I SISTEMI DI RADIOPROTEZIONE NELLA STRUTTURA DI MEDICINA NUCLEARE

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1 Ufficio Stampa I SISTEMI DI RADIOPROTEZIONE NELLA STRUTTURA DI MEDICINA NUCLEARE VALUTAZIONE DEL RISCHIO E STRATEGIE PER RIDURLO In generale, la somministrazione di materiale radioattivo a pazienti sottoposti ad indagini medico nucleari comporta per gli operatori, per la popolazione che assiste il paziente e per il personale del pubblico un rischio di irradiazione esterna e un rischio di esposizione interna, connessa all esalazione di piccole quantità di materiale radioattivo da parte del paziente stesso. Al fine di ridurre tale rischio è quindi necessario provvedere a individuare apposite aree in cui il paziente possa sostare, finché il livello di esposizione diminuisce al di sotto di limiti di sicurezza e fornire al paziente stesso delle prescrizioni comportamentali. I radiofarmaci PET hanno la caratteristica di decadere più rapidamente rispetto a quelli usati nella medicina nucleare tradizionale e altrettanto rapidamente si riduce il livello di esposizione intorno al paziente e quindi di rischio per i familiari e per il pubblico in genere. Accorgimenti organizzativi completano quelli di carattere tecnico formulati dall'esperto qualificato, al fine di ridurre quanto più possibile il rischio durante la permanenza nel reparto. Il reparto di medicina Nucleare è situato al secondo piano seminterrato del fabbricato, al di sotto (piano interrato) ci sono locali non abitabili ma utilizzati per il passaggio degli impianti. Il reparto di Medicina Nucleare si compone essenzialmente di 5 unità funzionali strettamente interconnesse: Area Camera Calda, Somministrazione, attesa calda e diagnostica medico nucleare tradizionale, Somministrazione, attesa calda e diagnostica medico nucleare PET, Terapia Radiometabolica Area per la gestione del sistema di monitoraggio e vasche di raccolta e decadimento rifiuti

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3 LA RADIOPROTEZIONE La radioprotezione di operatori, pazienti e della popolazione in genere è fondata sui principi di giustificazione, ottimizzazione e limitazione delle dosi. Tenendo conto di tali principi l installazione di n.2 PET/TC nell ambito della S.C. di Medicina Nucleare IRE si è basata sui seguenti criteri: dislocare la nuova sezione, rendendola funzionalmente indipendente ma integrata con strutture ed ambienti già esistenti; rispondere alle esigenze di pazienti sottoposti a diagnostica medico-nucleare sia in regime ambulatoriale che in regime di ricovero; rispondere alle esigenze terapeutiche di pazienti trattati con radioisotopi in regime di ricovero; operare per quanto attiene i rifiuti radioattivi in modo da ridurre al minimo l impatto ambientale. ACCORGIMENTI TECNICI ADOTTATI Gli accorgimenti adottati in tale installazione possono essere così sintetizzati: 1) ristrutturazione della camera calda, conforme al decreto del Ministero della Salute 30 marzo 2005, comportante l adeguamento dei reparti di medicina nucleare a quanto disposto alla Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana; 2) le celle di manipolazione del radiofarmaco schermate, riportate nelle figure, garantiscono la massima sterilità del prodotto iniettato al paziente,; 3) separazione dei percorsi e delle sale di attesa calda dei pazienti soggetti a diagnostica medico-nucleare tradizionale e PET;

4 4) separazione dei percorsi per il personale e per i pazienti rendendo, ottimizzato il tempo di permanenza contestuale al fine di espletare l attività diagnostica e terapeutica. 5) utilizzo di strumentazione tecnologicamente avanzata e dedicata alla somministrazione dei farmaci PET; 6) monitoraggio ambientale degli aeriformi, zone controllate 24 ore su 24 ore, con misura della concentrazione di attività mediante stazione di spettrometria gamma multicanale, registrazione dei dati in continua, con segnalazione dell eventuale superamento delle soglie; tale monitoraggio consente di valutare i valori della radioattività espulsa dal reparto e quindi l impatto ambientale; 7) predisposizione ed attuazione di soluzioni impiantistiche tali da garantire il rispetto dei regimi di depressione e ricambio dell aria in conformità alle norme tecniche specialistiche (UNI EN 10491); 8) predisposizione di un astanteria ove far sostare i pazienti ricoverati sottoposti ad indagini medico nucleari prima del ritorno ai reparti di origine, al fine di consentire la diminuzione del livello di radiazione a 1/10 del valore di esposizione presente al momento della somministrazione; 9) predisposizione di un sistema di raccolta, stoccaggio e decadimento dei rifiuti biologici costituito da n.3 vasche da 10m 3, ciascuna dedicati alla raccolta dei rifiuti provenienti dalla sezione diagnostica, e da n.7 vasche da 20m 3, ciascuna dedicati alla raccolta dei rifiuti provenienti dalla sezione terapia radiometabolica;

5 10) misura della concentrazione di attività dei rifiuti biologici mediante stazione di spettrometria gamma multicanale prima dell immissione in fogna al fine di verificare il rispetto del limite previsto dalla normativa. 11) raccolta dei rifiuti solidi in fusti appositamente forniti da Ditta Autorizzata che provvede alla loro raccolta ed allentamento; 12) predisposizione di una zona filtro fisico, dotato di postazione di controllo della radioattività (monitore mani piedi - vesti) e di lavello/ doccia per la decontaminazione degli operatori; 13) predisposizione ed attuazione di programmi di assicurazione della garanzia della qualità su tutte le apparecchiature in dotazione alla S.C. di Medicina nucleare e taratura assoluta dei calibratori di attività; 14) valutazione dei Livelli Diagnostici di Riferimento al fine dell ottimizzazione del trattamento diagnostico e dosimetria personalizzata dei pazienti sottoposti a terapia radiometabolica; 15) utilizzo di dosimetri a bracciale e corpo intero per il monitoraggio personale dei lavoratori esposti; 16) misure mediante dosimetri individuali a lettura diretta per i visitatori; 17) misure del livello di contaminazione superficiale ed esposizione ambientale; 18) misure radiometriche mediante contatori geiger e mediante spettrometria portatile dei R.O.T. provenienti da tutti i reparti e dalle sale operatorie; 19) effettuazione dei corsi di formazione per gli operatori interni alla struttura ed esterni; 20) controllo di qualità sui radiofarmaci effettuati al fine della verifica dei requisiti delle norme di buona pratica (G.M.P.).

6 VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE Per ciò che concerne i rifiuti radioattivi connessi alle attività del reparto di medicina nucleare, sono stati adottati specifici criteri di gestione per le seguenti tipologie: o i rifiuti solidi sono allontanati tramite Ditta Autorizzata; o i rifiuti aeriformi sono monitorati ed espulsi quando la concentrazione di attività è al di sotto dei limiti di legge (1Bq/g); o i rifiuti, costituiti dagli escreti dei pazienti sottoposti ad indagini diagnostiche e terapeutiche di medicina nucleare, sono raccolti con apposito impianto di stoccaggio e decadimento e vengono smaltiti dopo monitoraggio quando la concentrazione di attività è al disotto dei limiti di legge (1Bq/g). Scarico Collettore IFO al punto di scarico nei fanghi Irraggiamento dai fanghi Risospensione dai fanghi nell acqua immessa nel Tevere Frazione Inalabile risospensione superficiale del terreno irrigato Irraggiamento da terreno Risospensione dal terreno nelle coltivazioni 2A 2B Frazione inalabile della risospensione pesce 3A 2C Ingestione di vegetali eduli 2D Vegetazione da pascolo Latte Coltivatori diretti (2A/2B) / Consumatori locali (2C/2D/3A) Dalle valutazioni effettuate, non sussistono rischi di rilevanza radiologica né per la popolazione, né per l ambiente.

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