ABORTO. nella religione cristiana

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1 ABORTO L l t i l d ll b t La valutazione morale dell aborto nella religione cristiana

2 IL CONCEPIMENTO, ATTO D AMORE Il concepimento è un gesto di donazione e di amore. Il figlio è segno dell amore dei genitori. i Il figlio è accolto e voluto, desiderato e sperato; con lui si compie il significato della fecondità della coppia.

3 CONCEPIMENTO RESPONSABILE Il concepimento è gesto espressione di una generazione e e responsabile e consapevole. La generazione responsabile attua l apertura alla vita della coppia. Nel dare la vita viene posto in primo piano l amore del dono.

4 I CASI DIFFICILI E LA COSCIENZA Alcune situazioni problematiche: Donne giovani, i non sposate; Stupro; Situazioni di salute della madre o del feto; Situazioni psicologiche; Situazioni socioeconomiche difficili.

5 COSA FARE? QUALI AIUTI? Di fronte al problema della gravidanza e della nascita del figlio la coppia si può sentire sola e smarrita. In realtà esistono alcuni aiuti: Consultori familiari, previsti dalla legge 194/78. Centri di ascolto e di aiuto alla vita, in prevalenza legati ai Movimenti per la vita. Ginecologi e medici di famiglia o di fiducia.

6 UNA SCELTA IN COSCIENZA La donna ha la responsabilità morale e legale della scelta. Troppo spesso la donna è lasciata sola a decidere di uccidere il proprio figlio, isolata completamente dalla società, dal gruppo e dal partner, quando la gestazione è conseguenza di situazioni i i difficili, violente o problematiche.

7 LA COSCIENZA DI SÉ E DELL ALTRO Il richiamo alla coscienza e alla libertà di ciascuno non elimina il valore della vita. La coscienza deve considerare la vita come un bene inviolabile. Il figlio non può pagare gli errori della madre.

8 LA VITA CHE CRESCE Si pongono alcuni problemi: Inizio i della vita; Qualità della vita; Possibilità di scelta della donna; Libertà e laicità dello Stato.

9 INIZIO DELLA VITA «Io non sono cattolico, ma non sono nemmeno agnostico. Non ho una religione ma seguo la filosofia taoista e in questa filosofia tutti gli esseri viventi e tutte le entità biologiche hanno pari dignità. In questo senso quindi la sfida va vinta per ridare all embrione la dignità che merita e che è stata attribuita all atto della creazione». Angelo Luigi Vescovi Direttore dell Istituto per la Ricerca delle cellule staminali, Fondazione San Raffaele di Milano

10 QUANDO INIZIA LA VITA La vita umana inizia con il concepimento ovvero con l unione dei gameti maschile (spermatozoo) (p e femminile (ovulo) con la formazione del patrimonio genetico.

11 LA FECONDAZIONE Nel processo della fecondazione, uno spermatozoo supera la membrana cellulare di una cellula uovo o e raggiunge il suo nucleo, scarica all interno di questo il proprio DNA, che si combina con quello presente all interno del nucleo della cellula uovo, dando origine a una nuova cellula, detta zigòte, provvista di un corredo genetico completo, per metà di origine materna e per metà di origine paterna, formato da una coppia di ciascun cromosoma.

12 DALLO ZIGOTE ALL EMBRIONE Lo zigote rappresenta la prima cellula del nuovo individuo, è una cellula totipotente, ossia in grado di dar vita a più tipi i di cellule. l Procedendo con le fasi di replicazione, tende a perdere questa sua peculiarità sino a specializzarsi a si nella produzione di un solo tipo di cellula.

13 L EVOLUZIONE SUCCESSIVA Ogni passaggio successivo al concepimento è un accrescimento quantitativo e una specificazione del ruolo delle cellule che non si configura come un salto qualitativo.

14 NOVE MESI DI SVILUPPO Primo mese Secondo mese Terzo mese Quarto mese Quinto mese 5 cm 25 cm Sesto mese Settimo mese Ottavo mese Nono mese

15 LE DIMENSIONI DEL FETO

16 L ABORTO È L ELIMINAZIONE DI UNA VITA La crescita del feto è connotata come una continuità. Non vi sono passaggi così netti che segnino questa crescita differenziandola qualitativamente. Il feto che vive dentro la madre è colui che dopo il parto diverrà persona a tutti gli effetti.

17 L EMBRIONE, GERME DI VITA DELL UOMO L embrione è un piccolo germe di vita che ha caratteristiche precise. Si tratta di una unità inscindibile, un processo unitario e coerente, compatto e armonico con la meta da raggiungere, la persona umana.

18 LE RAGIONI PER DIFENDERE LA VITA Non è una questione solo dei cattolici o della Chiesa. La difesa della vita è un impegno per ogni uomo. La vita che si difende è vita iniziale e indifesa. Dare la vita è un gesto che g definisce la propria identità.

19 ALCUNI NUMERI Totale IVG Totale IVG dall introduzione della L. 194/

20 QUANTI ABORTI IN ITALIA E NEL MONDO? Gli aborti ufficiali in Italia, da quando c è la legge 194/78, sono stati circa Gli aborti nel mondo sono un miliardo. È il numero degli aborti nel mondo, secondo i calcoli desunti dai dati dell Organizzazione mondiale della sanità. Ogni anno nel mondo vengono praticati di aborti (fonte Organizzazione Mondiale della Sanità). Questo numero è di poco inferiore ai morti della Seconda Guerra Mondiale ( ) dal 1939 al 1945.

21 OGNI ANNO IN ITALIA Nel 2006 per 1000 nati vivi vi sono stati 234,7 aborti. I nati vivi sono stati Gli aborti donne 9,4 su 1000 in età fertile (da 15 a 49 anni) hanno avuto un aborto nel Fonte: Ministero della Salute.

22 GLI ABORTI CLANDESTINI Da alcuni anni non è stato più possibile applicare il modello matematico per la stima degli aborti clandestini perché l errore sulla stima è dello stesso ordine di grandezza della stima stessa e per il contributo sempre più importante delle cittadine straniere che altera i parametri da inserire nel modello.

23 QUESTO FU UN ARGOMENTO che fece accettare la vi erano in Italia tra i legge e 3 milioni di aborti Infatti fu detto che: annui e che circa 20 mila donne all anno morivano a causa di questi interventi. Dalla proposta di legge del PSI, nel Ancora nel 2005 Pannella diceva: Una grande questione sociale come lo erano milioni di aborti clandestini.

24 PERÒ Da quei dati derivava che ogni donna nella sua vita fertile ((da 15 a 49 anni)) avrebbe praticato almeno 8 aborti clandestini. Se guardiamo i dati degli aborti dopo l introduzione della d ll 194. Se ascoltiamo le dichiarazioni di Capezzone, ovvero che gli aborti clandestini l d i i sono diminuiti del 79%. Ricaviamo che quel numero di aborti clandestini è impossibile. i ibil

25 INFATTI Se vi erano 2 milioni di aborti clandestini. Facendo il percorso al contrario. Se sono calati del 79%. Se oggi ci sono aborti. Oggi si dovrebbero praticare circa aborti legali. Se è vero che sono diminuiti quelli clandestini del 79%. Invece gli aborti legali sono circa Vuol dire che oggi ci sono circa aborti di cui clandestini.

26 LA Q QUESTIONE DELLE DONNE MORTE PER GLI ABORTI CLANDESTINI Viene detto nel 1971 che donne muoiono ogni anno per gli aborti clandestini. Nel 1972 le donne decedute in età fertile (da 15 a 49 anni) furono Già è impossibile, impossibile ma in questo numero sono inclusi tutti i tipi di morte. Le donne morte per causa di parto o ad essa riconducibile furono solo

27 IL GIOCO DEI NUMERI E evidente che i numeri reali non erano quelli che la stampa e gli opinionisti abortisti pubblicizzarono negli anni 70. I veri numeri sono molto ridotti e non configurano un allarme sociale paragonabile a quello evocato dai grandi numeri della propaganda abortista.

28 LE MOTIVAZIONI DEL PUNTO DI VISTA LAICO La vita dell embrione e del feto non è pienamente vita umana. L'embrione non è una "vita indipendente". Può svilupparsi solo dentro e mediante il corpo della donna, in un rapporto di simbiosi molto particolare. "Un feto non è né una cosa, né un tessuto - non può nondimeno essere assimilato il a un essere umano dopo la sua nascita" (Dr. Alberto Bondolfi, teologo, in "Walliser Bote", ) 96) "L'embrione non è quello che potrebbe diventare". (Hans Saner, 1995)

29 LE RAGIONI DELLA DONNA Il diritto alla vita, alla salute e all'integrità fisica. La sua libertà di coscienza, la sua autonomia morale e il suo diritto di prendere liberamente le sue decisioni i i Il suo diritto a una maternità scelta liberamente, diritto fondamentale riconosciuto a livello mondiale

30 UNA LEGGE PER LA LIBERTÀ E LA VITA Nel dibattito attuale si scontrano due visioni opposte dell aborto che hanno però il comune tre principi fondamentali: la procreazione responsabile; la tutela della salute della donna; evitare che l aborto diventi un mezzo per il controllo delle nascite.

31 QUALIQ PROSPETTIVE OLTRELALEGGE194? La consapevolezza del figlio come dono Un figlio non è un diritto, ma sempre e soltanto un dono. Come si può avere diritto a una persona? Un figlio si desidera e si accoglie, non è una cosa su cui esercitare una sorta di diritto di generazione e proprietà. La scelta della vita prima di tutto come speranza L aborto è la sentenza di morte di una creatura creata e distrutta dal potere del desiderio: quello di avere dei figli e non averli, di amare e di odiare se stessi e l umanità che è in se stessi al punto di amputarsi del frutto di quell amore amore. È lo scandalo supremo che ci rattrista tutti.

32 APPLICARE LA LEGGE 194 PER RIDURRE GLI ABORTI Nel contesto attuale non è pensabile di abrogare la Legge 194, appare più utile chiedere una applicazione molto rigorosa che porti ad una riduzione del numero di aborti. Tale soluzione salva la libertà pretesa in nome della laicità dello Stato e della libertà di coscienza.

33 COSA DICE LA CHIESA La tradizione della Chiesa considera da sempre l aborto procurato come un omicidio particolarmente odioso e grave. Due motivi: È l uccisione di un individuo inerme e senza colpe. È l uccisione di un individuo che non può difendersi.

34 QUALI CONSEGUENZE PER L ABORTO La scomunica La Chiesa difende il bambino dal suo concepimento mediante la pena della scomunica latæ sententiæ inferta a coloro che sono responsabili o collaboratori prossimi di tale atto. Tale pena viene applicata senza una dichiarazione esplicita per ogni singolo caso e consiste nella separazione dalla comunione di fede con la Chiesa e si esplicita nell allontanamento dai sacramenti. Per le persone colpite da tale pena vi è la possibilità, se pentite, di seguire un percorso penitenziale che porti alla remissione della scomunica.

35 LA SCOMUNICA COME INIZIO DI UN CAMMINO DI CONVERSIONE La scomunica purtroppo non viene presentata com'è. È un grandissimo atto di amore, è come dire, guarda anche tu, che vuoi essere cristiano, devi fare molto di più nella tua vita, perché vieni meno in quello che è fondamentale, cioè nella comunione. Il cammino parte dal riconoscere il valore della vita, non tanto quella del bambino abortito, quanto la stessa vita della madre, il suo progetto di vita. E un cammino di riappacificazione con se stessa, prima che con gli altri e con Dio. E tornare ad amarsi e stimarsi, tornare ad essere capace di amore e di dono.