ACCETTABILITA SOCIALE DEGLI IMPIANTI A BIOGAS UNA CORRETTA COMUNICAZIONE E UN PIANO DI CERTIFICAZIONE VOLONTARIA
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- Benvenuto Franco
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1 ACCETTABILITA SOCIALE DEGLI IMPIANTI A BIOGAS UNA CORRETTA COMUNICAZIONE E UN PIANO DI CERTIFICAZIONE VOLONTARIA Marino Berton presidente Aiel 8 INFO BIOGAS LA SVOLTA ENERGETICA Montichiari (BS) Giovedì 19 gennaio 2012
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3 NOT IN MY BACK YARD, anche per il Biogas effetto Nimby O
4 I CONFLITTI SUL BIOGAS I TIMORI DEI RESIDENTI Odori Traffico Rumori Effetti sulla salute umana Svalutazione del valore immobiliare di edifici e proprietà limitrofe
5 I CONFLITTI SUL BIOGAS I TIMORI DEGLI ALLEVATORI - Aumento dei prezzi materie prime per alimenti zootecnici - Aumento degli affitti dei terreni agricoli - Aumento dei costi di utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici
6 I CONFLITTI SUL BIOGAS I SOSTENITORI DEI GRANDI PRINCIPI - Energia costosa a causa degli incentivi - Bilancio energetico negativo - Sottrazione di terreni destinati all alimentazione, fame nel mondo
7 COME RISPONDERE? RISPOSTA ESTERNA : Programma di comunicazione RISPOSTA INTERNA : Sistema di certificazione volontaria del biogas fatto bene
8 PROGETTO DI COMUNICAZIONE LIVELLO GENERALE Garantire nella comunicazione un livello scientifico qualificato Svolgere un monitoraggio costante sulle pubblicazioni scientifiche a livello internazionale Costruire relazioni con le associazioni dei consumatori e ambientaliste Mantenere una comunicazione mediatica anche con i livelli base (quotidiani, reti tv, social network,..) LIVELLO LOCALE Definire una strategia comunicativa ON SITE, sitospecifica, che possa interagire sui casi specifici
9 SISTEMA DI CERTIFICAZIONE VOLONTARIA Trasformare i principi del BIOGAS FATTO BENE in un modello per un sistema di certificazione volontaria
10 II. Un biogas sostenibile Il biogas fatto bene Regole base Insediamento di impianti di produzione di biogas e BioCH 4 Disponibilità di terreni agricoli sufficienti alla produzione di almeno il 70% dell energia primaria necessaria al funzionamento dell impianto, al netto dell energia ricavabile da effluenti zootecnici e da sottoprodotti Biomasse vegetali di cui sopra da terreni in proprietà o in affitto iscritti nel fascicolo aziendale, durata media dei contratti di affitto min. 4 anni, distanza dei terreni dall impianto max 70 km (se non rientranti in contratti quadro o accordi di filiera) Effluenti zootecnici di cui sopra dell azienda proponente o dei soci della stessa azienda o di terzi (purché contratti di fornitura di durata media min 4 anni e distanza dall impianto max 70 km) Sottoprodotti di cui sopra dell azienda proponente o dei soci dell azienda stessa o di terzi con contratti di fornitura di durata media min. 4 anni
11 II. Un biogas sostenibile Il biogas fatto bene Regole base Land efficiency Utilizzo per almeno il 70% del fabbisogno energetico una o più delle seguenti matrici: a) Effluenti zootecnici (aziendali e/o dei soci e/o provenienti da terzi prodotti a non più di 70 km dall impianto) b) Sottoprodotti agro-industriali c) Residui e sottoprodotti agricoli d) Colture di primo o secondo raccolto in successione o precessione annuale a colture foraggiere e/o alimentari e) Colture pluriennali (almeno biennali)
12 II. Un biogas sostenibile Il biogas fatto bene Regole base Carbon efficiency Efficienza energetica Gestione efficiente dell impianto di produzione combinata di energia elettrica e calore, soddisfacendo almeno una delle seguenti condizioni: a) Energia termica generata annualmente utilizzata per riscaldamento, raffrescamento o raffreddamento, e destinata a usi diversi dal riscaldamento dei digestori, per una quota parte non inferiore al 20% dell energia elettrica ceduta alla rete b) Energia termica generata destinata ad un ciclo termodinamico per la produzione di una quota aggiuntiva di energia elettrica, non inferiore al 5% della quota parte di energia elettrica ceduta alla rete
13 II. Un biogas sostenibile Il biogas fatto bene Regole Base Carbon efficiency Efficienza biologica Gestione efficiente dell impianto di produzione del biogas, soddisfacendo almeno una delle seguenti requisiti per il pre-trattamento della biomassa: a) Trattamento meccanico (produzione di biogas >15% rispetto a situazione senza trattamento) b) Trattamento termo-meccanico (produzione di biogas >15% rispetto a situazione senza trattamento) c) Trattamento termo-pressione (produzione di biogas >15% rispetto a situazione senza trattamento) d) Trattamento del digestato (esclusa separazione S/L) per valorizzarne il potere fertilizzante e per ridurre il carico di azoto sul territorio e) Copertura delle vasche del digestato (min 30 giorni di tempo di ritenzione) e recupero del biogas prodotto
14 Descrizione azienda Parametri zootecnici III. Caso studio scrofe da riproduzione a ciclo aperto Suinetti venduti a fine periodo di post-svezzamento (circuiti di produzione prosciutti DOP di Parma e San Daniele) N medio suinetti svezzati /scrofa * a = ~27 suinetti/scrofa*a Età svezzamento = 21 d Periodo occupazione medio strutture post-svezzamento = d N medio lattonzoli e suinetti in allevamento = capi/a ~2.500 lattonzoli (suini sotto-scrofa: 12 lattonzoli * 230 gabbie parto) ~4.500 lattoni e magroncelli (suinetti in strutture post-svezzamento: 260 capi * 18 sale) Produzione di liquame: ~ m 3 /a Sulle coperture di tutti i ricoveri per i suini: pannelli FV (~500 kw e )
15 Descrizione azienda Parametri zootecnici III. Caso studio 1
16 Descrizione azienda Parametri agronomici III. Caso studio 1 Terreni in proprietà = 50 ha Terreni in affitto = ha Terreni in comodato = 70 ha SAU totale = ha Se terreni argillosi e falda freatica superficiale doppio raccolto: Mais da insilato triticale Sorgo triticale Talvolta necessario irrigare (semina tardiva del mais da insilato, fase di postemergenza tarda primavera, stagioni con scarsa piovosità)
17 Descrizione azienda Esigenze energia termica III. Caso studio 1 Consumi medi di energia in allevamenti di suini da riproduzione: ~1,04 kw e h / scrofa * d ~2,23 kw t h / scrofa * d [CRPA, ] Esigenze termiche di suinetti: Nelle sale parto (lattonzoli: dalla nascita ad un peso vivo di ~5/8 kg a 21 giorni); Nelle strutture di post-svezzamento (lattoni, ~5/8 25 kg e magroncelli, kg) Nelle stesse sale parto, laddove la Temperatura Critica Inferiore (TCI) dei suinetti neonati è pari a C, la zona di confort termico della scrofa allattante è pari a ~12 22 C
18 III. Caso studio 1 Descrizione impianto biogas Dati tecnici Potenze installate Impianto in costruzione Potenza elettrica installata: 625 kw e Potenza termica installata: kw t
19 Caso studio Aderenza dell impianto ai princìpi de Il biogas fatto bene Insediamento di impianti di produzione di biogas e BioCH 4 Disponibilità di terreni agricoli sufficienti alla produzione di almeno il 70% dell energia primaria necessaria al funzionamento dell impianto, al netto dell energia ricavabile da effluenti zootecnici e da sottoprodotti Biomasse vegetali di cui sopra da terreni in proprietà o in affitto iscritti nel fascicolo aziendale, durata media dei contratti di affitto min. 4 anni, distanza dei terreni dall impianto max 70 km (se non rientranti in contratti quadro o accordi di filiera) Effluenti zootecnici di cui sopra dell azienda proponente o dei soci della stessa azienda o di terzi (purché contratti di fornitura di durata media min 4 anni e distanza dall impianto max 70 km) Sottoprodotti di cui sopra dell azienda proponente o dei soci dell azienda stessa o di terzi con contratti di fornitura di durata media min. 4 anni
20 Caso studio Aderenza dell impianto ai princìpi de Il biogas fatto bene Land efficiency Utilizzo per almeno il 70% del fabbisogno energetico una o più delle seguenti matrici: a) Effluenti zootecnici (aziendali e/o dei soci e/o provenienti da terzi prodotti a non più di 70 km dall impianto) b) Sottoprodotti agro-industriali c) Residui e sottoprodotti agricoli d) Colture di primo o secondo raccolto in successione o precessione annuale a colture foraggiere e/o alimentari e) Colture pluriennali (almeno biennali)
21 Caso studio Aderenza dell impianto ai princìpi de Il biogas fatto bene Carbon efficiency Efficienza energetica Gestione efficiente dell impianto di produzione combinata di energia elettrica e calore, soddisfacendo almeno una delle seguenti condizioni: a) Energia termica generata annualmente utilizzata per riscaldamento, raffrescamento o raffreddamento, e destinata a usi diversi dal riscaldamento dei digestori, per una quota parte non inferiore al 20% dell energia elettrica ceduta alla rete b) Energia termica generata destinata ad un ciclo termodinamico per la produzione di una quota aggiuntiva di energia elettrica, non inferiore al 5% della quota parte di energia elettrica ceduta alla rete
22 Caso studio Aderenza dell impianto ai princìpi de Il biogas fatto bene Carbon efficiency Efficienza biologica Gestione efficiente dell impianto di produzione del biogas, soddisfacendo almeno una delle seguenti requisiti per il pre-trattamento della biomassa: a) Trattamento meccanico (produzione di biogas >15% rispetto a situazione senza trattamento) b) Trattamento termo-meccanico (produzione di biogas >15% rispetto a situazione senza trattamento) c) Trattamento termo-pressione (produzione di biogas >15% rispetto a situazione senza trattamento) d) Trattamento del digestato (esclusa separazione S/L) per valorizzarne il potere fertilizzante e per ridurre il carico di azoto sul territorio e) Copertura delle vasche del digestato (min 30 giorni di tempo di ritenzione) e recupero del biogas prodotto
23 Grazie per l attenzione!
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