boschiva, alle autorità competenti per materia, come previsto dall art. 8 della Legge Regionale n. 6 del 18 gennaio del Resta inteso, infine, che gli interventi di cui sopra, dovranno essere eseguiti con modalità tale da evitare effetti e/o interferenze negative sulla fauna di interesse non comunitario ivi presente, con particolare attenzione all aumento di polveri e rumori. Riccia, lì 03/11/2012 Il Tecnico Dott. For. Luca Coromano 5
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