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1 PROVINCIA DI SIENA COMUNE DI MURLO Committente: COMUNE DI MURLO (SI) Via Tinoni, Murlo (SI) IMPIANTO FOTOVOLTAICO RAVINA VESCOVADO Comune di Murlo (SI) PROGETTO PRELIMINARE Oggetto: RELAZIONE ILLUSTRATIVA Art. 18 DPR 207/2010 Edizione: OTTOBRE 2011 REVISIONI N Descrizione 01 Emissione 02 Revisione 9 Novembre 2011 Ing. Adriano PESSINA Via Giulia, Tortona (AL) Italy Tel CF. PSSDRN57S02I429E P.I PROGETTISTI Ing. Chiara TAVELLA Piazza Canessa, 7/6 A Rapallo (GE) Italy CF. TVLCHR75E46H183R P.I

2 PREMESSA SCELTA LOCALIZZATIVA ED ANALISI ALTERNATIVE ESITO ANALISI DEI VINCOLI ED AMBIENTALE INQUADRAMENTO TERRITORIALE NORMATIVA REGIONALE FOTOVOLTAICO QUADRO NORMATIVO NAZIONALE: AUTORIZZAZIONI E SISTEMA INCENTIVANTE RISVOLTI AMBIENTALI LE SOLUZIONI PROGETTUALI LAY OUT IMPIANTO FOTOVOLTAICO COMPONENTI IMPIANTO FOTOVOLTAICO CRONOPROGRAMMA DI REALIZZAZIONE ANALISI ECONOMICA COSTI... ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. 3.2 RICAVI... ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. 3.3 RISULTATI NEI DIVERSI SCENARI... ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO.

3 Premessa La presente relazione illustrativa contiene le caratteristiche principali e le valutazioni dell installazione di un impianto fotovoltaico a terra nell area denominata Ravina Vescovado in Comune di Murlo. Il documento contiene la descrizione della scelta localizzativa, dell inquadramento urbanistico e territoriale dell area, il quadro normativo di riferimento, le soluzioni tecnologiche applicabili e la valutazione costi/benefici. Vengono inoltre illustrate le diverse fasi per la realizzazione dell intervento attraverso il coinvolgimento del finanziamento tramite terzi. L azione rientra nell ambito delle politiche energetiche comunali improntate, nell ambito della pianificazione energetica provinciale, alla valorizzazione delle energie rinnovabili per il soddisfacimento dei propri consumi energetici e per contribuire agli obiettivi a livello nazionale e comunitario. 0. SCELTA LOCALIZZATIVA ED ANALISI ALTERNATIVE Al fine di valutare le possibili alternative di intervento, preliminarmente l Amministrazione Comunale ha provveduto ad una selezione delle aree con caratteristiche di idoneità per l installazione di impianti fotovoltaici a partire dalle proprietà comunali andando ad individuare tre localizzazioni: - Copertura del municipio - Ex discarica di Casciano - Isola Ecologica di Casciano. Parallelamente sono state individuate tramite indagine ad evidenza pubblica altre due aree in base alle seguenti caratteristiche di idoneità: estensione, esposizione e visibilità vicinanza cabine elettriche, mancanza di ombreggiamenti ed assenza di vincoli A seguito dei risultati dell indagine, l Amministrazione Comunale ha in fase di definizione un percorso di acquisizione della proprietà e/o del diritto di superficie delle due aree risultanti al fine di utilizzare le prerogative previste dalla normativa nazionale sul sistema di incentivazione dell energia prodotta da fonte solare fotovoltaica. In tal modo l intervento, risultando di una certa appetibilità finanziaria (come si può apprezzare nelle analisi economiche riportate in sintesi nel presente documento) e superando l aleatorietà amministrativa dovuta al coinvolgimento del pubblico, potrà essere oggetto di realizzazione tramite terzi. Il presente studio analizza le particolarità del sito Ravina Vescovado in Comune di Murlo.

4 1. ESITO ANALISI DEI VINCOLI ED AMBIENTALE 1.1 Inquadramento territoriale L area oggetto dell intervento si trova a Sud della Cascina Ravina in prossimità di Vescovado di Murlo così come evidenziato nella figura seguente: L area presenta una buona accessibilità tramite una strada comunale e vicinale che parte in prossimità dell ingresso di Vescovado di Murlo; per il primo tratto è in discesa abbastanza ripida e con una sezione ristretta che permette comunque il passaggio dei mezzi d opera. La strada risale il crinale e lo percorre sino a raggiungere la Cascina Ravina. L area si trova a Sud della Cascina e presenta un andamento discendente in direzione Sud Sud Est. In sommità della collina si trovano i fabbricati residenziali e di servizio della Cascina Ravina; appena prima si trova la strada di accesso al fondo. A Nord dei fabbricati della Cascina si trova inoltre un fabbricato agricolo su cui insiste un impianto fotovoltaico sulla copertura disposta a Sud; tale installazione è rilevante ai fini della realizzazione dell impianto fotovoltaico nell area. Nella Relazione Tecnica sono riportate alcune fotografie dell area mentre nel seguito di riporta una vista d insieme dal versante opposto.

5 Da un punto di vista catastale i terreni disponibili per l installazione sono individuati nel nuovo Catasto Terreni al Foglio n. 47 mappali n. 53, 54, 56, 59 e 61 L area è delimitata a Sud Est dal Torrente Stile, che risulta essere classificato come corso d acqua a cui applicare le distanze previste dalla cosiddetta Legge Galasso, mentre a Sud si trova il Fosso Muraglione. Il terreno è classificato in zona agricola ed è soggetto a vincolo idrogeologico; nella parte a Sud Est è presente un vincolo derivante dalla fascia di rispetto del corso d acqua (Torrente Stile). Il terreno è situato in prossimità dei confini comunali del Comune di Murlo. Relativamente al Piano Comunale di Classificazione Acustica il terreno si trova nella classe II. Non sussistono vincoli di carattere archeologico e paesaggistico. Non risultano significative interferenze con pubblici servizi Nell ambito di pianificazione territoriale provinciale l area è stata classificata tra le aree in deroga alle zone DOC e IGP ai sensi di quanto previsto dalla recente Legge Regionale n. 11 del 21 marzo Si è in attesa del recepimento della perimetrazione a livello regionale (negli elaborati grafici allegati viene data evidenza dei vincoli e delle perimetrazioni di cui sopra).

6 1.2 Normativa regionale fotovoltaico A livello regionale il quadro è stato definito dalla Legge n. 11 del 21 marzo 2011 che disciplina le prescrizioni e le norme specifiche a riguardo dell installazione del fotovoltaico. La legge modifica alcune norme precedenti, individua le aree non idonee all installazione degli impianti fotovoltaici a terra, pone un limite al cumulo degli impianti. La normativa della Regione Toscana nasce dalle Linee Guida Nazionali del settembre 2010 che assegnavano alle Regioni la facoltà della l individuazione di aree non idonee alla installazione di specifiche tipologie di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. La legge regionale è quindi un attuazione delle linee guida e di alcuni sue indicazioni: assicurare un corretto inserimento degli impianti nel paesaggio porre attenzione alla tutela dell ambiente, del paesaggio, della biodiversità, del sostegno nel settore agricolo nella ubicazione degli impianti definire le limitazioni ed i divieti, di competenza delle regioni, per l installazione di specifiche tipologie di impianti alimentati da fonti rinnovabili Con la legge la Regione vuole inoltre promuovere lo sviluppo degli impianti di produzione da fonti rinnovabili conciliando le esigenze di sviluppo economico e le esigenze di tutela dell ambiente, del paesaggio e del territorio. La norma interviene a modificare due articoli della legge regionale Disposizioni in materia di energia che regola, tra le altre cose, i procedimenti amministrativi per gli impianti da fonti rinnovabili. La legge introduce un nuovo articolo nella legge fondamentale della Regione Toscana per il governo del territorio, la n. 1 del Modifica dell iter di autorizzazione per impianti fotovoltaici Per gli impianti soggetti ad autorizzazione unica la nuova legge prescrive che l istanza sia completata anche con un piano di ripristino del sito e con una garanzia economica per la realizzazione del piano stesso. Cumulo di impianti La legge introduce delle distanze minime tra gli impianti, per evitare effetti negativi sul paesaggio che possono derivare dalla sommatoria di più impianti fotovoltaici installati a terra. La disposizione vale per gli impianti con potenza superiore ai 20 kw e la distanza da rispettare sono 200 ml. Individuazione delle aree non idonee La legge individua sette tipologie di aree non idonee, delle quali vuole preservare la bellezza d insieme e gli equilibri ecologici. La loro non idoneità però varia in funzione della potenza dell impianto fotovoltaico che si vuole installare. Sono inoltre possibili delle eccezioni. In relazione alla potenza dell impianto ed alla tipologia di area l installazione può essere considerata compatibile in circoscritte aree urbanizzate, nelle aree

7 degradate (come discariche e siti di cava dismessi) oppure al fine di garantire un presidio sul territorio come attività di supporto all agricoltura. Le tipologie di impianti sono classificate sulla base della potenza: tra 5 e 20 kw tra 21 e 200 kw oltre i 200 kw Beni culturali. Ossia beni appartenenti a soggetti pubblici o soggetti senza fine di lucro che presentano interesse culturale oppure beni appartenenti a privati, ma che siano stati dichiarati di interesse culturale. Esempio: le ville, i parchi e i giardini che abbiano interesse artistico o storico; oppure le pubbliche piazze, vie, strade e altri spazi aperti urbani di interesse artistico o storico; i siti minerari di interesse storico; le tipologie di architettura rurale aventi interesse storico od etnoantropologico quali testimonianze dell economia rurale tradizionale; le opere dell architettura contemporanea di particolare valore artistico ecc. Sono una serie di beni vincolati per decreto. In aree di questo tipo la legge vuole tutelare la percezione visiva complessiva e quindi non sono ammessi nessun tipo di impianto a terra con potenza maggiore di 5 kw. Aree di notevole interesse pubblico. Anche queste sono aree vincolate per decreto, nelle quali già oggi è richiesta l autorizzazione apposita per intervenire: aree di bellezza naturale, estetica o di singolarità geologica; bellezze panoramiche; le ville, i giardini e i parchi, non considerati beni culturali, ma che si distinguono per la loro non comune bellezza. In questi casi sono ammessi gli impianti fino a 200 kw, opportunamente localizzati se sono necessari ai fini del mantenimento del presidio del territorio in qualità di attività connessa all agricoltura, nelle aree caratterizzate da degrado e nelle aree urbanizzate. Aree tutelate per legge. Sono i territori costieri e le rive dei laghi; i fiumi, i torrenti, i corsi d acqua; le montagne per la parte eccedente metri sul livello del mare; i parchi e le riserve nazionali o regionali, ed i territori di protezione esterna dei parchi; i territori coperti da foreste e da boschi, i demani collettivi. Queste aree non sono idonee per gli impianti a partire dai 20 kw in su. Sono però possibili delle eccezioni per gli impianti compresi tra i 20 ed i 200 kw se l impianto è utile ai fini del mantenimento del presidio del territorio in qualità di attività connessa all agricoltura e nelle aree caratterizzate da degrado ed urbanizzate. Zone contigue ai parchi naturali. In questo caso la legge indica alcuni parchi di rilevante valore culturale ed ambientale specificatamente individuati da disposizioni di settore: parco archeologico città del Tufo, parchi della Val di Cornia, parco archeologico delle colline metallifere grossetane, Parco museo delle miniere dell Amiata. La tutela e salvaguardia di questi ambienti non consente l istallazione a terra di impianti di consistenti dimensioni. Limitatamente alle aree caratterizzate da degrado ed urbanizzate, sono ammissibili però gli impianti anche fino a 200 kw. Aree naturali protette e SIR, SIC, ZPS. Sono ambiti che rappresentano sistemi ecologico ambientali sensibili. Anche questi individuati dalla normativa di settore.

8 Le aree non sono idonee per impianti che hanno una potenza sopra i 20 kw, però è possibile fare delle eccezioni se l impianto ha il fine del mantenimento del presidio del territorio in qualità di attività connessa all agricoltura e nelle aree caratterizzate da degrado ed urbanizzate. Zone umide. In questo caso la tutela è completa. Per cui le aree non sono idonee per nessun tipo di impianto e non sono possibili eccezioni. Siti Unesco. Gli impianti tra i 5 e i 20 kw non sono ammessi. Fa eccezione la Val d Orcia dove sono ammessi esclusivamente nelle aree urbanizzate, nelle aree degradate ed ai fini del mantenimento del presidio del territorio, in qualità di attività connessa all agricoltura. Anche impianti tra i 21 ed i 200 kw non sono ammessi. Fa eccezione la Val d Orcia dove sono ammessi esclusivamente ai fini del mantenimento del presidio del territorio, in qualità di attività connessa all agricoltura. Gli impianti oltre i 200 kw, invece, non sono mai ammessi. Zone all interno di coni visivi. Queste zone devono essere perimetrale dalle province entro 90 giorni. Sono le aree di particolare pregio paesaggistico e le invarianti strutturali definite negli strumenti di pianificazione. In queste aree non sono ammessi gli impianti con potenze superiore ai 20 kw. Fanno eccezione gli impianti tra i 20 ed i200 kw che possono essere ammessi ai fini del mantenimento del presidio del territorio in qualità di attività connessa all agricoltura, e nelle aree caratterizzate da degrado ed urbanizzate. Aree DOP ed IGP. Per queste aree ogni provincia, entro 90 giorni, può proporre una perimetrazione diversa. Queste aree sono considerate non idonee per gli impianti con potenza superiore ai 20 kw. È però possibile installare impianti con dimensioni tra i 20 ed i 200 kw se l impianto è finalizzato al mantenimento del presidio del territorio in qualità di attività connessa all agricoltura e nelle aree caratterizzate da degrado ed urbanizzate. Gli impianti oltre i 200 kw sono ammissibili, invece, al fine del mantenimento del presidio del territorio in qualità di attività connessa all agricoltura e nelle aree caratterizzate da degrado. 1.3 Quadro normativo nazionale: autorizzazioni e sistema incentivante Incentivi del Quarto Conto Energia 5 Maggio 2011 A livello nazionale il sistema di incentivazione dell energia fotovoltaica è regolato dal Decreto Legislativo del 5 maggio 2011che fissa le regole per l anno corrente e per i successivi. In particolare l incentivo decresce a livello mensile nel 2011 e la livello semestrale nel 2012 secondo le tabelle riportate nel seguito:

9 L andamento degli incentivi ha un andamento decrescente e si attesta su livelli molto contenuti per l anno Per quanto riguarda il 2003 il sistema incentivante abbandona il sistema del conto energia per passare alla tariffa onnicomprensiva come indicato nella tabella seguente:

10 La particolarità dell impianto promosso dal Comune di Murlo risiede nella definizione di piccoli impianti contenuta nell art. 3 del Quarto Conto Energia che si riporta per esteso nel seguito: Tale definizione permette agli Enti Pubblici di non passare dall elenco dei grandi impianti di cui all art. 8 che di fatto rappresenta una barriera alla realizzazione di impianti fotovoltaici di rilevanti dimensioni. Nel mese di luglio 2011 sono stati pubblicati gli elenchi dei grandi impianti già in possesso di autorizzazione e di requisiti per essere inseriti nell elenco. La particolarità di cui sopra conferisce agli impianti degli Enti Pubblici un elemento di attrattività per gli operatori privati che sono alla ricerca di impianti con un percorso autorizzativo semplificato. 1.4 Risvolti ambientali Come meglio specificato sia nelle relazione tecnica che nell allegata analisi ambientale, la costruzione, gestione e smaltimento dell impianto non prevedono impatti ambientali rilevanti nei settori analizzati in dettaglio pertinenti aria, acqua, suolo, impatto acustico, radiazioni, vegetazione e fauna, rifiuti. L impianto è stato analizzato nelle tre principali fasi di vita: costruzione operatività dismissione Per ciascuna fase sono state previste prescrizioni utili alla mitigazione di ogni possibile impatto sul sistema ambiente. A riguardo della componente paesaggistica bisogna sottolineare come gli impatti siano limitati (data la scarsa visibilità del lotto e la temporaneità dell installazione) e comunque siano causati dai caratteri propri e intrinseci dell impianto. Il disturbo visivo sarà limitato grazie alla prevista quinta arborea che verrà realizzata prima della fase di esercizio. Al termine del periodo di vita dell impianto è previsto lo smantellamento delle strutture ed il recupero del sito che potrà essere completamente recuperato alla iniziale destinazione d uso. Si procederà quindi alla rimozione del generatore fotovoltaico in tutte le sue componenti, conferendo il materiale di risulta agli impianti all uopo deputati dalla normativa di settore per lo smaltimento ovvero per il recupero. In conseguenza di quanto detto tutti i componenti dell impianto e gli associati lavori di realizzazione sono stati previsti per il raggiungimento di tali obiettivi.

11 Da sottolineare la valenza ambientale dell installazione in termini di emissioni evitate per la produzione di energia elettrica. La producibilità dell impianto fotovoltaico nel dimensionamento preliminare è pari a MWh all anno con un risparmio di circa tonnellate/anno di CO2. 2. Le soluzioni progettuali 2.1 Lay out Impianto fotovoltaico Sono state effettuate varie ipotesi di collocazione dei pannelli nella superficie disponibile al fine di massimizzare la potenza installata e ridurre gli impatti ambientali. Ne risulta una configurazione ottimale come rappresentato nella figura seguente: La soluzione prescelta è quella di utilizzare strutture metalliche che portano 6 file di pannelli opportunamente distanziate e sollevate dal terreno per consentire passaggio alla fauna, disposte con il lato più lungo del modulo parallelo al terreno ed inclinate del 20 % rispetto all orizzontale (tale scelta è stata avvalorata da simulazioni con software dedicato del JRC di Ispra).

12 E prevista l ottemperanza alla prescrizione della fascia di rispetto di legge sia nei confronti delle proprietà adiacenti pari a 5m che del corso d acqua pari a 150m. Bisogna inoltre rispettare la distanza minima dall altro impianto PV già in esercizio pari a 200m. La disposizione descritta permette di inserire circa moduli da 240W per una potenza nominale di picco dell impianto pari a kw. 2.2 Componenti Impianto fotovoltaico L architettura dell impianto fotovoltaico collegato in parallelo alla rete è costituita dai seguenti componenti: - Moduli fotovoltaici; - Strutture di sostegno dei moduli fotovoltaici; - Gruppo di conversione statico; - Cavi di cablaggio; - Quadro elettrico di interfaccia con la rete della società distributrice; - Gruppo di misura dell energia prodotta.

13 I requisiti prestazionali minimi di fornitura per ogni componente sono specificati nella Relazione tecnica. Le strutture metalliche del pannello saranno ancorate ad appositi profili in acciaio, infissi a terreno per percussione o avvitamento, a guisa di fondazione senza la necessità di calcestruzzo. La geometria del generatore è prevista regolare e armonica con la conformazione del sito di installazione: nel seguito si riportano le strutture tipo nel caso di impiego in terreno pianeggiante o in terreno debolmente inclinato. La disposizione complessiva dell impianto è riportata per esteso negli elaborati grafici allegati.

14 2.3 Cronoprogramma di realizzazione Di seguito si riporta il cronoprogramma previsto per la realizzazione dell intervento: gara per la concessione Ultimo trimestre 2011 Primo trimestre 2012 Secondo trimestre 2012 Secondo semestre 2012 O N D G F M A M G L A S O N D avvio autorizzazioni progettazione esecutiva lavori allaccio Dalla schema si deduce che l allaccio dell impianto alla rete si stima possa avvenire entro il secondo semestre Qualora il processo autorizzativo sia più complesso si potrebbe arrivare al primo semestre 2013.

15 3. Analisi economica E stata effettuata una valutazione costi benefici al fine di valutare la sostenibilità del progetto in relazione alla determinazione del beneficio che l Amministrazione Comunale può ottenere dalla realizzazione dell impianto da un promotore terzo. L operatore dovrà farsi carico dei seguenti oneri: Progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva Ottenimento di tutte le autorizzazioni necessarie per la realizzazione dell impianto Pratiche di collegamento con la rete di distribuzione Realizzazione dell impianto Gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria dell impianto Rimozione completa dell impianto o retrocessione al Comune al termine del periodo di concessione Onere di concessione dei terreni dovuto al Comune. L Amministrazione Comunale deve essere sollevata da ogni onere connesso con la realizzazione e gestione dell impianto. La valutazione economica viene effettuata in riferimento al collegamento dell impianto alla rete di distribuzione nel secondo semestre del 2012; viene inoltre presentata una valutazione per il primo semestre Pertanto, il piano economico e finanziario di massima viene presentato nelle seguenti ipotesi: 1. Collegamento impianto nel secondo semestre 2012 a. Ipotesi di approvvigionamento sul mercato finanziario del 100% dell investimento utilizzabile come termine di confronto per il Comune nel caso di realizzazione in proprio ; b. Apporto del 30 % con capitale proprio e 70% recuperato sul mercato; c. Costo di realizzazione ridotto del 10 % ed apporto del 30 % dell investimento da parte del concessionario. 2. Collegamento impianto nel 2013 a. Apporto del 30 % con capitale proprio e 70% recuperato sul mercato 15

16 PIANO ECONOMICO FINANZIARIO DI MASSIMO IPOTESI 1 a Anno Energia prodotta Incentivo conto energia Ricavo da ritiro dedicato Totali ricavi Gestione e manutenzione impianto Assicurazioni Oneri ritiro dedicato Totale costi impianto Rata annuale mutuo MWh Utile annuo impianto Totale generale Allaccio nel 2 semestre 2012 e costo dell impianto pari a 2000 /kw approvvigionamento 100% capitale investito da quadro economico 16

17 PIANO ECONOMICO FINANZIARIO DI MASSIMO IPOTESI 1 b Anno Energia prodotta Incentivo conto energia Ricavo da ritiro dedicato Totali ricavi Manutenzione ordinaria Assicurazioni Oneri ritiro dedicato Totale costi impianto Capitale concessionario 30 % Rata annuale mutuo MWh Utile annuo impianto Allaccio nel 2 semestre 2012 e costo dell impianto a 2000 /kw capitale concessionario 30 % 17

18 PIANO ECONOMICO FINANZIARIO DI MASSIMO IPOTESI 1c Anno Energia prodotta Incentivo conto energia Ricavo da ritiro dedicato Totali ricavi Manutenzione ordinaria Assicurazioni Oneri ritiro dedicato Totale costi impianto Capitale concessionario 30 % Rata annuale mutuo MWh Utile annuo impianto Allaccio nel 2 semestre 2012 e costo dell impianto a 1800 /kw capitale concessionario 30 % 18

19 PIANO ECONOMICO FINANZIARIO DI MASSIMO IPOTESI 2 a Anno Energia prodotta Incentivo tariffa onnicompr. Totali ricavi Manutenzione ordinaria Assicurazioni Oneri ritiro dedicato Totale costi impianto Capitale concessionario 30 % Rata annuale mutuo MWh Utile annuo impianto Allaccio nel 1 semestre 2013 e costo dell impianto pari a 1800 /kw apporto capitale concessionario del 30 % Le valutazioni e le ipotesi di calcolo sono illustrate nel piano economico e finanziario di massima. 19

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