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1 sicurezza pedoni Zebre a rischio Calano gli incidenti, ma aumentano le vittime tra chi si muove a piedi: 22 persone ogni giorno in Europa. La colpa? cattiva progettazione degli attraversamenti, distrazione, scarso rispetto del codice della strada da parte degli automobilisti. l aci ha lanciato l allarme, proponendo una serie di iniziative ad hoc. e chiedendo di uniformare le diverse leggi dei paesi Ue 16 automobile gennaio 2012

2 di Marina Fanara foto agenzia marka Meno morti sulle strade, ma è allarme rosso per i pedoni. Per i quali invece le strade rimangono killer micidiali, con pericoli a ogni angolo, anche sulle strisce. Per questo l Automobile Club d Italia si sta dedicando da oltre tre anni all analisi della sicurezza degli attraversamenti pedonali ed è capofila di uno studio ad hoc, nell ambito degli Eurotest della FIA (Fédération International de l automobile), che si chiama European Pedestrian Crossing Assessment (EPCA) e che coinvolge 18 Automobile Club di 17 Paesi. Dal 2007 a oggi, EPCA ha testato poco meno di 800 attraversamenti di 46 città in 22 Stati dell Unione europea. Ora, a tre anni dall avvio di questo programma internazionale per la sicurezza dei pedoni, ha tirato le somme e, in base ai risultati e all esperienza maturata nel corso della ricerca, ha elaborato un manuale dal titolo Linee Guida per la progettazione degli attraversamenti pedonali. L ACI ha inoltre stilato una sorta di vademecum che contiene sia indicazioni sulle migliori pratiche costruttive e progettuali degli attraversamenti, sia sulle norme di comportamento suggerite a chi li usa. Ma lo studio evidenzia anche la necessità di uniformare le diverse legislazioni in materia di sicurezza stradale ( zebre comprese) oggi in vigore nell Ue. L Automobile Club d Italia, infatti, insiste sulla necessità di attuare «una strutturata politica comunitaria che uniformi le legislazioni nazionali per la sicurezza stradale, soprattutto in ambito urbano a tutela dei pedoni». Insomma, per l ACI servono «regole definite in Europa e uguali per tutti: progettisti, costruttori, conducenti e pedoni». E ora, una piccola curiosità: sapete quando sono nate le zebre? Sessant anni fa, a Slough, cittadina del Regno Unito. Ma guardiamo qual è oggi lo stato della sicurezza proprio per quanto riguarda chi si muove a piedi sulle strade. Una carneficina Tante sono le persone che perdono la vita percorrendo le strade a piedi nel Vecchio Continente. Il che significa, fa notare l ACI, che 17 gennaio 2012 automobile

3 sicurezza pedoni foto agenzia marka se complessivamente nell ultimo decennio la sicurezza stradale è sicuramente migliorata (gli incidenti lungo la penisola sono diminuiti del 19,6%), è aumentato il rischio di essere investiti. Si tratta di sciagure che in Italia sono lievitate dell 1,4%. Stando alle cifre sciorinate dall ACI, nel nostro Paese dal 2001 al 2010 si sono contati oltre morti e 205 mila feriti tra gli utenti più vulnerabili della strada (i pedoni, appunto). E ancora: la quota percentuale degli investimenti sul totale dei sinistri è salita dal 7,2% del 2001 al 9,1% del Numeri che fanno rabbrividire, anche considerando l intero territorio europeo, dove ogni anno muoiono in media persone per investimento. I pedoni sono coinvolti nel 15% dei sinistri. E nel 30% dei casi che coinvolgono un pedone e un veicolo che viaggia a soli 40 km/h, chi è a piedi perde la vita. 18 Ma non basta: secondo le stime ACI, un incidente su quattro che vede coinvolto un pedone avviene proprio su un passaggio pedonale. Insomma, è uno scenario di guerra. Il verdetto è funesto: in molti casi, anche sulle zebre, spostarsi da un marciapiede all altro significa attraversare un campo minato. Colpa di una segnaletica inadeguata, della scarsa illuminazione e di tutti quegli automobilisti negligenti, frettolosi e a dir poco incivili che, in barba alla regole del codice, non ci pensano due volte a lasciare l auto parcheggiata sulle strisce o sul marciapiede adiacente. Ai pedoni non resta che seguire quattro preziosi consigli per passare immuni da una parte all altra della strada: non attraversare improvvisamente; manifestare chiaramente ai conducenti la volontà di attraversare; avanzare solo se non sopraggiungono altri veicoli o questi si fermano; prevedere un errore del conducente. Una raccomandazione anche a chi sta al volante: concedere sempre la precedenza a chiunque manifesti l intenzione di attraversare la strada, fuori e sopra le zebre. Un passaggio ideale L approfondito iter di analisi condotto nell ambito di Eurotest ha l obiettivo di uniformare le norme europee sulle strisce pedonali. Ma lo studio presentato dall ACI vuole anche essere un punto di riferimento per chi progetta le strade. Come? Con la promozione di «un innovativo know how per la progettazione e la realizzazione degli attraversamenti pedonali, basato sull analisi delle migliori esperienze europee e finalizzato all incremento della sicurezza dei pedoni». Quali virtù deve avere un attraversamento per essere considerato un passaggio ideale? Ecco la ricetta dell ACI: un semaforo con countdown che indichi ai pedoni quanto tempo hanno a disposizione per passare da una parte all altra; l accessibilità per tutti, con rampe più sicure e dispositivi specifici per le utenze deboli; un ottimale visibilità pedoneconducente con appositi layout per i marciapiedi e illuminazione artificiale dedicata; una segnaletica qualitativamente migliore, più percepibile dagli utenti e più duratura nel tempo. Strisce assassine Girando per l Europa, gli esperti dell EPCA-Eurotest ne hanno viste di tutti i colori, a cominciare dalla tonalità delle strisce su cui molti sindaci d Italia, soprattutto del Nord, si sono sbizzarriti: facendole tingere per esempio di rosso o di verde in alternativa al tradizionale (e legale) bianco. Ma i veri rischi riscontrati dai tecnici sono ben altri. A illustrarli è automobile gennaio 2012

4 Enrico Pagliari, che lavora nell Area tecnica professionale dell A- CI, e che ha esaminato da vicino, insieme agli altri esperti internazionali, pregi e difetti delle strisce d Europa. Vediamo quali criticità ha scovato la task force di EPCA. Vuoto normativo Non ci sono più da molto tempo documenti ufficiali in materia di progettazione. Al momento, per la realizzazione degli attraversamenti, si può solo fare riferimento alle norme stabilite dal Codice della Strada che sono orientate alla sicurezza e ai comportamenti, e non alle caratteristiche progettuali che dovrebbero avere le strisce. Verde troppo breve Il via libera del semaforo ai pedoni dura troppo poco. Attualmente è calcolato su una velocità di attraversamento pari a un metro al secondo. Il che significa che per una mamma col passeggino, o per un anziano che ha difficoltà di deambulazione, è alta la probabilità di non riuscire ad attraversare la strada prima che scatti il rosso. La proposta, quindi, è quella di abbassare la velocità del 25%. Cosa che permetterebbe di calcolare la durata del verde per i pedoni anziché sul metro al secondo, su 0,75 metri al secondo. Questa regola darebbe il tempo a tutti di passare le strisce quando ancora le auto sono ferme. Come è stato realizzato il test Nel processo di valutazione sono stati individuati 27 fattori, raggruppati in 4 categorie di sicurezza: caratteristiche generali (12 fattori di sicurezza, peso: 23%); visibilità diurna (5 fattori di sicurezza, peso: 26%); visibilità notturna (4 fattori di sicurezza, peso: 32%); accessibilità (10 fattori di sicurezza, peso: 19%). Gli attraversamenti sono stati classificati con un giudizio complessivo e un giudizio per ciascuna categoria di sicurezza. La valutazione è stata effettuata sulla base di un sistema a punti con riferimento a 5 livelli di giudizio: Ottimo, Buono, Sufficiente, Insoddisfacente, Scarso. Inoltre, per ogni attraversamento valutato, sono stati evidenziati i punti di forza e di debolezza e quali possono essere i possibili interventi per migliorare la sicurezza dell attraversamento stesso. In totale, il test ha riguardato 795 attraversamenti pedonali di 46 città in 22 nazioni europee. Le città italiane interessate dall indagine europea sono state Firenze, Milano, Napoli, Roma (due volte) e Torino. In tre anni di test europei, sono emerse notevoli diversità riscontrate sia dal punto di vista tecnico-costruttivo, sia da quello delle normative. Tra cui spiccano: semafori pedonali a 2 e 3 colori con presenza o assenza di tempi di transizione; segnaletica orizzontale diversa per colore e tipologia di zebre; regole di precedenza; soluzioni e dispositivi per i disabili. Ma non sono mancate le note d eccellenza. Infatti sono state promosse alcune soluzioni particolarmente virtuose per la sicurezza dei pedoni. Eccole: lanterne semaforiche basate sull innovativa tecnologia Led, che garantiscono migliore visibilità in tutte le condizioni di luce (pieno sole, buio, condizioni meteorologiche avverse); segnaletica orizzontale con nuovi materiali di alta qualità (vernici termoplastiche) che assicurano maggiore durata, migliore visibilità e migliori prestazioni in termini di aderenza; impianti semaforici pedonali con dispositivi che mostrano il tempo residuo di verde e/o rosso (countdown); soluzioni con avanzamento dei marciapiedi pedonali per migliorare la visibilità pedone-conducente (e viceversa); lampade di illuminazione della sezione di attraversamento dei pedoni ad alta efficienza-efficacia, con notevoli benefici in termini di visibilità.

5 sicurezza pedoni foto agenzia marka Isole carenti Soprattutto quando la sede stradale è molto ampia ed è composta da svariate corsie, mancano le isole salvagente sulle quali proteggersi se dovesse scattare il rosso prima di aver completato l attraversamento (le linee guida dell ACI suggeriscono che oltre le tre corsie ogni strada dovrebbe avere un isola in prossimità delle strisce, mentre dovrebbe essere addirittura obbligatoria in presenza di cinque o più corsie). Sosta selvaggia È un esempio di massima inciviltà, oltre che di mancato rispetto delle regole stabilite dal codice, ma è un evento molto frequente, anche Oltralpe: la sosta di auto, furgoni e motocicli sulle strisce o in prossimità, sia legalmente che illegalmente. Il che rende poco visibile (sia di giorno che di notte) 20 il pedone al veicolo che sopraggiunge, e viceversa. In questi casi l ACI bandisce ovviamente il parcheggio selvaggio, mentre nel caso di stalli regolari ma che rendono poco sicuro l attraversamento del pedone si consiglia di procedere all avanzamento del marciapiede per allinearlo alla sagoma della fila di veicoli in sosta. Ma a dare filo da torcere ai passanti (specialmente se portatori di handicap) ci si mettono pure le biciclette piazzate in corrispondenza delle rampe per disabili o le rotaie del tram troppo vicine al marciapiede. Curve pericolose Quando le strisce sono poco visibili (per esempio dietro a una curva o allo spigolo di un palazzo) sarebbe opportuno trovare una diversa localizzazione. Se questo non è proprio possibile, bisognerebbe utilizzare sensori a raggi infrarossi in grado di accendere un semaforo o un segnale luminoso di pericolo visibile ai conducenti che sopraggiungono tutte le volte che una persona si accinge ad attraversare la strada. Peggio di notte L illuminazione notturna è estremamente carente. In alcuni attraversamenti, i tecnici hanno addirittura riscontrato zone d ombra. Le zebre invece dovrebbero godere di un illuminazione supplementare rispetto al resto della strada. Accesso negato Auto in sosta sulle strisce o sul marciapiede adiacente. Ma a ostacolare l accesso del pedone, soprattutto se disabile, contribuiscono pure i cestini per la spazzatura, i parapedone, le siepi, i segnali stradali o pubblicitari, una buca. Sono tutti fattori pericolosissimi, avvertono gli esperti, perché possono invogliare il pedone ad attraversare fuori dalle strisce. Spesso e volentieri, poi, i tecnici sono stati costretti ad assegnare un brutto voto a una zebra che, pur realizzata a regola d arte, è maltenuta e trascurata. La parola d ordine, quindi, è: manutenzione approfondita e sistematica nel tempo. Senza lesinare sulle spese. Righe obsolete Anche la qualità fa la sua parte. Perché una delle pecche più frequenti riscontrate in tutta Europa non è soltanto la pessima manutenzione delle zebre, ma anche la loro scadente manifattura, a causa per esempio dell utilizzo di materiali di infima categoria che compromette la qualità e la automobile gennaio 2012

6 La progettazione è il primo step Ecco come devono essere e cosa devono avere gli attraversamenti per garantire una buona sicurezza ai pedoni, con alcune raccomandazioni per i progettisti e i gestori. Assicurare buona visibilità per il pedone rispetto ai veicoli che sopraggiungono, anche mediante l avanzamento dei marciapiedi (caso di veicoli in sosta ai lati della carreggiata). In alternativa arretramento degli stalli di sosta e adozione di speciale segnaletica a zig-zag. Isole salvagente, in grado di proteggere i pedoni nelle situazioni di maggior rischio o in caso di ampie sezioni stradali da attraversare. Buona visibilità per il conducente, anche mediante opportuna segnaletica verticale e orizzontale (visibilità e aderenza). Buona manutenzione e manifattura della segnaletica orizzontale e verticale (qualità e durevolezza). Buona illuminazione dell attraversamento pedonale (forte contrasto luminoso per percezione anche a distanza). Eliminazione conflitti pedone e altre componenti della mobilità (conflitti con le biciclette in corrispondenza delle rampe per disabili, e con rotaie del tram spesso troppo vicine ai marciapiedi). Rampe di adeguata larghezza e pendenza per le carrozzine. Dispositivi di aiuto agli ipovedenti (percorsi tattili e dispositivi acustici in caso di semaforo). Efficace contrasto delle soste illegali sulla sezione di attraversamento e sui marciapiedi. C è semaforo e semaforo Dispositivi luminosi di aiuto anche per i non udenti (countdown per la visualizzazione del tempo di verde pedonale residuo). Tempi di verde pedonale sufficienti ad attraversare la strada anche per gli utenti deboli come anziani o disabili. In caso di fasi pedonali non esclusive, utilizzo di apposite lampade supplementari lampeggianti per avvertire i conducenti della presenza contemporanea di pedoni in attraversamento. Pulsanti di chiamata del verde pedonale. A livello normativo si raccomanda, invece, maggiore uniformità a livello europeo in termini di: norme di comportamento; tempi di transizione tra verde e rosso; segnaletica orizzontale delle sezioni di attraversamento pedonale (forme e colori); modalità di omologazione di nuovi dispositivi tecnologici (countdown, led ). durata della segnaletica verticale e orizzontale. Conto alla rovescia Della insufficiente durata del verde che dà via libera ai pedoni abbiamo già parlato. Ma l ACI va oltre e caldeggia l installazione del countdown sui semafori in modo che chi si accinge ad attraversare quando il verde pedonale è già scattato da qualche secondo, può sapere esattamente quanto tempo gli rimane prima che si accenda di nuovo la luce rossa. Prima di tutto i più deboli All ACI ci tengono a sottolineare che nelle linee guida è stata dedicata notevole importanza alla salvaguardia delle utenze più vulnerabili: disabili motori, ma anche non vedenti e non udenti. Non a caso i tecnici hanno lavorato a stretto contatto con le associazioni che si occupano di queste fasce di utenti deboli. La regola è: tutti devono essere messi in condizione di passare da una parte all altra della strada senza rischiare la pelle.

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