COMUNE DI LAURO PROGETTO DI TAGLIO DELLA SEZIONE BOSCHIVA 2 TORE PARTICELLA DEL PAF 2Q

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1 /05/ COMUNE DI LAURO PROGETTO DI TAGLIO DELLA SEZIONE BOSCHIVA 2 TORE PARTICELLA DEL PAF 2Q Comune di Lauro Progettista Dott. Forestale Andrea Martini Studio Forestale Dott. Andrea Martini Corso Mazzini n Figline Valdarno (Fi) P.Iva: 067 C.F.: MRTNDR74AF52D Tel./Fax 055/8333 Cell

2 CONTENUTI 1) VERBALE DI DESIGNAZIONE DEI CONFINI 2) CARTOGRAFIA 3) RELAZIONE TECNICA 4) PIEDILISTA DI MARTELLATA E RAGGRUPPAMENTO DELLE PIANTE DA RILASCIARE COME MATRICINE 5) SVILUPPO DELLE AREE DI SAGGIO, CUBATURA DEI POLLONI MODELLO E STIMA DEL VOLUME DELLA MASSA LEGNOSA DEI POLLONI DEL TURNO 6) PIEDILISTA DI MARTELLATA E RAGGRUPPAMENTO DELLE MATRICINE ASSEGNATE AL TAGLIO 7) STIME DELLE MATRICINE ASSEGNATE AL TAGLIO 8) RIEPILOGO DEL TOTALE DEGLI ASSORTIMENTI RITRAIBILI ) DETERMINAZIONE DEL VALORE DI MACCHIATICO

3 /05/ COMUNE DI LAURO (AV) VERBALE DI DESIGNAZIONE DEI CONFINI DELLA SEZIONE BOSCHIVA DENOMINATA TORE (PARTICELLA 2Q DEL PIANO DI ASSESTAMENTO DEI BENI SILVO-PASTORALI 01-), POSTA IN AGRO DEL COMUNE DI TAURANO (AV) E DI PROPRIETÀ DEL COMUNE DI LAURO (AV). Il giorno 21 aprile, il sottoscritto Dott. Forestale Andrea Martini, iscritto all Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Siena con timbro numero 5, in adempimento all incarico conferitogli dal Comune di Lauro con delibera della Giunta Comunale n. 2 del giorno /01/, si è recato in località Tore, in agro del Comune di Taurano, ed ha proceduto, coadiuvato dai colleghi Dott. For. Mirando Di Prinzio iscritto all Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Firenze con n.34, Dott. For. Nico Colacillo iscritto all Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Firenze con n.14, Dott. For. Nicola Gigliello iscritto all' Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Salerno con n.52, alla individuazione del perimetro della Particella Forestale 2Q del PAF del Comune di Lauro. Lungo il perimetro sono state contrassegnate con doppio anello di vernice verde con numero arabo progressivo interposto 67 piante di confine utili all' individuazione dei limiti della tagliata. La scelta delle piante su cui apporre la segnalazione del confine si è basata sui seguenti criteri: 1- Segnalazione delle piante laddove il perimetro della tagliata viene intersecato da viabilità. 2- Segnalazione delle piante poste agli angoli della tagliata 3- Segnalazione lungo i lati del perimetro in modo tale che da una pianta contrassegnata siano visibili sia la precedente che la successiva. Esempio di segnalazione su pianta di confine

4 CARTOGRAFIA IN SCALA 1:5.000 In verde si riuporta l' area effettivamente oggetto di intervento. In marrone si riporta l' area occupata da ceduo di castagno immmaturo non al taglio. In celeste si riporta la viabilità di servizio all' utilizzazione boschiva.

5 Nell' immagine precedente in verde è riportata l' area effettiva in cui verrà effettuato il taglio boschivo, pari a, ha, in marrone sono rappresentate invece le tare (dal punto di vista del taglio boschivo) ricadenti nella particella 2Q, e costituite per lo più da ceduo di castagno ancora immaturo per il taglio. La superficie netta al taglio è leggermente superiore rispetto a quella riportata nella descrizione particellare del PAF in quanto sono state individuate due aree nella zona sud della particella escluse dal taglio dell' area circostante avvenuto da circa dieci anni ma pur sempre ricadenti all' interno della Particella 2Q, data la facilità di esbosco ed il materiale di buona qualità in esse presente si è provveduto all' inserimento delle stesse nel progetto. L' appezzamento più a sud, di estensione pari a 0,65 ha, si colloca a ridosso della strada Comunale Tore-Campo Somma a quota 00 m s.l.m., questa ne costituisce il lato nord, il lato sud coincide con una pista forestale mentre i lati est ed ovest sono rispettivamente il confine di particella ed un ceduo di castagno di età visibilmente inferiore. Il perimetro dell' area ha una lunghezza di m, Le piante di confine dell' area sono numerare dalla n.1 alla n. ed hanno una densità media di una ogni metri. L' altro piccolo appezzamento, collocato a nord ovest del precedente, ha estensione pari a 0, ha, anch' esso ha un lato coincidente con la strada di cui sopra a quota 880 mentre gli altri due (forma triangolare)sono costituiti da un ceduo di castagno di immaturo di età visibilmente inferiore a quella del bosco al taglio. Il perimetro della particella è lungo 0 metri, in esso data l' elementare individuazione dei confini sono state contrassegnate solo tre piante (--), con una densità media di una ogni 53 metri. Si passa ora alla descrizione del confinamento del corpo principale della tagliata. Il lato nord ovest, di lunghezza complessiva pari a 480 m, confinante nell' area più a monte con un area a prato e giovani castagni da frutto, e scendendo lungo il versante con il bosco ceduo di castagno della particella 3Q del Paf del Comune di Lauro fino ad arrivare a valle ad un bellissimo castagneto da frutto è contrassegnato con le piante dalla numero 44 alla numero 67 da monte verso valle, l' ultima pianta, a ridosso del castagneto da frutto è invece la numero 36., per un totale di piante aventi densità media di una ogni 1 metri. Il lato nord est, di lunghezza complessiva pari a 0 m, confina in toto con il castagneto da frutto a valle della particella, è contrassegnato con le piante dalla numero 2 alla numero36 da sud verso nord, per un totale di 8 piante, con densità media di una pianta ogni 34 metri. Il lato sud est di lunghezza complessiva pari a 400 m, confinante con la particella 1Q del Paf del Comune di Lauro è contrassegnato con le piante dalla numero 1 alla numero 2 da monte verso valle, per un totale di piante, con densità media di una pianta ogni 36 metri. Il lato parte a monte dalla strada comunale Tore-Campo Somma a quota 8 m s.l.m. e scende confinando con la recente tagliata delle Particella 1Q del PAF del Comune di Lauro fino ad arrivare al castagneto da frutto del fondovalle Il lato sud ovest, di lunghezza complessiva pari a 360 m, coincide in gran parte con la strada sopra citata per poi addentrarsi su una pista forestale, è contrassegnato con le piante numero 1 e da 37 a 44 andando da sud verso nord, per un totale di piante, con densità media di una pianta ogni metri. Il perimetro si estende quindi su circa 60 metri in cui sono state contrassegnate 67 piante di confine ad una distanza media di 31 metri l' una dall' altra. La densità media, piuttosto bassa è dovuta al fatto che gran parte del confine è di immediata comprensione perchè costituito dalla strada, dal castagneto da frutto o da tagliate più o meno recenti estremamente ben riconoscibili.

6 PIEDILISTA DELLE PIANTE DI CONFINE N.ordine Diam N.ordine Diam N.ordi Diam ne Carpino n Ontano n Ontano n Robinia Robinia 3 Robinia Robinia Robinia 44 Robinia Robinia Abbreviazioni: Ontano n.=ontano napoletano Carpino n.= Carpino nero

7 La confinazione è stata facilmente intrapresa con tecnologia gps, basandosi sulla cartografia allegata al Paf del Comune di Lauro, sui numerosi punti di riferimento della zona, sulla presenza di frequenti segni su piante di confine effettuati in passato e sulla tagliata della particella 1Q che ha delimitato di per se un intero lato del soprassuolo. La sezione occupa una superficie di Ha,63, di questi, data la presenza delle tare sopra descritte, ne cadranno al taglio, contro i,50 previsti nel piano perchè sono stati rinvenuti lembi di bosco maturi tralasciati dal taglio che ha interessato il resto della particella circa anni fa. PROGETTISTA Dott. Forestale Andrea Martini

8 CARTOGRAFIA DELL' AREA DI INTERVENTO E DELLA VIABILITA' DI SERVIZIO ALL' UTILIZZAZIONE BOSCHIVA PROGETTISTA Dott. Forestale Andrea Martini

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11 RELAZIONE TECNICA Progettista Dott. Forestale Andrea Martini

12 Caratteristiche stazionali La particella 2Q è localizzata in una posizione di medio-alto versante, con una distribuzione altitudinale che va dai 700 ai 00 metri s.l.m.. L esposizione prevalente è Nord-est e la pendenza, lieve nella zona prossimale al crinale, si aggira mediamente intorno al 50%, con punte che superano il 0% lungo alcuni brevi fossi presenti nell area boscata. Il terreno è profondo, sciolto e poroso, per la presenza di materiale piroclastico minuto, ed è di fertilità molto elevata ed è ricco di humus. Secondo la classificazione fitoclimatica del Pavari le caratteristiche microclimatiche della zona sono ascrivibili al Castanetum freddo con piogge maggiori a 700 mm all anno. Caratteristiche del soprassuolo Si tratta di un popolamento forestale maturo di castagno governato a ceduo di anni di età, localizzato prevalentemente nella parte medio-bassa della particella (vedi figura precedente). Il soprassuolo arboreo è puro di castagno, con presenze sporadiche, di robinia, in vicinanza della strada, ontano napoletano, carpino nero, orniello, aceri (montano e opalo), tiglio, cerro ed alcuni individui di faggio localizzati in prossimità dei fossi. Il ceduo si presenta a struttura regolare e densità colma con buona selezione dei polloni in numero medio di 4 per ceppaia. Lo stato vegetativo del soprassuolo è buono, anche se è stata constatata la presenza di cancro riconducibile al ceppo ipovirulento di Cryphonectria parasitica. L azione del parassita è manifesta in modo rilevante solo a carico della classe diametrica di 5 cm i cui soggetti sono spesso deperienti o morti in piedi. La matricine sono mediamente presenti con densità di ad ettaro e distribuite in modo sufficientemente uniformemente su tutta la superficie, per la quasi totalità sono costituite da individui di castagno con ottimo portamento. Lo strato arbustivo è scarsamente rappresentato ed è costituito da nocciolo, sambuco, ginestra dei carbonai, corniolo, rovo, biancospino ed edera. Lo strato erbaceo è rado ed è composto da euphorbia sp, luzula pilosa, ranuncoli sp., sigillo di Salomone, orchis sp., Geranium robertianum, brachipodio, ciclamino, viola e carex. Immagine rappresentativa del del soprassuolo

13 Intervento selvicolturale L' intervento selvicolturale che verrà attuato, così come programmato ed autorizzato nel Paf dei Beni silvo-pastorali del Comune di Lauro 01-, è quello del taglio di ceduazione, con rilascio di almeno 50 matricine ad ettaro per le zone con pendenza del versante inferiore al 70% e di almeno 80 per le zone in cui la pendenza supera tale valore così come indicato all' art. dell' Allegato C Prescrizioni di massima e di polizia forestale della Legge Regionale n. del /05/16. Nel caso specifico, come riscontrabile dal piedilista delle piante da rilasciare come matricine, sono state rilasciate mediamente circa 60 matricine ad ettaro. Tale valore tende ad aumentare nelle zone più ripide ed a diminuire nelle zone meno acclivi, resta comunque complessivamente superiore al minimo prescritto (pendenza media dell' area inferiore al 70%). Segnalazione su pianta da rilasciare come matricina eseguita a norma di Regolamento forestale Le matricine del vecchio turno martellate per l' abbattimento sono mediamente ad ettaro, segnate in bosco con anello di vernice rosso, timbro riportante la sigla del sottoscritto registrata all' Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Provincia di Siena SI 5 A e numerazione progressiva alla base.

14 Matricina del vecchio turno martella per l' abbattimento I parametri dendrometrici del popolamento, meglio dettagliati nelle tavole alle pagine successive, sono tipici di stazioni molto fertili. La qualità del materiale legnoso ritraibile dall' intervento (paleria di castagno, legna da ardere di castagno frammista ad una minima parte di altre essenze e legname da opera) unitamente alla ottima estensione di viabilità di servizio all' utilizzazione boschiva che consente un agevole esbosco con trattore munito di verricello forestale fino a ciglio strada da cui il materiale può essere caricato direttamente su autotreno consentono il valore di macchiatico positivo dell'intervento, la cui entità verrà analizzata nel dettaglio successivamente. L' effettuazione del taglio di abbattimento dovrà essere condotta il più possibile rasente il terreno, la ramaglia dovrà essere finemente depezzata e sparsa al suolo in modo che vi aderisca il più possibile riducendo il rischio di incendio ed accelerando i processi decompositivi della stessa. Eventuali solchi causati dal transito dei mezzi su suolo forestale dovranno scrupolosamente essere eliminati alla fine dei lavori in modo da evitare il diffondersi di possibili situazioni di innesco di disordine idrogeologico. Indicazioni sulla elaborazione del progetto Dalla superficie complessiva della particella, come già espresso in precedenza, è stata esclusa l' area in cui il bosco ceduo presenta un età inferiore ai anni minimi previsti dal Regolamento Forestale della Campania. Per la stima della massa legnosa ritraibile, oltre che del piedilista delle matricine da rilasciare e da abbattere ci si è serviti dei dati ricavati da due aree di saggio di forma quadrata, contrassegnate in bosco da vernice rossa sulle piante di confine e distinte in numero uno e numero 2. La numero 1 ha estensione di 400 mq mentre la numero due ha estensione di 00 mq. La localizzazione delle due aree è stata scelta in modo da includere in esse la situazione più rappresentativa per l' intero soprassuolo L' estensione totale delle aree di saggio è pari a 00 mq, pari a circa il 2% della superficie effettiva di taglio. Sull' area di saggio è stato effettuato il cavallettamento totale e la misurazione tramite ipsometro elettronico del % delle altezze, avvenuto in modo random, misurando, per ogni classe diametrica l' altezza di una pianta ogni dieci.

15 In giallo è riportata la localizzazione (non in scala) delle due aree di saggio Scala 1:.000 Esempio di segnalazione sulle piante delimitanti l' area di saggio I valori dendrometrici così ricavati hanno permesso la cubatura del soprassuolo tramite la tavola a doppia entrata per i cedui di castagno dell' Inventario Forestale Nazionale Italiano (Istituto per l' Assestamento Forestale e per l' Alpicoltura I.S.A.F.A. 4). Dal volume legnoso così ricavato è stato sottratto quello relativo alle piante rilasciate come matricine, ottenendo così il volume legnoso al taglio. In base alla diffusione delle specie presenti all' interno della particella, il volume legnoso è stato attribuito per la totalità al castagno, avendo le altre specie una rappresentanza numerica molto esigua.

16 Gli assortimenti ritraibili sono stati valutati come segue in base alle caratteristiche dimensionali, tecnologiche e di portamento : Legname da opera: 7% Paleria: 56% Legna da ardere: 37%

17 PIEDILISTA DI MARTELLATA E RAGGRUPPAMENTO DELLE PIANTE DA RILASCIARE COME MATRICINE Progettista Dott. Forestale Andrea Martini

18 PIEDILISTA DELLE MATRICINE DA RILASCIARE N.ord Diam ine N.ordine Diam

19 N.ord Diam ine N.ordine Diam

20 N.ord Diam ine N.ordine Diam

21 N.ord Diam ine N.ordine Diam

22 N.ord Diam ine N.ordine Diam

23 N.ord Diam ine N.ordine Diam

24 N.ord Diam ine N.ordine Diam Cerro Ontano napoletano

25 N.ord Diam ine N.ordine Diam Acero montano

26 N.ord Diam ine N.ordine Diam Carpino nero Orniello Orniello Tiglio

27 RAGGRUPPAMENTO PER CLASSE RILASCIARE COME MATRICINE DIAMETRICA DELLE PIANTE DA Classe N. individui diametrica TOT. 608 VOLUME LEGNOSO RIMANENTE A DOTE DEL BOSCO SOTTOFORMA DI MATRICINA Il volume è stato cubato con le tavole a doppia entrata dell' IFNI, utilizzano l' apposita tavola per il castagno, i valori di altezza sono stati ricavati dai dati raccolti nelle aree di saggio. Classe diametrica Altezza media (m) Volume unitario (mc) N. individui Volume classe (mc) 5 7 0,0077 0,0847 0,0503 2,46 0, ,33 0, ,83 0, ,6 1 0, ,82 1 1, ,86 TOTALE N.b. Il valore si riferisce all' intera superficie di taglio pari a, ha Valore rapportato ad ettaro: 8,5 mc

28 AREE DI SAGGIO: PIEDILISTA E STIMA DELLA PROVVIGIONE LEGNOSA Progettista Dott. Forestale Andrea Martini

29 RAGGRUPPAMENTO PER CLASSE DIAMETRICA E PER SPECIE DELLE PIANTE AFFERENTI ALLE DUE AREE DI SAGGIO (estensione totale 00 mq) N.B.: I dati sono stati raggruppati per l' omogeneità del popolamento. Classe diametrica Ontano Napoletano Acero montano Nocciolo TOT TOT VOLUME LEGNOSO TOTALE Il volume è stato cubato con le tavole a doppia entrata dell' IFNI, utilizzano unicamente la tavola per il castagno data la presenza solo a carattere sporadico delle altre specie. Classe diametrica Altezza media (m) Volume unitario (mc) N. individui Volume classe (mc) 5 7 0,0077 0,40 0, ,68 0,47 1,6457 0, ,08 0,5706,88 1 0, , ,82 1 1, ,66 1 1,66 TOTALE Valore riferito a 00 mq 61,77

30 VALORE TOTALE ADS: 61,77 mc PROVVIGIONE LEGNOSA AD ETTARO: 8,85 mc MASSA LEGNOSA AL TAGLIO PER ETTARO: 2,0 mc MASSA LEGNOSA AL TAGLIO SULL' INTERA SUPERFICIE (, ETTARI): 43,5 mc RIPARTIZIONE PER ASSORTIMENTI MERCANTILI: Totale materiale:44 mc Legname da opera: 2,42 mc Paleria: 53,86 mc Legna da ardere: 35,1 mc

31 PIEDILISTA DI MARTELLATA E RAGGRUPPAMENTO DELLE MATRICINE DEL SECONDO TURNO ASSEGNATE AL TAGLIO Progettista Dott. Forestale Andrea Martini

32 PIEDILISTA DELLE MATRICINE DEL SECONDO TURNO ASSEGNATE AL TAGLIO N.ord Diam ine N.ordine Diam Ontano Napoletano

33 N.ord Diam ine N.ordine Diam 6 3 Ontano napoletano candelabro candelabro Ontano napoletano Ontano napoletano

34 N.ord Diam ine N.ordine Diam Ontano napoletano

35 N.ord Diam ine N.ordine Diam Ontano napoletano

36 RAGGRUPPAMENTO PER CLASSE E PER SPECIE DELLE MATRICINE DEL SECONDO TURNO ASSEGNATE AL TAGLIO Classe N. individui diametrica TOT. 7

37 STIME DEL VOLUME DELLA MASSA LEGNOSA DELLE MATRICINE DEL SECONDO TURNO ASSEGNATE AL TAGLIO Progettista Dott. Forestale Andrea Martini

38 VOLUME LEGNOSO Il volume è stato cubato con le tavole a doppia entrata dell' IFNI, utilizzando la tavola di cubatura del faggio allevato a fustaia, di valenza dendrologica per varie specie fra cui il castagno. Classe Tutte le specie Altezza media (m) Volume unitario (mc) diametrica tranne che la roverella N. individui Volume della classe (mc) 0,2 2,47 7 0, , , , ,82 62, ,66 32, ,70 1, ,220, ,7060 5, ,,6 TOT. 7 TOT 0,3 Valori riferiti all' intera superficie di intervento. TOTALE: MC 0,3

39 RIEPILOGO TOTALE DEGLI ASSORTIMENTI RITRAIBILI PROGETTISTA Dott. Forestale Andrea Martini

40 PROVVIGIONE LEGNOSA AD ETTARO:8,85 mc MASSA LEGNOSA AL TAGLIO PER ETTARO: 2,0 mc MASSA LEGNOSA AL TAGLIO SULL' INTERA SUPERFICIE (, ETTARI): 44 mc RIPARTIZIONE PER ASSORTIMENTI MERCANTILI: Totale materiale: 44 mc Legname da opera: 0,3 mc pari ql peso fresco Paleria: 81,84 mc pari a 7 ql peso fresco Legna da ardere:, mc pari a 01 ql peso fresco

41 DETERMINAZIONE DEL VALORE DI MACCHIATICO Progettista Dott. Forestale Andrea Martini

42 DETERMINAZIONE DEL VALORE DI MACCHIATICO Determinazione del valore del materiale legnoso all' imposto Il materiale ritraibile si suddivide in tre assortimenti commerciali: 1) Legname da opera castagno 2) Paleria di castagno 3) Legna da ardere di castagno La quantificazione del valore di mercato di tali assortimenti è stata condotta tramite i dati derivanti dalle rilevazioni di mercato di Compagnia delle Foreste srl società che opera nel settore della divulgazione tecnico scientifica tramite la rivista di settore Sherwood, tra le più diffuse ed accreditate a livello nazionale nonchè attraverso la conoscenza del mercato del legno all' imposto del sottoscritto, maturata attraverso anni di consulenza e progettazione per ditte boschive ed aziende forestali. Per il legname da opera si individua un valore di euro/ql (peso fresco) all' imposto non caricato su camion. Per la paleria grezza (non scortecciata e non appuntita) di castagno si individua il valore di 8 euro/ql (peso fresco) all' imposto non caricata su camion Per la legna da ardere, di qualità media per la specie in oggetto, si individua un valore di 4 euro/ql (peso fresco) all' imposto non caricata su camion. Si ottengono così i seguenti valori del materiale derivante dall' utilizzazione boschiva in oggetto: Legname da opera: 0,3 mc pari ql peso fresco: euro Paleria: 81,84 mc pari a 7 ql peso fresco: euro Legna da ardere:, mc pari a 01 ql peso fresco: euro TOTALE: EURO iva esclusa Determinazione dei costi di utilizzazione I costi derivanti da un utilizzazione boschiva non costituiscono un dato univoco ma variano a seconda delle attrezzature disponibili per la ditta che deve effettuare l' intervento. Ad esempio l' esbosco in una stazione difficile per pendenza ed assenza di viabilità potrebbe essere condotto tramite muli o con canalette oppure tramite una teleferica, con tempi di lavoro e quindi costi molto diversi. La maggior parte delle ditte boschive non è dotata di attrezzature ottimali per operare in qualsiasi situazione, la retribuzione degli operai è inoltre variabile in base al grado di specializzazione, dal tipo di contratto e dall' anzianità ed anche questo fattore è oggetto di differenze fra le varie ditte boschive che per questo aspetto sostengono costi di utilizzazione diversi. Il costo di un utilizzazione boschiva è inoltre fortemente condizionato dall' andamento climatico che, in modo non prevedibile, può far aumentare le spese dovute al fermo dei lavori che implica macchinari e personale non operanti. Per questi motivi si è scelto di non effettuare un computo analitico dei costi di utilizzazione boschiva ma si è preferito far riferimento ai valori forfettari pubblicati nel Prezziario dei lavori forestali della Regione Toscana (DGR n.8/07) che individua fra gli altri i costi di utilizzazione nei boschi cedui, al lordo del valore del materiale legnoso ed al netto di iva. Le tabelle per la determinazione dei costi prendono in considerazione la classe di pendenza, la distanza media di esbosco ed il quantitativo di materiale da esboscare, fanno inoltre riferimento ad un livello di meccanizzazione medio per quanto riguarda il parco macchine della ditta boschiva. Il prezziario è stato redatto in collaborazione fra Regione

43 Toscana, Facoltà di Agraria dell' Università degli Studi di Firenze, ARSIA, ARTEA, UNCEM ed URPT. Di seguito si riporta lo stralcio della tabella di riferimento: Data la diffusione della viabilità di servizio all' utilizzazione boschiva, la pendenza media del 50% e l' ingente quantitativo di materiale legnoso ritraibile ad ettaro, l' utilizzazione in oggetto avrebbe in base alla tabella, un costo pari a 60 euro ad ettaro, ma in considerazione del fatto che la massa legnosa stimata supera di quasi tre volte (00 ql ad ettaro) lo scaglione dei 00 quintali è necessario desumere un costo di utilizzazione adeguato all' effettiva quantità del materiale presente, in base al quale aumentano i costi operaio ed i costi macchina, mediante interpolazione dei dati di costo minimi e massimi la proiezione dei costi risulta essere definita da una funzione logaritmica.

44 In base a tale analisi il costo di utilizzazione calcolato ad ettaro è pari ad euro 7576, che rapportato all' intera superficie di intervento da un costo complessivo di 7686 euro DA QUANTO SOPRA IL VALORE DI MACCHIATICO DELL' INTERVENTO VIENE FISSATO IN EURO 64 PROGETTISTA Dott. Forestale Andrea Martini

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