UNI/EN maggio 2001 Illuminazione d installazioni sportive. UNI/EN gennaio 2008 Illuminazione dei posti di lavoro in esterni

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1 DECRETO MINIST. N.81 DEL APIL Associazione Professionisti dell illuminazione Questo decreto sostituisce ed integra la legge 626 sulla sicurezza del lavoro Per la prima volta viene espressa in pratica l obbligatorietà delle norme UNI come requisito di un impianto realizzato a regola d arte GIORDANA ARCESILAI ARCHITETTO LIGHTING DESIGNER - Bologna - L ILLUMINAZIONE DEGLI SPAZI ESTERNI UNI/EN maggio 01 Illuminazione d installazioni sportive UNI/EN gennaio 08 Illuminazione dei posti di lavoro in esterni UNI 19 dicembre 03 Illuminazione delle gallerie UNI/EN 131(-2-3-4) settembre 04 Illuminazione stradale UNI ottobre 07 Selezione delle categorie illuminotecniche 1

2 UNI PUNTI CHIAVE La norma EN è poco conosciuta e quasi ignorata dai progettisti. In particolare (e facendo riferimento al decreto 81 del 08) molti luoghi di lavoro all aperto devono rispettare le norme UNI non solo per assicurare una prestazione ma per rispettare I requisiti di sicurezza!!! UNI PUNTI CHIAVE Dalle zone di circolazione interne degli stabilimenti, ai parcheggi dei centri commerciali, molte sono le attività inserite nella norma. Quasi mai in questi ambienti il progetto considera la norma, in particolare non sono presi in considerazioni uniformità e indice di abbagliamento. Inserire tutti gli elementi a capitolato unitamente ai criteri di calcolo, per realizzare capitolati prestazionali. 2

3 UNI PUNTI CHIAVE 97 attività Passaggi di pedoni Hangar Accesso passeggeri alle navi Recinti Aree di rifornimento Pompe Marciapiedi UNI PROSPETTO TIPO N di riferimento Tipo di esterno, compito e attività E m lx U GR L R a Note.2 Aeroporti.2.1 Hangar 0, Nessuna emissione luminosa sopra il piano orizzontale.2.2 Terminal 30 0, 40 Nessuna emissione luminosa sopra il piano orizzontale.2.3 Carico/scarico 0, 40 Nessuna emissione luminosa sopra il piano orizzontale.2.4 Rifornimento 0, 40 Nessuna emissione luminosa sopra il piano orizzontale 3

4 UNI LIVELLO D ILLUMINAMENTO E COMPITO VISIVO Illuminamento richiesto per il compito visivo (task area) = insieme degli elementi visivi del lavoro effettuato. Posizione piano del compito visivo variabile: orizzontale verticale inclinato Dimensione piano del compito visivo variabile. UNI COMPITO VISIVO ED AREE CIRCOSTANTI Compito visivo (task area) Zone circostanti (surrounding area) = area nel campo di visione Posizione piano delle zone circostanti variabile: orizzontale verticale inclinato Dimensione piano delle zone circostanti variabile. Illuminamento richiesto nelle zone circostanti = Minore del valore nella zona del compito visivo ma non inferiore a 4 step 4

5 UNI COMPITO VISIVO ED AREE CIRCOSTANTI Rapporto tra illuminamenti nelle zone circostanti e nelle zone del compito visivo ed uniformità Illuminamento del compito Illuminamento delle zone circostanti > < E compito < 0 Uniformità: indicata per ogni singola attività Uniformità: > 0, L illuminamento delle zone immediatamente circostanti non deve scendere mai sotto i lux (eccezione: E compito < lux = nessun illuminamento specifico per le zone circostanti UNI FATTORE DI MANUTENZIONE/DEPREZZAMENTO Il valore d illuminamento previsto è il minimo che deve essere sempre garantito, In sede progettuale è necessario considerare i seguenti elementi: Manutenzione delle lampade + Manutenzione della componentistica dell apparecchio + Manutenzione dell apparecchio + Manutenzione dell ambiente + Programma di manutenzione = Fattore di manutenzione (non definito dalla norma)

6 UNI EFFETTO SOGGETTIVO DELL ILLUMINAZIONE Ogni singolo passo corrisponde a un incremento del % in confronto al precedente = effetto soggettivo dell illuminamento. UNI VALUTAZIONE ABBAGLIAMENTO Indice di riferimento: GR (Glare Rate) Generalmente compreso tra 40 e Definizione per ogni compito visivo Valore guida: il più severo nel campo visivo 6

7 UNI ESEMPIO DI APPLICAZIONE riferimento Tipo di esterno, compito e attività E medio U GR L R a Note.6 Distributori ed aree di servizio.6.1 Aree di parcheggio e depositi 0,2.6.2 Corsie di ingresso ed uscita (dintorni bui) 0, Corsie di ingresso ed uscita (dintorni illuminati) 0, Punti di controllo e rifornimento ed altre zone di servizio 1 0, Zona di lettura contatori 1 0,40 4 UNI ESEMPIO DI INTERPRETAZIONE Parcheggio: lux 0.2 GR Distributori: 1 lux - GR 4 Accessi: - lux GR 4 Ambiente: lux 0.1 7

8 UNI CONSIDERAZIONI COMPLEMENTARI - Nel caso di area di servizio i parcheggi possono fare riferimento alla classe.1 che considera la presenza contemporanea di pedoni e veicoli riferimento Tipo di esterno, compito e attività E medio U GR L R a Note.1 Aree generali di circolazione.1.1 Zone esclusivamente pedonali 0,2.1.2 Aree di passaggio per mezzi lenti (max km/h) tipo biciclette, scavatori, camion 0, Traffico veicolare regolare (max 40 Km/h) 0, Passaggio di pedoni, automezzi in manovra salita e discesa passeggeri 0,40 UNI CONSIDERAZIONI COMPLEMENTARI - in alternativa sempre nelle aree di servizio i parcheggi possono fare riferimento alla classe.9 che è specifica per le aree di parcheggio riferimento Tipo di esterno, compito e attività E medio U GR L R a Note.9 Parcheggi.9.1 Traffico leggero, es: oarcheggi di negozi, scuole, chiese e aree residenziali 0,2.9.2 Traffico medio, es: parcheggi di supermercati, palazzo uffici, impianti polisportivi 0,2.9.3 Traffico pesante, es: parcheggi centri commerciali, stadi, complessi uffici 0,2 8

9 LA VISIONE SECONDO LE EN 131 Marciapiede con vetrine: Ill. orizzontali+semicilindrici Parcheggio: ill.orizzontali Rotatoria: ill. orizzontali Pista ciclabile: Ill. orizzontali Strada principale in città: Luminanza+ ill.orizzontali Passaggio pedonale: ill. verticali Strada secondaria: luminanza Marciapiede: ill. semicilindrici LE CLASSIFICAZIONI Classe illuminotecnica ME MEW CE S A ES EV Parametro di riferimento Luminanza Luminanza Illuminamento orizzontale Illuminamento orizzontale Iluminamento semisferico Illuminamento semicilindrico Illuminamento verticale Utilizzo prevalente Carreggiata stradale con prevalente traffico motorizzato e fondo prevalentemente asciutto Carreggiata stradale con prevalente traffico motorizzato e fondo prevalentemente bagnato Aree di conflitto come strade commerciali, incroci, rotatorie, sottopassi.. Strade pedonali, piste ciclabili, campi scuola, parcheggi. Strade pedonali, piste ciclabili, campi scuola, parcheggi. (in alcune zone del nord Europa) Classe aggiuntiva per aumentare il senso di sicurezza e ridurre la propensione al crimine Classe aggiuntiva per facilitare la percezione di piani verticali come passaggi pedonali, caselli. 9

10 CLASSE ME Classe Luminanza della careggiata R L cd/m 2 U 0 U l TI ME ME ME 3a ME 3b ME 3c ME 4a ME 4b ME ME DEFINISCE I PARAMETRI MINIMI NECESSARI PER SODDISFARE IN PRIMIS LE ESIGENZE DEL TRAFFICO MOTORIZZATO NEI CASI IN CUI LA LUMINANZA È APPLICABILE CLASSE ES- CLASSE EV CLASSE ES1 ES2 ILLUMINAMENTO SEMICILINDRICO Esc min in lux (mantenuto) 7, CLASSE ILLUMINAMENTO DEI PIANI VERTICALI Ev min in lux (mantenuto) ES3 ES4 3 EV1 ES ES6 ES7 ES8 ES9 2 1, 1 0,7 0, EV2 EV3 EV4 EV 30 7, EV6 0, CLASSI ADDIZIONALI PER LE AREE PEDONALI CON LO SCOPO DI RIDURRE LA CRIMINALITA E SOPPRIMERE LO STATO DI INSICUREZZA CLASSI ADDIZIONALI IN SITUAZIONI DOVE LE SUPERFICI VERTICALI NECESSITANO DI ESSERE EVIDENZIATE COME LE AREE DI INTERSCAMBIO

11 CLASSE S CLASSE ILLUMINAMENTO ORIZZONTALE S1 S2 S3 S4 S S6 S7 E med in lux* (minimo mantenuto) 7, 3 2 Non definito E min in lux (mantenuto) 3 1, 1 0,6 0,6 Non definito *Per garantire uniformità il valore dell illuminamento medio mantenuto non deve essere superiore di 1, volte rispetto al valore di riferimento SI CONSIDERANO QUESTI ILLUMINAMENTI PER PEDONI E CICLISTI SU PERCORSI PEDONALI, CICLABILI, PERCORSI DI EMERGENZA E ALTRE AREE SEPARATE O LUNGO CARREGGIATE A TRAFFICO VEICOLARE, E PER STRADE RESIDENZIALI, PEDONALI, PARCHEGGI, CORTILI DI SCUOLE ECC. LE NORMATIVE Equilibrio tra diversi requisiti illuminotecnici Livelli di prestazione visiva Luminanza ME1 2 cd/m 2 ME2 1, cd/m 2 ME3 1 cd/m 2 ME4 0,7 cd/m 2 ME 0, cd/m 2 ME6 0,3 cd/m 2 Luminanza MEW1 2 MEW2 1, MEW3 1,0 MEW4 0,7 MEW 0, E. orizzontali CE0 lx CE1 30 lx CE2 lx CE3 lx CE4 lx CE 7, lx E. orizzontali S1 lx S2 lx S3 7, lx S4 lx S 3 lx S6 2 lx E.semisferici * A1 A2 A3 A4 A E.semicilindrici ES1 lx ES2 7, lx ES3 lx ES4 3 lx ES 2 lx ES6 1, lx ES7 1 lx ES8 0,7 lx ES9 0, lx E.verticali EV lx EV3 lx EV4 7, lx EV lx Nella pratica e nei manuali d illuminotecnica è riportato un parametro sperimentale denominato RAPPORTO R R= E.medio /L.media Asfalto: compreso tra e Norma EN 131 compreso tra 13 e 11

12 ILLUMINAMENTO SEMICILINDRICO Negli ambiti prevalentemente pedonali il movimento è pluridirezionale, a 360 Importante la componente verticale dell illuminamento: è necessario creare volumi di luce Quello dell arredo urbano è l ambito più difficile, meno matematico, più soggetto ad arbitrio ed interpretazioni ILLUMINAMENTO SEMICILINDRICO Rapporto tra illuminamento semicilindrico e orizzontale 0,3 0,7 Con superfici orizzontali molto illuminate, il contesto può risultare comunque buio 12

13 ILLUMINAMENTO SEMICILINDRICO È la media di illuminamenti verticali ad h. 1, Ev Valori necessari per l identificazione delle persone: A 4 m. DI DISTANZA: 0,8 LUX A m. DI DISTANZA: 2,7 LUX ILLUMINAMENTO SEMICILINDRICO LA PROSSEMICA Identificazione delle persone: l illuminamento semicilindrico La prossemica disciplina che studia lo spazio tra gli esseri umani come fattore di identificazione sociale (antropologista americano E.T Hall) Nel caso dell ambito urbano è la zona pubblica che ci interessa, vicina da 3 a 9 m., lontana da 9 a 12. A 4 m. si comincia a reagire positivamente o negativamente per il riconoscimento di una persona 13

14 ILLUMINAMENTO SEMICILINDRICO LA PROSSEMICA Diagramma di Hall con i raggi espressi in piedi 14

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