Unna mappa della discriminazione in Europa Indagine dell Unione europea sulle minoranze e la discriminazione (EU-MIDIS)

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1 Agenzia dell Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) MEMO / 9 dicembre 2009 Unna mappa della discriminazione in Europa Indagine dell Unione europea sulle minoranze e la discriminazione (EU-MIDIS) EU-MIDIS è la più importante e completa relazione mai pubblicata dall Agenzia. È la prima indagine condotta a livello europeo su un campione di oltre persone appartenenti a minoranze etniche e a gruppi di immigrati sulle loro esperienze di discriminazione nell UE e di vittimizzazione nella vita quotidiana. Contesto della relazione Mentre la composizione delle popolazioni degli Stati membri è sempre più diversificata, le relazioni dell Agenzia per i diritti fondamentali (FRA) hanno dimostrato in modo coerente una grave carenza di dati sulle minoranze in molti paesi. I dati sono necessari per misurare l'integrazione delle minoranze etniche e dei gruppi di immigrati nonché la portata del trattamento discriminatorio e della vittimizzazione criminale, compresi i reati a sfondo razzista subiti dalle minoranze. La FRA ha quindi condotto una grande indagine rappresentativa (svolta da GALLUP), intervistando determinati gruppi di minoranze etniche e di immigrati in tutti i 27 Stati membri dell UE. L indagine ha esaminato le esperienze di discriminazione a causa dell origine etnica o della condizione di immigrati in nove settori della vita quotidiana: discriminazione subita nella ricerca di un occupazione o sul lavoro, discriminazione di persone che lavorano in agenzie immobiliari, nei servizi sanitari e sociali, nelle scuole e in altri istituti di formazione, in bar, ristoranti o locali notturni, nei negozi, oppure nelle procedure di apertura di un conto in banca o di ottenimento di un prestito. L indagine ha esaminato, inoltre, le esperienze generali di vittimizzazione criminale in relazione a cinque tipi di reati, in particolare contro la proprietà (furto di o da un veicolo, furto con scasso e furto di affetti personali) e contro la persona (aggressioni e minacce e molestie gravi), accertando se l atto criminoso fosse di matrice razzista. LA FRA presenta in data odierna (9 dicembre 2009) la relazione completa sui risultati di EU-MIDIS, che è stata preceduta dalla pubblicazione di relazioni Data in Focus su specifici gruppi di minoranze e sulle questioni chiave: 1) Uno sguardo a EU-MIDIS (22/4/2009): una panoramica sull intera indagine EU-MIDIS; 2) Data in Focus Report 1: The Roma (Dati in breve Relazione 1 I rom) (22/4/2009): la prima di una serie di relazioni EU-MIDIS Data in Focus. È stato deciso di dedicare 1

2 questa prima relazione ai rom, perché sono il gruppo che ha riferito i più elevati livelli di discriminazione nell indagine EU-MIDIS; 3) Data in Focus Report 2: Muslims (Dati in breve Relazione 2 Musulmani) (28/05/2009): la relazione sui musulmani fornisce dati sulle esperienze di discriminazione e vittimizzazione subite dai musulmani nell UE. Sono stati intervistati musulmani di varie origini etniche in 14 Stati membri. RISULTATI FONDAMENTALI Mancata denuncia delle esperienze di discriminazione e vittimizzazione criminale e attività delle Forze dell ordine Elevati livelli di discriminazione, di atti criminosi razzisti e di vittimizzazione I gruppi di minoranze etniche e di immigrati intervistati hanno descritto livelli elevati di trattamenti discriminatori e di vittimizzazione criminale, compresi atti criminosi di matrice razzista. Tra i nove settori di discriminazione nella vita quotidiana, la discriminazione nell occupazione è emersa come ambito più significativo per il trattamento discriminatorio, mentre la discriminazione in ambito abitativo è risultata la meno problematica. I risultati 1 mostrano che è particolarmente dannosa la discriminazione in due settori essenziali della vita, vale a dire l istruzione e l occupazione. È particolarmente allarmante poiché un istruzione adeguata e un impiego retribuito sono la chiave per l integrazione e l inclusione sociale, che rappresentano una condizione indispensabile per condurre una vita all insegna della dignità, della libertà e della fiducia. Differenze tra Stati membri Osservando una ripartizione dei risultati secondo gruppi specifici negli Stati membri, i primi dieci gruppi oggetto dei più elevati livelli di discriminazione su un arco temporale di 12 mesi sono risultati essere: i rom nella Repubblica ceca (64%), gli africani a Malta (63%), i rom in Ungheria (62%), i rom in Polonia (59%), i rom in Grecia (55%), gli africani sub-sahariani in Irlanda (54%), i nordafricani in Italia (52%), i somali in Finlandia (47%), i somali in Danimarca (46%) e i brasiliani in Portogallo (44%). CZ Roma MT African HU Roma PL Roma EL Roma IE Sub-Saharan African IT North African FI Somali DK Somali PT Brazilian Percentuale di persone discriminate negli ultimi 12 mesi (nove settori) gruppi specifici con la più alta incidenza di discriminazione Una vasta maggioranza non denuncia le proprie esperienze L indagine ha rivelato che una schiacciante maggioranza degli intervistati non segnalava le proprie esperienze di discriminazione a una specifica organizzazione o nel luogo dove si erano verificate. Lo stesso vale per aggressioni, minacce e molestie gravi: la maggioranza degli intervistati non denunciava la propria esperienza di vittimizzazione alla polizia. Ciò significa che migliaia di casi di discriminazione e di criminalità di stampo razzista rimangono taciuti e non vengono, quindi, registrati in denunce ufficiali e/o nei meccanismi di raccolta di dati della giustizia penale. Cosa possono fare a questo proposito i responsabili politici? I dati emersi da questa indagine offrono la possibilità di elaborare risposte politiche mirate e basate sui fatti. 2

3 I dati fanno anche emergere la necessità di creare meccanismi indipendenti per tutte le scuole e altri istituti di istruzione al fine di raccogliere segnalazioni di discriminazioni fondate sull origine etnica o sulla condizione di immigrati. Scarsa consapevolezza dei diritti I gruppi vulnerabili non sono al corrente dell esistenza di misure legislative antidiscriminazione L indagine dimostra che i gruppi più esposti alle varie forme di discriminazione nell UE rimangono disinformati in merito alla legislazione che vieta la discriminazione fondata sull origine etnica. In media, il 43% degli intervistati (a seconda del gruppo e delle aree tematiche esaminate) riteneva che non esistessero leggi in materia e un ulteriore 20% non ne era sicuro. Questo dimostra l urgenza di migliorare la consapevolezza dei propri diritti tra le minoranze considerate vulnerabili. Motivi per la mancata denuncia La principale ragione addotta da tutti gli intervistati per non denunciare gli episodi di discriminazione era la convinzione che anche in caso di denuncia non sarebbe accaduto nulla. Un altro motivo comune per la mancata segnalazione è il fatto di non sapere dove e a chi rivolgersi per sporgere denuncia. In media, l 82% delle persone che avevano subito discriminazioni negli ultimi 12 mesi non ha denunciato la più recente esperienza di discriminazione né nel luogo in cui ciò era accaduto, né alle autorità competenti. 82% 18% Discriminazione (nove settori) Reported Not reported 66% 34% Vittimizzazione (aggressioni o minacce) Denuncia del più recente episodio di discriminazione o vittimizzazione con aggressione o minacce In linea con i requisiti della direttiva del 2000 sulla parità razziale, le vittime di discriminazioni fondate sulla razza o sull origine etnica possono presentare una denuncia all autorità competente, quale un organismo per la promozione della parità di trattamento. I risultati mostrano, tuttavia, che la vasta maggioranza degli intervistati non conosceva alcuna organizzazione che offrisse sostegno e consulenza alle persone oggetto di discriminazione. Soltanto il 16% degli intervistati ha indicato di averne conoscenza. Il 63% degli intervistati ha dimostrato di non aver mai sentito parlare di alcuni organismi per la parità loro menzionati. Ciò spiega i tassi esigui di denuncia e dimostra l urgente necessità di una migliore informazione 1. La FRA è, quindi, impegnata in attività di sensibilizzazione finalizzate alla diffusione della conoscenza della direttiva tra i gruppi di persone interessate. Scarsa fiducia nelle Forze dell ordine La ragione principale fornita da vari gruppi intervistati per la mancata denuncia di reati subiti contro la persona (aggressione, minacce e molestie gravi) era la scarsa fiducia nella capacità delle Forze dell ordine di riuscire a garantire il rispetto della giustizia. Alcune delle vittime che, invece, hanno deciso di denunciare alla polizia la violenza razziale subita, hanno dichiarato di esser rimasti insoddisfatti del modo in cui l autorità aveva esaminato la loro denuncia. Questo si è verificato in particolare tra i rom. Di conseguenza, la realtà concreta dei problemi affrontati da questi gruppi più vulnerabili alla vittimizzazione criminale 1 Per informazioni più particolareggiate sulla mancata denuncia di discriminazioni, v. EU-MIDIS Risultati principali e raccomandazioni tratti dall indagine. 3

4 nell UE rimane ignota alle Forze dell ordine e al sistema giudiziario penale. La mancanza di dati sulla portata della vittimizzazione criminale e/o razzista contro le minoranze ostacola, altresì, gli sforzi compiuti per affrontare in maniera efficace i problemi. Cosa possono fare in proposito i responsabili delle politiche? Insistere per una valutazione critica dell attuazione della direttiva sulla parità razziale (2000/43/CE) sul campo. Investire risorse in attività di informazione rivolte ai soggetti vulnerabili alla discriminazione riguardanti dove si possono rivolgere per ottenere sostegno e consulenza. Destinare risorse a organizzazioni che offrono assistenza alle persone discriminate. Incoraggiare le vittime di discriminazioni o molestie a denunciare le loro esperienze alle autorità competenti, nella certezza che le loro denunce verranno prese seriamente in considerazione. La criminalizzazione delle vittime Una persona su quattro appartenente a un gruppo minoritario è stata vittima di atti criminosi almeno una volta nei 12 mesi precedenti l indagine. I più elevati livelli di vittimizzazione generale sono stati segnalati dagli africani sub-sahariani (33%), seguiti a ruota dai rom (32%). Si è cercato di raffrontare i tassi di vittimizzazione tra la popolazione maggioritaria FI Somali IT North African CZ Roma PL Roma DK Somali EL Roma HU Roma ES North African RO Roma NL Surinamese Tasso di incidenza di aggressioni o minacce su 12 mesi (numero complessivo di episodi di vittimizzazione subiti ogni 100 intervistati) gruppi specifici con i tassi più elevati (esaminata nell ambito dell indagine europea su criminalità e sicurezza - European Crime and Safety Survey) e le minoranze (esaminate nell EU-MIDIS) in relazione al furto di beni personali e alle aggressioni o minacce. I risultati indicano che, in media, le minoranze sono vittime di furti di beni e affetti personali, aggressioni e minacce più frequentemente della maggioranza. In altri termini, molti appartenenti a gruppi minoritari, benché spesso stereotipati come criminali, sono anche vittime di criminalità e bisognosi di assistenza, protezione e sostegno. Per esempio, un tasso di incidenza molto elevato per le aggressioni e le minacce, vale a dire 74 episodi ogni 100 intervistati, è stato rilevato in Finlandia tra gli intervistati somali. Segue l Italia con 44 episodi ogni 100 intervistati nordafricani e la Repubblica ceca con 42 episodi ogni 100 intervistati rom. Un elevato tasso di incidenza si registra anche in Polonia, Danimarca, Grecia e Ungheria. Nel complesso, quasi una persona su cinque appartenente ai gruppi dei rom e degli africani sub-sahariani intervistati ha affermato di essere stata vittima di molestie gravi almeno una volta negli ultimi 12 mesi. Il più alto tasso di incidenza per le molestie gravi è stato rilevato per gli intervistati rom in Grecia, dove sono stati registrati 174 episodi ogni 100 intervistati. In media, i dati mostrano che le minoranze sono vittime di aggressioni e minacce con maggiore frequenza rispetto alla popolazione maggioritaria. 74 4

5 Cosa possono fare in proposito i responsabili delle politiche? Sviluppare iniziative di collaborazione tra le Forze dell ordine, le autorità locali e le organizzazioni della società civile, finalizzate a incoraggiare la denuncia di atti criminosi e a fornire pronta assistenza alle vittime. FAQ Domande frequenti Perché l Agenzia ha svolto questa indagine? Le relazioni dell'agenzia hanno dimostrato in modo coerente una grave carenza di dati sulle minoranze in molti paesi. Di conseguenza, i responsabili politici ricevono scarse informazioni su come le stesse minoranze vivono la loro quotidianità negli Stati membri. A causa di questa continua mancanza di dati (comparabili) è difficile per i responsabili politici a livello nazionale e di UE mettere a punto interventi mirati di lotta contro la discriminazione e la criminalità di matrice razzista. EU-MIDIS può completare gli sforzi profusi in alcuni Stati membri e a livello di UE per cercare di rimediare all attuale mancanza di dati concreti sulle esperienze di discriminazione e di vittimizzazione delle minoranze. Come è stata condotta l indagine e cosa è stato chiesto agli intervistati? Nel quadro dell indagine (svolta da Gallup), in tutti i 27 Stati membri dell Unione europea sono state condotte interviste su un campione casuale di persone appartenenti a minoranze etniche e gruppi di immigrati. Sono state, inoltre, intervistate persone della popolazione maggioritaria vivente nelle stesse zone delle minoranze in dieci Stati membri, per consentire la comparazione di determinati risultati. EU-MIDIS ha intervistato da uno a tre gruppi di immigrati, minoranze etniche e minoranze nazionali in ciascuno Stato membro dell'ue, con un minimo di 500 persone intervistate per gruppo in ciascun paese. È stato utilizzato il medesimo questionario standard in tutti i paesi dell UE. I risultati dell indagine sono rappresentativi per i gruppi intervistati nei luoghi in cui è stata condotta la ricerca. Nel quadro dell indagine, sono state poste domande agli appartenenti a minoranze etniche e gruppi di immigrati riguardanti le esperienze di discriminazione subite in nove diversi settori della vita: (1) per la ricerca di un occupazione; (2) sul lavoro; (3) per la ricerca di una casa o un appartamento da affittare oppure da acquistare; (4) da persone che lavorano nei servizi sanitari; (5) da persone che lavorano nei servizi sociali; (6) da persone che lavorano nella scuola; (7) in un bar, ristorante o locale notturno; (8) all'entrata di o in un negozio; (9) per aprire un conto in banca o per ottenere un prestito. È stato chiesto agli intervistati di rispondere in merito alla vittimizzazione criminale che avevano subito, compresi reati di matrice razzista, in cinque diversi settori: (1) furto di o da un veicolo; (2) furto con scasso o tentativo di furto con scasso; (3) furto di proprietà personali senza l'uso della forza o della minaccia; (4) aggressione e minaccia; (5) molestie gravi. Quanto sono comparabili i dati dell indagine? Poiché i risultati riguardano prevalentemente le esperienze delle minoranze etniche più numerose nell UE, possono essere effettuati confronti di carattere generale in relazione ai diversi gruppi intervistati. Tuttavia, quando si procede ad effettuare detti confronti, si devono tenere in debito conto le diverse origini e i diversi contesti di ciascun gruppo in ciascuno Stato membro. 5

6 EU-MIDIS consente la comparazione dei dati fra Stati membri che hanno popolazioni minoritarie simili; ad esempio fra paesi dove sono stati intervistati rom o nordafricani. I risultati possono essere comparati in ciascuno Stato membro con dati pubblici ufficiali sulla discriminazione e la vittimizzazione (sotto forma di incidenti denunciati, reati registrati e cause giudiziarie), ove tali dati siano disponibili, o con le cifre provenienti da fonti non ufficiali quali le ONG. La gamma di discriminazioni e di vittimizzazioni razziste potenzialmente non denunciate può, così, essere valutata in ciascuno Stato membro. EU-MIDIS fornisce il più ampio insieme di dati a oggi sulla discriminazione e la vittimizzazione subite da minoranze etniche e immigrati nell UE. Tuttavia, sono rappresentativi solo per i gruppi intervistati e non per l intera popolazione di minoranze etniche e gruppi di immigrati presenti nell UE. EU-MIDIS ha applicato una robusta e completa metodologia di campionamento casuale, che qualsiasi Stato membro dell UE può utilizzare per ampliare la copertura dell indagine a gruppi diversi e a un maggior numero di soggetti intervistati in un paese, permettendo così ulteriori confronti e analisi. Gruppi intervistati e criteri di selezione L indagine e stata condotta su un campione di uomini e donne a partire dai 16 anni di età che si sono identificati come appartenenti a una delle minoranze etniche o dei gruppi di immigrati selezionati. Gli intervistati dovevano risiedere nello Stato membro da almeno 12 mesi. I gruppi per le interviste sono stati scelti in ciascuno Stato membro sulla base di quanto segue 2 : informazioni fornite alla FRA dalla sua Rete informativa europea sul razzismo e la xenofobia (RAXEN) dei 27 punti focali nazionali (NFP), che forniscono all'agenzia relazioni annuali nazionali dettagliate sulla vulnerabilità delle varie minoranze alla discriminazione e alla vittimizzazione in ciascuno Stato membro; individuazione del più grande gruppo o dei più grandi gruppi di minoranza in ciascun paese, ossia con una dimensione complessiva minima del 5% per essere sufficiente per un campionamento casuale in zone specifiche; disponibilità a essere intervistati in più di uno Stato membro, il che ha consentito la creazione di gruppi "aggregati" ad esempio "nordafricani" ai fini della comparazione dei risultati tra i paesi. 2 Per informazioni più dettagliate sui gruppi intervistati, v. Uno sguardo a EU- MIDIS, pag

7 Normativa pertinente dell UE La direttiva sulla parità razziale (2000/43/CE) è il più importante atto normativo comunitario di lotta contro la discriminazione fondata sulla razza e l origine etnica. È stata adottata nel 2000 e vieta la discriminazione nei settori dell occupazione, dell istruzione, della protezione sociale comprese la sicurezza sociale e l assistenza sanitaria, e dell accesso a beni e servizi e alla loro fornitura, incluso l alloggio. La direttiva sulla parità razziale imponeva l istituzione di organismi specializzati per la promozione della parità di trattamento in ciascuno Stato membro, tra le cui competenze rientra l assistenza alle vittime di discriminazioni in modo da rendere loro più accessibile il sistema giuridico. La direttiva è stata descritta in una relazione del Parlamento europeo nel 2007 una tappa fondamentale nel miglioramento del livello di protezione per le vittime della discriminazione in base all'origine razziale o etnica e nel migliorare le possibilità di giustizia (Parlamento europeo, 2007/2094, INI). Ai sensi dell articolo 17 della direttiva sulla parità razziale (2000/43/CE), l Agenzia dell Unione europea per i diritti fondamentali deve contribuire alla relazione della Commissione destinata al Parlamento europeo e al Consiglio sull applicazione della direttiva. La relazione completa EU-MIDIS e la serie dei precedenti Data in Focus Reports sono reperibili all indirizzo: Per ulteriori informazioni contattare: FRA Media Team media@fra.europa.eu Tel

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