Storia e riuso museale della fabbrica di Pietrarsa Confronto con il Deutsches Museum di Monaco di Baviera. Ricerca di Ettore Zannella

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1 Storia e riuso museale della fabbrica di Pietrarsa Confronto con il Deutsches Museum di Monaco di Baviera Ricerca di Ettore Zannella

2 Le origini della fabbrica 1830 Nel 1830, Ferdinando II fa costruire a Torre Annunziata, una piccola officina meccanica Il Re decise di trasferire l officina alla reggia di Napoli, ponendo a capo della direzione tecnica Luigi Corsi. 3 Ottobre: inaugurazione del primo tronco della Napoli- Portici, si decide di trasferire l officina a Pietrarsa.

3 L area di Pietrarsa Lo sviluppo dei primi anni va oltre le aspettative, si rendono necessari locali più ampi, ma l area dell officina è limitata dalla ferrovia e dal mare.

4 Il vialone principale come si presentava nel 1843 con tutti gli edifici ormai completati. Immagine tratta dalla collezione di Antonio Gamboni - Pietrarsa antico opificio borbonico

5 La prima fase: Gli anni 50 Nel 1853 l opificio di Pietrarsa raggiunge la piena efficienza di produzione Nonostante anni poco felici, Pietrarsa dà lavoro a 619 operai, oltre a 200 soldati. Lavori eseguiti: Opere pirotecniche Costruzione e riparazione delle locomotive Riparazioni di navi Macchine a vapore Macchinari per la fabbrica d armi di Torre Annunziata Il primo periodo storico di Pietrarsa si chiude nel 1860 con la caduta della dinastia borbonica.

6 Non solo impianti e macchine Statua del fondatore dell opificio di Pietrarsa, Ferdinando II. E un opera di Pasquale Ricca, eseguita il 18 Maggio 1852 nell opificio stesso. L epigrafe in basso è un inno alla memoria del Re fondatore. L ingresso della chiesa. Ai lati i due corpi di fabbrica laterali. Completata ed aperta al culto nel 1853, per volere del Re molto devoto, fu intitolata a Maria SS. Immacolata. Demolita a partire dal 1919, per unire i due edifici laterali dell opificio. Immagine tratta dalla collezione di Antonio Gamboni.

7 1861 Inizia la gestione del governo italiano Il governo eredita l opificio nel : Parte l inchiesta Grandis, per studiare l efficienza dell opificio. Nel 1863 si preferisce cedere la gestione a privati. Il 15 Luglio Grandis presenta la sua relazione, evidenziando tutte le debolezze dell opificio.

8 Gestione Bozza Nel 1863 lo stabilimento viene ceduto alla ditta del Sig.Bozza, sotto le direttive di Grandis. La gestione Bozza è di breve durata per una serie di motivi: Bozza deve risolvere il problema degli operai durante i periodi improduttivi. Si rendono necessari licenziamenti, che generano malumore e scioperi, uno in particolare sfocia nel sangue. L azienda Bozza chiede la rescissione del contratto d appalto dopo pochi mesi. Tentato assassinio a Bozza, collegato allo sciopero degli operai di Pietrarsa.

9 Gestione Società nazionale d industrie meccaniche di Napoli 1863 L opificio viene dato in concessione per 20 anni alla Società nazionale d industrie meccaniche. Alla costituzione della società partecipa anche la Macry Henry, cedendo i Granili Le officine di Pietrarsa e Granili vengono riunite nella stessa produzione Nonostante le difficoltà degli anni 60 la società riesce a tenere in vita l impianto, mantenendo attivi più di 1000 operai 1877 Nel 1875 la crisi finanziaria, dato anche il poco capitale circolante, diviene insostenibile Nel 1877 lo Stato riprende la gestione delle officine

10 1878 Gestione governativa Nel 1878 la direzione dei due opifici viene affidata all ingegnere Passerini. Nonostante le gravi condizioni che trova, Passerini riesce a ripristinare il valore degli opifici. La produzione tende alla specializzazione, in particolare si tende al materiale ferroviario. Ordinazioni Qualità Costi Nel 1885 vengono stipulate le convenzioni ferroviarie, la maggior parte della rete ferroviaria italiana viene data in gestione a 3 società.

11 La società delle strade ferrate del Mediterraneo 1885: Pietrarsa, assieme ai Granili, passa in gestione alla Società delle strade ferrate del Mediterraneo Fu istituito l apprendistato per favorire una maestranza disciplinata e specializzata Fino al 1890 furono molti i miglioramenti: nuovi reparti e nuove macchine utensili.

12 : Esercizio Ferrovie dello Stato 22 aprile 1905: lo Stato Italiano assume l esercizio di tutte le linee di sua proprietà 1906: vengono riscattate le ferrovie meridionali, e quindi gli opifici di Pietrarsa e Granili. Tra 1907 e 1913: grandi lavori di trasformazione e rinnovamento 1919: nuovi reparti, ma il rendimento delle maestranze non è adeguato ai nuovi mezzi 1930: organizzazione scientifica del lavoro, che diede subito risultati importanti

13 Il declino nel dopoguerra Diffusione delle locomotive diesel ed elettriche. Declino di quelle a vapore. Pietrarsa si occuperà solo della Grande Riparazione delle poche locomotive a vapore rimaste. 1966: l Azienda FS considera la possibilità di chiudere l impianto. 1975: 15 novembre. Le Officine di Pietrarsa vengono ufficialmente chiuse. GR , l ultima locomotiva che ha effettuato la Grande Riparazione a Pietrarsa.

14 Museo Nazionale Ferroviario 1977: L ex Opificio di Pietrarsa diventa sede del primo Museo Nazionale Ferroviario. 1982: Nel capannone Montaggio restaurato entra la , la prima delle locomotive del museo. Foto del Padiglione A (ex padiglione montaggio) Tratta dalla galleria fotografica di : 7 ottobre. E inaugurato ufficialmente il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa.

15 La GR , la prima locomotiva del museo

16 Il museo oggi Ex reparto fucine. In questo ambiente sono esposte cinque locomotive diesel. Sala Cinema Settore utensili delle officine. Ex reparto tornerie. Accoglie numerosi modelli di treni, plastici e oggetti ferroviari. Nei padiglioni B e C, che ospitavano le caldarerie e i forni, sono ora esposte carrozze e automotrici. Il padiglione ex montaggio, dove è esposto il maggior numero di treni storici.

17 I problemi del museo Cristallizzazione della memoria Grandi potenzialità non sfruttate Realtà poco conosciuta oltre l ambiente degli appassionati Tutto ciò sembra destinato a cambiare con la Fondazione FS, entrata in gioco il 6 Marzo 2013.

18 La Fondazione FS Luigi Cantamessa elenca le linee guida da seguire per il rilancio Maggiore accessibilità al sito. Adattare gli orari di apertura in base alle necessità del visitatore tipo. Sinergia tra Museo e città di Napoli. Bisogna fare rete. Intercettare un pubblico in grado di generare un flusso continuo.

19 Perché Cantamessa punta ad intervenire proprio su queste 4 aree? Ci sono realtà europee che dimostrano come, puntando proprio sui fattori citati, hanno accresciuto enormemente la propria attrattività, generando enormi flussi. Un analisi di una realtà come quella del Deutsches Museum a Monaco di Baviera, quindi, può essere utile per comprendere meglio come intervenire a Pietrarsa.

20 Il confronto con il Deutsches Museum a Monaco di Baviera Il Deutsches Museum Verkehrszentrum è un distaccamento del Deutsches Museum, ed è stato aperto nel Esso focalizza la sua attenzione sulla tecnologia dei trasporti. Gli edifici che oggi ospitano la Verkehrszentrum, sono stati progettati nel 1907 da Wilhelm Bertsch e ufficialmente aperti come sale espositive nel La prima mostra sui trasporti si tenne nel Foto tratta da

21 Altre informazioni sul Deutsches Museum Padiglione 2 Padiglione 3 Padiglione 1 Padiglione 1 Entrata Museo di Pietrarsa Deutsches Museum Superficie mq mq Orari Venerdì, sabato e domenica dalle ore 9 alle ore 16. In settimana solo su prenotazione Tutti i giorni dalle 9 alle 17 Prezzi 5,00 intero e 3,50 ridotto 6,00 intero, ridotto 4,00

22 Padiglione 1

23 Padiglione 2

24 Padiglione 3

25 La «Landwührden» è stata la prima locomotiva Krauss & Companie a Monaco, ultimata nel 1867.

26 La S 3/6 è una locomotiva prodotta tra il 1908 e il Unica superstite della serie di 18 locomotive prodotte. Ritirata nel 1954.

27 Alle spalle della S 3/6, troviamo la ICE-V, prodotta nel Pose le basi per il traffico ad alta velocità e sugli studi aerodinamici.

28 Computer e dispositivi audiovisivi

29 La Triebwagen 6092 è stata completata nel 1967, ed è uno dei tre prototipi che furono prodotti per la nuova metropolitana di Monaco di Baviera.

30 Infine l attuale metropolitana di Monaco per la linea U6: la Typ C 1.10 del 2005, lunga circa 115 metri

31 Punti di forza Forte attrattività per la varietà delle esposizioni Integrazione con la città Deutsches Museum Interattività Facile accessibilità