ESPOSIZIONE: materializzazione del pericolo derivante dal contatto con e/o utilizzo di fattori capaci di causare danno.
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1 PERICOLO o RISCHIO? PERICOLO: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni. RISCHIO: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.
2 ESPOSIZIONE: materializzazione del pericolo derivante dal contatto con e/o utilizzo di fattori capaci di causare danno. DANNO: evento sfavorevole a carico della salute e/o della sicurezza del lavoratore, di qualsiasi tipo ed entità.
3 Misure di Prevenzione Misure di Protezione QUALE DIFFERENZA?
4 Misure di Prevenzione Cercano di eliminare o ridurre il rischio alla fonte, intervengono sul pericolo o sull esposizione Misure Tecniche Misure Organizzative Misure Procedurali
5 Misure di Prevenzione Misure Tecniche Intervengono sul pericolo: locale, attrezzatura, sostanza chimica Esempio: Sostituzione dell attrezzatura o di sue parti Sostituzione di un prodotto chimico... Manutenzione
6 Misure Organizzative Riducono il rischio modificando l organizzazione del lavoro esempio Riduzione dei tempi di esposizione Scelta di parte della giornata Riduzione degli esposti
7 Misure Procedurali agiscono sul modo di lavorare esempi: Metodo di lavoro per usare un utensile Programma di manutenzione Formazione
8 Misure di Protezione Proteggono il lavoratore da rischi che non èstato possibile eliminare con le misure di Prevenzione possono essere: Misure di protezione collettiva Misure di protezione individuale
9 CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO pendenze, spazi di lavoro, dislivelli, fosse, terrazzamenti, situazione idrogeologica, ostacoli danni: contusioni, distorsioni, fratture, lesioni muscolo tendinee, lesioni gravi agli organi interni misure di prevenzione e protezione: informazione, formazione, calzature di sicurezza
10 MACROCLIMA condizioni di temperatura, umidità, agenti meteorici danni: malattie da raffreddamento, stress termico, disagio, fratture, contusioni, ferite, ustioni, folgorazione misure di prevenzione e protezione: informazione, formazione, indumenti protettivi, casco, guanti, copricapo, assunzione di cibi e bevande adeguate
11 PERICOLI DETERMINATI da alberi, rovi, arbusti fattori biotici (canidi e piccoli mammiferi, vipere, zecche, insetti)
12 ALBERI, ROVI, ARBUSTI danni: contusioni, distorsioni, fratture, lesioni gravi agli organi interni, ferite, infezioni, tetano misure di prevenzione e protezione: informazione, formazione, indumenti protettivi, casco, guanti, occhiali, vaccinazione antitetanica
13 FATTORI BIOTICI danni: infezioni, trasmissione di malattie, avvelenamento, shock anafilattico, irritazioni cutanee agli occhi ed alle vie respiratorie misure di prevenzione e protezione: informazione, formazione, indumenti protettivi, guanti, occhiali, vaccinazione antitetanica
14 AGENTI PERICOLOSI Morso di vipera Tetano Leptospirosi Tubercolosi Brucellosi Febbre Q Malattia di Lyme Leishmaniosi Morbillivirus equino Alchilostomiasi ecc
15 ZOONOSI Malattie che si trasmettono in natura tra animali (selvatici o allevati) e l uomo, sono oltre 150
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19 INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Sdraiare e mantenere calmo l infortunato Uso di laccio per ridurre la circolazione e così anche l assorbimento del veleno Disinfettare la zona del morso Trasporto al Pronto Soccorso Suzione del veleno (da eseguire solo in casi particolari e con le dovute cautele) Somministrazione siero antiofidico: competenza quasi esclusivamente ospedaliera INTERVENTI PREVENTIVI Norme di buon comportamento ed uso di indumenti adatti
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22 LEPTOSPIROSI Agente: Leptospira interrogans (Batterio) Serbatoi di infezione sono i suini, vari animali selvatici (topi) ma anche bovini ed equini. MODALITA DI TRASMISSIONE Le leptospire sono eliminate attraverso le urine con contaminazione di acque, terreno, attrezzature, liquami, ecc.. In condizioni ottimali ( t C, acqua con ph neutro o lievemente alcalino) le leptospire sopravvivono per diversi giorni. L uomo si infetta per contatto diretto con le urine o più frequentemente con acqua o suolo contaminati. L infezione può avvenire anche attraverso il morso di animali infetti.
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24 TUBERCOLOSI Agente: Micobacterium bovis M.tubercolosis, M.avium (Batterio) M. bovis: patogeno per bovino ed uomo (10% di casi) M. tubercolosis: patogeno solo per l uomo, il bovino funge da serbatoio M. avium: patogeno per gli avicoli e per l uomo
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28 LEISHMANIOSI Agente: protozoi del gruppo LEISHMANIA (gruppo 3) ITALIA ZONA DIFFUSIONE: centro sud ed isole (Elba) zone rurali e di macchia mediterranea FORME PRESENTI: L. tropica (resp. forme cutanee) MODALITA DI TRASMISSIONE L. infantum (resp. forme viscerali) I vettori sono le femmine ditteri ematofagi del genere Phlebotomus (pappatacei)
29 LEISHMANIOSI Agente: protozoi del gruppo LEISHMANIA Serbatoio èil cane e in misura minore roditori e canidi selvatici Infezioni prevalentemente nella stagione estiva SINTOMI (nel cane) Incubazione fino ad un anno Manifestazioni cutanee (rarefazione pelo, crescita eccessiva delle unghie, prurito), danni alla milza e marcata anemia SINTOMI (nell uomo) Febbre, ingrossamento linfonodi, alterazione globuli bianchi, danni sistemici a vari organi. PREVENZIONE Limitare le punture di insetti con repellenti e barriere fisiche.
30 FEBBRE Q Agente: Coxiella burnetii (Batterio) In natura i serbatoio è costituito dai mammiferi (bovini) MODALITA DI TRASMISSIONE Gli animali disseminano l ambiente esterno di coxielle con feci, urine ed in occasione del parto (o aborto). La C. burnetii ha una notevole resistenza in ambiente esterno. Il contagio avviene principalmente per via inalatoria respirando polveri contaminate. La zecca può fungere da vettore. SINTOMI Febbre, cefalea, disturbi a carico dell apparato respiratorio.
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le misure di prevenzione e protezione dott. Massimiliano Tacchi Tecnico della Prevenzione U.F.C. P.I.S.L.L.
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