Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER LE POLITICHE DI INTERNAZIONALIZZAZIONE
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- Albino Romeo
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1 LA CONGIUNTURA ITALIANA 1 (aggiornata al 3 giugno 2015) IIL PRODOTTO IINTERNO LORDO IIL COMMERCIIO ESTERO DII BENII LA PRODUZIIONE IINDUSTRIIALE L IINFLAZIIONE IIL MERCATO DEL LAVORO 1 Il presente documento è stato redatto utilizzando elaborando i dati di fonte Istat ed Eurostat. 1
2 Tra gennaio e marzo di quest anno il prodotto interno lordo italiano - espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato - ha registrato un lieve incremento (+0,3%) se paragonato al livello raggiunto durante il quarto trimestre del Anche rispetto al primo trimestre dello scorso anno si è riscontrata una accelerazione seppur di leggerissima entità - dello 0,1%. Era dal terzo trimestre del 2011 che il PIL non registrava tendenzialmente un tasso di crescita positivo. La variazione acquisita per il 2015, cioè in caso di crescita nulla nei prossimi quattro trimestri, è del +0,2%. Guardando alle singole voci di spesa si nota che i consumi finali nazionali mostrano - su base tendenziale - una lieve ripresa (+0,2%), a fronte tuttavia di una 0,3 Tassi di crescita reale, su base congiunturale e tendenziale, del PIL e delle sue voci nel primo trimestre 2015 (variazioni percentuali) 0,1 1,4 3,8 congiunturale -0,1 Prodotto interno lordo Importazioni di beni e servizi Consumi Investimenti fissi lordi Esportazioni di beni e servizi 0,2 tendenziale contrazione congiunturale dello 0,1%. Gli investimenti, invece, hanno evidenziato una dinamica favorevole grazie all exploit dei mezzi di trasporto - sia dal punto di vista congiunturale (+1,5%) che tendenziale (+0,4%). Soffermandoci su quest ultimo dato bisogna sottolineare che una variazione positiva non si realizzava dai primi tre mesi di quattro anni fa, quando gli investimenti conobbero un aumento, rispetto al primo trimestre 2010, dello 0,6%. 1,5 0,4 0,0 3,5 2
3 Durante i tre anni di recessione l export di beni e servizi è stata l unica componente veramente in grado di fornire un contributo positivo alla ricchezza nazionale. Quest anno, tra gennaio e marzo, le esportazioni italiane all estero sono cresciute in misura significativa (+3,5%) su base tendenziale, mentre hanno confermato il livello totalizzato lo scorso anno negli ultimi tre mesi. A livello europeo, sempre nel primo trimestre dell anno in corso, rispetto agli ultimi tre mesi del 2014, il PIL dei paesi della zona euro e dell UE nel suo complesso è cresciuto di quattro decimi di punto percentuale. Per quanto concerne i nostri principali partner comunitari, la Germania ed il Regno Unito hanno conosciuto un accelerazione simile alla nostra (+0,3%), mentre Paesi Bassi (+0,4%), Francia (+0,6%) e Spagna (+0,9%) hanno conseguito dinamiche più favorevoli. Nello stesso periodo, in ambito extra UE, gli Stati Uniti 2 hanno visto contrarsi dopo tre trimestri consecutivi di crescita - il PIL dello 0,2%, mentre il Giappone 3 ha realizzato una crescita dello 0,6%, confermando i buoni risultati ottenuti durante gli ultimi mesi dello scorso anno. Tutti i maggiori istituti di ricerca, nazionali ed internazionali, credono e i dati diffusi di recente dall Istat in parte lo confermano - che il 2015 sarà per l Italia l anno della fine della recessione. In particolare le ultime previsioni di Congiuntura Ref, Istat, Fondo Monetario Internazionale e Commissione Europea stimano una crescita del PIL compresa tra i cinque e i sette decimi di punto percentuale. La combinazione favorevole di elementi esterni - quali il crollo del prezzo del petrolio, la svalutazione del cambio dell euro, l accelerazione del commercio mondiale e l immissione di liquidità, da parte della BCE (Quantitative Easing), con la relativa diminuzione dei tassi di interesse a lungo termine - genererà una spinta a livello europeo che l Italia dovrà essere in grado di sfruttare. 2 Elaborazioni su dati Bureau of Economic Analysis. 3 Fonte: Cabinet Office, Government Of Japan 3
4 Per quanto riguarda il commercio estero di merci, l Istat ha da poco diffuso i dati relativi al mese di marzo 2015, dai quali si evincono indicazioni particolarmente incoraggianti: le vendite di prodotti a marchio Made in Italy nei mercati internazionali - sono cresciute tendenzialmente del 9,2%, accompagnate da incremento ancor più consistente delle importazioni (+9,7%). Indicazioni positive sono giunte anche dall analisi di tutto il primo trimestre 2015, dove ad un aumento dell export, pari al 3,2%, le importazioni hanno risposto in maniera altrettanto favorevole (+2,2%). Interscambio commerciale italiano (valori in miliardi di euro) Export Import Saldi 99,2 96,2 89,4 91,4 6,7 7,8 Gen.-mar Gen.-mar La prima conseguenza, ovvia, è stata quella di veder migliorare ulteriormente il nostro saldo commerciale con l estero: dall attivo di 6,7 miliardi di euro dei primi tre mesi del 2014, si è passati, infatti, ad un surplus di poco superiore ai 7,8 miliardi. Per quanto concerne i settori di attività economica, i comparti che hanno suscitato maggior interesse presso gli acquirenti stranieri, sono risultati l agroalimentare, la moda, l automazione - meccanica e i mezzi di trasporto. Viceversa hanno mostrato segnali di forte rallentamento i prodotti petroliferi raffinati, ridottisi, nell arco di un anno, di oltre un quinto. Una situazione analoga si è riscontrata per le nostre relazioni commerciali all interno dell Unione Europea: l export italiano intra UE, durante lo scorso mese di marzo, ha registrato un significativo 4
5 miglioramento rispetto al corrispondente mese del 2014 pari al +6,1%: un ulteriore conferma del rilancio delle esportazioni in ambito comunitario, poiché è da dicembre 2013 che l Italia sta conoscendo nell area, con le eccezioni di agosto 2014 (-0,2%) e gennaio 2015 (-4,7%), tassi di crescita mensili su base tendenziale - positivi. Nel contempo anche l import ha totalizzato un incremento, addirittura più marcato (+10,1%), ponendo in risalto una incoraggiante ripresa della nostra domanda estera. Come ormai avviene da gennaio 2013, la bilancia commerciale dell Italia con l Unione Europea ha chiuso anche il mese di marzo in attivo: il surplus si è attestato, infatti, a 487 milioni di euro, con una contrazione, tuttavia, di 650 milioni di euro se paragonato all avanzo registrato nello stesso mese dello scorso anno. Nel primo trimestre del 2015 le nostre esportazioni sono aumentate complessivamente dell 1%, passando dai 54,4 miliardi di euro, di gennaio - marzo 2014, a circa 55 miliardi. A fronte di questo le importazioni sono cresciute a ritmi più sostenuti (+5%), apportando all avanzo commerciale un peggioramento di 2 miliardi di euro. La bilancia italiana è risultata pari a +1,6 miliardi contro i +3,6 miliardi realizzati nei primi tre mesi dello scorso anno. Per quanto concerne la destinazione geografica delle nostre merci, in ambito comunitario, si evidenzia che la performance positiva dell export italiano è da imputarsi prevalentemente ai passi in avanti registrati nei paesi che non hanno adottato l euro come moneta nazionale; tra questi spicca il +9,5% nella Repubblica Ceca, il +8,4% in Polonia e il +7,2% nel Regno Unito. Di converso nella zona euro le esportazioni italiane hanno tirato il freno, totalizzando tra gennaio e marzo un -0,6%. Segnali particolarmente favorevoli giungono anche dai rapporti commerciali dell Italia con i Paesi extra UE, per i quali sono disponibili i dati fino ad aprile. In quest ultimo mese, infatti, le esportazioni italiane verso i Paesi extra UE hanno registrato, rispetto al corrispondente mese del 5
6 2014, un aumento del 12,2%. È il terzo mese dell anno, su quattro tuttora disponibili, che si chiude con una crescita tendenziale positiva. Dal lato delle importazioni così come avvenuto a marzo anche aprile ha portato ad una accelerazione degli acquisti dall area extra UE (+6,3%). Ne ho conseguito che il saldo commerciale, ad aprile, ha totalizzato un avanzo di circa 2,6 miliardi di euro; in miglioramento rispetto al surplus di oltre 1,6 miliardi conosciuto nello stesso mese dello scorso anno. Per quanto riguarda invece i risultati complessivi del primo quadrimestre del cioè un raffronto con le performance realizzate nello stesso periodo dello scorso anno - si evidenzia che le esportazioni nei Paesi extra UE sono aumentate in misura significativa (+7,7%), mentre le importazioni, soprattutto a causa del forte rallentamento che hanno subito i nostri acquisti di prodotti energetici dall area (-24%), hanno realizzato solamente un leggerissimo passo in avanti (+0,5%). Da queste due dinamiche ne è scaturito un avanzo record con l area (poco meno di 8,8 miliardi di euro), che ha all incirca raddoppiato il precedente primato che spettava al periodo gennaio aprile 2014 (+4,7 miliardi). Tale risultato è imputabile ad una contrazione del deficit del comparto energetico - passato da -14 a -10,3 miliardi di euro -, al quale si è accompagnato anche un aumento del surplus realizzato dai beni strumentali, cresciuto dai +13,8 miliardi di euro, di gennaio - aprile dello scorso anno, agli oltre 14,9 miliardi del primo quadrimestre del Sempre tra gennaio e aprile di quest anno, i prodotti italiani hanno trovato particolare interesse, con le eccezioni dell Europa non comunitaria e dell Africa settentrionale, in tutto le restanti aree del mondo. Vanno evidenziate, nello specifico, le ottime performance in Nord America (+37,2%), in Medio Oriente (+13,1%) e in Africa sub - sahariana (+7,7%). 6
7 Sul fronte interno si intravedono segnali di ripresa dell industria: a marzo, infatti, l indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato rispetto al mese precedente dello 0,4%. Su base annua, cioè rispetto a marzo 2014, di cui l Istat propone i dati corretti per gli effetti di calendario, la produzione industriale ha realizzato un significativo passo in avanti (+1,5%). A marzo l indice destagionalizzato presentava variazioni congiunturali positive nei raggruppamenti dei beni di consumo non durevoli (+2,2%) e dei beni intermedi (+0,3%). Al contrario calavano i beni di consumo durevoli (-2,8%), i beni strumentali (-0,2%) e i prodotti energetici (-0,1%). Circa i singoli settori di attività economica avanzava, in misura più marcata, la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+9,2%), la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+3,1%) e l industria tessile, abbigliamento, pelli e accessori (+1,8%), mentre il maggior rallentamento riguardava la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-2,2%). A livello comunitario nel mese di marzo l Unione Europea, nel suo complesso, ha mantenuto Regno Unito Paesi Bassi ITALIA Francia Spagna Germania Area euro a 19 UE a 28 Tasso di crescita congiunturale - a marzo - della produzione industriale (variazione %) -4,0-3,0-2,0-1,0 0,0 1,0 2,0 inalterato il livello di produzione industriale realizzato a febbraio scorso (dati Eurostat), a causa della contrazione dello 0,3% totalizzata dall area euro. Tra i nostri principali concorrenti comunitari solo Spagna (+1%) e Regno Unito (+0,5%) hanno registrato una crescita più robusta. La Germania, i 7
8 Paesi Bassi e la Francia hanno, infatti, visto ridursi la produzione nell industria rispettivamente dello 0,7, del 3,6 e dello 0,2%. Per quanto concerne l inflazione, l indice nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività (NIC), comprensivo dei tabacchi, a maggio scorso è aumentato dello 0,2% sia su base congiunturale che tendenziale. L inflazione acquisita per il 2015 è pari al +0,1%, denotando, anche se in minima parte, il superamento del periodo di deflazione in cui ci siamo trovati nei mesi precedenti. L incremento dell'indice generale rispetto ad aprile è da attribuirsi prevalentemente all'aumento dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (+1,8%) dovuto al rialzo dei carburanti - e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,5%), in particolare quelli ricettivi (+0,8%). Indicazioni positive, dopo i risultati negativi del bimestre febbraio - marzo, arrivano dagli ultimi dati diffusi dall Istat sul mercato del lavoro. Ad aprile 2015 su base congiunturale - gli occupati sono aumentati dello 0,7% (equivalente a +159,5 mila unità). Il tasso di occupazione, pari al 56,1%, è cresciuto nell'ultimo mese di quattro decimi di punto percentuale. Anche rispetto ad aprile 2014 l'occupazione è aumentata, registrando un +1,2% (pari a +260,8 mila unità) con il conseguente incremento di 0,7 punti del tasso di occupazione. I disoccupati sono diminuiti se paragonati a marzo 2015 dell 1,2% (-39,8 mila). Rispetto ad aprile dello scorso anno il numero di disoccupati è diminuito complessivamente dello 0,5%, pari in termini assoluti a 16,5 mila posti lavorativi in più. Il risultato più eclatante riguarda il livello raggiunto dal tasso di disoccupazione che, per la prima volta da agosto 2013, è sceso sotto la soglia del 13 per cento (12,9%). 8
Tassi di crescita reale, su base congiunturale e tendenziale, del PIL e delle sue voci nel secondo trimestre 2015 (variazioni percentuali) 0,3
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