PROVINCIA DI LECCO PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Adeguamento alla L.R. 12/2005 AMBITI E AREE AGRICOLE

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1 Delibera di C.P. n. 7 del 23 e

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3 PROVINCIA DI LECCO PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Adeguamento alla L.R. 12/2005 AMBITI E AREE AGRICOLE

4 Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005 L adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale alla L.R. 12/2005 è stato redatto a cura del Settore Territorio Trasporti Assessorato al Territorio della Provincia di Lecco: Assessore: Emanuele Panzeri Dirigente: Ernesto Crimella Ufficio di Piano: Alessia Casartelli Chiara Orio Monica Santambrogio Davide Spiller Sandra Zappella Gianluca Beltrame Franco Benetti Antonella Cassinelli con la consulenza di: CAIRE Urbanistica: Ugo Baldini Giampiero Lupatelli Paolo Rigamonti Contardo Crotti Norberto Invernici Omar Tondelli Silvia Alborghetti Stefano Botti Antonella Borghi AMBIENTEITALIA: Maria Berrini Michele Merola Barbara Monzani Giuseppe Dodaro Anna Bombonato Corrado Battisti Elisabetta Volpato 2

5 Ambiti ed aree agricole S O M M A R I O L ADEGUAMENTO DEL PTCP DI LECCO ALLA L.R. 12/2005. NUOVI CONTENUTI ED AGGIORNAMENTO DELLA RELAZIONE ILLUSTRATIVA...5 PREMESSA...9 L ECONOMIA AGRICOLA LECCHESE - CENNI...11 AMBITI DESTINATI ALL ATTIVITÀ AGRICOLA DI INTERESSE STRATEGICO - CRITERI...13 PAESAGGI AGRARI DI INTERESSE STORICO COLTURALE...21 SISTEMA RURALE PAESISTICO E AMBIENTALE...23 AMBITI DESTINATI ALL ATTIVITÀ AGRICOLA DI INTERESSE STRATEGICO DEFINIZIONE E IDENTIFICAZIONE...26 AMBITI DESTINATI ALL ATTIVITÀ AGRICOLA: CARATTERI SOCIO ECONOMICI...28 AMBITI AGRICOLI CORRISPONDENZA CON I COMUNI...31 AMBITI A PREVALENTE VALENZA AMBIENTALE E NATURALISTICA...33 AMBITI A PREVALENTE VALENZA PAESISTICA...33 AREE AGRICOLE...34 CRITERI E MODALITÀ PER L INDIVIDUAZIONE DELLE AREE AGRICOLE NEI PGT.35 AREE AGRICOLE - BILANCIO DI CONSISTENZA...39 CONSIDERAZIONI, PRECISAZIONI, NOTE

6 4 Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005

7 Ambiti ed aree agricole L ADEGUAMENTO DEL PTCP DI LECCO ALLA L.R. 12/2005. NUOVI CONTENUTI ED AGGIORNAMENTO DELLA RELAZIONE ILLUSTRATIVA Sin dal marzo 2004 la Provincia di Lecco ha approvato il proprio Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) che rappresenta lo strumento attraverso il quale la Provincia garantisce una importante funzione di governo del territorio provinciale; una funzione che si esercita in modo particolare attraverso una azione di coordinamento della pianificazione urbanistica comunale, tanto più necessaria e rilevante in un territorio quale è quello lecchese che vede una forte frammentazione del quadro amministrativo comunale. Già nella impostazione del PTCP vigente la Provincia di Lecco, ben consapevole della vastità dell impegno da affrontare e della necessaria processualità della azione di pianificazione, da precisare e mettere a punto sulla base di una esperienza che si sarebbe via via venuta accumulando, aveva messo in conto una azione di manutenzione programmata del proprio Piano che, con successivi approfondimenti, integrazioni e revisioni, avrebbe dovuto allargare il tiro della propria azione e migliorare l efficacia del proprio contributo allo sviluppo di politiche territoriali sostenibili. Mentre questa attività (la c.d. seconda fase, prevista anche normativamente dal PTCP 2004) era in campo è intervenuta la importante novità della Legge Regionale sul Governo del Territorio L.R. 12/2005 che ha introdotto nuove coordinate per l azione di pianificazione provinciale e per il suo rapporto con una strumentazione urbanistica comunale che la stessa legge regionale veniva nel frattempo rivoluzionando profondamente nella struttura e nei contenuti. In particolare la documentazione che costituisce la variante di adeguamento del PTCP è composta (oltre che dalla nuova stesura delle cartografie del Quadro Strutturale del PTCP, ora articolate in tre serie di tavole al , in luogo delle due serie del Piano attualmente vigente, e dal nuovo testo dell articolato normativo, presentato da una sintetica relazione che illustra il significato e la novità della manovra messa in campo) da cinque monografie che hanno il compito di integrare ed aggiornare la relazione illustrativa del PTCP avendo riguardo ai temi ed agli aspetti approfonditi nella attività di adeguamento. Si tratta in particolare di 6 monografie che riguardano rispettivamente: A. Gli obiettivi del PTCP e la sua dimensione strategica; B. Rassegna delle esperienze di cooperazione intercomunale; C. Rassegna della pianificazione territoriale regionale, provinciale e di settore; 5

8 Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005 D. Le politiche insediative; E. Ambiti ed aree agricole; F. La rete ecologica. La Monografia A, in particolare, rappresenta un nuovo contributo che si inserisce a valle dei capitoli 1 e 2 della relazione illustrativa del PTCP vigente (che verranno accorpati nella stesura finale) e presenta il sistema degli obiettivi del Piano anche alla luce di valutazioni condotte con una analisi SWOT (acronimo dalle iniziali dell inglese Strength, Weakness, Opportunities e Treaths ) sui punti di forza e di debolezza del territorio provinciale e delle sue più significative articolazioni e sulle opportunità e minacce che per esse si delineano nello scenario di prospettiva; la monografia è corredata da un essenziale set di indicatori per i diversi ambiti territoriali presi in considerazione (in particolare i tre macro-ambiti, i circondari e l articolazione delle Comunità Montane) posti in relazione con i benchmark rappresentati dall aggregato regionale e provinciale. L esplicitazione del sistema degli obiettivi articolato ed argomentato serve una più esplicita considerazione che il PTCP adeguato vuole avere della dimensione strategica della pianificazione ed in particolare della nuova attenzione alla promozione sul territorio di percorsi di cooperazione intercomunale che, poggiando proprio su un approccio strategico, sappiano far avanzare ed evolvere l attuazione delle politiche territoriali del PTCP. A supporto di questa strategia, la Monografia B, raccoglie, illustra e commenta le esperienze (numerose e significative) di cooperazione intercomunale già oggi presenti nel territorio provinciale, ancorché con una geografia articolata e asimmetrica; esperienze che costituiscono la premessa più significativa ad un successo delle politiche di un nuovo PTCP che, come si potrà constatare dalla lettura del testo normativo o anche solo della sua sintesi illustrativa, molto scommette sulla capacità dei comuni (tanto più in quanto sostenuta da un adeguato supporto logistico della Provincia) di costruire politiche territoriali capaci di coniugare positivamente la risposta alle domande espresse dalle comunità locali con le esigenze di cogliere e sostenere le opportunità di sviluppo che si presentano al sistema lecchese e, non di meno, a garantire quelle condizioni di sostenibilità ambientale e di vivibilità rappresentate con sempre maggiore convinzione ed energia tanto nella sensibilità della popolazione che nella articolazione del quadro legislativo regionale, nazionale e comunitario. Questa monografia si configura, dunque, come un nuovo capitolo della relazione illustrativa. Sempre in termini di innovazione dell apparato conoscitivo su cui poggia l azione del PTCP adeguato deve essere considerata la Monografia C che presenta lo stato dell arte della pianificazione di livello regionale e provinciale. Si discute in quest ambito, in particolare, delle novità contenute nei documenti del Piano 6

9 Ambiti ed aree agricole Territoriale Regionale, in corso di formazione, letti dalla specifica visuale del territorio lecchese; al PTR si affianca la considerazione dei contenuti della Pianificazione Territoriale Provinciale operante nei territori limitrofi alla provincia di Lecco e, quindi, presenti nei PTCP di Sondrio, Bergamo, Milano e Como, analizzati per ciò che riguarda le specifiche politiche di confine ma anche per operare un confronto sulle diverse politiche e strategie normative messe in campo dai diversi piani su temi di interesse comune, dai temi dello sprawl e del consumo di suolo a quelli delle tutele paesistiche. Il panorama della pianificazione vigente è inoltre completato dall esame dei Piani di Settore a vario titolo operanti nel territorio provinciale. La Monografia D aggiorna invece quello che può essere individuato come il cuore tematico del PTCP vigente rappresentato dalle politiche insediative e dalla considerazione delle componenti endogena ed esogena della domanda generata da famiglie e imprese presenti nel territorio provinciale o, invece, attratte dalle sue peculiari condizioni d ambiente. Questa monografia aggiorna (e quindi sostituisce) i capitoli 3 e 4 della Relazione Illustrativa del PTCP 2004 sul versante delle dinamiche demografiche e insediative, in particolare residenziali, e inoltre - propone una nuova visione dei temi relativi all assetto degli insediamenti produttivi ed alle loro esigenze di consolidamento, innovazione e riqualificazione, con una forte attenzione ai temi della sostenibilità, rappresentando così una radicale integrazione dei contenuti del capitolo 7 della stessa Relazione Illustrativa che anch esso è integralmente aggiornato e sostituito dai nuovi contenuti. La Monografia E propone una rinnovata attenzione ai temi del sistema agroforestale, già trattati dal capitolo 9 della Relazione Illustrativa del PTCP 2004, ora riconsiderati alla luce delle nuove valenze attribuite dalla L.R. 12/2005 alla pianificazione provinciale proprio in relazione alla individuazione ed alla disciplina di ambiti e aree agricole. Così la considerazione della articolazione territoriale e paesistica del territorio provinciale, già sviluppata nella precedente stesura di Piano, si arricchisce oggi di una puntuale disamina dei fattori caratterizzanti l utilizzazione agricola del territorio, tanto sotto il profilo fisico ambientale che in relazione alle caratteristiche economiche delle aziende operanti, per proporre un bilancio territoriale della presenza agricola che costituisce lo sfondo per impostare una politica fortemente orientata alla conservazione del suolo agricolo, contrastando le dinamiche erosive (e di abbandono) a cui esso è stato esposto con particolare intensità nel corso degli ultimi decenni. La Monografia F, infine, propone un approfondimento del ecologica trattato nel PTCP vigente al paragrafo 8.2. tema della rete 7

10 8 Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005

11 Ambiti ed aree agricole Premessa La L.R. 12/2005, attribuendo alla Provincia il compito di individuare gli ambiti destinali all'attività agricola di interesse strategico e al Comune quello di individuare le aree destinate all'agricoltura, sostiene un approccio integrato e complessivo della pianificazione del territorio libero che, spesso, viene considerato per ambiti frammentati e secondo modalità settoriali riferite a singole categorie (il paesaggio; gli ambiti vincolati; le zone agricole o di interesse ecologico-ambientale; ecc.). Il territorio libero non è valutato come sistema complesso in cui sono compresenti funzioni diverse e neppure sono considerate adeguatamente le relazioni tra ambiti urbanizzati e liberi, trascurando di valutare il rapporto di concorrenza che si determina tra funzioni produttive primarie e usi edificatori. Per questo motivo, nella definizione dell organizzazione territoriale, risulta fondamentale considerare le relazioni tra gli ambiti agricoli, che la legge regionale chiede di identificare nei piani provinciali, e le restanti parti del territorio libero considerando le diverse funzioni presenti, in quanto, tali ambiti possono essere identificati come elementi fondamentali di un sistema più ampio che può essere chiamato "sistema rurale paesistico". In questo senso, il sistema rurale paesistico è inteso e definito come il territorio prevalentemente libero da insediamenti, naturale, naturalistico, residuale, o soggetto a usi produttivi primari e concorre, con le aree urbanizzate ed edificate, a formare la totalità del territorio provinciale. Secondo questa accezione, pertanto, il sistema rurale-paesistico svolge funzioni produttive primarie, di tipo fruitivo, e ricopre un ruolo essenziale per il bilancio ambientale complessivo del territorio. Tale sistema, gestito in modo sostenibile, svolge funzioni decisive anche per l equilibrio ambientale, la compensazione ecologica e la difesa idrogeologica, per il tamponamento degli agenti inquinanti e la fitodepurazione, per il mantenimento della biodiversità, della ricchezza paesistica e per contrastare il cambiamento climatico. 9

12 Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005 La multifunzionalità di tale sistema richiede il riconoscimento di una struttura articolata e complessa, costituita da sottosistemi diversi, caratterizzati da contesti e aspetti specifici, per tipologie funzionali e caratteristiche, che possono anche sovrapporsi ed essere compresenti su medesimi ambiti areali. Tale interpretazione, per altro, risulta in linea con i recenti documenti di indirizzo e di pianificazione della DG Agricoltura ( Linee di pianificazione per un uso sostenibile del territorio rurale, Piano di Sviluppo Rurale) e in sintonia con la Politica Agricola Comune che attribuiscono all agricoltura un ruolo extra-produttivo fondamentale per il miglioramento della qualità ambientale e dello spazio rurale. All interno del sistema rurale-paesistico sono compresi e riconoscibili: gli ambiti destinati all attività agricola di interesse strategico, dove prevale l attività produttiva primaria, ma che hanno contenuti e presentano relazioni funzionali, culturali, paesaggistiche ed ecologicoambientali, con l intero sistema rurale-paesistico. gli ambiti a prevalente valenza ambientale e naturalistica, articolati su un ampia serie di categoria di beni, di aree e di istituti di governo (Parchi Regionali, Riserve naturali) e boschi gli ambiti a prevalente valenza paesistica articolati in ambiti di interesse sovra-provinciale individuati dal PTR, boschi, ambiti paesaggistici di interesse provinciale, e Parchi locali di interesse sovracomunale; le altre aree del sistema rurale paesistico diversamente presidiate e utilizzate e portatrici di ruoli e funzioni diversificate (residenziali, produttivi, turistici, paesaggistici, ambientali, ecc.). 10

13 Ambiti ed aree agricole L economia agricola lecchese - cenni Il quadro fornito dagli indicatori macro economici disponibili per analizzare il sistema agricolo Lecchese mostra la rilevante marginalità del settore rispetto all economia locale. Se si analizza infatti il contributo fornito dal settore primario alla ricchezza prodotta nell area, emerge che questo pesa per lo 0,4% del valore aggiunto, rispetto ad un dato regionale dell ordine dell 1,6%. L analisi dell incidenza storica del settore primario sul valore aggiunto provinciale mostra tuttavia per Lecco una situazione stazionaria, rispetto al calo tendenziale registrato in regione. In Provincia di Lecco dunque anche se il contributo del settore primario risulta residuale, l apporto di questo settore alla economia locale si è mantenuto costante nell ultimo decennio, mentre in regione si è registrato un tendenziale ridimensionamento della ricchezza prodotta dal settore primario. Reddito Lordo Standard su Unità di Lavoro Agricolo al 2000 (valori in milioni di lire per unità lavoro) Reddito Lordo Standard su SAU al 2000 (valori in milioni di lire per ha.) Tabella 1 Incidenza del Valore Aggiunto dell agricoltura sul Valore Aggiunto a prezzi base e al netto SIFIM Lecco 0.42% 0.43% 0.48% 0.46% 0.48% 0.47% 0.46% 0.44% 0.41% Lombardia 1.83% 1.88% 1.89% 1.74% 1.68% 1.68% 1.71% 1.64% 1.58% 11

14 Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005 Anche se si utilizza come indicatore la quota di addetti alle unità locali agricole sulla popolazione attiva, è possibile osservare la marginalità del settore primario nell economia provinciale. Tale evidenza risulta ancor più marcata se si confronta il dato provinciale con quello regionale che, in una regione fortemente industrializzata e terziarizzata come la Lombardia, risulta di sei decimi di punto inferiore. Tabella 2 Addetti alle U.L. in agricoltura sulla popolazione anni Lecco 0.08% Lombardia 0.14% Se, infine, si analizza il peso del sistema agricolo lecchese su quello regionale è possibile denotare di nuovo lo scarso contributo apportato da Lecco al valore aggiunto agricolo regionale. Anche in questo caso tuttavia l analisi della serie storica sottolinea la sua tenuta rispetto al sistema regionale. Tabella 3 Incidenza del Valore Aggiunto dell agricoltura della Provincia di Lecco sul Valore Aggiunto dell agricoltura della Lombardia. INCIDENZA V.A. LECCO SU V.A. LOMBARDIA Agricoltura, silvicoltura e pesca % 0.69% 0.77% 0.80% 0.83% 0.83% 0.79% 0.80% 0.81% 12

15 Ambiti ed aree agricole Ambiti destinati all attività agricola di interesse strategico - Criteri La L.R. 12/2005, come già sottolineato, attribuisce alla Provincia il compito di individuare gli "ambiti destinati all'attività agricola" e di definire i criteri e le modalità a cui dovranno attenersi i comuni, in fase di redazione del Piano delle Regole, per individuare le aree agricole e, secondo l art. 59 della L.R. 12/2005, destinate all agricoltura Al riguardo va sottolineato come, così interpretata, l individuazione delle aree agricole concorra in modo determinante al progetto urbanistico di riqualificazione e di riorganizzazione del territorio comunale, attraverso la valorizzazione delle funzioni produttive, di presidio ambientale, di riqualificazione e diversificazione del paesaggio, di mantenimento del presidio economico, sociale e culturale, concorrendo altresì alla mitigazione e alla compensazione degli effetti ambientali negativi, indotti dalla presenza e dalle attività svolte negli spazi urbanizzati esistenti. Criteri per l individuazione 1. determinazione del valore intrinseco dei suoli sulla base della capacità d uso (fonte Carta dei suoli ERSAF - Ente Regionale per i Servizi all Agricoltura ed alle Foreste; Capacità d uso dei suoli dal progetto Cartografia Geoambientale); 2. definizione del grado di riduzione del valore intrinseco dei suoli in funzione degli usi in atto (fonte Regione Lombardia DUSAF Destinazione d Uso dei Suoli Agricoli e Forestali); 3. determinazione del valore agricolo del sistema rurale (alto, moderato, basso); 4. interpretazione critica del Quadro Strategico e del Quadro Strutturale del PTCP (Assetto insediativo, Valori paesistici e ambientali); 5. interpretazione critica dello schema di Rete Ecologica del PTCP (scenario 6) e delle applicazioni relative alla Biopermeabilità e al sistema delle Aree protette; 6. analisi e interpretazione degli strati cartografici relativi all uso del suolo tra cui la Carta dell uso del suolo: progetto di Cartografia Geoambientale della C.M. della Valsassina, Valvarrone, Esino e Riviera e la Carta dell Uso del suolo della Pianura Brianzola 1994; 7. interpretazione delle Ortofoto - TerraItaly CGR. 2003; 8. Recenti applicazioni per la Rete Ecologica; 9. i paesaggi agrari di interesse storico colturale individuati dal PTR (Strumento Operativo 9); 13

16 Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/ interpretazione critica del lavoro L agricoltura, i segni, le forme. Progetto di valorizzazione del Paesaggio Agrario Lecchese (Provincia di Lecco 2003); 11. le unità di paesaggio (Scenario n. 9 del PTCP). Le analisi condotte per l individuazione degli ambiti agricoli si sono mosse a partire dalla metodologia definita e dalle disposizioni regionali 1, finalizzata alla determinazione del Valore agricolo del sistema rurale sulla base della combinazione di indici che rendono conto della capacità d uso dei suoli -ponderata secondo le 8 classi della Land Capability - e degli usi del suolo in atto. In ordine alla capacità d uso dei suoli le fonti prese in considerazione sono state le Carte della Capacità d uso dei suoli prodotte dalle Comunità Montane negli anni 80, nell ambito del progetto di Cartografia Geoambientale (ad eccezione della C.M. della Valle San Martino) e, per la pianura e la collina, l analoga cartografia redatta da ERSAF nell ambito del Programma regionale di Cartografia dei Suoli. Ad integrazione e ulteriore conferma delle analisi ci si è avvalsi anche del lavoro "I suoli della Brianza Lecchese", prodotto dalla Provincia di Lecco nel 2001 che a partire dal 1997 ha dato inizio ad un'indagine conoscitiva finalizzata alla promozione della conoscenza delle risorse locali per la corretta gestione del territorio agricolo. Con tale spirito è stata avviata, per 17 Comuni del Circondario di Merate, 12 Comuni del Circondario di Casatenovo e 9 Comuni del Circondario di Oggiono, la realizzazione di un sistema informativo sui suoli che ha permesso di raccogliere e sistematizzare i dati riguardanti la fertilità, la tessitura, il ph e la sostanza organica. L'indice di fertilità derivato da una valutazione ragionata di tali parametri è stato articolato sulle seguenti 3 classi: 1 *Determinazione degli ambiti agricoli ex legge 12/05 art. 15.4, redatto dalle DDGG Agricoltura e Territorio della R.L. nell ambito dell Obiettivo di Governo Regionale per l anno 2006 Z1 Sviluppo e attuazione della riforma di governo del territorio; * Contributo alla definizione di Indirizzi per l individuazione, ai sensi della Legge sul Governo del Territorio (L.R. 12/2005) degli ambiti agricoli nei PTCP Provinciali (ERSAF); * PTR - Strumento Operativo 9. 14

17 Ambiti ed aree agricole Fertilità Buona Il suolo non ha particolari limitazioni nella scelta delle colture. Gli elementi chimici della fertilità sono sufficienti ed equilibrati fra loro. Con le concimazioni è necessario integrare solo le asportazioni della coltura praticata. Fertilità Sufficiente Il suolo ha solo alcune particolari limitazioni derivate da carenza di elementi chimici della fertilità. Con le concimazioni è necessario integrare solo le asportazioni della coltura praticata. Fertilità Scarsa Il suolo ha molte limitazioni derivate dai carenza di elementi chimici della fertilità o da eccessi di acidità. Per effettuare le concimazioni è necessario conoscere gli elementi che devono essere incrementati per assicurare la produttività delle colture. La scelta delle colture è condizionata dalla loro adattabilità alle condizioni limitanti riscontrate. Di seguito si riportano le valutazioni effettuate nei Comuni della Brianza Lecchese relativamente ai parametri sopra descritti. E possibile dedurre che il 62% circa della superficie agroforestale monitorata risulta di buona fertilità; il 37% è stato classificato come "sufficiente" e solo l'1% è risultato di livello "scarso". Per gli usi del suolo sono state considerate sia le carte degli Usi del Suolo redatte dalle Comunità Montane nell ambito del progetto di Cartografia Geoambientale - che nell ambito della redazione del PTCP sono state assemblate e integrate per la parte della Valle San Martino -, sia la carta della Destinazione d Uso dei Suoli Agricoli e Forestali (DUSAF) ERSAF 2002 che offre una lettura congruente per l intero territorio provinciale. Altri riferimenti, utili anche in ordine alle capacità agronomico-produttive dei suoli ed alle destinazioni colturali in atto, sono stati forniti dal lavoro L agricoltura, i segni, le forme. Progetto di valorizzazione del Paesaggio Agrario Lecchese (Provincia di Lecco 2003) a cui s è fatto riferimento anche per riferire gli ambiti agricoli al più ampio contesto ambientale e paesaggistico. L applicazione, stante la pressoché esclusiva presenza di suoli di III e IV classe (con punteggi rispettivamente pari a 75 e 65) e la scarsissima presenza di legnose agrarie, porta ad attribuire ai suoli punteggi compresi fra 80 e 85 e pertanto ad assegnare un Valore Agricolo Moderato a pressoché tutte le aree interesse agronomico della provincia. Le aree con colture permanenti a cui può essere assegnato un punteggio superiore ed essere riconosciute con Valore Agricolo Alto sono di dimensione talmente modesta da non poter essere di per sé individuate come autonomi ambiti agricoli. Qualità Agronomica dei Suoli: Fertilità in alcuni Comuni della Brianza Lecchese 15

18 Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005 Comune Superficie (ha) Fertilità (% Sup. Agroforestale) Territoriale Agroforestale Buona Sufficiente Scarsa Airuno ,2 12,8 0,0 Annone Brianza ,3 23,7 0,0 Barzago ,0 19,0 0,0 Barzanò ,4 13,6 0,0 Bosisio Parini ,4 12,6 0,0 Brivio ,5 29,5 0,0 Bulciago ,1 31,9 0,0 Calco ,5 47,5 0,0 Casatenovo ,2 49,9 2,9 Cassago Brianza ,2 63,8 0,0 Castello Brianza ,8 24,2 0,0 Cernusco Lombardone ,2 91,8 0,0 Costa Masnaga ,0 27,0 0,0 Cremella ,0 9,0 0,0 Dolzago ,0 0,0 Garbagnate Monastero ,6 29,4 0,0 Imbersago ,4 55,6 0,0 Lomagna ,3 45,7 0,0 Merate ,9 68,5 1,6 Missaglia ,9 31,9 1,2 Molteno ,0 0,0 Montevecchia ,0 52,0 0,0 Monticello Brianza Nibionno ,9 22,0 4,1 Oggiono ,9 0,1 0,0 Olgiate Molgora ,3 15,7 0,0 Osnago ,4 91,6 0.0 Paderno d Adda ,1 40,9 0,0 Perego ,5 58,5 0,0 Robbiate ,2 81,8 0,0 Rogeno ,9 9,1 0,0 Rovagnate ,2 28,8 0,0 Santa Maria Hoè ,0 21,0 0,0 Sirone ,4 10,6 0,0 Sirtori ,9 16,1 0,0 Verderio Inferiore ,6 75,4 0,0 Verderio Superiore ,5 49,5 0,0 Viganò ,3 14,7 0,0 TOTALE

19 Classe capacità d'uso LA II III IV V VI VII VIII non presente Totale superficie Ha % 2.039,0 2,5% ,1 22,2% 6.778,8 8,4% 2,0 0,0% ,7 21,3% ,4 30,3% 9.468,0 11,7% 2.975,9 3,7% ,0 100,0% C A P A C I T A D U S O Ambiti ed aree agricole I CARATTERI TERRITORIALI DELLA PRODUZIONE AGRICOLA: LA CAPACITA D USO DEI SUOLI Fonte ERSAF Carta dei Suoli 17

20 L U S O D E L S U O L O Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005 I CARATTERI TERRITORIALI DELLA PRODUZIONE AGRICOLA: L USO DEL SUOLO Uso del suolo Aree urbanizzate Seminativi Legnose agrarie Prati Boschi ,6 13,5% 7.484,4 9,2% 116,1 0,1% 8.840,0 10,9% ,3 48,5% Vegetazione naturale 5.604,3 6,9% Aree sterili 1.546,4 1,9% Aree idriche Totale Fonte Regione Lombardia DUSAF 18 superficie Ha % 7.203,9 8,9% ,0 100,0%

21 Ambiti ed aree agricole V A L O R E A G R I C O L O D E L S I S T E M A R U R A L E I CARATTERI TERRITORIALI DELLA PRODUZIONE AGRICOLA: IL VALORE AGRICOLO DEL SISTEMA RURALE moderato 19

22 Paesaggi agrari di interesse storico colturale individuati dal PTR n. Paesaggi agrari di interesse storico colturale individuati dalla Provincia PAESAGGI n. AGRARI Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/

23 Ambiti ed aree agricole Paesaggi agrari di interesse storico colturale Individuati dal PTR (fonte: Strumento Operativo 9) 34 Prati e pascoli di Morterone e del Pallio 35 Ronchi del Monte di Brianza 36 Terrazzi della Muggiasca 37 Vigneti di Montevecchia 38 Vigneti e colture della punta di Piona Individuati dalla Provincia (fonte: L agricoltura, i segni, le forme - progetto di valorizzazione del paesaggio agrario lecchese ) 1 Casatenovo, Paesaggio delle ampie sistemazioni agrarie a seminativo di pianura 2 Missaglia, Paesaggio delle sistemazioni agrarie parcellizzate a seminativo di pianura 3 Cernusco Lombardone, Paesaggio delle ampie sistemazioni agrarie a seminativo di pianura 4 Osnago, Paesaggio delle ampie sistemazioni agrarie a seminativo di pianura 5 Verderio/Robbiate, Paesaggio delle ampie sistemazioni agrarie a seminativo di pianura 6 Barzanò, Paesaggio delle sistemazioni agrarie parcellizzate a seminativo di pianura 7 Sirtori/Viganò, Paesaggio dei seminativi arborati periurbani collinari 8 Montevecchia/Rovagnate/Perego, Paesaggi dei terrazzamenti collinari vocati alla coltivazione della vite e delle piante aromatiche o a prato permanente 9 Castello Brianza, Paesaggio delle sistemazioni agrarie parcellizzate a seminativo di pianura 10 Olgiate/Molgora, Paesaggio dei seminativi arborati periurbani collinari 11 Brivio/Airuno, Paesaggio delle sistemazioni agrarie delle bonifiche 12 Oggiono/Annone, Paesaggio delle ampie sistemazioni agrarie a seminativo di pianura 13 Valgreghentino/Olginate, Paesaggio dei seminativi arborati periurbani collinari 14 Civate, Paesaggi dei terrazzamenti del Lario a prato permanente o in stato di abbandono 15 Valmadrera, Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 16 Onno, Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 17 Vassena, Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 18 Limonta, Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 19 Mandello Lario/Abbadia Lariana/Crebbio, Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 20 Lierna, Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 21 Perledo, Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 22 Bellano, Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 23 Valsassina, Paesaggio dei prati/pascoli di fondovalle 24 Colico, Paesaggio delle sistemazioni agrarie parcellizzate a seminativo di conoide 21

24 Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005 Piani dei Parchi e Piani di indirizzo forestale (PIF) Ambiti a dominante forestale e naturale (politiche di manutenzione territoriale) I PAESAGGI AGRARI E FORESTALI Norme per le aree agricole del PTCP e dei PGT Ambiti a dominante agricola (politiche di conservazione della biodiversità) Aree urbane 22

25 Ambiti ed aree agricole Sistema rurale paesistico e ambientale Facendo riferimento alle indicazioni formulate dalla Regione Lombardia, dapprima con la Determinazione degli ambiti agricoli ex lege 12/2005 art. 15.4, redatta dalle DDGG Agricoltura e Territorio della Regione Lombardia nell ambito dell Obiettivo di Governo Regionale per l anno 2006, poi con il contributo per la definizione di Indirizzi per l individuazione, ai sensi della Legge sul Governo del Territorio (L.R. 12/2005) degli ambiti agricoli nei PTCP Provinciali prodotto dall ERSAF, con lo Strumento Operativo 9 del Piano Territoriale Regionale e da ultimo con i Criteri per la definizione degli ambiti destinati all attività agricola di interesse strategico nei PTCP approvati con DGR n del 19 settembre 2008, tutto il territorio Provinciale non classificato dal Quadro Strutturale del PTCP vigente (tavole n. 1A, 1B, 1C) con le voci: Territorio urbanizzato (da mosaicatura PRG); Principali centri storici; Previsioni residenziali; Verde e servizi, esistenti e di progetto; Aree produttive, esistenti e di progetto; Aree commerciali e direzionali, esistenti e di progetto; Aree turistiche ricreative, esistenti e di progetto è qualificato come Sistema Rurale Paesistico e Ambientale. Al suo interno il PTCP individua: ambiti destinati all'attività agricola di interesse strategico (A); ambiti a prevalente valenza ambientale e naturalistica (B); ambiti a prevalente valenza paesistica (C). Gli ambiti destinati all'attività agricola di interesse strategico (A) sono individuati in maniera unitaria, evidenziando le porzioni a prevalente valenza ambientale e le porzioni di particolare interesse strategico per la continuità della rete ecologica, determinate a seguito dell analisi e del confronto con l approfondimento sulle rete ecologica provinciale. All interno degli ambiti agricoli di interesse strategico si individuano inoltre, tra le aree che non presentano caratteristiche di prevalente valenza ambientale, le porzioni ricomprese in ambito di accessibilità sostenibile. Per le indicazioni relative agli ambiti destinati all'attività agricola di interesse strategico si rinvia ai successivi paragrafi di questa monografia. Gli ambiti a prevalente valenza ambientale e naturalistica (B) sono costituiti da Parchi, Riserve Naturali e SIC con Piani operanti. Per questi ambiti il PTCP rinvia alla disciplina dei Piani dei Parchi e dei Piani di Gestione dei SIC. Nelle more della loro formazione, fatte salve le relative norme di salvaguardia, valgono per le porzioni agricole e per quelle paesistiche ricomprese al loro interno, le specifiche discipline del PTCP. 23

26 Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005 Gli ambiti a prevalente valenza paesistica (C) sono composti dagli ambiti paesaggistici di interesse sovra-provinciale individuati dal PTR e i boschi (C1), dagli ambiti paesaggistici di interesse provinciale (C2), che comprendono le altre aree già soggette a tutele paesistiche e dagli ambiti paesaggistici di interesse per la continuità della rete verde. Gli ambiti individuati in cartografia con la sigla C2 comprendono anche gli affioramenti rocciosi o i seminativi fuori dagli ambiti agricoli strategici. Per tali ambiti, oltre al richiamo della disciplina delle tutele paesistiche del PTR e del PTCP, il Piano individua i Piani di Indirizzo Forestale (PIF) come strumento di disciplina paesistica, ma anche insediativa (considerando anche il tema delle trasformazioni consentite a fronte delle compensazioni richieste). Al di fuori dei PIF, specie per pascoli e praterie in quota, il PTCP prevede che il mantenimento delle valenze paesistiche (ed ambientali) non solo consenta, ma anzi richieda usi produttivi sostenibili (pascolo, ecc ) che andranno opportunamente incentivati anche in sede di attuazione del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia. A questa ripartizione dello spazio rurale, che segue le indicazioni dello Strumento Operativo 9 del PTR, si sovrappone l individuazione delle reti ecologiche con i loro contenuti di indirizzo relativi alle buone pratiche per la loro funzionalità e qualità (comprese quelle per una progettazione del verde urbano in continuità con le reti ecologiche del sistema rurale), unitamente ai contenuti prescrittivi sulle connessioni essenziali da non interrompere, individuate quali aree di particolare interesse strategico per la continuità della rete ecologica. 24

27 SISTEMI RURALI Ambiti ed aree agricole SISTEMI RURALI IDENTIFICAZIONE 25

28 Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005 Ambiti destinati all attività agricola di interesse strategico definizione e identificazione All interno del sistema rurale paesistico provinciale, cioè del territorio prevalentemente non edificato e urbanizzato in cui dominano assetti ambientali naturali o naturaliformi, attività ed usi connessi al settore primario, sono stati riconosciuti, ai sensi dell art. 15 c.4 della L.R. 12/2005, n. 16 sistemi rurali, entro i quali si sono definiti gli ambiti destinati all attività agricola di interesse strategico. I sistemi rurali si configurano come contesti territoriali dove dominano gli usi del suolo connessi all attività agricola che si relazionano al più ampio sistema rurale paesistico dell intorno e ai sistemi urbani presenti sul territorio. Sistemi rurali ID Descrizione Sistemi rurali dei paesaggi insubrici 1 La conoide di Colico con seminativi, prati stabili, da vicenda e fruttiferi 2 I versanti a lago di Dervio, Bellano e Varenna con olivo, vite e coltivi 3 Sistemi rurali delle valli e dei versanti interni 5 Sistemi rurali dei versanti aperti sulla pianura 7 Sistemi rurali delle colline moreniche Sistemi rurali della pianura I versanti a lago di Lierna, Mandello e Abbadia Lariana con olivo, vite e colture orticole 4 La Valle di Margno e Casargo. Prati stabili e coltivi I prati e i seminativi della Valsassina, con i versanti e i terrazzi di Barzio e Moggio 6 La vigna e i coltivi di Valmadrera e Civate A B C D E F G H I I versanti, i dossi e le conche a foraggere e fruttiferi di Monte Marenzo e Calolziocorte La piana e le conche dei laghi morenici Il corridoio tra il lago di Annone e il monte Crocione (da Dolzago- Oggiono a Galbiate) Monti di Brianza da Olgiate Molgora a Garlate La Brianza da Monticello a Bulciago Il corridoio delle Bevere e del Molgora La Brianza Meratese, con Calco e Brivio La collina vitata di Montevecchia, con fruttiferi, aromatiche e colture orticole La pianura del Casatese con le valli del Molgora e della Molgoretta con colture cerealicole e foraggere La pianura del basso Meratese a seminativi da granella e da foraggio 26

29 Ambiti ed aree agricole Rispetto ai sistemi rurali, gli ambiti destinati all attività agricola: - nelle aree interne e perilacuali (sistemi 1-7), si pongono prevalentemente a cornice, fungendo da luoghi di connessione e passaggio ai sistemi a prevalente valenza ambientale e paesaggistica; - nel più articolato sistema rurale della Brianza e della pianura (sistemi A-I), risultano prevalentemente inglobati all interno di una cortina edificata e urbanizzata. La Regione Lombardia con DGR n del 19 settembre 2008 ha dettato i Criteri per la determinazione degli ambiti destinati all attività agricola di interesse strategico nei PTCP, definendo che si considerano ambiti agricoli strategici quelle parti di territorio provinciale connotate da uno specifico e peculiare rilievo, sotto il profilo congiunto dell esercizio dell attività agricola, dell estensione e delle caratteristiche agronomiche del territorio. Il PTCP assume quindi l obiettivo di conservare gli spazi aperti e il paesaggio agrario, qualificando e valorizzando il ruolo dell impresa agricola multifunzionale anche come soggetto della manutenzione territoriale e della offerta di servizi di qualità ambientale (biodiversità, paesaggio agrario, educazione ambientale) e minimizzando il consumo di suolo nella sua dimensione quantitativa ma anche per i fattori di forma. A tal fine il Piano individua gli ambiti destinati alla attività agricola di interesse strategico di cui all art. 15, 4 comma, della L.R. 12/2005 riconoscendo, distintamente per gli ambiti dell orizzonte montano e per quelli della collina e pianura, i territori caratterizzati dalla presenza di suoli di elevata e media fertilità e dalla presenza di colture agrarie che rappresentano il carattere dominante degli ambiti stessi. L individuazione degli ambiti agricoli strategici di interesse provinciale è dunque avvenuta sulla base dei seguenti elementi: - il riconoscimento della particolare rilevanza dell attività agricola - l estensione e continuità territoriale di scala sovracomunale, anche in rapporto alla continuità e all economia di scala produttiva e alla qualificazione di peculiari filiere e di produzioni tipiche - le condizioni di specifica produttività dei suoli. 27

30 Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005 Ambiti destinati all attività agricola: caratteri socio economici Gli ambiti agricoli individuati possono essere caratterizzati nei loro attributi socioeconomici assegnando ad essi, con qualche approssimazione, i valori riferiti alle circoscrizioni comunali che insistono sugli stessi ambiti. La corrispondenza è quella stabilita dalla Tabella 4. I dati strutturali analizzati mostrano una situazione in cui l articolazione territoriale non nasconde gli elementi di fragilità del sistema agricolo lecchese. Dal punto di vista strutturale si registra, infatti, un modesto range di variazione della dimensione media delle aziende tra i diversi ambiti con valori che, per gli ambiti di pianura e collina vanno dai 5-7 ettari dei contesti collinari di Valgreghentino e Montevecchia ai 12 ettari della piana dei laghi morenici e degli ambiti aperti verso la pianura del Basso Casatese e del Basso Meratese, mentre registrano una più accentuata escursione in ambito montano dai 3 ettari del più piccolo ambito considerato (quello dei versanti di Dervio, Bellano e Varenna) ai 19 del maggiore che ricomprende il fondovalle della Valsassina con i versanti e i terrazzi di Barzio e Moggio. Le aziende presenti all ultimo censimento negli ambiti considerati (il numero totale di aziende agricole censite nel 2000 in Provincia di Lecco era 1.151), risultano distribuite abbastanza uniformemente nei diversi ambiti considerati. Tabella 4 - Aziende agricole per classi dimensionali di SAU (numero) - Censimento agricoltura aziende con SAU Sistema rurale aziende senza SAU aziende con SAU <1 ha aziende con SAU 1-2 ha aziende con SAU 2-5 ha aziende con SAU 5-10 ha ha aziende con SAU ha aziende con SAU ha aziende con SAU oltre100 ha aziende con SAU tot A B C D E F G H I Totale

31 Ambiti ed aree agricole Questo è tanto più vero se si esclude per un verso il più modesto ambito territoriale dei versanti lariani di Dervio, Bellano e Varenna, che ospita meno dell 1% delle aziende totali e, viceversa l ambito della Valsassina dove opera oltre il 10% del totale delle aziende agricole lecchesi e dove si produce una quota significativa (1/8 circa) del modesto valore aggiunto provinciale. In quest ambito della Valsassina sono poi presenti anche in misura maggiore della media provinciale e assai più che in qualsiasi altro contesto agricolo montano imprese di maggiore estensione (26 oltre i 20 ha, più del 15% del totale delle aziende). Negli ambiti della collina e pianura briantea concentrazioni più importanti di aziende, anche di estensione più significativa, si ritrovano nell area della piana dei laghi morenici e, in misura ancora maggiore, nelle pianure del Casatese e del Meratese, anche in questo caso con una incidenza delle aziende di maggiori dimensioni più marcata della media provinciale. Dal punto di vista della dimensione aziendale, oltre a quanto sopra evidenziato, appare interessante soffermarsi sui dati dimensionali delle aziende più grandi. Nell ambito di Colico, pure caratterizzato da una dimensione media delle aziende agricole perfettamente in linea con il dato provinciale, si ritrova l azienda di più grandi dimensioni con 607 ha di superficie agricola; rilevante anche il dato relativo all ambito della piana dei laghi morenici e a quello della pianura meratese. Tabella 5 - Aziende agricole per classi dimensionali di SAU (superficie media) - Censimento agricoltura ha per ha per ha per ha per ha per ha per ha per ha per ha per aziende aziende aziende Sistema aziende aziende aziende aziende aziende aziende con SAU con SAU con SAU rurale con SAU con SAU con SAU con SAU con SAU con SAU oltre100 <1 ha 1-2 ha 2-5 ha 5-10 ha ha tot ha ha ha 1 0,73 1,40 3,10 7,33 14,67 24,50 79,00 607,00 11,46 2 0,50 1,50 2,67 6,00 15,00 0,00 0,00 0,00 3,09 3 0,64 1,57 3,00 6,29 0,00 27,00 67,00 0,00 5,94 4 1,00 1,38 3,27 5,73 14,67 0,00 0,00 0,00 4,03 5 0,60 1,84 3,57 7,45 13,90 29,07 44,50 237,29 19,24 6 0,75 1,67 3,00 7,50 13,67 0,00 0,00 0,00 4,87 7 0,60 1,33 3,38 7,00 13,14 27,00 0,00 0,00 3,46 A 0,29 1,48 3,26 7,25 14,90 29,41 68,60 160,00 12,39 B 0,38 1,20 3,16 7,00 14,00 28,75 95,00 0,00 8,11 C 0,60 1,50 4,17 8,50 0,00 30,00 0,00 0,00 4,50 D 0,47 1,43 2,91 7,17 14,00 31,80 56,00 0,00 7,15 E 0,44 1,39 3,25 7,00 15,00 29,71 70,00 0,00 6,62 F 0,50 1,21 3,43 6,71 14,60 31,23 58,25 0,00 10,38 G 1,00 1,50 2,90 6,50 13,00 28,00 0,00 0,00 4,80 H 0,47 1,48 3,16 7,14 14,67 29,00 74,00 152,50 12,00 I 0,53 1,40 3,24 6,81 14,57 30,73 64,13 0,00 12,42 Totale 0,55 1,45 3,23 6,98 14,29 29,80 65,76 248,45 10,42 29

32 Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005 Quanto all evoluzione del sistema agricolo lecchese nel periodo intercensuario, si può in prima analisi osservare che gli ambiti in cui si sono registrati degli aumenti nel valore nominale della produzione (le stime di Reddito Lordo Standard, un accettabile stima del Valore Aggiunto calcolabile anche per ambiti comunali e per le loro aggregazioni, sono infatti espresse a prezzi correnti) sono prevalentemente quelli dell orizzonte montano ed in particolare quello della Valsassina e quello di Colico. In tutti gli altri ambiti, compresi quelli di pianura, invece il valore economico della produzione complessiva ha invece fatto registrare decrementi tra il 1990 ed il Anche la SAU, è complessivamente diminuita in tutta la Provincia tra i due ultimi censimenti; ha fatto registrare una dinamica positiva in alcuni ambiti della pianura (Casatese, Meratese). Va ricordato al riguardo che la SAU di cui si parla non è quella fisicamente contenuta nell ambito comunale ma quella che fa riferimento alle aziende agricole che nel comune hanno il proprio centro aziendale. E quindi possibile che i comuni della pianura, pur registrando consumo di suolo per effetto della urbanizzazione, abbiano incrementato la propria dotazione statistica di SAU perché le aziende ivi insediate (evidentemente più dinamiche) hanno acquisito nuovi terreni da condurre anche al di fuori dei confini comunali. Tabella 6 - Indicatori di consistenza e di dinamica - Censimento agricoltura Variazione Variazione Ha x Sistema RLS 1990 RLS 2000 SAU 1990 SAU 2000 SAU giornate azienda rurale 2000 agricole agricola ,00% -17,10% 11, ,72% -19,07% 3, ,79% -45,74% 5, ,38% -49,14% 4, ,45% -30,79% 19, ,83% -64,63% 4, ,29% -39,51% 3,5 A 1857, , ,21% -26,96% 12,4 B 657,31 565, ,45% -20,44% 8,1 C 237,73 204, ,20% -31,73% 4,5 D 1756, , ,22% -25,76% 7,2 E 2495, , ,52% -24,67% 6,6 F 1513, , ,21% -19,61% 10,4 G 248,45 213, ,41% 9,47% 4,8 H 2811,1 2416, ,88% -25,74% 12,0 I 1953, , ,71% -17,39% 12,4 Totale Provincia Lecco 17216, , ,24% -27,36% 10,4 La distinzione tra variazione della SAU e consumo di suolo merita di essere rimarcata anche perché, come è appunto agevole dedurre dalla distribuzione territoriale della variazione negativa della SAU, prevalentemente concentrata in ambito montano, 30

33 Ambiti ed aree agricole questa è da imputare piuttosto all abbandono di coltivi marginali che transitano verso le formazioni forestali passando per l incolto ed il cespuglietto, piuttosto che per la sottrazione determinata dalle urbanizzazioni. Infine, anche le giornate di lavoro agricolo sono nel complesso diminuite e in alcuni ambiti specie montani - tale diminuzione appare particolarmente significativa; da questa tendenza si distacca solo l ambito (a vocazione viticola) di Montevecchia che è l unico in cui sono aumentate nel decennio le giornate di lavoro. Viceversa la significativa riduzione dell apporto di lavoro nelle aziende di pianura, che incrementano allo stesso tempo le superfici coltivate, segnala il procedere di rilevanti processi di estensivizzazione. Sistemi rurali corrispondenza con i comuni SISTEMA RURALE DELLE AREE INTERNE E PERILACUALI SISTEMA RURALE COMUNE DUSAF (Colico) B L N P R S U (Dervio) B L N P R U (Bellano) B N P S U (Perledo) B L N P S U (Lierna) B L N P R S U (Mandello del Lario) B L N P S U (Abbadia Lariana) B L N P S U (Casargo) B N P U (Margno) B P U (Crandola Valsassina) B N P U (Taceno) A B L P R U (Cortenova) A B N P R U (Primaluna) A B N P R S U (Introbio) B N P R S U (Pasturo) B N P R U (Barzio) B N P U (Cremeno) B L N P R S U (Cassina Valsassina) B N P U (Moggio) B P R U (Ballabio) B N P U (Valmadrera) B L N P R S U (Civate) B L N P R S U (Vercurago) B N P S U (Calolziocorte) B N P R S U (Torre de' Busi) B N P S U (Monte Marenzo) B N P S U 31

34 Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005 SISTEMA RURALE DELLA BRIANZA E DELLA PIANURA SISTEMA RURALE COMUNE DUSAF A (Suello) B N P R S U (Cesana Brianza) B N P R S U (Bosisio Parini) B N P R S U (Annone di Brianza) B N P S U (Rogeno) B N P R S U (Molteno) B L N P R S U (Oggiono) B N P S U (Sirone) B N P R S U (Costa Masnaga) B L N P R S U (Garbagnate M.) B L N P R S U (Nibionno) B N P R S U (Galbiate) B L N P R S U B (Oggiono) B N P R S U (Ello) B N P R S U (Dolzago) A B L N P R S U (Garlate) B N P R S U C (Olginate) B N P R S U (Valgreghentino) B N P R S U (Airuno) B N P R S U (Nibionno) B L N P S U (Bulciago) B L N P R S U (Barzago) B N P R S U D (Cassago Brianza) A B N P R S U (Cremella) B N P S U (Barzanò) B N P R S U (Monticello Brianza) B N P R S U (Viganò) B N P R S U (Castello di Brianza) B N P R S U (Santa Maria Hoè) B N P R S U E (Rovagnate) B L N P S U (Perego) B L N P S U (Olgiate Molgora) B L N P R S U (Brivio) A B L N P R S U (Calco) A B L N P R S U F (Merate) A B L N P R S U (Imbersago) B N P R S U (Robbiate) B L P S U G (Montevecchia) B L N P R S U (Casatenovo) B L N P R S U (Missaglia) B L N P R S U H (Lomagna) B P R S U (Osnago) B P S U (Cernusco Lombardone) B L P R S U (Cernusco Lombardone) B L N P R S U (Osnago) B N P R S U (Merate) B L N P R S U I (Robbiate) B L N R S U (Paderno d'adda) B N P R S U (Verderio Superiore) B N S U (Verderio Inferiore) A B N P R S U Legenda classi DUSAF (Destinazione d Uso dei Suoli Agricoli e Forestali): A Laghi, bacini, specchi d'acqua B Boschi di latifoglie L Colture consociate particellari e incolti N Vegetazione arbustiva e cespuglieti P Prati e pascoli R Ambiti degradati soggetti ad usi diversi S Seminativo semplice U Aree urbanizzate ed infrastrutture 32

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