CARATTERISTICHE QUALITATIVE DEI PERCORSI PEDONALI
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1 CARATTERISTICHE QUALITATIVE DEI PERCORSI PEDONALI ing. Enrico PAGLIARI Coordinatore Area Tecnica ACI Presidente AIIT Sezione Lazio Roma, 6 giugno 2016
2 Abstract o Contesto di riferimento o Obiettivi (perché) o Il test pilota (cosa e dove) o I risultati dell indagine o Conclusioni (prossimi passi)
3 Contesto di riferimento: I dati di incidentalità Anno PEDONI (m+f) CICLISTI (m+f) TOTALI (m+f) Variazione % + 1,81% + 39,51% - 31,16% La mobilità DOLCE aumenta notevolmente l esposizione al rischio degli utenti della strada (morti x G passeggeri Km): auto = 3,1 bici = 44,6 pedone = 54,2 Criticità non solo italiana delle utenze vulnerabili in ambito urbano fonte ACI ISTAT e Trasportation Research Laboratory
4 Obiettivi e finalità 1. INFORMARE sullo stato dell arte (informing) 2. VALUTARE le infrastrutture esistenti (testing) 3. Diffondere le buone soluzioni e bandire le soluzioni non accessibili ed insicure NORME TECNICHE (improving) Per infrastrutture pedonali SICURE e ACCESSIBILI PER TUTTI!
5 Il test pilota (cosa) DA A +
6 EPCA: le attivita svolte 2007: Analisi statistiche Confronto europeo della normativa e degli standard di progettazione degli attraversamenti pedonali 2008: Osservatorio dei sinistri con pedoni Test degli attraversamenti pedonali in 17 città europee Indagine sui semafori pedonali in Europa Campagna informativa Walk safe - Dépliant 2009: Estensione test degli attraversamenti pedonali (30 città) Campagna informativa Walk safe - Video Educativo 2010: Estensione test degli attraversamenti pedonali (18 città) 2011: Linee Guida per la progettazione degli attraversamenti pedonali 2012 ad oggi: Test in Italia, in Europa (Slovenia,Croazia e Svizzera), in India e Brasile Estensione del progetto agli itinerari pedonali
7 EPCA: 3 anni di test 46 Città 22 Nazioni 795 attraversamenti circa 570 Km percorsi
8 EPCA: i 3 obiettivi Obiettivo 1: Diffondere buoni comportamenti (pedoni e conducenti) Le campagne informative Walk Safe
9 EPCA: i 3 obiettivi Obiettivo 2: Condividere buone pratiche (evitando situazioni di pericolo)
10 Obiettivo 3: EPCA: i 3 obiettivi Uniformare la normativa (a livello europeo)
11 EPCA: la metodologia 4 Categorie di Sicurezza (peso %) Caratteristiche generali (23%) Visibilità Diurna (26%) Visibilità Notturna (32%) Accessibilità (19%) 27 Fattori di Sicurezza Sviluppata in collaborazione con (analisi in-depth investigations e confronto con qualificato focus-group )
12 Il test pilota (dove e come) o Applicare la metodologia predisposta da ACI per gli attraversamenti pedonali (Eurotest EPCA) anche agli itinerari pedonali o Test su uno degli itinerari giubilari (collegamento da stazione Termini alla Basilica di Santa Maria Maggiore) o Valutazione della sicurezza e dell accessibilità dell itinerario pedonale (giudizi su 5 livelli) o Valutazione disaggregata a livello di: Attraversamento pedonale Tratto pedonale omogeneo ++ Ottimo + Buono o Sufficiente - Insufficiente -- Scarso
13 La metodologia per gli Attraversamenti Pedonali Nel processo di valutazione sono stati individuati 27 fattori raggruppati in 4 categorie di sicurezza: o Caratteristiche generali (12 fattori di sicurezza, Peso: 23%) o Visibilità diurna (5 fattori di sicurezza, Peso: 26%) o Visibilità notturna (4 fattori di sicurezza, Peso: 32%) o Accessibilità (10 fattori di sicurezza, Peso: 19%)
14 La metodologia per gli Itinerari Pedonali Nel processo di valutazione sono stati individuati 21 fattori raggruppati in 3 categorie di sicurezza: o Caratteristiche generali (20 fattori di sicurezza, Peso: 40%) o Visibilità notturna (2 fattori di sicurezza, Peso: 20%) o Accessibilità (14 fattori di sicurezza, Peso: 40%)
15 I risultati: i giudizi Attraversamenti pedonali: o Nessuno ha raggiunto l eccellenza o Soltanto 3 su 14 con valutazione buono o Ben 6 su 14 (più del 40%) non hanno superato il test Tratte pedonali omogenee: o Nessuna ha raggiunto l eccellenza o Soltanto 3 su 17 con valutazione buono o Ben 8 su 17 (più del 50%) non hanno superato il test
16 I risultati: alcuni esempi Attraversamenti pedonali: o il 2 buono il migliore: Via Amendola (da via Manin a via Gioberti) o il 19 scarso il peggiore: Piazza Santa Maria Maggiore
17 Alcune immagini
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19 I risultati: alcuni esempi Tratte pedonali omogenee: o la 3, giudizio buono, la migliore: Via Gioberti (da via Amendola a via Principe Amedeo) o la 15, giudizio scarso, la peggiore: Via Gioberti da piazza S.M. Maggiore a via Principe Amedeo
20 Alcune immagini
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22 I risultati: carenze e criticità criticità progettuali: o ostacoli fissi (pali della luce troppo scostati dal bordo del marciapiede, postazioni telefoniche o totem pubblicitari troppo centrali rispetto alla sezione del marciapiede, parcometri per il pagamento della sosta di ostacolo per i pedoni, cassonetti e/o contenitori per la raccolta dei rifiuti ecc.) o manifattura pavimentazioni (già sconnesse anche se recenti) o qualità materiali utilizzati (percorsi tattili che si sporcano e degradano rapidamente) o pendenze smaltimento delle acque (non coerenti) o percorsi tattili (assenti o non coerenti) o illuminazione notturna carenze gestionali e di manutenzione: o o o o o ostacoli temporanei (cartelloni e/o banner pubblicitari degli esercizi commerciali, bancarelle di venditori ambulati, tavoli esercizi commerciali, bici e veicoli in sosta irregolare, ecc.) manutenzione pavimentazioni (spesso sconnesse) manutenzione segnaletica orizzontale e verticale (spesso assente) pulizia e decoro itinerari pedonali carenza o assenza di controllo
23 Conclusioni i prossimi passi o testare la metodologia messa a punto su altri e più numerosi itinerari ( ricalibrazione pesi e valutazioni) o approfondire altre forme disabilità (sordi, handicap deambulatorio ) o condividere a livello europeo in ambito FIA, per ampliare e completare le soluzioni progettuali sicure e accessibili per tutti! o redigere un manuale di buone norme di progettazione degli itinerari pedonali in ambito urbano
24 Grazie! ing. Enrico PAGLIARI Coordinatore Area Tecnica ACI Presidente AIIT Sezione Lazio Tel: Mobile:
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