REFERENTE IN PET THERAPY

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1 CENTRO STUDI ITARD - Scuola di formazione in Pedagogia clinica riconosciuta dalla FIPED Centro Studi Itard MASTER di SPECIALIZZAZIONE IN REFERENTE IN PET THERAPY TESI Coinvolgimento del cane nella disabilità RELATORE Dott.ssa Monica Rizzieri SPECIALIZZANDO Davide Ferrante ANNO 2010

2 4. LA PROGETTAZIONE PER I DISABILI 4.1 Fasi del progetto e figure professionali I progetti di pet-therapy con l ausilio del cane, condotti secondo il canone zooantropologico, per utenti con disabilità in particolare e di pet-therapy in generale, si basano sulla strutturazione di sei fasi: 1) Valutazione operativa ed ambientale; 2) Definizione degli Obiettivi Plausibili ed Auspicabili (OPA); 3) Individuazione delle aree problematiche (criticità); 4) Scelta delle dimensioni; 5) Definizione delle Attività di Pet-Relationship (APR) 6) Valutazione e monitoraggio che precedono, seguono e chiudono l intera filiera del servizio. Le diverse fasi prevedono l intervento di figure professionali operative specifiche. Si possono distinguere, in particolare, due ambiti: uno più propriamente progettuale/ programmatorio, in cui sono necessarie figure professionali capaci di individuare obiettivi corretti e di prescrivere le attività più adeguate; un altro più operativo (pianificazione interventi, attuazione e valutazione), dove sono necessarie figure in grado di tradurre la prescrizione in attività e condurre la seduta in modo adeguato. Le figure professionali necessarie: 1) Le figure di riferimento, che hanno in carico il disabile e ne conoscono le caratteristiche tipologiche e biografiche; per cui sono in grado e hanno titolo per formulare obiettivi referenziali auspicabili ; 2) Il team prescrittivo, un èquipe di professionisti con competenze differenti ma con una preparazione di base in zooantropologia applicata; 3) Il team operativo, un gruppo di operatori che da soli o in coppia con un pet intervengono per strutturare operativamente il progetti ed attuarlo: arbitrare la seduta sulla base della loro specifica competenza nelle attività di pet-relationship. In un primo momento di definizione delle coordinate terapeutiche, dove si intrecciano le linee di programma (obiettivi) ed i principi utili per raggiungerle (prescrizione) e in 52

3 un secondo momento di traduzione operativa. E possibile definire due ambiti di attività: 1) Le attività capaci di rafforzare il disabile e di dargli maggiori opportunità/risorse per affrontare il proprio problema intervenendo nell area del benessere e dell integrazione; definite dalla tradizione come Attività Assistite dagli Animali (AAA). 2) Le attività che si riferiscono in modo specifico al problema del disabile o al percorso terapeutico che sta facendo, maggiormente riferibili, quindi, al concetto di terapia e che sono definite come Terapie Assistite dagli Animali (TAA). Esse intervengono nelle aree assistenziali, riabilitative e nella coadiuvanza terapeutica e sono pertanto, quelle maggiormente utilizzate nel settore della disabilità Valutazione operativa La valutazione operativa è una fase fondamentale, che deve precedere ogni definizione del progetto e deve affiancare tutte le fasi dello stesso. La valutazione operativa è un analisi complessiva della situazione in cui si opera; si distingue dal vero e proprio monitoraggio, inteso come valutazione dello stato del fruitore/disabile prima, durante ed alla fine del progetto. La valutazione operativa ha un duplice scopo: a) Indicare le caratteristiche complessive ed analitiche della situazione in cui ci si troverà ad operare e, di conseguenza, istruire il progetto in modo adeguato e coerente rispetto alle opportunità che la situazione prevede. La valutazione operativa suggerisce il campo di operatività che la particolare situazione consente in riferimento ai vincoli, alle opportunità ed ai possibili cambiamenti da apportare alla situazione per poter dar luogo al progetto. b) Indicare e stabilire, in termini di risorse operative, quanto costa realizzare il progetto nella specifica situazione e stabilire la sua sostenibilità/fattibilità. La valutazione suggerisce i parametri di operatività estrinseca, costi che la situazione impone per tradurre il progetto dalla carta all operatività. 53

4 4.3 Valutazione ambientale La valutazione definisce le variabili che stabiliscono vincoli ed opportunità del particolare ambiente in cui si realizzerà il progetto. In genere, si procede dapprima con una definizione sommaria della caratteristiche di base della struttura. Si considerano: a) Tipologia generale della struttura (ospedale, casa protetta, day hospital, scuola, struttura riabilitativa, famiglie, scuole); b) Tipologia di utenza (età e tipologia di handicap: sindrome di down, autismo, ritardo mentale); c) Composizione generale della struttura (presenza di ambulatori, palestre, parchi, fattoria, laboratori); d) Allocazione della struttura (centro città, paesino, zona rurale di pianura, area collinare, montagna); e) Raggiungibilità (accesso con strada sterrata, vicinanza a importante strada pubblica, accesso autostradale più vicino); f) Numero medio di pazienti presenti suddivisi per categoria di disabilità; g) Risorse umane (numero complessivo del personale e diviso per tipologia professionale, eventuale presenza di volontari); h) Presenza di altri animali all interno della struttura (es. un maneggio con cavalli per attività di ippoterapia o una fattoria didattica). La rilevazione fornisce, ovviamente, una panoramica molto approssimativa ma d insieme della struttura che chiede di poter implementare il progetto di pet-therapy. In seguito, si prendono in considerazione approfonditamente, una serie di caratteristiche/variabili, elencate nel dettaglio nei paragrafi successivi Le caratteristiche fisiche Per caratteristiche fisiche del luogo di accoglienza, si intende la tipologia del luogo stesso: es. centro diurno, struttura di lunga degenza. Nell analisi devono essere considerati: il posizionamento reciproco dei diversi locali (ambulatori, laboratori di vario tipo, palestra, mensa, bagni), la presenza-assenza di aree riservate dove poter effettuare la propria attività, la presenza di un area verde, il 54

5 posizionamento dei punti di passaggio, la presenza di fattori di disturbo, di fontanelle, di aree di temporaneo isolamento, di barriere architettoniche o di elementi di rischio per i cani Le caratteristiche situazionali Le caratteristiche situazionali del luogo di accoglienza, definiscono ciò che suscita quel particolare contesto, dato dal vissuto o dalle motivazioni che vengono evocate: ambiente fisico e set situazionale, dalle cui caratteristiche dipendono l assetto motivazionale ed emozionale delle persone Le caratteristiche gestionali Quelle specifiche connotazioni che, ancor più delle variabili ambientali, restituiscono il livello di fruibilità di una struttura, in termini di condizioni con cui ci si troverà a dover fare i conti nel corso delle attività. Le più importanti riguardano la prassi, gli orari, le attività svolte, i processi di qualità, il livello di preparazione degli operatori, l organizzazione complessiva delle procedure, il grado di accuratezza e di ordine complessivo profuso dalla gestione, il coinvolgimento del personale e il livello di appartenenza, l informatizzazione delle procedure, la corretta gestione del personale, la definizione delle competenze. Si potrà giudicare la gestione sulla base dell efficacia, dell efficienza, della corretta interfaccia del personale, della sinergia delle singole prassi, della flessibilità delle procedure operative. Ma si potrà valutare la struttura anche sulla base della disponibilità del personale, dell apertura al pubblico, della ricchezza e variabilità dei servizi, dalla professionalità specifica del singolo operatore. Tra le caratteristiche gestionali da tenere in massima considerazione sarà il livello di disponibilità e di interesse da parte degli operatori di favorire in ogni modo la realizzazione del progetto. 55

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