DICHIARAZIONE AMBIENTALE

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1 Comune di Ronzone (Provincia Autonoma di Trento) DICHIARAZIONE AMBIENTALE con dati validi al 31 dicembre 2008 Revisione 00 marzo 2009 Documento redatto secondo i requisiti del REGOLAMENTO (CE) N. 761/2001 del Parlamento e Consiglio Europeo Codice NACE 84.1 Amministrazione pubblica: amministrazione generale, economica e sociale.

2 Comune di Ronzone via Mendola, Ronzone (Trento - Italia) telefono: fax: indirizzo ronzone@comuni.infotn.it

3 Sommario Introduzione. 1 Politica ambientale... 2 Il contesto territoriale L organizzazione comunale Le attività e gli aspetti ambientali Gli aspetti ambientali significativi Programma ambientale Comunicazione e coinvolgimento Convalida della Dichiarazione I

4 INTRODUZIONE Il Comprensorio e i trentotto Comuni della Val di Non hanno stabilito di adottare un Sistema di Gestione Ambientale Integrato e di conformarsi ai requisiti del Regolamento CE n. 761/2001 del Parlamento Europeo e del Consiglio di data 19 marzo 2001 per acquisire strumenti che possano «facilitare la gestione dei compiti istituzionali in materia ambientale e delle iniziative volontarie in maniera coordinata, sistematica e verificabile». L applicazione dei requisiti EMAS non è un operazione autoreferenziante ma l occasione per innescare un processo virtuoso di miglioramento del territorio coinvolgendo tutti i portatori d interesse locale, con l obiettivo comune di promuovere il territorio in particolare in relazione ai settori turistico e agroalimentare, assi portanti dell economia locale. Il progetto, pur avendo obiettivi e valenza autonomi, si pone in sinergia e continuità con altre iniziative finalizzate alla tutela ambientale e a promuovere lo sviluppo sostenibile della Valle. Ai fini della realizzazione del progetto i 38 Comuni partecipanti e il Comprensorio sono stati suddivisi in 6 raggruppamenti: Comune di Cles, Comprensorio della Val di Non, Comuni dell Alta Val di Non, Comuni della Bassa Val di Non, Comuni della Predaia, Comuni delle Maddalene. I raggruppamenti o, come definiti dal Sistema di Gestione Ambientale Integrato tra i Comuni e il Comprensorio della Val di Non, aree omogenee, hanno la funzione e il compito di coordinamento e gestione di comuni, omogenei per caratteristiche dal punto di vista della gestione ambientale, che adottano sistemi di gestione ambientale simili per modalità applicative. La costituzione di comitati di coordinamento composti dagli amministratori locali e dai tecnici potranno dare vita ad un processo di miglioramento condiviso anche a livello di valle anziché limitato solo alle singole realtà. Potranno essere individuati obiettivi ambientali comuni, politiche ambientali e iniziative di comunicazione e di sensibilizzazione ambientale condivise, questo nell ottica di un ampia visione di sviluppo sostenibile che vada oltre ai confini comunali. Il Comune di Ronzone appartiene all area omogenea dell Alta Val di Non. La Dichiarazione Ambientale è stata redatta per fornire ai cittadini e a tutti i soggetti interessati informazioni sull impatto e sulle prestazioni ambientali del Comune di Ronzone. La dichiarazione è infatti lo strumento di comunicazione e informazione con gli stakeholder (portatori di interessi) in materia di prestazione ambientale oltre a fornire lo stato di attuazione degli obiettivi che l Amministrazione comunale si è posti nel breve e nel medio periodo. La presente Dichiarazione Ambientale riporta i dati ambientali aggiornati al 31 dicembre 2008 e ha validità per il triennio 2009/2011. Il campo di applicazione del Sistema di Gestione Ambientale del Comune di Ronzone è il seguente: Attività di gestione del territorio e in particolare pianificazione urbanistica, approvvigionamento idrico, gestione scarichi, regolamentazione dell inquinamento acustico ed elettrosmog, controllo del rispetto di Regolamenti e Ordinanze, gestione patrimonio immobiliare, pubblica illuminazione, infrastrutture, verde pubblico. Gestione indiretta e controllo del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. 1

5 POLITICA AMBIENTALE Il Comune di Ronzone ha approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 05 del 9 gennaio 2009 la seguente Politica Ambientale. Tale documento stabilisce i principi generali in base ai quali il Comune organizza le proprie risorse umane, strumentali e finanziarie per il raggiungimento degli obiettivi che si è posto in campo ambientale. Ronzone, 09/01/2009 Il Comune di Ronzone ha stabilito di aderire al progetto di Registrazione EMAS dei Comuni e del Comprensorio della Val di Non e di impegnarsi al miglioramento e alla salvaguardia della qualità dell a mbiente del proprio territorio, nell interesse della comunità, delle generazioni future e degli ospiti. A tal f ine l Amministrazione Comunale ha stabilito di: operare nel pieno rispetto delle leggi e dei regolamenti ambientali applicabili alle attività comunali; dotarsi di un Sistema di Gestione Ambientale per perseguire il migliora mento continuo, teso alla riduzione delle incidenze ambientali delle proprie attività e di quelle sulle quali ha o può avere influenza; affidare al Comprensorio Val di Non la gestione dei processi integrati, così come descritti nel Manuale del Sistema di Gestione Ambientale Integrato della Val di Non; def inire obiettivi di migliora mento in materia di: 1. adozione/promozione di f onti energetiche alternative; 2. valorizzazione ambientale del territorio. Il Comita to Ambiente del Comune di Ronzone, composto dal Rappresentante dell Amministrazione, dal Segretario e dal Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale definisce e riesa mina gli obiettivi ambientali in coerenza con la presente Politica. Il Sindaco Endrizzi Stefano 2

6 IL CONTESTO TERRITORIALE La Val di Non si trova nella parte nord occidentale del Trentino. Dalla Valle dell Adige, all altezza dell abitato di Mezzocorona, a nord di Trento, la valle si sviluppa verso nordovest lungo il fiume Noce fino al lago di Santa Giustina, presso Cles, e prosegue lungo il rio Novella fino a San Felice, in Provincia di Bolzano. L area omogenea dell Alta Val di Non corrisponde all area nord orientale della valle e comprende i territori di dieci comuni: Amblar, Cavareno, Don, Fondo, Malosco, Romeno, Ronzone, Ruffrè, Sanzeno e Sarnonico. Complessivamente essi coprono una superficie di 108,24 km 2 e contano una popolazione di circa abitanti. Il Comune di Ronzone è un piccolo comune (circa 380 abitanti, con una densità abitativa pari a 71,32 abitanti per chilometro quadrato) localizzato nell area settentrionale dell Alta Val di Non. Il suo territorio si estende su una superficie di 5,3 km 2, compresa tra 987 e metri s.l.m. Il territorio del Comune risulta diviso in due zone separate tra loro: la zona del paese e la zona di montagna. 3

7 Dal punto di vista geologico, la Val di Non corrisponde ad una zona di depressione tettonica di transizione tra la piattaforma porfirica di Bolzano e i gruppi Adamello-Brenta dove si trovano a contatto formazioni rocciose molto diverse. La valle è impostata su un ampia sinclinale (piega degli strati rocciosi conformata ad arco con la convessità verso il basso) collocata tra i rilievi alpini del gruppo del Brenta, posti a ovest, e l incisione della Valle dell Adige a est. Gli strati rocciosi di più recente formazione sono collocati nella parte centrale, mentre quelli più antichi sono dislocati all esterno. Sul lato est della sinclinale affiora la Dolomia, che costituisce il ciglio della scarpata sulla Valle dell Adige. Il lato ovest della piega è interessato da importanti faglie che rialzano la parte occidentale della valle. La sovrapposizione degli strati rocciosi testimonia gli eventi susseguitisi nella storia geologica della Val di Non, iniziato trecento milioni di anni fa. La valle è stata interessata da fenomeni di erosione Dolomiti di Brenta IL CONTESTO TERRITORIALE Inquadramento geologico e idrografico Foto aerea della Val di Non - da sud a nord glaciale e fluviale che hanno dato origine alla sua particolare conformazione morfologica. Essa si presenta, infatti, come una successione di tre altipiani, separati da profonde gole e forre nelle quali scorrono corsi d acqua. Il territorio è delimitato a est dalla catena del Roen, a nord dalla catena del Lucco e delle Maddalene e a ovest dal gruppo del Brenta. Nella parte mediana è solcato dal torrente Noce, che, sbarrato da una diga all altezza di Santa Giustina, forma un grande lago artificiale. Dal punto di vista orografico la valle si biforca a Y all'altezza del lago di Santa Giustina e quindi la zona si divide in sponda destra (a ovest del Noce), sponda sinistra (a est del fiume) e terza sponda (la zona a nord del Noce e del rio Novella). In val di Non sono presenti numerosi laghi tra i quali il lago artificiale di Santa Giustina, il lago di Coredo, quello di Tavon e il lago di Tovel, segno dell'abbondanza di acqua della zona. Lago di Santa Giustina Lago di Santa Giustina 4

8 IL CONTESTO TERRITORIALE Inquadramento meteo-climatico La climatologia del territorio è di tipo alpino. Il clima della Val di Non, stabile, con temperature non troppo elevate e senza brusche escursioni termiche, rappresenta un ulteriore motivo di apprezzamento. Gruppi montuosi conosciuti come quelli dei monti Anauni, del Peller, del Roen, del Macaion, delle Maddalene e del monte Lucco avvolgono il territorio e lo proteggono dalle fredde correnti di settentrione, assicurando il particolare clima temperato e soleggiato di questa terra. Relativamente all andamento delle precipitazioni e della temperatura il Centro agro-meteo dell Istituto Agrario di San Michele all Adige gestisce su tutto il territorio provinciale una rete di ottanta stazioni agrometeorologiche, tra le quali la stazione meteorologica di Cles (circa 20 chilometri dal Comune di Ronzone). Nei grafici e nelle tabelle seguenti sono riportati i dati delle temperature medie mensili e delle precipitazioni mensili e annuali dal 1983 (dal 15 gennaio) al Stazione meteorologica di Cles TEMPERATURE ( C) RIFERITE AL PERIODO MESI DELL ANNO T media -0,1 1,5 5,7 9,3 14,1 17,3 19,6 19,0 14,8 10,2 3,9 0,3 T massima 3,4 4,5 8,8 13,9 16,2 21,5 22,1 22,6 17,4 12,6 6,6 2,0 T minima -3,8-1,7 2,0 6,7 8,4 14,3 17,0 15,7 11,8 7,9 1,1-2,7 Fonte: Istituto Agrario S. Michele all Adige Fondazione Edmund Mach 5

9 IL CONTESTO TERRITORIALE Fonte: Istituto Agrario S. Michele all Adige Fondazione Edmund Mach Il territorio della Val di Non è caratterizzato da una forte incidenza di eventi gradinigeni che si concentrano nelle stagioni primaverile ed estiva (da maggio a ottobre). Come mostrano le cartografie riportate nelle pagine seguenti (elaborate dall Istituto Agrario di S. Michele all Adige in collaborazione con l Ente per lo Sviluppo dell'agricoltura Trentina e la Provincia Autonoma di Trento), le aree maggiormente colpite dagli eventi grandinigeni, in termini di frequenza, estensione ed intensità, sono quelle nord-orientali e meridionali della Val di Non. Solamente negli ultimi sei anni si sono verificate ben quattro grandinate di elevata intensità: gli eventi verificatisi nel giugno 2000, che hanno colpito i comuni settentrionali della Val di Non e principalmente il territorio del Comune di Revò; la disastrosa grandinata verificatasi il 20 settembre 2000, che ha interessato quasi tutta la Val di Non; la grandinata verificatasi nel giugno 2001, che ha interessato l area nord-orientale della Val di Non, con danni particolarmente intensi alla superficie frutticola di Arsio-Brez; la grandinata verificatasi il 4 settembre 2005 nella zona di Arsio, Brez, Cloz, Romallo. Un quadro riassuntivo degli eventi grandinigeni verificatisi in Val di Non dal 2000 al 2008 è indicato nella tabella riportata di seguito. Nel territorio della Provincia Autonoma di Trento è attiva una rete di rilevamento delle precipitazioni grandinigene, costituita da 272 siti di osservazione dotati di idonea strumentazione (grelimetri). SUDDIVISIONE DEL TRENTINO NELLE 12 ZONE COPERTE DALLA RETE DI RILEVAMENTO DELLE PRECIPITAZIONE GRANDINIGENE 1. Alta Val di Non e Val di Sole 2. Sinistra Noce 3. Destra Noce 4. Alta Val d Adige 5. Media Val d Adige 6. Bassa Val d Adige 7. Valle dei Laghi 8. Bleggio Lomaso Banale 9. Basso Sarca 10. Alta Valsugana 11. Bassa Valsugana 12. Val di Cembra Fonte: Istituto Agrario S. Michele all Adige Fondazione Edmund Mach 6

10 IL CONTESTO TERRITORIALE Considerando che l informazione sulle grandinate interessa principalmente il mondo agricolo, i siti di osservazione sono distribuiti essenzialmente nelle aree coltivate del territorio provinciale, che è stato suddiviso in dodici zone. Il territorio della Val di Non ricade in tre zone: Alta Val di Non e Val di Sole (zona sulla sponda sinistra del torrente Noce dal Lago di S. Giustina e dal rio S. Romedio fino a Mal altitudine media pari a 813 m s.l.m.); Sinistra Noce (territorio sulla sponda sinistra del torrente Noce dal lago di S. Giustina e dal rio S. Romedio fino allo sbocco della Val di Non nella Val d Adige Rocchetta altitudine media pari a 666 m s.l.m.); Destra Noce (territori sulla sponda destra del torrente Noce da Mostizzolo alla Rocchetta e zona dell altopiano di Fai della Paganella altitudine media 590 m s.l.m.). RONZONE Fonte: Istituto Agrario S. Michele all Adige Fondazione Edmund Mach PRECIPITAZIONI GRANDINIGENE VERIFICATESI IN VAL DI NON NEL PERIODO data comuni interessati dall evento grandinigeno giugno Brez, Cagnò, Castelfondo, Cloz, Coredo, Livo, Revò, Romallo, Romeno, Sanzeno, Vervò 8 agosto Cles, Taio, Tassullo 20 settembre Brez, Cagnò, Campodenno, Castelfondo, Cles, Dambel, Revò, Romallo, Sanzeno, Taio, Tuenno 27 giugno Brez, Castelfondo, Cloz, Coredo, Dambel Fondo, Romallo, Romeno, Sanzeno, Smarano, Taio, Tres, Vervò 18 agosto Tassullo, Tuenno 5 maggio Coredo (5 minuti), Coredo Tavon, Brez Traversana, Cloz Cion, Cloz Fontanaboi 11 maggio Castelfondo Sentieri 19 maggio Castelfondo Sentieri, Campodenno 6 giugno Terres Clesure, Nanno Unifrutta, Tassullo Rallo, Nanno Narcher 8 giugno Cis 24 giugno Castelfondo Sentieri 6 luglio Cles Caltron, Cles Centro Meteo, Cles Mechel, Cagnò Mont 13 luglio Tassullo Rallo, Campodenno Dercolo, Campodenno, Campodenno Quetta, Sporminore, Sporminore M. Milano, Vervò 3 maggio Livo Preghena 28 maggio Coredo Filanzane, Sanzeno, Coredo Tavon, Vervò 6 giugno Sanzeno, Coredo Filanzane, Coredo (5 minuti), Vervò Cirò Priò, Sarnonico, Fondo Maset, Cagnò Mont, Coredo Tavon, Sanzeno Casez, Cles Centro Meteo 7

11 IL CONTESTO TERRITORIALE PRECIPITAZIONI GRANDINIGENE VERIFICATESI IN VAL DI NON NEL PERIODO data comuni interessati dall evento grandinigeno 13 giugno Vervò, Fondo Maset, Cloz Cion, Cloz Fontanaboi 17 giugno Sporminore 23 giugno Castelfondo Sentieri, Cagnò Snazi, Cagnò Monto, Livo, Livo Scanna, Livo Preghena, Cis, Ton Vigo d Ananunia, Nanno Portolo, Ton Toss 24 giugno Castelfondo Sentieri, Sporminore, Campodenno Lover 28 giugno Tuenno, Terres Cledure 21 luglio Castelfondo Sentieri 28 luglio Brez Traversara 16 agosto Nanno Narchen, Taio CO.F.C.A. Segno, Taio Segno, Tres, Terres Clesure, Flavon, Nanno Portolo, Ton Toss, Vervò 29 agosto Sporminore, Ton Vigo d Ananunia, Ton Masi di Vigo, Vervò, Campodenno Quetta 31 agosto Cagnò Mont 6 maggio Cles Centro Meteo 7 maggio Castelfondo Sentieri, Sanzeno Banco 25 giugno Campodenno Lover, Campodenno 28 giugno Tres, Vervò, Taio Segno, Taio - CO.F.C.A. Segno, Nanno Portolo 29 giugno Tassullo Campo Tassullo 5 luglio Cles Centro Meteo 10 luglio Fondo Maset, Cloz Cion, Sarnonico 20 luglio Cles Mechel, Cles Caltron 3 agosto Castelfondo - Sentieri 15 novembre Cles Centro Meteo, Tuenno 3 maggio Tuenno, Cles Mechel, Vervò Croce Priò 4 maggio Tassullo Rallo, Terres Clesure 6 maggio Brez Traversara 29 giugno Romeno Malgolo, Castelfondo Sentieri, Coredo Tavon, Livo Preghena, Cis 19 luglio Taio - CO.F.C.A. Segno 3 settembre Romeno Maso S. Bartolomeo, Ton Masi di Vigo 4 settembre Coredo, Brez Traversara, Romeno Maso S. Bartolomeo, Romeno, Romeno Malgolo, Sanzeno Banco, Sanzeno Casez, Sanzeno, Sarnonico, Revò Pozze, Cloz Fontanaboi, Cloz Cion, Romallo Madonnina, Cles Centro Meteo, Vervò, Dambel, Don, Coredo - Tavon, Coredo Filanzane 17 giugno Sarnonico, Romeno, Don, Romeno Maso S. Bartolomeo 25 giugno Cis 28 luglio Sporminore 3 luglio Cles Centro Meteo, Cles Mechel, Cles Caltron, Livo Scanna, Livo Preghena, Livo, Revò Pozze, Cis, Cagnò Mont, Cagnò Snazi, Castelfondo Sentieri, Cloz Fontanaboi, 14 luglio Tassullo Rallo, Coredo Tavon, Coredo 31 luglio Fondo Maset 14 agosto Vervò 26 agosto Castelfondo Sentieri, Vervò, Don, Fondo Maset 14 maggio Tres, Smarano 15 maggio Nanno Portolo, Taio, Coredo Tavon, Romeno Maso S. Bartolomeo, Sanzeno Casez, Sanzeno Banco, Romeno Malgolo, Livo, Revò Pozze, Smarano, Romallo Madonnina, Campodenno Quetta 23 maggio Brez Traversara, Cloz Cion, Romeno Malgolo, Cloz Fontanaboi, Sanzeno Casez, Sanzeno Banco, Revò Pozze, Livo Preghena, Cis, Cagnò Snazi 25 maggio Romeno Maso S. Bartolomeo, Romeno Malgolo 26 maggio Cloz Cion, Romallo Madonnina 23 giugno Romeno Maso S. Bartolomeo, Fondo Maset, Dambel, Cloz Fontanaboi, Romeno, Romallo Madonnina, Don, Sarnonico 4 luglio Sporminore M. Milano, Sporminore, Campodenno - Lover 9 agosto Coredo Tavon, Don, Dambel, Cloz Fontanaboi, Romeno Malgolo, Sanzeno Casez 18 agosto Romeno - Malgolo 10 maggio Fondo Maset 19 maggio Flavon, Taio - CO.F.C.A. Segno, Taio Segno, Smarano, Tres, Nanno Portolo 30 maggio Tuenno, Ton Vigo d Anaunia, Ton Masi di Vigo, Ton Toss, Flavon, Cunevo La Santa, Cunevo M. Fuitem, Cunevo, Denno, Nanno Portolo, Nanno Unifrutta, Nanno Narchen, Campodenno Termon, Campodenno Quetta, Terres Clesure 31 maggio Don 2 giugno Don 6 giugno Brez Traversara, Romeno Maso S. Bartolomeo 8 giugno Romeno Malgolo, Romeno, Sanzeno - Casez 10 giugno Sarnonico, Fondo Maset, Cloz Fontanaboi, Revò Pozze 14 giugno Don 20 giugno Cles Centro Meteo, Cles Caltron, Cis, Tres, Livo, Livo Preghena, Livo Scanna, Vervò, Vervò Croce Priò, Taio S. Giustina, Cagnò Snazi, Coredo 24 giugno Fondo Maset, Sarnonico, Romeno Maso S. Bartolomeo, Brez Traversara, Dambel, Cloz Cion, Smarano 6 luglio Cloz Fontanaboi, Cloz Cion, Cagnò Snazi, Revò Pozze, 12 luglio Don 20 luglio Don 26 luglio Campodenno 30 luglio Fondo Maset, Romeno 8 agosto Coredo, Tassullo Rallo, Tres, Coredo Tavon, Smarano, Cloz - Cion Fonti: Istituto Agrario S. Michele all Adige Fondazione Edmund Mach e Archivio Storico degli Eventi calamitosi del Territorio della Provincia Autonoma di Trento (Progetto ARCA) 8

12 L ambiente della Val di Non è quello tipico dell Arco alpino centro-meridionale, caratterizzato da boschi prevalentemente di aghifoglie che ricoprono le pendici dei monti fino a m di altitudine. Al di sopra di questa quota le foreste lasciano il posto alle praterie alpine ed alla vegetazione rupestre che si spinge fin oltre i m. Il territorio della Val di Non è estremamente articolato e diversificato: foreste di abeti, di faggi e di larici, prati trapuntati di fiori, praterie, pascoli, torrenti, torbiere e rupi inaccessibili. Alle alte quote i paesaggi sono spettacolari e unici, dominati dalla marcata diversità geologica e geomorfologica dei massicci montuosi. Dal punto di vista naturalistico vi è da segnalare la presenza in Val di Non di numerose aree protette tra le quali si ricordano quelle di seguito descritte. IL CONTESTO TERRITORIALE Ambiente naturale Biotopi provinciali e comunali (riserve naturali provinciali e riserve locali) Nonostante dal punto di vista dell'estensione rappresentino una parte molto piccola del territorio trentino, i biotopi (riserve) hanno un ruolo essenziale nel mantenimento della varietà biologica, la cosiddetta "biodiversità". Senza di essi, infatti, molti ambienti rari rischierebbero di essere distrutti in breve tempo, condannando all'estinzione dal territorio del Trentino un gran numero di piante e di animali che solo in questi ambienti possono vivere. Una parte minoritaria dei biotopi (riserve) trentini comprende boschi di vario tipo oppure ambienti aridi con piante e animali particolari. La maggior parte di essi, tuttavia, è composta da "zone umide", ovvero rive di laghi, stagni, paludi, torbiere, prati umidi e tratti di corsi d'acqua. Questi sono infatti gli ambienti maggiormente minacciati di scomparsa ad opera delle numerose attività dell'uomo. La Legge Provinciale 23 giugno 1986, n. 14, normativa di riferimento per la salvaguardia dei biotopi nella Provincia Autonoma di Trento, è stata sostituita dalla Legge Provinciale 23 maggio 2007, n. 11 (titolo V). La nuova normativa considera nella rete delle aree protette provinciali le riserve naturali provinciali e le riserve locali. I biotopi provinciali e le riserve provinciali istituiti o individuati dal Piano Urbanistico Provinciale (P.U.P.) ai sensi della L.P. 14/1986, se non ricadenti territorialmente all interno di Parchi Naturali Provinciali e del Parco Nazionale dello Stelvio, sono stati riclassificati come riserve naturali provinciali o assumeranno tale classificazione all atto della loro istituzione. Nel caso, invece, tali siti siano compresi territorialmente all interno delle aree di Parco entrano a far parte della zonizzazione del Parco stesso. Allo stesso modo i biotopi di interesse comunale individuati ai sensi della L.P. 14/1986 e non ricadenti in aree di Parco Naturale Provinciale sono stati riclassificati come riserve locali. Come previsto dalla normativa precedente, anche la L.P. 11/2007 prevede che l istituzione delle riserve naturali provinciali sia disposta con deliberazione della Giunta Provinciale, che le relative aree siano individuate e delimitate dal Piano Urbanistico Provinciale e che la gestione di tali riserve sia curata dalle strutture provinciali (Servizio Parchi e Foreste Demaniali). L individuazione, la delimitazione e l istituzione delle riserve locali, invece, sono disposte dai comuni interessati nell ambito dei loro strumenti urbanistici (Piani Regolatori Generali). La gestione delle riserve locali è affidata al comune/i territorialmente interessato/i. Nelle tabelle sottostanti si riportano i biotopi comunali e provinciali (riserve naturali provinciali e riserve locali) della Val di Non. Nel Comune di Ronzone è presente un biotopo comunale (Ploze del Vel Mont Dent). Biotopi Provinciali (riserve naturali provinciali o aree del Parco Adamello-Brenta) presenti nel territorio della Val di Non Comune Denominazione Superficie (ha) Descrizione Brez Palù Longia 10 torbiera Brez Palù di Tremole 4 torbiera Brez Torbiere di Monte Sous - torbiera Tuenno, Cles e Tassullo Palù di Tuenno 5,6 canneto Taio e Tassullo Forra di S. Giustina 20 corso d acqua, bosco ripario Sporminore, Campodenno, Denno e Ton La Rocchetta 88 ambiente fluviale, bosco ripariale Tuenno Malga Flavona 200 zona rupestre Tuenno Lago di Tovel 120 lago 9

13 IL CONTESTO TERRITORIALE Biotopi Comunali (riserve locali) presenti nel territorio della Val di Non Comune Denominazione Superficie (ha) Descrizione Brez Palù Tremole (A) 0,74 torbiera - prato umido Brez Palù Tremole (B) 0,86 torbiera - prato umido Brez Palù Tremole (C) 0,5 torbiera - prato umido Brez Palù Tremole (D) 1,38 torbiera - prato umido Brez Gran Palù - Palù Longia 0,62 torbiera - prato umido Brez Roncola - Poz 2,78 torbiera - prato umido Brez Gran Palù (A) 0,9 torbiera - prato umido Brez Gran Palù (B) 0,25 torbiera - prato umido Castelfondo Sass della Sal 7,44 cariceto con sfagni Castelfondo Regole 12,34 torbiera in attività Castelfondo malga Fort 7,32 sfagneto con equiseti Castelfondo Sort dei Sassi 9,44 cariceto con sfagni Cavareno Tiez 1,05 fragmiteto Fondo Cason 0,92 cariceto con eriofori Fondo Palù Longa 0,83 cariceto con fragmiteto Romeno Cornova 0,52 cariceto Ronzone Ploze del Vel 2,57 cariceto con fragmiteto Ruffrè maso Olini 9,32 fragmiteto - ontaneto Ruffrè Loni (B) 1,14 fragmiteto Sarnonico Regole 0,71 torbiere in attività Sarnonico Palù di Sarnonico 2,3 fragmiteto Parco Naturale Adamello Brenta Istituito dalla Provincia autonoma di Trento nel 1967 e ampliato nel 1987 e nel 2003, il Parco è il primo parco regionale d Italia e la più vasta area protetta del Trentino. Nel 1988 una apposita legge ordinamentale (Legge Provinciale 6 maggio 1988, n. 18) ha definito le norme che regolano l organizzazione amministrativa e la gestione dell area protetta. Questa legge è attualmente parzialmente abrogata e in futuro, in seguito all emanazione di specifici regolamenti, sostituita completamente dalle disposizioni previste dalla Legge Provinciale 23 maggio 2007, n. 11. Gli organi di gestione del Parco sono: il direttore, il presidente, la Giunta esecutiva e il Comitato di gestione, nel quale i comuni dell area protetta e le principali realtà locali coinvolte nella fruizione del territorio hanno una rappresentanza maggioritaria. I Comuni del Parco (comuni ricadenti o parzialmente compresi nel Parco) sono trentanove di cui dieci appartengono alla Val di Non (Campodenno, Cles, Cunevo, Denno, Flavon, Nanno, Sporminore, Tassullo, Terres, Tuenno). Il Comune di Ronzone non possiede aree comunali ricadenti all interno del Parco. La tutela dei valori naturali e ambientali, storici, culturali, antropologici e tradizionali presenti nell area protetta è attualmente definita da due strumenti di pianificazione: il Piano del Parco e il Piano Faunistico. Secondo quanto previsto dalla Legge Provinciale 23 maggio 2007, n. 11, tali strumenti saranno prossimamente unificati in un unico documento: il Piano di Parco. Il Parco Adamello Brenta si estende su una superficie di 620,517 km 2 e comprende a occidente parte del massiccio granitico dell'adamello - Presanella e a oriente il Gruppo delle Dolomiti di Brenta. Questi due gruppi montuosi sono separati ZONIZZAZIONE DELL AREA PARCO PIANO DEL PARCO (Fonte: sito del Parco Adamello Brenta Tipo di riserva codice superficie (ettari) tipologia RISERVE SPECIALI RISERVE INTEGRALI RISERVE GUIDATE RISERVE CONTROLLATE SUPERFICIE TOTALE PARCO S ,10 tutela dell'orso bruno delle Alpi S ,76 tutela del Lago di Tovel S3p 649,92 biotopi d'interesse provinciale S3c 155,38 biotopi d'interesse comunale A1 (S4) 3 089,16 riserve d'interesse scientifico A2 (S5) 121,72 riserve forestali A ,22 riserve generali B ,02 alpi e rupi B ,54 boschi ad evoluzione naturale B ,58 boschi a selvicoltura naturalistica B4b 3 509,22 pascoli bovini B4c 2 410,75 pascoli ovi-caprini B ,76 riserva a naturalità colturale B6 169,43 prati e coltivi C 1 961, ,76 * la somma delle superfici in grassetto ed evidenziate corrisponde al totale della superficie del Parco. Le altre aree si sovrappongono. 10

14 IL CONTESTO TERRITORIALE dalla Val Rendena e compresi tra le valli di Non, di Sole e Giudicarie. Il territorio del Parco è caratterizzato da una varietà di paesaggi notevolissima e vanta la presenza di inestimabili ricchezze naturalistiche. E' interessato dalla presenza di oltre 80 laghi e del ghiacciaio dell'adamello, uno dei più estesi d'europa. La componente faunistica e floristica è tra le più ricche dell'arco alpino, comprendendo tutte le specie montane tra le quali lo stambecco, l'orso bruno, migliaia di insetti, pesci, uccelli e altri animali, foreste, prati, frutti di bosco e fiori già quasi introvabili. Il Parco Adamello Brenta è il primo parco in Europa ad aver ottenuto (nel 2001) la certificazione ambientale in accordo alla normativa internazionale ISO Nel 2006, inoltre, il Parco ha ottenuto la registrazione ambientale comunitaria EMAS e ha aderito alla Carta Europea del Turismo Sostenibile. L Organizzazione delle Nazioni Unite per l Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), nell ambito della terza Conferenza generale dei geoparchi svoltasi a giugno 2008 presso il Nature Park TerraVita di Osnabrück in Germania, ha dichiarato l'ingresso del Parco Naturale Adamello Brenta nella Rete europea e mondiale dei geoparchi.la rete europea dei geoparchi conta quarantatre aree che, seguendo le indicazioni dell UNESCO, lavorano insieme per conservare e valorizzare il proprio patrimonio geologico. Il sito protetto del lago di Tovel Lago alpino (quota media di 1177 m s.l.m.), situato sul territorio del Comune di Tuenno all interno del Parco Naturale Adamello-Brenta, si è formato in una conca di rocce dolomitiche creatasi in seguito alla formazione di una "piega a ginocchio" lungo una frattura rocciosa. Il deposito di detriti franosi formatisi dopo le glaciazioni hanno delimitato a nord e a ovest la conca, permettendo l accumulo di acqua. Il lago fino a pochi decenni fa era interessato da un fenomeno naturale di arrossamento delle acque con caratteristiche uniche a livello mondiale. L arrossamento dell'acqua era determinato dalla presenza e dalla particolare proliferazione nel lago di un alga microscopica per decenni conosciuta come Glenodium Sanguineum e oggi ribattezzata Tovéllia Sanguinea. Quest alga contiene nel plasma sostanze oleose colorate da pigmenti carotenoidi che, in determinati periodi, la fanno apparire rossa. Nel periodo estivo, a seguito del riscaldamento delle acque del lago, le alghe risalivano verso la superficie raggiungendo concentrazioni di microrganismi per centimetro cubo di acqua. Dal 1964 il fenomeno dell arrossamento non si è più manifestato. L alga, ancora presente nelle acque del lago, non si sviluppa in quantità tali da colorare di rosso le acque. In questi ultimi anni il Parco Naturale Adamello-Brenta, nato anche per tutelare questo affascinante fenomeno, ha collaborato a un complesso progetto di ricerca denominato Studio sul mancato Arrossamento del Lago di Tovel (S.A.L.T.O.), che ha individuato come causa più probabile del mancato arrossamento la diminuzione della concentrazione estiva di nutrienti (fosforo e azoto) nelle acque del lago, conseguente alla riduzione della pratica dell alpeggio estivo in alta quota. Il sito è un area di rilevante Fenomeno dell arrossamento del lago di Tovel Lago di Tovel interesse nazionale e provinciale anche per la presenza e la riproduzione di specie animali in via di estinzione e importanti relitti glaciali esclusivi e tipici delle Alpi. Forra del rio Novella Parco Fluviale Novella Istituito nel 2003 per catturare l interesse della popolazione su tematiche geologiche e naturalistiche, il Parco Fluviale Novella si estende lungo un percorso guidato, attrezzato con passerelle, lungo 3,5 km nella forra del torrente Novella nei Comuni di Cloz, Romallo e Dambel. All interno del Parco, caratterizzato da peculiari caratteristiche geologiche, vi è anche la presenza di numerose specie animali e vegetali che conferiscono a questo luogo una valenza naturalistica molto significativa. 11

15 IL CONTESTO TERRITORIALE Valle del Verdes Localizzata nei Comuni di Coredo, Smarano e Sfruz, la Valle del Verdes è un sito di grande importanza per la presenza di boschi di abete bianco, in regressione su tutta la catena alpina. Nei differenti siti censiti sono sviluppate associazioni diverse di abete bianco. Il sito è di rilevante interesse nazionale e provinciale per la presenza e la riproduzione di specie animali in via di estinzione, importanti relitti glaciali, esclusivi e tipici delle Alpi. LOCALIZZAZIONE AREE PROTETTE NEL TERRITORIO DELLA VAL DI NON Parco Fluviale Novella Ronzone Lago di S. Giustina Valle del Verdes Lago di Tovel TERRITORIO DEL PARCO NATURALE ADAMELLO - BRENTA 12

16 IL CONTESTO TERRITORIALE Il territorio del Comune di Ronzone vanta una posizione ottimale, esposta al sole e aperta sull intera Val di Non. Il paesaggio del Comune è caratterizzato da boschi e foreste, che l Amministrazione comunale intende valorizzare come ambito per attività sportive, motorie e didattico culturali. A tal fine il Comune ha approvato un progetto per la sistemazione, riqualificazione e rifacimento della segnaletica di quattro percorsi sentieristici, in gran parte esistenti, che si dipartono dalla zona sportiva di Ronzone e attraversano parte dei Comuni limitrofi di Cavareno, Malosco e Sarnonico (si veda il Programma Ambientale obiettivo 2). I sentieri sono denominati: Sissipromenade: il percorso tocca la vecchia presa dell acquedotto, un abete monumentale, un pino di grosse dimensioni nei pressi di un piccolo parco per bimbi nel bosco ed un area storicamente adibita alla produzione di calce. La valorizzazione del percorso progettata dal Comune prevederà la predisposizioni di segnaletica didattica con informazioni che riguarderanno soprattutto il rapporto storico tra uomo e montagna; Passeggiata Arsen: il percorso tocca un area naturalistica di grande interesse (laghetto dell Arsen), passa vicino a piante monumentali e attraversa varie fustaie. La segnaletica didattica che sarà definita per questo sentiero sarà Le informazioni riguarderanno il sistema di gestione delle foreste comunali; Passeggiata Pradastagn: il sentiero attraversa una pineta ed una pecceta. Il progetto di riqualificazione prevede la realizzazione di un percorso adatto a bambini con informazioni e disegni a loro dedicati; Kaiserpromenade: passeggiata che passa nei pressi di residenze appartenute alla Corte Asburgica e del tracciato della ex ferrovia Dermulo-Passo Mendola. La valorizzazione del sentiero mirerà ad evidenziare il significato storico di questo percorso. RONZONE Di seguito si riportano i dati relativi alla popolazione residente nel Comune di Ronzone dal Come mostra la tabella, i residenti nel territorio comunale si suddividono equamente tra uomini e donne. Negli ultimi anni, fino al 2007, si è registrato un leggero e tendenziale aumento della popolazione. Nel 2008, invece, si è osservata una leggera decrescita. La popolazione 13

17 IL CONTESTO TERRITORIALE Le attività industriali e artigianali Il sistema economico e quindi sociale del Comune di Ronzone era principalmente fondato negli anni Settanta sull industria. Successivamente si è giunti ad una situazione di parità tra il settore secondario e quello terziario sino ad arrivare ad oggi con una predominanza del commercio. In questi anni il settore commerciale è stato caratterizzato da un maggior numero di addetti inseriti al suo interno e da un maggior numero di unità locali. Attualmente l attività economica del Comune attraversa un periodo di stasi per tutti i settori ad eccezione del commercio. Attività commerciali L industria non rappresenta il settore dominante sul territorio comunale. Le attività commerciali presenti sul territorio sono rappresentate da: commercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli e motocicli (quattro unità locali e sei addetti); commercio all ingrosso e intermediari del commercio, autoveicoli e motocicli esclusi (un unità locale e due addetti); commercio al dettaglio, escluso quello di autoveicoli e di motocicli, e riparazione di beni personali e per la casa (un unità locale e due addetti); alberghi e ristoranti (sette unità locali e ventidue addetti). I dati riportati sono aggiornati al 2001 ed elaborati dall Ufficio Statistica della Provincia Autonoma di Trento. Industria e artigianato Le industrie presenti sono di dimensioni piccole ed operano principalmente nei seguenti settori: industrie alimentari e bevande (due unità locali e dieci addetti); fabbricazione e lavorazione di prodotti in metallo, escluse macchine e impianti (due unità locali e otto addetti); costruzioni (un unità lavorativa e un addetto). I dati riportati sono aggiornati al 2001 ed elaborati dall Ufficio Statistica della Provincia Autonoma di Trento. Nel territorio comunale non sono presenti industrie a rischio di incidente rilevante. Il Comune di Ronzone è caratterizzato dalla presenza di attività agricole di tipo non intensivo. Attualmente sono presenti sul territorio comunale 3 aziende agricole, due delle quali coltivano patate, ortaggi e piccoli frutti, mentre la terza si occupa di sfalcio dei prati, per la vendita del fieno a terzi (fonte: Comune di Ronzone). Le aziende con allevamenti, in base ai dati dell Ufficio Statistico della Provincia Autonoma di Trento riferiti al 2000, risultavano complessivamente 8, per un totale di 254 capi (226 bovini e 28 avicoli). Per quanto riguarda il settore zootecnico negli ultimi anni esso ha subito delle flessioni negative. Per ciò che riguarda i bovini sono rimaste solo 2 aziende abbastanza grosse con più di 100 capi di bestiame (fonte: Comune di Ronzone). Vi è inoltre una azienda che alleva ovini e lama (fonte: Comune di Ronzone). L agricoltura e la zootecnia 14

18 IL CONTESTO TERRITORIALE Il turismo L afflusso turistico è caratterizzato da un turismo che si basa prevalentemente sulla presenza di seconde case e alloggi privati. Arrivi e presenze - strutture alberghiere ed extra alberghiere (Agritur, case per ferie, B&B, alloggi privati, colonie, C.A.V, affitta camere,istituti religiosi, campeggi, rifugi alpini, campeggi mobili, seconde case) COMUNI arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze AMBLAR BRESIMO BREZ CAGNÒ CAMPODENNO CASTELFONDO CAVARENO CIS CLES CLOZ COREDO CUNEVO DAMBEL DENNO DON FLAVON FONDO LIVO MALOSCO NANNO REVÒ ROMALLO ROMENO RONZONE RUFFRÈ RUMO SANZENO SARNONICO SFRUZ SMARANO SPORMINORE TAIO TASSULLO TERRES TON TRES TUENNO VERVÒ Fonte: Azienda per il Turismo Val di Non Le strutture di ricettività turistica presenti nel territorio comunale sono indicate nella tabella sottostante (dati aggiornati al 2007). descrizione struttura numero strutture numero posti letto categoria - stelle Albergo Albergo Affitta camere, Case Alloggi Vacanze, B&B Agritur e campeggi Seconde case Alloggi privati Fonte: Provincia Autonoma di Trento Servizio Statistica 15

19 IL CONTESTO TERRITORIALE L attuale struttura dell abitato di Ronzone è frutto della ricostruzione del villaggio a seguito di un incendio scoppiato nel L abitato è diviso tra la parte vecchia a sud e la zona turistico-residenziale con villette e moderni condomini nella parte alta. Al centro sorge la nuova chiesa parrocchiale in stile romanico moderno, caratterizzata da un alto campanile con cuspide appuntita, ornato da trifore e scorporato dall edificio centrale, secondo la tipica ispirazione anaune. All interno risalta la Via Crucis di Bonacina, autore anche degli affreschi sul fondo dell abside. Poco distante si eleva il vecchio edificio sacro, consacrato in un primo momento all Immacolata ed in seguito a Sant Antonio. Fra le due chiese si trova una piccola cappella ( ) che conserva un prezioso Cristo alla Colonna, opera lignea a grandezza naturale probabilmente realizzata nell ambio della scuola di Cavalese. Il territorio del Comune di Ronzone vanta una posizione ottimale. Esposto al sole e aperto sull intera valle esso offre la possibilità di ammirare splendidi paesaggi. Campanile di Ronzone Scorcio di Val di Non in direzione sud dall abitato di Ronzone Scorcio di Val di Non in direzione nord dall abitato di Ronzone: l abitato di Fondo e il monte Lucco sullo sfondo 16

20 La Strada Statale 43 della Val di Non è una strada che mette in comunicazione la Val di Sole passando per la Val di Non con la Valle dell'adige. La SS 43 ha origine dalla Strada Statale 42 del Tonale e della Mendola in località Ponte Mostizzolo (Comune di Cis), costeggia il Lago di Santa Giustina, attraversa il Comune di Cles proseguendo per Tassullo, Taio, Denno, Ton (incrocia in località Rocchetta con la Strada Statale 421 dei Laghi di Molveno e Tenno ), Mezzolombardo. Termina a San Michele all'adige innestandosi nella Strada Statale 12 dell' Abetone e del Brennero. Una variante della SS 43 è la 43dir partendo da Dermulo attraversa i Comuni dell Alta Val di Non (Sanzeno, Romeno, Cavareno) innestandosi a Sarnonico nella SS 42 del Tonale e della Mendola. La Strada Statale 42 del Tonale e della Mendola, da Bergamo a Bolzano è una strada di grande comunicazione del Nord Italia che collega la Pianura Padana all'alto Adige percorrendo quattro valli alpine, la Val Cavallina, la Val Camonica, la Val di Sole e la Val di Non. È un itinerario che unisce, sotto la medesima denominazione, tratte stradali completamente diverse tra di loro dal punto di vista delle caratteristiche della strada stessa e dei territori attraversati. Si passa infatti dall'alta pianura bergamasca alle Prealpi lombarde, e da queste ai severi ambienti delle Alpi Retiche. La SS42 in Val di Non attraversa i paesi di Cagnò, Revò, Romallo, Cloz, Brez, Fondo, Sarnonico e Ronzone fino al Passo Mendola. Il Comune di Ronzone è interessato dalla strada statale SS42, descritta precedentemente, nel tratto che sale verso il IL CONTESTO TERRITORIALE Vie di comunicazione in Val di Non Passo della Mendola. La gestione del traffico è di competenza provinciale per le strade principali mentre è di competenza comunale per quanto riguarda le strade locali. Per il trasporto pubblico vi è la presenza di mezzi pubblici gestiti da Trentino Trasporti esercizio S.p.A. SS42 SS43 SS42 SS43dir Mobilità SS238 SS42 SS42 SS43dir Acqua Le pressioni ambientali Nel territorio del Comune di Ronzone scorrono i seguenti corsi d acqua: il rio Sedruna, che ha origine nella zona alta del Comune di Ronzone, fluisce per un breve tratto lungo il confine tra il Comune di Fondo e il Comune di Sarnonico e confluisce nella roggia di Fondo; il rio Moscabio, che ha origine nei pressi di Ronzone e Sarnonico, scorre verso sud, attraversa i Comuni di Sarnonico e Cavareno, scorre lungo il confine orientale del Comune di Romeno e, in località Pozcadin (Comune di Romeno), incontra il rio Linor formando il rio di San Romedio che confluisce nel lago di Santa Giustina. 17

21 IL CONTESTO TERRITORIALE IDROGRAFIA DEL COMUNE DI RONZONE torrente Novella territorio del Comune di Fondo Monte Laures Provincia di Bolzano rio Sedruna CASTELFONDO torrente Novella FONDO roggia di Fondo territorio del Comune di Sarnonico territorio del Comune di Sarnonico Provincia di Bolzano MALOSCO torrente Sass rio Moscabio COMUNE DI RONZONE RONZONE SARNONICO Ortofoto IT 2006 (Fonte: Il Comune non presenta competenze in merito al monitoraggio dei corpi idrici superficiali, in quanto l attività, condotta ai sensi del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i., è di competenza dei servizi della Provincia Autonoma di Trento. Il controllo dei corpi idrici superficiali in Trentino è condotto attraverso una rete di monitoraggio che assicura un omogeneità di intervento a livello provinciale. Nel territorio dell Alta Val di Non, la Provincia Autonoma di Trento svolge i monitoraggi sui seguenti corsi d acqua: roggia di Fondo, rio Moscabio, rio S. Romedio. Il monitoraggio condotto dalla Provincia Autonoma di Trento avviene generalmente con frequenza semestrale ricercando i parametri di base. QUALITÀ DELLE ACQUE DI ALCUNI CORSI D ACQUA IN ALTA VAL DI NON (valori medi per gli anni 2005, 2006, 2007) Ortofoto IT 2006 (Fonte: parametri e unità di misura roggia di Fondo rio Moscabio rio S. Romedio torbidità (NTU) 2,8 1,94 1,9 solidi sospesi [mg/l] conducibilità [µs/cm (20 C)] azoto totale [N mg/l] 1,2 3,44 2,6 azoto ammoniacale [N_NH4 mg/l] 0,07 0,06 0,20 azoto nitrico [N_NO3 mg/l] 0,92 3,2 2,3 azoto nitroso [N_NO2 mg/l] 0,019 0,027 0,005 BOD5 [O2 mg/l] 1,78 7,1 3,25 COD [O2 mg/l] 3,08 14,36 6,68 ortofosfato [P_PO4 mg/l] 0,038 0,154 0,108 fosforo totale [P mg/l] 0,048 0,182 0,123 cloruri [Cl - mg/l] 4,5 16,8 11,1 solfati [SO4-2 mg/l] 5,98 11,18 7,7 Fonte: Agenzia Provinciale per la Protezione dell Ambiente (A.P.P.A.) della Provincia Autonoma di Trento 18

22 Aria IL CONTESTO TERRITORIALE La zonizzazione del territorio provinciale, approvata con Deliberazione della Giunta Provinciale n del 24 dicembre 2003 e realizzata in conformità al Decreto Legislativo 4 agosto 1999, n. 351 e al successivo Decreto Ministeriale 1 ottobre 2002 n. 261, definisce la zona della Val di Non come area di mantenimento di classe B, cioè zona dove non vi è pericolo di superamento dei valori limite di concentrazione degli inquinanti in atmosfera. Proprio per tale motivo nel territorio comunale non sono presenti centraline di monitoraggio fisse appartenenti alla rete provinciale di rilevazione dell inquinamento atmosferico. La gestione della qualità dell aria non è competenza comunale e non vi sono dati di riferimento. Emissioni da attività industriali e carichi inquinanti totali Le attività che producono emissioni in atmosfera devono essere autorizzate ai sensi del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (parte V) e s.m.i. e del Decreto del Presidente della Giunta Provinciale 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisl. e s.m.i. Pertanto chiunque intendesse avviare nuove attività aventi emissioni in atmosfera oppure dovesse effettuare il trasferimento o la modifica di attività già esistenti, prima di effettuare tali operazioni, è tenuto a richiedere apposita autorizzazione all autorità competente (Provincia Autonoma di Trento). Il Comune è chiamato a fornire il proprio parere. Nel Comune di Ronzone sono presenti tre realtà produttive cui è stata rilasciata l autorizzazione per emissioni in atmosfera, come mostrato nella tabella sottostante. tipologia di attività riferimenti autorizzazioni provinciali AFFUMICATURA SPECK Prot. n. 261/07 U223 di data 26 gennaio 2007 CARROZZERIA autorizzazione in via generale di data 9 maggio 2000 (Prot. n. 573/2000) CARROZZERIA autorizzazione in via generale di data 5 aprile 2000 (Prot. n. 397/2000) Rumore Le fonti di inquinamento acustico sono quasi completamente legate alle attività antropiche. Esse si localizzano sia negli ambienti urbani sia negli spazi extra-urbani a causa soprattutto di una costante diffusione di mezzi di trasporto. In provincia di Trento già a partire dal 1991 si sono affrontate le problematiche legate al rumore, tramite la Legge Provinciale 18 marzo 1991, n. 6, contemporanea al decreto nazionale emanato in materia di inquinamento acustico. Attualmente l impatto acustico è regolamentato dalla Legge Provinciale 11 settembre 1998, n. 10 e dal relativo regolamento attuativo (Decreto del Presidente della Giunta Provinciale 26 novembre 1998, n /Leg), che, seguendo la normativa nazionale (Legge 26 ottobre 1995, n. 447), identificano nella zonizzazione acustica, nella progettazione degli edifici e nella formazione di tecnici competenti in materia il modo per limitare o controllare il pericolo del rumore. In particolare, tramite la zonizzazione ogni comune indica su aree omogenee del territorio comunale i limiti massimi di rumorosità consentiti. Il Comune di Ronzone ha recentemente predisposto il Piano Comunale di Classificazione acustica del territorio, approvato dal Consiglio Comunale con delibera del Consiglio comunale n. 33 di data 27 novembre 2008, unitamente al Regolamento sull inquinamento acustico. Suolo Ai sensi dell articolo 77-bis del Decreto del Presidente della Giunta Provinciale 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisl. e s.m.i. la Provincia Autonoma di Trento ha approvato il Piano provinciale per la bonifica delle aree inquinate (Delibera della Giunta Provinciale n del 17 ottobre 2003) e ha predisposto l Anagrafe dei siti da bonificare, di quelli bonificati e dei siti potenzialmente inquinati (sito Servizi di Diffusione Informazioni Cartografiche della Provincia Autonoma di Trento: Nel territorio comunale di Ronzone non sono presenti né discariche attive, né aree da bonificare o in corso di bonifica, né siti che possano essere ritenuti contaminati o potenzialmente contaminati ai sensi del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (parte IV, titolo V) e s.m.i. La discarica comunale che un tempo erano utilizzata per lo smaltimento dei rifiuti urbani (ex discarica in località La Vil) è stata oggetto di uno specifico Piano di bonifica attuato negli anni 90 dal Comprensorio della Val di Non in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento. Questo sito è riportato come discariche di R.S.U. (rifiuti solidi urbani) bonificate sia nel Piano provinciale per la bonifica delle aree inquinate sia nell Anagrafe dei siti da bonificare e non sono soggetti a prescrizioni per la gestione post-operativa. 19

23 IL CONTESTO TERRITORIALE Per quanto riguarda lo sfruttamento delle risorse minerarie del territorio, la pianificazione e la regolamentazione delle attività estrattive è definita dal Piano provinciale di utilizzazione delle sostanze minerali di cui la Giunta Provinciale ha approvato il quarto aggiornamento con deliberazione n di data 10 ottobre Sul territorio comunale non sono presenti né cave attive né cave dismesse. Una possibile fonte di inquinamento del suolo è legata alla presenza sul territorio di cabine di trasformazione che contengano composti di sintesi clorurati, quali i policlorobifenili (PCB) e i policlorotrifenili (PCT). Questi composti organici sono stati ampiamente utilizzati in passato principalmente nel settore elettrotecnico, come componenti degli oli dei condensatori e dei trasformatori elettrici. La loro pericolosità ambientale è dovuta alla loro natura di composti altamente solubili in solventi organici, quindi facilmente bioaccumulabili, e particolarmente stabili e persistenti (Persistent Organic Pollutants - POPs), quindi difficilmente biodegradabili. Essi permangono nell ambiente entrando a far parte della catena alimentare. Il Decreto Legislativo 22 maggio 1999, n. 209 e s.m.i. e la Legge 2005, n. 62 e s.m.i. hanno stabilito precisi obblighi per i detentori di apparecchiature contenenti tali sostanze e precise scadenze temporali per lo smaltimento degli stessi. Il Comune di Ronzone non ha nel proprio patrimonio tali apparecchiature. Inquinamento elettromagnetico La definizione dei criteri di localizzazione e l approvazione di eventuali programmi/piani di risanamento e delocalizzazione degli impianti radioelettrici (impianti fissi di telecomunicazione, impianti di radiodiffusione sonora e televisiva e impianti per la trasmissione e la distribuzione dell energia elettrica) sono di competenza provinciale e/o statale (Legge 22 febbraio 2001, n. 36; Legge Provinciale 28 aprile 1997, n. 9 e s.m.i.; articolo 61 della Legge Provinciale 11 settembre 1998, n. 10; Decreto del Presidente della Giunta Provinciale 29 giugno 2000, n /Leg. e s.m.i., Delibera della Giunta Provinciale n del 7 dicembre 2001). I controlli tecnici sull'applicazione della disciplina concernente gli impianti fissi di telecomunicazione e dal regolamento provinciale sono esercitati dall'agenzia Provinciale per la Protezione dell'ambiente (A.P.P.A.). A seguito dei controlli dell A.P.P.A., nel caso siano rilevate violazioni delle disposizioni normative nazionali e provinciali (es. superamento dei limiti di esposizione), il sindaco del comune territorialmente interessato diffida i trasgressori ad adeguarsi alle medesime disposizioni o prescrizioni entro il termine più breve possibile determinato in rapporto alle caratteristiche e alla complessità dell'intervento. In caso di inosservanza della diffida, in considerazione dei danni per la salute pubblica e per l'ambiente e previa eventuale acquisizione dei pareri dell'a.p.p.a. e della Direzione Igiene e Sanità Pubblica dell'azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, il sindaco può ordinare la sospensione dell'esercizio degli impianti per il tempo necessario all'adeguamento degli stessi alle prescrizioni contenute nella diffida e, comunque, per un periodo non superiore ai sei mesi. Ove l'interessato, anche dopo il periodo di sospensione, non si adegui alle prescrizioni il sindaco ordina la disattivazione e la rimozione dell'impianto. Sul territorio comunale non vi è la presenza né di emittenti radiotelevisive, né di stazioni radio base per la telefonia mobile. Il territorio comunale non è attraversato da elettrodotti ad alta tensione. Inquinamento luminoso Il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento il 3 ottobre 2007 ha approvato la Legge Provinciale n. 16 per il risparmio energetico e la riduzione dell inquinamento luminoso. La legge mira a ridurre l inquinamento luminoso e i consumi energetici derivanti dall uso degli impianti di illuminazione esterna al fine di uniformare i criteri di progettazione degli impianti, di salvaguardare il cielo notturno e stellato quale patrimonio di tutta la popolazione e di proteggere gli ecosistemi naturali e gli equilibri ecologici delle specie animali e vegetali. La Provincia Autonoma di Trento ha il compito di adottare, entro un anno dalla data di approvazione della L.P. 16/2007, un piano di intervento per la prevenzione e la riduzione dell inquinamento luminoso e di definire delle linee guida per la predisposizione dei piani comunali o sovracomunali. Attualmente la Provincia Autonoma di Trento non ha ancora emanato il Piano Provinciale e i relativi regolamenti attuativi. È prevista, inoltre, l erogazione di incentivi ai comuni per la predisposizione dei piani comunali di intervento e per l adeguamento degli impianti pubblici di illuminazione esterna esistenti ai criteri tecnici previsti dalla nuova legge. I comuni, a seguito dell emanazione del Piano Provinciale e dei relativi Regolamenti attuativi, oltre alla predisposizione dei piani comunali (entro un anno dall approvazione del Piano Provinciale), sono tenuti ad adeguare il regolamento edilizio con particolare riguardo alle modalità di installazione degli impianti luminosi, a censire i siti e le sorgenti di rilevante inquinamento luminoso e a predisporre un elenco delle fonti di illuminazione che possono derogare ai criteri tecnici fissati dalla Provincia. Spetterà ai comuni anche la vigilanza, tramite controlli periodici, sul rispetto delle misure stabilite per gli impianti di illuminazione esterna. 20

24 L ORGANIZZAZIONE COMUNALE Ai sensi del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n.267 il Comune esercita le funzioni di indirizzo e di controllo politicoamministrativo attribuitegli dalla legge attraverso una componente istituzionale, rappresentata dal Sindaco, dal Consiglio Comunale e dalla Giunta e attraverso il proprio personale dipendente e collaboratori esterni. La rappresentanza generale dell Ente è attribuita al Sindaco che, oltre a convocare e presiedere la Giunta e il Consiglio, esercita tutte le funzioni ad esso attribuite dalle leggi, dallo statuto e dai regolamenti comunali. Il Consiglio Comunale delibera l indirizzo politico-amministrativo ed esercita il controllo sulla sua applicazione. La Giunta Comunale è l organo di governo del Comune ed è composta dal Sindaco e da quattro assessori. Alla Giunta compete l adozione di tutti gli atti concreti idonei al raggiungimento degli obiettivi e delle finalità dell Ente, nel quadro degli indirizzi generali e in attuazione agli atti fondamentali approvati dal Consiglio. L operatività della gestione ambientale compete per prassi consolidata all area Tecnica. In caso di necessità vengono affidate specifiche attività e/o servizi a ditte o tecnici esterni specializzati. La Giunta Sindaco Stefano Endrizzi Vice Sindaco Terenzio Springhetti Assessore Franca Abram Assessore Enrico Dalpiaz Assessore Stefano Pedranz Il Consiglio Stefano Endrizzi Sindaco Loretta Abram Enrico Dalpiaz Franca Abram Alberto Dalpiaz Virginio Abram Diego Daz Giancarlo Abram Stefano Pedranz Agata Bertoldi Franco Profaizer Sergio Bertoldi Luciano Recla Sergio Bruni Terenzio Springhetti Il Sistema di Gestione Ambientale Obiettivo del Sistema di Gestione Ambientale è di identificare e valutare l impatto ambientale legato a tutte le attività che caratterizzano l Amministrazione comunale e di mettere in atto azioni per ridurlo continuamente, realizzando, controllando e dimostrando non solo la conformità alle leggi vigenti, ma anche buone prestazioni ambientali, coerenti con la Politica Ambientale e gli obiettivi definiti. Il Sistema di Gestione Ambientale Integrato del Comprensorio e dei Comuni della Val di Non prevede la predisposizione e l aggiornamento dei seguenti documenti: Politica Ambientale da cui discendono gli obiettivi e i traguardi di miglioramento; Analisi Ambientale Iniziale, che individua, descrive e quantifica, ove possibile, gli aspetti ambientali connessi alle attività del Comprensorio e dei Comuni della Valle; Manuale del Sistema di Gestione Ambientale Integrato, che descrive i principali elementi del sistema di gestione ambientale e le loro interazioni, nonché il riferimento ai documenti correlati; Procedure del Sistema di Gestione Ambientale che descrivono in dettaglio le responsabilità e le modalità operative in atto per la gestione delle attività connesse all ambiente (gestione reti, pianificazione del territorio, ecc..) nonché delle attività proprie del Sistema di Gestione Ambientale Integrato (gestione della documentazione, verifiche ispettive interne...). Le procedure sono documenti soggetti a revisione periodica in base alle modifiche apportate al Sistema; Istruzioni operative che dettagliano ulteriormente e a livello operativo le indicazioni delle procedure; Registrazioni che contengono i dati e le informazioni necessarie ad attestare la conduzione delle attività così come previste dal Sistema di Gestione Ambientale Integrato e dalle note di riferimento. 21

25 L ORGANIZZAZIONE COMUNALE L integrazione del Sistema di Gestione Ambientale tra i Comuni e il Comprensorio della Val di Non prevede la predisposizione di documenti: del singolo Ente: si tratta di procedure, istruzioni e relative registrazioni per la conduzione di attività peculiari all Ente perché non condotte da altro Ente o non condivisibili con altro Ente a causa di diverse soluzioni organizzative o tecniche (esempi: istruzione per la gestione dell attività di manutenzione e controllo dei serbatoi di accumulo dell acqua potabile e per le eventuali modalità di potabilizzazione dell acqua, procedura e connesse registrazioni per la gestione dell amianto nelle strutture comunali/comprensoriali, procedura per la gestione della discarica comprensoriale di rifiuti non pericolosi in località Iscle e procedura per la gestione dei centri di raccolta dei rifiuti ); di intera Valle (o di progetto): si tratta di procedure, istruzioni e registrazioni che sono applicabili alle attività di tutti gli Enti (esempi: procedure, istruzioni e registrazioni per la gestione degli immobili, per la pianificazione del territorio e la gestione delle emergenze ambientali, per la gestione dei rifiuti, per la gestione dell accesso alle informazioni ambientali, per la gestione elettronica dei documenti e delle registrazioni). La documentazione del Sistema di Gestione Ambientale dei Comuni è gestita in formato elettronico tramite un sito internet al fine di permettere un efficace scambio di informazioni e documentazione tra i diversi Enti della Val di Non. Inoltre ogni Ente possiede un area riservata dove carica i propri documenti e le registrazioni aggiornate previste dal Sistema di Gestione Ambientale. A tale spazio possono accedere tutte le funzioni interessate del Comune con la possibilità di creare diversi livelli di accesso definiti da un webmaster (amministratore del sito web). Il sito internet dal quale il Comune può accedere ai documenti del Sistema di Gestione Ambientale e alla sua area riservata è I ruoli definiti dal Sistema di Gestione Ambientale Il Sistema di Gestione Ambientale adottato dall Organizzazione comunale ai fini della Registrazione EMAS si applica a tutta la struttura organizzativa del Comune. Al fine di assicurare che i requisiti del Sistema di Gestione Ambientale siano stabiliti, applicati e mantenuti attivi in conformità al Regolamento CE n. 761/2001, il Sindaco del Comune di Ronzone, in data 29 maggio 2007, ha nominato il signor Stefano Endrizzi (sindaco) Rappresentante della Direzione per l Ambiente (RD) e, in data 17 aprile 2007, la signora Luisa Pedergnana (assistente tecnico) Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale (RGA). Entrambe queste figure, unitamente al Segretario Comunale, costituiscono il Comitato Ambiente. Le attività e i servizi di competenza comunale possono essere gestite direttamente dal personale dipendente o affidate a terzi per conferimento diretto di incarico, gara di appalto, convenzione, ecc. I contratti di servizio, i capitolati d appalto e le prescrizioni legali (compresi i regolamenti) disciplinano le modalità operative per l esecuzione del servizio/attività e costituiscono principale strumento di controllo/influenza sul fornitore. 22

26 L ORGANIZZAZIONE COMUNALE La disciplina dell attività contrattuale tra l Amministrazione e soggetti terzi, avviene conformemente alla normativa comunitaria, alle leggi nazionali e provinciali. Il Comune fornisce ai terzi che operano sul territorio le procedure di pertinenza, attraverso i contratti/disciplinari di affidamento d incarico in vigore. Nei paragrafi successivi si riporta una descrizione delle diverse attività/prodotti/servizi di competenza dell Ente, evidenziandone sinteticamente gli aspetti ambientali diretti e indiretti correlati. A supporto dei capitoli, si introducono dati e informazioni che consentono di valutare qualitativamente e, ove possibile quantitativamente l impatto ambientale generato dalle attività/prodotti e servizi considerati. Si intende per Aspetti diretti: gli aspetti che l organizzazione ha sotto il suo controllo diretto. Tali aspetti sono collegati ad attività e servizi che il Comune svolge direttamente mediante il proprio personale interno. Aspetti indiretti: gli aspetti che il Comune non ha sotto il proprio controllo diretto, ma sui quali può esercitare un controllo parziale quali attività di competenza comunale affidate in gestione ad Enti Terzi fornitori di prodotti/servizi, attività di terzi che operano sul territorio, aspetti legati alle pratiche amministrative, alla gestione del territorio e alle politiche di programmazione e pianificazione. numero degli addetti comunali: 5 23

27 L ORGANIZZAZIONE COMUNALE Compiti del R.G.A.: 1) guida il Comitato Ambiente nelle fasi di condivisione e approvazione della Politica Ambientale Integrata; 2) cura l aggiornamento delle prescrizioni legislative e la Valutazione degli Aspetti Ambientali sulla base delle indicazione dell Ufficio EMAS del Comprensorio; 3) collabora con l Ufficio EMAS del Comprensorio nell attuazione del Piano della Formazione e del Piano delle verifiche ispettive interne del Sistema di Gestione Integrato ; 4) assicura un efficace gestione della comunicazione da e con le parti interessate relativamente al Sistema di Gestione Ambientale dell Ente; 5) coordina le attività di Riesame del Sistema di Gestione Ambientale svolto a cura del Comitato Ambiente; 6) partecipa alle Riunioni dei Tecnici per promuovere azioni di miglioramento e di gestione del Sistema Integrato. Compiti del R.D.: 1) assicurare che il Sistema di Gestione Ambientale sia stabilito, attuato e mantenuto attivo in conformità ai requisiti degli standard di riferimento; 2) assegnare le risorse necessarie per stabilire, attuare, mantenere attivo e migliorare il Sistema di Gestione Ambientale, comprese le risorse umane, le competenze specialistiche, le infrastrutture organizzative, le tecnologie e le risorse finanziarie A tal fine assicura la previsione a bilancio delle risorse economiche necessarie; 3) riferire al Comitato Ambiente sulle prestazioni del Sistema di Gestione Ambientale al fine del riesame, comprese le raccomandazioni per il miglioramento; 4) partecipare al processo di miglioramento integrato per Area omogenea e/o per Valle (Comitato Ambiente di Area e/o di Valle). Compiti del Comitato Ambiente: 1) partecipare, attraverso il Rappresentante della Direzione per l Ambiente, al processo di creazione della Politica Ambientale Integrata per Area e/o per Valle e alla definizione di obiettivi condivisi con più Comuni, per Area e/o per Valle; 2) stabilire l applicabilità di nuove disposizioni legislative; 3) approvare la valutazione degli aspetti ambientali significativi; 4) identificare e riesaminare gli obiettivi, i traguardi e i programmi ambientali; 5) riesaminare il Sistema di Gestione Ambientale per verificare che sia correttamente implementato ed efficace. 24

28 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI Le attività del Comune Sono di seguito elencati le attività e i servizi in capo al Comune di Ronzone, indicando nella colonna Gestione diretta quelli svolti a cura degli Uffici e del personale interno e nella colonna Gestione affidata a terzi quelli svolti con l ausilio di fornitori esterni o affidati in gestione a soggetti terzi Attività Gestione diretta Gestione affidata a terzi Pianificazione e gestione del territorio (pianificazione urbanistica e regolamentazione) Controllo rispetto di regolamenti e ordinanze Gestione e smaltimento/recupero rifiuti urbani Gestione e smaltimento/recupero altri rifiuti prodotti dalle attività comunali Gestione e manutenzione ordinaria rete viaria Spazzamento stradale Sgombero neve Gestione e manutenzione ordinaria acquedotti comunali (sorgenti, impianti di captazione, serbatoi di accumulo, rete di distribuzione) Gestione e manutenzione impianti di potabilizzazione e taratura strumenti di controllo Monitoraggio qualità acque potabili Manutenzione e gestione reti fognarie, impianti di sollevamento Manutenzione e gestione ordinaria depuratore provinciale Gestione e controllo funzionamento vasche imhoff/vasche a tenuta comunali Monitoraggio analitico scarichi delle acque reflue delle vasche imhoff comunali Pulizia vasche imhoff comunali/vasche a tenuta, recupero, trasporto e smaltimento dei fanghi Manutenzione ordinaria edifici Gestione e manutenzione caldaie e impianti aeraulci Gestione e manutenzione impianti elettrici edifici comunali Revisione estintori Revisione ascensori Servizio pulizia edifici comunali Gestione, controllo e manutenzione rete e impianti illuminazione pubblica Gestione e manutenzione degli impianti sportivi Fornitura pasti scuola materna Gestione casa di riposo Servizio di trasporto pubblico Servizio di trasporto scolastico Manutenzione verde pubblico Gestione e manutenzione ordinaria cimiteri (verde e illuminazione votiva) Gestione e manutenzione ordinaria cimiteri (operazioni di esumazione/estumulazione e gestione dei relativi rifiuti) attività non svolta. La gestione del depuratore è di competenza della Provincia Autonoma di Trento attività non presente attività non presente attività non presente attività non presente attività non presente attività non presente attività non svolta, gestita dalla società Trentino Trasporti esercizio S.p.A. attività non svolta, gestita dalla società Trentino Trasporti esercizio S.p.A. Il Comune partecipa ad altri enti o società nelle modalità qui di seguito specificate. RAGIONE SOCIALE Noce Energia Servizi S.p.A. ATTIVITA' La Società è nata nel Tra le attività di cui si occupa rientrano la produzione, il trasporto, la distribuzione, l importazione ed esportazione di energia elettrica. La Società svolge un ruolo di rappresentanza dei Comuni soci nei confronti di enti Pubblici e Privati. numero di azioni o quota nominale (% di partecipazione) 0,54% 25

29 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI RAGIONE SOCIALE Consorzio dei Comuni Trentini S.c.a.r.l. Consorzio dei Comuni della Provincia di Trento Bacino Imbrifero Montano dell'adige Consorzio Forestale di Fondo ATTIVITA' La società, costituita nel 1996 dall unificazione dell Associazione provinciale Associazione Nazionale Comuni Italiani (A.N.C.I.) e della Delegazione provinciale dell Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (U.N.C.E.M.), attualmente raccoglie tutti i 223 Comuni e gli 11 Comprensori, Comunità Montane, quattro Bacini Imbriferi Montani della Provincia Autonoma di Trento. La Società ha lo scopo di coordinare l attività dei soci e di migliorarne l organizzazione nello spirito della mutualità cooperativa al fine di consentire un risparmio di spesa nei settori di interesse comune e attuare una sempre migliore rispondenza dei soci ai propri fini istituzionali, al servizio delle comunità. Le attività che svolge sono: - prestare ai soci ogni forma di assistenza, anche attraverso servizi, con particolare riguardo al settore contrattuale, amministrativo, contabile, legale, fiscale, sindacale, organizzativo, economico e tecnico; - attuare le iniziative e compiere le operazioni atte a favorire l ottimale assetto organizzativo degli enti soci, operando nei rapporti con enti ed istituti sia pubblici che privati, promuovendo in particolare opportune iniziative legislative per il loro sostegno e sviluppo; - promuovere la formazione, la qualificazione e l aggiornamento professionale degli amministratori e dei dipendenti degli enti soci; - rappresentare, difendere e tutelare gli interessi dei soci, intrattenendo allo scopo opportuni contatti con enti, istituzioni, uffici ed organi di ogni ordine e grado; - promuovere ed organizzare convegni e manifestazioni di interesse comune. Sono organi sociali: l assemblea degli enti consorziati, il consiglio di amministrazione, la giunta esecutiva, il presidente, il collegio sindacale Al Consorzio partecipano tutti i comuni facenti parte del bacino imbrifero dell Adige. Il Consorzio ha una propria autonoma struttura amministrativa e si propone di favorire e promuovere il progresso economico e sociale della popolazione dei Comuni consorziati, nonché l esecuzione di opere di sistemazione montana che non siano di competenza dello Stato o della Provincia Autonoma di Trento. Sono organi del Consorzio: il Presidente, il Consiglio Direttivo, l Assemblea Plenaria, costituita da rappresentanti dei Comuni e le Assemblee di Vallata. Sono considerate Vallate quella dell Adige, quella dell Avisio e quella del Noce. Vi appartengono i comuni in esse compresi geograficamente. I rappresentanti dei Comuni di ogni Vallata costituiscono l Assemblea di Vallata. Il Consorzio è stato costituito dai Comuni di Don, Amblar, Cavareno, Dambel, Fondo, Malosco, Ronzone, Ruffrè, Romeno, le Amministrazioni Separate di Uso Civico (ASUC) di Romeno, Salter, Salter Malgolo, Sarnonico, Seio ai sensi del articolo 81 della Legge Regionale 21 ottobre 1963, n. 29, allo scopo di provvedere al servizio di custodia forestale nel territorio del Consorzio. La sede del Consorzio è stata definita nel Comune di Fondo, che funge da Comune Capo Consorzio e responsabile della gestione dello stesso. Gli organi amministrativi del Consorzio sono il Presidente e l Assemblea Consorziale, composta da un rappresentante di ciascun comune consorziato nominato in seno al Consiglio Comunale. numero di azioni o quota nominale (% di partecipazione) 0,42% non definibile 5,447% Alta Val di Non S.p.A. Consorzio di sviluppo turistico Monte Roen Azienda per il Turismo Valle di Non La società si occupa della valorizzazione e sviluppo turistico del territorio e della gestione degli impianti di risalita e piste da sci presenti nell Alta Val di Non. 6,53% Azioni per favorire lo sviluppo turistico dell'alta Val di Non 17,52% L azienda è nata il 13 dicembre 2004 per proseguire, migliorare e implementare il lavoro della vecchia Azienda pubblica di promozione turistica. Compito della nuova Azienda è lo svolgimento dell attività di promozione dell immagine turistica dell ambito territoriale della Val di Non attraverso servizi di informazione e di assistenza turistica, iniziative di marketing turistico, iniziative di valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale e storico del territorio, intermediazione e prenotazione di servizi e pacchetti turistici. L Azienda è oggi una cooperativa di soci, soggetti attivi e partecipi alla creazione di una strategia comune che vede nella cooperazione la strada migliore per perseguire l obiettivo condiviso dello sviluppo turistico in Val di Non. 2,63% 26

30 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI Pianificazione territoriale e urbanistica La disciplina del governo e della pianificazione territoriale nella Provincia Autonoma di Trento è stata recentemente interessata da una complessa e organica riforma. La Provincia Autonoma di Trento, infatti, negli ultimi anni, si è attivata per definire un nuovo impianto normativo per il governo e la pianificazione del suo territorio. Il 16 giugno 2006 è stata approvata in Consiglio una legge di riforma istituzionale (Legge Provinciale 16 giugno 2006, n. 3) con la quale la Provincia Autonoma di Trento ha delineato un nuovo assetto dei rapporti istituzionali e della distribuzione dei poteri e delle funzioni tra i distinti livelli di governo e ha approvato una riorganizzazione funzionale dell ente provinciale. La nuova legge prevede il trasferimento di alcune funzioni della Provincia e dei Comprensori ai Comuni, in gran parte per il tramite delle Comunità di Valle, nuovi enti pubblici locali a base associativa costituiti dai Comuni appartenenti a un medesimo territorio. Attualmente la Comunità della Val di Non non è ancora stata costituita. In sintonia con la riforma istituzionale, la Provincia Autonoma di Trento ha approvato, con Legge Provinciale 4 marzo 2008, n.1, la nuova legge urbanistica, che dalla sua entrata in vigore (26 marzo 2008) sostituirà gradualmente le disposizioni previste dalla precedente legislazione in materia (Legge Provinciale 5 settembre 1991, n. 22). Il nuovo sistema pianificatorio è articolato su tre livelli istituzionali, in coerenza con il nuovo assetto istituzionale previsto dalla L.P. 3/2006: - Piano Urbanistico Provinciale (P.U.P.) per le competenze provinciali, - Piani territoriali delle Comunità (P.T.C.) per le competenze a livello di Comunità di Valle, - Piani Regolatori Generali (P.R.G.) per i Comuni e i Piani dei Parchi Provinciali, che hanno dignità di P.R.G. Il nuovo Piano Urbanistico Provinciale è stato approvato con la Legge Provinciale 27 maggio 2008, n. 5 ed è entrato in vigore il 26 giugno Esso ha una valenza strategica e si configura come strumento generale di coordinamento territoriale e quadro di riferimento per la programmazione delle politiche di sviluppo e per l esercizio delle competenze assegnate ai territori e agli enti dalla nuova legge di riforma istituzionale. Il Piano Urbanistico Provinciale è stato predisposto in coerenza e coordinamento con i contenuti e gli indirizzi previsti da un altro strumento pianificatorio, il Piano di Utilizzazione delle Acque Pubbliche. Quest ultimo, approvato con il Decreto del Presidente della Repubblica del 15 febbraio 2006 ed entrato in vigore l 8 giugno 2006, definisce vincoli e misure per la pianificazione e la gestione sostenibile delle acque allo scopo di salvaguardare e ottimizzare l uso e la qualità della risorsa idrica, di promuovere la protezione degli ecosistemi acquatici e di potenziare la difesa del suolo, la funzionalità idrologica e la sicurezza idraulica del territorio. In particolare per quanto riguarda quest ultimo aspetto, il Piano Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche individua le aree a rischio idrogeologico derivante da fenomeni di esondazione, frane o valanghe, su tutto il territorio provinciale e regolamenta le aree a rischio idrogeologico maggiormente elevato. Il Piano di Utilizzazione delle Acque Pubbliche costituisce il quadro di riferimento della pianificazione territoriale per gli aspetti strutturali di bacino e risulta, quindi, sovraordinato agli strumenti urbanistici di livello provinciale e comunale. I suoi indirizzi sono recepiti dagli strumenti di pianificazione a livello locale. Il nuovo sistema di pianificazione introdotto nella Provincia Autonoma di Trento non è ancora completamente a regime in quanto non sono ancora stati approvati i Piani Territoriali delle Comunità e i conseguenti adeguamenti dei Piani Regolatori Generali dei Comuni. In questa fase transitoria, come previsto dall articolo 2 della L.P. 5/2008 di approvazione del nuovo P.U.P., a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge stessa si applicano le misure di salvaguardia del Piano Urbanistico Provinciale e la disciplina transitoria definita dalla normativa vigente. Il Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del Comune di Ronzone è stato adottato in via definitiva dal Comune di Ronzone con deliberazione n. 03 di data 21 febbraio 2005, approvato dalla Giunta Provinciale con deliberazione n di data 5 dicembre 2005 ed entrato in vigore il 21 dicembre Con deliberazione della Giunta provinciale n. 199 del 1 febbraio 2008 il Piano è stato adeguato alle previsioni di cui all articolo 18 sexies della Legge Provinciale 5 settembre 1991, n. 22 e s.m.i. (articolo aggiunto alla norma dalla Legge Provinciale 11 novembre 2005, n. 16 e s.m.i. Legge Gilmozzi). Nel P.R.G. del Comune di Ronzone e in particolare nella tavola n. 3 Sistema insediativo e produttivo - Montagna è individuato un ambito di interesse naturalistico per la particolare flora esistente corrispondente al biotopo Plaze da Vel - Mont Dent. Come regolamentato dall articolo 3 (Biotopi) delle norme di attuazione del P.R.G., per questo sito andranno approfonditi elementi di conoscenza specifica per le singole componenti, per arrivare a delimitare l area e individuare forme di conservazione. In attesa di un piano di intervento specifico assimilato ai piani attuativi ai fini speciali, per le superfici del biotopo, individuate dalla simbologia nel P.R.G., e per una fascia di rispetto circostante di 100 metri lineari, è vietato qualsiasi intervento che vada a modificare il suolo e il soprassuolo, salvo la manutenzione e l uso previsto dal Piano di assestamento forestale. 27

31 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI Gestione immobili comunali Il Comune di Ronzone possiede tre edifici, il cui elenco è indicato Sede del Municipio nella tabella riportata in seguito. La piscina comunale, attualmente chiusa, è in fase di ristrutturazione. Il Comune ha fatto una gara per affidare i lavori con il sistema del project financing (sistema di finanziamento), affidando ad una ditta la progettazione, l esecuzione dei lavori e la successiva gestione dell opera. Attualmente il Comune è in possesso del progetto preliminare. La consegna del progetto esecutivo è prevista per settembre 2009, la consegna dei lavori per aprile 2010 e la conclusione dei lavori per dicembre Il progetto prevede la demolizione della struttura esistente e la realizzazione di una nuova piscina con annesso centro benessere e albergo-ristorante. È in fase di progettazione, inoltre, un nuovo edificio comunale che ospiterà il magazzino comunale, la caserma dei Vigili del Fuoco e una sala telecomunicazioni. La gestione amministrativa degli immobili di proprietà è di diretta competenza del Comune. La manutenzione ordinaria (es. sostituzione e/o riparazione di arredi e infissi, piccole riparazioni degli impianti elettrici e/o idraulici) è curata dal Comune, direttamente o, in caso di necessità, mediante affidamento a ditte esterne. Eventuali interventi di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione degli immobili sono pianificati e affidati a ditte esterne. Gli impianti/centrali termiche di proprietà comunale sono gestiti da personale esterno che provvede ad effettuare periodici controlli secondo quanto stabilito dalla normativa vigente e a registrarne i risultati sui libretti di centrale in conformità al Decreto Ministeriale 17 marzo Il Comune ha effettuato la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori in corrispondenza delle proprie sedi operative (Documento di Valutazione dei Rischi aggiornato al 2006). In conformità alle disposizioni previste dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, il Comune sta provvedendo all aggiornamento del documento. Sono state svolte specifiche valutazioni sul rischio incendio e sulla presenza di amianto nelle strutture comunali, che hanno dato esito negativo. Il Comune in data 22 gennaio.2009 ha provveduto ad effettuare la simulazione di una prova di evacuazione. Tutte le strutture e gli edifici comunali sono dotati di presidi antincendio, sottoposti a periodici controlli e manutenzione, effettuati da società specializzata, secondo quanto disposto dalla normativa vigente. Uno degli edifici di proprietà comunale è soggetto all obbligo del Certificato Prevenzione Incendi (CPI) per una delle attività previste dal Decreto Ministeriale 16 febbraio denominazione immobile/ struttura e destinazione d uso Centro civico Municipio, ambulatorio medico, Pro-loco e e negozio multiservizi Piscina comunale EDIFICI E STRUTTURE DI PROPRIETÀ COMUNALE attività per cui è richiesto il CPI (D.M. 16/02/1982) attività 91 (impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a Kcal/h) Certificato Prevenzione Incendi (CPI) attuale situazione, riferimenti pratiche e scadenze presente parere di conformità favorevole dei Vigili del Fuoco (VVF) di data 20 gennaio Il completamento dei lavori necessari ad ottemperare alle prescrizioni previste dal parere dei VVF è previsto entro la fine di settembre 2009 e la richiesta ai VVF per l ottenimento del CPI entro fine ottobre Le risorse necessarie allo svolgimento dei lavori sono state impegnate nel Bilancio 2009, capitolo 490, intervento impianti/centrali termiche combustibile gasolio potenza termica nominale (kw) due caldaie di potenza termica nominale pari a 140 kw e 30,2 kw nessuna cippato 70 edificio attualmente chiuso e non utilizzato. L edificio è in fase di ristrutturazione. La struttura esistente sarà demolita e sarà realizzata una nuova piscina con centro benessere e albergo-ristorante 28

32 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI Nell ottobre 2007 sono terminati i lavori di realizzazione del Municipio di Ronzone. Il nuovo edificio, comprendente la sede degli uffici comunali, un ambulatorio medico, la pro-loco e un negozio multiservizi, è stato progettato con i criteri del risparmio energetico, in ottemperanza al Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n In particolare, per l impianto termico è stata installata una caldaia a pellet (combustibile ricavato dalla segatura vergine essicata e poi compressa in forma di piccoli cilindri con un diametro di alcuni millimetri) con alimentazione in automatico da silos di stoccaggio, come descritta al paragrafo successivo. Produzione di energia rinnovabile L Amministrazione comunale di Ronzone, particolarmente sensibile alla tutela dell ambiente e al risparmio energetico, ha adottato per la sede municipale un impianto ad energia alternativa. In particolare l impianto di riscaldamento della nuova sede municipale con annesso negozio multiservizi è del tipo centralizzato con caldaia alimentata a pellet di legna ad alto rendimento e con combustione controllata da una sonda lambda sui fumi per ottimizzare la combustione e ridurre le emissioni. La potenza utile è di 70 kw, necessaria per la climatizzazione invernale dell edificio e inoltre per la produzione di acqua calda. La biomassa La biomassa in campo energetico è il materiale organico di origine vegetale e animale dal quale si può produrre energia. Ogni anno un ettaro di bosco produce un quantitativo di legno equivalente a 8-25 Mwh di calore rinnovabile, sufficienti a riscaldare un abitazione. (Fonte: sito Federazione Italiana produttori di energia da fonti rinnovabili Il bilancio delle emissioni di anidride carbonica (CO 2 ) Le biomasse sono fonti energetiche considerate neutrali ai fini dell effetto serra in quanto la loro combustione non comporta un incremento della concentrazione atmosferica di anidride carbonica. Lo sfruttamento delle biomassa ai fini energetici segue un ciclo naturale chiuso. Il ciclo della CO2 è chiuso, infatti, poiché le quantità di anidride carbonica emessa in fase di combustione equivale a quella assorbita dai vegetali durante il processo di crescita. Se non si utilizzasse il legno e lo si lasciasse marcire nel bosco, verrebbe liberata ugualmente la stessa quantità di CO2 nell atmosfera. (Fonte: sito Federazione Italiana produttori di energia da fonti rinnovabili Il ruolo delle biomasse nella riduzione dell anidride carbonica Le biomasse possono contribuire alla mitigazione degli effetti dell aumento della concentrazione di anidride carbonica (CO2 ) in atmosfera in due modi: - immobilizzazione della CO2 atmosferica nei tessuti. Le biomasse contribuiscono alla sottrazione dell anidride carbonica atmosferica e alla fissazione del carbonio nei tessuti vegetali, sia negli apparati epigei (tronchi, steli, foglie, ecc.), sia negli apparati ipogei (apparati radicali annuali o perennanti, ecc.) per effetto del processo di fotosintesi clorofilliana. - sostituendo le fonti fossili nella produzione di energia. L anidride carbonica rilasciata nella combustione è nuovamente fissata dalla biomassa in fase di crescita. Il ciclo dell anidride carbonica si chiude però solo se il ritmo di impiego della vegetazione non supera la capacità di ricrescere della stessa. (Fonte: sito Federazione Italiana produttori di energia da fonti rinnovabili La riduzione delle emissioni in atmosfera Il principale beneficio di carattere ambientale derivante dall impiego delle biomasse a fini energetici è connesso alla sostituzione delle fonti fossili con fonti rinnovabili. Ciò si ripercuote sia in termini di riduzione dell impiego di fonti che per loro natura sono esauribili, sia in termini di riduzione delle emissioni inquinanti prodotte dal processo di combustione. La combustione di prodotti petroliferi libera infatti nell atmosfera l anidride carbonica immagazzinata nei tessuti vegetali miliardi di anni fa, con un riflesso immediato sull aumento della concentrazione di gas serra e di altri inquinanti inquinanti quali ad esempio gli ossidi di azoto e di zolfo, polveri, ecc. Sebbene anche la combustione delle biomasse generi emissioni inquinanti in atmosfera, in linea generale, esse sono meno pericolose ed emesse in minore quantità rispetto a quelle generate dalla combustione delle fonti fossili. Per tale motivo le biomasse sono state indicate come una delle possibili strategie per la mitigazione dei cambiamenti climatici in atto e, più in generale, per la riduzione degli impatti ambientali connessi all impiego delle fonti energetiche di origine fossile. (Fonte: sito Federazione Italiana produttori di energia da fonti rinnovabili 29

33 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI L Amministrazione comunale ha inoltre affidato i lavori per la realizzazione di una nuova centralina idroelettrica sull acquedotto comunale, che entrerà in funzione con il mese di ottobre 2009 (si veda Programma Ambientale obiettivo 1). Il sistema di approvvigionamento idrico del Comune di Ronzone comprende una serie di sorgenti (si rinvia al successivo capitolo Approvvigionamento idrico), tutte situate in un area a quota variabile tra e metri s.l.m. nel Comune Catastale di Ruffrè. L acqua di tutte le sorgenti confluisce in una vasca di carico localizzata a quota metri s.l.m. (particella fondiaria 852/1 nel Comune Catastale di Ruffrè e di Seio II). Dalla vasca di raccolta si diparte una condotta adduttrice in ghisa sferoidale DN 125 (modello TRM) con giunto antisfilamento, realizzata nel La condotta si sviluppa per circa metri lineari interessando i Comuni Catastali di Ruffrè, Sarnonico e Ronzone e raggiunge a quota metri s.l.m. la vasca di deposito (particella fondiaria 574/1 nel Comune Catastale di Ronzone). Da quest ultima vasca si diramano le tubazioni di distribuzione dell acqua al centro abitato. Utilizzando la condotta adduttrice quale condotta forzata, sarà realizzata, prima della vasca di deposito a valle, una piccola centrale elettrica. La centrale sarà posta a quota 1 231,50 metri s.l.m. sulla particella fondiaria 574/1 nel Comune Catastale di Ronzone. Utilizzando un salto di 139,30 metri lineari con una portata massima di 9,20 litri al secondo, sarà possibile ricavare una potenza nominale media di 12,57 kw durante tutto l anno, con una produzione annuale di energia elettrica pari a circa kwh. La turbina collegata al generatore sarà del tipo Pelton, ad asse orizzontale, ad un getto. L energia prodotta sarà consegnata alla società che gestisce la distribuzione di energia elettrica nel territorio provinciale. Lo scarico dell acqua sarà effettuato nella vasca di deposito adiacente, a quota s.l.m. Con determinazione n. 48 di data 10 marzo 2008 del Dirigente del Servizio Utilizzazione della Acque Pubbliche della Provincia Autonoma di Trento è stata rilasciata la concessione di derivazione d acqua dalle sorgenti Varient, Pez Bassa, Fedriga, Rossi, Vecchia, Pozzetto Vecchia, Milorda, Strada destra e sinistra, Larice destra e sinistra, Fiscera e Laghetto (Comuni Catastali di Ruffrè e di Seio II) nella misura di 9,20 l/s medi e massimi, ad uso idroelettrico. La concessione ha validità fino al 31 dicembre Approvvigionamento idrico L approvvigionamento di acqua potabile nel Comune di Ronzone avviene mediante una rete di distribuzione alimentata da tredici sorgenti e da due pozzi, le cui caratteristiche sono indicate nella tabella riportata di seguito. La rete acquedottistica assicura l approvvigionamento idrico a tutte le utenze presenti sul territorio comunale, che, al 31 dicembre 2008, risultano pari a 770. La gestione amministrativa delle utenze è affidata al Comune. CARATTERISTICHE DEI PUNTI DI CAPTAZIONE DI ACQUA UTILIZZATA A SCOPO POTABILE TIPO DI CAPTAZIONE e DENOMINAZIONE sorgente LARICE DX (localizzata sul Comune Catastale di Ruffrè) QUOTA (m s.l.m.) 1455 frazioni e/o altri comuni serviti Comune di Ronzone punto di derivazione n. codice concessione provinciale scadenza della concessione valore medio di portata concessa (l/s) valore massimo di portata concessa (l/s) 1 C/ /12/2018 0,20 0,20 sorgente LARICE SINISTRA (localizzata sul Comune Catastale di Ruffrè) utilizzata a scopo potabile 1450 Comune di Ronzone 4 C/ /12/2018 0,30 0,30 sorgente LAGHETTO (localizzata sul Comune Catastale di Ruffrè) 1460 Comune di Ronzone 2 C/ /12/2018 0,50 0,50 sorgente VECCHIA (localizzata sul Comune Catastale di Ruffrè) 1385 Comune di Ronzone 4 R/ /12/2018 1,70 1,70 30

34 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI CARATTERISTICHE DEI PUNTI DI CAPTAZIONE DI ACQUA UTILIZZATA A SCOPO POTABILE TIPO DI CAPTAZIONE e DENOMINAZIONE sorgente ROSSI (localizzata sul Comune Catastale di Ruffrè) sorgente FISCERA (localizzata sul Comune Catastale di Ruffrè) sorgente VARIENT (localizzata sul Comune Catastale di Seio II) sorgente PEZ BASSA (localizzata sul Comune Catastale di Ruffrè) QUOTA (m s.l.m.) frazioni e/o altri comuni serviti Comune di Ronzone Comune di Ronzone Comune di Ronzone Comune di Ronzone punto di derivazione n. codice concessione provinciale scadenza della concessione valore medio di portata concessa (l/s) valore massimo di portata concessa (l/s) 2 R/ /12/2018 0,60 0,60 6 R/ /12/2018 0,25 0,25 1 C/ /12/2018 1,10 1,10 2 C/ /12/2018 1,10 1,10 sorgente STRADA DX (localizzata sul Comune Catastale di Ruffrè) 1355 Comune di Ronzone 9 R/ /12/2018 0,25 0,25 sorgente STRADA SX (localizzata sul Comune Catastale di Ruffrè) 1360 Comune di Ronzone 8 R/ /12/2018 0,50 0,50 sorgente POZZETTO VECCHIA (localizzata sul Comune Catastale di Ruffrè) 1385 Comune di Ronzone 10 R/ /12/2018 0,50 0,50 sorgente FEDRIGA (localizzata sul Comune Catastale di Ruffrè) 1430 Comune di Ronzone 1 R/ /12/2018 0,40 0,40 sorgente MILORDA (localizzata sul Comune Catastale di Ruffrè) 1360 Comune di Ronzone 5 R/ /12/2018 1,80 1,80 POZZO RONZONE 1 (localizzata sul Comune Catastale di Ruffrè) 1150 Comune di Ronzone 1 C/ /12/2019 4,50 5,00 POZZO RONZONE 2 (localizzato sul Comune Catastale di Ruffrè) 1100 Comune di Ronzone 1 C/ /12/2032 6,00 6,00 Coerentemente con gli adempimenti previsti dall articolo 94 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (parte terza) in merito alla tutela e alla salvaguardia dei punti di presa idrica, i punti di captazione utilizzati dal Comune sono adeguatamente delimitati al fine di preservare le caratteristiche qualitative delle acque emunte da possibili fenomeni di inquinamento. L acqua captata dalle sorgenti è convogliata in appositi serbatoi di raccolta e successivamente fornita alle singole utenze per mezzo della rete di distribuzione. Si rinvia al capitolo Produzione di energia rinnovabile per una descrizione maggiormente dettagliata dell impianto di captazione e accumulo dell acqua dell acquedotto comunale. Presso i serbatoi non sono presenti impianti di clorazione automatici per la potabilizzazione delle acque. CARATTERISTICHE DEI SERBATOI DI RACCOLTA DELL ACQUA POTABILE denominazione serbatoio caratteristiche serbatoio volume (m 3 ) SERBATOIO 1 calcestruzzo 300 SERBATOIO 2 calcestruzzo 250 SERBATOIO 3 calcestruzzo 250 SERBATOIO 4 calcestruzzo (serbatoio utilizzato a scopo antincendio)

35 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI Gestione, controllo e manutenzione La gestione operativa, il controllo e la manutenzione delle reti e degli impianti degli acquedotti sono di competenza comunale. Il Comune controlla la conduzione e la gestione degli impianti attraverso ispezioni periodiche. La manutenzione ordinaria (es. controllo e pulizia dei serbatoi, controllo e salvaguardia dei punti di captazione ) è a cura dell Ufficio Tecnico ed effettuata direttamente da personale comunale, mentre eventuali interventi di manutenzione straordinaria sono affidati a ditte esterne. La disinfezione e clorazione delle acque avviene da parte del personale comunale mediante l utilizzo degli impianti di clorazione automatici. Il controllo della qualità dell acqua potabile è effettuato mediante lo svolgimento di periodiche verifiche analitiche: controlli interni condotti dai gestori degli impianti acquedottistici (il Comune di Ronzone) e controlli esterni effettuati in maniera indipendente dall Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari. Per quanto riguarda i controlli interni, il Comune ha affidato ad una società specializzata l incarico di svolgere le analisi di potabilità delle acque secondo uno specifico e concordato programma annuale di campionamenti (controlli interni previsti dal Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n. 31 e s.m.i., Deliberazione della Giunta Provinciale n del 10 dicembre 2004). Come previsto dalla normativa vigente, il programma di controlli interni prevede lo svolgimento, sia presso i punti di captazione/serbatoi di accumulo e alla distribuzione, di controlli di routine (controlli finalizzati a fornire ad intervalli regolari informazioni sulla qualità organolettica e microbiologica delle acque e sull efficacia di eventuali trattamenti dell acqua potabile) e di controlli di verifica (controlli che contemplano la verifica di un maggior numero di parametri chimico-fisici e batteriologici), entrambi necessari a verificare la qualità delle acque destinate al consumo umano e il rispetto dei parametri previsti dalla normativa vigente. Il Programma di campionamento e analisi delle acque concordato per il 2009 dal Comune di Ronzone con la società esterna incaricata, similmente a quanto concordato negli anni precedenti, è riportato nella tabella sottostante. PROGRAMMA ANNUALE DELLE ANALISI DI POTABILITÀ DELLE ACQUE punti di prelievo frequenza annuale delle Analisi di Verifica frequenza annuale delle Analisi di Routine Fontane e Utenze 0 12 Sorgenti e serbatoi 2 0 Pozzi 0 2 Il Comune riceve dalla società incaricata all effettuazione delle verifiche analitiche copia delle analisi di potabilità svolte e può quindi regolarmente verificare lo stato di qualità delle acque potabili. Nel caso le analisi rivelino la presenza di anomalie chimico-fisiche e/o batteriologiche, il Comune provvede ad attuare specifiche azioni correttive per assicurare il ripristino della situazione di conformità (es. pulizia dei serbatoi e/o clorazione manuale dell acqua presso i serbatoi). In particolare nel caso la situazione di non conformità riguardi la presenza di Escherichia coli o enterococchi, parametri che hanno un rilievo sanitario, il Comune provvede ad effettuare un trattamento di clorazione in modo tale da riportare l acqua in condizioni di conformità. Nel caso la non conformità sia determinata dalla presenza di Coliformi, considerato che il parametro ha il significato di evidenziare le condizioni di potenziale pericolo per l acqua e l acquedotto (es. vulnerabilità in caso di potenziali precipitazioni meteoriche), il Comune provvede a valutare per ogni singola situazione il motivo dell anomalia riscontrata e a provvedere con l azione correttiva maggiormente efficace. Eventuali emergenze legate al rischio di contaminazione batteriologica delle acque potabili sono gestite dal Comune attraverso ordinanze sindacali contingibili e urgenti di divieto dell uso dell acqua a fini potabili. Nel corso dell anno 2008 sono state effettuate sedici analisi delle acque potabili presso fontane e utenze. Quindici di queste analisi hanno presentato valori non conformi a quelli previsti dal Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n. 31 per la presenza di coliformi, anche se in quantità molto limitata. Per questo motivo è intenzione dell Amministrazione Comunale provvedere all acquisto di un cloratore automatico, da posizionare presso il serbatoio di raccolta n. 4, da cui si diparte la tubazione che poi si dirama negli altri tre serbatoi di accumulo prima della distribuzione alle utenze. 32

36 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI Consumi di risorsa idrica e qualità delle acque utenza numero utenze CONSUMI DI RISORSA IDRICA DELLE UTENZE SUL TERRITORIO anno 2005 anno 2006 anno 2007 consumo totale (litri) numero utenze consumo totale (litri) numero utenze consumo totale (litri) uso domestico uso non domestico (orti e giardini) uso agricolo e zootecnico uso artigianale e commerciale totale Il Comune non dispone dei dati relativi ai consumi di risorsa idrica delle utenze sul territorio per l anno La lettura dei consumi di ogni anno e l elaborazione dei dati sono generalmente svolte nei primi mesi dell anno successivo. Nel primi mesi del 2009 non è stato possibile provvedere all elaborazione dei dati sui consumi del 2008 in quanto il personale comunale è stato impegnato in altre attività ed interventi prioritari sul territorio comunale. L elaborazione dei dati sarà effettuata entro la primavera del CONSUMO DI RISORSA IDRICA PER ABITANTE (litri per abitante al giorno)* anno 2005 anno 2006 anno ,82 283,05 249,17 Fonte: Comune di Cagnò (lettura contatori presenti sul territorio comunale) * Il Piano Generale di Utilizzazione della Acque Pubbliche della Provincia Autonoma di Trento (Decreto del Presidente della Repubblica 15 febbraio 2006) prevede una dotazione di acqua per usi domestici e potabili pari a 250 litri/giorno per ciascun residente o per ciascun posto letto turistico e ospedaliero. 33

37 Parametro e unità di misura Temperatura dell acqua ( C) LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI RISULTATI DELLE ANALISI SULLE ACQUE POTABILI Limiti legislativi (decreto legislativo 2/02/2001, n. 31) POZZI SERBATOI FONTANE UTENZE POZZI FONTANE UTENZE i valori devono essere rispettati nel valore medio annuo valore medio annuo punto di consegna (art. 5) 7,9 9,5 8,2 13,77 7,6 8,1 - ph (unità di ph) 7,5 7,7 7,9 7,9 7,5 8,0 7,9 6,5 ph 9,5 Conducibilità a 20 C (µs/cm) Durezza ( F) 30, ,5 Carbonio organico totale TOC (mg/l) 0,64 1,10 valori consigliati senza variazioni anomale Nitrato (mg/l NO 3) 1,2 2,3 1,7 50 Solfato (mg/l SO 4) 4,2 4,8 250 Calcio (mg/l) 64,2 49,4 53,5 - Magnesio (mg/l) 34,9 25,9 34,4 - Manganese (µg/l) Cloruro (mg/l) 6,7 1,3 250 Ferro (µg/l) 5, Nichel (µg/l) Piombo (µg/l) 0, fino al 25/12/2013, 10 in seguito Zinco (µg/l) Disinfettante residuo (mg/l) Parametro e unità di misura Coliformi totali (UFC/100 ml) Enterococchi (UFC/100 ml) Escherichia Coli (UFC/100 ml) valore consigliato 0,2 (se impiegato) Limiti legislativi (decreto legislativo 2/02/2001, n. 31) POZZI SERBATOI FONTANE UTENZE POZZI FONTANE UTENZE i valori devono numero di essere rispettati nel numero di analisi con numero numero analisi con punto di consegna parametro> 0 superamenti superamenti parametro> 0 (art. 5) Fonte: elaborazione dati forniti dalla società specializzata incaricata dello svolgimento delle verifiche analitiche 34

38 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI Descrizione del sistema di smaltimento acque reflue urbane Scarichi La rete fognaria del Comune di Ronzone è caratterizzata da una rete separata (acque nere e acque bianche). Tutte le utenze sul territorio comunale (100%) sono allacciate alla pubblica fognatura, che confluisce le acque reflue nel depuratore biologico provinciale di Cavareno, gestito dal Servizio Opere Igienico Sanitarie della Provincia Autonoma di Trento. Le acque reflue, in seguito a trattamento presso l impianto di depurazione, sono scaricate nel rio Moscabio. Lo scarico delle acque reflue del depuratore in acque superficiali è regolarmente autorizzato dall Agenzia Provinciale per la Protezione dell Ambiente ai sensi del D.P.G.P. 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisl. e s.m.i. L impianto di depurazione biologica di Cavareno è autorizzato anche al trattamento di specifiche tipologie di rifiuti urbani e speciali non pericolosi previa depurazione biologica (operazione di smaltimento D8 e D9). Nel territorio comunale è presente uno scarico di tipo produttivo (stabilimento per la preparazione dello speck) regolarmente autorizzato (autorizzazione n. 1/2007 di data 7 marzo 2007, con scadenza in data 6 marzo 2011). Negli schemi e tabelle sottostanti sono indicate le principali caratteristiche della rete, degli impianti di trattamento delle acque reflue e degli scarichi produttivi in esercizio presso il Comune e le informazioni sul depuratore di Cavareno. Rete fognaria e impianti di depurazione delle acque reflue nel Comune di Ronzone tipo di rete impianti di sollevamento rete fognaria separata (acque nere e acque bianche) 1 unico ramo fognario nessuno abitanti serviti 378 scarichi civili 304 scarichi produttivi 1 impianti di trattamento tipologia di impianto depuratore biologico localizzazione Località Sottovia nel Comune Catastale di Amblar abitanti equivalenti a.e. corpo ricettore dello scarico acque superficiali: rio Moscabio (bacino del Noce) autorizzazione allo scarico (D.P.G.P. 26/01/1987, n. 1-41/Legisl. e s.m.i.) autorizzazione del Dirigente del Settore Tecnico dell'agenzia Provinciale per la Protezione dell'ambiente (prot. n. 1091/05-S304) di data 17 giugno 2005, modificata con successivo provvedimento (prot. n. 1177/05-S304) di data 28 giugno 2005 e integrata con ulteriore provvedimento (prot. n. 140/06-S304) di data 18 gennaio L autorizzazione è stata rinnovata e modificata con Determinazione del Dirigente del Settore Tecnico dell Agenzia Provinciale per la Protezione dell Ambiente n. 226 di data 31 dicembre 2008 (scadenza autorizzazione: 31 dicembre 2010). L'autorizzazione è rilasciata al Servizio Opere Igienico- Sanitarie. 35

39 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI IMPIANTO DI DEPURAZIONE BIOLOGICO PROVINCIALE DI CAVARENO Denominazione Cavareno (sigla CV - codice codice Tlc 13) Indirizzo Località Sottovia nel Comune Catastale di Amblar Bacino di appartenenza Trentino occidentale Corpo idrico recettore rio Moscabio Bacino idrico Noce Altitudine 915 m s.l.m. Coordinate geografiche X= Y= Comuni serviti Cavareno, Ronzone, Romeno,Sarnonico, Ruffrè, Amblar, Don Potenzialità abitanti equivalenti (A.E.) Dotazione idrica 400 L/(A.E. d) Coefficiente di afflusso in fognatura 0,8 Portata media giornaliera m³/d Portata media oraria 266,66 m³/h Fattore di punta 2 Portata massima di punta 534 m³/h Data di messa in servizio 01/08/98 Data avvio sistema di telecontrollo 25/02/99 DIMENSIONE DEI COMPARTI linee trattamento superficie (m 2 ) volume (m 3 ) 4 ossidazione sedimentazione secondaria RETE DI COLLETTAMENTO A SERVIZIO DEL DEPURATORE descrizione Cavareno-Sarnonico-Ronzone (codice C4) lunghezza (m) 1527 Cavareno-Amblar-Ruffrè (codice C7) 4251 Fonte: sito del Servizio Opere Igienico Sanitarie della provincia Autonoma di Trento ( 36

40 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI Gestione, controllo e manutenzione La gestione amministrativa degli allacciamenti delle utenze alla rete fognaria è affidata al Comune, mentre i lavori necessari per l allacciamento alla pubblica fognatura sono affidati a ditte specializzate contattate direttamente dai singoli privati e condotti con la supervisione di un incaricato comunale. La gestione e la manutenzione ordinaria della rete fognaria sono di competenza del Comune e sono svolte direttamente dagli operai comunali, mentre eventuali interventi di manutenzione straordinaria (es. ristrutturazione o ripristino di tratti consistenti di rete deteriorati, potenziamento della rete) sono affidati dal Comune a ditte esterne specializzate tramite chiamata puntuale. La gestione dell impianto di depurazione di Cavareno, invece, è di competenza del Servizio Opere Igienico Sanitarie della Provincia Autonoma di Trento. In particolare questo Servizio provinciale, titolare dell autorizzazione allo scarico delle acque reflue del depuratore in acque superficiale, svolge un periodico controllo analitico sugli scarichi del depuratore al fine di verificare il rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente (Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i. e Decreto del Presidente della Giunta Provinciale 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisl. e s.m.i.) Si riportano di seguito i dati forniti dal Servizio Opere Igienico Sanitarie della Provincia Autonoma di Trento in merito al funzionamento del depuratore di Cavareno negli anni 2007 e 2008 e i valori previsti dalla normativa vigente (Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e Decreto del Presidente della Giunta Provinciale 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisl.) come limiti di emissione degli scarichi idrici. Come si può vedere dai dati riportati nella tabella, nel corso degli anni 2007 e 2008 non si sono mai verificati superamenti nei limiti di emissione. parametro e unità di misura valore medio in ingresso limiti di emissione valore medio in uscita valore medio in ingresso valore medio in uscita azoto ammoniacale N (mg/l) 25,5 0,6 21,3 0,7 (D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. e D.P.G.P. 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisl. e s.m.i.) 3 il valore dell'azoto è riferito a temperature dei liquami in arrivo superiori a 15 C azoto nitrico N (mg/l) 0,6 24,8 0,8 19,6 - azoto totale N (mg/l) 38,7 26,2 32,4 21,5 - BOD5 (mg/l) 274,3 8,5 222,5 7,9 25 COD (mg/l) ,4 421,8 26,5 125 fosforo totale (P) (mg/l) 5,4 1,2 3,6 0,9 2 materiali in sospensione totali (mg/l) 409,8 7,9 276,6 6,7 35 consumi medi mensili (KWh) , ,8 PRODUZIONE E GESTIONE DEI FANGHI DISIDRATATI PRODOTTI NELL IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI CAVARENO centro di smaltimento tonnellate di fango percentuale di sostanza tonnellate di disidratato secca media annua sostanza secca compostaggio Nuova Amit s.r.l. 438,70 22,30 97,83 essiccatore Rovereto 1 80,00 22,30 17,84 totale: 518,70 totale: 115,67 centro di smaltimento tonnellate di fango percentuale di sostanza tonnellate di disidratato secca media annua sostanza secca compostaggio Nuova Amit s.r.l. 204,86 22,30 45,68 compostaggio Fertitalia s.r.l. 306,00 22,30 68,24 compostaggio Agriflor s.r.l. 31,60 22,30 7,05 essiccatore Rovereto 1 11,80 22,30 2,63 totale: 542,46 totale: 120,97 Fonte: Elaborazione su dati forniti dal Servizio Opere Igienico Sanitarie della Provincia Autonoma di Trento 37

41 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI Gestione dei rifiuti Il servizio di gestione (raccolta, trasporto e avvio a recupero/smaltimento) dei rifiuti urbani è disciplinato in modo unitario e coordinato nell ambito del territorio della Val di Non ed è gestito dal Comprensorio della Val di Non su conforme affidamento da parte dei Comuni. Il sistema adottato e condotto in conformità alle disposizioni della normativa vigente (Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i., Decreto del Presidente della Giunta Provinciale 26 gennaio 1987, n. 1-41/Legisl. e s.m.i., Legge Provinciale 14 aprile 1998, n. 5, Capo II del Decreto del Presidente della Giunta Provinciale 26 novembre 1998, n /Leg., Piano Provinciale di Smaltimento dei rifiuti approvato con Delibera della Giunta Provinciale 18 agosto 2006, n. 1730) e del Regolamento comprensoriale per la gestione dei rifiuti urbani (Deliberazione Assembleare n. 16 del 21 giugno 2002), è orientato principalmente alla riduzione del quantitativo di rifiuti prodotti sul territorio e al potenziamento della raccolta differenziata, del riutilizzo, del recupero e del riciclaggio della maggior quantità possibile di rifiuti. Lo smaltimento della frazione indifferenziata dei rifiuti avviene all interno del territorio comprensoriale, utilizzando la discarica di rifiuti non pericolosi situata in località Iscle nel Comune di Taio (frazione Segno). I rifiuti urbani differenziati sono, invece, destinati a riutilizzo, recupero o riciclaggio. Il Comprensorio ha affidato il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani ad una società regolarmente iscritta all Albo Nazionale Gestori Ambientali presso la Sezione di Trento, certificata secondo gli schemi UNI EN ISO 9001 e UNI EN ISO e, dal 13 gennaio 2006, registrata EMAS (n. I ). Per quanto riguarda gli adempimenti tecnicoamministrativi, il Comprensorio della Val di Non mantiene il controllo sulle autorizzazioni dei soggetti interessati alla gestione dei rifiuti (società di trasporto e impianti di smaltimento/recupero cui sono destinati i rifiuti) e compila annualmente i Modelli Unici di Dichiarazione (M.U.D.) per i Comuni, presentandoli alla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura (C.C.I.A.A.) di Trento. La raccolta differenziata dei rifiuti urbani nel Comune di Ronzone, come in tutti i Comuni della Val di Non, è organizzata secondo diverse modalità, complementari o alternative, in base alla tipologia di rifiuto e alla tipologia di utenza (domestica o non domestica). Sistema di raccolta differenziata dei rifiuti nel Comune di Ronzone (utenze domestiche) raccolta porta a porta della FRAZIONE SECCA e della FRAZIONE UMIDA dei rifiuti urbani presso le famiglie, alle quali sono stati forniti dal Comprensorio in comodato gratuito appositi contenitori, rispettivamente di colore verde e marrone. La raccolta è organizzata, secondo uno specifico calendario, con cadenza settimanale (lunedì) per la frazione secca e bisettimanale (lunedì e giovedì) per la frazione umida raccolta stradale, nei corrispondenti contenitori dislocati sul territorio, delle frazione CARTA-CARTONE (campane gialle), della frazione VETRO-BARATTOLAME-PLASTICA (campane verdi) e della frazione INDUMENTI USATI (cassonetti arancioni). raccolta con eco-mobile itinerante, appositamente attrezzata, dei RIFIUTI PERICOLOSI DOMESTICI a cadenza mensile conferimento di diverse tipologie di rifiuti presso il CENTRO DI RACCOLTA MATERIALI (C.R.M.) INTERCOMUNALE di CAVARENO: carta, cartone, materiali ferrosi, vetro, lastre di vetro, imballaggi in plastica, plastiche dure, nylon, barattolame, tetrapack, legno, residui vegetali (ramaglie, foglie, fiori) provenienti solamente da giardini, frigoriferi, schermi di televisori e computer, rifiuti ingombranti, materiale inerte (in piccole quantità derivanti da demolizioni di bagni, pareti, sanitari, ceramiche, vasi di terracotta, piatti), rifiuti domestici pericolosi Sistema di raccolta differenziata dei rifiuti nel Comune di Ronzone (utenze non domestiche) raccolta porta a porta della FRAZIONE SECCA e della FRAZIONE UMIDA dei rifiuti urbani presso le utenze, alle quali sono stati forniti dal Comprensorio in comodato gratuito appositi contenitori, rispettivamente di colore verde e marrone. La raccolta è organizzata, secondo uno specifico calendario, con cadenza settimanale (giovedì) per la frazione secca e bisettimanale (lunedì e giovedì) per la frazione umida raccolta porta a porta del solo CARTONE conferimento, previa sottoscrizione di apposita convenzione con il Comprensorio, dei RIFIUTI ASSIMILABILI AGLI URBANI presso i CENTRI DI RACCOLTA ZONALI (C.R.Z.) dislocati in Val di Non e presso la DISCARICA CONTROLLATA COMPRENSORIALE in località Iscle di Taio 38

42 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI Sistema di raccolta degli imballaggi vuoti di prodotti fitosanitari nei Comuni della Val di Non Nel territorio della Val di Non è attivo un servizio di raccolta differenziata, trasporto, stoccaggio e avvio a riciclaggio e recupero degli imballaggi vuoti di prodotti fitosanitari e di eventuali altri tipi di rifiuti prodotti dal settore agricolo. Il servizio è coordinato dal Comprensorio della Val di Non ed effettuato da società esterna appositamente incaricata. Il servizio è regolato, come previsto dalle normative vigenti, con apposito accordo di programma stipulato dalla Provincia Autonoma di Trento con enti pubblici, consorzi, imprese presenti sul mercato o associazioni di categoria, organizzazioni professionali coinvolti nelle fasi di produzione e gestione dei suddetti rifiuti. L Accordo Volontario Ambientale, stipulato nell ottobre 2002 dalla Provincia Autonoma di Trento, dagli Enti Gestori del servizio di raccolta dei rifiuti urbani, dalla Federazione Trentina delle Cooperative e dalle Organizzazioni professionali e sottoscritto anche dal Comprensorio della Valle di Non, disciplina l organizzazione della raccolta differenziata delle seguenti tipologie di rifiuti speciali derivanti dalle attività di produttori agricoli: contenitori vuoti di fitofarmaci (imballaggi primari corrispondenti ai contenitori a diretto contatto con il prodotto fitosanitario); sacchi o contenitori vuoti di concimi. I rifiuti sono conferiti dai produttori agricoli in APPOSITI PUNTI DI RACCOLTA LOCALIZZATI PRESSO I CONSORZI VASCA DEL COMPRENSORIO DELLA VAL DI NON. I produttori sono tenuti a seguire alcune regole per il conferimento dei rifiuti ed operazioni di lavaggio preventivo tali da consentire la classificazione dei rifiuti come rifiuti speciali non pericolosi. PUNTI DI CONFERIMENTO C.A.L. CAMPODENNO C.V.D.T. DENNO C.V.D.T. DENNO/VIGO DI TON CENTRO RACCOLTA ZONALE DI CLES CONSORZIO ORTOFRUTTICOLO REVÒ CONSORZIO VASCHE SANZENO (FRAZIONE CASEZ) CONSORZIO VASCHE SPORMINORE S.A.B.A.C. BREZ FRAZIONE ARSIO S.A.C.A.S. FRAZIONE SEGNO/TAIO S.A.F.A. CAMPODENNO S.A.P.R.I. TAIO S.A.P.R.I. TAIO/COREDO S.A.P.R.I. TAIO/NANNO (FRAZIONE PORTOLO) S.A.P.R.I. TAIO/TRES LOCALITÀ DONDOL S.A.P.R.I. TAIO/VERVÒ (FRAZIONE PRIÒ) S.A.R.C. SERVIZI TASSULLO S.A.S.A. CLOZ S.C.A.M.T.A. LIVO S.C.A.F. UNIFRUTTA NANNO (EX SOSA PAVILLO) E NANNO S.O.S.A.C. CUNEVO S.O.S.A.C. CUNEVO/CAMPODENNO FRAZIONE TERMON S.O.S.A.C. CUNEVO/FLAVON S.O.S.A.C. CUNEVO/TERRES SO.S.C.A.T. TUENNO UNIONE FRUTTICOLTORI RALLO (DI TASSULLO) I Centri di Raccolta Materiali (C.R.M.) e i Centri di Raccolta Zonali (C.R.Z.) sono siti custoditi destinati al conferimento in modo differenziato di frazioni recuperabili, potenzialmente pericolose o ingombranti dei rifiuti urbani, localizzati e autorizzati secondo quanto disposto dalla Legge Provinciale 14 aprile 1998, n. 5 e dal Piano Provinciale di Smaltimento dei Rifiuti. I C.R.M. sono a servizio esclusivo delle utenze domestiche presenti sul territorio, mentre nei C.R.Z. è ammesso il conferimento di rifiuti anche da utenze non domestiche, in seguito a sottoscrizione di apposita convenzione con il Comprensorio della Val di Non. Quest ultimo, infatti, in base ad apposita delega da parte dei Comuni della Val di Non è responsabile della progettazione, realizzazione e gestione sia dei C.R.M. sia dei C.R.Z. della valle. CENTRO DI RACCOLTA MATERIALI DI CAVARENO a servizio dei Comuni di Cavareno, Amblar, Don, Dambel, Fondo, Malosco, Romeno, Ronzone, Sarnonico Autorizzazione Comunale rilasciata in data 5 maggio 2008 nelle more dell esecuzione dei lavori di sistemazione della struttura (realizzazione del disoleatore). Attualmente la struttura non necessita di Certificato di Prevenzione Incendi (Dichiarazione del Responsabile del Servizio Tecnico del Comprensorio della Val di Non riferimento pratica: prot. nr /TEC/A di data 4 dicembre 2007) GIORNI E ORARI DI APERTURA martedì, mercoledì e sabato dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 17:30 venerdì dalle 14:00 alle 17:30 39

43 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI I rifiuti prodotti dal personale del Comune di Ronzone (rifiuti prodotti presso le sedi, magazzini o altre proprietà comunali e rifiuti prodotti dalle attività svolte sul territorio) sono raccolti in modo differenziato e avviati a recupero/smaltimento attraverso: il servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani per le tipologie di rifiuti non pericolosi oggetto del servizio e classificabili come urbani; conferimento a soggetti esterni autorizzati alle attività di trasporto, recupero e/o smaltimento per tutte le altre tipologie di rifiuto prodotte, nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti. 45% obiettivo della raccolta differenziata al 31 dicembre 2008 stabilito dal Decreto Legislativo 3 aprile 2006 e s.m.i. 50% obiettivo della raccolta differenziata al 31 dicembre 2009 stabilito dalla Legge 27 dicembre 2006, n. 296 legge finanziaria (articolo 1, comma 1108) RACCOLTA DIFFERENZIATA NEL COMPRENSORIO DELLA VAL DI NON: 63,5% nel 2007 e 67,8% nel 2008 Fonte: elaborazione dati forniti dal Comprensorio della Val di Non TOTALE RIFIUTI URBANI PRODOTTI A LIVELLO COMPRENSORIALE NEL 2008: 406 kg/ab.eq. Fonte: elaborazione dati forniti dal Comprensorio della Val di Non 40

44 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI Serbatoi e depositi di proprietà comunale Suolo e sottosuolo Il Comune possiede due serbatoi interrati a servizio degli impianti termici comunali, le cui caratteristiche sono riportate nella tabella seguente. edificio indirizzo stato di utilizzo ed eventuale combustibile contenuto Centro Civico via B. Clesio serbatoio in uso contenente gasolio Magazzino dei Vigili del Fuoco via B. Clesio serbatoio in uso contenente gasolio descrizione serbatoio interrato a doppia camera di litri, non provvisto di sistema automatico di rilevamento delle perdite, installato nel 1985 serbatoio interrato a doppia camera di litri, non provvisto di sistema automatico di rilevamento delle perdite, installato nel 1997 Al fine di verificare lo stato di tenuta dei serbatoi interrati di proprietà, individuare eventuali perdite e l eventuale conseguente contaminazione del suolo circostante, il Comune ha adottato una procedura per far effettuare periodiche prove a tenuta dei serbatoi. Le prove sono svolte a partire dal decimo anno dopo l installazione e sono poi ripetute a cadenza triennale. In data 1 settembre 2008 una ditta specializzata incaricata dal Comune ha effettuato le prove di tenuta di entrambi i serbatoi. Le prove hanno dimostrato che i serbatoi sono a tenuta, scongiurando eventuali inquinamenti del suolo circostante. Gestione silvo-pastorale Il patrimonio boschivo forestale comunale di Ronzone ammonta a 418,7058 ettari (circa 4 km 2 ). Il Comune di Ronzone dispone di un Piano di assestamento dei beni silvo-pastorali approvato da Comitato Tecnico Forestale con deliberazione n. 25 in data 17 gennaio 2001 e reso esecutivo dalla Giunta Provinciale di Trento con deliberazione n in data 1 giugno 2001 con validità La gestione del patrimonio boschivo di proprietà è condotta seguendo le indicazioni e modalità stabilite dal Servizio forestale della Provincia (Legge Provinciale 23 maggio 2007, n. 11) e dalla Stazione Forestale di Fondo. descrizione superficie (ettari) esclusa dal piano 12,6908 bosco di proprietà 221,1544 di cui: arativi orti vigne 0,2283 protezione 0 prati 0,5768 inoltre: alpi 194,5283 pascoli 1,6257 improduttivo 0,5923 TOTALE 431,3966 Fonte: Piano di assestamento forestale ANNO Assegnazione di prodotti forestali nei boschi dell ente Legname uso commercio (m 3 ) Uso interno (m 3 ) Totale ripresa assegnata (m 3 ) Totale generale

45 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI La certificazione forestale PEFC Il Comune di Ronzone ha aderito all Associazione Regionale PEFC Trentino finalizzata all implementazione di un sistema di gestione forestale sostenibile secondo i criteri PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), promossa dal Consorzio dei Comuni Trentini e dalla Provincia Autonoma di Trento (Dipartimento Risorse Forestali e Montane). Sulla base della Politica di gestione forestale adottata dall Associazione Regionale PEFC Trentino, in sintonia con le Linee di indirizzo per la valorizzazione delle risorse forestali e montane adottate dalla Provincia Autonoma di Trento nel settembre 2004, è stato implementato un sistema di procedure e modalità al fine di garantire una gestione sostenibile delle foreste da un punto di vista ambientale, economico e sociale e giungere alla successiva certificazione di parte terza. La certificazione del sistema è avvenuta il 16 dicembre Tale sistema trova applicazione a livello regionale con oltre 320 proprietari forestali aderenti sia pubblici sia privati. Il numero di registrazione di licenza d uso del logo rilasciato al Comune è il PEFC/ /09. Il documento di riferimento per la Gestione Forestale Sostenibile (GFS) è il manuale. Esso descrive la struttura, la politica di GFS e gli obiettivi dell Associazione Regionale, delineando gli aspetti principali del sistema di gestione forestali. PEFC (Pan European Forest Certification) è un sistema di certificazione valido per le foreste dell intero continente europeo. La certificazione può essere regionale, di gruppo o individuale (singolo proprietario forestale). La certificazione rende manifesta l attenzione dei proprietari forestali per le ricchezze naturali di cui dispongono, promuove un turismo sostenibile sul territorio, tutela l ambiente e consente dei vantaggi anche sul mercato. Il sistema di certificazione PEFC è il più diffuso in Europa, soprattutto in Austria, Germania, Paesi scandinavi ed Europa orientale. Nell ambito del riconoscimento del sistema forestale PEFC nazionale da parte del Consiglio PEFC Europeo, il PEFC Italia ha deliberato di attuare alcuni studi pilota relativi alle diverse forme di certificazione (individuale, di gruppo e regionale), assegnandone uno all ambito territoriale della Provincia Autonoma di Trento, in qualità di socio fondatore, relativamente alla certificazione regionale. La Provincia ha affidato tale progetto al Consorzio dei Comuni Trentini, in quanto ha come associati tutti i comuni provinciali che hanno più del 50% della superficie forestale. Il progetto pilota di certificazione forestale regionale PEFC-Trentino è partito in data 11 ottobre La certificazione è uno strumento con cui il proprietario forestale può dimostrare di gestire le proprie foreste senza danneggiarle, ma anzi rispettandole e, dove possibile, migliorandole. La certificazione consiste in un processo attraverso il quale un organismo certificatore esterno, indipendente e accreditato presso l organismo nazionale SINCERT, attesta che una foresta viene gestita in conformità alla definizione di Gestione Forestale Sostenibile, ossia la gestione e l uso delle foreste e dei terreni forestali nelle forme e ad un tasso di utilizzo che consentano di mantenerne la biodiversità, produttività, capacità di rinnovazione, vitalità e potenzialità di adempiere, ora e nel futuro, rilevanti funzioni ecologiche, economiche e sociali a livello locale, nazionale e globale, senza comportare danni a ecosistemi (Conferenza Interministeriale per la protezione delle foreste in Europa, Helsinki 1993). La certificazione PEFC è basata su ventuno indicatori e sei parametri: mantenimento e appropriato miglioramento delle risorse forestali e loro contributo al ciclo globale del carbonio; mantenimento della salute e vitalità degli ecosistemi forestali; mantenimento e sviluppo delle funzioni produttive nella gestione forestale (prodotti legnosi e non legnosi); mantenimento, conservazione e appropriato miglioramento della diversità biologica negli ecosistemi forestali; mantenimento e appropriato miglioramento delle funzioni protettive della gestione forestale (con specifica attenzione alla difesa del suolo e alla regimazione delle acque); mantenimento delle altre funzioni e delle condizioni socioeconomiche. Foreste sui versanti delle montagne del gruppo del Brenta 42

46 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI Si riportano di seguito i consumi di risorse determinati dallo svolgimento delle attività comunali. CONSUMI DELLA RISORSA IDRICA (litri) DELLE UTENZE COMUNALI anno Il Comune non dispone dei dati sui consumi idrici delle utenze comunali prima del 2008 in quanto il contatore del Municipio è stato installato nell ottobre 2007 Fonte: Comune di Ronzone (lettura contatori presenti presso gli edifici comunali) Consumo di risorse CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA DELLE UTENZE COMUNALI (kwh) Utenza anno 2005 (dal 1/07/2005 al 31/12/2005) anno 2006 anno 2007 anno 2008 edifici comunali , , , ,16 acquedotto e fognatura 1 798, , , ,39 illuminazione pubblica (l amministrazione comunale è attualmente proprietaria di 305 punti luminosi) , , , ,74 Per quanto riguarda i quantitativi di energia elettrica consumati nel 2005, si precisa che dall 1 luglio 2005 una nuova società è subentrata ad E.N.E.L. (Ente Nazionale per l Energia Elettrica) nella gestione dell erogazione dell energia elettrica. I dati relativi al 2005 riportati di seguito, quindi, si riferiscono ai consumi registrati nella seconda metà dell anno (a partire da luglio 2005). Fonte: Comune di Ronzone (elaborazione dati fornitore) CONSUMI DI CARBURANTE (BENZINA) PER GLI AUTOMEZZI E LE ATTREZZATURE COMUNALI (litri) AUTOMEZZI: trattore Stayer; terna Venieri e Ape Piaggio anno 2005 anno 2006 anno 2007 anno , , , ,11 Fonte: Comune di Ronzone (elaborazione dati fatture) CONSUMI DI COMBUSTIBILE PER GLI IMPIANTI TERMICI COMUNALI utenza anno 2004 anno 2005 anno 2006 anno 2007 anno 2008 CENTRO CIVICO 4 434, , , , ,25 GASOLIO (litri) PISCINA MUNICIPIO ,50 * 0 PELLET (Kg) MUNICIPIO * 494 * Nell ottobre 2007 sono terminati i lavori di ristrutturazione del Municipio di Ronzone. Il nuovo edificio è dotato di una caldaia a pellet. Fonte: Comune di Ronzone (elaborazione dati ricavati dalle fatture pagate) Il Comune di Ronzone si è attivato per promuovere gli acquisti pubblici verdi e dare attuazione alle disposizioni previste dalla relativa normativa nazionale (art. 196 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i., Decreto Ministeriale 8 maggio 2003, n. 203, Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione approvato con Decreto Ministeriale 11 aprile 2008) e provinciale (art. 11 della Legge Provinciale 14 aprile 1998, n. 5). Nel corso del 2007 e del 2008 il Comune ha acquistato carta di tipo riciclato e con caratteristiche di eco-sostenibilità (es. carta prodotta con cellulosa proveniente da foreste gestite in maniera sostenibile), coprendo il 90% del fabbisogno annuale. 43

47 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI La gestione delle emergenze CALAMITÀ NATURALI E PROTEZIONE CIVILE L organizzazione degli interventi della Provincia Autonoma di Trento in materia di Protezione civile è disciplinata dalla Legge Provinciale del 10 gennaio 1992, n. 2 secondo la quale il sindaco è tenuto ad accertare le calamità in atto nel territorio comunale, nonché le situazioni di pericolo immediato suscettibili di provocare una pubblica calamità, dandone immediato avviso al Servizio Antincendio e Protezione Civile e al Servizio Prevenzione Calamità Pubbliche della Provincia. È prevista la possibilità di delega da parte della Provincia al Comune, qualora in grado di fronteggiare adeguatamente la calamità pubblica, degli interventi a carattere provvisorio di cui all art. 8 della stessa legge (soccorso alla popolazione, lavori urgenti a tutela della pubblica incolumità, ripristino di collegamenti stradali, fognature, e altri impianti) con spese a carico della Provincia Autonoma di Trento. I possibili eventi calamitosi si distinguono come di seguito: Rischio incendio boschivo e urbano: gli incendi, urbani e boschivi, sono fronteggiati dai Vigili del Fuoco Volontari del Comune di Fondo. In caso di necessità dovuta all aggravarsi dello stato di emergenza, provvederanno a richiedere, l intervento di altri mezzi dislocati presso altri Comandi dei Vigili del Fuoco e/o della Provincia Autonoma di Trento. Rischio di frane e/o alluvioni: può essere determinato da eventi pluviometrici a carattere eccezionale ed è gestito direttamente dai Vigili del Fuoco Volontari del Comune di Fondo che in caso di necessità provvedono a richiedere l intervento di altri corpi nonché della Provincia Autonoma di Trento. Le situazioni di emergenza relative al territorio possono riguardare il Rischio di contaminazione del suolo e/o della falda che può essere potenzialmente legato allo sversamento di sostanze inquinanti (es. carburanti, sostanze pericolose). In questo caso il Comune provvede alle attività di pronto intervento, comunicazione, bonifica e ripristino ambientale che la legge prevede in base alle responsabilità accertate. EMERGENZE CONNESSE ALLE ATTIVITÀ DIRETTAMENTE EROGATE Il Comune di Fondo ha distintamente definito le responsabilità e le modalità operative inerenti l individuazione e la risposta a potenziali incidenti e situazioni di emergenza ed a prevenire e attenuare l impatto ambientale che ne può conseguire. Le situazioni di emergenza legate all attività direttamente erogata si possono caratterizzare come di seguito riportato. Emergenze ambientali presso gli edifici: sono sostanzialmente legate a eventuali incendi o allagamenti e sono all occorrenza gestite dagli incaricati antincendio; gli edifici comunali dispongono di adeguati presidi antincendio sottoposti regolarmente a manutenzione. Emergenze ambientali presso i depositi e i magazzini: sono legate a potenziali sversamenti accidentali di sostanze pericolose, eventuali incendi o allagamenti. Gli operatori del magazzino comunale dispongono dei sussidi necessari (materiale assorbente, estintori) ad affrontare tali emergenze contenendo al minimo gli impatti ambientali connessi. Emergenze riguardanti la rete acquedottistica e la rete fognaria: in caso le analisi di potabilità dell acqua evidenzino superamento dei limiti, l Ufficio Tecnico provvede all attivazione tempestiva degli interventi atti a ripristinare la qualità dell acqua. Qualora si riscontrassero pericoli per la salute pubblica il Sindaco emana una ordinanza contingibile ed urgente per vietare il consumo di acqua. Per quanto riguarda la pubblica fognatura, le emergenze ambientali possono essere causate dalla rottura e/o al malfunzionamento di una tubazione. Tale emergenza viene gestita dall Ufficio Tecnico con il supporto di una ditta esterna specializzata. Il Sistema di Gestione Ambientale Integrato prevede la registrazione delle emergenze gestite al fine di valutare l efficacia delle procedure di emergenza stabilite e, ove necessario, provvedere alla loro revisione. 44

48 LE ATTIVITÀ E GLI ASPETTI AMBIENTALI Il territorio del Comune di Ronzone è classificato come zona sismica di 4 categoria (sismicità trascurabile) ai sensi della nuova classificazione sismica del territorio secondo l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n del 20 marzo 2003 e s.m.i. La zonizzazione sismica del territorio della Provincia Autonoma di Trento è definita nella Carta di Sintesi Geologica della Provincia Autonoma di Trento alla scala 1: (scala 1:5 000 per il solo territorio del Comune di Trento) approvata con delibera di Giunta Provinciale n del 23 ottobre 2003 e recentemente aggiornata (quarto aggiornamento della Carta di Sintesi Geologica approvato dalla Giunta Provinciale con delibera n del 5 settembre 2008 ed entrato in vigore il giorno 17 settembre 2008). Di seguito si riporta l elenco degli eventi calamitosi verificatesi sull intero territorio del Comune di Ronzone nel periodo intercorso tra l anno 1950 e l anno 2005 (fonte: Progetto ARCA Archivio Storico degli Eventi calamitosi del Territorio della Provincia Autonoma di Trento consultabile sul sito del Dipartimento di Protezione Civile e Tutela del Territorio ). 1 ALLUVIONE (fenomeno conseguente alla fuoriuscita di un corso d acqua dal suo alveo di piena associato alla mobilizzazione e al deposito di materiale solido) data località descrizione danno 04/11/1966 Ronzone Strada forestale (gravi) 0 ALLAGAMENTI (afflusso e ristagno di masse d acqua per innalzamento della falda o per difficoltà di drenaggio superficiale) 0 INCENDI BOSCHIVI (incendio di foresta, bosco e sottobosco) 0 FRANE (fenomeno idrogeologici legati ai movimenti di versante crolli, colate, scivolamenti, colate detritiche...) 45

49 GLI ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI Il metodo di valutazione In seguito all individuazione degli aspetti ambientali diretti e indiretti correlati alle attività dell Ente, in situazioni di gestione normale, anomala (es. manutenzione) o di emergenza, il Comune ha provveduto alla valutazione della relativa significatività, elaborando così una graduatoria delle azioni da intraprendere per il controllo e, ove possibile, il miglioramento delle prestazioni ambientali. Il metodo di valutazione adottato prevede, per ogni aspetto ambientale, la determinazione dei seguenti indici: 1. indice di frequenza/probabilità. Variabile da 1 (poco frequente/probabile) a 5 (molto frequente/probabile); 2. indice di importanza. Variabile da 1 (importanza nulla) a 5 (molto importante). La valutazione dell'indice di importanza si basa sulla stima di considerazioni relative alla capacità di controllo/abbattimento dello stesso. Per importanza nulla (valore 1) si intende nessun impatto causato, lieve (valore 2) con impatto rapidamente reversibile, media (valore 3) con impatto reversibile nel medio periodo, rilevante (valore 4) con impatto reversibile nel lungo periodo, molto rilevante (valore 5) con impatto non reversibile; 3. classe di priorità. Indicatore ricavato dalla congiunta valutazione dell indice di frequenza/probabilità e dell indice di importanza. Relativamente a ciascun aspetto ambientale, i valori numerici di frequenza e importanza sono ricondotti a un unica classe mediante l utilizzo della Matrice delle Priorità riportata in seguito. Sono state definite quattro classi, ognuna delle quali rappresentata da una lettera che ne determina la priorità: lettera A = aspetto in priorità; lettere B, C, D = aspetto non in priorità. MATRICE DELLE PRIORITÀ PER L IDENTIFICAZIONE DELLA CLASSE DI PRIORITÀ continua giornaliera FREQUENZA mensile annuale superiore all anno nulla lieve media rilevante molto rilevante IMPORTANZA 4. indice della conformità legislativa. Può assumere il valore 1 o 2. L indice assume punteggio 1 in due casi alternativi: - per quel determinato aspetto ambientale non sono in vigore specifiche prescrizioni normative, - per quel determinato aspetto ambientale sono in vigore prescrizioni normative e queste sono ampiamente rispettate dal Comune Il punteggio 2, invece, è assegnato nel caso l ordinamento normativo preveda specifiche prescrizioni legislative e queste siano difficilmente rispettate o non rispettate dal Comune; 5. indice di rilevanza ambientale in riferimento al punto di vista delle parti interessate (stakeholder). Può assumere il valore 1 o 2. Viene assegnato il punteggio 1 nel caso le parti interessate (interne e/o esterne al Comune) abbiano manifestato un interesse scarso o nullo verso quel determinato aspetto ambientale (es. al Comune sono pervenute sporadiche richieste di informazioni e manifestazioni di interesse). Viene, invece, assegnato il punteggio 2 nel caso in cui le parti interessate abbiano dimostrato particolare attenzione all aspetto ambientale (es. al Comune sono pervenute diverse richieste di informazioni, manifestazioni di interesse lamentele, reclami insistenti e/o interessamento della stampa) oppure nel caso siano in corso azioni legali. Un aspetto è ritenuto significativo se si verifica almeno uno dei seguenti casi: ha una classe di priorità alta (lettera A); ha un indice della conformità legislativa pari a 2; ha un indice di rilevanza pari a 2. 46

50 GLI ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI Elenco degli aspetti ambientali significativi Di seguito sono riportati gli aspetti ambientali valutati come significativi per il Comune di Ronzone. Per ogni aspetto ambientale significativo il Comitato Ambiente ha analizzato la capacità di controllo da parte dell Amministrazione e l importanza dell aspetto per lo sviluppo socio-economico del territorio, individuando, ove possibile, obiettivi di miglioramento delle prestazioni ambientali in accordo con la Politica Ambientale. ASPETTI CAPACITÀ DI CONTROLLO DA PARTE DELL AMMINISTRAZIONE IMPORTANZA DELL ASPETTO PER LO SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO DEL TERRITORIO OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO E/O AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE FONTI ENERGETICHE Consumo di energia elettrica del territorio L aspetto è di tipo INDIRETTO e si verifica in condizioni normali L Amministrazione Comunale mantiene il controllo dei consumi di energia elettrica per i propri immobili/strutture e per l illuminazione pubblica. L Amministrazione ha adottato nell ambito del Sistema di Gestione Ambientale la Procedura Operativa per la gestione degli scarichi e degli immobili e il connesso Registro consumi. Il Comune promuove iniziative di sensibilizzazione e interventi che favoriscano l utilizzo di fonti energetiche alternative L efficienza del servizio di fornitura dell energia elettrica è rilevante per la qualità della vita e la sicurezza dei residenti, per lo svolgimento delle attività socio-economiche e per l esercizio delle attività dell Amministrazione comunale. La scelta della fonte energetica e le modalità di utilizzo della risorsa energetica sono aspetti importanti da considerare al fine di promuovere, anche a livello locale, uno sviluppo compatibile con le esigenze di tutela dell ambiente e delle risorse naturali L Amministrazione ha stabilito un obiettivo di miglioramento in tema di promozione e utilizzo di energia da fonti rinnovabili energia idroelettrica (si veda Programma Ambientale nelle pagine seguenti). L obiettivo è coerente con quanto disposto dalla Politica Ambientale al punto 1. L Amministrazione promuove, anche, in collaborazione con altri Enti e Istituzioni, iniziative di sensibilizzazione sul tema del risparmio energetico (si veda pagina 49 della presente Dichiarazione Ambientale) CARICO ANTROPICO ED EFFETTI SULLA BIODIVERSITÀ Fruibilità e presenza di aree verdi L aspetto è di tipo DIRETTO e si verifica in condizioni normali Il Comune, nell ambito delle sue competenze e in coerenza con gli strumenti di pianificazione e gestione del territorio definiti a tutti i livelli istituzionali, promuove la valorizzazione ambientale e la fruibilità del territorio comunale. L Amministrazione Comunale ha adottato nell ambito del Sistema di Gestione Ambientale la Procedura operativa per la pianificazione e il controllo del territorio La presenza e la fruibilità di aree verdi e naturali sul territorio ha una valenza importante sia per la qualità della vita dei residenti, sia per l offerta turistica che il territorio comunale offre, sia per la tutela e buona gestione dell ambiente e del territorio comunale L Amministrazione ha stabilito un obiettivo di miglioramento finalizzato alla riqualificazione di aree (quattro sentieri) del territorio comunale di pregio ambientale e uso ricreativo-sociale (si veda Programma Ambientale a pagina seguente). L obiettivo è coerente con quanto disposto dalla Politica Ambientale al punto 2. 47

51 PROGRAMMA AMBIENTALE In coerenza con gli orientamenti espressi nella Politica Ambientale e in considerazione degli aspetti ambientali ritenuti significativi, il Comune di Ronzone ha elaborato un programma ambientale contenente gli obiettivi e i traguardi di miglioramento che intende raggiungere. Il Programma Ambientale, riportato di seguito, è stato definito e approvato con delibera di Giunta Comunale n. 10/2009 di data 4 marzo Generale Obiettivi Programma attività, servizio aspetto ambientale e coerenza con la POLITICA DESCRIZIONE OBIETTIVO INDICATORE QUANTIFICAZIONE OBIETTIVO e data di raggiungimento valore di partenza TRAGUARDO 2009 TRAGUARDO 2010 TRAGUARDO 2011 AZIONE DA INTRAPRENDERE E TEMPISTICHE RISORSE FONTI ENERGETICHE Approvvigionamento energia elettrica Aspetti ambientali: uso delle risorse energetiche (consumo di energia elettrica del territorio) Impegno n.1 della Politica Ambientale OBIETTIVO 1: produzione di energia da fonti rinnovabili quantità (KWh) di energia idroelettrica prodotta all anno data di raggiungimento dell obiettivo: anno (dato riferito al 2007 e al 2008) - raggiungimento obiettivo realizzazione di una piccola centralina idroelettrica sull acquedotto comunale FASI: - il Comune ha approvato il Progetto esecutivo, impegnato le risorse economiche e indetto la gara di appalto con Delibera di Giunta Comunale n. 45 di data 19/08/ la gara di appalto è stata espletata in data 16/09/2008; - contratto di appalto per la realizzazione della centralina alla ditta O.M. TON s.n.c. di Tonezzer Paolo & C. di Trento in data 18 novembre 2008; - contratto di appalto per la realizzazione di opere murarie e scavi alla ditta Lorenzi Aldo & C. s.n.c. in data 24/09/2008; - inizio lavori entro 30/04/2009; - completamento lavori entro 31/08/2009; - entrata in funzione della centralina entro 15/10/ ,88 il Comune ha contratto un mutuo agevolato con il Consorzio dei Comuni della Provincia di Trento Bacino Imbrifero Montano dell'adige CARICO ANTROPICO ED EFETTI SULLA BIODIVERSITÀ risorse ambientali, paesaggistiche e funzionalità ecologica degli ecosistemi gestione e valorizzazione del territorio Aspetto ambientale: fruibilità e presenza di aree verdi Impegno n.2 della Politica Ambientale OBIETTIVO 2: valorizzazione delle aree di pregio ambientale sul territorio comunale metri lineari (ml) complessivi dei quattro sentieri storici valorizzati dal punto di vista paesaggistico ambientale e ricreativo data di raggiungimento dell obiettivo: 30/04/ (dato riferito al 2007 e al 2008) raggiungimento obiettivo valorizzazione di quattro sentieri (Sissipromenade, Kaiser promenade, passeggiata Pradastagn, passeggiata Arsen) sistemazione, riqualificazione, segnalazione didattica e arredo FASI: - approvazione Progetto (Linea Tecnica corredata di tutti i pareri e approvazioni) con Delibera del Consiglio Comunale n. 27 del 25/09/2008; - il Comune ha presentato richiesta di finanziamento sui fondi del Piano di Sviluppo Rurale il 30/09/ attesa della possibile concessione finanziamento PSR e stanziamento fondi entro 30/06/2009; - indizione gara di appalto entro 31/07/2009; - inizio lavori entro 1/09/2009; - fine lavori entro 30/04/2010; - valutazione possibile promozione di attività educative entro 31/04/2011 costo stimato del progetto ,08 (possibile parziale finanziamento provinciale e il rimanente fondi comunali) finora stanziati dal Comune per la progettazione (Bilancio 2008 capitolo n. 3599, intervento ) 48

52 COMUNICAZIONE E COINVOLGIMENTO L Amministrazione del Comune di Ronzone intende promuovere lo scambio di informazioni sia nell ambito della propria organizzazione con il personale interno, sia verso l esterno con la cittadinanza e tutte le parti interessate (stakeholder) presenti sul territorio. A tal fine ha aderito al Progetto di registrazione EMAS del Comprensorio e dei Comuni della Val di Non che prevede attività di comunicazione integrate tra gli Enti aderenti all iniziativa tra cui: istituzione del sito internet di progetto attraverso cui il Comune di Ronzone (e tutti gli Enti coinvolti nel progetto) fornisce informazioni sugli aspetti ambientali della propria attività tramite la pubblicazione della presente Dichiarazione Ambientale; incontri con gli stakeholder per la presentazione del progetto e sensibilizzazione all adozione di Sistemi di Gestione Ambientale; progetti per la sensibilizzazione ambientale nelle scuole della Val di Non; convenzioni con Associazioni o enti per lo sviluppo e la valorizzazione del patrimonio naturale della Val di Non. Accanto alle attività di comunicazione realizzate in collaborazione con gli altri Enti della Val di Non aderenti al progetto di registrazione EMAS, il Comune di Ronzone promuove ulteriori iniziative di informazione e sensibilizzazione ambientale, tra le quali si ricordano le principali: ENERGIA PULITA IL FUTURO HA UNA NUOVA LUCE Campagna informativa promossa dal Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano dell Adige, dal Comprensorio della Val di Non, da ventisei Comuni della valle, tra cui il Comune di Ronzone, e dalla Società Trentino Efficienza Energetica. L iniziativa è finalizzata a sensibilizzare la popolazione sul tema del risparmio energetico, fornendo informazioni concrete sulle possibilità di risparmiare energia e utili consigli sulle corrette azioni da intraprendere per un uso intelligente delle risorse energetiche. A ogni famiglia è distribuito un kit per il risparmio energetico, offerto gratuitamente da Trentino Efficienza Energetica, e un vademecum con indicazioni ed esempi di intervento. L Amministrazione comunale è intenzionale ad aderire all iniziativa anche nei prossimi anni qualora questa venga promossa. MERCATINO DEL CONTADINO E un mercatino di prodotti tipici, che si tiene ogni venerdì nei mesi di luglio e agosto. Tale iniziativa è diretta a valorizzare i prodotti locali e l agricoltura tipica del posto. FESTA DEGLI ALBERI Iniziativa cui il Comune di Ronzone, insieme al Comune di Cavareno partecipa, in collaborazione con la scuola elementare. L obiettivo è quello di sensibilizzare la popolazione e in particolare le scolaresche sulle tematiche ambientali. In occasione di questa giornata i bambini delle scuole elementari piantano dei piccoli alberi con l aiuto delle guardie forestali e sono coinvolti in attività di educazione ambientale miranti a far conoscere le peculiarità naturali e i percorsi caratteristici del territorio. In questa giornata è svolta anche attività di pulizia del bosco. Al fine di favorire la conoscenza dello stato di salute dell ambiente e del territorio comunale e la maturazione di una maggiore consapevolezza nei comportamenti individuali e collettivi, il Comune garantisce l accesso e la diffusione delle informazioni ambientali coerentemente con quanto disposto dal Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n Eventuali richieste di informazioni, comunicazioni o reclami possono essere inviate al Comune utilizzando i recapiti riportati a lato e ponendole all attenzione anche del Segretario Comunale (Lorenzo Zini) e del Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale (ing. Luisa Pedergnana). Comune di Ronzone via Mendola, Ronzone (Trento - Italia) telefono: fax: indirizzo ronzone@comuni.infotn.it 49

53 CONVALIDA DELLA DICHIARAZIONE Questa Dichiarazione Ambientale è stata redatta in conformità a quanto previsto dal regolamento CE n. 761/2001. La presente Dichiarazione è stata verificata e convalidata ai sensi del regolamento da: Certiquality S.r.l. Via Gaetano Giardino, 4 (P.za Diaz) MILANO IT-V-0001 In previsione degli adempimenti previsti dal Regolamento EMAS il Comune si impegna a predisporre gli aggiornamenti annuali della Dichiarazione e la sua revisione completa entro 3 anni. L aggiornamento annuale riguarderà lo stato di avanzamento degli obiettivi e traguardi, come previsto dal programma di miglioramento ambientale e i dati qualitativi e quantitativi relativi alle prestazioni ambientali. Saranno inoltre inserite eventuali modifiche rilevanti all assetto organizzativo, impiantistico e gestionale ed eventuali variazioni della significatività degli aspetti ambientali diretti e indiretti. Sarà cura dell Ente trasmettere tali documenti all Organismo Competente. 50

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