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1 Criteri e problemi per la determinazione delle tariffe per il servizio idrico integrato gentilmente inviato dall'ing. Guglielmo Natalini Relazione presentata alle Giornate di Studio novembre 2005 a Perugia sulla gestione degli impianti di depurazione delle acque di scarico Labelab srl Via Mirasole 2/ Bologna (BO) C.F./P.Iva:

2 Relazione presentata alle Giornate di Studio novembre 2005 a Perugia sulla gestione degli impianti di depurazione delle acque di scarico Presentazione: Il delicato passaggio dal sistema tariffario della c.d. fase transitoria disciplinato dalle Delibere Cipe al metodo tariffario normalizzato previsto dalla Legge Galli con il Decreto 1 agosto 1996 comporta inevitabili problemi applicativi. Nel contributo che pubblichiamo, descrivendo un caso reale e specifico, vengono rappresentati in particolare gli aspetti legati alla determinazione della tariffa di fognatura e di depurazione per usi industriali. Infatti, per tali tariffe, il M.N. rimanda alla legislazione vigente ossia al DPR 24 maggio 1977 contenente una complessa formula con dei parametri tecnici e dei coefficienti economici. Questi ultimi però, sono ancora "legati" alle Disposizioni del Cipe e quindi non più aggiornati dal 30 giugno Oggetto: criteri e problemi per la determinazione delle tariffe per il servizio idrico integrato La legge 10/05/1976, n. 319 (legge Merli), che per la prima volta in Italia fissava norme per la tutela delle acque per l'inquinamento, indicava i criteri per la determinazione della tariffa per lo scarico e la depurazione delle acque di rifiuto da fabbricati e da stabilimenti industriali. La tariffa era formata da due parti, corrispondenti rispettivamente al servizio di fognatura e a quello di depurazione. La prima parte era da determinare in rapporto alla quantità d'acqua effettivamente scaricata, la seconda era da determinare in rapporto alla quantità e qualità delle acque scaricate. Un Comitato ministeriale era demandato alla predisposizione delle formule tipo per la determinazione delle tariffe per usi domestici e industriali, mentre alle Regioni era demandata l'elaborazione delle singole tariffe per le diverse categorie di utenti, con determinazione di valori minimi e massimi per i coefficienti di formula. Le formule tipo furono fissate da un DPR nel maggio 1977 e successivamente le Regioni, anche se non tutte, approvarono le formule e i coefficienti di loro competenza. In genere l'applicazione da parte dei Comuni negli anni successivi, è risultata del tutto inadeguata con la conseguente mancanza di risorse economiche per gli investimenti, condizionati dai finanziamenti pubblici sempre più declinanti. Insufficienti anche le risorse per le spese di gestione ordinaria delle reti fognarie e degli impianti di depurazione, anche ricorrendo ad impropri addebiti sui bilanci comunali, sempre più deficitari. NATALINI - CRITERI E PROBLEMI PER LA DETERMINAZIONE DELLE TARIFFE PER IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO pag. 1/6

3 La legge 5/01/1994, n. 36 (legge Galli), emana disposizioni in materia di risorse idriche da considerarsi fondamentali per la ripartizione delle competenze tra Stato, Regioni, Enti Locali ed in particolare per quanto riguarda l'organizzazione territoriale e la disciplina della gestione del servizio idrico integrato (captazione e adduzione acqua, fognatura, depurazione). I servizi idrici sono riorganizzati sulla base di ATO (Ambiti Territoriali Ottimali), in modo da superare la frammentazione delle gestioni esistenti con il conseguimento di dimensioni gestionali adeguate, per gli aspetti sia tecnologici sia economici. La tariffa che costituisce il corrispettivo del servizio idrico è determinata in modo da assicurare la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio. Per le utenze civili la tariffa si applica al volume di acqua scaricata, determinato in misura pari al volume di acqua fornita. Nella modulazione della tariffa sono da adottare agevolazioni per i consumi domestici essenziali nonché per categorie a basso reddito, mentre sono ammesse tariffe maggiorate per le seconde case e per complessi ricettivi stagionali Il Ministero dei Lavori pubblici con decreto 1/8/1996, provvedeva alla definizione del Metodo normalizzato per la definizione delle componenti di costo e la determinazione della tariffa di riferimento del servizio idrico integrato. La tariffa di riferimento costituisce la base per la determinazione delle tariffe per ciascun ATO, nonché per graduare gli aumenti tariffari negli anni successivi al primo anno di gestione. Le difficoltà e i contrasti che insorgono tra ATO e utenza, per quanto riguarda la determinazione delle tariffe, può essere esemplificata dalla descrizione di casistiche reali e specifiche, acquisite dallo scrivente nello svolgimento di attività di consulenza. Le problematiche illustrate riguardano il passaggio della gestione del servizio idrico dal Comune di Anzio all'ato 4, Latina, Lazio Meridionale, in cui era stato incluso con legge della Regione Lazio. Il Comune di Anzio fino all'entrata in funzione dell'ato, aveva gestito direttamente (mediante appalto ad una società privata) i servizi di fognatura e depurazione, mentre il servizio di captazione e adduzione era affidato a un Consorzio intercomunale con il vicino Comune di Nettuno. L'ATO 4 da parte sua ha deciso di affidare la gestione del servizio ad Acqualatina, società mista appositamente costituita con una partecipazione pubblica (51%) dei Comuni inclusi nell'ato ed una partecipazione di socio privato (49%) scelto mediante gara ad evidenza pubblica. NATALINI - CRITERI E PROBLEMI PER LA DETERMINAZIONE DELLE TARIFFE PER IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO pag. 2/6

4 Per il 2002 ultimo anno prima del passaggio di gestione, le tariffe comunali per il servizio idrico risultavano Per le utenze domestiche: fornitura d'acqua euro/mc fognatura + depurazione 0,385 euro/mc Per le utenze industriali le tariffe per fognatura + depurazione erano calcolate con l'applicazione della formula prevista dalla legge Merli ed erano comprese tra 0,120 e 0,285 euro/mc. Per il 2004 primo anno di gestione regolare, essendo stato il 2003 considerato a gestione provvisoria, le tariffe di Acqualatina approvate dall'ato risultavano in notevole aumento, per tutte le diverse categorie di utenza. Le tariffe sono articolate per una pluralità di utenze quali: domestiche 1 e 2 casa, alberghiere, commerciali, artigianali, industriali, usi pubblici. Per ciascuna categoria le tariffe si articolano per scaglioni di consumo con aumento progressivo da agevolata, a base, a eccedenza. L'aumento tariffario è sinteticamente evidenziabile sulla base di ipotesi tipo. A) Utenze domestiche: si assume un consumo annuo di 456 mc/anno per un nucleo familiare di 4 persone (113 mc/anno per persona, valore medio statistico per il Lazio) La spesa annua di 134,6 euro/anno, calcolata sulla base delle tariffe comunali del 2002, sale a 734,2 euro/anno con le tariffe di Acqualatina del 2004, con un incremento del 545,5 %. E' da evidenziare che nelle realtà, dal momento che fino al 2002 non si procedeva alla lettura dei contatori la spesa era calcolata sulla base del consumo minimo contrattuale (180 mc/anno) e non sul consumo medio effettivo. In sostanza il 40 % dell'incremento è da imputare all'aumento tariffari e il 60 % alla mancata lettura dei contatori. Considerando che la tariffa agevolata si applica sul consumo di 110 mc/anno gli incrementi sono fortemente influenzati dal numero di componenti del nucleo familiare. Utenze industriali: tariffa base di Acqualatina: per fognatura 0,205 euro/mc - per depurazione 0,996 euro/mc, per utenti che scaricano acque entro i limiti fissati dalla legge 152/99. NATALINI - CRITERI E PROBLEMI PER LA DETERMINAZIONE DELLE TARIFFE PER IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO pag. 3/6

5 La precedente tariffa comunale base era: per fognatura 0,070 euro/mc - per depurazione 0,104 euro/mc, per utenti che scaricavano acque entri i limiti sopra indicati. L'applicazione delle tariffe di Acqualatina ha comportato per gli utenti industriali un incremento di spesa del 690 %, inclusi quelli dotati di un impianto per la depurazione delle acque prima dello scarico in fognatura. Problemi originati dagli incrementi tariffari Per quanto riguarda gli utenti domestici si sono verificate proteste generalizzate e perduranti per quasi tutti i 38 comuni inclusi nell'ato, accentuata dall'ampia diversificazione tariffaria per le preesistenti gestioni. E' indubbio che il servizio idrico fino al 2002 è stato contrassegnato da ricavi largamente inferiori alle spese, con conseguente aggravio dei bilanci comunali e un basso livello della qualità del servizio, fino ad arrivare all'insufficienza in alcune realtà. E' inoltre da ricordare che il Metodo di calcolo normalizzato prevede aumento graduali per limitare l'impatto sulle diverse categorie di utenti, criterio non rispettato dall'aumento tariffario effettivo. Acqualatina da parte sua ha messo in evidenza che la ricognizione eseguita prima della nuova gestione, aveva accertato un'evasione dal pagamento del servizio del 70 %, che in due anni è stata ridotta solo fino al 63 %. Il bilancio di Acqualatina si presenta notevolmente in rosso dopo i due anni di gestione ed ha pertanto richiesto per il 2005 un aumento delle tariffe del 4,95 %, superiore, anche se non di molto, a quello derivante dall'adeguamento ISTAT. Nel futuro sostanziosi recuperi dell'evasione sono necessariamente e urgentemente da perseguire per evitare futuri aumenti annuali delle tariffe, fino alle possibilità di qualche riduzione per effetto del recupero di produttività. Per quanto riguarda gli utenti industriali si è rilevato che l'articolazione tariffaria non risultava conforme alle disposizioni della legge 36/94 che all'art. 14, prevede la determinazione della tariffa sulla base della qualità e quantità delle acque scaricate e la possibilità di una tariffa ridotta per le utenze che provvedono ad un trattamento depurativo delle acque reflue prima dello scarico in pubblica fognatura. In effetti mentre il precedente Metodo applicativo della legge Merli prevede una formula per il calcolo della tariffa per le utenze industriali che teneva conto della concentrazione NATALINI - CRITERI E PROBLEMI PER LA DETERMINAZIONE DELLE TARIFFE PER IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO pag. 4/6

6 degli agenti inquinanti nelle acque reflue, il Metodo applicativo della legge Galli non prevede una formula similare. All'art. 7 prevede, infatti, che per la determinazione della tariffa relativa al servizio di fognatura e depurazione per le utenze industriali si applicano le vigenti disposizioni in materia. Questo nell'attesa di una formula da inserire nel Metodo, che è stato proposta dal Comitato di Vigilanza delle risorse idrico ma che fino ad ora non ha travato la via dell'approvazione parlamentare. Per tutte le ATO nell'avvio delle nuove gestioni, si presenta il problema del metodo da adottare per la determinazioni delle tariffe per le utenze industriali. L'applicazione della formula della legge Merli, rientrante nelle disposizioni vigenti, è possibile transitoriamente, anche se presenta difficoltà da applicative. La determinazione e l'adeguamento dei coefficienti di formula era stata demandata alle Regioni che nella realtà, hanno cessato di provvedere a partire dagli anni '90, dopo l'approvazione della legge Galli. Il CIPE con deliberazioni n.93/2001 e n.131/2002 ha disposto in merito alla rivalutazione dei coefficienti di formula: a) la tariffa per il servizio di fognatura è allineata a quella stabilita per le utenze civili, se superiore. b) i coefficienti di formula si adeguano sulla base del 50 % dell'incremento fatto registrare dell'indice ISTAT dei prezzi alla produzione, dalla data dell'ultimo aggiornamento realizzato. Considerando che le disposizioni del CIPE hanno come limite temporaneo di validità il 30 giugno 2003 e che non si è provveduto per quanto riguarda successive deliberazioni, le problematiche relative alle tariffe industriali restano aperte fino ad un'integrazione del Metodo normalizzato, che attualmente, appare quanto mai improbabile. I criteri possibili da considerare per l'adeguamento tariffario rimangono sostanzialmente due: 1) adeguare i coefficienti secondo le disposizioni CIPE estendendole oltre il loro limite di validità temporale 2) concordare sulla base di un confronto tra gestore e utenti, un nuovo metodo che consenta la determinazione della tariffa in funzione del contenuto di inquinanti nelle acque scaricate in fognatura. NATALINI - CRITERI E PROBLEMI PER LA DETERMINAZIONE DELLE TARIFFE PER IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO pag. 5/6

7 Questo secondo criterio è stato adottato da Acqualatina che, a seguito di uno studio approfondito svolto in collaborazione con importanti utenti industriali che avevano presentato istanza di ricorso al TAR avverso all'articolazione tariffari approvata per il 2004, definendo un metodo di calcolo da applicare per i soli utenti dotati di impianto di depurazione. Questo metodo consente di calcolare annualmente la tariffa compresa tra i minimi e massimi tariffari rispettivamente per fognatura e depurazione, sulla base dei valori percentuali medi annui relativi al contenuto di COD e Solidi Totali Sospesi. La determinazione dei valori medi è effettuata sulla base delle determinazioni analitiche eseguite mensilmente dall'utente e verificate nel confronto con le determinazioni eseguite dal gestore. Le tariffe minime e massime per fognatura e depurazione sono adeguate annualmente nel quadro dell'articolazione tariffaria proposta dal gestore Acqualatina e approvate dalla Conferenza dei Sindaci dell'ato 4. Ing. Guglielmo Natalini Consulente Ambientale Studio: V. Andromaca 6, Anzio (RM) Tel guglielmo_natalini@virgilio.it NATALINI - CRITERI E PROBLEMI PER LA DETERMINAZIONE DELLE TARIFFE PER IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO pag. 6/6

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