SUMMIT MONDIALE COP (Conferenze delle parti - Conferenza delle Nazioni Unite sul clima)
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- Rossana Bernardini
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2 Negli anni '70 emerge la consapevolezza che le risorse naturali della Terra devono essere tutelate attraverso pianificazioni strategiche che vanno oltre la singola Nazione. Nasce l esigenza di una Collaborazione internazionale e si incentivano incontri di Capi di Stato o sue delegazioni, questi incontri sono chiamati: SUMMIT MONDIALE COP (Conferenze delle parti - Conferenza delle Nazioni Unite sul clima) UNCED (Conferenza delle nazioni unite per ambiente) Lo scopo è promuovere modelli di consumo ecocompatibili, la protezione delle risorse naturali, la difesa della salute il trasferimento di tecnologie pulite nel sud del mondo. Ma lo scopo principale è sempre stato quello di rallentare il riscaldamento globale.
3 1972 STOCCOLMA (SVEZIA) (COP1) (113 Nazioni)
4 1992 (3-14 giugno) RIO DE JANEIRO (COP2) (172 Nazioni 108 capi di stato) 1 UNCED Conferenza delle Nazioni Unite per ambiente SUMMIT della TERRA Ha adottato come strumento metodologico l AGENDA 21 una guida per la pianificazione di lungo periodo nella quale sono contenute le indicazioni per la sostenibilità del 21 secolo. accordo di NON installare attività produttive in terre abitate da indigeni tali da degradare l ambiente in cui vivono o da risultare inappropriato culturalmente. si comincia a parlare di porre limiti all emissione di gas serra per limitare il surriscaldamento del pianeta
5 1997 (11 dicembre) Protocollo di KYOTO (COP3) (184 Nazioni) Il protocollo di Kyoto è il 1 TRATTATO internazionale in materia ambientale, nasce come strumento più importante per combattere i cambiamenti climatici. Esso contiene l'impegno di gran parte dei paesi industrializzati a ridurre mediamente del 5% entro il 2012 le emissioni di alcuni gas ad effetto serra, responsabili del riscaldamento del pianeta: biossido di carbonio (CO2); metano (CH4); protossido di azoto (N2O); idrofluorocarburi (HFC); perfluorocarburi (PFC); esafluoro di zolfo (SF6). Esso rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il riscaldamento planetario perché contiene obiettivi vincolanti e quantificati di limitazione e riduzione dei gas ad effetto serra. Il trattato prevede l obbligo di operare una riduzione delle emissione di gas serra in una misura non inferiore al 5% nel periodo rispetto alle emissioni registrate nel L accordo fu sottoscritto a Kyoto da 40 paesi e due anni dopo i paesi aderenti al Trattato furono 120, l'unione europea ha ratificato il protocollo di Kyoto il 31 maggio Il protocollo è entrato in vigore il 16 febbraio 2005 a MONTREAL, dopo la ratifica della Russia e di altre 55 nazioni firmatarie e chiaramente quelle responsabili del maggior inquinamento. Gli stati che hanno aderito e ratificato il protocollo sono ben 184. Alcuni paesi industrializzati nonostante lo avessero inizialmente firmato non hanno voluto ratificare il protocollo, tra cui gli Stati Uniti e l'australia.
6 Il protocollo di Kyoto NON è stato ratificato dai seguenti paesi: AFGHANISTAN BRUNEL CIAD SOMALIA IRAQ PALESTINA SAN MARINO TAIWAN CITTA DEL VATICANO AUSTRALIA USA che sono i responsabili del 36,2% del totale delle emissioni (2001) hanno firmato (Bill Clinton) ma poi non hanno ratificato (George W.Bush). INDIA e CINA hanno ratificato il protocollo, ma essendo paesi in via di sviluppo sono stati esonerati dagli obblighi del protocollo perché non sono stati i principali responsabili delle emissioni di gas serra durante il periodo di industrializzazione che si crede stia provocando oggi il cambiamento climatico PROTOCOLLO DI KYOTO (tradotto in italiano):
7 L Europa si è prefissata una riduzione della anidride carbonica dell 8%, per l Italia l obiettivo è il 6,5%. I paesi che hanno ratificato il protocollo, potranno avvalersi di meccanismi flessibili per l acquisizione di crediti di emissioni: CDM Clean Development Mechanism Consente ai paesi industrializzati di ottenere dei Crediti di emissione (CER) se realizzano progetti nei paesi in via di sviluppo che producano benefici ambientali, sociali ed economici riducendo le emissioni di gas serra. JI Joint Implementation Come CDM ma il progetto viene realizzato con un altro paese del gruppo e i crediti derivanti sono utilizzati congiuntamente con il paese ospite. ET Emissions Trading Consente lo scambio di crediti di emissione tra paesi, se un paese ha conseguito una diminuzione delle proprie emissioni di gas serra superiore al proprio obiettivo può cedere tali crediti a un paese che, al contrario non sia stato in grado di rispettare i propri impegni di riduzione delle emissioni.
8 CRONOLOGIA degli incontri successivi a Kyoto che hanno portato alla RATIFICA DEL PROTOCOLLO COP 4 BUENOS AIRES (ARGENTINA - novembre 1998) COP 5 BONN ( GERMANIA - 25 ottobre-4 novembre 1999) Alcuni mesi dopo l uscita degli USA dal protocollo, si stabiliscono i meccanismi flessibili e aiuti (finanziamenti) ai paesi in via di sviluppo COP 6 AJA (OLANDA - 13 novembre-25 novembre 2000) COP 7 MARRAKESH (MAROCCO - 29 ottobre-10 novembre 2001) ratificano: 40 stati COP 8 NUOVA DELHI (INDIA - 23 ottobre-1 novembre 2002) COP 9 MILANO (ITALIA dicembre 2003) PIANI DI RIFORESTAZIONE per ridurre l anidride carbonica COP 10 BUENOS AIRES (ARGENTINA dicembre 2004) ratifica anche la RUSSIA PROTOCOLLO ENTRA IN VIGORE il 16 febbraio 2005 Con l adesione di almeno 55 paesi responsabili del 55% delle emissioni
9 COP 11 MONTREAL (CANADA 28 novembre-9 dicembre 2005) Consolidamento del CDM COP 12 NAIROBI (KENIA 6-17 novembre 2006) Coinvolgimento dei paesi africani nei progetti CDM COP 13 BALI (INDONESIA 3-14 dicembre 2007) ratifica anche l AUSTRALIA. Fu stabilita una ROAD MAP che prevede meccanismi che agevolino il trasferimento di tecnologie per lo sviluppo di energie pulite dai paesi più ricchi a quelli più poveri e la concessione di aiuti per la protezione e la conservazione dei boschi e foreste COP 14 POZNAN (POLONIA 1-12 dicembre 2008) Sono stati concessi finanziamenti per aiutare le nazioni più povere per far fronte alle conseguenze del cambiamento climatico. COP 15 COPENAGHEN (DANIMARCA 7-18 dicembre 2009) ratificano: 184 stati Accordo di contenere di 2 gradi l aumento della temperatura media del pianeta e un impegno finanziario per agevolare le fonti di energia rinnovabile nei paesi meno sviluppati Accettato dall UE, USA, CINA, INDIA, BRASILE, e SUD AFRICA. COP 16 CANCUN (MESSICO 2010) COP 17 DURBAN (SUD AFRICA 2011) COP 18 si terrà in QATAR o in COREA DEL SUD
10 COP 15 dal 7 al 18 dicembre 2009 Copenaghen La Conferenza di Copenaghen ha rappresentato, un appuntamento cruciale per la salvaguardia della salute del nostro pianeta. Al centro di questo vertice internazionale vi sono stati i negoziati per un ampliamento della Convenzione sui cambiamenti climatici e per la firma di un nuovo accordo globale, proseguendo il percorso di lotta ai cambiamenti climatici avviato con il Protocollo di Kyoto. I paesi industrializzati sono chiamati ad agire per primi: infatti, vista la loro maggiore responsabilità riguardo l'effetto serra antropico, a Copenaghen si sono impegnati a: ridurre entro il 2020 le emissioni di gas serra almeno del 40% rispetto ai livelli del 1990; stanziare fondi per permettere alle economie in via di sviluppo di fronteggiare gli impatti del cambiamento climatico, di adeguare le migliori tecnologie disponibili nel rispetto dell'ambiente (garanzia di accesso alle tecnologie pulite e sostenibili per i Paesi in Via di Sviluppo) arrestare la deforestazione (individuazione di strumenti per contrastare la deforestazione, responsabile del 25% delle emissioni globali di gas climalteranti)
11 La ratifica di un accordo internazionale su un problema globale come quello dei cambiamenti climatici è un evento straordinario, il cui significato va oltre l'impegno nella riduzione delle emissioni. Infatti, l'accordo implica un'azione congiunta di più paesi, che si impegnano per risolvere un problema che non ha confini amministrativi ma che coinvolge ognuno di noi, anche se in misura diversa. Un ritardo nella lotta ai cambiamenti climatici potrebbe comportare grandi rischi per il Pianeta e portare a un peggioramento delle condizioni di vita di centinaia di persone (popolazione mondiale attuale circa 7 miliardi) I limiti dello sviluppo (Aurelio Peccei) Pubblicato nel 1972, fu il primo studio scientifico che documentava l'insorgere della questione ambientale in termini globali. Poche righe, ma da incubo. "Nell'ipotesi che l'attuale linea di sviluppo continui inalterata nei cinque settori fondamentali (popolazione, industrializzazione, inquinamento, produzione di alimenti, consumo delle risorse naturali) l'umanità è destinata a raggiungere i limiti naturali dello sviluppo entro i prossimi cento anni. Il risultato più probabile sarà un improvviso, incontrollabile declino del livello di popolazione e del sistema industriale. Quarant anni dopo?
12 Per maggiore chiarezza ricordiamo che: Nazioni Unite è la più importante organizzazione intergovernativa; sono infatti suoi membri 193 Stati del mondo su un totale di 202 (Italia dal 14 dicembre 1955). Le Nazioni Unite hanno come fine il conseguimento della cooperazione internazionale in materia di sviluppo economico, progresso socioculturale, diritti umani e sicurezza internazionale. Relativamente alla sicurezza internazionale in particolare hanno come fine il mantenimento della pace mondiale anche attraverso efficaci misure di prevenzione e repressione delle minacce e violazioni ad essa rivolte. La sede centrale delle Nazioni Unite si trova a New York (USA). L'attuale Segretario Generale delle Nazioni Unite è Ban Ki-Moon Paesi del G8 Il G8 è un forum dei governi delle otto principali potenze più industrializzate del mondo: Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Canada, e dal 1998 la Russia.
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