Provvedimento n ( C2163 ) PARMALAT/LACTIS-CONSORZIO PRODUTTORI LATTE L'AUTORITA' GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

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1 Provvedimento n ( C2163 ) PARMALAT/LACTIS-CONSORZIO PRODUTTORI LATTE L'AUTORITA' GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 novembre 1995; SENTITO il Relatore Professor Fabio Gobbo; VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287; VISTO l'atto pervenuto in data 30 agosto 1995 da parte della società PARMALAT Spa e le successive integrazioni pervenute in data 9 e 16 ottobre 1995; CONSIDERATO quanto segue: 1. Le parti 1. La PARMALAT Spa è una delle principali imprese alimentari italiane, attiva prevalentemente nella lavorazione e commercializzazione di latte alimentare, derivati del latte, succhi di frutta, passate di pomodoro e prodotti da forno. Il capitale sociale della PARMALAT Spa è interamente detenuto dalla holding PARMALAT FINANZIARIA Spa, a sua volta controllata, attraverso la società COLONIALE Srl, dalla famiglia Tanzi. Il gruppo PARMALAT risulta composto di circa 40 società controllate direttamente o indirettamente in Italia e di circa 40 società operanti all'estero, anche queste prevalentemente nel settore alimentare. Il gruppo ha raggiunto, nel 1994, un fatturato di circa miliardi di lire, di cui il 55% relativo a vendite effettuate in Italia (1.987 miliardi di lire). 2. La LACTIS - CONSORZIO PRODUTTORI LATTE Spa (di seguito LACTIS) è una società attiva nella produzione e commercializzazione del latte e dei relativi derivati, controllata da agricoltori-produttori di latte e da cooperative lattiero-casearie. La PARMALAT attualmente detiene una quota del 5,63% del capitale sociale della LACTIS. La LACTIS controlla a sua volta un'altra società operante nel settore lattiero-caseario, la LATTE GALLO Spa, e gestisce, pur detenendone solo il 50% del capitale sociale, la società COOPERATIVA PREALPINA r.l., anch'essa attiva nel settore lattiero-caseario. L'intero gruppo LACTIS ha fatturato, nel 1994, 112,7 miliardi di lire. 2. Descrizione e qualificazione dell'operazione 3. L'operazione comunicata consiste nell'acquisizione, da parte della PARMALAT Spa, della maggioranza del capitale sociale di LACTIS. 4. L'operazione, in quanto comporta l'acquisizione del controllo di un'impresa, costituisce una concentrazione ai sensi dell'articolo 5, comma 1, lettera b), della legge n. 287/90. Essa rientra nell'ambito di applicazione della legge n. 287/90, in quanto non ricorrono le condizioni di cui all'articolo 1 del Regolamento CEE n. 4064/89, ed è soggetta all'obbligo di comunicazione preventiva di

2 cui all'articolo 16, comma 1, della legge n. 287/90, poiché il fatturato totale realizzato a livello nazionale dall'insieme delle imprese interessate è superiore a 606 miliardi di lire. 3. Valutazione dell'operazione 3.1 I mercati interessati 5. Il gruppo PARMALAT è estremamente diversificato ed opera in numerosi comparti del settore agroalimentare. In particolare, esso occupa posizioni di rilievo nei mercati relativi ai seguenti prodotti: latte UHT, latte fresco, panna UHT, panna fresca, succhi di frutta, besciamella, yogurt, dessert, merende, passate di pomodoro, tè e panificati. Nei mercati del latte UHT, della panna UHT, della besciamella e dei panificati PARMALAT detiene una posizione di leadership. 6. Il gruppo LACTIS opera invece quasi esclusivamente nella produzione e commercializzazione di prodotti lattiero-caseari, soprattutto latte fresco, ed è presente in misura significativa soltanto nella regione Lombardia. 7. I mercati nei quali PARMALAT e LACTIS operano attualmente in concorrenza sono quelli relativi ai seguenti prodotti: panna fresca, panna UHT, latte UHT, latte fresco e yogurt. 3.2 I mercati rilevanti 8. Nel settore del latte possono essere individuati due distinti mercati, quello del latte fresco e quello del latte UHT, sulla base del riscontro di una limitata sostituibilità, per il consumatore, tra i due prodotti. Tra gli elementi che concorrono a determinare la separazione dei due mercati vanno menzionate: a) le differenti caratteristiche organolettiche e nutrizionali del latte fresco e del latte UHT, che ne limitano la sostituibilità in alcune occasioni di consumo; b) il diverso grado di deperibilità dei due prodotti, che fa sì che essi vengano selezionati da consumatori con diverse abitudini di acquisto (frequenza di spesa pressoché quotidiana per i consumatori di latte fresco, frequenza settimanale o mensile per i consumatori di latte a lunga conservazione). Le circostanze indicate determinano un orientamento piuttosto stabile delle preferenze dei consumatori su uno dei due prodotti, selezionato sia sulla base delle specifiche abitudini d'acquisto che delle differenti caratteristiche dei prodotti stessi. 9. La suddivisione del settore del latte in due distinti mercati comporta anche una diversa definizione del mercato geografico rilevante, di dimensione nazionale per il latte a lunga conservazione e di dimensioni più ridotte per il latte fresco. Nel mercato del latte UHT, infatti, l'economicità dei costi di trasporto ed il periodo relativamente lungo di conservazione consentono agli operatori di maggiori dimensioni di distribuire agevolmente il prodotto sull'intero territorio nazionale. Nel settore del latte fresco, invece, la necessità di distribuire il prodotto entro poche ore dal suo confezionamento, quotidianamente e con la catena del freddo, porta a circoscrivere i mercati di riferimento ad un livello generalmente regionale, in ragione della limitatezza del raggio di distribuzione del prodotto da parte delle imprese 1. Nella presente operazione, la società acquisita ha sede ed opera nella regione Lombardia, area che può pertanto essere assunta quale mercato geografico di riferimento per il latte fresco. 10. La panna va distinta, sulla base della destinazione d'uso, in panna da montare, utilizzata per la preparazione di dolci, e panna da cucina, utilizzata per la preparazione di piatti salati; tale classificazione approssima con sufficiente attendibilità quella utilizzata dalle fonti statistiche ufficiali che distingue tra panna UHT, prevalentemente utilizzata in cucina, e panna fresca, quasi esclusivamente utilizzata per uso dolciario. I mercati della panna, tenuto conto della durata di conservazione dei prodotti e della ridotta incidenza dei costi di trasporto, possono essere entrambi assunti di dimensione nazionale. 1 Il raggio medio di distribuzione viene stimato in circa 300 chilometri dallo stabilimento di produzione, variabili ovviamente in funzione della qualità dei collegamenti.

3 11. Lo yogurt è un prodotto caratterizzato da una "vita di scaffale" piuttosto prolungata e viene pertanto distribuito, dalle imprese di maggiori dimensioni, su tutto il territorio nazionale. Tale circostanza determina una sostanziale uniformità delle condizioni concorrenziali esistenti nelle diverse aree geografiche che compongono il territorio nazionale, il quale viene pertanto assunto come mercato geografico di riferimento per tale prodotto. 12. In considerazione di quanto detto, i mercati rilevanti per la presente operazione sono il mercato nazionale del latte UHT, il mercato lombardo del latte fresco, i mercati nazionali della panna UHT, della panna fresca e dello yogurt. 3.3 Caratteristiche del settore del latte 13. I consumi complessivi di latte sono stazionari negli ultimi anni e possono stimarsi pari a circa 33 milioni di quintali; la suddivisione tra le due tipologie di latte, piuttosto bilanciata fino a pochi anni or sono, si sta leggermente modificando a favore del latte a lunga conservazione: attualmente i consumi di latte fresco e di latte a lunga conservazione si aggirano, rispettivamente, sui 15,5 e sui 16,9 milioni di quintali (fonte: Databank). 14. Il settore del latte fresco è stato tradizionalmente caratterizzato dalla presenza di molte imprese di piccole dimensioni, soprattutto centrali pubbliche e cooperative, con un mercato prevalentemente locale ed una clientela stabile. Ciò è in larga parte dovuto al particolare regime regolamentativo cui il settore è stato in passato sottoposto (istituzione delle Centrali pubbliche, operanti inizialmente in regime di monopolio locale, fissazione del prezzo massimo di vendita al pubblico, etc.), ispirato ad una concezione del latte quale bene di prima necessità. Solo di recente, il processo di deregolamentazione e la dinamica concentrativa innescata dalla crisi di molte centrali pubbliche e cooperative hanno consentito ad alcuni operatori di assumere dimensioni maggiori e di operare su più mercati geografici, diversificandosi anche nella produzione di latte UHT. 15. Parzialmente diversa la situazione nel mercato del latte UHT, ove la possibilità di utilizzare materia prima estera, la più ampia dimensione geografica del mercato e l'assenza di regolamentazione hanno favorito da subito la crescita dimensionale di alcune imprese ed un utilizzo più intenso e differenziato delle variabili strategiche, quali il prezzo di vendita, la pubblicità, la differenziazione, ecc.. Tuttavia, anche su tale mercato, accanto alle poche imprese diversificate ed attive su buona parte del territorio nazionale, sono presenti numerose piccole imprese, in molti casi le stesse che operano a livello locale sul mercato contiguo del fresco. Tra i marchi d'importanza minore del latte UHT, vanno segnalate anche le marche private della grande distribuzione, utilizzate da quest'ultima per bilanciare il potere di mercato dei produttori, e i marchi degli operatori esteri, la cui presenza al momento è prevalentemente circoscritta al canale distributivo "hard discount". 16. L'intero settore del latte è dunque attualmente caratterizzato da un accentuato dualismo nella tipologia degli operatori e dei relativi meccanismi competitivi: da un lato vi operano infatti alcuni grandi gruppi diversificati, con una presenza rilevante sia nel mercato nazionale del latte UHT che su diversi mercati locali del latte fresco, e con una strategia competitiva fortemente incentrata sulla crescita esterna; dall'altra operano invece, solo a livello locale, imprese piccole, generalmente specializzate nell'una o nell'altra produzione, in possesso di un marchio piuttosto affermato nella propria area di riferimento, ma che versano, in molti casi, in gravi difficoltà finanziarie e gestionali. 3.4 Il posizionamento dei principali operatori sul mercato del latte UHT 17. Il gruppo PARMALAT è il principale operatore nel mercato del latte UHT. Esso detiene una quota pari al 28,4% ed al 34,1%, rispettivamente in volume e in valore, considerando solo le vendite con marchio proprio, ed al 29,2% ed al 34,8% (volume e valore), includendo anche le vendite di latte prodotto in conto lavorazione (fonte: Databank). Parmalat è inoltre uno dei tre operatori del settore con una presenza diffusa sull'intero territorio nazionale.

4 Il secondo ed il terzo operatore, rispettivamente il gruppo CRAGNOTTI (Cirio, Polenghi, De Rica) e CERPL, detengono quote di mercato in volume pari, rispettivamente, al 12,7% ed al 6%. Il gruppo LACTIS detiene una quota piuttosto modesta sul mercato del latte UHT, pari, secondo le stime Databank, allo 0,8%. 18. Nel corso degli ultimi due anni, diverse circostanze sembrerebbero aver ridotto il potere di mercato di PARMALAT nel mercato del latte UHT. Tra di esse si menzionano in particolare: a) l'incremento della quota di mercato del secondo concorrente il quale, in seguito all'acquisizione della CBD (Cirio, Bertolli, De Rica), si è rafforzato sia grazie all'incremento numerico delle vendite consentito dall'operazione, sia grazie alla possibilità di sfruttare le sinergie derivanti dalla posizione acquisita nei mercati contigui del latte fresco. La quota in volume del gruppo CRAGNOTTI sarebbe passata, in seguito all'operazione, dall'8,9% al 12,7%; b) la rapida diffusione del canale distributivo hard discount e la maggiore attenzione rivolta dal consumatore al prezzo del prodotto hanno intensificato la pressione concorrenziale esercitata sui prodotti di marca dai prodotti di basso prezzo, prevalentemente di importazione. Le importazioni di latte UHT confezionato, che rappresentavano circa l'8% delle vendite complessive nel 1993, costituiscono attualmente circa il 12% del mercato. In conseguenza dei fenomeni menzionati, le quote di mercato di PARMALAT si sono ridotte nel corso degli ultimi due anni: esse sono passate, secondo le stime Databank, dal 31,1% al 28,4% in volume (cfr. tab. n. 1) e dal 36,5% al 34,1% in valore. La diminuzione delle quote di mercato di PARMALAT risulta peraltro confermata anche dalle altre fonti considerate (Nielsen e Parmalat). Tab. 1 - Quote di vendite in volume con marchio proprio nel mercato del latte UHT Gruppo Parmalat (1) 31, ,4 Gruppo Cragnotti (2) 12,8 12,6 12,7 CERPL 5,9 5,9 6 Lactis 0,8 0,8 0,8 (1) I dati del 1992 e del 1993 comprendono anche le vendite della Giglio, che non apparteneva ancora al gruppo Parmalat. (2) I dati del 1992 e del 1993 comprendono anche le vendite della Cirio, Bertolli, De Rica, che non era ancora parte del gruppo Cragnotti. Fonte: Databank 3.5 Il posizionamento dei principali operatori nel mercato lombardo del latte fresco 19. Il principale operatore sul mercato lombardo del latte fresco è la CENTRALE DEL LATTE DI MILANO che detiene, a livello regionale, una quota pari a circa il 22%. Le diverse fonti statistiche disponibili forniscono invece stime piuttosto discordanti sul posizionamento di PARMALAT e di LACTIS, che comunque arriverebbero a detenere, dopo l'operazione, una quota di mercato superiore rispetto a quella attualmente detenuta dalla CENTRALE. Le quote dei principali operatori sul mercato regionale del latte fresco, secondo le diverse fonti statistiche disponibili, sono riportate nella tabella n. 2. Tab. 2. Quote di mercato in volume nel mercato del latte fresco lombardo-anno 1994 PARMALAT DATA-BANK NILSEN C.L. Milano 23, ,7

5 Lactis Parmalat LACTIS+PARM. 18,8 5,9 24, ,6 13,5 26,1 Carnini 14, ,1 Consorzio Milano 10,5 13 7,7 3.6 Caratteristiche strutturali dei mercati della panna 20. La panna è generalmente ottenuta come sottoprodotto della lavorazione del latte: ciò determina la presenza di molti operatori del mercato del latte UHT anche nella panna UHT e degli operatori del settore del latte fresco nel mercato della panna fresca. Il gruppo PARMALAT detiene la leadership del mercato della panna UHT, con una quota, in volume, pari al 32,2%. Il secondo operatore, secondo le stime Databank, è il gruppo COOPERLAT che detiene l'8,6% del mercato. Il gruppo LACTIS detiene una posizione scarsamente significativa su tale mercato, pari all'1,2% delle vendite complessive. Sul mercato della panna pastorizzata PARMALAT è il terzo operatore dopo CRAGNOTTI e CERPL (che detengono, rispettivamente, il 15,6% ed il 12,1%) e detiene una quota pari a circa il 10%. LACTIS detiene il 2,6% del mercato. 3.7 Caratteristiche strutturali del mercato dello yogurt 21. Il mercato dello yogurt appare dominato, a livello nazionale, da tre grandi operatori: YOMO, PARMALAT e DANONE, con quote di mercato pari, rispettivamente, a: 19,5%, 17% e 14%. La LACTIS detiene su tale mercato una quota compresa tra l'1% ed il 2%. L'acquisizione della LACTIS da parte del gruppo PARMALAT non determinerebbe pertanto significative modifiche della struttura concorrenziale. 3.8 Effetti dell'operazione 22. L'acquisizione della LACTIS da parte di PARMALAT si inserisce in una più generale strategia del gruppo PARMALAT, mirata ad un allargamento della propria presenza nel mercato contiguo del latte fresco, più protetto dalla concorrenza internazionale, e ad un più intenso sfruttamento delle sinergie derivanti dalla crescente integrazione tra i due mercati (fresco e UHT) e tra i diversi mercati locali del fresco. 23. L'operazione in esame produrrebbe effetti relativamente limitati nel mercato del latte UHT, ove LACTIS detiene una quota di mercato insufficiente anche a compensare la riduzione della quota di mercato subita da PARMALAT negli ultimi anni. Analogamente, gli incrementi della quota di mercato di PARMALAT nei mercati della panna UHT, della panna fresca e dello yogurt appaiono scarsamente significativi. Gli effetti dell'operazione sul mercato del latte UHT risultano ancor meno significativi alla luce delle profonde trasformazioni strutturali che si sono verificate su tale mercato. A riguardo, particolare rilievo va attribuito alla crescita delle importazioni e dei prodotti collocati nella fascia bassa di prezzo, che esercitano una consistente pressione concorrenziale anche sulle vendite della leader di mercato. 24. Gli effetti più rilevanti dell'operazione si verificherebbero invece nel mercato lombardo del latte fresco, ove il gruppo PARMALAT-LACTIS diventerebbe il primo operatore, con una quota che, sulla base delle diverse fonti statistiche utilizzate, risulta compresa tra il 22% ed il 26%. La LACTIS, inoltre, risulta uno dei pochi operatori con una presenza piuttosto diffusa sul territorio regionale e con un'organizzazione logistica e distributiva che consentirebbe un'ulteriore estensione di tale presenza. I principali concorrenti della CENTRALE DEL LATTE DI MILANO (attualmente leader del mercato regionale), come peraltro la stessa CENTRALE, hanno una notorietà ed una presenza più circoscritte territorialmente che rendono difficoltoso l'allargamento del mercato al di fuori del proprio ambito provinciale o comunale.

6 Anche la struttura distributiva del mercato del latte fresco della Lombardia potrebbe contribuire a rafforzare la posizione acquisita dal nuovo operatore PARMALAT-LACTIS. Si registra infatti su tale mercato una progressiva diminuzione del numero e dell'importanza dei punti vendita tradizionali (barlatterie) e, simmetricamente, un aumento del peso del canale distributivo moderno. Tale processo accentua i vantaggi che deriverebbero a PARMALAT dalla presente operazione, consentendo a tale società di realizzare piuttosto rapidamente, grazie alla leadership detenuta nel mercato del latte UHT e al rapporto privilegiato con la grande distribuzione che tale posizione determina, una maggiore copertura dei punti vendita serviti. 25. Alla luce di quanto esposto, gli effetti della presente operazione sul mercato lombardo del latte fresco sembrano risultare più consistenti rispetto a quanto la semplice somma algebrica delle quote di mercato (22-26%) potrebbe suggerire. La posizione che verrebbe ad acquisire PARMALAT potrebbe infatti ulteriormente rafforzarsi grazie alla leadership detenuta dalla società nell'uht, e potrebbe in qualche misura rafforzare essa stessa la posizione di PARMALAT sui mercati limitrofi. Tuttavia, l'esistenza, nel mercato del latte fresco della regione Lombardia, di concorrenti con una posizione importante e consolidata (sebbene circoscritta territorialmente) ed anche lo stesso potere contrattuale della grande distribuzione sembrano al momento in grado di rappresentare un valido contrappeso al rafforzamento della posizione di PARMALAT. Nei fatti la grande distribuzione tiene, in tutti i propri punti vendita, almeno due marche concorrenti: la leader di mercato ed una seconda marca che seleziona di volta in volta sulla base dell'insieme delle condizioni di fornitura (prezzo di acquisto, frequenza e modalità dei rifornimenti, politica dei resi, etc.). PARMALAT dunque si troverebbe in ogni zona in concorrenza con la marca leader nella zona stessa, la quale, anche in considerazione della consuetudinarietà delle abitudini di acquisto dei consumatori di latte fresco, difficilmente potrebbe subire un ridimensionamento drastico del proprio potere di mercato. L'eventuale rafforzamento di PARMALAT avverrebbe pertanto, con ogni probabilità, a scapito dei concorrenti minori, che attualmente vengono utilizzati dalla grande distribuzione come marchio alternativo a quello della leader. Va infine osservato che anche nel settore del latte fresco sono stati di recente introdotti alcuni marchi privati della grande distribuzione, che al momento hanno tuttavia una diffusione ancora assai limitata. Tale fenomeno potrebbe comunque in prospettiva contribuire a bilanciare un eventuale incremento del potere di mercato di PARMALAT. RITENUTO, pertanto, che l'operazione non determina, ai sensi dell'articolo 6, comma 1, della legge n. 287/90, la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sui mercati interessati tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza; DELIBERA di non avviare l'istruttoria di cui all'articolo 16, comma 4, della legge n. 287/90. Le conclusioni di cui sopra saranno comunicate, ai sensi dell'articolo 16, comma 4, della legge n. 287/90, alle imprese interessate ed al Ministro dell'industria, del Commercio e dell'artigianato. Il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi di legge. IL SEGRETARIO GENERALE Alberto Pera IL PRESIDENTE Giuliano Amato

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