IGIENE URBANA VETERINARIA
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- Gabriela Barbato
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1 IGIENE URBANA VETERINARIA DEFINIZIONI Attivita di Sanita Pubblica Veterinaria in ambito urbano Complesso delle attivita di competenza veterinaria atte a promuovere e a salvaguardare la salute dell uomo in ambito urbano SALUTE (OMS, 1948) = completo benessere fisico, psichico e sociale
2 IGIENE URBANA VETERINARIA DEFINIZIONI Scienza dedicata alle attività ed alla Scienza dedicata alle attività ed alla organizzazione dei servizi veterinari in ambiente urbano
3 IGIENE URBANA VETERINARIA Nasce formalmente a Roma nel 1977: Comitato di esperti OMS su Problemi di Sanità Pubblica Veterinaria associati con gli allevamenti intensivi, con gli animali nelle zone urbane, e con i residui chimici nei prodotti di origine animale
4 1979 Repubblica di San Marino: analisi dei rischi associati alla presenza animale nelle zone urbane 1981 Fac. di Medicina Veterinaria di Bologna: WHO/WSAVA Guidelines to Reduce Human Health Risks Associated with Animals in Urban Areas 1987 CC OMS/FAO per SPV:gruppo interdisciplinare di lavoro su IUV
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6 Perché l IUV? Urbanizzazione da piccoli agglomerati urbani a vere e proprie città, a metropoli, a megalopoli inurbamento Elevata densità di popolazione umana e di animali e aumento vertiginoso del numero di animali in città in Europa, 275 milioni di persone, 200 milioni di animali da compagnia
7 in Italia Cani Gatti Volatili Roditori e lagomorfi Altri Pesci TOTALE 6,8 milioni 7,4 milioni 13 milioni > 0,5 milioni > 0,4 milioni 29 milioni > 56 milioni di famiglie posseggono un cane e/o un gatto 1 cane ogni 10 persone
8 Perché l IUV? modificato il rapporto uomo / animale in conseguenza di eradicazione della rabbia (U 1973) repulsione convivenza promiscuità (zoofobia) (zoomania) controllo delle malattie degli animali sviluppo economico
9 Perché l IUV? sovrappopolamento degli animali sinantropici crescita esponenziale di risorse trofiche per sinantropici errori di manutenzione edilizia e di gestione delle popolazioni sinantropiche
10 Tre tipi di ambiente urbano: Aree urbane in senso stretto Aree suburbane Aree semiurbane Diverse tipologie di animali Aumento, quantitativo e qualitativo, contatti uomo/animale Problemi di sanità pubblica
11 TIPI DI ZONE URBANE Urbane: Zone prevalentemente occupate da edifici Sub-urbane: Periferie o non, con accesso a giardini, parchi pubblici Semi-urbane: Periferie con accesso diretto frammiste a zone rurali e/o Megalopoli: aree che vanno oltre i confini delle zone urbane e dove vivono milioni di residenti ai quali si devono aggiungere i turisti, e un enorme concentrazione di animali domestici, sinantropici, selvatici
12 ANIMALI IN AMBIENTE URBANO Animali da compagnia stretto rapporto di convivenza, da specie tradizionali a specie esotiche Animali sinantropici condividono lo stesso ambiente dell uomo, sfruttando per sopravvivere e riprodursi una nicchia trofica involontariamente offerta dall uomo Animali da reddito in aree semiurbane Animali tenuti per scopi utilitaristici Animali da diporto in aree suburbane Animali selvatici divenuti sinantropici in aree semiurbane, in cattività negli zoo e nei circhi, come animali da compagnia
13 Aspetti del rapporto uomo/animale POSITIVI NEGATIVI Reddito Alimenti Altri prodotti Lavoro Ricerca Benessere psichico Zoofilia Equilibrio ecosistema Zoonosi Fecalizzazione Traumi, molestie Incidenti Allergie Zoomania/Zoofobia Squilibri ecosistema
14 Compiti dell IUV Gestione del rapporto uomo/animale in ambiente urbano Educazione sanitaria, media Controllo e gestione di: popolazioni domestiche e sinantropiche (canili, colonie feline, ratti, gabbiani, piccioni) specie esotiche zoo, circhi negozi di animali
15 Ed ancora Sorveglianza di cliniche ed ambulatori veterinari Raccolta (smaltimento) di carcasse animali Controllo di alimenti in punti di preparazione, vendita e consumo Interventi nelle emergenze (medicina delle catastrofi) Controllo della sperimentazione animale (D.L.vo 116/1992)
16 ZOONOSI URBANE Zoonosi con ciclo urbano Zoonosi da animalizzazione dell ambiente Zoonosi trasferite dall ambiente rurale all ambiente urbano Zoonosi trasferite dall ambiente urbano a quello rurale Zoonosi d importazione
17 ZOONOSI CON CICLO URBANO TOXOCAROSI DERMATOFITOZOONOSI INFESTAZIONI DA PULCI E DA ZECCHE TOXOPLASMOSI LEPTOSPIROSI SALMONELLOSI GRAFFI E MORSI (malattie da) LEISHMANIOSI
18 Toxocarosi (Larva migrans visceralis) Toxocara canis Molto diffuso Tras. transplacentare nel cane Estremamente prolifico Uova molto resistenti (10 anni!)
19 Infestazione tellurica 4% sieropositivi 0,19% incidenza annua P in aumento in relazione all età 10% gommisti 8% giardinieri? % addetti ai canili rischio professionale? NESSUNA RELAZIONE CON IL POSSESSO DEL CANE! Lesioni oculari, encefaliche, carenze intellettive e di apprendimento
20 DERMATOFITOZOONOSI Inversione rapporto antropofili / zoofili Microsporum canis (gatti) Trichophyton mentagrophytes (roditori, lagomorfi) Rischio negozi (pet shop) Problemi in relazione alle colonie
21 Differenze di positività per M. canis
22 Presenza di lesioni in animali positivi
23 INFESTAZIONI DA PULCI Ctenocephalides felis (C. canis) Parassita specifico ma adattabile Habitat rigorosamente ambientale Problemi ricorrenti di infestazione di edifici pubblici e privati (colonie?) Trasmissione di Dipylidium caninum senza dimenticare le infestazioni da zecche (Argas sp./piccione) e da acari (Cheyletiella sp./gatto)
24 Toxoplasmosi Toxoplasma gondii Trasmissione tramite: oocisti (feci di gatto) Cisti (carne cruda carogne) Trofozoiti (infezione congenita) Uomo: sieropositività > del 50%, manifestazioni < 20% Bambini Donne gravide Immunodepressi Gatto: sieropositività 30-50% < 1% elimina oocisti
25 Leptospirosi Leptospira canicola, L. hicterohaemorrhagiae Serbatoio: cane topo, ratto La vaccinazione ha di fatto eliminato L. canicola Il cane contrae la L. prevalentemente per contatto diretto con i serbatoi (predazione) L infezione dell uomo, sporadica, avviene attraverso acque contaminate (> asintomatici) Le ricerche sui serbatoi (poche) dimostrano che semplici interventi di manutenzione urbana sono in grado di limitare drasticamente la diffusione della malattia
26 Malattie da graffi e morsi Malattia da graffio di gatto (Bartonella henselae, B. clarridgeiae) Nei gatti elevata prevalenza sierologica (>45%) di portatori sani; nei cani 6-28% in Italia Nell uomo sporadica (zoonosi occupazionale) Grave patologia in immunodepressi (angiomatosi bacillare) Pasteurellosi (Pasteurella multocida) diffusissima Tetano (Clostridium tetani)
27 Leishmaniosi Importante zoonosi trasmessa da flebotomi (P. perniciosus e perfiliewi) che riconosce il cane come reservoir (gatto, volpe, lupo, ratto = spill-over) Leishmania infantum, con diversi zimodemi, è responsabile delle forme viscerali e cutanee dell uomo (immunodepressi!) Iperendemica in aree del Sud Italia, genera continuamente nuovi focolai nel centro-nord della penisola Movimento dei cani, presenza dei flebotomi, mancata efficacia della terapia sono le cause di questa situazione
28 Maddaloni (CE) In Campania il più importante focolaio di leishmaniosi del Mediterraneo Maddaloni (CE) casi di LV umana/anno Lcan up to 40%
29 ZOONOSI DA ANIMALIZZAZIONE* DELL AMBIENTE URBANO Criptococcosi Istoplasmosi Salmonellosi Infezioni da funghi geofili (M. gypseum, T. terrestre) Feci di volatili Patologie AIDS correlate *Arricchimento del suolo o dell acqua con materiali di origine animale (peli, penne, scaglie, feci, urine) in modo da trasformare questo substrato in un terreno colturale adatto allo sviluppo di agenti di malattie trasmissibili
30 ZOONOSI RURALI TRASMESSE DIRETTAMENTE IN AMBITO CITTADINO (alimenti uomo) Cisticercosi Trichinellosi Toxoplasmosi Salmonellosi Brucellosi Taenia saginata P variabili dallo 0,2 all 11 Controllo eccessivamente soggettivo (costante sottostima) Incidenza ufficiale nell uomo (sotto) stimata in 3,5 casi/ milione Estrapolata dal consumo di farmaci specifici: casi/ abitanti
31 ZOONOSI CHE POSSONO ESSERE TRASFERITE DALL AMBIENTE RURALE A QUELLO URBANO (alimenti animali uomo) Echinococcosi cistica Toxoplasmosi Salmonellosi Campylobacteriosi
32 ZOONOSI CHE POSSONO ESSERE TRASFERITE DALL AMBIENTE URBANO IN AMBITO RURALE Salmonellosi Cisticercosi Toxoplasmosi
33 ZOONOSI D IMPORTAZIONE COME Animali da compagnia esotici e non (commercializzazione o spostamento con flussi turistici) Animali da laboratorio Artropodi Piante esotiche (d acquario e non) COSA Rabbia urbana (Roma 1985, Milano 1989) Leishmaniosi Malattia di Marburg (e di Ebola) Malattia di West Nile
34 La fecalizzazione ovvero l imbrattamento con La fecalizzazione feci animali può avere origini diverse e dare luogo a differenti problematiche
35 La fecalizzazione è anche parte della più vasta problematica della animalizzazione Arricchimento del suolo o dell acqua con materiali di origine animale (peli, penne, scaglie, feci, urine) in modo da trasformare questo substrato in un terreno colturale adatto allo sviluppo di agenti di malattie trasmissibili Alla base del meccanismo si riconoscono due fenomeni intrinseci nel patogeno: presenza di forme di resistenza che tendono ad accumularsi e/o capacità di moltiplicarsi/svilupparsi nell ambiente
36 fecalizzazione da uccelli: colombi, storni, gabbiani, tortore, taccole da mammiferi: cani, gatti
37 La fecalizzazione di origine ornitica è responsabile soprattutto di problemi di natura architettonico monumentale per gli effetti deleteri dell acidità sulle strutture calcaree di palazzi e monumenti nelle città d arte
38 e non solo ci sono anche i cosiddetti danni minori Produzione di odori sgradevoli Ostruzione di grondaie e condotte Imbrattamento di autovetture Costi per pulizia di immobili e strade Traumi da scivolamento sul guano Degrado ambientale per insudiciamento di aree turistiche e commerciali Deperimento e morte di piante nei siti dormitorio per eccesso di azoto fecale Richiamo di mosche nei cumuli di feci
39 e le zoonosi Salmonellosi Colibacillosi Campylobatteriosi Clamidiosi Criptosporidiosi Criptococcosi Istoplasmosi Aspergillosi Infezioni da Microsporum gypseum
40 salmonellosi Sono probabilmente le più comuni infezioni zoonosiche che possono colpire l uomo Oltre 2300 sierotipi Il piccione è recettivo a tutti i sierotipi nel nostro Paese è stato riscontrato frequentemente infetto ed anche clinicamente ammalato con S. Typhimurium (BO = 37 % - VE = 0,8 % - ME, FI, SI, VR = 11 %) S.Typhimurium varietà copenaghen sembrerebbe specie specifica A Napoli 20 % di prevalenza per S.Bredeney A Verona due soggetti sono risultati infetti da S. Enteritidis
41 colibacillosi Escherichia coli verocitotossici (VTEC) Appartiene a questa categoria il ceppo O157 Responsabili di gravi infezioni nell uomo e negli animali Ne sono state descritte epidemie mortali Due gruppi di piccioni di Roma (Piazze Navona e San Pietro) sono risultati positivi per VTEC (no O157) con Prevalenza > 10 %
42 clamidiosi Chlamydophila psittaci Ceppi da piccione meno patogeni Trasmissione per via aerogena Rischio in relazione a posatoi e siti di nidificazione, e ad attività quali pulizia e manutenzione di sottotetti BO 46-92%, FI 41-59%, GE 29%, MI 20 %, MO 27-40%
43 criptosporidiosi C. meleagridis e C. baileyi Fra gli ospiti si annoverano il piccione ed il gabbiano Trasmissione oro fecale ed inalatoria Grave patologia diarroica in soggetti immunocompromessi indicatore di caso di AIDS
44 criptococcosi Criptococcus neoformans Zoonosi da animalizzazione (creatinina) IV causa di decesso in malati di AIDS Mantova 1987 = 1,9 % Verona 1992 = 20 % Firenze 1993 = 2 % (in associazione a Candida spp.) Milano 1999 = 16 %
45 istoplasmosi Histoplasma capsulatum Zoonosi da animalizzazione Il suolo (arricchito) ne è il reale serbatoio (saprozoonosi) La trasmissione all uomo avviene per inalazione di spore assieme alla polvere Malattia (oculare, polmonare, generalizzata) non contagiosa, favorita da carenze del sistema immunitario Indicatore di AIDS
46 Se la fecalizzazione ornitica è un fenomeno di più complessa gestione (multidisciplinare), di quella da mammiferi sono responsabili soprattutto: Cani vaganti (di proprietà, randagi, di quartiere ) Cani padronali Gatti vaganti Colonie feline Di stretta competenza veterinaria
47 Ogni cane in media elimina giornalmente 100 g di feci e 1000 ml di urina SI CALCOLA CHE OGNI GIORNO VENGANO PRODOTTE IN ITALIA 1000 tonnellate DI FECI CANINE LA MAGGIOR PARTE SEMBREREBBE DEPOSTA SULLE NOSTRE STRADE
48 Bologna 64 % delle feci canine deposte in aree alberate 22 % su strade con marciapiedi 8 % su strade con portico 6, 5 % in aree pedonali o piazze 35 % al lato del marciapiede 31 % alla base degli alberi 17, 5 % nella cunetta 7 % al centro del marciapiede 5,5 % al centro della strada 54 % deposte in siti legali (Ordinanza sindacale) per puro caso visto che il 90 % dei proprietari la ignora! 22 % calpestate, di cui la metà in zone alberate
49 rispondono gli operatori ecologici FECI 5 % non interviene 52 % le raccoglie solo se secche 21 % le spazza in ogni caso URINE 58 % non risponde 24 % non interviene 18 % le disperde con la scopa o le copre di terra
50 zoonosi da fecalizzazione da mammiferi Campylobacteriosi Salmonellosi Toxocarosi Toxoplasmosi Echinococcosi cistica
51 Feci canine, che fare? Anagrafe canina = abbattimento del randagismo, OK! Cane di quartiere? Colonie feline? Soluzioni legislative comunali (Obblighi, Preclusioni): Impopolari e poco rispettate!! Aree di defecazione: Praticamente irrealizzabili e ingestibili!! Il centauro merdaiolo (Parigi Roma Bologna) Banca dati genoma canino??????
52 Feci canine, che fare? E se la soluzione fosse ancora una volta una buona educazione sanitaria che induca a comportamenti corretti i proprietari dei cani? Assieme, perché no, all intensificazione dei controlli per il rispetto della normativa vigente?
53 Morsicature problema storicamente presente principalmente riconducibile al cane morsicature/anno (sottostima)
54 dati Bologna Ostanello et al., casi di morsicature in 3 anni 77% (1160) da cane 20% da gatto I annuale: 58 casi/ res. da cane 18 casi/ res. da gatto bambini e M maggiormente a rischio di morso di cane anziani e F maggiormente a rischio di morso di gatto lesioni più gravi nei bambini
55 emergenza morsicature Crescente urbanizzazione/aumento cani in città (1 cane/10 ab.) Rapporto uomo/cane esclusivo in nuclei familiari sempre più ridotti Svolta culturale verso taglie medio-grandi e grandi Diffusione di scuole per l addestramento alla difesa e all attacco Diffusione di razze e linee genetiche a forte aggressività (7000/10000 Pitt Bull) Combattimenti tra cani/scommesse clandestine
56 rischio morsicature reintroduzione rabbia giornate lavorative perse costi degli interventi sanitari sull uomo e degli interventi di controllo sugli animali spinta all abbandono randagismo rapporto difensivo o di avversione privazione di rapporto affettivo
57 valutazione rischio morsicature Le morsicature non sono accettate dal pubblico: il cane non deve mordere Timore della rabbia presente nelle persone che hanno vissuto in era pre-eradicazione Ed anche in quelle apprensive Poco considerati i rischi connessi con errati comportamenti Dibattito internazionale acceso (obblighi e divieti: castrazione, patentini, estinzione di razze.) Aspetti economici legali ed illegali
58 Risposta del legislatore Varie ordinanze ministeriali a tutela dell incolumità pubblica dall aggressività dei cani Elenco di razze di cani aggressive Divieti (di addestramento e di selezione e incrocio; di doping; di interventi chirurgici non curativi; di collari elettrici o altri dispositivi analoghi) Obblighi (di museruola e/o guinzaglio; di polizza assicurativa attualmente superate
59 Risposta del legislatore Ordinanza 3 marzo 2009 del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali (G.U. Serie Generale n. 68 del 23 marzo 2009) Eliminato concetto di razze pericolose Concetto di responsabilità del proprietario nella corretta gestione del cane Percorsi formativi patentino su base volontaria, od obbligatori per i proprietari di cani ad elevato rischio di aggressività Ruolo del veterinario libero professionista: informazione ai proprietari dei percorsi formativi e segnalazione ai Servizi Veterinari della ASL di cani a rischio di aggressività
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