Biodiversità e servizi ecosistemici: criticità e opportunità per una gestione sostenibile del territorio regionale
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- Chiara Bianchi
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1 Pierluigi Viaroli Dipartimento di Bioscienze, Università di Parma Biodiversità e servizi ecosistemici: criticità e opportunità per una gestione sostenibile del territorio regionale criticità e problemi di conservazione della biodiversità e degli ecosistemi biodiversità e servizi ecosistemici come opportunità e strumenti per una gestione sostenibile del territorio Convegno Lo stato della biodiversità nei siti della Rete Natura 2000 dell Emilia-Romagna Bologna 9 aprile 2014
2 PRINCIPALI MINACCE CHE AGISCONO SU BIODIVERSITÀ ED ECOSISTEMI frammentazione del paesaggio naturale e isolamento dei frammenti residui piani forestali di piccola scala che non considerano le esigenze della fauna abbandono dei pascoli e delle zone rurali della montagna pressione di pascolo sulle formazioni erbose semi-naturali alterazione dei corpi idrici: interruzione della continuità multispaziale dei sistemi fluviali e dei loro processi evolutivi prelievi idrici e deflussi residui (DMV, DE) inquinamento delle acque e dei suoli cambiamenti globali ed eventi imprevedibili ed estremi
3 ZONE CON CRITICITÀ DI CONSERVAZIONE fascia di mobilità funzionale e golena nei tratti fluviali di pianura ambienti ripari ed ecotoni dei corpi idrici reticolo idrografico artificiale fascia delle risorgive (fontanili) e piccole acque lentiche di pianura (es. maceri) ambienti acquatici di transizione del delta e lungo la costa ambienti dunali costieri pascoli e praterie d alta quota laghi e zone umide d alta quota ed ecosistemi culminali
4 La pianura padana-veneta vista attraverso l emissione media annua di luce notturna MI aree urbane (km 2 ) aree urbane popolazione popolazione (migliaia) Azzurro = fondo, nessuna luce/mare aperto Nero = luce intensa presente nel e nel 2000 Rosso = luce già presente nel , ma molto più intensa nel Giallo = luce presente nel 2000 non nel Grigio chiaro = luce soffusa stabile nel e nel 2000 Blu = Luce meno intensa o scomparsa nel 2000 Fonte: NOAA-NESDIS National Geophysical Data Center, Boulder, Colorado,USA Aree urbanizzate e popolazione residente in Provincia di Parma dal 1881 al 2003 (Dall Olio & Cavallo, Dinamiche del consumo di suolo agricolo nella pianura Parmense, Provincia di Parma)
5 Alterazione degli alvei e delle golene fluviali Escavazione, sbarramenti, opere sicurezza idraulica, derivazioni idriche Abbassamento quota di fondo, pensilizzazione della piana golenale Interruzione della connettività longitudinale e laterale Effetti sui cicli vitali delle specie acquatiche Isola Serafini (PC)
6 abbassamento quota di fondo pensilizzazione della golena interruzione della connettività laterale interruzione cicli vitali numero ecosistemi acquatici fino agli anni 60 attuale periodo del rilevamento Variazione del numero di ambienti acquatici permanenti nella golena del Po in provincia di Piacenza dal 1970 al 1998 (IT SIC-ZPS - Fiume Po da Rio Boriacco a Bosco Ospizio )
7 CAMBIAMENTI CLIMATICI x PRELIEVO RISORSE IDRICHE Piena del Po a Ostglia (MN) Foto archivio WWF Il Po in secca a Isola Serafini (foto Bolpagni) Il Torrente Baganza in secca (foto Bolpagni) Aumento del numero e dell intensità degli eventi idrologici estremi (piene, flash flood, siccità, intermittenza) dovuto al cambiamento climatico e prelievi idrici nel periodo estivo. Legame tra alterazioni idrologiche e biodiversità. HABITAT Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p. e Bidention p.p. Circa il 30% della superficie occupata è in Emilia-Romagna
8 IT SIC-ZPS - Aree delle risorgive di Viarolo, Bacini di Torrile, Fascia golenale del Po Frammentazione degli ambienti acquatici (quasi totale) Perdita dei prati stabili (circa -40%) prati stabili nelle province di PC, PR, RE, MO prati stabili nel bacino idrografico del Po superficie (ha x 1000) superficie (ha x 1000) anno Dati ISTAT anno
9 Frammentazione e perdita delle componenti naturali degli ambienti acquatici minori Fontanili attivi o parzialmente attivi nel : 24 in provincia di Piacenza (meno del 25% di quelli censiti nel 1975), 33 in provincia di Parma fontanili 24 provincia di PC 34 provincia di PR Regione Emilia-Romagna: km di canali sempre meno naturali
10 Parco Regionale dei 100 laghi (Alta val Parma) Appennino Tosco-Emiliano : 365 laghi e pozze : 55 laghi e pozze Gli ambienti acquatici d alta quota ospitano una ricca biodiversità, soprattutto di (micro)invertebrati
11 IT SIC-ZPS - Monte Cimone, Libro Aperto, Lago di Pratignano IT SIC - Monte Ragola, Lago Moò, Lago Bino Monika Photography, interrimento dei piccoli laghi e prosciugamento e delle torbiere d alta quota abbandono dei pascoli e avanzata di arbusti e del bosco
12 PRIORITÀ PER LA CONSERVAZIONE mantenimento e recupero del mosaico di aree a vegetazione erbacea e arbustiva soprattutto a quote collinari e montane; contrasto alla perdita dei prati stabili e alla loro trasformazione in seminativi o in colture in rotazione; interventi nel territorio montano per regolamentare usi del suolo e insediamenti contrasto alla perdita delle zone naturali nelle golene fluviali; arresto delle modificazioni degli ecosistemi acquatici regolamentazione dei deflussi (DMV, DE)
13 COME PROCEDERE? pianificazione intersettoriale con programmi a scala regionale; progettualità proiettata nel lungo termine, con un approccio adattativo che prevede il monitoraggio delle azioni e le eventuali correzioni; approccio inclusivo, con il concorso coordinato di tutti gli enti interessati (Regione, enti locali, riserve e parchi) e con la partecipazione di tutti i portatori di interesse, in particolare degli esperti del settore, delle associazioni di categoria e del volontariato ambientale; contributo economico pubblico e privato, con uno utilizzo adeguato e coerente dei fondi europei.
14 La regione Emilia Romagna, con le sue food valleys ha un motivo in più per valorizzare la natura: essa è il primo marchio di qualità dei prodotti dell agro-alimentare. Su questo assunto si basa anche la strategia del marketing territoriale che promuove e vende i prodotti eno-gastronomici e il turismo locali con il marchio della qualità ambientale.
15 Food valley: prodotti tipici in territori tipici?
16 I PRIMI PASSI VERSO LA CONSERVAZIONE E IL RIPRISTINO DEI TERRITORI TIPICI 1. recuperare la naturalità dei suoli e delle componenti del paesaggio 2. conservare e ripristinare le componenti naturali degli ecosistemi acquatici e la qualità delle acque 3. valorizzare le componenti naturali dell ecosistema nel contenimento dei fenomeni di dissesto idro-geologico e di erosione dei suoli
17 I territori tipici si salvaguardano e si valorizzano conservando e utilizzando in modo sostenibile i beni e i servizi dell ecosistema principali servizi dell ecosistema ( approvvigionamento regolazione culturali prodotti ottenuti dall ecosistema cibo acqua dolce legna da ardere fibre prodotti biochimici risorse genetiche benefici derivanti dalla regolazione dei processi dell ecosistema Servizi di supporto regolazione del clima regolazione del ciclo idrologico controllo delle malattie depurazione dell acqua impollinazione benefici non materiali ottenuti dall ecosistema spirituali e religiosi turismo valori estetici educazione patrimonio culturale Servizi di supporto sono necessari per la produzione di tutti gli altri servizi produzione primaria cicli della materia formazione del suolo
18 Un esempio: golena dei fiumi Po, Oglio e Mincio Servizio ecosistemico: rimozione dell azoto per denitrificazione (NO 3 - N 2 ) Misure sperimentali in 22 zone umide e aree marginali fluviali diverse comunità vegetali diverse condizioni idrologiche (10 ambienti connessi e 12 isolati) diverse stagioni Sono state fatte misure multiple con diverse metodologie accoppiamento isotopico flussi bentonici netti modellistica matematica (Racchetti et al., Biogeochemistry 103: )
19 Dtot (µmol N m -2 h -1 ) Zone umide connesse al fiume e in buona salute: alta efficienza di rimozione dell azoto (media: 330 kg ha -1 yr -1 ) Zone umide degradate e isolate: rimozione dell azoto trascurabile (media: 35 kg ha -1 yr -1 ) 300 Fertilizzazione azotata zone vulnerabili ai nitrati 170 kg ha -1 yr -1 zone non vulnerabili 340 kg ha -1 yr -1 Oxygen 250 b) O 2 saturation (%) SM PH FL PL lakes rivers coastal ecosystems estuaries oceans connected sites isolated sites SM: vegetazione sommersa PH: fitoplancton FL: a foglia emergente e flottante PL: pleustofite
20 La riqualificazione ambientale si può fare in suoli marginali poco produttivi
21 e fornisce servizi quali la filtrazione dell acqua, la qualità del paesaggio Grafica di F. Malaggi
22 BACINO DEL PO: dove è possibile intervenire? 43 fiumi > 50 km totale = ~ 4500 km Circa km di canali naturali e artificiali
23 UN ESERCIZIO ACCADEMICO PER DIMOSTRARE LA POSSIBILE UTILITÀ DELLA GESTIONE AMBIENTALE DEI CANALI: 50,000 km di canali senza vegetazione rimuovono 2,100 (±50%) t N 50,000 km di canali con vegetazione rimuovono 19,800 (±20%) t N (elaborazione sulla base dei dati di Castaldelli et al., 2013) Il carico annuale dell azoto nitrico del Po varia tra e t (Viaroli et al., 2013). I canali potrebbero garantire una rimozione potenziale compresa tra il 15 e il 30% del carico iorganico del Po Altri valori e servizi: Rimozione della CO 2 Qualità complessiva delle acque Qualità del paesaggio ecc.
24 BUONE INTENZIONI E BUONE PRATICHE Centro Italiano di Riqualificazione Fluviale (CIRF). Sperimentazioni e progetti di riqualificazione fluviale: STRARIFLU ( Contratti di Fiume ( Risanamento del bacino idrografico della laguna di Venezia. Sperimentazione delle Fasce Tampone Boscate e di interventi di riqualificazione degli ambienti acquatici ( ANCHE IN EMILIA-ROMAGNA:
25 BIODIVERSITÀ ED ECOSISTEMI NELLA STRATEGIA NAZIONALE PER L ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO Risorse idriche (quantità e qualità) Desertificazione, degrado del territorio e siccità Dissesto idrogeologico Biodiversità ed ecosistemi - Ecosistemi terrestri - Ecosistemi marini - Ecosistemi di acque interne e di transizione: biodiversità, e funzioni e servizi dell ecosistema Clima e salute: rischi e impatti, determinanti ambientali e meteo climatici Foreste Agricoltura, pesca e acquacoltura - Agricoltura e produzione alimentare - Pesca marittima - Acquacoltura Energia Zone costiere Turismo Insediamenti urbani Infrastrutture critiche - Patrimonio culturale - Trasporti Casi speciali: - Area alpina e appenninica (aree montane) - Distretto idrografico padano
26 LE INCOGNITE DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO CENTRALITÀ DELL ACQUA in inverno al Nord si avrà un incremento considerevole rispetto alle regioni meridionali con eventi di breve durata e forte intensità; in estate si avrà una riduzione soprattutto al sud (fino al 50%) e leggermente inferiore al nord (30 e il 40%) Scenario A2 dai modelli PRUDENCE : i dati sono riferiti allo scostamento del periodo dal periodo di riferimento (tratto da Coppola e Giorgi 2010).
27 Prepararsi ad un nuovo modello di pianificazione di area vasta: dal bacino idrografico al distretto idrografico+mare adiacente Prepararsi a scenari inediti? Quello di cui abbiamo necessità ora non è di ricreare gli ecosistemi che esistevano 200 o 300 anni fa, ma piuttosto di creare nuovi sistemi che crediamo possano essere più adatti per una certa area per i prossimi anni di cambiamento climatico Camille Parmesan, Science Watch Newsletter Interview, March 2010 Quali scenari? Alcune possibilità: torrenti intermittenti scomparsa di laghi e torbiere d alta quota inondazione delle zone subsidenti del delta ruolo delle specie aliene
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