VIROSI VIROSI virus del mosaico del cetriolo virus del mosaico co- mune del fagiolo virus delle venature gialle del trifoglio

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1 VIROSI Il 2016 è stato un anno caratterizzato da elevata e generalizzata presenza di virus su piante ortive. I più segnalati sono stati il: virus del mosaico del cetriolo (Cucumber mosaic virus), virus del mosaico comune del fagiolo (Bean common mosaic virus) e virus delle venature gialle del trifoglio (Clover yellow vein virus). Presenti, seppur in misura ridotta, anche il virus dell avvizzimento maculato del pomodoro (Tomato spotted wilt virus), virus del mosaico giallo del fagiolo (Bean yellow mosaic virus) e virus dell avvizzimento della fava (Broad bean wilt fabavirus). E universalmente noto che attualmente non vi sono metodi di lotta attiva alle virosi delle piante. La prevenzione risulta quindi essere la cura migliore. Di seguito si riportano sintomatologia e alcuni consigli su tecniche e comportamenti da mettere in atto per ridurre le infezioni da virus. Virus dell avvizzimento maculato del pomodoro (TSWV) Il TSWV appartiene al genere Tospovirus, oltre al peperone e al pomodoro può colpire diverse colture ortive tra cui melanzana, cicoria (Pan di zucchero), lattuga e patata; le erbe officinali, le erbe spontanee e le piante floricole. Può infettare colture sia in pieno campo che in coltura protetta ed è particolarmente pericoloso in serra in quanto le condizioni del microclima favoriscono la moltiplicazione del tripide vettore e, in caso di presenza, la diffusione del virus. Il sintomo più comune è la necrosi fogliare, dei fusti e degli apici vegetativi. In funzione delle condizioni ambientali si possono anche riscontrare altri sintomi quali: riduzione dello sviluppo della pianta, presenza di maculature (chiazze o anelli), schiarimento delle nervature, comparsa di mosaici sulle foglie e malformazione di fiori e frutti. Nei casi di infezioni precoci le piante soccombono. Peperone: Foglie: possono presentare una maculatura giallastro-necrotica con andamento anulare. Le necrosi possono estendersi fino al fusto assumendo aspetto e consistenza suberosi. Frutto: presenza di aree circolari decolorate e depresse che tendono a confluire. Sulle bacche gialle la decolorazione è di tonalità verde, sulle rosse giallo-verdastra. Nel caso di frutti non invaiati le aree sono giallastre. In casi di attacchi molto precoci le piante possono presentare anche sintomi di nanismo con affastellamento della vegetazione e nei casi più gravi avvizzimento. Pomodoro: Foglie: sulla pagina inferiore delle giovani foglie si può evidenziare una colorazione violacea delle nervature cui segue la formazione di aree gialle. Successivamente si assisterà alla necrosi dei tessuti che possono confluire dando origine al caratteristico sintomo della bronzatura. Attacchi precoci potrebbero determinare la comparsa di necrosi anche sul fusto. Foglie di peperone mosaicate (Foto SFR) Sintomi di TSWV su bacca di peperone 274

2 Frutto: il sintomo più comune è la presenza di aree decolorate circolari con tacche infossate. Negli attacchi più gravi si può evidenziare la presenza di imbrunimenti interni accompagnati da suberificazioni e deformazioni delle bacche. In casi di attacchi a carico di giovani piante si possono osservare sintomi di nanismo come nel caso del peperone. Lattughe e cicorie: Si nota la comparsa di maculature clorotiche sulle foglie seguite da necrosi della vegetazione e, nei casi di forte attacco, morte della pianta. Nelle infezioni tardive si assiste alla comparsa di estese porzioni di tessuto necrotico localizzate all interno dei cespi. E frequente anche la comparsa dei sintomi del nanismo. La trasmissione avviene per mezzo di tripidi soprattutto Frankliniella occidentalis con modalità persistente - propagativa. Gli insetti possono acquisire il virus solo nella fase giovanile (neanide di priam e seconda età) e sono poi in grado di trasmetterlo da adulti. I tripidi sono tendenzialmente favoriti da elevate temperature per cui la coltura protetta è un ambiente particolarmente favorevole al loro sviluppo. F. occidentalis può svolgere numerose generazioni all anno (da 5-7 fino a 15) e infestare un gran numero di piante sia coltivate sia spontanee. Dal momento dell infezione alla comparsa dei sintomi trascorrono giorni. Prevenzione e lotta al vettore 1. Verificare, all acquisto, la presenza di sintomi sospetti (eventuali necrosi, soprattutto all inserzione del picciolo fogliare con la foglia, eventuali incurvamenti dell apice o un aspetto cadente delle piante); 2. Osservare la presenza tripidi scrollando le piantine su un foglio bianco. Se rilevati effettuare il trattamento insetticida sul materiale vivaistico prima della messa a dimora. 3. Posizionare le trappole cromotattiche azzurre (1 ogni circa 50 m²). 4. In caso di sintomi sospetti prelevare dei campioni (la piantina intera se piccola o parte della pianta) per eseguire analisi di laboratorio o test rapidi di campo. Prelevare sempre anche campioni di piante asintomatiche e apparentemente sane. 5. Se viene confermata la presenza di TSWV distruggere immediatamente i focolai di infezione eliminando le piante con i sintomi e quelle adiacenti (infestanti comprese) anche se asintomatiche. Le piante estirpate dovranno essere messe in un sacco chiuso che andrà esposto al sole in modo da farà seccare velocemente la pianta e morire i tripidi presenti. 6. In presenza di tripidi, è opportuno effettuare tempestivi e mirati interventi con insetticidi alternando sostanze attive con meccanismi d azione differenti per evitare l instaurarsi di resistenze. 7. Poiché una parte del ciclo dell insetto si svolge nel terreno, un solo trattamento non è sufficiente a colpire tutti gli stadi di sviluppo, quindi andrà ripetuto dopo pochi giorni; Virus del mosaico comune del fagiolo (BCMV) Appartiene al genere dei Potyvirus. Colpisce i fagioli nelle sue diverse specie tra cui anche Vigna unguiculata (fagiolo dell occhio) ma anche altre leguminose quali erba medica, soia, pisello e crotalaria possono essere colpite. Nel 2016, complice un elevata presenza di afidi vettori durante il periodo primaverile, ha colpito molti appezzamenti a semina precoce spesso in associazione con altri virus (CMV in particolare). Può causare sintomatologia diversa in funzione del ceppo e dell eventuale resistenza da parte della varietà. Il sintomo più comune è la comparsa di aree clorotiche sulle foglie, che assumono un caratteristico aspetto mosaicato. A questo si associa spesso anche una deformazione del lembo fogliare. In altri casi 275

3 le foglie mosaicate possono assumere aspetto bolloso, con arricciamenti dei lembi fogliari e arrotolamento verso il basso. Lo sviluppo delle piante diventa stentato, i baccelli presentano malformazioni, sono di dimensioni ridotte e il numero di semi è inferiore rispetto alle piante sane. Foglie di fagiolo con evidente deformazione del lembo fogliare, bollosità e mosaicatura Si trasmette per seme che può rimanere infetto anche fino a 30 anni. Da bibliografia è trasmesso alla progenie con percentuali variabili dal 10% al 60% in funzione delle cultivar e epoca di infezione. Nel 2016 sono state effettuate, presso l IPSP-CNR di Torino, analisi su campioni prelevati da piante infette. Il dato medio ottenuto si attesta su una trasmissibilità del 14%.Si diffonde tramite insetti vettori (afidi tra cui A. fabae, l afide nero del fagiolo) secondo la modalità non persistente: il virus è acquisito rapidamente dall insetto ed è immediatamente trasmissibile per alcune ore. Le piante nate da semi infetti possono presentare precocemente deformazioni molto gravi o evidenziare una sintomatologia di lieve entità e costituiscono le fonti primarie di infezione. Le piante infettate dopo la fioritura hanno percentuali di produzione di seme infetto inferiore. Non esistono metodi di lotta di tipo curativo. La difesa si basa sull adozione di varietà resistenti e di seme sano. L uso di seme sano dovrebbe essere applicato in tutto il territorio di coltivazione, compresi gli orti familiari. La presenza, infatti, di poche piante malate è una potenziale fonte di inoculo soprattutto in presenza degli afidi migranti che possono spostarsi su lunghe distanze. Dove possibile, nel caso si riscontri la presenza di piante infette, bisogna estirparle e distruggerle, così come, dopo la raccolta, bisogna distruggere i residui della coltura. La lotta agli afidi sortisce un effetto incerto per il controllo di questo virus, a causa dell immediata infettività dell insetto. La disinfezione del seme è inutile in quanto si trasmette via seme per infezione dell embrione. Per chi coltiva ecotipi locali si raccomanda di raccogliere la semente esclusivamente da piante prive di sintomi e in ottime condizioni di vegetazione. Virus del mosaico del cetriolo (CMV) Nel 2016 è stato il virus più segnalato e ha causato danni soprattutto sulle semine precoci di fagiolo. Appartiene al genere Cucumovirus e ha una gamma di ospiti di oltre specie sia orticole (pomodoro, peperone, cucurbitacee e leguminose, etc.) e ornamentali, sia spontanee che rappresentano un serbatoio naturale per il virus, tra cui alcune erbe infestanti quali: amaranto, portulaca, lamium e stellaria. In molte specie la presenza del virus può essere asintomatica o indurre sintomatologie poco appariscenti. Bacca di peperone con evidenti sintomi di CMV 276

4 Può variare molto in funzione della specie e della varietà. In generale si riscontrano deformazione delle foglie, colorazioni anomale delle stesse o di una parte (mosaicatura); sui frutti si possono avere macchie necrotiche o colorazioni anomale. La sintomatologia su fagiolo è molto simile a quella del BCMV. Le foglie colpite presentano mosaicature, deformazioni e bandature delle nervature. Sono possibili infezioni miste CMV-BCMV che compromettono fortemente la produttività delle piante in quanto ne intensificano la sintomatologia. La trasmissione per seme è di notevole importanza in leguminose (circa il 7%) e cucurbitacee. Gli afidi (tra cui Myzus persicae, e Aphis gossypii) sono vettori dell infezione secondo la modalità non persistente. Gli appezzamenti colpiti sono da considerarsi potenzialmente a rischio per la stagione successiva. Valutare attentamente la situazione prima di coltivare varietà sensibili. Utilizzo, dove disponibili, di varietà resistenti; in alternativa ricorrere a seme sano e cercare di limitare il potenziale di inoculo ambientale. Per le selezioni locali prelevare il seme da bacche raccolte da piante sane: è possibile che a settembre le piante infette non manifestino più i sintomi. Effettuare un buon controllo delle erbe infestanti prima del trapianto o dell emergenza delle piante per ridurre i focolai del virus La lotta agli afidi sortisce un effetto incerto a causa dell immediata infettività dell insetto. Eliminare a fine coltura i residui delle piante e bruciarli per ridurre l eventuale fonte di inoculo. Al momento del trapianto è opportuno eliminare le piante che presentano sintomi sospetti, in modo da non diffondere la malattia. Virus dell ingiallimento nervale del trifoglio (ClYVV) Appartiene al genere Potyvirus, tra le piante ospiti oltre al fagiolo altre leguminose spontanee o coltivate (pisello, soia, erba medica), cucurbitacee e piante ornamentali (iris, impatiens, gladiolo). La diffusione è a carico di afidi che lo trasmettono in modalità non persistente. Ad oggi non ci sono conferme sulla trasmissione da seme. I sintomi di ClYVV possono essere confusi con quelli causati da altri virus ma si presentano di solito più necrotici. Spesso si può registrare la contemporanea presenza di ClYVV e BCMV. Sulle piante di fagiolo colpite si riscontra la presenza di mosaico e deformazione sulle foglie associate a vari gradi di necrosi e successivo disseccamento fogliare. Generalmente la deformazione sotto forma di arrotolamento e successivo disseccamento si ha a partire delle foglie apicali. Successivamente la sintomatologia si diffonde verso il basso e, con un decorso rapido (5-7 giorni), si ha la necrosi su gran parte dei tessuti apicali fino alla morte la pianta. Evitare, dove possibile, la coltivazione nei pressi di appezzamenti di trifoglio bianco ed eliminarlo dalle capezzagne. Mosaicatura fogliare con estese necrosi 277

5 Virus del mosaico del tabacco (TMV) - Virus del mosaico del pomodoro (ToMV) Il TMV e il ToMV sono dei Tobamovirus e infettano le piante attraverso il seme o per contatto con materiali contaminati (residui delle colture precedenti, attrezzature, mani, ecc). Può variare molto in funzione della specie e della varietà. In generale si riscontrano deformazione delle foglie, colorazioni anomale delle stesse o di una parte (mosaicatura); sui frutti si possono riscontrare macchie necrotiche o di colorazioni anomale. La prevenzione è particolarmente importante nelle prime fasi della coltivazione, su semenzai e piantonai, poichè in quel periodo le piante sono più suscettibili ai virus e i danni provocati sono più gravi. L applicazione di alcune norme può ritardare e/o ridurre notevolmente, la diffusione delle virosi in campo, riducendo il danno economico da esse provocato. Alcune possono sembrare non facili da mettere in atto e vanno adattate alle diverse realtà delle singole aziende. Per le selezioni locali prelevare il seme da bacche raccolte da piante sane. Disinfettare il seme con fosfato trisodico in soluzione al 10% per un ora e risciacquare abbondantemente. Per il pomodoro può risultare utile un ulteriore passaggio in una soluzione di ipoclorito di sodio (20cc/l di acqua) per mezz ora e successivo risciacquo. Eliminare dal terreno a fine coltura i residui delle piante e bruciarli. Evitare di trapiantare peperone nello stesso terreno dell anno precedente, soprattutto se si sono registrate infezioni gravi. Sintomi di TMV su foglia di peperone (Foto CNR) Peperone in maturazione con evidenti sintomi di TMV (Foto CNR) Prima delle principali operazioni colturali (trapianto, scacchiatura del pomodoro, ecc) lavare bene le mani con acqua e sapone e disinfettare gli attrezzi immergendoli in una soluzione di fosfato trisodico al 10% (100g/l), risciacquando prima dell uso. Usare i guanti, in quanto la soluzione è caustica. Evitare di fumare durante le operazioni che comportano maneggiamento delle piante, o lavarsi le mani dopo aver fumato (pericolo di TMV). Al trapianto eliminare le piante che presentano sintomi sospetti. Eliminare le erbe infestanti all interno ed attorno alla coltura, in quanto potenziali sorgenti di virus e di afidi che li trasmettono. Virus del mosaico giallo del fagiolo (BYMV) Infetta numerose leguminose coltivate (fagiolo, fagiolo di Spagna, fagiolo dell occhio, cece, pisello, trifoglio, erba medica ), spontanee (robinia). Genere: Potyvirus Le piante colpite presentano piccole aree clorotiche sulle foglie giovani che successivamente si estendono rendendo la foglia clorotica. E comune la comparsa di bollosità e malformazioni fogliari e, 278

6 con l invecchiamento della pianta, i sintomi divengono più marcati. Le piante colpite si sviluppano stentatamente e assumono un aspetto cespuglioso. Alcune varietà particolarmente sensibili possono presentare striature necrotiche su fusto e apice vegetativo. Si verifica inoltre una riduzione della produzione per effetto delle malformazioni a carico dei baccelli e della riduzione del numero di semi. Può avvenire da seme ma, per quanto riguarda il fagiolo, non è stata segnalata. Erba medica trifoglio e robinia possono essere infettate e fungere da serbatoio durante la stagione invernale. Il virus è trasmesso da afidi in modalità non persistente. Le generazioni alate possono diffonderla anche a distanze elevate mentre le forme attere possono diffonderla limitatamente all area dell appezzamento. Lotta e prevenzione, anche in questo caso, sono difficoltose e si basano essenzialmente sull uso di seme sano e ove disponibili di cultivar resistenti Virus dell avvizzimento della fava (BBMV) Appartiene al genere dei Fabavirus. Nel 2016 è stato segnalato su peperone. Ha uno svariato numero i piante ospiti tra cui: fava, fagiolo, fagiolino, lattuga, pisello e pomodoro. E presente anche in piante spontanee che fungono da serbatoio, in Piemonte è stato segnalato su Plantago lanceolata e P. major, Lunaria annua e Phytolacca. - - Su peperone si ha la presenza di maculature clorotiche e aree anulari sulla pagina superiore delle foglie. Il sintomo regredisce in estate. Nei casi di contagio precoce e/o associazione con altri virus (tipo CMV) si verifica una riduzione dello sviluppo delle piante. I frutti presentano depigmentazioni accompagnate da deformazioni con occasionali aree anulari leggermente depresse. La propagazione avviene per mezzo di afidi con modalità non persistente mentre è poco nota la trasmissione per seme. Si consiglia di evitare l impianto nei casi in cui siano state registrate forti infestazioni e, in presenza di infestanti sensibili, estendere la fascia di diserbo attorno alla coltura fino anche a 10 m. Foglia di peperone con caratteristica mosaicatura da BBMV Tomato leaf curl New Delhi virus (ToLCNDV) E un virus che appartiene alla famiglia Geminiviridae genere Begomovirus. Si tratta di un nuovo virus che si sta diffondendo nelle regioni del Mediterraneo, nel 2012 è stato segnalato in Spagna mentre nel 2015 è stato rinvenuto in Italia (Sicilia) e Tunisia. E stato trovato inizialmente su pomodoro e altre solanacee quali: melanzana, peperone e patata. Tra i suoi ospiti ci sono anche le cucurbitacee tra cui melone, zucche e zucchino Si riscontrano mosaicature, ingiallimenti e arricciamenti delle foglie con blocco dell accrescimento della pianta soprattutto in caso di infezioni precoci. Sulle cucurbitacee si segnala inoltre rugosità dell epidermide del frutto accompagnata da spaccature longitudinali. Il virus viene trasmesso dal vettore Bemisia tabaci in modalità persistente. Non è nota al momento trasmissione per seme o per contatto Sintomi di ToLCNDV su zucchino ( 279

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