Il sistema comunale di Protezione Civile
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- Flavia Orlandi
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1 Provincia di Forlì-Cesena Il sistema comunale di Protezione Civile Assistenza alla popolazione: individuazione e predisposizione delle aree di accoglienza della popolazione e gestione delle attività di assistenza alla popolazione
2 Le aree di emergenza Con il termine Aree di Emergenza si intendono tutte quelle aree che, nel caso si verifichi un evento calamitoso, potranno essere utilizzate in vario modo, ma principalmente per il soccorso e il ricovero della popolazione colpita. Si tratta quindi di aree o strutture dove la popolazione può ricevere informazioni sull accaduto e altre dove sarà possibile allestire strutture in grado di assicurare un ricovero per tutti coloro che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione. Infine vi sono anche aree destinate a particolari servizi e ricoveri.
3 Individuazione e predisposizione delle aree di accoglienza della popolazione Per garantire ed assicurare l efficacia dell attività di assistenza alla popolazione il piano comunale di protezione civile deve individuare le aree di emergenza e stabilire le modalità di verifica periodica della loro funzionalità. Le aree di emergenza si distinguono in tre tipologie: Aree di attesa: luoghi dove sarà garantita la prima assistenza alla popolazione immediatamente dopo l evento calamitoso oppure successivamente alla segnalazione della fase di allarme; Aree di accoglienza: luoghi in grado di accogliere ed assistere la popolazione allontanata dalle proprie abitazioni; Aree di ammassamento: luoghi di raccolta di uomini e mezzi necessari alle operazioni di soccorso alla popolazione.
4 Aree di attesa Le aree di attesa sono luoghi di prima accoglienza per la popolazione; si possono utilizzare piazze, parcheggi, spazi pubblici o privati ritenuti idonei e non soggetti a rischio evitando cioè aree alluvionabili, aree in prossimità di versanti instabili, di crollo di strutture attigue, incendi boschivi, ecc., facilmente raggiungibili attraverso percorsi sicuri, segnalati in verde sulla cartografia e indicati con segnaletica adeguata sul territorio. Il numero delle aree da scegliere è funzione del numero degli abitanti e della capacità ricettiva degli spazi disponibili. In tali aree la popolazione riceverà le prime informazioni sull evento e i primi generi di conforto in attesa di essere sistemata in strutture di accoglienza adeguate.
5 Aree di accoglienza Le aree di accoglienza della popolazione individuano luoghi dove la popolazione risiederà per brevi, medi e lunghi periodi. La tipologia delle aree per l accoglienza della popolazione sarà classificata, per uniformità di linguaggio, nel seguente modo: Strutture esistenti: sono tutte quelle strutture pubbliche e/o private in grado di soddisfare esigenze di alloggiamento della popolazione (alberghi, centri sportivi, strutture militari, scuole, campeggi). La permanenza in queste strutture è temporanea (qualche giorno o alcune settimane) ed è finalizzata al rientro della popolazione nelle proprie abitazioni, alla sistemazione in affitto e/o assegnazione di altre abitazioni, alla realizzazione e allestimento di insediamenti abitativi di emergenza. Tendopoli: questa sistemazione pur non essendo la più confortevole delle soluzioni per la collocazione dei senza tetto, viene imposta dai tempi stretti dell emergenza come la migliore e più veloce risposta: la permanenza in queste aree non dovrebbe superare i 2-3 mesi. Individuata l area idonea, occorre realizzare un progetto per l ottimale collocazione delle tende e dei servizi che preveda moduli precostituiti con agevoli percorsi all interno dei campi. Insediamenti abitativi d emergenza (prefabbricati e/o sistemi modulari): questa soluzione alloggiativa, in caso dovesse perdurare il periodo di crisi, è la successiva sistemazione dei senza tetto, dopo il passaggio nelle strutture esistenti e tendopoli. Questo sistema da la possibilità di mantenere le popolazioni, nei limiti del possibile, nei propri territori e presenta vantaggi significativi rispetto a persone psicologicamente colpite dalla perdita della casa intesa come luogo della memoria e della vita familiare.
6 Aree di ammassamento A livello di C.O.M., la Provincia di Forlì-Cesena individua nella pianificazione provinciale di emergenza le aree da destinare ad ammassamento dei soccorritori e delle risorse, vicina ai centri operativi; da queste aree partono i soccorsi e le risorse utili alla gestione dell emergenza locale. Tali aree dovranno avere dimensioni sufficienti ad accogliere una popolazione mediamente compresa tra i 100 e 500 persone. Si devono individuare aree non soggette a rischio, possibilmente ubicate nelle vicinanze di infrastrutture per l approvvigionamento di risorse idriche, elettriche e per lo smaltimento di acque reflue. Tali aree dovranno essere poste in prossimità di uno svincolo autostradale o comunque vicino ad una viabilità percorribile da mezzi di grandi dimensioni e, in ogni caso, facilmente raggiungibili. In tempo di pace le aree di ammassamento possono avere una destinazione d uso alternativa: parcheggio, mercato, attività sportiva, ecc. La tipologia delle strutture per l accoglienza dei soccorritori è costituita da tende, mentre per i servizi si potranno impiegare moduli. Tali aree saranno indicate, insieme ai percorsi migliori per accedervi, su specifiche cartografie monografiche.
7 Individuazione delle aree di attesa per la popolazione L ubicazione delle aree di attesa è determinata principalmente dal tessuto urbanistico dei centri abitati; La complessità dei centri storici e dei borghi spesso condiziona le strategie della pianificazione in quanto è difficile poter assicurare percorsi e vie di fuga sicuri ; Il numero delle aree di attesa in un piano comunale deve essere correlato alla capacità dell Amministrazione (C.O.C.) di organizzare in emergenza presidi sia sanitari che logistici per la popolazione raccolta in queste aree; Le aree di attesa inserite nel piano comunale di emergenza devono essere individuabili per mezzo di apposita segnaletica; La popolazione deve essere informata circa l ubicazione delle aree di attesa e sulle modalità di attivazione in relazione ai rischi presenti nel territorio comunale.
8 Regione, Provincia, Comune Tipologia area emergenza Codice e ubicazione area attesa
9 Individuazione delle aree di accoglienza coperta Le Aree di Accoglienza Coperte sono in realtà strutture in grado di accogliere in maniera confortevole la popolazione più vulnerabile quale anziani, portatori di handicap, neonati e persone bisognose di cure particolari. Queste strutture devono essere preventivamente verificate e controllate se agibili al momento dell emergenza; E opportuno censire anche le strutture ricettive private, intendendo tutte quelle strutture coperte che in caso di necessità possono essere utilizzate come alloggi temporanei: alberghi, hotel, agriturismo, affittacamere; Per tali strutture è ancora più importante, al momento dell utilizzo, una verifica dal punto di vista dell agibilità; Ai proprietari dovrà essere notificato apposito provvedimento sindacale di requisizione o, se i tempi lo permettono, apposita convenzione.
10 Individuazione delle aree di accoglienza: tendopoli Il Piano dovrebbe individuare un numero di aree sufficienti ad accogliere la popolazione residente nel comune, in caso di maxi evento; Di fatto, secondo gli standard regionali e nazionali, è quasi impossibile individuare sui territori comunali superfici libere che abbiano tali requisiti; E peraltro improbabile che la totalità dei residenti abbia necessità di una sistemazione d emergenza perché alcune aree urbane di recente costruzione possono garantire un elevato grado di protezione sismica; In previsione di un evento severo (ad es. sisma) occorre comunque predisporre, in relazione allo scenario di evento, un adeguato numero di aree di accoglienza da adibire a tendopoli; Si dovrà pertanto procedere con la ricognizione di tutte quelle aree disponibili sulle quali si eseguiranno le verifiche di idoneità; Andranno individuate aree anche di superficie inferiore rispetto agli standard.
11 Individuazione delle aree di accoglienza: idoneità
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15 Individuazione delle aree di accoglienza: progettazione Il responsabile della Funzione di Supporto N.9 Assistenza alla Popolazione - della Sala Operativa del C.O.C. in tempo di pace cioè nella fase di progettazione 0 di aggiornamento del piano comunale di emergenza deve garantire la periodica verifica delle seguenti informazioni: la pronta disponibilità delle aree e delle strutture di emergenza individuate nel piano (aree di attesa, aree di accoglienza e strutture di accoglienza); il censimento della popolazione presente nelle aree a rischio, con particolare riferimento ai soggetti vulnerabili. Deve inoltre verificare la reale disponibilità di alloggio presso le strutture ricettive private individuate nel piano; La Provincia, sulla base di Linee Guida regionali (rif. D.G.R.1954/2009) ha predisposto la progettazione di un area di accoglienza (tendopoli) per ogni territorio comunale, riferita agli standard della Colonna Mobile regionale; Sulla base di questa metodologia di progettazione, i Comuni possono integrare i propri piani comunali con specifiche monografie.
16 Le zone in cui verranno allestite le tendopoli, primo ricovero nell immediato dopo evento, sono state individuate in modo prioritario presso i campi sportivi in quanto provvisti in genere delle caratteristiche che agevolano i tempi di installazione delle tendopoli e cioè: Dimensioni sufficientemente ampie; esistenza di opere di drenaggio; Allacci con la rete elettrica, idrica e fognaria; Impianto di illuminazione notturna (non tutti); Esistenza di vie di accesso primarie ed in alcuni casi secondarie; Presenza di aree adiacenti, quali parcheggi, idonee all eventuale ampliamento delle tendopoli o per essere adibite ad altre attività nell organizzazione dei soccorsi (mense, PMA, segreteria e comando); Edifici (spogliatoi) utilizzabili quali ricovero coperto.
17 Individuazione delle aree di accoglienza: attivazione A seguito o in previsione di emergenze che possono determinare la necessità di evacuazione della popolazione per un periodo di tempo prolungato, si devono attivare le aree di accoglienza previste nel piano comunale; L attivazione delle aree di accoglienza (tendopoli) avviene tramite l emissione di ordinanze sindacali, specialmente in caso di aree private per le quali in fase di pianificazione andranno individuati gli estremi catastali di riferimento delle proprietà; Per una maggior operatività è necessario che il piano di emergenza contenga monografie di dettaglio delle aree di emergenza con i riferimenti utili per una immediata attivazione (nominativi, contatti telefonici) e con l individuazione dei principali servizi a rete necessari per l approntamento delle tendopoli
18 Fac-simile ordinanze sindacali
19 Gestione delle aree di emergenza Durante le fasi di evacuazione della popolazione deve essere garantita l assistenza e l informazione alla popolazione sia durante il trasporto che nel periodo di permanenza nelle aree di attesa e di accoglienza. Sarà necessario prevedere dei presidi sanitari costituiti da volontari e personale medico in punti strategici previsti dal piano di evacuazione; Nelle aree di accoglienza dovranno essere inoltre effettuati i seguenti servizi: Censimento della popolazione accolta con particolare riguardo ai disabili con prioritaria soluzione delle loro prime necessità; Organizzazione e distribuzione dei pasti; Vigilanza sulla sicurezza attiva e passiva dell area/struttura (ingresso di persone non conosciute, entrata ed uscita di materiali vari) in stretta collaborazione con le Forze di Polizia.
20 Grazie per l attenzione e buon lavoro! Dott. Geol. Pietro Cucci
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