8. Schede Difettologiche

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1 8. Schede Difettologiche La parte centrale del Metodo della Valutazione Numerica dello stato di degrado MVN, consiste nelle Schede Difettologiche. Sono lo strumento essenziale per procedere nelle ispezioni visive: facilitano l individuazione dei difetti e la comprensione delle cause che li hanno provocati. Le schede difettologiche contengono, come riferimento, i parametri valutativi da assegnare per ogni singolo stato di degrado nel momento in cui si deve passare dall individuazione alla valutazione. Da questo momento, la relazione tra le schede difettologiche e le schede di valutazione diventa evidente: infatti, per assegnare il valore ai coefficienti, si fa riferimento alle schede difettologiche, dove tali valori sono riportati con la spiegazione sintetica sulle modalità di scelta. Ogni singola scheda consente di arrivare all individuazione dei difetti attraverso alcune immagini di riferimento che ne possono facilitare il riscontro. All interno della scheda sono elencati: - la descrizione del difetto; - le cause che lo producono; - le correlazioni con altri difetti; - gli interventi da effettuare; - delle eventuali note; - le indagini sperimentali necessarie; - i riferimenti bibliografici. La numerazione delle schede difettologiche è progressiva, risultando tuttavia le stesse suddivise per materiali diversi (calcestruzzo, muratura, acciaio, legno). Sono inoltre adottate le Schede di Completamento per l intera struttura ponte, riferite agli elementi di continuità (giunti), agli elementi accessori (parapetti, pali di illuminazione, scarichi, ecc.), a- gli elementi di appoggio (rulli, pendoli, ecc.). Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 88

2 MACCHIE DI UMIDITA PASSIVA Appena presente ~ 50% della ~ tutta la Sempre = 1 Deriva dalla penetrazione dell acqua di origine meteorica attraverso il calcestruzzo. Si presenta con tracce di calcio rilasciate sulla, che delimitano un area di colorazione diversa dal materiale integro. Per umidità passiva si intende il fenomeno e- stinto e del quale restano tracce di vecchie macchie biancastre (es. negli impalcati impermeabilizzati di recente). Sono di origini molteplici e legate a pregressi: mancanti o errati convogliamenti delle acque, carenze nell impermeabilizzazione, scarichi insufficienti o deteriorati, scarichi che hanno convogliato l acqua direttamente su parti strutturali, giunti inidonei o deteriorati, scossaline carenti o mancanti. In ogni caso va verificata l eventuale presenza di Fessure (difetti ). Se il fenomeno è contenuto, è sufficiente prevedere un trattamento superficiale di protezione cementizia contenente inibitori di corrosione. Nei casi più gravi potrà essere necessario procedere alla sostituzione del copriferro come indicato nella scheda Distacco del copriferro 1.5, fermo restando che giunti, scarichi e impermeabilizzazioni siano già stati ripristinati nella loro funzionalità. - Misura dell umidità mediante igrometro Analisi dello ione cloro Riferimenti bibliografici: (11), (23) Le macchie di umidità rappresentano la prima fase di uno stato di degrado che prelude al Cls dilavato/ammalorato 1.3. Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 89

3 MACCHIE DI UMIDITA ATTIVA Appena presente ~ 50% della ~ tutta la Sempre = 1 Deriva dalla penetrazione dell acqua di origine meteorica attraverso il calcestruzzo. Si presenta con tracce di calcio rilasciate sulla, che delimitano un area di colorazione diversa dal materiale integro. Per umidità attiva si intende un fenomeno legato a fattori meteorologici, con evidenti segni di infiltrazione, tracce di scolo e presenze di efflorescenze e/o stalattiti. Sono di origini molteplici e tuttora presenti, legate a: mancato o errato convogliamento delle acque, carenze nell impermeabilizzazione, scarichi insufficienti o deteriorati, scarichi che convogliano l acqua direttamente su parti strutturali, giunti inidonei o deteriorati, scossaline carenti o mancanti. Le macchie di umidità rappresentano la prima fase di uno stato di degrado che prelude al Cls dilavato/ammalorato 1.3. Se l acqua proviene dalle guaine di alloggiamento dei cavi di precompressione, il fenomeno è riconducibile a Umidità dall interno Il difetto può essere concomitante con altri stati di degrado, quali Armatura ossidata 1.6, e Lesioni a ragnatela modeste In ogni caso va verificata l eventuale presenza di Fessure (difetti ). Si deve procedere alla sostituzione del copriferro come indicato nella scheda Distacco del copriferro 1.5, previo intervento di ripristino di giunti, scarichi e impermeabilizzazioni. - Misura dell umidità mediante igrometro Analisi dello ione cloro Riferimenti bibliografici: (11), (23) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 90

4 CLS DILAVATO / AMMALORATO Appena presente ~ 50% della ~ tutta la Sempre = 1 Tali fenomeni sono generati dalla percolazione di acque superficiali. Si presenta prevalentemente sulle superfici verticali o inclinate prive di gocciolatoio. Col termine dilavato si intendono colamenti sulla e/o l erosione della parte superficiale, mentre con ammalorato ci si riferisce ai fenomeni di rigonfiamento superficiale del cls, scagliamento, distacchi locali, ecc.. Talvolta sono anche presenti tracce derivanti dall ossidazione delle armature. La presenza di ambiente umido, con passaggio continuo di acqua, esalta il fenomeno nel caso di calcestruzzi particolarmente porosi. Il degrado per ammaloramento è inoltre dovuto a fenomeni di carattere chimico sulle armature (carbonatazione del copriferro o attacco da cloruri), aggravato da fenomeni fisici (cicli di gelo e disgelo) e legato anche alle caratteristiche ambientali (classi di esposizione). Le Macchie di umidità attiva 1.2 sono una fase anteriore del degrado per ammaloramento. La fase successiva, in caso di mancato ripristino, può portare a una riduzione della sezione resistente del calcestruzzo, molto pericolosa nel caso si sviluppi su elementi portanti primari. Inoltre, nelle armature completamente scoperte, si ha la riduzione della sezione dell armatura per ossidazione e corrosione Armatura ossidata/corrosa 1.6 per il c.a. e Riduzione armatura di precompressione 1.26 per il c.a.p.. Poiché la frequenza del difetto deriva dalla mancanza o carenza nel convogliamento delle acque meteoriche, è necessario prevederne il ripristino della funzionalità. Quando il difetto è particolarmente intenso ed esteso si dovrà prevedere, su tutta la dell elemento interessato, la sostituzione del copri ferro con le modalità indicate nella scheda Distacco del copriferro Misura dell umidità mediante igrometro Analisi dello ione cloro Riferimenti bibliografici: (1), (11), (23) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 91

5 VESPAI Appena presente ~ 50% della ~ tutta la Solo superficiale Vista dell inerte Inerte distaccabile E un difetto molto evidente che si presenta con e- sposizione dei granuli dell inerte non perfettamente avvolti nelle parti fini dell impasto, con possibile distacco anche manuale dei granuli stessi. Il difetto si può presentare anche su superfici non estese. Il fenomeno, facilitato nel caso di calcestruzzi confezionati con mix design errati e/o granulometrie non adeguate, trae origine da una non corretta modalità di getto, per insufficiente vibratura, segregazione locale dovuta all altezza del getto, insufficiente sigillatura dei casseri. La presenza di vespai, mancando la continuità superficiale propria di un calcestruzzo ben confezionato, implica una altissima permeabilità locale, con facile accesso per gli agenti aggressivi. Si accompagna ad altri tipi di degrado, quali Armatura ossidata/corrosa 1.6, uaine in vista 1.12 e Staffe scoperte/ossidate Idrodemolizione dei calcestruzzi per tutta la profondità del fenomeno. Ripristino e pulizia delle eventuali armature scoperte. Ricostruzione dello strato di calcestruzzo asportato con malta o betoncino reoplastico, secondo le tecniche indicate nella scheda Distacco del copriferro Carotaggio del calcestruzzo 5.8, (per valutare la profondità del fenomeno). Riferimenti bibliografici: (11), (12) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 92

6 DISTACCO DEL COPRIFERRO Appena presente ~ 50% della ~ tutta la Sempre = 1 E un difetto che si manifesta inizialmente con lesioni parallele agli spigoli o con rigonfiamento del cls in corrispondenza dei ferri d armatura. Successivamente si determina il distacco parziale o totale del copriferro con messa a nudo dell armatura. Il deterioramento del copriferro deriva dal suo esiguo spessore, dalla cattiva qualità del conglomerato, da una concentrazione di armatura (scarso interferro), dal fenomeno della carbonatazione. L aria, unita a umidità, penetrando all interno del conglomerato comporta l ossidazione dell armatura, producendo un aumento di volume del ferro e la conseguente espulsione del copriferro. Cls dilavato/ammalorato 1.3, Vespai 1.4, Armatura ossidata/corrosa 1.6. Rimozione del calcestruzzo ammalorato attraverso l uso di una idropulitrice ad acqua in pressione fino ad eliminare le parti incoerenti o in fase di distacco. Sostituzione delle parti di armatura che presentano un significativo degrado con riduzione di sezione. Trattamento dell armatura a vista, dopo la necessaria pulizia meccanica, mediante l applicazione a pennello di malta cementizia anticorrosiva, applicata a due mani, ed atta a riportare il ph a 12. Il prodotto utilizzato dovrà avere un adesione minima di 1,8 N/mm 2 ed un ph dell impasto pari a 12,6. Ricostruzione del copriferro prevedendo una delle soluzioni sotto indicate: con malta cementizia mono o bicomponente, fibrorinforzata a ritiro compensato da applicare a cazzuola od a spruzzo, con forte adesione al supporto ( 2 N/mm 2 ), buona traspirabilità al vapore acqueo, resistente alla penetrazione del CO2 e dei sali cloruri, contenente sinergie multiple anticorrosione. Resistenza meccanica a compressione da 38 a 55 MPa, resistenza meccanica a flessione da 7 a 11 MPa e modulo elastico da 8000 a Mpa, secondo le esigenze progettuali; con malta o betoncino cementizio fibrorinforzato a ritiro compensato da colare in cassero o in situazioni confinate, con forte adesione al supporto ( 2 N/mm 2 ) ed al tondino d acciaio (pull - out 20 N/mm 2 ), con buona traspirabilità al vapore acqueo, resistente alla penetrazione del CO2 e dei sali cloruri, contenente sinergie multiple anticorrosione, resistenza meccanica a compressione da 65 a 90 MPa, resistenza meccanica a flessione da 7,5 a 11 MPa, modulo elastico da a Mpa, secondo le esigenze progettuali. - Misure del diametro col calibro previa pulizia con mola - Valutazione della carbonatazione Valutazione del potenziale di corrosione 7.3 Riferimenti bibliografici: (1), (32), (33) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 93

7 ARMATURA OSSIDATA/CORROSA Appena presente ~ 50% della ~ tutta la Ossidata Intaccata la sezione del ferro Corrosa con diminuz. di sez. L ossidazione dell armatura si presenta o in modo visibile in presenza di distacco del copriferro, difetto che va comunque riportato, o in modo invisibile, allorchè il copriferro è carbonatato (in questo caso il copriferro appare visivamente intatto anche se talvolta il distacco è già in atto e rilevabile con battiture locali). L ossidazione è causata dal venir meno della passivazione delle barre, a seguito della carbonatazione del cls. Questo in particolar modo nel caso di calcestruzzi porosi o mal confezionati ed in ambienti aggressivi. L ossidazione provoca una riduzione dell adesione tra ferro e cls ed un successivo aumento di volume dell armatura con riduzione del diametro della stessa e distacco del copriferro. Cls dilavato/ammalorato 1.3: è simile il processo di sviluppo del degrado, ma le cause e l apparenza del fenomeno sono diverse, non avendosi qui passaggio continuo di acqua. Fenomeno ben distinto da Staffe scoperte/ossidate Il degrado è ulteriormente evidenziato in presenza di Vespai 1.4, Rimozione del calcestruzzo ammalorato attraverso l uso di una idropulitrice ad acqua in pressione fino ad eliminare le parti incoerenti o in fase di distacco. Sostituzione delle parti di armatura che presentano una significativa riduzione del diametro. Trattamento dell armatura a vista, dopo la necessaria pulizia meccanica o sabbiatura, mediante l applicazione a pennello di una boiacca protettiva ad alto potere passivante, contenente sinergie multiple anticorrosione. Ricostruzione della sezione utile del cls, utilizzando la tecnica riportata nella scheda Distacco del copriferro Misure del diametro col calibro previa pulizia con mola - Valutazione della carbonatazione Valutazione del potenziale di corrosione 7.3 Riferimenti bibliografici: (1), (32), (33) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 94

8 LESIONI CAPILLARI ANCORAI Appena presente ~ 50% della ~ tutta la Sempre = 1 E un difetto tipico delle strutture in c.a.p.. Si evidenziano lesioni superficiali corte e ravvicinate sulle a- nime di travi o cassoni, in corrispondenza dell ancoraggio dei cavi. Il problema nasce dalla scarsità dell armatura di frettaggio (posta per il confinamento e la ripresa delle trazioni trasversali nei carichi concentrati del c.a.p.) in corrispondenza dell ancoraggio dei cavi, ove si concentrano le azioni di precompressione. Tale difetto è maggiormente evidente in presenza di umidità. Rafforzamento locale con placcaggi anche in FRP (Fiber Reinforced Polymers) eventualmente preceduto dalla ricostruzione del copriferro con una delle tecniche evidenziate nella scheda Distacco del copriferro Indagini visive in corrispondenza delle testate Riferimenti bibliografici:(23) Questo difetto, di natura essenzialmente meccanica e ben localizzato, non va confuso con Lesioni a ragnatela modeste 1.13, determinate da fenomeni di ritiro del conglomerato. Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 95

9 TESTATE DI ANCORAIO NON SIILLATE Su una trave Su ~ la metà delle travi ~ su tutte le travi Sempre = 1 E un difetto specifico di elementi in c.a.p. a cavi scorrevoli. Il difetto indica sia la vista degli ancoraggi dei cavi, in quanto non ricoperti da un getto protettivo di calcestruzzo, sia l ammaloramento o il deterioramento dello stesso getto che funge da sigillatura. Può derivare: da un errore in fase di costruzione, quando il ricoprimento è completamente assente, da un distacco dello stesso per ritiro del cls, dal dilavamento e dal conseguente ammaloramento della sigillatura causato dall acqua proveniente dai giunti non impermeabili. Il difetto rappresenta una delle cause per cui si verifica Umidità dall interno 1.27, anche se spesso le testate, per esempio quelle degli impalcati, risultano inaccessibili per il controllo. Il verificarsi del difetto per umidità dall interno è comunque sintomo sufficiente per indicare problemi sulla sigillatura delle testate di ancoraggio, anche se i due difetti non sono localizzati sullo stesso concio della trave. Se la testata è protetta da un tampone, allora è presente anche Distacco tamponi testate 1.9. Rimozione del calcestruzzo ammalorato attraverso l uso di una idropulitrice ad acqua in pressione fino ad eliminare le parti incoerenti o in fase di distacco. Trattamento degli ancoraggi, dopo la necessaria pulizia meccanica o sabbiatura, mediante l applicazione a pennello di una boiacca protettiva ad alto potere passivante, contenente sinergie multiple anticorrosione. Inserimento dell armatura di collegamento e ricostruzione della sigillatura, utilizzando una delle tecniche riportate al difetto Distacco del copriferro Controlli visivi ravvicinati Riferimenti bibliografici: (23) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 96

10 DISTACCO TAMPONI TESTATE Appena presente Su ~ la metà delle travi ~ su tutte le travi Sempre = 1 E un difetto specifico di elementi in c.a.p. a cavi scorrevoli. Si riferisce ai getti di calcestruzzo che coprono le testate delle travi e si può presentare sia come un distacco vero e proprio, sia come una lesione tra il getto del tampone e quello della trave. Può essere dovuto all assenza di armatura di collegamento, oppure al ritiro del calcestruzzo del tampone per accoppiamento del getto in tempi diversi da quelli della trave. È aggravato dal percolamento o dall infiltrazione dell acqua meteorica proveniente da giunti non impermeabili. Può esserci la contemporanea presenza di Testate di ancoraggio non sigillate 1.8. Rimozione del tampone ammalorato attraverso l uso di una idropulitrice ad acqua in pressione fino ad eliminare le parti incoerenti o in fase di distacco. Trattamento degli ancoraggi, dopo la necessaria pulizia meccanica o sabbiatura, mediante l applicazione a pennello di una boiacca protettiva ad alto potere passivante, contenente sinergie multiple anticorrosione. Inserimento dell armatura di collegamento e ricostruzione del tampone utilizzando una delle tecniche riportate al difetto Distacco del copriferro Controlli visivi ravvicinati Riferimenti bibliografici: (23) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 97

11 LESIONI SU ANIMA LUNO CAVI Appena presente ~ 50% della ~ tutta la In media < 1 In media da 1 a 3 In media > 3 E un difetto specifico di elementi in c.a.p. a cavi scorrevoli. Si presenta con lesioni oblique, accompagnate talvolta da macchie di umidità che ne favoriscono l'individuazione. Si possono notare anche tracce di fuoriuscita di boiacca di iniezione, che deve far sospettare una presenza d'acqua all'interno delle guaine con pericolo di ossidazione dei cavi sotto tensione. Il difetto può essere causato da una elevata concentrazione di sforzi, in presenza di armatura trasversale insufficiente, ovvero da precompressione anticipata rispetto alla resistenza del calcestruzzo all atto del tiro. Questa tipologia di difetto, specificatamente legata alla tecnica di precompressione, è diversa rispetto a Fessure diagonali e Fessure longitudinali - 1.1, fenomeni riscontrabili su qualsiasi tipo di struttura. Questo difetto è altresì evidente con Umidità dall interno Nell ipotesi che sia iniziata la corrosione dei cavi di precompressione, considerare il difetto Riduzione armatura di precompressione Ricoprimento delle lesioni superficiali, previa pulizia del calcestruzzo con una idropulitrice ad acqua.in pressione, con una delle tecniche utilizzate nella scheda Distacco del copriferro 1.5. Verifica, dopo accurata analisi, dell eventuale necessità di procedere a: riiniezione delle guaine. Aggiunta di cavi di precompressione esterni alle anime. Rinforzo dell intradosso con FRP (Fiber Reinforced Polymers), previo risanamento del bulbo stesso. Inserimento, nella fase di risanamento del bulbo, di barre d acciaio Fe B 44K (ottenendo una trave a precompressione parziale ). - Indagini visive puntuali - Saggi locali (apertura per accertare la presenza o meno di iniezione, la presenza o meno di acqua e lo stato di precompressione all interno) Riferimenti bibliografici: (23) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 98

12 LESIONI LUNO SUOLA DEL BULBO Appena presente ~ 50% della ~ tutta la In media < 1 In media da 1 a 3 In media > 3 E un difetto specifico di elementi in c.a.p. a cavi scorrevoli. Sono lesioni longitudinali all intradosso delle travi, di solito in mezzeria, che seguono l andamento dei cavi. A volte sono accompagnate da macchie di umidità o stalattiti. Il difetto va esteso anche a quelle lesioni all'intradosso dei solettoni, dei cassoni e degli archi in c.a.p.. Deriva dallo scarso ricoprimento in calcestruzzo delle guaine e dalla loro non perfetta iniezione, che determina l ossidazione dei cavi e l aumento di volume del complesso; il fenomeno è incrementato dalla presenza di acqua all interno delle guaine. Essendo il difetto localizzato all intradosso delle travi in c.a.p., non deve essere confuso con Fessure longitudinali Il difetto si può accompagnare a Umidità dall interno La fase successiva di degrado è rappresentata da uaine in vista Rimozione del calcestruzzo ammalorato attraverso l uso di una idropulitrice ad acqua in pressione fino ad eliminare le parti incoerenti o in fase di distacco. Trattamento delle guaine a vista, se metalliche ed ossidate, dopo la necessaria pulizia meccanica o sabbiatura, mediante l applicazione a pennello di una boiacca protettiva ad alto potere passivante, contenente sinergie multiple anticorrosione. Ricoprimento delle guaine utilizzando la tecnica riportata nella scheda Distacco del copriferro 1.5. Eliminazione dell acqua all interno delle guaine e completa riiniezione con boiacca cementizia. Interventi sui cavi come in Lesione su anima lungo cavi 1.10 ove necessario. - Saggi per controlli locali sia delle guaine che delle armature Riferimenti bibliografici: (23) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 99

13 UAINE IN VISTA Appena presente ~ 50% della ~ tutta la Sempre = 1 E un difetto specifico di elementi in c.a.p. a cavi scorrevoli. Sono in evidenza le guaine per perdita del ricoprimento di cls.. Spesso, se la guaina è metallica, risulta anche ossidata. Le guaine possono essere in vista per vari motivi: scarsità del copriferro o suo cattivo confezionamento e, quindi, facile distacco, presenza di vespai, guaine troppo vicine che hanno impedito il passaggio del calcestruzzo. Il difetto può apparire in concomitanza con Vespai 1.4 e, chiaramente, con Armatura ossidata 1.6. Nel caso di degrado molto avanzato e nell ipotesi che sia iniziata la corrosione dei cavi di precompressione, considerare il difetto Riduzione armatura di precompressione Rimozione del calcestruzzo ammalorato attraverso l uso di una idropulitrice ad acqua in pressione fino ad eliminare le parti incoerenti o in fase di distacco. Trattamento delle guaine, se metalliche ed ossidate, dopo la necessaria pulizia meccanica o sabbiatura, mediante l applicazione a pennello di una boiacca protettiva ad alto potere passivante, contenente sinergie multiple anticorrosione ed inibitori di corrosione migratori organici. Ricoprimento delle guaine utilizzando la tecnica riportata nella scheda Lesioni lungo suola del bulbo Saggi di controllo ed apertura delle guaine Riferimenti bibliografici: (20), (23) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 100

14 LESIONI A RANATELA MODESTE Appena presente ~ 50% della ~ tutta la Sempre = 1 E un difetto riscontrabile sulle strutture in calcestruzzo o in c.a. e si presenta come una serie di lesioni modeste, diffuse ed ad andamento irregolare, molto evidenti in presenza di umidità. E dovuto solitamente al ritiro del cls a causa di una miscela non correttamente eseguita, ad una carenza d armatura superficiale oppure ad una non corretta stagionatura dei getti ovvero a fenomeni di sollecitazione indotta da traffico limitrofo durante le fase di presa. Il difetto non deve essere confuso con tutti quegli stati di fessurazione che hanno origini diverse dal fenomeno sopra descritto. Il degrado Staffe scoperte/ossidate 1.20 si riferisce a lesioni in corrispondenza diretta con i ferri d armatura, così come il Lesioni capillari ancoraggi 1.7 che appare sulle testate delle travi in c.a.p. e va considerato a parte. Se il difetto riguarda una zona oggetto di una riparazione localizzata, si deve sicuramente fare riferimento al Riprese successive deteriorate In tutti i casi in cui le lesioni sono a linee regolari e non presentano l andamento diffuso e superficiale qui evidenziato, trattandosi di altre cause e diverso peso nella valutazione, si dovrà procedere considerando le schede riguardanti le lesioni riferite ai ferri d armatura. La presenza delle lesioni implica effetti collaterali di più grave entità. È quindi necessario operare una pulizia superficiale del calcestruzzo, con idropulitrice, e suo ripristino utilizzando la tecnica riportata nella scheda Distacco del copriferro Controlli visivi con percussioni locali Riferimenti bibliografici: (11), (12) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 101

15 FESSURE ORIZZONTALI In media < 1 In media 1 3 In media > 3 Capillare 1 2 mm > 2 mm E riferito a lesioni sul calcestruzzo il cui andamento è prevalentemente orizzontale; in questo difetto sono comprese quelle lesioni che compaiono su: spalle, pile (compresi i pulvini) e piedritti. Spesso sono isolate e visibili nelle costruzioni eseguite per conci. Si registrano spesso in corrispondenza delle riprese di getto per scarsità d armatura di collegamento, differenza di qualità tra i due getti e non preparazione delle superfici delle riprese stesse. Il difetto non va confuso con le Fessure verticali, diagonali, longitudinali e trasversali ( ). La presenza della lesione implica effetti collaterali, quali il passaggio di acqua, con conseguenze da ricercare nelle schede Macchie di umidita attiva 1.2, Cls dilavato/ammalorato 1.3. Pulizia del calcestruzzo attraverso l uso di una idropulitrice ad acqua in pressione fino ad eliminare le parti incoerenti o in fase di distacco. Saturazione delle fessure mediante una malta antiritiro dotata di buona adesione e ottime resistenze meccaniche. Eventuale ricostruzione del copriferro con una delle tecniche citate nella scheda Distacco del copriferro Controlli visivi - Verifica dell ampiezza e profondità della lesione Riferimenti bibliografici: (11), (12) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 102

16 FESSURE VERTICALI In media < 1 In media 1 3 In media > 3 Capillare 1 2 mm > 2 mm E riferito a lesioni verticali che compaiono su: spalle, pile e piedritti, spesso in corrispondenza a riprese di getto o accostamento di getti diversi. Per spalle e pile il fenomeno, con intervalli regolari ed ampiezza contenuta, è dovuto a ritiro del calcestruzzo; Nel caso siano isolate e con ampiezza notevole, anche variabile, il fenomeno è dovuto ad assestamenti delle fondazioni o spinte differenziali dei terreni. Nel caso dei piedritti le fessure sono di origine strutturale e quindi potenzialmente pericolose. Il difetto non deve essere confuso con lesioni dovute alla presenza dei ferri d armatura, perché le cause sono diverse ed il degrado assume un altra valenza. Nel caso dei piedritti, la valenza assegnata potrebbe essere troppo bassa e si impone quindi una specifica verifica strutturale. Per lesioni dovute a ritiro o a vecchi assestamenti in fase costruttiva: pulizia del calcestruzzo attraverso l uso di una idropulitrice ad acqua in pressione fino ad eliminare le parti incoerenti o in fase di distacco, saturazione delle fessure mediante una malta antiritiro dotata di buona adesione e ottime resistenze meccaniche, eventuale ricostruzione del copriferro con una delle tecniche viste nella scheda Distacco del copriferro 1.5. Se trattasi di lesioni dovute ad assestamenti in atto o di lesioni di origine strutturale è necessario prevedere lavori di consolidamento e di rinforzo. - Monitoraggi delle fessurazioni Riferimenti bibliografici: (11), (12) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 103

17 FESSURE DIAONALI In media < 1 In media 1 3 In media > 3 Capillare 1 2 mm > 2 mm E riferito a lesioni sul calcestruzzo il cui andamento è obliquo sia su pareti orizzontali sia verticali. Nel caso delle travi corrisponde alla posizione del massimo taglio o alla posizione di piegamento delle armature. In elementi come spalle o pile si presentano generalmente isolate e derivano prevalentemente da assestamenti delle fondazioni o spinte differenziali del terreno. Nelle travi, se presenti verso le zone d appoggio, o nei pulvini in c.a., sono d origine strutturale per sollecitazioni di flessione e taglio superiori a quelle di progetto o carenze d armature. Nelle solette hanno cause analoghe, con origine solitamente nelle zone d angolo. Nelle spalle e nelle pile la tecnica di intervento è quella descritta nella scheda Fessure orizzontali 1.14, mentre se si presenta in altri elementi ed ha origine strutturale è consigliata un attenta indagine sperimentale sulla causa delle lesioni. È prevedibile la necessità di rinforzo delle zone interessate. - Monitoraggi delle fessurazioni Carotaggio del calcestruzzo 5.8 (per valutare la profondità del fenomeno) Riferimenti bibliografici: (11), (12), (20), (21) L andamento vario di alcune lesioni, specialmente nelle spalle, rende difficile la distinzione con Fessure orizzontali 1.14 o Fessure verticali Vanno quindi valutate con molta attenzione. Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 104

18 FESSURE LONITUDINALI In media < 1 In media 1 3 In media > 3 Capillare 1 2 mm > 2 mm Il difetto si riferisce alle lesioni che compaiono su impalcati, travi ed archi lungo i loro assi longitudinali. Si possono verificare per: carenze d armatura trasversale, interasse tra i ferri troppo ampio, scarsa qualità del calcestruzzo, ritiro differenziale del calcestruzzo, riprese di getto. L andamento strettamente legato all asse longitudinale degli elementi considerati, rende il difetto ben distinguibile dalle altre lesioni delle schede da 1.14 a Pulizia del calcestruzzo attraverso l uso di una idropulitrice ad acqua in pressione fino ad eliminare le parti incoerenti o in fase di distacco. Saturazione delle fessure mediante una malta antiritiro dotata di buona adesione e ottime resistenze meccaniche. Eventuale ricostruzione del copriferro con una delle tecniche citate nella scheda Distacco del copriferro Monitoraggi delle fessurazioni Riferimenti bibliografici: (11), (12) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 105

19 FESSURE TRASVERSALI In media < 1 In media 1 3 In media > 3 Capillare 1 2 mm > 2 mm Il difetto si riferisce alle lesioni che compaiono su impalcati, archi, travi e traversi, lungo i loro assi trasversali. Si possono verificare per: carenze d armatura, interasse tra i ferri troppo ampio, scarsa qualità del calcestruzzo, ritiro del calcestruzzo, ripresa di conci successivi, cedimenti differenziali. Il difetto non deve essere confuso, specialmente all intradosso delle travi, con Staffe scoperte/ossidate 1.20 o Armatura ossidata 1.6. Può esserci la contemporanea presenza di Fessure verticali 1.15 e Fessure diagonali Nel caso di fessure stabilizzate e di scarsa entità: pulizia del calcestruzzo attraverso l uso di una idropulitrice ad acqua in pressione fino ad eliminare le parti incoerenti o in fase di distacco, saturazione delle fessure mediante una malta antiritiro dotata di buona adesione e ottime resistenze meccaniche, eventuale ricostruzione del copriferro con una delle tecniche della scheda Distacco del copriferro 1.5. Nel caso di lesioni strutturali (travi, traversi, solette) o dovute a movimenti delle fondazioni (per gli archi), si ricorrerà a adeguati interventi di rinforzo e riabilitazione. - Monitoraggi delle fessurazioni Riferimenti bibliografici: (11), (12), (20) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 106

20 LESIONI / DISTACCO TRAVI - TRAVERSI In poche zone ~ 50% della totalità ~ ovunque Capillare > 1 mm Passante E un difetto che si rileva nella sezione d incastro tra le travi ed i traversi, generalmente a tutt altezza; la lesione può essere capillare, oppure significativa fino a costituire un vero e proprio distacco. La localizzazione del difetto è univoca e non lascia spazio a possibili errori di valutazione. Carenza d armatura di collegamento, ritiro del calcestruzzo dei traversi, mancata preparazione delle superfici delle travi prima del getto dei traversi stessi, insufficiente vibrazione dei getti. Saturazione delle fessure mediante una malta antiritiro dotata di buona adesione e ottime resistenze meccaniche o resina epossidica. Nei casi più gravi, rifacimento di nuovi traversi con relativa armatura di collegamento. - Controlli visivi Riferimenti bibliografici: (11), (12), (20) Se c è distacco è possibile intravedere l armatura, nel qual caso bisognerà verificare ed eventualmente riportare il difetto Armatura ossidata 1.6. Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 107

21 STAFFE SCOPERTE / OSSIDATE Appena presente ~ 50% della ~ tutta la Ossidata Intaccata la sez. del ferro Corrosa con diminuz. di sez. Si riferisce alla vista delle staffe in insufficienza o totale mancanza di copriferro. L ossidazione ne è una diretta conseguenza. Riconoscibile anche dalla distribuzione regolare. L assenza di copriferro è causata dalla mancanza di distanziatori in fase di getto. L ossidazione è causata dal contatto con l aria e/o l acqua. La caratteristica del degrado in fase iniziale è tale da non doversi confondere con altri tipi di difetti. Rimozione del calcestruzzo ammalorato attraverso l uso di una idropulitrice ad acqua in pressione fino ad eliminare le parti incoerenti o in fase di distacco. Trattamento delle armature, dopo la necessaria pulizia meccanica o sabbiatura, mediante l applicazione a pennello di una boiacca protettiva ad alto potere passivante, contenente sinergie multiple anticorrosione. Ricoprimento delle staffe utilizzando la tecnica riportata nella scheda Distacco del copriferro Misure del diametro col calibro previa pulizia con mola Riferimenti bibliografici: (1), (11), (23) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 108

22 LESIONI ATTACCO PILASTRI In poche zone ~ 50% del perimetro Tutto il perimetro Capillare 1 2 mm > 2 mm o passante E un difetto che si rileva nella sezione di collegamento tra i pilastri o i piedritti ed altri elementi; la lesione può essere capillare o significativa, fino a raggiungere un vero e proprio distacco. La localizzazione del difetto è univoca. Carenza d armatura di collegamento, insufficiente e/o errato posizionamento dell armatura di confinamento, insufficiente vibrazione dei getti. La lesione si presenta isolata e (in sommità delle pile) si rimanda a Vespai 1.4; nei casi più gravi, Armatura ossidata 1.6. Pulizia del calcestruzzo attraverso l uso di una idropulitrice. Saturazione delle fessure mediante una malta antiritiro dotata di buona adesione e ottime resistenze meccaniche. Eventuale ricostruzione con una delle tecniche della scheda Distacco del copriferro 1.5. Ripristino e riconfinamento mediante l uso di elementi meccanici o FRP (Fiber Reinforced Polymers). - Controlli visivi - Carotaggio del calcestruzzo 5.8 (per valutare la profondità del fenomeno) Riferimenti bibliografici: (1), (11), (12) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 109

23 LESIONI ATTACCO TRAVE - SOLETTA In poche zone ~ 50% della totalità ~ ovunque Sempre = 1 E un difetto che si rileva nella sezione di attacco tra trave e soletta. Il distacco di solito è modesto. La localizzazione è univoca. Carenza d armatura di collegamento, ritiro del calcestruzzo, mancata preparazione delle superfici prima del getto o insufficiente vibrazione dei getti. Nel caso di travi in c.a.p. il fenomeno è legato al ritiro ed al fluage. Pulizia del calcestruzzo attraverso l uso di una idropulitrice. Saturazione delle fessure mediante una malta antiritiro dotata di buona adesione e ottime resistenze meccaniche. - Controlli visivi Riferimenti bibliografici: (1), (11), (12) Nelle travi ad ala larga, se c è infiltrazione d acqua nelle fessure, il difetto si può presentare assieme a Macchie di umidità attiva 1.2. Se la soletta è stata realizzata con lastre prefabbricate, il fenomeno può considerarsi fisiologico. Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 110

24 ARMATURA LONITUDINALE DEFORMATA Sempre = 1 Sempre = 1 Il difetto è presente in elementi strutturali dove i ferri di armatura longitudinali sono scoperti e inflessi. Nei casi più gravi, si può arrivare alla riduzione della sezione resistente del calcestruzzo. Quando i ferri subiscono una deformazione sin dalla costruzione per mancanza o errato posizionamento delle staffe ed insufficiente confinamento dato dal copriferro, ovvero si manifesta dopo alcuni anni a causa del trasferimento del carico dal calcestruzzo all acciaio, per gli effetti differiti (viscosità). Si può verificare la contemporanea presenza dei difetti Cls dilavato/ammalorato 1.3, Distacco del copriferro 1.5, Armatura ossidata 1.6. Idrodemolizione interessante tutta la dello strato carbonatato, fino a raggiungere il primo strato di barre verticali. Sostituzione delle barre deformate opportunamente inghisate nella fondazione, se prossime allo spiccato, e sovrapposte alle barre corrispondenti ancora valide. Inserimento di una staffatura tale che ne impedisca lo svergolamento. Ricoprimento con betoncino reoplastico secondo le tecniche suggerite nella scheda Distacco del copriferro Controlli visivi Riferimenti bibliografici: (20), (21) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 111

25 DISTACCO DEL TIMPANO In poche zone ~ 50% della totalità ~ tutta la Accennato Ben visibile Passante Per timpano si intende la parte ai lati del ponte sovrastante l elemento strutturale portante (arco). Il difetto consiste in un insieme di lesioni che provocano il distacco del timpano stesso dell arco. Possono essere movimenti differenziali a livello delle fondazioni oppure effetti di sovraccarichi non previsti o dovuti alla spinta dell eventuale rilevato di riempimento, in concomitanza di un inadeguato collegamento tra l arco e il timpano. Da non confondere con le lesioni descritte nelle schede delle Fessure (da 1.14 a 1.18). Rimozione delle parti che presentano delle lesioni o un collegamento inefficace con l arco. Saturazione delle fessure mediante una malta antiritiro dotata di buona adesione e ottime resistenze meccaniche. Riparazione del timpano con una delle tecniche consigliate nella scheda Distacco del copriferro Controlli visivi Riferimenti bibliografici: (1), (11), (23) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 112

26 RIPRESE SUCCESSIVE DETERIORATE Sempre = 1 Sempre = 1 Per riprese successive si intendono le riparazioni localizzate inadeguate. Si tratta di riempimento di vuoti, di intasamento di vespai o della ricostruzione del copriferro, di spigoli distaccati o di generiche parti mancanti. Intervento di riparazione con scelta di materiali inidonei. Cattiva esecuzione della riparazione (ad es. cavità riempite solo superficialmente o inadeguata preparazione delle superfici di attacco). Insufficiente valutazione delle necessità strutturali in fase di riparazione. Mancata risoluzione delle cause del degrado. Le riprese citate non sono da confondere con le riprese di getto, che rappresentano invece fasi successive di uno stesso lavoro di costruzione. Nelle zone dove il difetto è presente, possono rilevarsi tutte le anomalie tipiche del cls quali dilavamento, ammaloramento e lesioni varie ed in più il distacco o le lesioni tra il materiale vecchio ed il nuovo. Idrodemolizione superficiale dei calcestruzzi ammalorati. Ripristino delle eventuali armature. Ricostruzione dello strato di calcestruzzo asportato con malta o betoncino reoplastico secondo le tecniche indicate nella scheda Distacco del copriferro Controlli visivi Riferimenti bibliografici: (11), (20), (23) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 113

27 RIDUZIONE ARMATURA DI PRECOMPRESSIONE Appena presente ~ 50% della ~ tutta la Visibile Fino al 20 % del diametro > del 20 % del diametro Lo stato di ossidazione delle armature di precompressione può arrivare a livelli critici, producendo una riduzione di sezione delle armature stesse fino a determinarne la rottura. Sistemi di impermeabilizzazione, di raccolta e smaltimento delle acque mal progettati o mal eseguiti. Mancanza o scarsità del copriferro. uaine non correttamente intasate. Calcestruzzo poroso. Talvolta la rottura è determinata da urti accidentali. Nel caso di acque provenienti dall'esterno mal convogliate, contemporanea presenza di Cls dilavato/ammalorato Possibile riscontrare anche Vespai - 1.4, Staffe scoperte/ossidate Nei cavi post-tesi il degrado potrebbe iniziare dal fenomeno Umidità dall interno Nel caso di evidenti riduzioni di sezione, potrebbe essere necessario procedere con: aggiunta di armatura lenta, precompressione esterna, rinforzo con FRP (Fiber Reinforced Polymers). Va comunque preventivamente corretto lo smaltimento delle acque e prevista una protezione isolante mediante verniciatura previa ricostituzione del bulbo, utilizzando la tecnica riportata nel difetto Distacco del copriferro Indagini tramite endoscopico Valutazione del potenziale di corrosione 7.3 Riferimenti bibliografici: (1), (23) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 114

28 UMIDITA DALL INTERNO Appena presente ~ 50% della ~ tutta la Sempre = 1 Indica la presenza di umidità che fuoriesce all esterno dopo lo scorrimento lungo le guaine, nelle strutture in c.a.p. a cavi scorrevoli. Talora è accompagnato da stalattiti la cui presenza, pur in assenza di umidità, è sintomo di un difetto da lungo periodo. Più soggetti a questo tipo di degrado sono i cavi parabolici, come le travi con ancoraggi in soletta. Testate di ancoraggio non sigillate o mancanza di impermeabilizzazione lungo le travi che favoriscono la penetrazione di acqua nel calcestruzzo. Iniezione mancante o inefficiente delle guaine. Presenza di lesioni del cls sulla parte superiore del bulbo. Il difetto Macchie di umidità attiva 1.2 non comprende il passaggio di acqua lungo le guaine e quindi non deve essere confuso con il degrado qui citato. Questo tipo di fenomeno può manifestarsi in concomitanza con Lesioni su anima lungo cavi 1.10, Lesioni lungo suola del bulbo 1.11 e Macchie di u- midità attiva 1.2 nelle zone immediatamente vicine. Vedi scheda Lesioni su anima lungo cavi Controllo puntuale dell ossidazione dei cavi con e- ventualità di riiniezione delle guaine e ripristino dell efficienza strutturale. - Saggi locali (apertura per accertare la presenza o meno di iniezione, la presenza o meno di acqua e lo stato di precompressione all interno) - Indagini tramite endoscopico Valutazione del potenziale di corrosione 7.3 Riferimenti bibliografici: (23) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 115

29 ARMATURA SCOPERTA / OSSIDATA TESTATE Appena presente ~ 50% della ~ tutta la Armatura scoperta Armatura ossidata Armatura corrosa Si tratta della mancanza del copriferro con conseguente ossidazione dell armatura nelle strutture in c.a.p.. La localizzazione è ben definita e univoca ed è riferita alle testate di travi, solette, solettoni e cassoni. La mancanza del copriferro è causata da distacco o dilavamento del calcestruzzo ovvero da difetti in fase esecutiva. L ossidazione è causata dal venir meno della passivazione delle barre, a seguito del contatto con l aria (calcestruzzo carbonatato) in ambienti aggressivi. Non sono da utilizzare i difetti Armatura ossidata 1.6 e Staffe scoperte/ossidate Idrodemolizione dei calcestruzzi ammalorati e carbonatati. Ripristino delle armature o ricopertura con materiali incollati ad alta resistenza. Ricostruzione del copriferro con malta o betoncino reoplastico secondo le tecniche indicate nella scheda Distacco del copriferro Misure del diametro col calibro previa pulizia con mola Riferimenti bibliografici: (20), (23) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 116

30 DANNI DA URTO Sempre = 1 Visibile Mostra l armatura Armatura deformata E riferito a rottura degli spigoli, asportazione del copriferro, deformazione delle armature, tranciamento delle armature lente o di precompressione ovvero se il punto di impatto è più alto, danneggiamenti di varia entità fino allo sgretolamento dell anima. Passaggio di automezzi fuori sagoma, incidenti stradali, urti di natanti o grossi oggetti trascinati dalla corrente nell alveo. li urti possono generare difetti che si devono eventualmente citare assieme a questo e che dipendono in molti casi dal tempo trascorso dal momento dell urto: Distacco del copriferro 1.5, Armatura ossidata 1.6, uaine in vista 1.12, Lesioni attacco pilastri 1.21, Riduzione armatura di precompressione 1.26, ecc. In funzione degli elementi strutturali interessati, gli interventi di ripristino possono assumere le seguenti tipologie. Travi: Semplice rifacimento di spigoli e copriferro mediante gli interventi descritti nella scheda Distacco del copriferro 1.5, nel caso di riduzione della sezione delle armature nel c.a., o del tranciamento dei cavi nel c.a.p. (previa ricalcolazione della struttura), rinforzo delle travi mediante l aggiunta di barre di precompressione esterna ovvero FRP (previa risagomatura delle superfici in calcestruzzo con malta o betoncino reoplastico). Nei casi più gravi sostituzione della trave incidentata. Pilastri e spalle: Nei casi più lievi, semplice rifacimento di spigoli e copriferro mediante gli interventi descritti nella scheda Distacco del copriferro 1.5, nei casi di rottura o fuori piombo: demolizione e ricostruzione. - Prove di carico Riferimenti bibliografici: (20), (21) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 117

31 DANNI CAUSATI DALI APPARECCHI D APPOIO Sempre = 1 Accennato Distacco di materiale Vista delle armature Si possono riscontrare nelle zone di contatto degli elementi strutturali con gli apparecchi di appoggio. Possono essere rappresentati come: Rottura con distacco degli spigoli delle mensole erber. Lesioni con distacco in corrispondenza di pulvini o spalle. Schiacciamento di baggioli. Errato posizionamento iniziale dell'apparecchio. Errato posizionamento delle armature. Ritiro o fluage dell impalcato superiore alle previsioni. Accumulo di materiale proveniente dai giunti che impedisce lo scorrimento. : Difetti o cattivo funzionamento appoggi: Difetti apparecchi d appoggio in neoprene 5.5, Difetti rulli - pendoli (metallici o cls) 5.6, Difetti carrelli (metallici) 5.7. Sollevamento dell'impalcato con l'uso di martinetti idraulici per garantirne l'uniformità (se il sollevamento non è possibile dal basso verrà e- seguito, con accorgimenti appositi, dall'alto). Ricostruzione o regolarizzazione delle superfici di appoggio in calcestruzzo con malte o betoncini reoplastici utilizzando le tecniche descritte nella scheda Distacco del copriferro 1.5. Sostituzione degli apparecchi di appoggio. - Prove di carico Riferimenti bibliografici: (20), (21) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 118

32 FESSURE ORIZZONTALI Sempre = 1 Capillare Qualche mm Qualche cm Riferite agli elementi verticali come spalle, pile e, nelle strutture ad arco, rinfianchi e timpani. eneralmente si manifestano lungo i corsi di malta, percorrendo la parte più debole in termini di resistenza meccanica, o tagliando direttamente i mattoni o gli elementi in pietra della muratura. Da non confondere con la polverizzazione dei corsi di malta. Nelle porzioni verticali possono essere generate da cedimenti delle fondazioni o da spinte sulle spalle esercitate dal terreno o da eventi sismici. Si possono presentare alle imposte a seguito di carichi non simmetrici provenienti da campate contigue più lunghe o più caricate. Vibrazioni accentuate e ripetute derivanti da traffico possono incrementare tali effetti. Realizzazione di sottofondazioni in muratura o c.a., oppure palificate o jet-grouting. Riempimento delle fessure mediante iniezioni di boiacca a base calce/cemento dotata di buona adesione alla muratura, buona resistenza meccanica, medio modulo elastico, buona resistenza agli agenti chimici e ritiro ridotto. Modifica ai rinfianchi (geometria, compattazione, distribuzione dei carichi, elementi irrigidenti). Ripristino della continuità dell arco mediante nuovi elementi resistenti paralleli alla struttura originaria, realizzati in acciaio o in cemento armato o con cavi di contenimento post-tesati disposti all estradosso. Per capire se la causa del degrado sia ancora in essere è utile un monitoraggio delle fessure, accompagnato da indagini geognostiche sul terreno di fondazione. Nel caso di murature storiche o particolarmente degradate è opportuno eseguire prove di caratterizzazione meccanica dei materiali. - Monitoraggio prove penetrometriche, carotaggi nel terreno- 9 - prove sulla muratura (quadro fessurativo, degrado, endoscopie, prove soniche, martinetti piatti per individuazione dei parametri elastici e della resistenza meccanica, prova di estrazione con contrasto) 4.1, 4.2, 4.4, prove di carico statiche e/o dinamiche sull impalcato con mezzi pesanti e successiva verifica numerica- 1, 2 Riferimenti bibliografici: (4), (19), (27), (30) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 119

33 FESSURE VERTICALI Sempre = 1 Capillare Qualche mm Qualche cm Le fessure ad andamento medio verticale su spalle, pile, rinfianchi e timpani nelle strutture ad arco, possono presentare un tracciato zigzagante ed interessare i soli giunti di malta tra i mattoni o i blocchi di pietra oppure andamento continuo che taglia gli elementi della muratura. Talora si presentano come un insieme organizzato di più fessure piccole, accostate, di cui va analizzata in dettaglio la geometria. Nelle zone di imposta dell arco, in presenza di discontinuità geometriche o della tessitura muraria, possono essere legate a cedimenti differenziali delle fondazioni o a cedimenti/rotazioni delle strutture di contenimento. Per pile o spalle molto alte o molto caricate, il difetto può essere sintomo di una situazione più grave che potrebbe indicare un incipiente collasso per schiacciamento della muratura. Realizzazione di sottofondazioni in muratura o c.a. oppure palificate oppure jet-grouting. Riempimento delle fessure mediante iniezioni di boiacca a base calce/cemento dotata di buona adesione alla muratura, buona resistenza meccanica, medio modulo elastico, buona resistenza agli agenti chimici e ritiro ridotto. Cerchiatura delle pile con tessuti in fibra di carbonio. Cuciture passanti con barre di armatura perpendicolari alle fessure o agli elementi maggiormente caricati. Ripristino della continuità dell arco mediante nuovi elementi resistenti, in acciaio o in cemento armato o con cavi di contenimento post-tesati. Intonaco armato con malta a medio modulo elastico armata con rete metallica o in fibra di vetro. E utile un monitoraggio delle fessure, accompagnato da indagini geognostiche. Di fondamentale importanza la caratterizzazione meccanica in sito dei materiali. La valutazione accurata dei carichi in gioco e dei cedimenti occorsi nel tempo consentirà una verifica statica con metodi numerici per determinare la resistenza ultima dell arco e quindi il residuo margine di sicurezza. - monitoraggio prove penetrometriche, carotaggi nel terreno- 9 - prove sulla muratura (quadro fessurativo, degrado, endoscopie, prove soniche, martinetti piatti per individuazione dei parametri elastici e della resistenza meccanica, prova di estrazione con contrasto) 4.1, 4.2, 4.4, prove di carico statiche e/o dinamiche sull impalcato con mezzi pesanti e successiva verifica numerica- 1, 2 Riferimenti bibliografici: (4), (19), (27), (30) Manuale Valutazione dello stato dei Ponti Edizione CIAS 2011 pag. 120

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