1. DESCRIZIONE DEL DANNO DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DI RAFFORZAMENTO LOCALE... 11
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2 INDICE 1. DESCRIZIONE DEL DANNO DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DI RAFFORZAMENTO LOCALE
3 1. DESCRIZIONE DEL DANNO A seguito degli eventi sismici del maggio 2012 il cimitero di Carpi ha riportato: - danni diffusi sulle volte del portico; - lesioni concentrate su alcuni elementi portanti in c.a. del piano interrato; - lesioni sulle strutture murature portanti concentrate nelle zone di raccordo tra elementi strutturali attigui, con particolare riferimento alle pareti perimetrali e alle rampe in c.a. di tre vani scala dell Ala Sud e dell Ala Nord di collegamento dell interrato con il piano rialzato del portico. Anche le coperture e la volta dell atrio di ingresso hanno manifestato danni che sono stati riparati con i primi interventi di messa in sicurezza del luglio del 2013 (inserimento delle catene e sostituzione integrale del manto di copertura sopra l atrio, con introduzione di doppio tavolato e rimaneggiamento completo della copertura per riposizionamento degli embrici o delle tegole spostate o cadute). Si riporta di seguito una descrizione più dettagliata dei singoli danni: - Volte del portico al piano rialzato: Le volte del portico al piano rialzato hanno manifestato un quadro abbastanza diffuso di lesioni, concentrate in particolare sull Ala Sud, caratterizzate da distacchi tra le volte a crociera e le pareti di facciata che si affaccia sull area interna del cimitero e lesioni prevalentemente in chiave alle volte ad andamento longitudinale, ovvero parallele allo sviluppo longitudinale delle ali. 2
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5 A tali lesioni si affiancano lesioni sulle testate delle catene intradossali, dove si osservano segnali di sfilamento delle catene sul lato interno e segnali di movimento per cedimento dell ancoraggio della piastra esterno. 4
6 Il quadro di danneggiamento rilevato è ascrivibile essenzialmente alla medesima carenza strutturale: la debolezza dei sistemi di ancoraggio delle testate delle catene su entrambi i lati ha portato ad un parziale sfilamento delle stesse, con perdita di tensione delle catene e conseguente incapacità di contrastare le spinte statiche e dinamiche delle volte e degli archi trasversali. La perdita di efficacia dell ancoraggio delle catene ha prodotto un allontanamento delle imposte degli archi trasversali impostati sui pilastri, con conseguenti sollecitazioni flettenti sugli stessi e apertura di lesioni in chiave alle volte per allontanamento forzato delle imposte. L intervento progettuale dunque deve risolvere la vulnerabilità sopra descritta, consentendo alle catene intradossali di poter esplicare in modo completo il loro ruolo di contenimento delle spinte e di trasferire la trazione alla muratura d ambito in maniera più efficace. Le catene esistenti sono state introdotte a seguito degli eventi sismici del 96 e presentano due sistemi di ancoraggio differenti alle due estremità: in corrispondenza del filo interno le catene sono state ancorate mediante perforazione rettilinea della parete muraria per una lunghezza di 100 cm ed inghisaggio con resina mentre in corrispondenza della facciata esterna sono state ricavate delle nicchie nella muratura con inserimento di piastre abbastanza piccole di dimensioni 150x150x10 mm. Il principio d sfilamento sul lato interno è dovuto alla insufficienza del sistema di ancoraggio in rettilineo della barra di acciaio mentre il cedimento sul fronte esterno è dovuto essenzialmente dalla combinazione delle limitate dimensioni della piastra di contrasto esterna e del suo spessore ridotto. Un rinforzo dei 5
7 sistemi di ancoraggio delle testate potrà consentire di rinforzare localmente le catene metalliche e di ovviare alla vulnerabilità rilevata. - Pareti murarie dei vani scala: In corrispondenza di tre vani scala, due appartenenti all Ala Sud e uno all Ala Nord, si sono manifestate lesioni ad andamento sub verticale in corrispondenza delle pareti perimetrali dei vani, in particolare all incrocio tra pareti convergenti. Tali lesioni sono dovute essenzialmente ad un insufficiente collegamento tra le pareti murarie, che risultano debolmente o affatto ammorsate. La concentrazione nei vani scala inoltre è anche dovuta alla loro configurazione, con presenza di spazi vuoti molto alti e di pareti non contrastate per assenza di un impalcato intermedio, presente invece nel portico, tra il piano interrato e quello rialzato: i vani scala poi si trovano in punti di snodo dell andamento planimetrico del cimitero, in punti cioè in cui due parti delle Ali si incrociano a 45. È probabile che tale discontinuità geometrica abbia corrisposto anche ad una discontinuità delle fasi costruttive, accentuando la fragilità del collegamento tra le due parti ed aumentando la vulnerabilità locale. L intervento progettuale dovrà ripristinare, almeno in maniera parziale, la continuità delle masse murarie, incrementando il grado di ammorsamento tra pareti convergenti in corrispondenza degli spigoli. 6
8 Le rampe presentano inoltre una lesione continua che indica il distacco dei falsi gradini dalla soletta sottostante nonché una rottura delle pedate e una lesione intradossale tra muratura e soletta dovuta probabilmente ad un mancato ammorsamento tra la soletta e la muratura perimetrale. - Elementi in c.a. al piano interrato: In corrispondenza del piano interrato gli eventi sismici hanno provocato alcune lesioni concentrate su elementi in c.a., prevalentemente travi: in particolare all appoggio di alcune travi dell interrato le sollecitazioni dinamiche dovute al sisma, combinandosi con quelle statiche, hanno provocato sollecitazioni all intradosso che hanno provocato la formazione di lesioni con conseguente caduta di porzioni in c.a. del copri ferro. Tali lesioni sono dovute essenzialmente non tanto ad una intrinseca debolezza strutturale generalizzata delle travi dell interrato, quanto alla combinazione della concentrazione su alcune zone dell azione sismica all interrato, in particolare sull Ala Ovest. Le strutture lesionate necessitano di riparazioni locali per impedire che futuri eventi sismici possano provocare ulteriori crolli parziali e per evitare che barre di armatura, lasciate esposte, possano andare incontro a fenomeni di degrado accelerato con conseguente riduzione della sezione resistente dell armatura e diminuzione della capacità portante complessiva della trave. 7
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11 - Lesioni diffuse su elementi murari: Sono state rilevate lesioni significative sulle pareti murarie, in particolare in corrispondenza dei giunti strutturali tra porzioni realizzate in fasi differenti, che segnalano il movimento mutuo tra le due porzioni adiacenti, con possibili azioni di martellamento. Altre lesioni sono state osservate all attacco tra corpi di altezza e quindi comportamento strutturale differente. 10
12 2. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DI RAFFORZAMENTO LOCALE Si riporta di seguito la descrizione dei principali interventi di rafforzamento locale previsti: 1. Rinforzo locale delle testate delle catene metalliche: Gli ancoraggi in corrispondenza delle testate delle catene esistenti all intradosso delle volte del portico vengono rinforzati, previa adeguata puntellazione degli archi trasversali. Sul lato interno si prevede di aggiungere due piatti metallici inclinati a 45 rispetto all orizzontale di dimensioni 8x25 mm e di lunghezza pari a 45 cm, inserite previa demolizione di una porzione limitata di muratura attorno alla testa della catena, perforazioni inclinate di 45 sull orizzontale, saldatura a cordone d angolo della catena esistente con i due piatti aggiuntivi, successivo inghisaggio con resina dei piatti metallici nella muratura e riempimento della porzione di muratura demolita con malta adeguata. 11
13 DETTAGLIO 1 FASE 1 DETTAGLIO 1 FASE 3 12
14 Su lato esterno si prevede invece di sostituire la piastra di ancoraggio esterna con una piastra di analoghe dimensioni (150x150 mm) ma di spessore sp=8 mm e nervature ad altezza variabile. Il cedimento dell ancoraggio esterno rilevato è stato dovuto sia alle ridotte dimensioni della piastra, che però non possono essere alterate per problemi di ingombro in facciata, che al suo ridotto spessore. Sostituendo la piastra liscia con una piastra nervata si risolve il problema del cedimento della piastra esterna per deformazione della stessa. DETTAGLIO 2 FASE 5 DETTAGLIO 2 FASE 6 13
15 2. Cuci scuci sugli spigoli verticali delle pareti dei vani scala: In corrispondenza degli spigoli delle pareti verticali di 3 vani scala, due nell Ala Sud e uno nell Ala Nord, si prevede di realizzare un intervento di cuci-scuci, con integrazione di blocchi in mattoni pieni di collegamento tra le pareti convergenti negli spigoli che consente di incrementare l ammorsamento tra le pareti adiacenti. 3. Consolidamento di un vano scala in c.a.: si prevede di realizzare un consolidamento della scala in c.a. di collegamento tra l interrato ed il piano rialzato danneggiata. Tale intervento prevede la rimozione dei falsi gradini riportati in mattoni, la riparazione delle principali lesioni sulla rampa in c.a. e la realizzazione di nuovi gradini in calcestruzzo alleggerito strutturale, collegati alla rampa esistente mediante staffe inghisate in resina e alle pareti perimetrali mediante connettori in barre inghisati in resina. 14
16 Si prevede inoltre di introdurre al di sotto delle rampe della scala in c.a. delle nuove pareti in muratura a due teste, dotate di opportune fondazioni in travi rovesce in c.a. 15
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18 4. Ripristino sezione in c.a. degli elementi in c.a. danneggiati del piano interrato: Si prevede di consolidare localmente le travi in c.a. danneggiate del piano interrato, con ripristino della sezione originaria, attraverso la scarifica delle porzioni corticali lesionate, e ripristino del copriferro mediante malta bicomponente fibrorinforzata a ritiro compensato 5. Cuci-scuci sulle lesioni sulle pareti murarie : Sulle principali lesioni rilevate, in corrispondenza delle giunzioni tra elementi murari contigui, si prevede di realizzare interventi di cuci-scuci, con rimozione dei mattoni lesionati a cavallo delle lesioni e reintegro di mattoni nuovi e malta analoga a quella originaria. Gli interventi sopra descritti consentono di rinforzare localmente l edificio, sanandone alcune vulnerabilità e migliorandone localmente il comportamento nei confronti delle azioni sismiche. 17
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