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1 Quaderni PRASSI

2 PRASSI è il Progetto Regionale Azioni di Sistema inserito all interno dell attuazione del POR, il Programma Operativo Regionale Obiettivo 3 ( ) della Regione Umbria. Il progetto è finalizzato a sostenere e sviluppare i contenuti e gli strumenti della concertazione e a supportare l evoluzione del sistema politiche del lavoro per l Umbria, contribuendo a mettere a sistema l intera gamma degli interventi e a sviluppare sinergie con il complesso delle attività in corso, intervenendo a complemento, integrazione, valorizzazione delle stesse. PRASSI è strutturato in tre progetti operativi a loro volta articolati in 7 azioni specifiche. All Aur è stata affidata la realizzazione dei due progetti operativi seguenti: Progetto 2: Azioni di sostegno e potenziamento della progettazione degli interventi delle politiche attive del lavoro, della formazione e della stabilizzazione del lavoro. Azioni specifiche: 2.1. Supporto alla progettazione di politiche attive del lavoro innovative; 2.2. Realizzazione di un laboratorio di ricerca su organizzazione dell impresa, flessibilità, stabilizzazione e tutela del lavoro. Progetto 3: Azioni di sostegno e potenziamento della concertazione sociale e della contrattazione. Azioni specifiche: 3.1. Ricerche e studi sulla contrattazione e sui relativi strumenti connessi al sistema regionale di formazione e lavoro; 3.2. Realizzazione di un sistema di ricerche sui temi connessi alla concertazione e agli effetti del Patto per lo Sviluppo e l Innovazione dell Umbria. L Aur, Agenzia di ricerca della Regione Umbria disciplinata dalla legge regionale 30/2000, si configura quale organo con personalità giuridica di diritto pubblico, dotato di autonomia scientifica, organizzativa e finanziaria. In riferimento alla realtà regionale, svolge le seguenti funzioni: cura la raccolta, osservazione ed analisi dei dati riferiti alle principali grandezze economiche, sociali e territoriali; svolge studi e ricerche sulle trasformazioni e gli andamenti congiunturali della struttura economica; predispone i dati conoscitivi a supporto della elaborazione delle politiche territoriali ed economico-finanziarie della Regione, nonché i dati utili alla valutazione e verifica degli effetti e dell efficacia delle stesse politiche; redige un rapporto annuale sull andamento economico e sociale della regione; promuove rapporti di collaborazione e connessione operativa al fine di incrementare la base conoscitiva e comparativa dei dati territoriali di supporto alle scelte di programmazione locale e all elaborazione degli strumenti di programmazione negoziata. Nello specifico, l'attività di ricerca è articolata, prioritariamente, su tre ambiti tematici: Sviluppo e Locale, Welfare e Società, Lavoro e Impresa, a cui si aggiunge un attività di tipo istituzionale volta ad effettuare un analisi sugli andamenti economici e sociali della regione. Agenzia Umbria Ricerche, Tutti i diritti riservati. L utilizzo, anche parziale, è consentito a condizione che venga citata la fonte. Coordinamento editoriale: Giuseppe Coco, Elisabetta Tondini Grafica e impaginazione: Fabrizio Lena

3 AUR - Agenzia Umbria Ricerche PROFILI DEI SISTEMI LOCALI DELL UMBRIA: OCCUPAZIONE E UNITÀ LOCALI NEI SISTEMI DEL LAVORO E NEI DISTRETTI TRA IL 1991 E IL 2001 di Elisabetta Tondini Marzo 2005

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5 INDICE 1. INTRODUZIONE... Pag DINAMICHE OCCUPAZIONALI TRA PUBBLICO E PRIVATO... Pag IL MONDO DELLE IMPRESE E LE TRASFORMAZIONI DI UN DECENNIO... Pag Le unità locali delle imprese ed i relativi addetti... Pag Le trasformazioni settoriali... Pag Le componenti della dinamica occupazionale... Pag UNA PARTICOLARE TIPOLOGIA DI SISTEMI LOCALI DEL LAVORO: I DISTRETTI... Pag Caratteristiche di fondo e indicatori di performance... Pag Specializzazione dei distretti al 2001 e occupazione manifatturiera dei sistemi locali del lavoro per classi dimensionali... Pag Ruolo e crescita occupazionale dei distretti... Pag DA UNA VISIONE DI SINTESI AD UNA NECESSITÀ DI APPROFONDIMENTO... Pag. 75 Bibliografia... Pag. 79

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7 1. INTRODUZIONE Nella presente relazione vengono descritte le principali caratteristiche degli assetti produttivi dell Umbria utilizzando dati desumibili dall ultimo censimento dell industria e dei servizi e operando un confronto con quanto era emerso dalla rilevazione di dieci anni prima. La ricchezza di informazioni e soprattutto il dettaglio geografico dei dati utilizzati consentono di rappresentare in maniera particolareggiata le caratteristiche economiche collegate all insediamento territoriale delle attività produttive, che in questo studio vengono analizzate privilegiando l aspetto occupazionale. L unità territoriale di riferimento è rappresentata dal Sistema Locale del Lavoro (d ora in poi SLL, anche riferito a una pluralità di sistemi), l entità geografica risultante dall aggregazione di due o più comuni (appartenenti a province o regioni amministrativamente anche diverse) dotata di strutture produttive e servizi tali da offrire opportunità di lavoro e residenza alla popolazione ivi insediata, accogliendo una massa relazionale significativa. Il SLL rappresenta lo spazio dove la maggior parte della popolazione residente può trovare lavoro (o cambiare lavoro) senza cambiare il luogo di residenza, e dove i datori di lavoro reclutano la maggior parte dei lavoratori, generando così un complesso reticolo di spostamenti quotidiani casalavoro (Istat, 1997) 1. La scelta che ha suggerito di impostare questo tipo di analisi sulla base dei SLL è stata determinata da tre ordini di motivi: limitare l analisi a livello regionale (o anche provinciale) avrebbe implicato la perdita di informazioni dettagliate, comunque avrebbe reso impossibile cogliere specificità locali significative; d altra parte, spingere il dettaglio informativo a livello comunale sarebbe stata un operazione dispersiva, per l elevata polverizzazione in unità amministrative comunali in cui rimane suddiviso il già limitato territorio umbro; da ultimo, perché la modalità di costruzione del SLL attribuisce a questa particolare unità territoriale la capacità di riflettere meglio di altre aree spaziali (aggregate sulla base di criteri di natura amministrativa, politica o istituzionale), i legami e l organizzazione del tessuto economico produttivo e sociale che sottendono (Perugini C. Pieroni L., 2004 a). 1 La motivazione che ha indotto l ISTAT ad utilizzare gli spostamenti per motivi di lavoro per determinare i confini sociali ed economici va ricercata nell affermazione secondo cui l attività lavorativa costituisce la fondamentale attività umana attraverso cui si realizza l organizzazione dello spazio quotidiano di una persona, più in generale di una comunità umana (Istat, a cura di Sforzi F., 1997, p. 103). 7

8 Il SLL è dunque un entità geografica intermedia, capace di esprimere caratteristiche locali senza scendere ad un livello eccessivamente particolareggiato del territorio regionale; in quanto tale il SLL costituisce un unità territoriale d analisi caratterizzata da un elevato grado di compattezza/coesione interna che riesce a rappresentare l esito osservabile del processo evolutivo di fattori ambientali, fisici, sociali, culturali ed economici fra di loro interagenti (Perugini C. - Musotti F., 2001). I sistemi locali del lavoro rappresentano dunque una griglia particolarmente significativa per analizzare la geografia economica e sociale secondo una suddivisone del territorio che scaturisce dall autorganizzazione delle dinamiche relazionali, con particolare riferimento agli ambiti di vita riferiti alla residenza e al luogo di lavoro nazionale (Istat, 2000, p. 178) e per esprimere le relazioni economiche, sociali, culturali e politiche del gruppo umano che vi è insediato. Per queste ragioni, la mappa dei sistemi locali può essere considerata una buona approssimazione di luoghi configurati come sistemi socio-economici locali, ovvero un affidabile (o la migliore disponibile) rappresentazione dell articolazione della società e dell economia in luoghi, cioè in territori che si distinguono per caratteristiche fisiche, economiche, sociali, culturali, storiche, umane che influiscono, fra l altro, sul modo e la misura in cui le persone offrono i propri servizi lavorativi agli imprenditori che li richiedono (Perugini C. Pieroni L., 2004 a, p. 404). Sulla base dei dati censuari , l anno di riferimento più recente per cui l ISTAT ha mappato l Italia in SLL, l Umbria risulta divisa in 16 SLL interni, quelli la cui unità centrale 3 ricade entro i confini regionali. Di questi, 13 possono ritenersi della provincia di Perugia, in quanto il comune centrale ricade entro lo spazio della provincia capoluogo, e 3 alla provincia ternana, uno dei quali, quello di Terni, è il solo ad annoverare al suo interno un comune non umbro (Configni, della provincia di Rieti). Vi sono inoltre 8 comuni della regione che ricadono in SLL esterni, ovvero la cui unità principale è collocata al di fuori dei confini umbri. In questo lavoro sono stati considerati i SLL interni all Umbria, intendendo con tale aggettivo quelli la cui unità centrale è un comune della regione. Il dato umbro, salvo indicazione 2 In attesa che l Istat ridefinisca la geografia italiana dei SLL sulla base degli spostamenti casa-lavoro della popolazione desumibili dall ultimo censimento demografico del 2001, ci si deve accontentare di utilizzare la mappatura che risale al Al riguardo, il fatto che questa mappatura discenda dall elaborazione dei dati sul quesito sulla pendolarità del censimento 1991, non deve indurre a valutarla necessariamente come sorpassata da un punto di vista territoriale (Perugini C. Signorelli M., 2004, p. 7). 3 Ogni SLL è caratterizzato da un unità centrale, rappresentata dal comune verso cui si dirige il maggior numero di persone e che dà il nome al SLL. Di solito coincide con il comune di dimensioni più elevate. 8

9 contraria, è relativo all aggregato complessivo che annovera tutti i comuni umbri, comprendendo così anche quelli appartenenti a sistemi extra regionali. Tav. 1 - SLL interni all Umbria SLL ASSISI (5 comuni) SLL CASCIA (3 comuni) SLL CASTIGLIONE DEL LAGO (4 comuni) SLL CITTÀ DI CASTELLO (2 comuni) SLL FOLIGNO (5 comuni) SLL GUALDO TADINO (6 comuni) SLL GUBBIO (2 comuni) SLL MARSCIANO (4 comuni) SLL NORCIA (7 comuni) SLL PERUGIA (7 comuni) SLL SPOLETO (3 comuni) SLL TODI (5 comuni) SLL UMBERTIDE (3 comuni) SLL FABRO (5 comuni) SLL ORVIETO (9 comuni) SLL TERNI (15 comuni) Assisi Bastia Bettona Cannara Valfabbrica Cascia Monteleone di Spoleto Poggiodomo Castiglione del Lago Paciano Panicale Piegaro Città di Castello Monte Santa Maria Tiberina Bevagna Foligno Montefalco Spello Trevi Costacciaro Fossato di Vico Gualdo Tadino Nocera Umbra Sigillo Valtopina Gubbio Scheggia e Pascelupo Fratta Todina Marsciano Monte Castello di Vibio San Venanzo Cerreto di Spoleto Norcia Preci Sant'Anatolia di Narco Scheggino Sellano Vallo di Nera Corciano Deruta Magione Passignano sul Trasimeno Perugia Torgiano Tuoro sul Trasimeno Campello sul Clitunno Castel Ritaldi Spoleto Collazione Giano dell'umbria Gualdo Cattaneo Massa Martana Todi Montone Pietralunga Umbertide Fabro Ficulle Montegabbione Monteleone d'orvieto Parrano Allerona Alviano Baschi Castel Giorgio Castel Viscardo Guardea Montecchio Orvieto Porano Acquasparta Amelia Arrone Avigliano Umbro Calvi dell'umbria Ferentillo Lugnano in Teverina Montecastrilli Montefranco Narni Polino San Gemini Stroncone Terni Configni Tav. 2 - SLL esterni all Umbria SLL CORTONA SLL SAN SEPOLCRO SLL CHIUSI SLL CIVITA CASTELLANA Cortona - Lisciano Niccone Monterchi Sansepolcro Citerna - San Giustino Cetona Chiusi - San Casciano dei Bagni - Città della Pieve Otricoli Calcata Carbognano - Castel Sant'Elia Corchiano - Fabrica di Roma Faleria Gallese Monterosi Nepi Valleranno Vignanello - Magliano Sabina SLL ORTE Attigliano Giove - Penna in Teverina - Bassano in Teverina Orte - Vasanello 9

10 10 I Sistemi Locali interni dell Umbria

11 2. DINAMICHE OCCUPAZIONALI TRA PUBBLICO E PRIVATO Nel 2001, il complesso delle unità locali situate in Umbria danno occupazione a persone, l 82,7% delle quali impiegate nel comparto privato e il restante 17,3% in quello pubblico 4 (tab. 1 e tab. 2). Tab. 1 - Addetti alle unità locali delle istituzioni pubbliche e delle imprese private e delle istituzioni no profit nei SLL interni dell'umbria - Anno 2001 PUBBLICO PRIVATO* TOTALE val. ass. % su % su % su val. ass. val. ass. Umbria Umbria Umbria Assisi , , ,5 Cascia 283 0, , ,4 Castiglione del Lago 862 1, , ,4 Città di Castello , , ,4 Foligno , , ,3 Gualdo Tadino , , ,2 Gubbio , , ,5 Marsciano , , ,1 Norcia 692 1, , ,9 Perugia , , ,0 Spoleto , , ,7 Todi , , ,3 Umbertide 734 1, , ,3 Fabro 238 0, , ,6 Orvieto , , ,8 Terni , , ,2 totale SLL , , ,4 UMBRIA , , ,0 * Privato sta per unità locali di imprese e istituzioni no profit Il SLL di Perugia assorbe da solo il 29% degli addetti, per una quota prevalente nel comparto pubblico (36,7%); segue il SLL di Terni, con un 19% sia nelle attività pubbliche che in quelle private e, a distanza, quello di Foligno, con un 9%. 4 Il numero degli addetti è relativo alle unità locali delle imprese e delle istituzioni non profit (comparto privato) e alle unità locali delle istituzioni pubbliche (comparto pubblico). In particolare, l Istat definisce Istituzione non profit privata o pubblica l unità giuridico-economica dotata o meno di personalità giuridica, di natura pubblica o privata, che produce beni e servizi destinabili o non destinabili alla vendita e che, in base alle leggi vigenti o a proprie norme statutarie, non ha facoltà di distribuire, anche indirettamente, profitti o altri guadagni diversi dalla remunerazione del lavoro prestato ai soggetti che la hanno istituita o ai soci. Costituiscono esempi di istituzione non profit privata: le associazioni, riconosciute e non riconosciute, le fondazioni, le organizzazioni non governative, le organizzazioni di volontariato, le cooperative sociali e le altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), i partiti politici, i sindacati, gli enti religiosi civilmente riconosciuti, le organizzazioni religiose ivi comprese diocesi e parrocchie. Definisce Istituzione pubblica, invece, l unità giuridico - economica la cui funzione principale è quella di produrre beni e servizi non destinabili alla vendita e/o di ridistribuire il reddito e la ricchezza e le cui risorse principali sono costituite da prelevamenti obbligatori effettuati presso le famiglie, le imprese e le istituzioni non profit o da trasferimenti a fondo perduto ricevuti da altre istituzioni dell amministrazione pubblica. Costituiscono esempi di istituzione pubblica: Autorità portuale, Camera di commercio, Comune, Ministero, Provincia, Regione, Università pubblica, ecc. (Istat). 11

12 Tab. 2 - Composizione % della componente pubblica e privata negli anni 1991 e 2001 PUBBLICO PRIVATO TOTALE Anno 1991 Anno 2001 Anno 1991 Anno 2001 Anno 1991 Anno 2001 Assisi 12,9 9,9 87,1 90,1 100,0 100,0 Cascia 28,5 25,9 71,5 74,1 100,0 100,0 Castiglione del Lago 14,7 12,3 85,3 87,7 100,0 100,0 Città di Castello 15,7 14,4 84,3 85,6 100,0 100,0 Foligno 17,7 16,3 82,3 83,7 100,0 100,0 Gualdo Tadino 19,4 13,8 80,6 86,2 100,0 100,0 Gubbio 19,3 15,6 80,7 84,4 100,0 100,0 Marsciano 16,6 16,5 83,4 83,5 100,0 100,0 Norcia 34,0 25,7 66,0 74,3 100,0 100,0 Perugia 23,9 21,8 76,1 78,2 100,0 100,0 Spoleto 23,0 19,4 77,0 80,6 100,0 100,0 Todi 14,0 13,8 86,0 86,2 100,0 100,0 Umbertide 13,2 10,6 86,8 89,4 100,0 100,0 Fabro 12,8 13,9 87,2 86,1 100,0 100,0 Orvieto 20,2 17,7 79,8 82,3 100,0 100,0 Terni 19,9 17,1 80,1 82,9 100,0 100,0 totale SLL 19,9 17,4 80,1 82,6 100,0 100,0 UMBRIA 19,7 17,3 80,3 82,7 100,0 100,0 Dal 1991 le attività private accrescono nel complesso il numero di occupati del 13,8%, a fronte di un calo del 3% verificatosi nel pubblico (tab. 3). L analisi territoriale per SLL del differente ruolo delle componenti pubblica e privata si ripropone del tutto simile a quella media regionale. Nel dettaglio, si rilevano i seguenti fenomeni: nel 2001, solo 5 sistemi (tra cui quello di Perugia, per l evidente influenza del capoluogo amministrativo regionale) si caratterizzano per una quota di addetti nel comparto privato inferiore a quella media umbra; nel decennio, il comparto privato registra una espansione diffusa su tutti i SLL (seppure con ritmi differenziati), invece il pubblico si caratterizza per un aumento solo su 6 sistemi (tra cui Perugia) e comunque per tassi inferiori a quelli verificatisi nel privato; il risultato di queste dinamiche è stato un generale innalzamento della quota di addetti occupati nelle unità locali di imprese e istituzioni private. In sintesi, si può affermare che a giocare un ruolo determinante nella crescita occupazionale dei territori umbri siano state le attività imprenditoriali: infatti la espansione della componente privata, che ha interessato tutti gli aggregati subregionali, a volte si è sommata a quella - comunque più attenuata - verificatasi nel versante pubblico, altre volte ha più che compensato 12

13 il calo occupazionale delle attività pubbliche. Si segnala l unica eccezione del SLL di Fabro, ove gli addetti nel comparto pubblico aumentano più di quelli impiegati nelle attività private. Tab. 3 - Evoluzione dell'occupazione nella componente pubblica e privata dal 1991 al 2001 PUBBLICO PRIVATO TOTALE variazione assoluta variazione % variazione assoluta variazione % variazione assoluta variazione % Assisi , , ,3 Cascia -26-8,4 35 4,5 9 0,8 Castiglione del Lago , , ,1 Città di Castello 125 5, , ,7 Foligno 319 7, , ,5 Gualdo Tadino , , ,2 Gubbio , , ,6 Marsciano 40 4, , ,7 Norcia , , ,1 Perugia 180 1, , ,7 Spoleto , , ,4 Todi -14-1,0 74 0,9 60 0,6 Umbertide 15 2, , ,0 Fabro 22 10,2 3 0,2 25 1,5 Orvieto , , ,6 Terni , , ,7 Totale SLL , , ,5 UMBRIA , , ,5 In questo quadro di riferimento, può essere interessante osservare come è variato, nel decennio, il ruolo delle attività private in termini di capacità occupazione generata rispetto al totale (tab. 2 e graf. 1). Ovviamente, per le ragioni sopra dette, tutti i SLL (tranne Fabro) sono interessati da un innalzamento seppure differenziato della quota di addetti nelle attività private; spiccano tra tutti Assisi, con una quota superiore al 90% e Umbertide, anch esso con quasi il 90%. I SLL più performanti, considerando gli addetti complessivamente impiegati, sono stati, nell ordine: Umbertide (+27%), Gualdo Tadino (+ 25%), Foligno e Assisi (+16%), Città di Castello (+14%) e Perugia (+11%), che si colloca poco al di sopra della media regionale; gli altri sistemi locali si caratterizzano invece per variazioni occupazionali pure positive ponendosi però al di sotto del valore umbro (tab. 3). Gli stessi SLL più dinamici in termini di occupazione complessiva si ripropongono tali, e a fortiori, per le ragioni suddette, sul versante privato, a cui si aggiungono Norcia e Gubbio, con ritmi di crescita superiori al valore regionale (+13,8%). 13

14 Graf. 1 - Addetti alle unità locali del comparto privato per SLL in Umbria: confronto 1991 e 2001 Graf. 1 - Addetti alle unità locali del comparto privato per SLL in Umbria: confronto 1991 e ,0 90,0 Valori % sull'occupazione totale 85,0 80,0 75,0 70,0 65,0 60,0 assisi cascia castiglione del lago città di castello foligno gualdo tadino gubbio marsciano norcia perugia spoleto todi umbertide fabro orvieto terni Umbria Anno 1991 Anno 2001 Il grafico 2 visualizza la differente crescita occupazionale nel pubblico e nel privato dei SLL interni in comparazione con quella dell Umbria complessivamente considerata: la prima evidenza che emerge attiene alla compresenza di situazioni territoriali caratterizzate da una forbice evolutiva tra i due comparti molto ampia con altre dove tale divario è quasi impercettibile; una certa difformità territoriale dei tassi di trasformazione (crescita o calo occupazionale) emerge, inoltre, anche in termini comparativi rispetto alla tendenza media (rappresentata dalla regione nel complesso) 5. 5 Nella interpretazione delle variazioni suddette si tenga sempre presente che esse esprimono la vivacità dei fenomeni; però, poiché trasformazioni di pari intensità possono agire su entità di partenza molto diverse tra loro, per avere un quadro non distorto della portata del singolo fenomeno, occorre sempre comparare i ritmi evolutivi con le grandezze assolute dei singoli ambiti territoriali. 14

15 Graf. 2 - Addetti alle ul di imprese e istituzioni nei SLL dell Umbria: variazione (Numeri indice, 1991=100) Graf. 2 - Addetti alle ul di imprese e istituzioni nei SLL dell'umbria: variazione (Numeri indice, 1991=100) 13 5,0 130,0 12 5,0 TOTALE PRIVATO PUBBLICO U b i bbli 120,0 115,0 110,0 Umbria Priv. Umbria Tot. 10 5,0 100,0 95,0 Umbria Pubb. 90,0 85,0 80,0 75,0 assisi cascia castiglione del lago città di castello foligno gualdo tadino gubbio marsciano norcia perugia spoleto todi umbertide fabro orvieto terni Una misura del ruolo rivestito dai SLL in termini di bacini occupazionali può essere fornita dalla incidenza percentuale degli addetti impiegati sulla popolazione residente in età lavorativa (ovvero dai 15 ai 64 anni). Si tratta di un indicatore di performance dei sistemi territoriali il cui livello rivela lo stato di salute del singolo territorio; infatti il valore di questo rapporto ci dà una misura di quanta forza di lavoro potenziale (quella espressa dalla popolazione in età lavorativa) il SLL riuscirebbe ad assorbire al suo interno. Perciò, rappresenta una informazione aggiuntiva per meglio comprendere la capacità propulsiva del singolo SLL quale attivatore di domanda di lavoro in relazione alle potenzialità espresse dal proprio territorio 6. Secondo questa chiave di lettura, i valori di riferimento per SLL variano entro un intervallo piuttosto ampio, che oscilla dal 35,7% di Fabro al 64,6% di Perugia, con una media regionale pari al 55,1%. A parte Perugia, soltanto Città di Castello, Assisi e Umbertide si caratterizzano per valori superiori alla media regionale, e questo a causa di una presenza relativa delle attività private particolarmente elevata (cfr. graf. 3). 6 Naturalmente, gli occupati in unità locali situate all interno di ciascun SLL possono risiedere anche al di fuori dei relativi confini territoriali. Dunque, poiché non tutte gli addetti che lavorano entro i confini del SLL sono ivi residenti e non tutti i residenti occupati lavorano entro il SLL ove risiedono, il contenuto informativo di questo indice va ricercato unicamente nella capacità di contestualizzare l entità del fenomeno occupazionale rispetto alla forza lavoro potenziale del sistema locale. 15

16 Graf. 3 - Addetti alle unità locali per comparto e per SLL in Umbria - Addetti ogni 100 abitanti in età lavorativa, anno 2001 Umbria Graf. 3- Addetti alle unità locali per comparto e per SLL in Umbria - Addetti ogni 100 abitanti in età lavorativa, anno 2001 terni orvieto fabro umbertide todi spoleto perugia norcia marsciano gubbio gualdo tadino foligno città di castello castiglione del lago cascia assisi 0,0 2,5 5,0 7,5 10,0 12,5 15,0 17,5 20,0 22,5 25,0 27,5 30,0 32,5 35,0 37,5 40,0 42,5 45,0 47,5 50,0 52,5 55,0 57,5 60,0 62,5 65,0 Comparto pubblico Comparto privato Nello specifico, il numero medio di addetti ogni 100 abitanti in età lavorativa oscilla, relativamente al comparto pubblico, dal 5,0% di Fabro al 14,1% di Perugia, contro una media regionale pari a 9,5%; la forbice del comparto privato varia tra il 30,7% (sempre di Fabro) e il 55,0% di Assisi, con una media regionale di 45,6%. Le stesse informazioni (ovvero il numero di addetti mediamente occupati nel comparto pubblico e nel comparto privato ogni 100 abitanti in età lavorativa) riportate su un grafico a dispersione (graf. 4) individuano un affollamento di sistemi locali (otto in tutto) nel quadrante caratterizzato da entrambi i valori inferiori a quelli medi regionali; quattro SLL sono situati nel quadrante caratterizzato da una sotto-presenza del pubblico a vantaggio di quello privato, a fronte di altri tre che manifestano invece una connotazione opposta. Quale outlier rispetto a tutti gli altri, si posiziona Perugia, unico SLL presente con entrambi gli indici (14,1% e 50,5%) molto più elevati di quelli medi umbri. L influsso del ruolo del capoluogo di regione quale polo attrattore-generatore di forza lavoro spicca in questo grafico in tutto la sua evidenza. 16

17 Graf. 4 - Addetti alle unità locali per comparto e per SLL in Umbria - Addetti ogni 100 abitanti in età lavorativa, anno 2001 Graf. 4 - Addetti alle unità locali per comparto e per SLL in Umbria - Addetti ogni 100 abitanti in età lavorativa, anno ,0 55,0 Assisi Comparto privato 50,0 45,0 40,0 35,0 Umbertide Città di Castello Foligno UMBRIA Gualdo Tadino Gubbio Todi Castiglione del Lago Marsciano Terni Spoleto Orvieto Norcia Perugia Cascia 30,0 Fabro 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0 Comparto pubblico 17

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19 3. IL MONDO DELLE IMPRESE E LE TRASFORMAZIONI DI UN DECENNIO In questo capitolo verrà focalizzata l attenzione sulle attività afferenti alle imprese, attraverso la capacità occupazionale generata dalle unità locali ad esse collegate e dai settori di attività che sono stati i principali protagonisti delle trasformazioni produttive umbre negli anni novanta fino a oltre la soglia del nuovo millennio Le unità locali delle imprese ed i relativi addetti Nell ultimo decennio intercensuario le unità locali delle imprese sono passate da a , i relativi addetti da a , aumentando le une del 23,1% e gli altri del 12,4% (tab. 4 e tab. 5). Le attività private continuano a essere concentrate prevalentemente, nell ordine, nei SLL di Perugia, Terni, Foligno, Assisi ove, nel 2001, sono localizzate complessivamente il 62,4% delle unità locali e il 64,1% di addetti dell intera regione (cfr. tabb. 4-5). Tab. 4 - Unità locali delle imprese per SLL interni dell'umbria (1991, 2001) Anno 1991 Anno 2001 Variazione val. ass. % val. ass. % var. ass. % Assisi , , ,7 Cascia 360 0, , ,7 Castiglione del Lago , , ,5 Città di Castello , , ,6 Foligno , , ,3 Gualdo Tadino , , ,1 Gubbio , , ,4 Marsciano , , ,8 Norcia 677 1, , ,3 Perugia , , ,3 Spoleto , , ,0 Todi , , ,8 Umbertide , , ,3 Fabro 601 1, , ,8 Orvieto , , ,8 Terni , , ,7 totale SLL , , ,7 UMBRIA , , ,1 19

20 Tab. 5 - Addetti alle unità locali delle imprese per SLL interni dell'umbria Anno 1991 Anno 2001 Variazione val. ass. % val. ass. % var. ass. % Assisi , , ,3 Cascia 684 0, ,3 8 1,2 Castiglione del Lago , , ,3 Città di Castello , , ,9 Foligno , , ,3 Gualdo Tadino , , ,2 Gubbio , , ,2 Marsciano , , ,3 Norcia , , ,8 Perugia , , ,6 Spoleto , , ,7 Todi , ,5 79 1,0 Umbertide , , ,5 Fabro , ,6 29 2,0 Orvieto , , ,8 Terni , , ,2 totale SLL , , ,5 UMBRIA , , ,4 Una diagnosi territoriale delle trasformazioni occorse nel decennio dalle due variabili mostra andamenti piuttosto differenziati (cfr. graf. 5). A parte due unici casi (Fabro e Cascia) segnati da una contrazione del numero di unità produttive, a fronte di una tenuta in termini occupazionali, gli altri SLL sono cresciuti sia dal punto di vista degli insediamenti produttivi che degli addetti, seppure per tassi differenti tra loro e differenti rispetto alla media regionale. In particolare, quattro sistemi (Umbertide, Assisi, Città di Castello, Foligno, Perugia) si sono rivelati più dinamici, sia in termini di unità locali che di addetti, della media regionale; invece uno solo, Terni, lo è stato soltanto dal punto di vista delle unità locali, sottendendo un processo di ristrutturazione produttiva in corso 7. Gli altri SLL, caratterizzandosi tutti per tassi evolutivi positivi, hanno assistito ad una proliferazione di unità locali segnata da ritmi più contenuti di quello totale umbro, e accompagnata, per tre di questi (Gualdo Tadino soprattutto, e poi Gubbio e Norcia) da tassi di incremento occupazionali più sostenuti della media. 7 L aumento delle unità locali delle imprese è un fenomeno non univocamente interpretabile, in quanto può essere conseguente sia alla nascita di una nuova attività imprenditoriale, in loco o fuori dei confini territoriali, e dunque espressione di una inequivocabile vivacità del tessuto produttivo, sia ad un processo di gemmazione, in ubicazioni produttive aggiuntive, di un impresa già esistente. Quest ultimo processo è a sua volta generato da strategie imprenditoriali differenti, riconducibili a politiche di ri-organizzazione e ri-strutturazione aziendale che portano all ampliamento, alla differenziazione, alla de-localizzazione della propria attività produttiva, con evidenti conseguenze sul significato economico che assume il nuovo stabilimento, che può costituire una unità aggiuntiva a tutti gli effetti, ma anche essere espressione di un processo di frammentazione di unità locali preesistenti. 20

21 Naturalmente, per il diverso ruolo economico dei 16 aggregati territoriali (cfr. al riguardo graff. 6 e 7), uguali tassi di crescita possono sottendere variazioni assolute assai differenti e, viceversa, incrementi della stessa entità possono evidenziare ritmi evolutivi molto distanti tra loro. Un esempio per tutti: l incremento del 29% delle unità locali nel SLL di Terni e in quello di Città di Castello si sono concretizzati di fatto in aumenti assoluti pari rispettivamente a e 832 unità; e ancora: la crescita del 13% degli addetti nei SLL di Gubbio e di Perugia è stata accompagnata da aumenti occupazionali rispettivamente di 985 e unità e via di seguito. Dunque, per una completa comprensione delle trasformazioni che hanno caratterizzato dal 1991 al 2001 le unità territoriali in esame, è opportuno considerare congiuntamente ruolo e intensità evolutiva di ciascun SLL. Comparando la dinamica delle unità locali con quella dei relativi addetti otteniamo informazioni riguardanti la variazione della dimensione media degli insediamenti produttivi locali 8. Dimensione che, nel complesso, si contrae in tutta la regione e in 10 SLL, testimoniando che la espansione verificatasi in Umbria ha privilegiato la frammentazione produttiva. Graf. 5 - Unità locali delle imprese e relativi addetti per SLL interni dell Umbria - Variazioni % dal 1991 al 2001 Graf. 5 - Unità locali delle imprese e relativi addetti per SLL interni dell'umbria - variazioni % dal 1991 al ,00 Gualdo Tadino 30,00 25,00 Umbertide Comparto privato 20,00 15,00 Gubbio Norcia Assisi UM BRIA Città di Castello Foligno 10,00 5,00 Spoleto Marsciano Orvieto Castiglione del Lago Terni Perugia Cascia Fabro Todi 0,00-7,00-2,00 3,00 8,00 13,00 18,00 23,00 28,00 33,00 Unità locali 8 Una prima indicativa misura (seppure grossolana) della dimensione media aziendale è data dal rapporto tra addetti alle unità locali e unità locali medesime. Un ritmo di crescita delle unità locali superiore a quello dei relativi addetti implica una conseguente diminuzione della dimensione media, e viceversa. 21

22 Graf. 6 Unità locali delle imprese per SLL interni dell Umbria Graf. 6 - Unità locali delle imprese per SLL interni dell'umbria 27,5 25,0 Valori % sul totale regionale 22,5 20,0 17,5 15,0 12,5 10,0 7, ,0 2,5 0,0 ASSISI CASCIA CASTIGLIONE DEL LAGO CITTà DI CASTELLO FOLIGNO GUALDO TADINO GUBBIO MARSCIANO NORCIA PERUGIA SPOLETO TODI UMBERTIDE FABRO ORVIETO TERNI Graf. 7 Addetti alle unità locali delle imprese per SLL interni dell Umbria Graf. 7 - Addetti alle unità locali delle imprese per SLL interni dell'umbria 27,5 25,0 Valori % sul totale regionale 22,5 20,0 17,5 15,0 12,5 10,0 7, ,0 2,5 0,0 ASSISI CASCIA CASTIGLIONE CITTà DI FOLIGNO GUALDO GUBBIO M ARSCIANO NORCIA PERUGIA SPOLETO TODI UM BERTIDE FABRO ORVIETO TERNI DEL LAGO CASTELLO TADINO 22

23 3.2. Le trasformazioni settoriali Nel 2001 il settore terziario diventa in Umbria quello prevalente, con unità locali e occupati, rispettivamente il 71,5% e il 54,4% del totale, a testimonianza di come anche l Umbria sia stata protagonista dell intenso processo di terziarizzazione che ha caratterizzato l economia italiana degli anni novanta (tabb. 6-7). La predominanza dei servizi (in particolare quelli diversi dal commercio) sul complesso delle attività private è stata il risultato di ritmi evolutivi (+23,3% in termini di addetti e +27,1% in termini di unità locali) particolarmente sostenuti, soprattutto se confrontati con quelli dell industria che, a distanza di dieci anni, si è trovata con un occupazione quasi immutata (+2,0% contro +14,5% delle unità locali), soprattutto a causa del declino occupazionale delle attività manifatturiere (-3,4% addetti, + 5,2% unità locali) (tab. 8). Perdono dunque alcuni punti: l industria nel complesso (dal 29,8% al 27,7% come unità locali e dal 49,7 al 45,1% in termini di addetti), ma soprattutto la manifattura, che passa dal 16,9% al 14,4% come unità locali e dal 37,4% al 32,1% come addetti (tab. 7). Un economia che assiste ad un aumento nel terziario di addetti, dei quali solo operanti nel commercio, e di addetti nell industria, scontando, nel dettaglio, un calo di unità lavorative manifatturiere, è un economia partita da una evidente sottocaratterizzazione terziaria, e dunque potenzialmente orientata alla crescita dei servizi, sia alla persona che alle imprese. Tuttavia, il quadro rilevato per l Umbria nel suo complesso è il risultato di trasformazioni a livello locale assai disomogenee, non tanto e non solo in termini di intensità ma anche in termini di divergenze evolutive, poiché non tutti i SLL interni dell Umbria si allineano al trend regionale. Dunque siamo di fronte, seppure su diversa scala, a un quadro del tutto simile a quello proprio dell Italia dell ultimo decennio intercensuario, caratterizzato: da una dinamica occupazionale dell industria, in particolare quella manifatturiera, territorialmente difforme, da un ridimensionamento del commercio, da una performance decisamente positiva realizzata dai servizi diversi dal commercio. Infatti, se il ruolo dei singoli SLL in termini di attività imprenditoriali e di occupazione generata non mostra differenziazioni di rilievo scendendo nel dettaglio settoriale (cfr. tab. 9), importanti scostamenti sono rilevabili andando a considerare la composizione settoriale all interno dei singoli SLL, non omogeneamente caratterizzata dalla prevalenza e dalla crescita solo del terziario (cfr. tab. 7 e graff. 8-13). 23

24 Nel dettaglio, i grafici 8 e 9 riportano le variazioni relative di cui sono state protagoniste unità locali e addetti della manifattura, del commercio, degli altri servizi nei diversi SLL. Volendo tentare una sintesi delle trasformazioni verificatesi dal 1991 al 2001 si può dire che nei servizi diversi dal commercio i SLL dell Umbria hanno mostrato una chiara convergenza; viceversa, una certa divergenza si è verificata nel versante dei settori tradizionali, la manifattura e il commercio. 24

25 Tab. 6 Unità locali delle imprese e relativi addetti per settori di attività economica nei SLL interni dell Umbria negli anni 1991 e 2001 Valori assoluti INDUSTRIA di cui ATTIVITÀ MANIFATTURIERE SERVIZI TOTALI di cui COMMERCIO di cui ALTRI SERVIZI UL 1991 UL 2001 Add 1991 Add 2001 UL 1991 UL 2001 Add 1991 Add 2001 UL 1991 UL 2001 Add 1991 Add 2001 UL 1991 UL 2001 Add 1991 Add 2001 UL 1991 UL 2001 Add 1991 Add 2001 Assisi Cascia Castiglion del Lago Città di Castello Foligno Gualdo Tadino Gubbio Marsciano Norcia Perugia Spoleto Todi Umbertide Fabro Orvieto Terni Totale SLL UMBRIA

26 Tab. 7 - Unità locali delle imprese e relativi addetti per settori di attività economica nei SLL interni dell'umbria negli anni 1991 e 2001 composizione % per riga INDUSTRIA di cui ATTIVITÀ MANIFATTURIERE SERVIZI TOTALI di cui COMMERCIO di cui ALTRI SERVIZI UL 1991 UL 2001 Add 1991 Add 2001 UL 1991 UL 2001 Add 1991 Add 2001 UL 1991 UL 2001 Add 1991 Add 2001 UL 1991 UL 2001 Add 1991 Add 2001 UL 1991 UL 2001 Add 1991 Add 2001 Assisi 31,2 29,6 53,1 50,4 19,5 16,7 43,4 38,4 68,3 69,9 46,7 49,3 36,6 29,9 21,9 18,3 31,7 39,9 24,8 31,1 Cascia 28,3 28,9 33,9 32,5 8,9 6,5 6,7 5,6 65,0 68,5 60,4 65,2 31,1 32,7 26,9 24,1 33,9 35,7 33,5 41,0 Castiglion del Lago 29,5 29,1 53,5 46,1 14,8 13,6 35,4 31,1 69,0 69,3 43,9 51,9 36,9 30,2 22,3 24,2 32,1 39,1 21,6 27,7 Città di Castello 37,7 36,7 61,2 55,2 25,3 23,1 52,4 45,1 61,5 62,7 38,1 44,1 29,7 24,5 16,6 15,5 31,7 38,2 21,5 28,7 Foligno 28,0 26,6 51,2 46,3 16,6 13,3 41,3 31,9 71,1 72,6 48,4 53,3 39,7 32,6 22,9 21,3 31,5 40,0 25,5 32,0 Gualdo Tadino 34,5 35,2 60,5 67,5 20,3 19,2 45,6 52,6 64,2 64,3 38,9 32,4 34,8 27,4 19,8 13,1 29,4 36,9 19,1 19,3 Gubbio 31,5 31,4 49,7 45,2 13,4 14,0 31,3 28,5 67,2 67,8 49,4 54,4 35,7 29,1 23,5 19,0 31,5 38,6 25,9 35,4 Marsciano 37,3 33,6 61,9 58,7 21,7 17,0 48,4 45,0 61,1 64,7 37,2 40,5 34,9 30,5 19,9 17,8 26,2 34,2 17,3 22,7 Norcia 32,1 31,7 45,3 46,1 11,7 12,7 22,6 24,4 66,3 66,8 53,3 52,5 35,3 29,5 24,2 21,0 31,0 37,3 29,2 31,5 Perugia 29,8 25,4 43,5 36,9 17,6 13,6 31,5 25,5 69,9 74,2 56,2 62,9 33,5 27,2 22,9 22,6 36,3 47,0 33,2 40,3 Spoleto 27,6 26,2 42,9 40,6 14,4 12,9 30,6 27,9 72,1 73,3 56,9 59,1 40,1 32,5 26,0 21,6 32,0 40,8 30,9 37,5 Todi 32,9 29,8 58,4 48,9 17,1 14,2 40,6 29,4 64,7 67,9 40,4 49,5 33,9 29,3 19,3 18,8 30,8 38,6 21,1 30,7 Umbertide 34,4 34,8 62,8 62,9 21,4 20,9 53,1 50,6 64,8 64,7 36,5 36,8 36,4 30,0 18,1 15,4 28,4 34,7 18,4 21,4 Fabro 36,4 31,7 39,7 41,2 15,6 14,6 19,3 21,4 59,9 66,1 57,7 56,2 33,1 31,5 28,5 25,0 26,8 34,6 29,2 31,2 Orvieto 26,8 26,9 40,5 38,1 13,0 12,1 24,0 20,5 71,3 71,3 57,4 60,0 36,9 31,5 26,3 23,6 34,4 39,8 31,1 36,4 Terni 22,9 22,6 48,5 42,9 12,9 11,3 37,3 31,0 76,3 76,7 50,8 56,8 40,3 34,4 22,8 21,7 35,9 42,3 28,0 35,1 Totale SLL 29,4 27,4 49,3 44,7 16,7 14,2 36,9 31,6 69,6 71,8 50,0 54,8 36,2 30,0 22,4 20,7 33,4 41,8 27,7 34,2 UMBRIA 29,8 27,7 49,7 45,1 16,9 14,4 37,4 32,1 69,3 71,5 49,6 54,4 36,1 29,9 22,3 20,6 33,2 41,6 27,3 33,8 26

27 Tab. 8 - Unità locali delle imprese e relativi addetti per settori di attività economica nei SLL interni dell'umbria negli anni 1991 e 2001 variazioni assolute e percentuali INDUSTRIA di cui ATTIVITÀ MANIFATTURIERE SERVIZI TOTALI di cui COMMERCIO di cui ALTRI SERVIZI unità locali addetti unità locali addetti unità locali addetti unità locali addetti unità locali addetti var. % var. ass. var. % var. ass. var. % var. ass. var. % var. ass. var. % var. ass. var. % var. ass. var. % var. ass. var. % var. ass. var. % var. ass. var. % var. ass. Assisi 17, , ,0 50 5, , , ,1 18-0, , , Cascia -4,9-5 -3, , ,2-7 -1,7-4 9,2 38-1,8-2 -9, ,6-2 24,0 55 Castiglion del Lago 11,9 56-8, ,2 10-6, , , , , , ,2 425 Città di Castello 25, , , , , , ,9 51 6, , , Foligno 28, , , , , , , , , , Gualdo Tadino 10, , ,5 9 53, , , , , , ,3 392 Gubbio 8,2 65 2, ,7 43 3,1 72 9, , , , , , Marsciano -2,0-11 0, , , , , , , , ,5 329 Norcia 12, , , , , , , ,2-1 37, ,0 117 Perugia 13, , ,1 80-9, , , , , , , Spoleto -0,6-5 1,0 42-6, ,7-82 6, , , , , ,4 906 Todi -3, , , , , , , , , ,0 813 Umbertide 27, , , , , , ,9 18 6, , ,9 389 Fabro -15,5-34 5,8 33-9,6-9 12,9 36 7,2 26-0,6-5 -7, , ,5 41 9,0 38 Orvieto 15, , ,8 28-6, , , , , , ,4 720 Terni 27, , , , , , , , , , Totale SLL 15, , , , , , , , , , UMBRIA 14, , , , , , , , , ,

28 Tab. 9 - Unità locali delle imprese e relativi addetti per settori di attività economica nei SLL interni dell'umbria negli anni 1991 e 2001 composizione % per colonna INDUSTRIA di cui ATTIVITÀ MANIFATTURIERE SERVIZI TOTALI di cui COMMERCIO di cui ALTRI SERVIZI UL 1991 UL 2001 Add 1991 Add 2001 UL 1991 UL 2001 Add 1991 Add 2001 UL 1991 UL 2001 Add 1991 Add 2001 UL 1991 UL 2001 Add 1991 Add 2001 UL 1991 UL 2001 Add 1991 Add 2001 Assisi 7,9 8,1 8,2 9,1 8,7 8,8 8,9 9,8 7,5 7,4 7,3 7,4 7,7 7,6 7,6 7,3 7,2 7,3 7,0 7,5 Cascia 0,6 0,5 0,2 0,2 0,3 0,2 0,1 0,1 0,6 0,5 0,4 0,3 0,5 0,5 0,4 0,3 0,6 0,4 0,4 0,4 Castiglion del Lago 2,8 2,7 2,8 2,5 2,5 2,4 2,4 2,4 2,8 2,5 2,3 2,3 2,9 2,6 2,6 2,9 2,7 2,4 2,0 2,0 Città di Castello 6,5 7,1 6,8 6,9 7,7 8,6 7,8 8,0 4,6 4,7 4,3 4,6 4,2 4,4 4,1 4,3 4,9 4,9 4,4 4,8 Foligno 7,8 8,8 9,4 9,7 8,1 8,4 10,0 9,3 8,5 9,3 8,9 9,2 9,1 9,9 9,3 9,7 7,9 8,8 8,5 8,9 Gualdo Tadino 3,6 3,5 3,5 5,0 3,7 3,6 3,5 5,5 2,9 2,4 2,2 2,0 3,0 2,5 2,5 2,1 2,8 2,4 2,0 1,9 Gubbio 4,7 4,5 3,5 3,6 3,5 3,8 2,9 3,1 4,3 3,7 3,5 3,6 4,4 3,8 3,7 3,3 4,2 3,6 3,3 3,7 Marsciano 3,3 2,8 2,8 2,8 3,4 2,7 2,9 3,0 2,3 2,1 1,7 1,6 2,5 2,4 2,0 1,9 2,1 1,9 1,4 1,4 Norcia 1,3 1,3 0,7 0,8 0,8 1,0 0,5 0,6 1,1 1,0 0,9 0,8 1,2 1,1 0,9 0,8 1,1 1,0 0,8 0,8 Perugia 25,8 25,6 23,8 22,3 26,8 26,3 23,0 21,6 26,0 28,9 30,8 31,5 23,9 25,3 28,0 30,0 28,2 31,5 33,1 32,5 Spoleto 5,1 4,4 4,1 4,0 4,7 4,2 3,9 3,9 5,7 4,8 5,4 4,9 6,1 5,1 5,5 4,7 5,3 4,6 5,3 5,0 Todi 5,0 4,2 4,6 3,8 4,6 3,9 4,2 3,2 4,2 3,7 3,2 3,2 4,2 3,8 3,4 3,2 4,2 3,6 3,0 3,2 Umbertide 2,6 2,8 2,8 3,5 2,8 3,3 3,2 3,9 2,1 2,0 1,6 1,7 2,2 2,3 1,8 1,8 1,9 1,9 1,5 1,6 Fabro 1,3 1,0 0,5 0,6 1,0 0,8 0,4 0,4 0,9 0,8 0,8 0,6 1,0 0,9 0,9 0,8 0,9 0,7 0,7 0,6 Orvieto 4,4 4,4 3,1 3,2 3,7 3,8 2,5 2,4 5,0 4,5 4,5 4,2 4,9 4,8 4,6 4,3 5,0 4,4 4,4 4,1 Terni 13,1 14,6 19,3 18,3 13,1 14,0 19,7 18,5 18,8 19,1 20,3 20,1 19,1 20,5 20,2 20,3 18,5 18,1 20,3 20,0 Totale SLL 95,7 96,3 96,2 96,2 95,5 95,8 95,8 95,7 97,3 97,6 98,0 98,0 97,0 97,5 97,6 97,7 97,6 97,7 98,3 98,2 UMBRIA 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 28

29 Graf. 8 - Unità locali della manifattura, del commercio, degli altri servizi variazione dal 1991 al ,0 Graf. 8 - Unità locali della manifattura, del commercio, degli altri servizi - variazione dal 1991 al ,0 40,0 valori % 20,0 0,0 A SSI SI CA SCI A CA ST I GLIONE CITTA' DI FOLIGNO GUALDO GUBBIO MARSCIANO NORCIA PERUGIA SPOLETO TODI UMBERTIDE FABRO ORVIETO TERNI UMBRIA DEL LAGO CAST ELLO TADINO -20,0-40,0 manifattura commercio altri servizi Graf. 9 - Addetti alle u.l. della manifattura, del commercio, degli altri servizi variazione dal 1991 al ,0 Graf. 9 - Addetti alle u.l. della manifattura, del commercio, degli altri servizi - variazione dal 1991 al ,0 40,0 30,0 valori % 20,0 10,0 0,0-10,0 A SSI SI CA SCI A CA ST I GLI ONE DEL LAGO CITTà DI CASTELLO FOLIGNO GUALDO TADINO GUBBIO MARSCIANO NORCIA PERUGIA SPOLETO TODI UMBERTIDE FABRO ORVIETO TERNI UMBRIA -20,0-30,0 manifattura commercio altri servizi 29

30 Tab Unità locali delle imprese manifatturiere, commerciali, degli altri servizi in Umbria composizione per ogni SLL - anno 1991 Tab Unità locali delle imprese manifatturiere, commerciali, degli altri servizi in Umbria - composizione per ogni SLL - anno 1991 UMBRIA TERNI ORVIETO FABRO UMBERTIDE TODI SPOLETO PERUGIA NORCIA MARSCIANO GUBBIO GUALDO TADINO FOLIGNO CITTà DI CASTELLO CASTIGLIONE DEL LAGO CASCIA ASSISI 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0 Manifattura Commercio Altri servizi Tab. 11 Addetti alle unità locali delle imprese manifatturiere, commerciali, degli altri servizi in Umbria composizione per ogni SLL - anno 1991 Tab Addetti alle unità locali delle imprese manifatturiere, commerciali, degli altri servizi in Umbria - composizione per ogni SLL - anno 1991 UMBRIA TERNI ORVIETO FABRO UMBERTIDE TODI SPOLETO PERUGIA NORCIA MARSCIANO GUBBIO GUALDO TADINO FOLIGNO CITTà DI CASTELLO CASTIGLIONE DEL LAGO CASCIA ASSISI 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0 Manifattura Commercio Altri servizi 30

31 Tab Unità locali delle imprese manifatturiere, commerciali, degli altri servizi in Umbria - composizione per ogni SLL - anno 2001 Tab Unità locali delle imprese manifatturiere, commerciali, degli altri servizi in Umbria - composizione per ogni SLL - anno 2001 UMBRIA TERNI ORVIETO FABRO UMBERTIDE TODI SPOLETO PERUGIA NORCIA MARSCIANO GUBBIO GUALDO TADINO FOLIGNO CITTà DI CASTELLO CASTIGLIONE DEL LAGO CASCIA ASSISI 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0 Manifattura Commercio Altri servizi Tab Addetti alle unità locali delle imprese manifatturiere, commerciali, degli altri servizi in Umbria - composizione per ogni SLL - anno 2001 Tab Addetti alle unità locali delle imprese manifatturiere, commerciali, degli altri servizi in Umbria - composizione per ogni SLL - anno 2001 UMBRIA TERNI ORVIETO FABRO UMBERTIDE TODI SPOLETO PERUGIA NORCIA MARSCIANO GUBBIO GUALDO TADINO FOLIGNO CITTà DI CASTELLO C AS TIGLIONE DEL LAGO CASCIA ASSISI 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0 Manifattura Commercio Altri servizi 31

32 Da un altro punto di vista, i grafici visualizzano una certa difformità della caratterizzazione produttiva territoriale, riportando il ruolo dei tre settori in ogni sistema locale. Tale ruolo risulta evidentemente più disomogeneo se osservato dal punto di vista degli addetti, poiché in tal caso interviene quale ulteriore discriminante la dimensione media delle unità produttive soprattutto quelle manifatturiere che, soggetta a un ampia variabilità, determina scostamenti anche rilevanti in termini di peso percentuale rispetto alla distribuzione ottenuta sulle unità locali. Relativamente al 2001, considerando il peso settoriale espresso in termini di occupazione generata, l Umbria dei SLL è contraddistinta da un discreto numero di aggregati territoriali ancora segnatamente industriali : per i SLL di Gualdo Tadino, Umbertide, Marsciano, Città di Castello le unità locali delle industrie generano infatti quote occupazionali che oscillano dal 55% al 68% del relativo bacino d impiego e comunque altri sei SLL si configurano per quote superiori alla media regionale. I sistemi di Gualdo Tadino e Umbertide, in particolare, nel 2001 possono ancora considerarsi manifatturiero dipendenti (ovvero con oltre la metà dei relativi occupati impiegati nelle industrie manifatturiere). D altro canto, una terziarizzazione ben oltre la media regionale caratterizza altri SLL: tra questi vanno menzionati certamente Perugia (con addetti, il 63% del totale), Orvieto, Spoleto (rispettivamente e addetti, il 60% del totale) e, soprattutto, Cascia (con 451 addetti nei servizi, il 65% del totale). Le trasformazioni settoriali in termini di occupazione generata nell arco del decennio mostrano una crescita dei servizi territorialmente diffusa (ad eccezione del calo di addetti registrato a Fabro), tra cui si distinguono le performance dei SLL di Città di Castello (+33%), Foligno (+28%), Assisi, Castiglione del Lago e Perugia (ciascuno +26%): tra tutte rileva sicuramente l incremento di Perugia, con un ammontare aggiuntivo di unità. Il ritmo di crescita di Terni (+22%) si mantiene sotto la media regionale, pur sottendendo un aumento occupazionale di unità. A trainare il terziario, come anticipato, sono state principalmente le attività non commerciali, che hanno diffusamente allargato la loro domanda occupazionale (di oltre il 25% in ben tredici SLL); nel commercio in senso stretto, invece, dieci SLL hanno manifestato una retrocessione in termini di addetti, negli altri sei l espansione si è caratterizzata per tassi molto più contenuti degli altri servizi (cfr. graff. 14 e 15). Nel versante industriale, ed in particolare in quello manifatturiero, il raffronto intercensuario presenta un profilo territoriale molto più disomogeneo, in cui sistemi locali in consistente declino convivono con altri in netta controtendenza (graf. 16). Da notare la nuvola di punti nel 32

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