6061 Scienza delle Finanze INTRODUZIONE. Simone Ghislandi Stanza 3B109
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1 6061 Scienza delle Finanze INTRODUZIONE Simone Ghislandi Stanza 3B109
2 Informazioni generali (I) Le slides saranno caricate prima della lezione. Scaricabili dal sito Bocconi: Docenti - Permanent Faculty - Ghislandi - Personal Page - Didattica - Materiale didattico classe 12. Consiglio di scaricarle e stamparle prima di venire a lezione. Slides e lezioni dovrebbero fornire una buona preparazione, ma la lettura del libro di testo rimane obbligaoria. Libro di testo: Roberto Artoni, Elementi di Scienza delle Finanze, Il Mulino, Edizione Ogni due o tre settimane faremo esercizi sugli argomenti trattati. Una ulteriore risorsa per le esrcitazioni è la dispensa: Giorgia Casalone e Luca Micheletto (a cura di), Scienza delle Finanze Esercizi, Tools EGEA Nuova Edizione 2010.
3 Informazioni generali (II) Se, dopo avere studiato le slides ed il libro di testo, rimangono dubbi, avete due possibilità: Venite a parlarmi. Il mio ricevimento è fissato al Martedì Se non potete, mandatemi una mail e ci accorderemo su un giorno alternativo. Rivolgetevi al tutor: LUCA SALVADORI luca.salvadori@unibocconi.it Ricevimento: Lunedì (anche contattabile via ) Stanza 3B1 12
4 Programma generale del corso Introduzione Le entrate del settore pubblico: aspetti teorici e istituzionali Imposta personale sul reddito Imposta sul reddito delle persone giuridiche Imposte sulle attività finanziarie Imposte sui consumi Le principali voci della spesa pubblica Sanità Pensioni Il processo decisionale Finanza locale Bilancio dello stato e debito pubblico
5 Introduzione alla lezione di oggi Di cosa tratta la SdF Giustificazioni dell'intervento pubblico Efficienza Equità L'operatore pubblico Definizioni e concetti basilari Entrate pubbliche Spese pubbliche Progressività dell'imposta
6 Di cosa tratta la SdF? In quali aree deve intervenire l'operatore pubblico? Come deve intervenire l'operatore pubblico? Quali effetti ha l'intervento pubblico? Quali sono i meccanismi di decisione politica?
7 Giustificazioni: Efficienza I Teorema del Benessere: Ogni equilibrio di mercato è un ottimo paretiano (sì, ma solo in assenza di:) Esternalità Beni Pubblici Asimmetrie Informative Monopolio Naturale Se il mercato fallisce, lo Stato interviene (cosa vi ricorda?). Funzione allocativa dell'intervento pubblico
8 Giustificazioni: Equità II Teorema del Benessere: Ogni allocazione pareto efficiente è ottenibile come equilibrio di mercato data un'opportuna allocazione iniziale delle risorse. Invece di intervenire sui meccanismi di scambio, lo Stato dovrebbe correggere la distribuzione iniziale delle risorse in base ai giudizi di valore della collettività e consentire poi agli individui di interagire liberamente nel libero mercato (sempre che questo funzioni) Attenzione: la redistribuzione dovrebbe essere neutra (lump sum) e non distorcere le scelte allocative degli individui. Altrimenti nel processo di redistribuzione si perdono risorse. Funzione distributiva dell'intervento pubblico
9 Operatore Pubblico In questa definizione l'operatore Pubblico raggruppa tutti i soggetti la cui funzione principale consiste nella produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita, oppure nell'operare distribuzione di reddito e ricchezza. Si includono quindi anche le Amministrazioni Centrali, Locali ed Enti di Previdenza, che insieme formano l'aggregato delle Amministrazioni Pubbliche.
10 Operatore Pubblico
11 Spesa Pubblica: definizioni Distinzione 1: Spese correnti: necessarie per il normale funzionamento delle PA e per realizzare la redistribuzione dei redditi Spese in conto capitale: spese per investimenti sia diretti che indiretti, che quindi determinano un aumento della dotazione di beni capitali del paese. Distinzione 2: Spese per l'acquisto di beni e servizi Spese di trasferimento: pagamenti unilaterali delle AP, ai quali non corrispondono prestazioni di servizi o cessioni di beni(prestazioni sociali, pagamenti per interessi sul debito pubblico).
12 La spesa per la PA
13 La spesa pubblica nei paesi OCSE
14 La spesa per interessi nel tempo
15 Entrate: beni destinati alla vendita Prezzi privati: l'operatore pubblico colloca beni come fosse un privato. Prezzi pubblici: i beni sono privati, ma i prezzi non sono quelli di mercato. Possono essere maggiori o minori. Perseguono finalità redistributive. Prezzi politici: i ricavi non coprono i costi. Tariffe: prezzi pubblici + prezzi politici
16 Entrate: beni non destinati alla vendita Imposte: prelievi coattivi di denaro senza vincoli di destinazione (principio della capacità contributiva). Tasse: lo Stato può produrre servizi in cui coesistono componenti private e pubbliche e attribuire il costo della parte privata a chi fa domanda attiva di un certo servizio. Le tasse sono la categoria di etrata rilevante in queste situazioni (principio del beneficio). Contributi sociali: prelievi commisurati al reddito da lavoro finalizzati al finanziamento delle prestazioni sociali.
17 Le entrate della PA nel tempo
18 La pressione fiscale nei paesi OCSE
19 Le imposte: definizioni Presupposto: situazione di fatto alla quale la legge ricollega l'obbligo di pagare l'imposta. Base Imponibile: traduzione quantitativa del presupposto (valore o grandezza a cui si commisura l'imposta). Aliquota: quota di imposta per unita di base imponibile. La indichiamo con la lettera t. In realtà t è spesso funzione di Y (scaglioni). Ammontare: Es. Imposta proporzionale: T=tY. Più in generale T =t Y
20 Le imposte: distinzioni Distinzione 1 Imposte ad-valorem: Base imponibile è un valore monetario, mentre t è una percentuale. Imposte specifiche (Accise): Base imponibile è espressa in termini fisici, mentre t è un valore monetario Distinzione 2 Impste dirette: colpiscono una manifestazione immediata della capacità contributiva (IRPEF, IRES, Attività finanziarie, IRAP) Imposte indirette: colpiscono una manifestazione mediata della capacita contributiva, attraverso indici legati ad un comportamento (es. consumo) o a specici atti (es.trasferimento di attivita).
21 Le imposte: progressività (I) Se T è l'ammontare totale di imposte pagate e Y è il reddito rilevante ai fini dell'imposta (T=t(Y)): Aliquota media: Percentuale di Y che l'individuo paga in imposte: t = T Y =t Y Y Aliquota marginale: aliquota applicata all'ultimo euro di base imponibile: t '= dt dy = dt Y dy
22 Le imposte: progressività (II) Imposta proporzionale (definizioni equivalenti): Aliquota media non cambia se cresce la base imponibile Aliquota marginale uguale a quella media Imposta progressiva (definizioni equivalenti): Aliquota media cresce al crescere della base imponibile Aliquota marginale maggiore dell'aliquota media Imposta regressiva (definizioni equivalenti): Aliquota media decresce al crescere di B Aliquota marginale minore dell'aliquota media
23 Le imposte: progressività (III) Partiamo dal primo tipo di definizione. Per piccole variazioni di Y, aliquota media crescente vuole dire che la derivata rispetto a Y è positiva. [ T Y ] Y =Y t ' Y t Y Y 2 = t ' Y t Y t ' t La derivata è positiva (cioè c'è progressività) se, cioè se l'aliquora marginale è maggiore di quella media. Cvd.
24 Le imposte: esempio Esempio: Individuo A: Y A =100 Individuo B: Y B =200 T=0.3Y (T=debito d imposta; Y=base imponibile) T A = 30 t Amed =30/100 = 0.3 t A = 0.3 T B = 60 t Bmed =60/200=0.3 t B = 0.3 Imposta proporzionale
25 Progressività per scaglioni Si identificano scaglioni successivi di reddito e sulla parte di reddito propria dello scaglione si applicano aliquote specifiche crescenti al crescere del reddito.
26 Esempio Riprendiamo l'esempio precedente applicando lo schema degli scaglioni del precedente slide (IRPEF): T A = 23%* %* %*27...= %*25= = Aliquota media: / =0,35 Aliquota marginale: 43% T B = 23%* %* %*27...= %*125= Aliquota media: / =0,39 Aliquota marginale: 43% L'imposta è progressiva
27 Progressività per deduzione Si deduce una quantità monetaria d dal reddito imponibile Y. T è il debito d'imposta, t è l'aliquota (marginale e proporzionale). Con la deduzione, T=t(Y-d) Dimostrazione: Facciamo vedere che l'aliquota media è inferiore a quella marginale: t =t Y d Y =t td Y
28 Progressività per detrazione Nella detrazione, prima calcolo ty, poi sottraggo la quota di detrazione, f. Formalmente, T=tY-f Dimostrazione: Come prima, dimostriamo che l'aliquota media è inferiore a quella marginale. t = T Y =ty f Y =t f Y Notare che deduzioni e detrazioni sono la stessa cosa se f=td
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