1 L Industria alimentare (Indagine sui bilanci delle imprese)

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1 Rapporto sull annata agraria della provincia di Bologna - Anno 2003 A cura del prof. Roberto Fanfani 4. CAPITOLO IV: L INDUSTRIA ALIMENTARE E IL COMMERCIO CON L ESTERO DI PRODOTTI AGROALIMENTARI 1 L Industria alimentare (Indagine sui bilanci delle imprese) L industria alimentare nella provincia di Bologna rappresenta una importante realtà, sia per numero di imprese che per i forti legami che presenta con l agricoltura locale e più in generale con il territorio. L analisi che verrà presentata di seguito riguarda l andamento dei principali indicatori di bilancio di un panel di imprese alimentari della provincia calcolati per i due bienni 1999/2000 e 2001/2002 allo scopo di compiere una valutazione complessiva della situazione finanziaria, patrimoniale e reddituale delle imprese presenti nel panel. I dati relativi alle imprese alimentari provengono dalla banca dati AIDA che contiene i bilanci delle società di capitali con più di un milione di euro di fatturato. Dei principali indicatori è stata calcolata la mediana per il totale delle imprese alimentari della Provincia e per i comparti lavorazione e conservazione della carne, lavorazione e conservazione del latte e dei suoi derivati, altri alimentari, che sono particolarmente significativi sia per importanza economica che per numerosità delle aziende. Si è scelto di utilizzare la mediana come indicatore di sintesi in quanto è meno sensibile della media alla presenza di valori estremi, molto frequenti nei dati di bilancio. Il panel è composto da 68 imprese alimentari, aventi sede legale nella provincia di Bologna, di cui 14 operano nel comparto della lavorazione della carne, 13 nel lattiero caseario e 20 nella produzione di altri alimentari. Tab Numero di dipendenti per il complesso delle industrie, per il comparto della lavorazione della carne, del latte e per gli altri alimentari nella provincia di Bologna.(valori mediani) 2001/ /2000 Prov. Carne Latte alim. Prov. Carne Latte alim. Dipendenti Fonte: nostre elaborazioni su dati AIDA. Il numero di dipendenti è mediamente aumentato, da 18 a 28 per azienda, confermando comunque che prevalentemente le aziende alimentari hanno una piccola dimensione (Tab ). Il comparto della lavorazione del latte si conferma caratterizzato da piccolissime aziende (il numero di dipendenti 154

2 diminuisce da 9 a 7), mentre si riscontrano aumenti nella lavorazione della carne e negli altri alimentari. La capacità delle aziende di fare fronte alle passività correnti con le attività correnti è sintetizzata negli indicatori di liquidità e di disponibilità (Tab 4.1.2). L indice di liquidità ( Attivo circolante - Rimanenze / Debiti a breve termine), calcolato per tutte le aziende alimentari, presenta valori complessivamente soddisfacenti, in quanto abbastanza prossimi 0.7-0,8, valori ottimali per questo indicatore, in entrambi i bienni. Il comparto che presenta i valori peggiori di questo indicatore è il lattiero caseario (0,53 nel 2001/2002), ma la situazione non sembra preoccupante in quanto il valore non è particolarmente basso e si registra comunque un miglioramento rispetto al biennio precedente. Tab Indicatori finanziari per il complesso delle industrie, per il comparto della lavorazione della carne, del latte e per gli altri alimentari nella provincia di Bologna.(valori mediani) 2001/ /2000 INDICATORI FINANZIARI Prov. Carne Latte alim. Prov. Carne Latte alim. Indice di liquidità 0,70 0,63 0,53 0,72 0,74 0,71 0,42 0,94 Indice di disponibilità 1,04 1,24 1,01 1,01 1,10 1,01 0,99 1,18 Indice di indebitamento a breve 0,62 0,60 0,84 0,54 0,66 0,73 0,85 0,54 Indice di indebitamento a lungo 0,09 0,15 0,04 0,08 0,13 0,15 0,14 0,10 Indice di immobilizzo 1,19 0,69 2,11 0,89 1,08 1,10 1,60 0,61 Leverage 5,56 5,08 18,74 3,78 5,04 8,78 15,34 3,58 Fonte: nostre elaborazioni su dati AIDA. Il ruolo delle rimanenze emerge confrontando l indice di liquidità e di disponibilità. Le imprese alimentari bolognesi presenti nel panel hanno indice di disponibilità intorno all unità. Tale valore se confrontato con i parametri di riferimento a livello nazionale per l intera industria (1,5 2) appare troppo basso, ma considerando la particolarità delle rimanenze in ambito alimentare non desta particolari preoccupazioni. Il valore più elevato di tale indice si riscontra nel comparto della lavorazione della carne (che dispone di metodi di conservazione dell alimento a medio lungo termine), mentre il più basso è nel lattiero caseario, comparto nel quale le rimanenze non possono certo avere un valore molto elevato visti i rapidi tempi di deterioramento degli alimenti. 155

3 Gli indici di indebitamento a breve e a lungo termine evidenziano come la parte preponderante dei debiti è a beve termine, sia per il complesso delle imprese che per i comparti analizzati; non si riscontrano inoltre variazioni significative nell arco di tempo considerato. L indice di immobilizzo ( Immobilizzazioni materiali/ totale patrimonio netto), nel 2001/2002, è aumentato leggermente passando da 1,08 a 1,19. Le immobilizzazioni materiali non sono interamente coperte dal capitale proprio (indice superiore all unità) e si riscontra un aumento del ricorso a finanziamenti esterni. Tra i comparti analizzati gli andamenti sono molto diversi. La lavorazione della carne e gli altri alimentari hanno indice inferiore all unità, anche se per il primo vi è una riduzione tra il primo e il secondo periodo (da 1,10 a 0,69), mentre per il secondo la tendenza è contraria (da 0.61 a 0.89). Il comparto lattiero caseario, invece, ha un indice pari a 2,11 nel 2001/2002, quindi una grave sottocapitalizzazione delle immobilizzazioni, ancora più preoccupante in quanto la situazione si è aggravata rispetto al biennio precedente. Il grado di indebitamento del comparto alimentare bolognese è dato dai valori del leverage (attivo/ patrimonio netto) che evidenziano come il totale attivo sia finanziato ricorrendo ampiamente alle fonti di finanziamento esterne (5,56 nel 2001/2002). Il comparto con il maggiore grado di dipendenza da fonti esterne all azienda è il lattiero caseario che, nell ultimo periodo, presenta un leverage pari a 18.76; anche in questo caso, come per l indice di indebitamento, si ha un peggioramento rispetto al periodo precedente. Gli altri alimentari, invece, presentano un indicatore abbastanza soddisfacente in entrambi i periodi( 3.78 nel 2001/2002). Tab Indici di redditività per il complesso delle industrie, per il comparto della lavorazione della carne, del latte e per gli altri alimentari nella provincia di Bologna.(valori mediani) INDICI DI REDDITIVITA' Prov. Carne 2001/ /2000 Latte alim. Prov. Carne Latte alim. Return on Investment (ROI) (%) 4,00 5,07 1,02 4,37 3,89 4,32 1,31 5,55 Return on Sales (ROS) (%) 3,15 4,56 1,14 3,58 3,16 3,82 2,09 3,49 Return on Equity (ROE) (%) 3,12 2,25 1,81 6,96 3,52 2,40 1,81 8,55 Fonte: Nostre elaborazioni su dati AIDA. 156

4 Gli indicatori di redditività mostrano complessivamente valori decisamente buoni, sostanzialmente invariati nei due periodi. I tre indici calcolati a tal fine, quali il ROI, che evidenzia il rendimento del capitale complessivamente investito nelle aziende, il ROE relativo al rendimento delle vendite ed il ROS per il rendimento del capitale proprio risultano essere, nel 2001/2002, rispettivamente pari a 4 3,15 e 3,12 (Tab ). Il comparto della lavorazione della carne presenta una buona redditività del capitale investito (5,07) e delle vendite (4,56), in aumento nel 2001/2002, è un rendimento del capitale proprio inferiore alla media di tutti i comparti ( 2,25). Il lattiero caseario è il comparto con minore redditività, tutti gli indici, infatti, sono poco superiori all unità e sostanzialmente in flessione nell arco di tempo considerato. Nel periodo analizzato si registra una lieve diminuzione sia dei ricavi procapite (ricavi delle vendite/ numero dipendenti) che del valore aggiunto pro capite (valore aggiunto/numero dipendenti). I ricavi pro capite (Tab 4.1.4) passano da 302 migliaia di euro nel 1999/2000 a 277 migliaia di euro nel 2001/2002 per il comparto alimentare, con una riduzione particolarmente sensibile nel comparto degli altri alimentari (da 354 a 239 migliaia di euro). Un andamento simile si riscontra nel valore aggiunto pro capite, che a livello provinciale scende da 53 a 44 migliaia di euro, ma disaggregando i risultati per comparto, si nota come la riduzione sia consistente ancora una volta negli altri alimentari. Tab Indici di redditività per il complesso delle industrie, per il comparto della lavorazione della carne, del latte e per gli altri alimentari nella provincia di Bologna.(valori mediani) INDICI DI PRODUTTIVITA' Prov. Carne 2001/ /2000 Latte alim. Prov. Carne Latte alim. Ricavi pro-capite (Migl/dip) migl. EUR 277,75 286,18 266,84 239,34 302,23 325,41 294,88 354,40 Valore aggiunto procapite (Migl/dip) migl. EUR 44,07 43,52 35,60 46,21 53,65 50,49 42,46 71,33 Costo lavoro procapite (Migl/dip) migl. EUR 26,86 26,23 27,53 26,85 31,34 29,19 32,54 32,74 Rendimento dipendenti 10,02 10,50 9,79 7,75 9,06 9,21 10,33 7,50 Fonte: Nostre elaborazioni su dati AIDA. 157

5 Il costo del lavoro per dipendente è diminuito da 31 a 26 migliaia di euro, con riduzioni in tutti i comparti, in particolare negli altri alimentari (da 32 a 26). Il rendimento dei dipendenti, misurato dal rapporto tra ricavi delle vendite e costi del personale, è leggermente aumentato, da 9,06 a 10,02. Buoni risultati si sono verificati nella lavorazione della carne, con un aumento del 14%, mentre per il lattiero caseario si ha una riduzione del 5%. L analisi congiunta degli indicatori evidenzia una discreta situazione complessiva delle imprese alimentari del panel, che presentano buoni livelli di redditività e di produttività (anche se in flessione). Le uniche perplessità provengono dal crescente grado di indebitamento che solo nei prossimi anni potrà essere giudicato se positivo per il riposizionamento delle imprese o negativo in quanto avrà minato la solidità delle stesse. Le imprese lattiero casearie sembrano essere quelle in cui questi problemi di natura finanziaria sono più evidenti. In questo comparto si riscontra inoltre la minore redditività. Le aziende che operano nella trasformazione della carne e negli altri alimentari, al contrario, oltre ad avere una buona redditività, presentano meno problemi di indebitamento rispetto alla media provinciale. 158

6 2 Le importazioni e le esportazioni dei prodotti agroalimentari 1 L andamento dell import-export Il commercio di prodotti agroalimentari, nella provincia di Bologna, ha registrato, nel 2002, un piccolo aumento sia delle importazioni che delle esportazioni, che sembrano seguire la tendenza riscontrata negli ultimi anni (Figura 4.1.1). Il valore delle prime è passato da 434 a 438 milioni di euro (+1%), mentre le esportazioni sono aumentate del 5% circa, portandosi a 292 milioni di euro. Il saldo complessivo è negativo, pari a 146 milioni di euro, in flessione rispetto all anno precedente quando il deficit era di 156 milioni di euro. L importanza dell import-export provinciale è evidente se si confrontano i valori di Bologna con quelli dell Emilia Romagna e dell Italia. Le importazioni agroalimentari provinciali rappresentano il 12% di quelle regionali e l 1,7% di quelle nazionali, mentre le esportazioni bolognesi costituiscono il 10% di quelle regionali ed l 1,5% di quelle nazionali (Tab ) Figura Saldo bilancia commerciale dell agroalimentare nella provincia di Bologna ( ) Migliaia di euro Agroalimentare Import Export Fonte: nostre elaborazioni su dati Istat. 1 Le analisi sono state svolte sulla base dei dati ISTAT sul commercio estero, consultabili sul sito internet 159

7 Il settore Primario Il settore primario provinciale è caratterizzato, dall elevato valore delle importazioni, che nel 2002 hanno raggiunto i 178 milioni di euro a fronte di un valore delle esportazioni di solo 75 milioni di euro (Figura 4.2.2). Il ruolo predominante delle importazioni è evidenziato dall analisi della quota provinciale rispetto a quella regionale, pari al 18%, a fronte di un valore delle esportazioni pari al 12% del totale dell Emilia Romagna. Il deficit del settore primario bolognese è stato di 103 milioni di euro. I dati registrati nel 2002 confermano le tendenze degli anni precedenti e sono sostanzialmente in linea con i valori regionali e nazionali. Figura Importazioni ed esportazioni del settore primario nella provincia di Bologna ( ) Migliaia di euro Settore primario Import Export Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat. Nei primi trimestri del 2003, invece, le importazioni provinciali sono aumentate del 22% (Tab 4.2.1), mentre a livello regionale e nazionale l aumento è stato più contenuto. Il comparto più importante per valori dell import export è quello relativo ai prodotti dell agricoltura, dell orticoltura e della floricoltura, che nel 2002 sono stati importati per 137 milioni di euro. Tra gli altri comparti gli animali vivi ed i prodotti di origine animale rappresentano l 11% dell export del primario, ma solo il 4,7% dell agroalimentare, mentre i prodotti della silvicoltura ed i pesci e prodotti della pesca hanno un importanza marginale. 160

8 L export del settore primario ha presentato una lieve flessione nel 2002, attestandosi a 75 milioni di euro (-7,4%). In particolare le riduzioni si sono verificate nei prodotti dell agricoltura orticoltura e floricoltura (71 milioni di euro, -8,9%), mentre si è registrato un aumento nell export di animali vivi e prodotti di origine animale. Un andamento simile si è riscontrato nei primi tre mesi del 2003, quando le esportazioni del primario in provincia sono complessivamente diminuite del 1,2%, tendenza registrata anche a livello nazionale. L industria alimentare Il commercio con l estero di prodotti dell industria alimentare rappresenta circa il 59% dell import dell agroalimentare e il 72% dell export. Per il 2002 le importazioni sono state di oltre 260 mila euro e le esportazioni di oltre 214, con un saldo negativo di 44 milioni di euro (Fig.4.2.3). L import-export provinciale dell industria alimentare rappresenta circa il 9,5% di quello regionale e l 1,5% di quello nazionale (Tab ). All interno dell industria alimentare si sono verificati andamenti nelle importazioni ed esportazioni significativamente diversi tra i comparti che lo compongono. Figura Import Export dell industria alimentare nella provincia di Bologna ( ) Migliaia di euro Industria Alimentare Import Export Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat Per quanto riguarda le importazioni dal 2000 in poi si sono registrati andamenti sostanzialmente regolari in tutti i comparti, a fronte di forti fluttuazioni avvenute 161

9 nel quinquennio precedente, in particolare per le bevande e gli altri alimentari (Fig ). Fig Importazioni per comparti dell industria alimentare nella provincia di Bologna (Dati in migliaia di euro) Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat Fig Esportazioni per comparti dell industria alimentare nella provincia di Bologna (Dati in migliaia di euro) Carne Pesce Frutta Oli e grassi Lattiero-Caseario Amidacei Alimenti per animali alimentari Bevande Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat Carne Pesce Frutta Oli e grassi Lattiero-Caseario Amidacei Alimenti per animali alimentari Bevande 162

10 La quota più importante di importazioni riguarda le bevande, 67 milioni di euro nel 2002 ( 6% del totale nazionale), gli altri alimentari, 65 milioni ( 3,4% delle importazioni nazionali), la lavorazione della carne, 45 milioni e il lattiero caseario con 32 milioni di euro sempre nello stesso anno. Nei primi tre trimestri del 2003 si sono verificate, rispetto allo stesso periodo del 2002, aumenti nelle importazioni di frutta (+15%), alimenti per animali (+72%), bevande (+14%), e riduzioni in quelle di carne (-7,4%), prodotti amidacei (-5%) e altri prodotti alimentari (-3%). Quest ultimo dato è in contro tendenza rispetto al totale Emilia Romagna (+21%) e Italia (+6%) Tab: Importazioni ed esportazioni del settore primario e dell industria alimentare nella Provincia di Bologna. Primi tre trimestri 2002 e 2003.(Migliaia di euro) provvisorio Var % Bologna import export import export import export Prodotti dell'agricoltura, dell'orticoltura e della floricoltura ,12-5,18 Animali vivi e prodotti di origine animale ,23 95,76 Prodotti della silvicoltura ,04-42,93 Pesci ed altri prodotti della pesca ,96-60,92 Primario ,03-1,18 Carni e prodotti a base di carne ,43-4,78 Pesci conservati e trasformati e prodotti a base di pesce ,05 46,63 Preparati e conserve di frutta e di ortaggi ,96-8,24 Oli e grassi vegetali e animali ,31-75,47 Prodotti lattiero-caseari e gelati ,61 43,99 Prodotti della macinazione, amidi e fecole ,99-11,31 Alimenti per animali ,38-1,28 prodotti alimentari ,87-21,17 Bevande ,47-32,32 Alimentare ,19-17,44 Agroalimentare ,79-13,25 Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat. Le esportazioni di altri alimentari sono state dal 1995 al 2002 la voce più importante del totale dell industria alimentare provinciale, con 95 milioni di euro nel Rilevanti risultano essere anche i comparti delle bevande ( 47 milioni d euro pari al 9,7% delle export regionale di orto-frutta) e della lavorazione della carne (36 milioni di euro). 163

11 La prima parte del 2003 ha evidenziato un incremento nell export di prodotti lattiero caseari e gelati (+43%), una riduzione negli altri prodotti alimentari (- 21%) e delle bevande (-32%), sostanzialmente riscontrata anche a livello regionale, ma solo in parte a livello nazionale, dove queste riduzioni sono molto più contenute. I partners commerciali L analisi dei flussi commerciali per area di provenienza e destinazione delle merci scambiate evidenzia che il maggiore partner commerciale è l unione europea per tutti i comparti dell agroalimentare. I prodotti del settore primario vengono importati dall UE per un valore di oltre 102 milioni di euro (57% del totale), per quote decisamente minori da paesi europei non appartenenti all Unione Europea (10%), dall America e dalle altre aree. Tali prodotti vengono esportati per oltre il 60% nell Unione europea (46 milioni di euro); una parte rilevante delle esportazioni di prodotti dell agricoltura, dell orticoltura e della floricoltura, pari a 26 milioni di euro nel 2002, è verso i paesi europei al di fuori dell UE (Tab e 4.2.4) Tra i paesi compresi nell Unione Europea i maggiori flussi di import-export per quanto riguarda il settore primario sono con la Francia, i Paesi Bassi, la Germania e il Belgio. Dal paese transalpino vengono importati prodotti dell agricoltura dell orticoltura e della floricoltura per 14 milioni di euro e prodotti di origine animale per oltre 6 milioni di euro. Dai Paesi Bassi le importazioni del primo comparto del primario hanno superato i 23 milioni di euro, e risultano essere consistenti anche quelle di pesci e prodotti della pesca pari a un milione e duecentomila euro, la quota più rilevante rispetto a tutti gli altri paesi. Il Belgio è il principale fornitore di prodotti dell agricoltura, con oltre 25 milioni di euro. La Germania è il paese verso il quale va la quota maggiore di esportazioni del primario, ed in particolare di prodotti dell agricoltura, dell orticoltura e della floricoltura (21 milioni di euro ) e animali vivi e i prodotti di origine animale (un milione e ottocentomila euro). I prodotti dell industria alimentare sono importati per oltre l 80% ed esportati per il 67% del valore in paesi dell Unione Europea. Per quanto riguarda l import il 6% proviene dall Asia, in particolare le importazioni più importanti da questo continente riguardano la frutta (oltre 2 milioni di euro) e gli altri alimentari (6 milioni settecentomila euro). Il 4% delle importazioni provengono da paesi europei non inclusi nell UE, e riguardano soprattutto il comparto della frutta (quattro milioni di euro). Tra i paesi dell Unione Europea la Francia e la Germania si confermano i principali partners commerciali. Dalla Francia vengono importate bevande per un valore di oltre 27 milioni di euro e altri prodotti alimentari per quasi dieci 164

12 milioni di euro. I valori delle esportazioni più rilevanti riguardano ancora una volta gli altri alimentari e il comparto della frutta (quasi undici milioni di euro). Gli scambi commerciali tra la provincia di Bologna e la Germania riguardano in particolare i comparti della carne, la frutta, gli altri prodotti alimentari e le bevande. Per quanto riguarda la lavorazione della carne sono importanti sia le esportazioni verso la Germania (9 milioni di euro), che le importazioni (12 milioni di euro), così come per le bevande che vengono esportate per 13 milioni circa di euro ed importate nella provincia di Bologna per oltre 25 milioni di euro. 165

13 Tab Importazioni ed esportazioni di prodotti agroalimentari in Italia, Emilia Romagna e nella Provincia di Bologna (Valori in migliaia di Euro) Anno 2002 Importazioni esportazioni Anno 2002 Italia Emilia Romagna Bologna % di Bo su Italia % di Bo su E R import export import export import export import export import export Prodotti dell'agricoltura, dell'orticoltura e della floricoltura ,4 1,9 18,6 12,2 Animali vivi e prodotti di origine animale ,0 4,5 16,7 19,5 Prodotti della silvicoltura ,4 0,3 39,3 22,1 Pesci ed altri prodotti della pesca ,9 0,5 15,4 3,2 Totale Primario ,0 1,8 18,9 12,1 Carni e prodotti a base di carne ,0 1,5 5,0 3,9 Pesci conservati e trasformati e prodotti a base di pesce ,8 0,1 4,5 0,9 Preparati e conserve di frutta e di ortaggi ,6 1,8 9,5 9,0 Oli e grassi vegetali e animali ,3 0,2 1,6 2,8 Prodotti lattiero-caseari e gelati ,2 0,8 10,0 4,2 Prodotti della macinazione, amidi e fecole ,9 0,1 11,4 2,6 Alimenti per animali ,5 0,8 7,4 6,1 prodotti alimentari ,4 2,4 28,1 14,7 Bevande ,1 1,2 54,6 19,4 Totale Industria Aliemntare ,5 1,4 9,9 9,5 Totale Agroalimentare ,7 1,5 12,3 10,1 Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat. 166

14 Tab Importazioni di prodotti agroalimentari nella Provincia di Bologna per area di provenienza (Valori in migliaia di Euro) Anno 2002 Bologna- Importazioni Unione europea Europa Extra UE EUROPA AFRICA America settentrionale America centro meridionale ASIA OCEANIA E ALTRI TERRITORI MONDO Prodotti dell'agricoltura, dell'orticoltura e della floricoltura Animali vivi e prodotti di origine animale Prodotti della silvicoltura Pesci ed altri prodotti della pesca Totale Primario Carni e prodotti a base di carne Pesci conservati e trasformati e prodotti a base di pesce Preparati e conserve di frutta e di ortaggi Oli e grassi vegetali e animali Prodotti lattiero-caseari e gelati Prodotti della macinazione, amidi e fecole Alimenti per animali prodotti alimentari Bevande Totale Industria Aliemntare Totale Agroalimentare Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat. 167

15 Tab Importazioni di prodotti agroalimentari nella Provincia di Bologna per area di provenienza (Valori in migliaia di Euro) Anno 2002 Bologna- Esportazioni Unione europea Europa Extra UE EUROPA AFRICA America settentrionale America centro meridionale ASIA OCEANIA E ALTRI TERRITORI MONDO Prodotti dell'agricoltura, dell'orticoltura e della floricoltura Animali vivi e prodotti di origine animale Prodotti della silvicoltura Pesci ed altri prodotti della pesca Totale Primario Carni e prodotti a base di carne Pesci conservati e trasformati e prodotti a base di pesce Preparati e conserve di frutta e di ortaggi Oli e grassi vegetali e animali Prodotti lattiero-caseari e gelati Prodotti della macinazione, amidi e fecole Alimenti per animali prodotti alimentari Bevande Totale Industria Alimentare Totale Agroalimentare Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat. 168

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