1. FORME DI ENTRATA PUBBLICA
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- Elisa Silvestri
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1 3. LE ENTRATE PUBBLICHE E LA DISTRIBUZIONE DEL CARICO FISCALE 1. FORME DI ENTRATA PUBBLICA 1) PREZZO PRIVATO Presenza di una domanda Assenza di esternalità Regola: costo marginale = ricavo marginale massimo profitto 1
2 2) PREZZO PUBBLICO Presenza di una domanda Assenza di esternalità Obiettivo di massimizzare il surplus dei consumatori del servizio con il vincolo RICAVI= COSTI (profitto nullo) prezzo = costo medio 3) TASSA Presenza di una domanda Presenza di esternalità positive: il consumo del bene produce vantaggi anche per il resto della collettività Esempio: università prezzo < costo medio Disavanzo 4) IMPOSTA serve a finanziare i b/s che vengono offerti indipendentemente da una domanda dei cittadini, i beni pubblici, non rivali e non escludibili, l attività redistributiva dello Stato prelievo coattivo senza vincolo di destinazione 2
3 ELEMENTI COSTITUTIVI DELL IMPOSTA Presupposto Soggetto passivo Base imponibile Aliquota Debito d imposta PRESUPPOSTO: Situazione di fatto cui la legge ricollega l obbligo di pagare l imposta SOGGETTO PASSIVO: Persona fisica o giuridica che ha l obbligo di pagare l imposta BASE IMPONIBILE Traduzione quantitativa del presupposto. Può essere espressa in termini: - Monetari (un prezzo, un reddito) (imposta ad valorem) - fisici (una quantità, es litri di benzina) (imposta specifica, accisa) 3
4 ALIQUOTA ciò che è dovuto dal contribuente per ogni unità di base imponibile Può essere fissata: A) in termini percentuali (ad valorem) B) in unità monetarie per ogni unità di base imponibile (specifica) DEBITO D IMPOSTA Prodotto fra aliquota e base imponibile. ALIQUOTA MEDIA quanto è dovuto in media dal contribuente per ogni unità di base imponibile. E pari al rapporto fra debito di imposta e base imponibile 4
5 ALIQUOTA MARGINALE Rappresenta quanto è dovuto dal contribuente per un unità aggiuntiva di base imponibile. Indica cioè quanto varia il debito di imposta al variare della base imponibile Se all aumentare aumentare della base il debito aumenta nella stessa proporzione t a è costante e t a = t m imposta proporzionale Se all aumentare aumentare della base il debito aumenta meno che proporzionalmente t a è decrescente e t a > t m imposta regressiva 5
6 Se all aumentare aumentare della base il debito aumenta più che proporzionalmente t a è crescente e t a < t m imposta progressiva QUATTRO TECNICHE PER OTTENERE LA PROGRESSIVITÀ i) PROGRESSIVITA PER CLASSI Tutto il reddito viene moltiplicato per l aliquota corrispondente alla più elevata classe raggiunta classi aliquote % % 40-30% reddito di 20: 20*0,15 = 3 ta=0.15 reddito di 50 : 50*0,3 = 15 ta=0.3 6
7 Problema: l aliquota marginale può essere superiore al 100% a) L ordinamento dei redditi netti può essere diverso da quello dei redditi lordi b) Disincentivo alla produzione di reddito ii) PROGRESSIVITA PER SCAGLIONI Ogni scaglione viene moltiplicato per l aliquota corrispondente, poi si sommano i vari addendi scaglioni aliquote % % 40-30% reddito di 38 paga: 0,10 x ,15x(38-15)=4.95 reddito di 45 paga: 0,10 x ,15x25+0.3x5=6.45 Ta1=4.95/38=0.13 Ta2=6.45/45=0.143 iii) PROGRESSIVITA PER DEDUZIONI D = 6000 t = 30% RC RI (=RC - D) T t a eff.=t/rc % % % 7
8 La perfetta equivalenza tra progressività per deduzione e per detrazione si verifica solo se c è una sola aliquota marginale (t). Se invece il sistema è progressivo per scaglioni, deduzioni e detrazioni non producono lo stesso effetto Le deduzioni favoriscono i contribuenti più ricchi Una detrazione riduce l onere dell imposta nella stessa misura per tutti Una deduzione riduce l onere dell imposta nella misura dell aliquota marginale iv) PROGRESSIVITA PER DETRAZIONI d = td = 0.3x6000=1800 t = 30% RC=RI T lorda T netta t a (Tl - d) % % % Nella realtà, deduzioni e detrazioni non sono necessariamente costanti, ma possono variare rispetto al reddito complessivo Spesso si riducono In tal caso, quando il reddito complessivo aumenta, l imposta netta aumenta non solo a causa della crescita del reddito complessivo, ma anche perché le deduzioni o detrazioni diminuiscono E utile in questo caso il concetto di aliquota marginale effettiva: come varia l imposta netta al variare del RC: t m eff TN = RC 8
9 LE IMPOSTE POSSONO RIGUARDARE: 1. La produzione, la distribuzione e l utilizzazione del reddito 2. Il possesso o il trasferimento della ricchezza LE PRIME POSSONO ESSERE CLASSIFICATE A SECONDA: - del mercato su cui gravano - che gravino su chi acquista o su chi vende in quel mercato - che siano dovute da famiglie o imprese - che riguardino fonti o impieghi IMPOSTE SUL POSSESSO DELLA RICCHEZZA Sono imposte a natura patrimoniale (proprietà fondiarie, patrimonio delle imprese). 9
10 IMPOSTE SUL TRASFERIMENTO DELLA RICCHEZZA Interessano il trasferimento di ricchezza fra vivi: - a titolo oneroso - a titolo gratuito oppure il trasferimento mortis causa LE IMPOSTE POSSONO ESSERE DIRETTE O INDIRETTE La distinzione si basa su diversi criteri A) Classificazione fondata sugli indici utilizzati per valutare la capacità contributiva: Le imposte dirette colpiscono manifestazioni immediate della capacità contributiva (percezione di un reddito, possesso di un patrimonio) Le imposte indirette colpiscono manifestazioni mediate della capacità contributiva (il consumo) B) Classificazione fondata sulla diversa probabilità di traslazione: non si trasferiscono dirette si trasferiscono indirette 10
11 CLASSIFICAZIONE CONVENZIONALE Imposte dirette sul reddito o sul patrimonio Imposte indirette sui trasferimenti, gli scambi e i consumi Pressione tributaria Pressione fiscale LE TD SI DISTINGUONO IN IMPOSTE REALI E PERSONALI Imposte reali: colpiscono l oggetto dell imposta senza considerare le caratteristiche del soggetto tassato Imposte personali: colpiscono il medesimo oggetto, ma: 1) Permettono di sommare i diversi tipi di reddito percepiti da una stessa persona 2) Tengono conto delle caratteristiche del soggetto tassato 11
12 Le imposte personali sono più eque di quelle reali, per due motivi: 1. Le imposte personali permettono di tenere conto della condizione economica complessiva del contribuente, possono essere progressive, quelle reali no: Imposte reali progressive penalizzerebbero i soggetti che percepiscono il reddito da una sola fonte o che possiedono un solo tipo di patrimonio 2. Le imposte personali permettono di valutare meglio la capacità contributiva del contribuente, tenendo conto: -dei carichi di famiglia -della condizione di salute attraverso deduzioni o detrazioni MA SEMPLICITA AMMINISTRATIVA DELLE IMPOSTE REALI Le imposte reali sono più facili da amministrare proprio perché non richiedono l accertamento delle condizioni soggettive del contribuente, specialmente della sua condizione economica complessiva 12
13 PRELIEVO ALLA FONTE Per redditi delle attività finanziarie e redditi di lavoro dipendente. Permette di sostituire all attività di accertamento e riscossione nei confronti dei percettori di reddito l attività di accertamento e riscossione nei confronti degli enti o imprese che pagano il reddito. Esempi: Il datore di lavoro trattiene ogni mese dalla busta paga del dipendente l Irpef e la versa al fisco L Inps trattiene ogni mese dalla pensione l Irpef dovuta e la versano al fisco VANTAGGI: gli enti o imprese che pagano il reddito - sono in numero inferiore rispetto ai percettori; - sono tenuti alla contabilità; - hanno scarso interesse all evasione perché si rivalgono sul contribuente per le imposte trattenute. DISCRIMINAZIONE QUALITATIVA DEI REDDITI Consiste nel riconoscere un onere di imposta differenziato alle diverse categorie di reddito. Utilizzata per discriminare fra redditi di lavoro e redditi di capitale A favore dei primi perché: - richiedono, per essere ottenuti, un sacrificio maggiore - sono temporanei, perché legati all età e alla capacità di lavoro 13
14 ... PUO ESSERE OTTENUTA Aggiungendo al prelievo personale sul reddito: o un imposta reale su tutti i redditi diversi da quelli di lavoro o un prelievo sul patrimonio o una deduzione (detrazione) specifica per i redditi di lavoro. FINALITA DI DEDUZIONI E DETRAZIONI rendere progressive imposte altrimenti proporzionali personalizzare l imposta (es detrazioni per figli a carico, o per spese mediche) attuare la discriminazione qualitativa dei redditi (a favore dei redditi da lavoro) incentivare specifici impieghi del reddito (detrazioni per interessi passivi sui mutui prima casa, per assicurazioni vita, deduzioni per versamenti a fondi pensione) TAX EXPENDITURES Abbattimenti del debito di imposta imputabili a previsioni legislative: deduzioni, detrazioni, esclusioni, esenzioni, aliquote ridotte, differimenti di imposte Riducono il gettito e hanno quindi sul bilancio pubblico effetto analogo ad aumenti di spesa: spese fiscali EROSIONE della base imponibile 14
15 FINALITA DEL PRELIEVO Fini fiscali: finanziamento della spesa Fini extrafiscali: redistribuzione, stabilizzazione, incentivazione, allocazione CRITERI DI RIPARTIZIONE DEL CARICO TRIBUTARIO Come deve essere ripartito l onere delle imposte tra i contribuenti? 2 principi: 1) Beneficio (controprestazione) 2) Capacità contributiva PRINCIPIO DEL BENEFICIO (O DELLA CONTROPRESTAZIONE) Presupposto: teorie dello scambio volontario. Esiste un rapporto di scambio tra ciò che il cittadino paga allo Stato e ciò che egli riceve in termini di b/s. L imposta deve essere commisurata al beneficio che il contribuente riceve dai beni e servizi pubblici di cui fa liberamente domanda e ne costituisce il prezzo Il principio garantisce che vi sia equità nello scambio 15
16 MOLTI PROBLEMI APPLICATIVI free riding l offerta dei beni e servizi può avvenire in una logica diversa da quella dello scambio volontario (beni di merito, esternalità) non è possibile avere un prelievo personalizzato per ogni individuo disponibilità di indicatori di beneficio pertinenti VANTAGGI Collegamento fra decisioni di spesa e decisioni di entrata: - Maggiore trasparenza delle decisioni pubbliche - responsabilizzazione di chi decide le spese rispetto a chi ne sopporta il costo Il principio del beneficio trova più facile applicazione a livello locale, per due motivi - 1) Nel caso dei servizi pubblici locali o in generale dell attività svolta dagli enti locali, è più facile individuarne i beneficiari e valutare il beneficio sulla base di appropriati indicatori - 2) La funzione redistributiva non viene generalmente considerata fra quelle che è opportuno decentrare 16
17 PRINCIPIO DELLA CAPACITA CONTRIBUTIVA Pago non sulla base dei b/s prodotti dallo Stato che io consumo, ma delle mie disponibilità economiche, della mia capacità di pagare (ability to pay) L imposta deve essere commisurata alla capacità contributiva dei soggetti e cioè alla loro capacità di pagarla La finalità dell imposta non è solo il finanziamento dell offerta di beni e servizi pubblici, ma anche il finanziamento di politiche redistributive. L equità del prelievo si ottiene mediante l esclusivo riferimento alla capacità contributiva del soggetto. 1. Equità orizzontale: a uguale capacità deve corrispondere uguale imposta Esempio: a parità di reddito, soggetti con diversi carichi familiari o con bisogni particolari vanno trattati diversamente 2. Equità verticale: a maggiore capacità deve corrispondere maggiore imposta Non richiede che l imposta sia progressiva, ma solo che all aumentare della c.c. aumenti anche l imposta. 3. Le imposte non devono alterare la scala distributiva (sono precluse t m >100%) 17
18 PRINCIPI DEL SACRIFICIO 1. Nella tradizione utilitaristica l indicatore di capacità contribuiva maggiormente utilizzato è il reddito. La rinuncia a reddito per pagare le imposte determina una perdita di utilità (sacrificio). 2. L onere deve essere ripartito in modo da uguagliare il sacrificio che deve essere sopportato dai contribuenti. In un ampia gamma di ipotesi i principi del sacrificio richiedono imposte progressive 18
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