L industria alimentare

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1 Ufficio L industria alimentare L industria alimentare rappresenta una parte importante del settore manifatturiero: nel 215, essa ha prodotto l 11% del VA, pari a 25,4 miliardi di euro, e assorbito il 12% degli occupati, pari a 452. unità. L industria alimentare ha mostrato una maggiore capacità di reagire alla prolungata crisi dell intera economia italiana, rispetto all insieme del manifatturiero: nel periodo ha registrato un aumento del 15% del valore aggiunto contro il - 4% dell industria manifatturiera e una riduzione notevolmente più contenuta dell occupazione (-3% contro -17%). Nel 215, le esportazioni riferibili all industria alimentare e delle bevande hanno rappresentato l 81,4% dell export agro-alimentare totale, attestandosi a 3,3 miliardi di euro con un aumento del 6,6% rispetto al 214. I mercati esteri sono diventati sempre più importanti nella formazione del fatturato totale come mostra il trend di crescita dell indice del fatturato estero nel periodo Nel 215, il fatturato estero delle società italiane medie e grandi del settore alimentare e delle bevande ha assorbito il 25% del totale, con una crescita del 5,6% rispetto al 214 e del 44% rispetto al 28. Aumento del valore aggiunto e del fatturato per rispondere alla crisi I dati ISTAT delle indagini sulle statistiche strutturali delle imprese e dei servizi riclassificati, riferiti al periodo , mostrano una particolare resilienza dell industria alimentare e delle bevande nel periodo di prolungata crisi che ancora attraversa l intera economia italiana. La maggiore capacità dell industria alimentare e delle bevande di reagire e rispondere alle difficoltà si manifesta sia sulla tenuta delle unità produttive e del numero degli occupati, che rispetto alla dinamica della produttività. L industria manifatturiera nel suo complesso ha subìto un forte ridimensionamento, tanto da far parlare di una vera e propria deindustrializzazione, con contrazioni, nell intero periodo di riferimento, del 4% del valore aggiunto e del 17% dell occupazione mentre l industria alimentare ha registrato un aumento del 15% del valore aggiunto e una riduzione più contenuta dell occupazione (-3%). E soprattutto l industria delle bevande a far registrare gli andamenti di maggiore controcorrenza: un aumento del valore aggiunto del 45% e di quasi il 5% dell occupazione. Per quanto riguarda il numero di unità locali, l industria alimentare ha registrato una riduzione minore di quella dell industria manifatturiera (- 22% circa contro -25,6%).

2 Aumento del valore aggiunto e del fatturato per rispondere alla crisi Variazioni di macro indicatori nell industria alimentare e delle bevande e nell industria manifatturiera nel periodo (%) -17,2 Occupazione 4,6-2,9 Valore aggiunto -3,9 14,9 45,2 Fatturato -9,4 8,1 12,8-25,6-21,8-5, Unità locali Industria delle bevande Industria alimentare Manifatturiero Una buona performance della produttività del lavoro Nel 214, la produttività dell industria alimentare, misurata in termini di valore aggiunto per occupato, si è attestata a 5.8 euro, valore di poco più basso della media dell industria manifatturiera, pari a 55.8 euro. Tuttavia, nel periodo, ha fatto registrare l aumento più sostenuto (+2% contro il +16% dell industria manifatturiera). Le differenze di produttività del lavoro sono però notevoli fra i singoli settori dell industria alimentare, come diversi sono stati i loro andamenti durante il periodo di crisi: prendendo a riferimento il 214, la produttività è particolarmente bassa, quasi 32. euro per addetto, nel settore dei prodotti da forno e farinacei che include il sub-settore produzione di pane e prodotti da forno freschi, caratterizzato dalla presenza di moltissimi forni e pasticcierie, spesso a conduzione familiare. Livelli elevati di produttività, circa 92. euro per occupato, si registrano, invece, nel settore delle bevande.

3 Una buona performance della produttività del lavoro Valore aggiunto per occupato nell industria alimentare e delle bevande nel 214 (migliaia di euro) 1 92,3 9 86,3 85,3 8 8, Bevande Altri prodotti alimentari Oli e grassi vegetali e animali Prodotti da forno e farinacei 65,6 63,8 Granaglie, amidi e prodotti amidacei 59,5 Lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi Lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi Industria alimentare 57,1 49,7 31,8 Prodotti per l'alimentazione degli animali Industria lattiero-casearia 5,8 MEDIA MANUFATTURIERO Lavorazione e conservazione di carne e prodotti a base di carne Il maggiore incremento di produttività nel periodo considerato è stato registrato dai prodotti della lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi (+44,9%). Rilevante anche l aumento della produttività nel settore della produzione di altri prodotti alimentari (+3,3%), tra cui si segnala il buon andamento del cioccolato (+25,5%), seguito da quello del thè e del caffe (+2%). Valore aggiunto per occupato nell industria alimentare - variazione 214/28 (%) ,9 38, , , 2, 23,5 22,8 22,6 MEDIA MANUFATTURIERO 1 5 9,3 4,8 1,9 Industria alimentare Prodotti da forno e farinacei Altri prodotti alimentari Lavorazione e conservazione di carne e prodotti a base di carne Industria lattiero-casearia Lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi Granaglie, amidi e prodotti amidacei Prodotti per l'alimentazione degli animali Oli e grassi vegetali e animali Lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi Bevande

4 L industria alimentare Una risposta alla crisi non uniforme Nonostante la buona performance generale, esiste una profonda frattura territoriale nei livelli di produttività, sia in termini di fatturato che di valore aggiunto per occupato. In particolare, il fatturato per occupato, la cui media nazionale si aggira intorno ai 286. euro per l industria alimentare e a 474. euro per quella delle bevande, raggiunge un massimo per l alimentare nelle regioni del Nord-est (386. euro) e nel Nord-ovest per le bevande (622. euro). Il minimo si registra, per entrambi i settori, nel Mezzogiorno. Fatturato e valore aggiunto per occupato nell industria alimentare e delle bevande 214 (migliaia di euro) ,3 473,3 59, ,7 386,3 119,4 63,6 6,7 85,3 213,6 18,4 33,4 279, 67,9 Nord-ovest Nord-est Centro Sud Industria alimentare fatturato/occupati Industria alimentare valore aggiunto/occupati Bevande fatturato/occupati Bevande valore aggiunto/occupati Riguardo alle unità locali, la flessione è stata uniforme a livello territoriale per l industria alimentare; mentre, nelle bevande è risultata alquanto diversificata: le unità locali sono diminuite nelle regioni del Nord, a fronte di un aumento del 9,4% e del 4,6% rispettivamente al Centro e al Sud. Il maggiore incremento del valore aggiunto si registra, sia per l alimentare che per le bevande, nelle regioni del Nord-est.

5 Una risposta alla crisi non uniforme Industria alimentare: variazioni di unità locali, fatturato, valore aggiunto, occupazione, produttività del lavoro nel periodo (%) ,8 31,5 2 2,3 18,6 21,9 12,7 1 6,9 7,9 4,6 5,3 8, -1-4,3-2,1-2,8-2,6 Nord-ovest Nord-est Centro -7,6 Sud ,9-26,1-2,5-21,3 Unità locali Fatturato Valore aggiunto Occupazione Valore aggiunto per occupato Bevande: variazioni di unità locali, fatturato, valore aggiunto, occupazione e produttività del lavoro nel periodo (%) 1 89,6 8 62,9 6 52,6 49,5 4 26,5 3,1 26,8 3, ,1-6,3 Nord-ovest -16,3 9,4 1,6 4,6 6,1-23,7 -,1-5,5 Nord-est Centro Sud 4,2-25,1-4 Unità locali Fatturato Valore aggiunto Occupazione Valore aggiunto per occupato

6 L industria alimentare Il commercio con l estero e il ruolo del made in Italy I prodotti rientranti nella categoria della trasformazione alimentare occupano un ruolo di primo piano all interno della complessiva bilancia agro-alimentare nazionale (AA). Nel 215, le esportazioni riferibili in buona misura all industria alimentare e delle bevande hanno rappresentato l 81,4% dell export AA totale, attestandosi a 3,3 miliardi di euro con un aumento del 6,6% rispetto al 214. I comparti più importanti, in termini di peso sul totale delle esportazioni AA, sono stati: il vino (14,8%), i derivati dei cereali (pasta e prodotti da forno) (12,1%), altri prodotti dell industria alimentare (il cui prodotto principale è il caffè) (9,2%). Le esportazioni del Made in Italy dell industria alimentare e delle bevande spiegano da sole il 62,5% dell export complessivo AA italiano. Composizione delle esportazioni AA del Made in Italy dell industria alimentare e delle bevande Altri 18% Pomodoro trasformato 7% Altri ortaggi o altra frutta preparata o conservata 5% Salumi 6% Caffè 5% Formaggi 7% Prodotti dolciari a base di cacao 6% Olio di oliva 6% Prodotti da forno 8% Pasta 1% Vino confezionato 22% I mercati esteri sono diventati sempre più importanti nella formazione del fatturato totale, come mostra il trend di crescita dell indice del fatturato estero nel periodo Nel 215, il fatturato estero delle società italiane medie e grandi del settore alimentare e delle bevande è cresciuto del 5,6% rispetto al 214 e ha assorbito il 25% del fatturato totale. Anche per queste società, il fatturato estero mostra un trend crescente negli anni della crisi, con un incremento nell intero periodo del 44%.

7 Il commercio con l estero e il ruolo del made in Italy In particolare le società del settore dolciario sono state le più dinamiche sui mercati esteri: rispetto al 28, hanno registrato un aumento di 9 punti percentuali del peso del fatturato estero che nel 215 si è attestato al 3%. Indice del fatturato all esportazione, sul mercato interno e totale dell industria alimentare (21=1) Alim. Totale Alim. Nazionale Alim. Estero Andamento del peso del fatturato all esportazione delle società dell industria alimentare e delle bevande (%) caseario conserviero dolciario alimentari diversi bevande totale Fonte: elaborazioni CREA su dati Mediobanca Report a cura di: Tatiana Castellotti Per ulteriori informazioni si veda: il capitolo III Il commercio agro-alimentare e il capitolo V L industria alimentare, in Annuario dell agricoltura italiana 215, Volume LXIX, CREA- Centro politiche e bioeconomia, Roma. Contatti: tatiana.castellotti@crea.gov.it