PROGETTO SYNTHESIS SICUREZZA DELLE AREE PORTUALI ED INTERPORTUALI (JESI - 7 NOVEMBRE 2012)

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1 PROGETTO SYNTHESIS SICUREZZA DELLE AREE PORTUALI ED INTERPORTUALI (JESI - 7 NOVEMBRE 2012) ATTUAZIONE DELLE MISURE DI SECURITY NEL PORTO DI ANCONA

2 La misure di security intese come le attività preventive e protettive dalle minacce di azioni illecite intenzionali, dirette a tutelare le navi che effettuano traffici internazionali e gli impianti portuali in cui avvengono le operazioni di interfaccia nave/porto, sono attuate nel porto di Ancona in conformità al: Codice ISPS (International Ship and Port Facility Security Code) adottato dall IMO ( International Maritime Organization) per la sicurezza delle navi e degli impianti portuali; Il Regolamento CE 725/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 31/3/2004; Il Programma Nazionale di Sicurezza Marittima contro eventuali azioni illecite intenzionali (PNSM) emanato dal Comitato Interministeriale per la sicurezza dei trasporti Marittimi e dei porti (C.I.S.M.) nel giugno 2007; Il D.lgs , n 203 Attuazione della Direttiva 2005/65/CE relativa al miglioramento della sicurezza dei porti

3 In attuazione delle predette normative sono stati elaborati dall Autorita Portuale di Ancona : I Piani di valutazione dei rischi di security (PORT FACILITY SECURITY ASSESSMENT) degli ambiti portuali in cui è stata suddiviso il porto di Ancona (Facility 2A - 2B 2C nel Porto storico e Facility 3A- 3B-3C - Nuova Darsena); I Piani di sicurezza (PORT FACILITY SECURITY PLANE) facilities sopraindicate ; per le Ottenuta l approvazione dei suddetti Piani da parte del Capo del Compartimento Marittimo di Ancona, si è provveduto: Alla realizzazione dei sistemi e delle infrastrutture per la security portuale (recinzioni, impianti TVCC, controllo accessi, etc.); Alla nomina dei responsabili dell attuazione delle misure di security (PORT FACILITY SECURITY OFFICER) da parte della Autorità Portuale per le Facilities 2 A-B e delle Imprese portuali per le Facilities 3A-3B-3C e 2C, interessate da traffici merci.

4 Il porto di Ancona nel corso del 2011 è stato interessato dall approdo di circa navi, per una movimentazione totale di merci di circa 8.4 milioni di tonnellate (containers, carbone, cerali, cemento, prodotti petroliferi, merci su Tir e trailers) ed il transito di oltre 1,5 milioni di passeggeri e TIR su navi RO-PAX

5 Per l attuazione delle misure di security il Porto di Ancona è stato suddiviso come segue : PORTO STORICO Facility 2 zona A - Dalla banchina 17 alla banchina 13 - La Facility comprende le banchine destinate alla movimentazione passeggeri ed il terminal crociere presso la banchina nr.15. Facility 2 zona B - Dalla banchina 12 alla banchina 8 - La Facility comprende le banchine destinate alla movimentazione passeggeri per destinazione extra Schengen e parte l edificio della Stazione Marittima. Facility 2C Coincide con le aree portuali denominate Molo Clementino e Molo L.Rizzo, comprende le banchine dalla nr.1 alla banchina nr. 4, interessate da movimentazione delle merci, sosta trailer ed ormeggio unità servizi tecnici portuali.

6 NUOVA DARSENA Facility 3A riferita agli impianti portuali della banchina nr.20 interessata dall ormeggio di navi che effettuano lo sbarco /imbarco di cereali presso gli impianti dell Impresa SILOS GRANARI DI SICILIA. Facility 3B riferita alle banchine nn. 21, 22 e 24, normalmente utilizzate dalle Imprese portuali che devono operare lo sbarco / imbarco di merci utilizzando attrezzature di bordo e dalle navi che trasportano granaglie destinate agli impianti della Impresa SAI; Facility 3C riferita al terminal contenitori sulla banchina nr. 23 ed il terminal sulla banchina nr. 25 per lo sbarco del carbone e delle merci varie; Aree connesse le aree ricomprese tra le delimitazioni delle facilities ed il restante limite fisico che individua il confine demaniale e doganale del porto di Ancona

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8 LE MISURE DI SECURITY SONO ATTUARE IN BASE A TRE LIVELLI DI RISCHIO LIVELLO DI SICUREZZA 1 : è il livello relativo alle condizioni di normale operatività del porto per le quali sono mantenute continuamente appropriate misure di sicurezza; LIVELLO DI SICUREZZA 2 : è il livello per il quale sono previste misure di sicurezza aggiuntive da mantenere per un periodo limitato di tempo in seguito ad un aumento di rischio di incidente LIVELLO DI SICUREZZA 3 : è il livello per il quale vengono attuate tutte le misure di sicurezza possibili per il perdurare della possibilità di un incidente imminente o a fronte di un evento in atto.

9 REGOLAMENTAZIONE DEGLI ACCESSI : Al fine di soddisfare le raccomandazioni espresse nel ISPS Code, le facilities sono state delimitate con recinzioni perimetrali costituite da barriere tipo new jersey con sovrastante struttura metallica secondo lo standard doganale. Possono accedere alle facilities esclusivamente gli operatori autorizzati, i passeggeri in possesso della carta di imbarco per la data e per la nave in prevista partenza, gli automezzi che trasportano le merci destinate all imbarco, i TIR e trailer che si devono imbarcare sulle navi RO/PAX, i visitatori ed i prestatori d opera preventivamente autorizzati dalla Autorità Portuale. Si accede alle facilities attraverso i varchi carrabili con barriere stradali presidiati da guardie giurate appartenenti ad Istituti di vigilanza in possesso delle autorizzazioni prefettizie per lo svolgimento di servizi di security portuale, dalla Guardia di Finanza (Facility 3) e dalla Polizia di Frontiera ( Facility 2B).

10 VARCO DI ACCESSO FACILITY 2 ZONA B

11 VARCO DI USCITA FACILITY 2 ZONA B

12 VARCO PRINCIPALE FACILITY 2 ZONA A

13 VARCO PRINCIPALE FACILITY 3 NUOVA DARSENA

14 REGOLAMENTAZIONE DEGLI ACCESSI I predetti varchi sono dotati di sistema di controllo automatico degli accessi con comando di apertura delle sbarre basato su lettore di badge e/o attraverso la lettura della targa anteriore dell automezzo; il passaggio viene registrato e memorizzato dal sistema, consentendo all operatore di visualizzare in tempo reale i dati relativi alla persona in ingresso, o di controllare attraverso report gli elenchi dei transiti.

15 REGOLAMENTAZIONE DEGLI ACCESSI I varchi per l accesso delle persone a piedi, ubicati presso il molo S.Maria, sono attrezzati con apparati radiogeni di controllo dei bagagli a mano e portali metal detector; si effettuano controlli a campione come previsto nel PNSM.

16 REGOLAMENTAZIONE DEGLI ACCESSI I croceristi che si imbarcano e quelli che effettuano escursioni presso il porto di Ancona vengono controllati mediante analoghe apparecchiature presso il terminal crociere della banchina nr.15 ( nr. 3 apparati radiogeni per bagagli e nr. 2 portali metal detector).

17 REGOLAMENTAZIONE DEGLI ACCESSI Lungo le delimitazioni perimetrali della facilities sono stati previsti dei cancelli aventi la funzione di uscite di emergenza, da aprirsi in caso eccezionale per il deflusso degli automezzi sbarcati in caso di congestione e di intasamento della viabilità nella facility, nonché per il transito di convogli ferroviari.

18 MONITORAGGIO DELLE FACILITIES Le aree di ormeggio, i piazzali di attesa di imbarco e/o di deposito delle merci, i punti di transito degli automezzi e delle persone a piedi sono mantenuti sotto controllo mediante un impianto di videosorveglianza. La sala operativa presidiata H24 da addetto al controllo delle predette immagini è ubicata presso la sede della Guardia Costiera; le medesime immagini sono inoltre visualizzate presso la sala di controllo della Autorità Portuale nonché disponibili su postazioni P.C. in funzione presso la Polizia di Frontiera e la Guardia di Finanza. Le immagini prodotte vengono registrate e mantenute disponibili per controlli per un periodo massimo di nr. 7 gg. in osservanza delle norme nazionali in materia di privacy.

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20 E inoltre operativo un sistema di controllo di pannelli a messaggio variabile per la visualizzazione delle informazioni utili ai passeggeri degli ormeggi e degli orari di partenza delle navi traghetto, ubicati presso la nuova biglietteria e presso la viabilità di accesso al porto storico.

21 ATTIVITA DI SECURITY Per quanto concerne le attività di security associate alle merci, gli Agenti per la sicurezza (PFSO) delle Imprese portuali devono garantire i seguenti adempimenti in occasione di ogni approdo e durante lo svolgimento delle operazioni di sbarco /imbarco merci: Svolgere un'ispezione iniziale dell area da porre in sicurezza e dei mezzi operativi prima dell inizio di ogni operazione giornaliera, verificando l assenza di oggetti, materiali, automezzi estranei ; Verificare gli automezzi ed identificare gli autisti impegnati nelle attività operative in corso, anche a mezzo di tesserini di identificazione con foto o del badge con foto rilasciati dalla Autorità Portuale. Impedire ad estranei di entrare nell area in sicurezza e di avvicinarsi alla nave. Limitare l accesso all area in sicurezza agli autoveicoli impedendo l accesso alle autovetture private degli operatori che dovranno trovare parcheggio altrove; ( segue )

22 ATTIVITA DI SECURITY Su richiesta, assistere gli addetti alla sicurezza delle navi nella verifica dell'identità di coloro che intendono essere ammessi a bordo; Effettuare regolari ispezioni di sicurezza del carico e delle merci fisicamente controllabili; Verificare l integrità dei sigilli e delle unità di carico bloccando l imbarco di merci che recano segni di manomissione; Allertare le Forze di Polizia operanti in porto in caso di atti illeciti presso l impianto portuale ; Adoperarsi per l attuazione delle procedure di evacuazione dell impianto portuale in caso di emergenza.

23 ATTIVITA DI SECURITY Le merci ed i materiali temporaneamente stoccati nella facility in attesa di partenza, devono essere controllati prima di procedere all'imbarco; per i contenitori va verificata l'integrità dei sigilli doganali. Per tutti i tipi di merce che non consentono una ispezione e/o controllo fisico dettagliato quali le merci alla rinfusa, si procede con i controlli di rispondenza sulla quantità e qualità secondo quanto contenuto nelle polizze di carico e mediante rivelatori di tracce di radioattività nei casi previsti dalle vigenti normative doganali. Le agenzie che si occupano dell'approvvigionamento delle provviste alle navi devono preventivamente trasmettere alla Autorità Portuale la lista dei materiali che transiterà presso i varchi, ed ottenere il consenso all accesso mediante apposizione di visto sulla predetta lista. Per le ispezioni radioscopiche del contenuto dei contenitori si fa riferimento alle attività svolte dall Ufficio delle Dogane di Ancona con l utilizzo dello scanner in dotazione.

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25 GESTIONE DELLE EMERGENZE In risposta alle minacce o alla relativa concretizzazione nei Piani di sicurezza sono definite le procedure di emergenza con l elenco delle azioni che lo staff di security deve intraprendere coinvolgendo le Forze di Polizia e le altre Amministrazioni competenti in materia di pubblico soccorso. Dette misure prevedono sostanzialmente le seguenti operazioni: Diramare l allarme alla sala operativa della Guardia Costiera ed ai servizi di pubblico soccorso; Informare il PFSO ed i comandi delle navi ormeggiate; Attuare la restrizione momentanea degli accessi alla facility oggetto dell emergenza; Attuare la messa in sicurezza delle persone presenti nella facility e/o l eventuale loro evacuazione dell area.

26 GESTIONE DEI DOCUMENTI ADDESTRAMENTO E FORMAZIONE I Piani di sicurezza sono documenti riservati, prodotto in copie numerate distribuite ai soli soggetti autorizzati; e vietata la loro divulgazione al di fuori delle organizzazioni di sicurezza della facility. Le copie master, in forma cartacea e su CD-ROM, devono essere conservate in un armadio di sicurezza; l accesso alle informazioni riservate può essere concessa anche in forma temporanea a personale estraneo alla organizzazione di security nei casi quali quelli resi necessari da interventi di manutenzione delle infrastrutture/ impianti. Le infrazioni ed incidenti di security devono essere oggetto di rapporti contenenti le seguenti informazioni: Tipologia di incidente; Descrizione dell'accaduto; Tipologia del danno e/o della violazione; Identificazione del PFSO e delle autorità intervenute Proposte di contromisure volte al prevenire del ripetersi dell'incidente

27 GESTIONE DEI DOCUMENTI ADDESTRAMENTO E FORMAZIONE Il PNSM prevede l esecuzione di esercitazioni trimestrali da parte dello staff di security finalizzata alla verifica del corretto svolgimento delle procedure di security, ed una esercitazione annuale organizzata dalla Capitaneria di Porto in coordinamento con le altre Forze di polizia ed autorità, con il coinvolgimento dei PFSO, dei SSO di una o più navi. L'esercitazione deve mettere alla prova le comunicazioni, il coordinamento, la disponibilità di risorse e le reazioni degli addetti. A cadenza annuale i PFSO devono effettuare un completo ciclo di verifiche di riscontro dell attuazione delle procedure di security svolte in conformità dei vigenti Piani di sicurezza, utilizzando la check list prevista dalla circolare IMO MSC/CIRC.1192 del

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